XVIII LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 682
PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
CAPITANIO, CENTEMERO, ANDREUZZA, BADOLE, BAZZARO, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, CAFFARATTO, CAPARVI, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, COLMELLERE, COVOLO, DE ANGELIS, DI MURO, DONINA, DURIGON, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FUGATTI, FURGIUELE, GARAVAGLIA, GASTALDI, GAVA, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, LATINI, LEGNAIOLI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MARCHETTI, MATURI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PATASSINI, PATELLI, PETTAZZI, PIASTRA, RACCHELLA, RIBOLLA, SEGNANA, TATEO, TERZI, TIRAMANI, TOMBOLATO, TURRI, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZANOTELLI, ZIELLO, ZOFFILI, ZORDAN
Istituzione dell'insegnamento dell'educazione civica nella scuola primaria e secondaria e del premio annuale per l'educazione civica
Presentata il 1° giugno 2018
Onorevoli Colleghi! — I fatti di cronaca che siamo costretti a leggere tutti i giorni e, più in generale, la consapevolezza del ruolo fondamentale delle nostre istituzioni scolastiche nel percorso di formazione e di crescita dei nostri bambini e ragazzi impongono un urgente ripensamento delle modalità di insegnamento delle competenze di «cittadinanza e Costituzione» nelle scuole, attualmente disciplinate dal decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169.
Bullismo, cyberbullismo, educazione alla legalità e contrasto delle mafie, educazione ambientale, educazione stradale, conoscenza e rispetto delle istituzioni, coesione sociale, avvicinamento al mondo del volontariato nonché educazione al bello non sono temi che possono essere rinchiusi e limitati in progetti una tantum o in iniziative singole e sporadiche.
Oggi, di fatto, l'educazione civica nelle scuole non viene più insegnata e, a 60 anni esatti dalla lungimirante decisione di Aldo Moro che da Ministro della pubblica istruzione la volle come materia obbligatoria nelle scuole medie e superiori, è venuto il momento di intervenire in maniera strutturata e definitiva.
I tentativi messi in atto nel passato («educazione alla convivenza democratica», «educazione civica e cultura costituzionale», «educazione alla convivenza civile» e, per finire, «cittadinanza e Costituzione») si sono rivelati tiepide manovre di rianimazione che non hanno mai inciso concretamente nella formazione di un senso e di una educazione civica nei e per i nostri ragazzi. E, ad oggi, poco più di un ragazzo su dieci conosce sommariamente i contenuti della Costituzione.
Lo scenario su cui si vuole intervenire è seriamente preoccupante. Uno studio dei comitati regionali per le comunicazioni (CoReCom) della Lombardia, del Lazio e della Campania, dell'università Cattolica di Milano, dell'università La Sapienza e della Libera università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma e dell'università Federico II di Napoli ha rilevato che tra i giovani tra gli 11 e i 18 anni il fenomeno del bullismo con il 27,8 per cento è al primo posto nella classifica dei rischi connessi al comportamento dei giovani sul web, seguito dal sexting (20,1 per cento) e dall'abuso dei dati personali (24 per cento). Già nel 2014 uno studio del CoReCom della Lombardia aveva fatto emergere che un numero impressionante di almeno 70.000 studenti lombardi (l'8 per cento del totale) era stato in qualche modo colpito da fenomeni di cyberbullismo o di cattiva web reputation. I recenti episodi di bullismo nei confronti anche dei docenti e le notizie di insegnanti aggrediti dai genitori non hanno fatto altro che confermare l'emergenza educativa. Non solo. In Italia – secondo i dati che sono stati presentati dall'istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell'adolescente usando come fonti l'Osservatorio europeo sulle droghe, la Doxa, l'ISTAT, la Nomisma Spa e la Unipol Spa – il 20 per cento dei giovani tra i 15 e i 34 anni consuma frequentemente alcolici, il 19 per cento ha consumato cannabis nell'arco di un anno mentre il 16 per cento dei ragazzi fino a 24 anni fuma. Inoltre è del 49 per cento la percentuale dei giovani tra i 14 e i 19 anni che hanno giocato d'azzardo almeno una volta all'anno.
L'insegnamento dell'educazione civica non deve, però, avere esclusivamente una finalità preventiva ma deve, ad esempio, farsi carico di avvicinare i giovani alla conoscenza delle istituzioni, all'inserimento nel mondo del volontariato, all'integrazione con le persone con disabilità, nonché alla partecipazione a forme vere di cittadinanza attiva fino alle forme prioritarie di educazione alla legalità.
L'insegnamento dell'educazione civica deve, inoltre, essere oggetto di esame di fine ciclo nella scuola secondaria di primo grado.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Educazione civica).
1. All'articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, il comma 1 è sostituito dal seguente:
«1. A decorrere dall'anno scolastico 2018/2019, l'insegnamento dell'educazione civica è attivato come materia curricolare nelle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado con un monte ore annuale di 33 ore».
Art. 2.
(Docenti di educazione civica).
1. L'insegnamento dell'educazione civica, previsto dalle disposizioni di cui all'articolo 1, è affidato ai docenti dell'area storico-geografica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e ai docenti dell'area economico-giuridica nelle scuole secondarie di secondo grado.
2. L'insegnamento dell'educazione civica è oggetto di esame di fine ciclo nella scuola secondaria di primo grado.
Art. 3.
(Premio annuale per l'educazione civica).
1. È istituito il premio per l'educazione civica, conferito dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con cadenza annuale.
2. Il premio di cui al comma 1 individua le esperienze migliori in materia di educazione civica per ogni ordine e grado di istruzione al fine di promuovere la loro diffusione nel sistema scolastico nazionale.
3. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con proprio decreto, adotta un regolamento recante le modalità di svolgimento del premio di cui al comma 1.
Art. 4.
(Clausola di invarianza finanziaria).
1. Dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e l'amministrazione interessata provvede alla sua attuazione con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.