FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3

ALLEGATO

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 3274

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa della deputata CUNIAL

Adesione della Repubblica italiana al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, fatto a New York il 7 luglio 2017

Presentata il 7 settembre 2021

  Onorevoli Colleghi! — Dopo quasi un decennio di iniziative e di azioni da parte della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), l'organizzazione internazionale che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2017, con uno storico voto nell'ambito della Conferenza indetta dall'Assemblea Generale, il 7 luglio 2017 l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha adottato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
  Il 24 ottobre 2020, l'Honduras è diventato il cinquantesimo Stato Parte del Trattato. Dopo il deposito di questa ratifica, l'accordo ha acquisito forza legale dopo un periodo di novanta giorni ed è entrato in vigore venerdì 22 gennaio 2021.
  Il Trattato richiede che tutti i Paesi che lo ratificano «mai in nessuna circostanza (...) sviluppino, sperimentino, producano, fabbrichino o altrimenti acquisiscano, possiedano o accumulino armi nucleari o altri dispositivi esplosivi nucleari». Vieta, inoltre, qualsiasi trasferimento o uso di armi nucleari od ordigni esplosivi nucleari – e la minaccia di utilizzare tali armi – e richiede alle Parti di promuovere l'adesione degli altri Stati al Trattato.
  Attualmente il Trattato è stato firmato da 86 Stati e ratificato da 51 di essi. Tra i Paesi che non hanno firmato figurano gli Stati Uniti d'America (USA), la Russia, la Cina, la Francia, la Gran Bretagna, il Pakistan, l'India, lo Stato d'Israele e la Corea del Nord.
  Solo 6 dei 49 Stati europei hanno approvato e ratificato il Trattato: l'Austria, l'Irlanda, Malta, la Repubblica di San Marino, il Liechtenstein e lo Stato della Città del Vaticano.
  L'Italia non ha firmato né ratificato il Trattato, pur essendo uno dei cinque Stati europei che ospitano testate nucleari statunitensi, nell'ambito degli accordi dell'Alleanza atlantica, presso le basi aeree di Aviano e di Ghedi.
  Tale scelta ha sollevato numerose polemiche tra associazioni, movimenti e partiti. Per spronare il Governo nazionale a rivedere la sua posizione è stata lanciata la campagna «Italia, ripensaci», promossa dalla Rete italiana pace e disarmo e senzatomica.
  Secondo un sondaggio condotto nel 2020 dalla società internazionale britannica di ricerche di mercato e analisi dei dati YouGov, l'87 per cento degli italiani sarebbe favorevole all'adesione al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
  Ci sono oltre 14.000 bombe nucleari nel mondo, migliaia delle quali sono pronte per essere lanciate in un istante, e la potenza di molte di quelle testate è decine di volte maggiore degli ordigni che colpirono Nagasaki e Hiroshima.
  Negli ultimi anni, a seguito del ritiro degli USA dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio, firmato a Washington l'8 dicembre 1987 dagli USA e dalla Russia, e della conseguente sua cancellazione, l'8 aprile 2010 è stato stipulato, a Praga, un nuovo trattato tra gli USA e la Russia sulla riduzione delle armi strategiche, che limita i due Paesi al dispiegamento di non più di 1.550 testate nucleari e di 700 missili e bombardieri. Anche questo trattato è scaduto il 5 febbraio scorso. Dopo che l'Alleanza atlantica ne ha chiesto l'estensione a entrambe le Parti, il 16 giugno 2021, nel vertice tra il Presidente statunitense Biden e quello russo Putin è stato siglato l'accordo sull'estensione.
  Le potenze nucleari non hanno ottemperato ai propri obblighi previsti dal Trattato per la non proliferazione delle armi nucleari fatto nel 2017: nel 2019, secondo l'ICAN, nove Paesi hanno speso complessivamente 72,9 miliardi di dollari statunitensi in armi nucleari.
  Per vincere l'attuale opposizione delle potenze nucleari al Trattato, i fautori di esso contano sulla capacità educativa della legge. Come si legge nel documento «Reaching Critical Will», il programma di disarmo della Women's League for Peace and Freedom (Lega delle donne per la pace e la libertà), «la forza normativa [del Trattato] cresce ogni giorno, stabilendo quel diritto internazionale consuetudinario che nel tempo avrà un impatto sulle politiche e sulle pratiche di tutti i governi».
  Ramesh Thakur, ex assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha affermato che il Trattato per la proibizione «riconfigura il complesso delle leggi, delle norme, delle pratiche e dei discorsi umanitari sulle armi nucleari».
  Beatrice Fihn, direttrice esecutiva dell'ICAN, e Suzi Snyder, membro dell'organizzazione pacifista olandese Pax, pensano che il Trattato avrà una crescente influenza nel solco della tendenza attuale all'adozione di nuovi trattati sulle armi. Esse sottolineano come nel caso degli accordi sulle mine terrestri e sulle munizioni a grappolo l'iniziale opposizione abbia lasciato il posto alla consuetudine dell'osservanza e, infine, all'accettazione della messa al bando di tali armi. Ritengono, inoltre, che la perdita di reputazione per il possesso di armi vietate porterà alla loro eliminazione.
  I sostenitori del Trattato fanno affidamento sull'effetto di stigmatizzazione che colpisce i Paesi che si estraniano dal consenso internazionale contro un'arma detestata: esso potrebbe indurre a un concreto rispetto della norma e quindi alla firma del Trattato.
  Il diritto internazionale già considera le armi nucleari, insieme con quelle chimiche e biologiche, armi di distruzione di massa. Giuristi internazionali si sono detti favorevoli al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, perché ha colmato «una lacuna legale» nella proibizione delle armi di distruzione di massa: mentre le armi chimiche e biologiche erano state vietate, non era avvenuta la stessa cosa per le armi nucleari, ossia per la classe più distruttiva in assoluto in tale categoria di armi.
  La presente proposta di legge autorizza, all'articolo 1, il Presidente della Repubblica ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
  L'articolo 2 contiene l'ordine di esecuzione.
  L'articolo 3 disciplina l'entrata in vigore della legge.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Autorizzazione all'adesione)

  1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato ad aderire al Trattato per la proibizione delle armi nucleari, adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 7 luglio 2017.

Art. 2.
(Ordine di esecuzione)

  1. Piena ed intera esecuzione è data al Trattato di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 15 del Trattato stesso.

Art. 3.
(Entrata in vigore)

  1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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