FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1723

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
MULÈ, SCOMA

Incentivi per lo sviluppo della coltivazione del melograno dell'agro mazarese e marsalese e per la promozione del riconoscimento della denominazione di origine protetta

Presentata il 2 aprile 2019

  Onorevoli Colleghi! – Il melograno (nella classificazione di Linneo, Punica granatum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Punicaceae. Il nome attualmente in uso deriva dalle parole latine malum (mela) e granatum (con semi). La pianta, originaria dell'Asia sud-occidentale, è presente sin dall'antichità nel Caucaso e nell'intera zona mediterranea. La maturazione del melograno avviene verso la prima decade di ottobre e offre la migliore performance proprio nella fascia mediterranea, grazie al sole e ai terreni sciolti e profondi.
  In Italia, e precisamente nell'area occidentale della Sicilia, tra Marsala e Mazara del Vallo nel trapanese, da anni si è sviluppata la coltivazione di una particolare varietà di melograno, di derivazione israeliana, la Wonderful, che si caratterizza per un rapporto tra contenuto zuccherino ed equilibrio tra zuccheri e acidi assai apprezzato. Inoltre questa varietà presenta un fusto molto vigoroso e una produttività costante ed elevata che ha permesso a numerosi coltivatori della provincia di Trapani di convertire le tradizionali colture rilanciando in tal modo il mercato frutticolo locale e regionale e dando un valido contributo alla ripresa di un settore troppo a lungo trascurato e che subisce al contempo una forte, e a volte scorretta, competizione dei prodotti esteri.
  Rispetto alle altre varietà di melograno, quella coltivata tra Mazara del Vallo e Marsala presenta una colorazione che, sia esternamente che internamente, è di un colore rosso intenso: il frutto trapanese si presta, oltre che al consumo diretto, anche all'impiego per la preparazione di succhi e altri prodotti derivati. La buccia, inoltre, grazie al suo spessore, maggiore rispetto a quello di altre varietà, presenta diversi aspetti positivi: resistenza agli urti e agli attacchi degli agenti patogeni, da cui deriva una maggiore durabilità del prodotto stesso; una migliore, più duratura e più facile conservazione del prodotto; una maggiore gestibilità degli stock di prodotto ai fini dell'immissione in commercio, con evidente riduzione delle potenziali perdite e mantenimento dei livelli di qualità dei prodotti offerti.
  A tali caratteristiche si aggiungono proprietà chimiche e organolettiche che lo rendono un alimento assai salutare, il cui consumo è promosso ormai a livello internazionale per il ricco apporto di vitamina C e di fenoli dalla forte azione antiossidante. Gli arilli (involucri totali o parziali dei semi), infatti, sono ricchi di sostanze nutritive: contengono fibre, proteine, vitamine, folati, potassio, un tipo di polifenoli chiamati punicalagine e l'acido tricosanico.
  Il melograno – come dimostrato da numerose ricerche e studi svolti nel corso degli ultimi anni, tra i quali si citano, ad esempio, quello condotto dagli esperti dell'IRCCS «Fondazione Giovanni Pascale» di Napoli e dell'Istituto di scienze dell'alimentazione-CNR di Avellino, quello dei ricercatori della University of Medical Sciences di Tabriz (Iran), le due ricerche della State University of New York di Albany (USA) e della Anadolu University di Eskisehir (Turchia) e lo studio portato a termine dai ricercatori della Isfahan University of medical Sciences di Isfahan (Iran) – risulta molto utile nel prevenire numerose malattie: per quanto concerne le patologie cardiovascolari, ad esempio, è impiegato per abbassare la pressione sanguigna nei pazienti che soffrono di ipertensione, ma può essere anche impiegato per combattere le infiammazioni, per ridurre il rischio di sviluppare tumori e in caso di disfunzioni sessuali. Già alcune imprese dei settori farmacologico e alimentare stanno sviluppando progetti per la produzione e la vendita di integratori, tra le quali, a titolo esemplificativo, è l'impresa spagnola Probelte Bio.
  La produzione di melograno nel territorio siciliano è andata aumentando a grandi ritmi e ha permesso la vendita, negli anni 2017 e 2018, di molte tonnellate di prodotto presso i mercati regionali, confermando così il salto di qualità in termini commerciali e di consumo del melograno che, da prodotto di nicchia e di importazione, è diventato un prodotto di largo consumo e uno dei simboli del «made in Italy». È parimenti cresciuto il numero di produttori agricoli che decidono di investire sulla nuova coltura, persino sostituendola a quelle già presenti. Secondo le previsioni della Confederazione produttori agricoli siciliana la superficie complessiva lavorata a melograno nella regione raggiungerà almeno i 300 ettari al termine del 2019, quasi la metà del totale coltivato in Italia.
  Uno dei casi che ormai stanno facendo scuola è quello del consorzio di giovani imprenditori agricoli che proprio dal territorio trapanese, dal 2014, sta promuovendo la coltivazione del melograno Wonderful: in poco tempo il consorzio ha registrato una vera e propria escalation nella produzione e nella vendita, passando dai 15 ettari iniziali ai 150 attuali, dando nuova vita a numerosi terreni che erano incolti e quindi improduttivi.
  La scelta appare vincente e soprattutto utile a un territorio che nella viticoltura non sta più riuscendo a trovare la tradizionale leva economica e che ha iniziato a investire in una nuova filiera frutticola alternativa. Un frutto peraltro, il melograno, che trova nella Sicilia la sua terra madre mitologica e culturale, considerati i fasti che hanno caratterizzato la terra della Trinacria. In tal senso è ormai condivisa l'idea che la Sicilia, più che scoprire il melograno, si trovi in una fase di riscoperta del frutto che storicamente si trovava nell'alimentazione quotidiana delle popolazioni mediterranee.
  Al progetto complessivo di reintroduzione e di nuovo sviluppo delle colture di melograno, ormai avviato da circa un decennio, servono ora una spinta e una tutela maggiori perché il melograno entri a far parte della famiglia, ampia e di valore, delle colture e dei prodotti «made in Italy». A tale fine la presente proposta di legge promuove lo sviluppo delle colture del melograno dell'agro mazarese e marsalese e il riconoscimento della denominazione di origine protetta.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Incentivi per lo sviluppo della coltivazione del melograno dell'agro mazarese e marsalese)

  1. Al fine di promuovere e valorizzare il melograno dell'agro mazarese e marsalese, quale potenziale fattore di crescita economica e occupazionale, e di favorirne la coltivazione, la produzione, il consumo e la commercializzazione, garantendo ai consumatori un'adeguata informazione sull'origine e sulle specificità di tale prodotto, i coltivatori diretti, singoli o in forma associata, e le imprese agricole, operanti in tale settore, che hanno sede nel territorio dei comuni di Mazara del Vallo o di Marsala hanno diritto alla concessione di un contributo, nella misura definita dal regolamento di cui al comma 2, nel rispetto del limite massimo di spesa di 3.500.000 euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, da destinare anche alle attività propedeutiche alla richiesta di riconoscimento della denominazione di origine protetta.
  2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono concessi ai sensi e nei limiti del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis» e del regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis» nel settore agricolo.
  3. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Regione siciliana, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è adottato un regolamento che stabilisce le modalità e i criteri per la concessione del contributo di cui al comma 1.

Art. 2.
(Disposizioni finanziarie)

  1. Agli oneri derivanti dall'articolo 1, pari a 3.500.000 euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

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