FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1387

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
BRUNO BOSSIO, UNGARO, MARCO DI MAIO, FRAGOMELI, GARIGLIO, GIACHETTI, GRIBAUDO, GAVINO MANCA, PEZZOPANE, PINI, SCALFAROTTO, SCHIRÒ, ZAN, MURA, SIANI, RIZZO NERVO

Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa agli assorbenti igienici femminili

Presentata il 21 novembre 2018

  Onorevoli Colleghi! – La normativa vigente sulle aliquote dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) prevede un'agevolazione per i prodotti considerati essenziali e quindi di prima necessità come alcuni generi alimentari, giornali quotidiani e diversi materiali terapeutici, ai quali è applicata l'imposta agevolata del 4 per cento anziché quella ordinaria del 22 per cento.
  L'articolo 40, comma 1-ter, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come da ultimo modificato dall'articolo 11, comma 1, lettera a), del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99, ha stabilito l'aumento dell'aliquota ordinaria dell'IVA dal 21 al 22 per cento, mantenendo invariati i criteri di individuazione dei prodotti classificati «essenziali», ai quali si applicano le disposizioni specifiche del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.
  Nel nostro Paese, l'aliquota ordinaria dell'IVA del 22 per cento, valida sia per i beni ordinari che per quelli di lusso, è applicata anche ai cosiddetti «period products» (assorbenti interni ed esterni, tamponi, coppe, spugne mestruali e prodotti similari in cellulosa monouso), influendo notevolmente sul prezzo al consumo di tali beni.
  Secondo alcune ricerche una donna, nel corso della propria vita fertile, è soggetta in media a 456 cicli mestruali, pari a 2.280 giorni, per un totale di 6,25 anni, con una spesa di circa 1.704 euro pro-capite per i soli assorbenti e con una spesa totale di oltre 15.000 euro se ad essi aggiungono altri prodotti quali medicinali e anticoncezionali. Quindi, se si considera che l'essere donna implica avere le mestruazioni una volta al mese per circa quaranta anni nell'arco della vita, appare necessario rimettere in discussione i criteri di applicazione dell'aliquota ordinaria dell'IVA tenendo presente il peso economico dell'acquisto e dell'uso degli assorbenti e dei tamponi igienici.
  Stante l'impossibilità, per una donna, di fare a meno di prodotti igienico-sanitari durante il ciclo mestruale, appare evidente che l'attuale aliquota dell'IVA sugli assorbenti igienici è ingiusta e discriminatoria in relazione al genere, gravando in maniera diretta sulle donne e in particolar modo sulle donne con basso reddito, per le quali, in alcuni casi, essa può addirittura risultare un limite alla piena e libera partecipazione alla vita sociale e pubblica, con pesanti conseguenze sulla salute sia fisica che psicologica.
  Associazioni e movimenti femministi, in Europa e nel mondo, chiedono da tempo di riconsiderare l'aliquota massima dell'IVA sugli assorbenti igienici, la cosiddetta «tampon tax», e ne hanno fatto un tema di discussione politica basandosi sull'assunto che le mestruazioni non sono una scelta ma una necessità e arrivando anche a forme dimostrative di protesta estreme come il free bleeding, il non uso di assorbenti igienici durante le mestruazioni per permettere al sangue di fluire liberamente macchiando i vestiti.
  La Spagna ha recentemente annunciato che abbasserà l'aliquota dell'IVA sugli assorbenti igienici dal 10 al 4 per cento a seguito della mobilitazione del movimento femminista spagnolo, che da due anni ha avviato la campagna «Tamponi dal Canada», boicottando l'acquisto locale e indirizzandolo verso i prodotti canadesi perché il Canada, nel 2015, ha eliminato la tampon tax, e lanciando il motto «donne, abbiamo già sanguinato abbastanza, uniamoci affinché il Governo spagnolo non ci faccia sanguinare più». La Scozia e l'Irlanda hanno annunciato che distribuiranno gratis assorbenti igienici e altri prodotti sanitari femminili essenziali alle proprie studentesse per combattere la «period poverty», lo stato di povertà cosiddetta «mestruale», che impedisce ad alcune ragazze di frequentare la scuola quando hanno le mestruazioni ma non la disponibilità economica per acquistare i prodotti necessari. A gennaio di quest'anno, grazie alla Florida, i Paesi degli Stati Uniti d'America che hanno optato per l'eliminazione dell'odiosa tassa sono saliti a quattordici e anche l'Australia non tasserà più i prodotti igienici femminili. Il Kenya è stato, invece, tra i primi a eliminare del tutto l'imposta sui period products.
  Vale anche la pena di ricordare la detassazione del Governo britannico, che ha ridotto l'aliquota dell'IVA al 5 per cento sui prodotti sanitari femminili, considerandoli prodotti «di prima necessità» e la decisione del Governo francese, che nel dicembre 2015 ha eliminato la «tax tampon», che tassava al 20 per cento gli assorbenti igienici femminili e oggi, attraverso la «mutuelle des étudiants» (LMDE), cioè una mutua dedicata agli studenti, assicura un rimborso unisex da 25 euro all'anno agli stessi studenti. Attualmente, quindi, in Francia i tamponi, gli assorbenti igienici esterni e le coppette mestruali sono tassati con l'aliquota dell'IVA del 5,5 per cento. In Belgio e in Olanda l'aliquota su assorbenti igienici e prodotti affini è del 6 per cento e in alcuni Paesi essi sono addirittura distribuiti gratis.
  La Commissione europea ha eliminato i prodotti utilizzati durante il ciclo mestruale dalla bozza finale della lista di articoli da tassare a causa dell'impatto ambientale, ritenendo opportuno contemperare le esigenze di riciclo con la ricaduta del costo direttamente sulle donne che sopportano il peso dell'aliquota massima dell'IVA in molti Paesi dell'Unione. La Commissione si indirizzerà, infatti, verso una campagna d'informazione per l'uso consapevole dei period products al fine di combattere gli sprechi.
  La questione dell'igiene femminile è anche una questione di politica sociale e sanitaria e ogni Governo deve riconoscerne l'importanza, poiché riguarda il messaggio lanciato dalla fiscalità di un Paese e le discriminazioni al suo interno, il sessismo dei policy makers e i tabù ancestrali come quello legato alle mestruazioni: la presente proposta di legge intende, pertanto, farsi carico e risolvere tale questione, ritenendo che sia un obbligo per il legislatore.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Imposta sul valore aggiunto)

  1. Ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l'aliquota del 4 per cento dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) ai sensi di quanto disposto dal secondo comma dell'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.
  2. Alla tabella A, parte II, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, è aggiunto, in fine, il seguente numero:

   «41-quinquies) assorbenti igienici esterni, tamponi interni, coppe e spugne mestruali».

Art. 2.
(Copertura finanziaria)

  1. All'onere derivante dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2019-2021, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
  2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

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