TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 705 di Mercoledì 1 giugno 2022

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   BOCCIA, DE LUCA, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. — Al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:

   la Strategia italiana per la banda ultralarga «Verso la gigabit society» definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021;

   la governance è coordinata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale, presieduto dal Ministro interrogato;

   l'attuazione di tale Strategia è largamente affidata al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che assegna 6,7 miliardi di euro per la realizzazione dell'Investimento 3 «Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)» e prevede una milestone al 30 giugno 2022 con la notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti;

   l'investimento si articola in cinque differenti piani ai quali è stata data attuazione tramite sette bandi di gara: 1) Collegamento isole minori (45,6 milioni di euro); 2) Italia 1 giga (3,7 miliardi di euro); 3) Italia 1 giga Trento e Bolzano (65 milioni di euro); 4) Scuola connessa (184 milioni di euro); 5) Sanità connessa (387 milioni di euro); 6) Italia 5G copertura (970 milioni di euro); 7) Italia 5G backhauling (950 milioni di euro);

   tutti i bandi sono stati pubblicati, con esiti differenti: infatti, mentre quattro di essi sono ancora in corso, oppure si è giunti solo all'aggiudicazione provvisoria (Scuola connessa, Sanità connessa, Italia 1 giga, Piano 5G backhauling), gli altri tre (Isole minori, Piano 5G copertura e Italia 1 giga Trento e Bolzano), per un importo complessivo di oltre 1 miliardo di euro (17 per cento del totale) sono inizialmente andati deserti, per problemi connessi alla configurazione del piano stesso definita dal Dipartimento per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale;

   successivamente, Isole minori e Italia 1 giga Trento e Bolzano sono stati ripubblicati dopo la modifica del piano iniziale, per il Piano 5G copertura si è in attesa di determinazioni del Dipartimento per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, mentre per il bando Isole minori è stata effettuata un'aggiudicazione provvisoria per 45,6 milioni di euro (meno dell'1 per cento del totale) –:

   come il Ministro interrogato intenda assicurare il rispetto della data del 30 giugno 2022 per l'aggiudicazione definitiva di tutti gli appalti, necessario per accedere alle risorse del Recovery and resilience facility, alla luce dell'attuale stato di avanzamento dei piani.
(3-02999)

(31 maggio 2022)

   D'ETTORE. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. – Per sapere – premesso che:

   la minaccia di un attacco hacker ai sistemi informatici istituzionali italiani era stata preannunciata da parte del sedicente gruppo «filo putiniano» Killnet e si sarebbe dovuta concretizzare alle 5 del mattino del 30 maggio 2022;

   l'evoluzione delle aggressioni sono il risultato di una trasformazione di queste ultime da «impeditive» a «intrusive», mirando non più soltanto a paralizzare i siti informatici ma a impossessarsi di dati;

   l'attacco previsto non era finalizzato soltanto a bloccare le reti internet dei Ministeri dell'interno, della difesa, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della cultura e del Consiglio superiore della magistratura, ma anche a sottrarre informazioni sensibili;

   la procura di Roma ha affidato l'indagine relativa al preannunciato attacco al Dipartimento antiterrorismo, considerando la guerra in Ucraina che ha portato la Russia a dichiarare l'Italia Paese ostile;

   come confermato anche dal generale Rapetto, ex comandante del Nucleo speciale frodi telematiche, il fatto che l'attacco hacker non si sia verificato non significa che l'Italia è stata capace di difendersi, visto che i cybercriminali si inseriscono in un sistema informatico senza palesarsi, aggredendolo quando incontrano debolezze come la vulnerabilità del nostro Paese;

   i danni che può ricevere il nostro Paese sono stati già evidenziati dagli attacchi verificatisi ai danni delle aziende sanitarie: con la sottrazione delle informazioni sanitarie dei singoli individui, ad esempio, le banche, qualora ne venissero in possesso, avrebbero più parametri per la concessione dei mutui e la solvibilità del richiedente a scapito di quest'ultimo;

   il direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, ha invitato le aziende e le istituzioni ad elevare le difese telematiche, senza tuttavia fornire una strategia di difesa;

   il piano strategico del Governo Draghi copre fino al 2026 e quello precedente del 2017, che prevedeva per lo meno misure di potenziamento dell'architettura nazionale cibernetica, è stato in gran parte disatteso;

   ci si rivolge al Ministro per la pubblica amministrazione in quanto svolge un ruolo centrale nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri per quanto riguarda i temi generali della pubblica amministrazione e può fungere da catalizzatore per i profili che riguardano in particolar modo la formazione del personale, affinché sia in grado di affrontare le sfide derivanti dai rischi informatici –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per consentire l'incremento di strumenti di difesa più efficaci per far fronte al pericolo di attacchi hacker, al fine di scongiurare il pericolo di una paralisi informatica e della sottrazione di dati sensibili per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni.
(3-03000)

(31 maggio 2022)

   OLGIATI, DI STASIO, BERTI, BUFFAGNI, DEL GROSSO, EMILIOZZI, FANTINATI, GRANDE, SPADONI e VACCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina sta avendo un impatto diretto sulla sicurezza alimentare globale e sull'accessibilità economica, con conseguenze drammatiche nei Paesi più dipendenti dalle importazioni di derrate ucraine e russe, in un contesto internazionale già fortemente colpito dalla pandemia;

   Ucraina e Russia contribuiscono, insieme, al 30 per cento del mercato mondiale del grano, al 55 per cento di quello dell'olio di semi di girasole e sono importanti produttori di altri beni chiave per l'alimentazione mondiale. La Russia è, inoltre, uno dei principali esportatori mondiali di fertilizzanti;

   in conseguenza di ciò, i prezzi del grano e di altri prodotti alimentari di base, già elevati a causa della pandemia, sono ai massimi storici. Il grano è l'alimento chiave per il 35 per cento della popolazione mondiale; 50 Paesi nel mondo dipendono per almeno il 30 per cento del loro fabbisogno dal grano ucraino e russo e ben 26 Paesi per più del 50 per cento;

   il tema della sicurezza alimentare ha assunto pertanto un ruolo di assoluta priorità nell'agenda politica internazionale e necessita di una risposta da parte di tutta la comunità internazionale. Nei principali forum internazionali, a partire dal G7 e dalla FAO, la questione è stata tempestivamente affrontata, anche grazie all'iniziativa del nostro Paese;

   servirebbe tuttavia un'azione immediata, coordinata dai vari attori internazionali per un cessate il fuoco e per sbloccare la situazione ad Odessa, il più grande e importante porto ucraino sul Mar Nero, nei cui silos si stima siano stipati milioni di tonnellate di grano e mais in attesa di essere spediti in tutto il mondo. Lo sblocco del porto di Odessa potrebbe dare un sollievo immediato a milioni di persone nel mondo;

   in particolare è la regione del Mediterraneo ad essere esposta alla crisi, con due grandi Paesi fortemente colpiti: Libia ed Egitto. L'insicurezza alimentare potrebbe comportare gravi instabilità e conseguenti rischi alla sicurezza dell'Italia –:

   quali iniziative siano state programmate o poste in essere dall'Italia per affrontare il problema della sicurezza alimentare, per sbloccare le tonnellate di grano, mais e altri cereali attraverso i porti ucraini, sviluppando iniziative proprie che coinvolgano i Paesi del suo vicinato, con i quali collaborare per fare fronte a questa drammatica emergenza.
(3-03001)

(31 maggio 2022)

   RUGGIERI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel febbraio 1998 iniziava l'incubo senza fine di Enrico Forti, meglio conosciuto come Chico Forti, accusato dell'omicidio di Dale Pike a Sewer Beach, a Miami. Il 15 giugno 2000 l'ex produttore televisivo e velista veniva condannato all'ergastolo. Forti si è sempre dichiarato innocente e numerosi indizi a suo carico si sono rivelati infondati. Secondo l'accusa, Chico Forti sarebbe stato complice di un complotto pianificato per eliminare la vittima. Tale tesi è stata fatta propria dalla corte, che ha condannato il nostro connazionale al carcere a vita senza alcuna possibilità di liberazione anticipata;

   per sei volte in vent'anni, la famiglia e gli amici hanno cercato di far riaprire il «caso Forti» da una corte di appello. Tuttavia, tutte le richieste sono state respinte. Da un paio d'anni sono in corso iniziative per ottenere almeno il trasferimento in un carcere italiano;

   il 23 dicembre 2020 il governatore della Florida, Ron De Santis, grazie anche all'interessamento del Ministro interrogato e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, aveva firmato l'atto per il trasferimento di Chico Forti in Italia, in base alla Convenzione di Strasburgo del 1983. Tale procedura di estradizione, a causa di diversi «ostacoli burocratici», non si è ancora conclusa;

   l'8 febbraio 2022 Chico Forti ha compiuto 63 anni, più di un terzo dei quali trascorsi in carcere in diverse prigioni americane, dove ha subito anche il regime carcerario duro, con l'accusa di un omicidio che ha sempre sostenuto di non avere commesso;

   a quasi un anno e mezzo dalle dichiarazioni del Ministro interrogato, Forti è ancora negli Stati Uniti e gli ostacoli, che, a livello delle diverse amministrazioni statali e federali, ancora impediscono al nostro connazionale di tornare finalmente nel proprio Paese, non sono stati rimossi –:

   quale sia il reale stato di avanzamento del procedimento che dovrebbe riportare in Italia il nostro connazionale detenuto in Florida e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato stia ponendo in essere per rimuovere gli ostacoli politici e/o burocratici, che ancora continuano ad impedire la conclusione della vicenda, e consentire di arrivare a un esito positivo dopo tutti questi anni di attesa.
(3-03002)

(31 maggio 2022)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nelle scorse settimane il Presidente del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha dichiarato a più riprese la contrarietà del suo partito all'invio di armi all'Ucraina: «il MoVimento 5 Stelle si è dichiarato favorevole ad aiutare militarmente l'Ucraina sin dall'inizio, ma è stata una decisione molto sofferta (...) dopo tre invii di armi, l'Italia ha già dato il suo contributo. Ora deve impegnarsi per sforzi diplomatici più intensi, si deve evitare un'escalation militare»;

   in tal senso il MoVimento 5 Stelle si è espresso anche nell'ambito dell'informativa urgente resa dal Presidente del Consiglio dei ministri giovedì 19 maggio 2022, nell'Aula della Camera dei deputati: «Dopo tre decreti sull'invio di mezzi e strumenti di difesa militare, riteniamo indispensabile, Presidente, un confronto politico per analizzare i risultati oggi raggiunti e disegnare in modo unitario un nuovo quadro di intervento»;

   la linea di Governo stabilita a inizio marzo 2022 sulla guerra all'Ucraina prevedeva un sostegno politico, economico e militare alla difesa di Kiev e la risoluzione, a prima firma del capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei deputati Davide Crippa e sottoscritta da tutti i partiti, approvata il 1° marzo 2022 dall'Assemblea della Camera dei deputati, ha impegnato il Governo alla «cessione di apparati e strumenti militari che consentano all'Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione»;

   in una recente intervista al quotidiano spagnolo El País il Presidente Conte ha smentito l'ipotesi di una diversità di vedute con il Ministro interrogato, anch'egli esponente di spicco del MoVimento 5 Stelle, affermando che «anche il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale sta lavorando in questa direzione ed è convinto degli sforzi diplomatici per arrivare a un cessate il fuoco»;

   si ha necessità di conoscere quale sia la posizione del Ministro interrogato e, di conseguenza, dell'Italia sul piano internazionale –:

   se il Ministro interrogato condivida la linea del leader del MoVimento 5 Stelle, al quale lui stesso appartiene e che in termini numerici rappresenta il primo gruppo della maggioranza che sostiene il Governo presieduto da Mario Draghi, oppure se intenda proseguire in continuità con quanto fatto fino a ora nel rispetto degli impegni assunti in sede parlamentare con l'approvazione della citata risoluzione, condividendo lealmente le posizioni assunte con gli alleati sulla fornitura di tutti gli strumenti utili militari e diplomatici necessari per ripristinare il diritto internazionale e contrastare l'ingiustificata invasione russa dell'Ucraina.
(3-03003)

(31 maggio 2022)

   VIANELLO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   la relazione di Arera prot. n. 483/2021/I/efr del 9 novembre 2021 (intitolata «Stato di utilizzo e di integrazione degli impianti di produzione alimentati dalle fonti rinnovabili e di generazione distribuita») evidenzia (con riferimento al 2020) che l'energia elettrica non prodotta da impianti eolici a cause delle limitazioni di Terna (espressa dall'indice Mpe corrispondente alla «mancata produzione eolica») sarebbe stimata in 822 gigawattora, con un aumento rispetto all'anno 2019 (con Mpe di 696 gigawattora);

   tale incremento si sarebbe verificato a marzo e aprile 2020, a causa di una contrazione della domanda nel corso del lockdown, e l'energia non sarebbe stata trasformata e stoccata al fine di non sovraccaricare il sistema;

   stante quanto precede, l'interrogante ritiene che siano fondamentali lo stoccaggio (per garantire lo sfruttamento dell'energia rinnovabile prodotta nei momenti di assenza di sole e vento) e il potenziamento della rete elettrica nazionale (per evitare congestioni di rete e garantire la stabilità durante i picchi di domanda e produzione di energia);

   la validità delle sopra indicate linee d'intervento risulta confermata dai dati del Ministero della transizione ecologica secondo cui i progetti di impianti di energia da eolico o fotovoltaico (in esame o autorizzati nel 2021) riguardano principalmente il Sud (per una potenza complessiva pari al 66,41 per cento, contro il 26,28 per cento nelle Isole ed il 6,55 per cento al Centro-Nord);

   inoltre, fino al 7 dicembre 2021, sempre il Ministero della transizione ecologica segnala che il 47,77 per cento della potenza eolica prevista è in Puglia (con 1.065 aerogeneratori), il 13,92 per cento in Basilicata (con 365 aerogeneratori), l'11,7 per cento in Sicilia (con 308 aerogeneratori) e il 9,25 per cento in Sardegna (con 250 aerogeneratori);

   in Puglia alla data citata erano in valutazione 51 impianti fotovoltaici, mentre se ne registrano 10 in Basilicata, 9 in Sicilia e 7 in Sardegna –:

   se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere, al fine di favorire l'ammodernamento e il potenziamento dell'attuale rete elettrica nazionale, al triplice fine di consentire lo stoccaggio di energia elettrica, di scongiurare le congestioni di rete che impediscono di sfruttare la totale capacità delle fonti rinnovabili e, quindi, di utilizzare l'enorme mole di mancata produzione eolica (Mpe).
(3-03004)

(31 maggio 2022)

   ZIELLO, MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SCOMA, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   anticipazioni di stampa riportano l'imminente emanazione da parte del Ministero della transizione ecologica del cosiddetto decreto Fer2, già atteso dal 2018, che dovrebbe regolare gli incentivi per la realizzazione di impianti ad energie alternative, in particolare geotermici, a biomassa, a biogas, solare termodinamico ed eolico offshore, anche in attuazione del decreto legislativo n. 199 del 2021 di recepimento della direttiva cosiddetta Red II;

   si tratta di un provvedimento coerente con quanto già stabilito sia a livello europeo che nazionale, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, e importantissimo per un comparto produttivo sostenibile, da cui dipendono l'economia e la tutela ambientale di interi territori e il futuro di migliaia di addetti al lavoro;

   la Strategia energetica nazionale, adottata dal Governo, considera lo sviluppo delle fonti rinnovabili come funzionale non solo alla riduzione dell'anidride carbonica, nell'ottica della completa decarbonizzazione del sistema energetico al 2050, ma anche al contenimento della dipendenza energetica, prefissando l'obiettivo al 2030 del 30 per cento di consumi da rinnovabili rispetto ai consumi complessivi;

   in diverse occasioni l'Unione europea ha sottolineato l'importanza delle energie rinnovabili, invitando i Paesi membri ad aumentare la quota di energia da fonti pulite;

   la geotermia italiana, a esempio, è considerata, a livello internazionale, una best practice per quanto concerne gli aspetti ambientali e la tecnologia del processo;

   in Toscana si è sviluppato uno dei più grandi complessi geotermici del mondo, con trentacinque impianti con una potenza nominale totale installata di circa 915,5 di megawatt: le taglie degli impianti variano da 1 megawatt dell'impianto binario collocato presso la centrale di Bagnore 3 ai 120 megawatt della centrale di Vallesecolo e coprono il 30 per cento del fabbisogno elettrico della Toscana, pari ai consumi di oltre 2 milioni di famiglie;

   in particolare, in Toscana la geotermia permette un risparmio di oltre 1 milione e 400 mila tonnellate equivalente di petrolio e di 4,1 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e garantisce 650 occupati diretti e circa 2 mila nell'indotto;

   il ritardo dell'emanazione del decreto Fer2 contenente gli incentivi per la geotermia, unito all'imminente scadenza delle concessioni in essere, fissata al 2024, stanno determinando un quadro di incertezza dannoso per gli investimenti degli operatori in ambito geotermico –:

   quali siano i tempi effettivi di emanazione del decreto Fer2 per incentivare l'energia derivante dalle fonti rinnovabili, come contributo alla transizione ecologica del Paese, e garantire lo sviluppo del comparto geotermico della Toscana.
(3-03005)

(31 maggio 2022)

   FASSINA, FORNARO e TIMBRO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il perdurare del conflitto in Ucraina ha, tra le altre conseguenze, quello della prosecuzione e dell'acuirsi della crisi energetica, già in corso prima del conflitto, con un costante notevole aumento dei costi diretti ed indiretti per famiglie e imprese; l'aumento dei costi energetici è la principale causa della forte spinta inflativa, nonché della sensibile diminuzione delle aspettative di crescita;

   il faticoso e parziale compromesso raggiunto in sede di Consiglio europeo straordinario sull'embargo delle importazioni del petrolio russo ha spinto il prezzo del greggio al limite dei 120 dollari a barile, mentre il prezzo del gas prosegue la sua costante crescita;

   sulla proposta italiana e di altri Paesi dell'Unione europea all'introduzione di un tetto al prezzo del gas non appaiano passi avanti significativi; il Consiglio europeo straordinario sembra orientato, come riportato dai media anche sulla base delle affermazioni di alcuni commissari europei, di rinviare alla Commissione europea l'esame del tema;

   il Ministro interrogato e il Presidente del Consiglio dei ministri hanno più volte ribadito in ogni sede e occasione che l'introduzione di un tetto al prezzo del gas è una misura indispensabile al fine di contenere e limitare i costi energetici e le loro conseguenze su famiglie e imprese;

   le misure sino ad ora adottate dal Governo, che appaiono già oggi insufficienti a rappresentare un'adeguata risposta alla dimensione delle sofferenze e degli insostenibili effetti dei costi energetici, rischiano di non poter essere proseguite per i vincoli di finanza pubblica ampliati anche dall'aumento dei tassi di interesse annunciato ed attuato dalla Banca centrale europea e, quindi, appaiono ancora più necessari interventi strutturali;

   la Spagna e il Portogallo hanno concordato con la Commissione europea l'introduzione, attraverso un meccanismo temporaneo, di un tetto massimo al prezzo del gas;

   in attesa delle decisioni che saranno assunte in sede europea, di cui ad oggi non sono prevedibili i tempi e gli esiti, è necessario valutare da parte del Governo l'introduzione anche in Italia di un meccanismo temporaneo che determini un tetto massimo al prezzo del gas nel nostro Paese –:

   se il Governo, in attesa delle eventuali decisioni che saranno assunte in sede europea, intenda proporre l'introduzione anche in Italia, come già fatto da Spagna e Portogallo, di un'urgente misura transitoria diretta a determinare un tetto massimo del prezzo del gas.
(3-03006)

(31 maggio 2022)

   GADDA, FREGOLENT, UNGARO, MARCO DI MAIO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   la peste suina africana è una malattia virale che colpisce cinghiali e suini, la cui diffusione crea pesanti ripercussioni economiche, con il blocco delle esportazioni, la soppressione dei capi di allevamento nelle aree identificate in area infetta e la limitazione di attività turistiche e ricettive;

   attualmente sono 114 i comuni liguri e piemontesi in area infetta a cui si aggiungono le aree di buffer di contenimento esterno; sono, inoltre, stati confermati 12 casi infetti anche nel nuovo focolaio di Roma;

   durante la manifestazione promossa dalla Coldiretti venerdì 27 maggio 2022, per rappresentare la preoccupazione degli agricoltori e degli allevatori a fronte del progressivo avanzare della peste suina africana, il Presidente Prandini ha dato lettura di una nota di risposta della competente direzione del Ministero della transizione ecologica circa la richiesta di intervento immediato di contenimento della popolazione dei cinghiali, in cui si evidenzia come la problematica inerente alla proliferazione della specie sia ritenuta nota e le misure finora adottate sufficienti;

   nelle aree interessate, come evidenziato dal commissario straordinario per la peste suina africana nel corso dell'audizione in Commissione agricoltura alla Camera dei deputati del 25 maggio 2022, sono già stati soppressi oltre 13 mila suini dall'allevamento; il commissario ha, altresì, confermato il nesso tra proliferazione incontrollata della specie cinghiale selvatico — che da alcune stime potrebbe avere raggiunto già i due milioni di esemplari — e progressione della malattia e richiesto risorse e strumenti straordinari, anche normativi, per fare fronte ad un'epidemia che rischia di azzerare l'intera filiera suinicola italiana;

   la diffusione incontrollata della specie cinghiale è, altresì, causa di incidenti mortali sulle strade e determina consistenti danni alle produzioni agricole, con una perdita stimata di circa 1.000.000 di euro e interruzione della produzione su oltre 200.000 ettari –:

   se non ritenga necessario, alla luce di quanto esposto, provvedere all'aggiornamento delle banche dati per valutare l'effettiva consistenza numerica dei cinghiali selvatici ormai diffusi anche nelle aree urbane e promuovere, di concerto con gli altri Ministeri competenti, le regioni e il commissario appositamente nominato, misure straordinarie di contenimento e abbattimento, anche ricorrendo alla modifica dei calendari venatori, alla modifica dell'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 in presenza di situazioni straordinarie come quella attuale, escludendo, nelle stesse situazioni denunciate, interventi straordinari di contenimento che vadano oltre gli abbattimenti selettivi, così da procedere con maggiore rapidità ed efficacia su richiesta del commissario straordinario o delle competenti amministrazioni pubbliche nazionali e regionali.
(3-03007)

(31 maggio 2022)

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