XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 94 di venerdì 28 aprile 2023
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI
La seduta comincia alle 9.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ALESSANDRO COLUCCI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 72, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Discussione del Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del Documento di economia e finanza 2023 e dell'annessa nuova Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis).
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta del 27 aprile 2023 (Vedi l'allegato A).
Ricordo che, ai sensi articolo 81, secondo comma, della Costituzione, e dell'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, la deliberazione delle Camere che autorizza il ricorso all'indebitamento deve essere approvata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti.
Pertanto, l'esame del Documento di economia e finanza si concluderà con la votazione di due distinti atti di indirizzo: il primo relativo alla Relazione di cui all'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, da votare a maggioranza assoluta; il secondo relativo al Documento di economia e finanza, da votare a maggioranza semplice, sulla base degli esiti della precedente deliberazione.
Ricordo che, dopo l'intervento del relatore e del rappresentante del Governo, avrà luogo la discussione, entro la quale dovranno essere presentate le risoluzioni riferite alla nuova Relazione, restando ferme quelle relative al Documento di economia e finanza presentate nella seduta di ieri.
Interverrà, quindi, in sede di replica il rappresentante del Governo, che dovrà dichiarare quale risoluzione intenda accettare con riferimento alla nuova Relazione.
Avranno quindi luogo le dichiarazioni di voto, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Si passerà, infine, alle votazioni e in entrambi i casi, a norma dell'articolo 118-bis, comma 2, del Regolamento, verrà posta in votazione per prima la risoluzione accettata dal Governo, che, in caso di approvazione, precluderà le altre.
(Discussione - Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Roberto Pella.
ROBERTO PELLA, Relatore. Grazie, Presidente Rampelli. Cari colleghi, Sottosegretario Freni, l'Assemblea oggi è chiamata a esaminare il medesimo Documento di economia e finanza trasmesso dal Governo in data 12 aprile 2023, mentre è stata modificata la Relazione annessa al medesimo Documento, finalizzata a richiedere l'autorizzazione al ricorso all'indebitamento.
Nel richiamare l'illustrazione dei contenuti del Documento di economia e finanza, già svolta nella giornata di ieri, faccio presente che, con la Relazione approvata ieri dal Consiglio dei ministri, il Governo ribadisce la richiesta dell'autorizzazione a ricorrere all'indebitamento per i medesimi importi già previsti dalla precedente Relazione, pari a circa 3,4 miliardi di euro per l'anno 2023 e 4,5 miliardi di euro per l'anno 2024, al fine di utilizzare gli spazi finanziari resisi disponibili per effetto dell'andamento tendenziale dei conti pubblici, più favorevole nel 2023 e nel 2024, rispetto agli obiettivi programmatici di indebitamento netto per i medesimi anni, per i quali sono confermati i valori già autorizzati con la NADEF 2022.Con la presente Relazione il Governo nel confermare l'intenzione di utilizzare il margine di bilancio pari a circa 0,15 punti percentuali del PIL per il 2023 per la copertura di un provvedimento normativo di prossima adozione, volto sostenere il reddito disponibile e il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti, prevede altresì, rispetto alla Relazione in precedenza esaminata, che le predette risorse siano destinate anche al sostegno delle famiglie con figli.
Come chiarito dal Ministro Giorgetti nella risposta al question time della giornata di ieri e successivamente confermato nella seduta della Commissione bilancio, l'intenzione del Governo è quella di prevedere un innalzamento dei limiti dei fringe benefit in favore dei lavoratori dipendenti con figli. Una misura che devo dire fortemente apprezzata, sia dai dipendenti che dai datori di lavoro, e da me fortemente sollecitata nei vari dibattiti avvenuti nelle varie Commissioni. Per il 2024, invece, il Governo conferma che il margine di bilancio, pari a 0,2 punti percentuali del PIL, sarà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Sottosegretario Freni rinuncia ad intervenire. È iscritta a parlare la deputata Torto. Ne ha facoltà.
DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Oggi siamo qui per la seconda puntata del docufilm “Date un DEF a Giorgia”. La prima puntata è andata in onda ieri, proprio qui, però, il finale è stato - permettetemelo di dire - un disastro, una pagina vergognosa di una maggioranza impreparata, che pensava di poter governare l'Italia a suon di propaganda e di codardi ruggiti da bar. Ieri questo Governo si è fatto bocciare la programmazione economica del futuro italiano dalla sua stessa compagine parlamentare, che non ha avuto i voti per la maggioranza assoluta. E sapete perché? Perché, mentre questi signori vanno dicendo per tutto il globo terracqueo che il reddito di cittadinanza deve essere tolto ai cittadini senza lavoro, bollati tra l'altro come “divanisti”, loro - che invece la poltrona ce l'hanno - non fanno il proprio dovere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), sono assenti e disonorano questo Parlamento. Oggi ci viene garantito, però, che il finale di questo docufilm e di questa farsa cambierà, perché c'è una nuova versione del Documento di economia e finanza corretta. Pensate un po', è stato convocato addirittura un Consiglio dei ministri straordinario, per restituirci un nuovo Documento che, rispetto al primo, presenta soltanto 7 parole in più e vi dico quali, ve le leggo: “nonché per sostenere le famiglie con figli”. Quindi, fateci capire, il Governo sta dicendo che, nel suo progetto di crescita per il Paese Italia, aveva dimenticato di sostenere le famiglie con i figli. Siete ridicoli! Perché, alla luce di questo, mica aumentate le risorse. No, quelle restano le stesse, addirittura andrete a ridurre quelle già previste, che non bastano neppure a sfamare le famiglie italiane (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! È davvero, il Governo della vergogna.
Colleghi, ieri sera il Ministro Giorgetti, in Commissione bilancio, ci ha garantito che ha consultato, come legge prevede, la Commissione europea dopo il cambiamento delle finalità del Documento di economia e finanza e che ha ricevuto il parere favorevole. Però, nello stesso momento, in Commissione affari costituzionali, il Sottosegretario Freni diceva il contrario. Ed aveva ragione il Sottosegretario Freni, perché in realtà non c'è alcuna contezza di atti che mettono nero su bianco che quel parere c'è (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, aveva ragione lei, Sottosegretario. Di che ci doveva parlare? Di una telefonatina, di un messaggino su WhatsApp, di cosa? Davvero non sarebbero sufficienti libri di parole per commentare tanta incompetenza, tanta incapacità, superficialità e sciatteria. Presidente, la pochezza di serietà di questa destra ci preoccupa e preoccupa tutto il popolo italiano, che piano piano inizia a sentire il cattivo odore di austerity che esala da tutte le leggi che questa destra mette in piedi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ormai tutti sentono il sapore amaro del Governo delle promesse tradite, il disgusto per l'assenza di onestà e di buon senso. Come MoVimento 5 Stelle, sappiamo già che oggi non avremo e non arriveranno risposte in quest'Aula di umile pentimento per la gravità di queste azioni. Sapete che cosa dovrebbe fare questa maggioranza? Una sola cosa: tacere! Dovreste stare zitti e chiedere scusa al popolo italiano, non al MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Però, non aggiungete parole dopo le scuse, perché, Presidente, ogni parola in più serve per fornire un alibi e per togliersi di dosso le responsabilità. Basterà la prossima occasione utile per rifare lo stesso errore, se non peggio di quello di prima. Così si è condannati a non crescere, perché si antepone il proprio stupido orgoglio a tutto il resto. Il nostro popolo, però, non può avere la stessa sorte di questo Governo, che sorride sui propri errori e che li legittima con applausi, che sentiremo in quest'Aula, applausi di autocompiacimento. Il popolo, invece, va salvato da quello che avete combinato ieri e da quello che combinate ancora oggi con questo Documento. Il Governo Meloni priva in questo momento l'Italia di sanità pubblica, di istruzione pubblica, di giustizia, di lavoro, di incentivo alla natalità, di crescita della nostra comunità e del popolo. Presidente, di fronte a tanta prepotenza noi non ci arrendiamo. Non possiamo rassegnarci a guardarvi, mentre accompagnate l'Italia verso il precipizio. Sapete perché non possiamo rassegnarci? Perché noi non siamo, non siamo stati e non saremo mai come voi! Noi diremo sempre “no” alla prepotenza, diremo sempre “no” all'austerity, diremo sempre “no” alla disonestà nei confronti di tutti quei cittadini che sono fuori da quest'Aula. Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, la Lega e Forza Italia 6 mesi fa erano quelli “pronti”. Presidente, lo dico sommessamente: mai slogan fu più funesto, perché oggi l'abbiamo capito tutti che siete pronti, anzi siete prontissimi, ma a dare il colpo di grazia a questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Purtroppo voi direte “tempo al tempo “. Io dico che il tempo non c'è, perché lì fuori la nostra gente soffre, e, quindi, vi chiedo di ripensarci, di mettervi davvero una mano sulla coscienza e di fare una sola cosa oggi: non fare saltare di nuovo questo DEF, anche se ci sarebbe assolutamente bisogno che saltasse, perché, oltre quelle 7 parole, ce ne sarebbero di parole da aggiungere e da correggere in quel Documento! Avete la nostra risoluzione, quella del MoVimento 5 Stelle e delle opposizioni, potete usarla e, invece, vi ostinate a non farlo. Avreste dovuto fare una sola cosa: iniziare ad avere cura di tutte le persone che purtroppo pagano per i vostri errori, perché, qui, paghiamo tutti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Alessandro Colucci. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Il Documento di economia e finanza è un documento fondamentale, che individua la politica economica del Governo. Per questo, quanto accaduto ieri in quest'Aula, per la maggioranza è certamente un fatto grave, molto grave, che deve servire da lezione e che non deve più accadere. Ha fatto molto bene la Premier Giorgia Meloni a definire quanto accaduto ieri un brutto scivolone, perché si tratta di questo, non di certo, come ha ricordato la Premier, di un segnale politico.
Infatti, il Governo Meloni è un Governo politico - finalmente, posso dire un Governo politico - e c'è una maggioranza chiara, decisa e convinta, come, ovviamente e giustamente, c'è anche un'opposizione altrettanto determinata. Le opposizioni fanno bene la loro parte, sottolineando quello che è accaduto ieri in Aula, ma non bisogna esasperare troppo e dare significati troppo forti, perché questa maggioranza ha dimostrato, dimostrerà oggi e dimostrerà anche per tutta la legislatura che è coesa, che è granitica e che è determinata a realizzare il programma per cui siamo stati eletti. Il DEF va esattamente in questa direzione.
Innanzitutto, c'è un tema importante, per quanto ci riguarda, che è quello del cuneo fiscale. Siamo, purtroppo, come Paese, il quinto nell'area OCSE per costo del lavoro ed è oramai insostenibile, sia per gli imprenditori sia per le famiglie, perché si erodono, in questo modo, risorse che potrebbero essere a disposizione delle famiglie e, quindi, è importante che nel DEF ci sia una diminuzione del cuneo fiscale per andare esattamente nella direzione prevista nel nostro programma, perché ci possa essere, ovviamente, una condizione migliore per gli imprenditori rispetto al costo del lavoro e per poter dare alle famiglie un potere di acquisto più importante.
Così come significativo, nel Documento all'attenzione dell'Aula oggi è il rafforzamento sul tema del sostegno alle famiglie con figli. Anche la modifica che è stata introdotta dal Consiglio dei ministri ieri, per noi, ha una grandissima rilevanza, perché il gruppo Noi Moderati su questo tema ha fatto una battaglia significativa. Crediamo che sia importante, davanti, purtroppo, al calo demografico dell'1,9 per cento registrato nel 2022, che il Governo insista su questo tema; fa bene a introdurlo nel DEF, ma è bene continuare questo lavoro. Nel DEF sono contenute sfide alle quali noi abbiamo dato un contributo determinante e continueremo nell'azione di Governo a intervenire sui temi che a noi stanno particolarmente a cuore, come, ad esempio, indirizzare la spesa pubblica verso settori che possano dare garanzie su un impatto sulla crescita, perché noi siamo sempre quelli convinti che il lavoro non lo dia un decreto ma lo diano le imprese e che l'assistenzialismo non sia la risposta per la richiesta di bisogno del nostro Paese e, in particolar modo, dei giovani. Così come siamo convinti dell'importanza di rafforzare la formazione, in Italia, e la scuola, di migliorare la scuola, renderla più sicura e innovarla, perché da lì passa il futuro dei nostri ragazzi.
PRESIDENTE. Concluda.
ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Allora, Presidente, mi avvio alle conclusioni, sottolineando che questo DEF va esattamente nella direzione di cui il Paese ha bisogno: dare stabilità, credibilità e crescita. Il Governo Meloni e questa maggioranza stanno garantendo al Paese queste prospettive, Noi Moderati ci siamo e faremo la nostra parte.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.
UBALDO PAGANO (PD-IDP). Signor Presidente, non so se l'ha già sentita, ma c'è una frase attribuita a San Francesco che recita: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ipse dixit. Le ultime parole famose, le ultime prima dello schianto di questa maggioranza contro se stessa. Da ieri, sappiamo di dovervi prendere alla lettera, perché avete letteralmente fatto l'impossibile: riuscire a bocciare la vostra stessa proposta di scostamento, nonostante la grande responsabilità dimostrata dalle opposizioni in tutto l'iter e anche in quest'Aula; un'impresa che entra a pieno titolo nell'albo d'oro del moderno centrodestra, dopo la figuraccia della finanziaria del 2004 e il preludio alla caduta del Governo Berlusconi nel 2011. Ci sarebbe tanto da riderci su, se tutto ciò non fosse accaduto in Parlamento, per mano delle stesse persone che, in teoria, dovrebbero governare questo Paese. Mai era successo nulla di simile, mai su un provvedimento così importante come lo scostamento di bilancio; ma se il vostro orizzonte è effettivamente l'impossibile, dovevamo anche aspettarcelo. Ciò che non ci aspettavamo sono state le reazioni interne alla vostra stessa maggioranza, a partire dalla Presidente del Consiglio - “Non ho parole”, pare abbia commentato a caldo - e io devo ammettere un certo disagio, perché penso di non essere mai stato più d'accordo con Giorgia Meloni. Non ci sono parole per la vostra sciatteria, per la vostra totale noncuranza con cui ricoprite questo ruolo. La maggioranza non fa alcuna fatica a ricordarci, a ogni occasione utile, di essere il frutto del risultato delle politiche di settembre, peccato però che nel frattempo vi siate dimenticati di venire in Aula a votare i vostri stessi provvedimenti.
È vero, questo sarà ed è un Governo democraticamente eletto dai cittadini, ma adesso i cittadini si aspettano che voi facciate il vostro lavoro e mentre là fuori c'è tanta gente con serie difficoltà ad andare avanti, ad arrivare a fine mese, tanti di voi se ne vanno a spasso mentre qui si mettono a rischio la credibilità e i conti del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
Le elezioni sono finite, il tempo della campagna elettorale è chiuso. Sono 6 mesi che portate avanti questa farsa. Questo Paese lo governate o no? Siete capaci o no, siete pronti o no, come dicevate sui manifesti che campeggiavano in campagna elettorale?
Presidente, questa maggioranza deve ringraziare che l'opposizione, democratica e responsabile, non sia salita sui banchi del Governo a ricordare tutta la sua insipienza. Dovete ringraziare che vi abbiamo accordato di farla oggi questa nuova votazione, perché se di fronte aveste avuto una minoranza irresponsabile, anche solo la metà di quanto lo siete stati voi, oggi, il Ministro Giorgetti sarebbe andato all'Ecofin con la testa bassa e la coda tra le gambe. La differenza tra noi e voi sta tutta qui: noi vogliamo bene all'Italia, anche dall'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), e quando un Ministro della Repubblica partecipa ai consessi internazionali rappresenta tutto il Paese, anche chi non l'ha votato. Voi, invece, provate a sabotare questo Governo dai banchi della maggioranza. A noi pare che, a forza di essere pronti, dopo soli 6 mesi di Governo, siate già pronti ad andarvene a casa, lì, sì che potrete tornare liberi di fare i vostri comodi.
Riavvolgendo il nastro, signor Presidente, ci avete portato un DEF che è la prova provata del vostro imbarazzo nel non sapere minimamente cosa fare per dare slancio al Paese. Dalla montagna di bugie della campagna elettorale, avete partorito un topolino e pure zoppo: niente pensioni, via ogni sostegno alla povertà, definanziamento della sanità pubblica e, per chiudere in bellezza, un taglio delle tasse talmente insignificante che verrà fagocitato dall'inflazione ben prima di entrare in vigore. Dopo tutto questo, che è già difficile da digerire per un Paese in allarme, ci avete offerto lo spettacolo indecoroso di ieri. Le imprese chiudono, il settore dell'edilizia e migliaia di famiglie sono in preda al panico per le vostre scelte infami sui bonus edilizi e una manciata di parlamentari torna a casa anzitempo, dimenticandosi di votare la Relazione di autorizzazione allo scostamento. Ma, dove credete di essere? È finita la pacchia, dicevate, ecco, penso e spero che sia finita anche per voi, ma forse ha ragione il Ministro Giorgetti: questi non si rendono conto. Sì, non vi rendete conto, non vi rendete conto che questa è solo l'ultima delle dimostrazioni di completa incapacità che avete dato in questi mesi. State gettando via un'occasione storica per l'Italia come il PNRR, semplicemente perché, nella concretezza dei fatti, non vi state dimostrando in grado di guidare i processi per la sua piena attuazione. Appena siete arrivati al Governo si è bloccato praticamente tutto; tra 2 giorni fanno 4 mesi che aspettiamo la terza rata da Bruxelles. La mancata adozione dei decreti attuativi della vostra prima legge di bilancio - ricordo che ne aspettiamo 173 su 210 - tiene bloccati più di 17 miliardi di euro di investimenti e spesa pubblica; sui Fondi strutturali si sta consumando un altro disastro che bloccherà, invece di accelerare, la capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche, sempre per questa smania di concentrare e accentrare nelle mani di pochi la gestione di una montagna di risorse.
E poi l'autonomia differenziata, sì, il colpo di grazia a qualsiasi speranza di vedere ricuciti i divari presenti nel Paese. Una maggioranza succube e complice dei desideri leghisti, sta abbandonando per sempre il Mezzogiorno d'Italia dinanzi alle scuse verbose di qualche collega meridionale. Questa non è solo incompetenza, ciò che è accaduto ieri aggiunge qualcosa di più alla completa inadeguatezza di questo Governo e della sua maggioranza. Trattasi di tracotanza vera, presunzione e arroganza, la stessa che ieri pomeriggio ha generato il disastro di cui speriamo vivamente gli italiani non debbano pagare le conseguenze. Vi ho già ricordato che dalle mie parti si dice “ciucci e presuntuosi”, sì, scarsi e pieni di voi. Questo è il titolo di questi primi 6 mesi della destra al Governo, e speriamo che prima o poi gli italiani vi chiedano il conto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Tremaglia. Ne ha facoltà.
ANDREA TREMAGLIA (FDI). Grazie, Presidente. Ero già intervenuto ieri nella discussione generale sul DEF, ritorno oggi a parlare. Evidentemente, come abbiamo già visto dagli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, l'argomento oggi non è il DEF in senso stretto; l'argomento è l'elefante nella stanza, quello che è accaduto ieri pomeriggio. Vengo da una terra di gente che è abituata a lavorare in silenzio, per la maggior parte, e a chiedere scusa quando sbaglia, ad assumersi le responsabilità quando sbaglia. Senz'altro ritengo che sia giusto cominciare da questo, perché credo che noi dobbiamo assumerci la responsabilità di quello che è successo ieri; dobbiamo, come Fratelli d'Italia, innanzitutto chiedere perdono ai nostri elettori se ieri sera, oggi, abbiamo prestato il fianco a chi, nell'opposizione, e a chi, sui giornali, ci attacca, a chi ci vuole dipingere come irresponsabili, impreparati, incapaci. Ieri eravamo qui…
PATTY L'ABBATE (M5S). A casa!
ANDREA TREMAGLIA (FDI). Non eravamo a casa, non eravamo a casa. Anche all'onorevole Ubaldo Pagano, qui non c'era nessuno a spasso ieri.
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
ANDREA TREMAGLIA (FDI). Grazie, Presidente. Noi, ieri, eravamo presenti in Aula, avevamo cinque assenti come Fratelli d'Italia (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), la maggior parte per ragioni di salute…
PRESIDENTE. Colleghi! Fino a prova contraria, c'è il diritto di parola e chi sta in Aula deve ascoltare.
ANDREA TREMAGLIA (FDI). Noi eravamo presenti ieri in Aula, avevamo 5 assenti non giustificati, non in missione, come Fratelli d'Italia, la maggior parte dei quali per ragioni di malattia, purtroppo. Ma, detto questo, ripeto, noi ci dobbiamo assumere le nostre responsabilità, dobbiamo chiedere scusa, se abbiamo prestato il fianco a questi attacchi strumentali, ai nostri elettori, dobbiamo chiedere scusa al Governo, perché sta lavorando bene, sta lavorando al di sopra delle aspettative, soprattutto delle prospettive catastrofiche dipinte, nei mesi di campagna elettorale, dall'attuale opposizione.
Dobbiamo chiedere scusa, personalmente mi sento di dover chiedere scusa al Presidente Meloni, la quale in questi anni, non in questi mesi, in questi anni, a noi di Fratelli d'Italia ha dato sempre un esempio di umiltà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), di serietà, di lavoro costante. E se noi ieri, anche se per poco, non ci siamo dimostrati all'altezza di questo esempio, dobbiamo chiedere scusa anche a lei. Su questo non faccio sconti a nessuno, e chi parla, su mille votazioni che abbiamo fatto, ne ha mancate due, quindi non credo di accettare lezioni da nessuno. Detto questo, ovviamente, il nostro lavoro non è solo essere presenti; il nostro lavoro è quello che facciamo, è quello che portiamo a casa per gli italiani. Di questo noi siamo assolutamente consapevoli, ma, come dicevo, ieri abbiamo dato un cattivo esempio, la politica è dare l'esempio. Noi, ieri, abbiamo mancato nel dare questo esempio. Detto questo, però, sul fatto di cospargerci il capo di cenere, non voglio addentrarmi nelle tante citazioni e metafore bibliche che, nelle ultime ore, abbiamo sentito tra Aula e Commissioni, che ho capito che non portano bene, quindi eviterò. Ma, detto questo, nella mia modesta carriera politica ho fatto tanta opposizione, capisco bene qual è il gioco delle parti, capisco bene che l'opposizione debba fare l'opposizione e il Governo debba fare il Governo, capisco che le attuali opposizioni siano in grande difficoltà di fronte a un Governo che finalmente fa quello che ha promesso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e che, malgrado questo, considerati i precedenti, continua a crescere nei consensi, e quindi capisco che ci sia difficoltà, ma, permettetemi, ieri mi sono trovato non in imbarazzo, ma mi sono trovato un po' in difficoltà anche nel vedere quella che una volta era la sinistra esultare come una curva di stadio per un gol al novantesimo, per avere rimandato e per avere bocciato un taglio di 3 miliardi a favore dei redditi medio-bassi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che una volta voi vi vantavate di difendere e che oggi, evidentemente, non valgono neanche la dignità di stare composti al proprio posto.
E allora, per tutte queste ragioni, caro Presidente, ammetto che ieri abbiamo sbagliato, ma, per le ragioni che ho appena ricordato, oggi, domani e sempre preferirò essere da questa parte che da quella parte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
FEDERICO FORNARO (PD-IDP). È reciproco!
PRESIDENTE. Colleghi, non capisco l'atteggiamento di questa mattina. Deputato Grimaldi! Sapete meglio di me che esistono regole e che queste regole vanno rispettate. Gli oratori che parlano non vanno disturbati, ognuno ha il diritto di dire quello che pensa quando arriva il proprio turno, senza dialoghi tra gruppi o, peggio, tra deputati.
È iscritto a parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Credo che invece lei capisca bene quello che è successo, anche perché è stato lei a pronunciare quelle fatidiche parole con cui il Documento di economia e finanza, il principale documento di programmazione, è stato respinto da quest'Aula. La verità è che siete riusciti a trasformare quel plastico, quello che avete annunciato a tutto il Paese in una bella conferenza stampa, a campata unica. La maggioranza è riuscita a realizzare qualcosa, ha fatto il ponte! Altro che campate uniche, altro che unire Villa San Giovanni e Messina. Siete riusciti a saltare e a bucare uno degli appuntamenti più importanti di questa legislatura. Non eravate presenti in Aula sul più importante provvedimento economico, e, non contenti, come se fosse un gioco, guardando dov'erano finiti quei 40 colleghi, avete pure chiesto il VAR, il replay. Rifacciamo la votazione, come se non fosse successo nulla. Faremo l'impossibile, avete tuonato. Davvero incredibile, con una maggioranza di 240 deputati, essere in 45 assenti. Dovete chiedere scusa, avete ragione, perché si è trattato di un'accentuata scarsità di rendimento o di disponibilità.
Spero, considerate le assenze di stamattina, il Parlamento è vuoto, ci sia una sostituzione etica dei colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), una sostituzione etica di quei banchi. Possiamo dirlo, Presidente, senza mancare di rispetto a nessuno? Le ho rubato temporaneamente il dizionario. Sa come si chiama, per ironia della sorte, sul vocabolario quella accentuata scarsità sul piano di disponibilità o rendimento? Def-icienza! Credo che davanti ai problemi del Paese, davanti al fatto che, in un anno, a 19 milioni di italiani è stata negata almeno una prestazione dei livelli essenziali di assistenza, che, su 100 tentativi di prenotazione, 28 hanno poi ricorso al privato per trovare una risposta alle liste d'attesa, noi ci immaginavamo che questo DEF desse risposte.
Risposte per la sanità pubblica, che, senza ulteriori aumenti di risorse, non solo rischierà di scendere sotto il 6 per cento, ma vedrà ulteriori tagli. Pensavamo desse risposte sui salari, sull'inflazione, sul costo della vita. Invece, siete riusciti solo a mettere alcune mance. Tra l'altro, entro fine anno, dovrete trovare 11 miliardi di euro per non aumentare le tasse sul lavoro.
Avete cambiato il DEF in una notte, avete aggiunto 7 parole. Per fare cosa? Per ridurre ancora di più quelle poche risorse sui salari, per sostenere le famiglie con figli. La verità è che ve le eravate dimenticate. Avete fatto una conferenza stampa per annunciare un taglio generale delle tasse e vi eravate dimenticati quel punto.
PRESIDENTE. Concluda.
MARCO GRIMALDI (AVS). La verità - Presidente, ho concluso - è che dovete chiedere scusa, avete ragione, ma la dovete chiedere al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Del Barba. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BARBA (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, ho ascoltato il dibattito di questa mattina non senza qualche imbarazzo, naturalmente, per i colleghi della maggioranza, ma anche per il Parlamento e per il nostro Paese.
È stato evocato o, meglio, rievocato San Francesco, patrono della Patria. Ecco, forse ciò a cui, insieme, dovremmo fare appello questa mattina è la carità di Patria, carità di Patria che, sicuramente, quanto accaduto ieri dovrebbe farci rievocare, carità di Patria che il nuovo DEF dovrebbe però invitare questa maggioranza ad assumere.
Ebbene, nella notte avete introdotto i fringe benefit. Questa mattina avete cercato di barcamenarvi tra imbarazzo, vergogna e rivendicazione dei risultati. Credo che, semplicemente, avreste dovuto limitarvi a chiedere scusa.
Veniamo al vostro DEF. Già ieri vi abbiamo detto che le misure che state prevedendo sono a scadenza, come lo yogurt. Anche la nuova misura introdotta nella notte lo è. Vi raccomandiamo, allora, di spendere il tempo che avrete, da qui a fine d'anno, per cercare di rassicurare famiglie e imprese su come sarete in grado di stabilizzare tali misure dal prossimo anno, altrimenti renderete inutile l'averle adottate già quest'anno.
Ma il punto, badate bene, non è questo. Avete fatto riferimento, ancora una volta, al nostro futuro, alle famiglie, ai figli, alla natalità e alla crisi demografica. Ebbene, quei figli, che, grazie alle vostre misure, arriveranno nei prossimi anni, nel 2050 termineranno, se vorranno, l'università o, comunque, avranno 25 anni. Per il 2050, il vostro DEF disegna per loro uno scenario tragico.
Allora, da domani, proprio in virtù dell'insegnamento, della vergogna e della nuova dedizione che ci auguriamo questa maggioranza metta in campo, i vostri sforzi siano rivolti al futuro dei nostri figli veramente. Da domani, smettete di fare questo braccio di ferro sul MES. C'è bisogno di fare un negoziato sul MES? Fatelo seriamente, ma l'Italia ha bisogno di credibilità, in Europa, non ha bisogno di guadagnare il facile consenso per arrivare, giustappunto, alle europee, dopo la fatica delle nomine. Non può essere questa la prospettiva dentro cui la maggioranza costringe il nostro Paese, in un momento così delicato, in cui sta tornando in vigore il Patto di Stabilità o le nuove regole sulla governance economica europea. Da domani, insomma, cercate di governare questo Paese con serietà e lungimiranza. Da domani, se vi occupate del PNRR e ritenete di doverlo modificare, fatelo con la consapevolezza di chi ha davanti questi grafici e vuole garantire un futuro a questi figli e a questi Paesi e non vuole semplicemente garantire l'insostenibilità del debito pubblico. Da domani, onorate il vostro ruolo in Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe)!
PRESIDENTE. Si è così conclusa la discussione.
(Annunzio di una risoluzione - Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis)
PRESIDENTE. Avverto che è stata presentata la risoluzione Foti, Molinari, Barelli e Lupi n. 6-00032 riferita alla nuova Relazione, di cui all'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, che è in distribuzione (vedi l'allegato A).
Ricordo che, nella seduta di ieri, sono state, altresì, presentate le risoluzioni Magi e Della Vedova n. 6-00027, Richetti ed altri n. 6-00028, Braga, Francesco Silvestri, Zanella ed altri n. 6-00029 e Foti, Molinari, Barelli, Lupi n. 6-00030 (vedi l'allegato A), riferite al Documento di economia e finanza 2023, che sono in distribuzione.
(Replica e parere del Governo - Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo, Sottosegretario Freni, che invito anche a dichiarare se intenda accettare la risoluzione riferita alla nuova Relazione, fermo restando che, nella seduta di ieri, ha già accettato la risoluzione Foti, Molinari, Barelli e Lupi n. 6-00030 riferita al Documento di economia e finanza.
FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Una stringatissima replica solo per rassicurare l'Aula, che, rispetto alla prima Relazione, il percorso di aggiustamento e le grandezze non sono in alcun modo variate e che, quindi, la nuova Relazione ha solo meglio definito le finalità di utilizzo delle risorse, anche alla luce del dibattito parlamentare. Del dibattito parlamentare la Commissione europea sarà resa edotta, come di prassi, con invio del DEF e di tutti gli annessi, ivi incluse le relazioni parlamentari. Intervengo, altresì, per rassicurare ulteriormente l'Aula che il Governo, come ha garantito ieri sera in Commissione, ribadisce di aver garantito e di garantire il pieno rispetto di tutte le previsioni di cui all'articolo 6 della legge n. 243 del 2012. Quanto alla risoluzione n. 6-00032, il Governo, ovviamente, l'accetta.
PRESIDENTE. Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che le dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta, abbiano inizio alle ore 10, sospendo la seduta sino a tale ora.
La seduta, sospesa alle 9,45, è ripresa alle 10.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del Documento di economia e finanza 2023 e dell'annessa nuova Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 243 del 2012 (Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,01).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Si riprende la discussione.
(Dichiarazioni di voto - Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ricordo che è stata disposta la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voro il deputato Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). La ringrazio Presidente, ma quello che abbiamo visto nella giornata di ieri in quest'Aula non è una manifestazione di sciatteria o di superficialità, ma è, a nostro avviso, la cifra, l'emblema di questo Governo, ossia una mancanza di credibilità e di senso delle istituzioni di questo Governo e della sua maggioranza. È la stessa cosa che abbiamo visto all'azione in queste settimane, da parte del Governo, sulla questione del PNRR; è la stessa cosa che abbiamo visto da parte di questo Governo sulla questione del MES; è la stessa cifra che abbiamo visto da parte di questo Governo nei consessi internazionali. Bel modo di tutelare gli interessi del Paese, gli interessi della Nazione, come direbbe la Presidente Meloni.
Quotidianamente, la maggioranza e il Governo, persino le più alte cariche istituzionali - non mi rivolgo a lei Presidente, ma all'altro ramo del Parlamento - alimentano polemiche per nascondere esattamente questa cifra del Governo e della maggioranza. Anche in questo DEF c'è mancanza di credibilità, c'è un'evidente mancanza di idee su dove tagliare e su dove investire. Noi abbiamo presentato una risoluzione, collegata al DEF, che presenta solamente due punti che dovrebbero essere conseguenti rispetto alle premesse e al contenuto dello stesso Documento di economia e finanza che il Governo ha depositato in Parlamento. Servirebbero, però un po', di coraggio politico e un po' di credibilità.
La prima questione è quella dell'immigrazione. Nel DEF si individua come fattore strategico, di qui ai prossimi decenni, la capacità di aumentare la presenza di lavoratori stranieri nel nostro Paese come unica variabile in grado di incidere sensibilmente sul rapporto debito/PIL. Peccato che, mentre avviene questa discussione, contemporaneamente, nella I Commissione (Affari costituzionali), si sta esaminando, per la sua conversione, il cosiddetto decreto Cutro, che va nella direzione opposta, cioè nella direzione di rendere ancora più difficile la regolarizzazione e la presenza di cittadini stranieri regolari, lavoratori nel nostro Paese, a differenza di quello che ci chiede il sistema produttivo italiano e a differenza di quello che ci chiedono le imprese.
Il secondo punto su cui verte la nostra risoluzione è la questione della concorrenza. Anche su questo il Governo manca di coraggio: completamente di coraggio. Addirittura, su una questione che dovrebbe essere minore, sulla questione delle concessioni demaniali, delle concessioni balneari, il Governo è ostaggio di una categoria e, addirittura, ci porterà o ci vorrebbe portare a una sanzione pecuniaria, una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea. Abbiamo individuato questi due punti, che sono emblematici per l'azione di Governo, per le mancanze nell'azione di Governo, tanto emblematici quanto lo è stata la giornata di ieri, che ha rappresentato la cifra di una mancanza di credibilità - gravissima - ai danni del Paese da parte del Governo e della maggioranza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Steger. Ne ha facoltà.
DIETER STEGER (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Ci risiamo: dopo questo brutto scivolone della maggioranza ieri in Aula, da ascriversi all'imperizia e alla noncuranza di parecchi colleghi parlamentari della maggioranza, per fortuna, il Regolamento parlamentare prevede e ci concede di rimediare, perché sarebbe un danno non dare l'autorizzazione alla spesa in deficit, il presupposto, tra l'altro, per il decreto Lavoro, previsto per i prossimi giorni, che taglia ulteriormente il cuneo fiscale ai meno abbienti. Nella sostanza, non voglio ripetere ciò che ho detto ieri in dichiarazione di voto e rimando pertanto al resoconto dei lavori dell'Aula di ieri. Mi limito ad evidenziare due argomenti. Il primo: la sottolineatura del particolare sostegno alle famiglie con figli, la condividiamo pienamente. Il secondo: la gestione prudente della spesa pubblica, così come prospettata dal Ministro Giorgetti, trova il nostro sostegno.
Per tutti questi motivi confermiamo il voto favorevole delle Minoranze linguistiche alla Risoluzione del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lupi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LUPI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, siamo qui, in diretta televisiva, per votare e approvare - lo dico con molta chiarezza, perché li voteremo e li approveremo - il Documento di economica e finanza e lo scostamento di bilancio. Siamo qui, perché ieri, per approvare lo scostamento di bilancio - lo dico anche a chi ci ascolta, come è giusto che sia, essendo questo un provvedimento fondamentale e importante - c'era bisogno di una maggioranza assoluta (201 voti) e questo non è accaduto. Lo abbiamo definito tutti - la Presidente Meloni lo ha detto con molta chiarezza e bisogna darle atto della serietà, della continua credibilità -, uno scivolone. Il nostro gruppo ha parlato di un incidente di percorso, di un errore. Quando si commettono errori e ci sono incidenti di percorso si chiede scusa, si cerca di capire perché sia accaduto e si guarda alla responsabilità che quanto accaduto comporta in ordine a questo provvedimento.
Agli incidenti di percorso e agli errori si può porre rimedio, però ci sono lezioni che ne derivano. C'è una grande lezione che deriva da quello che è accaduto ieri: la responsabilità di chi governa, la responsabilità della maggioranza sono fondamentali. Il ruolo del Parlamento, il ruolo dei gruppi di maggioranza, di ogni singolo deputato sono fondamentali. Per tanti anni, tante volte abbiamo teorizzato che conta il Governo, conta l'Esecutivo, non conta ogni singolo parlamentare, ma questa maggioranza, che è una maggioranza politica e che ha l'orgoglio di essere una maggioranza politica, ha la responsabilità, insieme all'Esecutivo, al Governo, al Presidente Meloni, di attuare quelle sfide che gli elettori italiani, dopo 10 anni, ci hanno consegnato. Sono le sfide di cambiare l'Italia, di tornare a una credibilità delle istituzioni e della politica, perché, per 10 anni, gli italiani non hanno avuto questa fiducia. Allora, dagli incidenti di percorso e dagli errori si prende coscienza rispetto a quello che è accaduto. E cosa è accaduto e che cosa ci chiede di fare, ovviamente, senza giustificazioni? Tanto più si governa e tanto più siamo maggioranza occorre una grande responsabilità e occorre non sottovalutare quello che accade e, comunque, accettare la sfida del Governo. E la sfida del Governo non ammette distrazioni. La sfida del Governo chiede, in ogni nostro gesto, responsabilità. Questo è l'errore che abbiamo compiuto, è l'errore di sottovalutazione che, oggettivamente, gli italiani non comprendono. Ed è per questo che abbiamo la responsabilità di ridare, come sempre, credibilità alle istituzioni e al lavoro che noi svolgiamo.
Detto questo, credo ci sia una lezione ancora maggiore, che non è una giustificazione in merito a quello che è accaduto. Ce ne siamo assunti le responsabilità e, grazie a Dio, l'ha detto prima il collega, siamo qui per rimediare e per farlo rapidamente. Che cosa prevedeva lo scostamento di bilancio?
Lo scostamento di bilancio prevedeva la possibilità, senza tra l'altro ulteriore debito, ma, lo spiego in maniera molto chiara. Rimanendo nelle previsioni dei saldi del 2023 e del 2024, abbiamo avuto dei buoni risultati grazie alla solidità delle nostre imprese e al buon andamento dell'economia e abbiamo avuto un avanzo rispetto a quell'indebitamento pari a circa 3 miliardi. La scelta del Governo e di questa maggioranza - e avrebbe dovuto essere la scelta di tutto il Parlamento, perché questo è l'elemento incomprensibile - era di utilizzare quei 3 miliardi per indebitarsi - e qui sarà la seconda considerazione che voglio fare -, ma per indebitarsi c'è bisogno di una maggioranza qualificata. Perché c'è bisogno di una maggioranza qualificata (ho sentito prima il collega del MoVimento 5 Stelle)? Perché ogni euro di indebitamento - ce lo dobbiamo ricordare - è un euro di indebitamento che non va sulle spalle dei parlamentari che sono qui, ma va sulle spalle delle imprese e dei figli e dei nipoti, che hanno la responsabilità di mettere le loro risorse per investire sul futuro! Allora, è per questo che occorre, con serietà e con responsabilità, fare attenzione ogni volta che si vota un indebitamento e farlo con coscienza.
Questi 3 miliardi servivano per ridurre il cuneo fiscale a vantaggio totalmente dei lavoratori immediatamente dal 1° maggio. È propaganda? L'opposizione scelga la strada che vuole scegliere, ma si ricordi che dopo un po' i fuochi fatui si spengono. L'opposizione, così come la maggioranza, ha la responsabilità di dimostrare dove si sta sbagliando o quali proposte alternative si sono fatte. In tutti questi anni di difficoltà si sono sempre votati, da parte di maggioranza e opposizione, gli scostamenti.
Quando sento questioni da parte dell'opposizione, che dicono che siamo irresponsabili, mi chiedo, allora, in questi anni e in questi mesi, in questo Parlamento, tutte le forze di maggioranza e di opposizione cosa hanno detto agli elettori? Hanno detto che il primo provvedimento che si sarebbe potuto fare era quello di ridare potere di acquisto ai salari dei nostri lavoratori. Era una questione solo della maggioranza o appartiene anche all'opposizione? E allora c'è soddisfazione, al di là dei ruoli fondamentali che ci sono. La maggioranza deve fare la maggioranza. Abbiamo le nostre responsabilità, ci assumiamo le nostre colpe e impareremo dagli errori che abbiamo fatto, ma c'è un tema che appartiene alla responsabilità di tutti. Non si può gioire quando si rischia di non permettere di utilizzare 3 miliardi di euro in due settimane e di dare, già a partire da maggio, l'aumento di stipendi e salari ai nostri lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). Non si può gioire! Si può dire che si è sbagliato e che si è irresponsabili. Si può dire tutto, ma quando sento alcuni interventi rabbrividisco, perché questa non è l'idea della politica della responsabilità!
Poi, vengo al secondo elemento. Si può votare contro il DEF, perché il DEF è il documento di programmazione di economia e di finanza in cui una maggioranza politica, che è quella orgogliosamente unita del centrodestra, dice dove vogliamo andare. Ma non votare, astenersi o pensare di mettere una buccia di banana per far cadere la maggioranza sullo scostamento di bilancio e sulla possibilità di intervenire puntualmente è un atto di irresponsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), quanto quella che noi abbiamo commesso nel non essere coscienti - ogni singolo parlamentare, chi era presente e chi non lo era - dell'importanza del momento, perché in Parlamento ogni atto e ogni voto sono importanti e questo dobbiamo ricordarcelo. Siamo qui per rappresentare gli italiani! Ma ciò detto, attenzione a gioire. Grazie a Dio i regolamenti ci permettono oggi non solo di rimediare ma di approvare una cosa di cui noi andiamo orgogliosi. Ne andiamo orgogliosi come coalizione di centrodestra e perché conosciamo la strada che vogliamo percorrere.
Sul secondo elemento ci sono le differenze, in particolare con il MoVimento 5 Stelle e con chi pensa che si possano utilizzare le risorse sempre e comunque per qualsiasi cosa. L'assistenzialismo è finito - e lo dico ai colleghi del MoVimento 5 Stelle -, l'assistenzialismo che tanto i soldi non sono nostri, che tanto i soldi sono dello Stato (i soldi sono delle imprese, delle famiglie, dei lavoratori, di chi fa fatica e di chi è rimasto indietro). Quindi, li possiamo utilizzare come vogliamo. Li possiamo utilizzare per il reddito di cittadinanza, perché tanto il problema è assistere tutti all'infinito e poi ci accorgiamo - lo dico ai colleghi del MoVimento 5 Stelle - che rispetto al decreto flussi, che prevede la possibilità di poter fare entrare manodopera nel nostro Paese con una quota di 85.000 persone, in un giorno ci sono 277.000 richieste di lavoro nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE)! E qual è la regione che più richiede forza lavoro, con tutta la stima e il rispetto per quella regione? È la Campania! E qual è la regione che ha il più alto reddito di cittadinanza erogato? La Campania (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE)! Allora, dobbiamo iniziare a smetterla con le ideologie e a dire come facciamo a gridare la dignità del lavoro!
Quindi, il decreto del 1° maggio non è un decreto propagandistico, ma è l'occasione e l'opportunità di ridire, con forza, che la dignità è il lavoro, al Nord come al Sud. La dignità è un salario reale, al Nord come al Sud (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), e non a caso da maggio daremo altri 3 miliardi per aumentare gli stipendi reali.
Ma in questo DEF che cosa è previsto? È previsto, appunto, di rivedere tutti gli incentivi che sono stati fatti, e vado a concludere. Sono 110 miliardi di euro, tutti a debito, e li abbiamo spesi per gli incentivi all'edilizia e vi parla chi ha fatto il Ministro della casa e delle infrastrutture. Ma qualche riflessione la vogliamo fare o no? Quei provvedimenti sono stati distribuiti con equità?
PRESIDENTE. Concluda.
MAURIZIO LUPI (NM(N-C-U-I)-M). Ma non potevamo - e concludo - prendere 30 miliardi, di quei 110 miliardi, e darli alle famiglie dei giovani per comprare delle case, magari con il 30 per cento a fondo perduto? O abbiamo fatto degli incentivi per cui : venite, che tanto è tutto gratis, come se si fosse al mercato (ogni riferimento al presidente Conte del MoVimento 5 Stelle è puramente casuale)?
Concludo. Noi siamo qui con orgoglio a rappresentare una maggioranza di centrodestra. Ci rendiamo conto, Ministro Giorgetti, di quello che è accaduto. Capiamo e impariamo dagli errori, ma siamo orgogliosi della sfida che ci è stata affidata ed è la sfida di cambiare l'Italia e di cambiarla in base a un principio fondamentale, perché la risorsa vera di questo Paese sono i cittadini, le famiglie, le imprese e le associazioni e la ricchezza che vogliamo è raggiungere questo obiettivo con serietà e con orgoglio (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.
ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signor Presidente. Io penso che non si debba mai essere orgogliosi della propria incompetenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Alcuni giorni fa un autorevole membro di questo Governo, l'onorevole Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, affermava: “Meglio lavorare nei campi che stare sul divano con il reddito di cittadinanza”. Ieri i parlamentari della destra, che sostengono questo Governo, hanno deciso di rimanere sul divano o di perdersi nei bagni di Montecitorio, non venendo a votare e facendo così bocciare, loro, il documento di programmazione economica del loro Governo.
Avete fatto la morale ai giovani che percepiscono il reddito di cittadinanza facendoli passare per scansafatiche, quando voi siete i primi a non venire qui in Parlamento ad onorare il vostro impegno con i cittadini italiani, pur essendo pagati bene per questo.
In questi mesi i Ministri di questo Governo hanno riempito il Paese di inutili polemiche e di pericolose esternazioni. Vi siete dimenticati, per caso, il Ministro Valditara, che affermava, parlando degli studenti: “Evviva l'umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”? Oppure della sostituzione etnica, della Costituzione che non è antifascista o che ci sono i partigiani buoni e quelli cattivi? Avete creato disordine e assenza di rispetto per le radici della nostra democrazia. Il Paese è stanco di queste vostre esternazioni, che dimostrano la vostra totale inadeguatezza a governare l'Italia. Se non siete in grado di contare quanti deputati portare al voto in Aula, come pensate di poter tutelare i conti pubblici e rilanciare l'economia del nostro Paese?
Alcuni giorni fa la Ministra del Turismo Santanche' ha lanciato una bizzarra campagna di promozione dell'Italia nel mondo, spendendo per un video 9 milioni di euro. Peccato, però, che buona parte di quelle immagini non sono state girate in Italia ma in Slovenia e il vino che veniva promosso non era italiano ma sloveno! Ma non vi vergognate un poco di come governate questo Paese? Non avete minimamente un po' di vergogna?
PRESIDENTE. Onorevole Bonelli, si rivolga alla Presidenza cortesemente.
ANGELO BONELLI (AVS). La Presidente Meloni non ha avuto nulla da dire alla Ministra Santanche'…
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
ANGELO BONELLI (AVS). …non ha avuto modo di dire alla Ministra Santanche' che ridicolizza l'Italia e sperpera il denaro pubblico in questo modo. Ritornate oggi, dopo la figuraccia che vi ha iscritto alla storia di questa Repubblica come la maggioranza che, per la prima volta, si è bocciata da sola il Documento di programmazione economica.
Nel DEF, prevedete un taglio del cuneo fiscale di 3 miliardi di euro, che porterà ad un aumento degli stipendi di 20-25 euro, ma solo fino a dicembre, mentre, pochi giorni fa, in Germania, sindacati e Governo hanno chiuso un'intesa del valore di 22 miliardi di euro, che porterà ad aumenti tra i 220 e 340 euro mensili. Nel frattempo, tagliate fondi alla sanità pubblica, al trasporto, al welfare, a Opzione donna, che ha lasciato, senza prospettiva pensionistica, decine di migliaia di donne in questo Paese; invece, siete stati rapidi nel tutelare gli interessi delle grandi lobby energetiche, che, con la speculazione del gas, hanno realizzato extraprofitti per oltre 40 miliardi di euro, generati dalla speculazione del gas, ma pagati dalla quadruplicazione delle bollette delle famiglie e delle imprese italiane. Un dato che, chi ci sta vedendo, conosce benissimo, perché paga le bollette e sa che cosa significa la vita quotidiana. Ad agosto, il gas costava 300 euro a megawattora; oggi, costa 38 euro a megawattora. Arrivano le bollette a casa, signor Ministro Giorgetti, però non c'è stata una corrispondente diminuzione delle bollette, anzi, ARERA dice che le bollette aumentano del 25 per cento.
Per quale ragione, questo Governo non difende le famiglie italiane (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)? Per quale ragione, questo Governo consente una rapina sociale che viene perpetrata ogni due mesi, quando arrivano le bollette a casa?
Volete far fallire la transizione ecologica, lo avete detto chiaramente. Non puntate sulle rinnovabili, perché volete che l'Italia continui ad essere dipendente dalle fonti fossili, che, oltre ad inquinare e ad accelerare la crisi climatica, condannano gli italiani a pagare bollette stratosferiche di cui sto parlando, per fare arricchire le lobby petrolifere. Ma gli italiani hanno capito, perché non volete le rinnovabili: perché vento e sole sono fonti energetiche gratuite. Ma di lobby ve ne intendete molto, come vi intendete molto di tutelare i privilegi di chi gestisce le lobby in questo Paese.
Avete prorogato le concessioni demaniali ai balneari in violazione delle direttive europee. Fatto strano che lo stabilimento Twiga di Briatore e della Ministra Santanche' paghi allo Stato 19.000 euro, ma fatturi 6 milioni di euro. Difendete questi privilegi, ma non difendete gli interessi dei cittadini e delle cittadine italiane!
Nel DEF, giocate con i conti pubblici, come nel caso del ponte sullo Stretto di Messina. Avete messo un'opera che costa 15 miliardi di euro, senza alcuna copertura finanziaria e nemmeno con un piano tecnico-economico di fattibilità, ma avete messo 340 milioni di euro per finanziare consulenze e studi di progettazione. Una vera e propria mangiatoia di Stato - di questo si tratta -, per soddisfare l'ego ipertrofico di un Ministro che, quattro anni fa, era contrario al ponte sullo Stretto di Messina e oggi ne è il più grande fautore, ossia il Ministro Salvini.
E tutto ciò accade mentre il Sud non ha ferrovie, acquedotti, scuole e ospedali. I vostri giochi e incertezze stanno portando l'Italia a non spendere i fondi del PNRR nella sanità, su ben 17 miliardi di euro da spendere. Con i ritardi del PNRR, state costruendo una strategia per far saltare la transizione ecologica, spostare le risorse da ENI e Snam, e accentuare la dipendenza dalle fonti fossili. Quindi, non siete in grado di spendere i soldi del PNRR e non siete in grado di approvare il DEF. C'è la siccità e l'unica cosa che sapete fare è nominare un commissario e non cambiare le politiche sul clima. Certamente, non siete in grado di difendere gli italiani, perché siete forti con i deboli e deboli con i più forti.
Come potete pensare, quindi, di continuare a governare questo Paese, se la cifra del vostro modo di agire è l'incompetenza? È una cifra che, francamente, non accettiamo, come non accettiamo quello che è accaduto ieri, su cui il livello di irresponsabilità che avete raggiunto è massimo da questo punto di vista.
E concludo, signor Presidente, mostrando una scheda informativa, che è la cifra della vostra incompetenza (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…
PRESIDENTE. Onorevole Bonelli, per cortesia…
ANGELO BONELLI (AVS). …è la cifra della vostra incompetenza, con cui avete avviato questo percorso nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Richiamo tutti al silenzio in Aula, cortesemente.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Richetti. Ne ha facoltà.
MATTEO RICHETTI (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Ci riprovo anche oggi. In realtà, l'ars oratoria del collega Lupi, che ricordo Ministro, è sempre affascinante, Presidente. Però, questa volta, si scontra con la durezza della realtà.
Siamo di nuovo in quest'Aula, perché non si è stati in grado di approvare il DEF e lo scostamento. Questo è un onere della maggioranza, punto e a capo. E siamo in Aula con questi tempi e con questo atteggiamento, perché ieri, nella Conferenza dei presidenti di gruppo, c'è stato reso noto che il Ministro Giorgetti, oggi, ha un importante Ecofin e ci ha chiesto di fare questi lavori nella mattinata. L'opposizione, che non gioisce, ma condivide, con la maggioranza, la responsabilità di dare al Paese una postura istituzionale decorosa, ha risposto: va bene, siamo qui e siamo al lavoro. Così è come stanno le cose.
C'è una cosa che ci dobbiamo dire. Stiamo correndo all'approvazione del DEF, che libera 3 miliardi di euro sul 2023, che il Governo, il 1° maggio… Anzi, siccome vi vedo un po' in difficoltà, vi do anche lo slogan, visto che il 1° maggio fate il Consiglio: al lavoro per il mondo del lavoro. Ok? Così siamo tutti collaborativi. Ciò per consentire - dice Banca d'Italia -, dal 1° giugno, di avere 15 euro in più in busta paga, che non banalizzo in termini di taglio…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Richetti, devo sospendere la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,28, è ripresa alle 10,30.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Richetti, può riprendere la parola.
MATTEO RICHETTI (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Mi faccia solo mandare un “in bocca al lupo” (Applausi), credo a nome di tutti i colleghi, al collega Bonelli, sperando davvero che non sia nulla di grave.
Governo, Ministro Giorgetti, Ministro Tajani, è evidente che c'è una necessità alla base della costruzione di uno slogan “il 1° maggio si lavora per il lavoro”, ma questo è l'atteggiamento che deve cambiare. Nessuno gioisce, collega Lupi, quando non si approva uno strumento necessario per dare risposte al Paese, anzi mi viene da piangere, non da gioire, però, è un onere della maggioranza. Tra l'altro, anche dagli interventi in quest'Aula, non ce ne stiamo rendendo conto: “Open to Meraviglia”, la sostituzione etnica, i numeri che mancano; ieri, la notizia che la maggioranza non è stata in grado di fare la maggioranza ha coperto la notizia dell'armocromista della segretaria del PD: vogliamo tornare a portare in quest'Aula i temi che stanno sulla pelle degli italiani?
Il Ministro Giorgetti - ora è uscito dall'Aula, credo anche per accertarsi delle condizioni del collega - è stato il Ministro che nel Governo Draghi ha superato il sistema delle detrazioni sui figli e familiari, dando vita insieme all'allora Ministra Bonetti ad uno dei provvedimenti più importanti della scorsa legislatura, il Family Act. In questo DEF si dice che si vuole attuare il Family Act e dare corso a quei decreti attuativi, perché l'unico decreto attuativo è stato emanato dal Governo Draghi in 4 mesi sull'assegno unico. Sapete quali mancano ancora? Mancano ancora i decreti relativi all'implementazione dei servizi educativi e al sostegno economico alle famiglie per le spese di crescita e cura dei figli. Ministro Giorgetti, sono queste le misure che chiedono le famiglie, non le detrazioni una tantum che lei, da Ministro del precedente Governo, ha contribuito a superare! Chiedono incentivi alle imprese per welfare e contrattazione di secondo livello, chiedono la riforma dei congedi parentali, incentivi significativi al lavoro femminile, politiche di sostegno per la casa e per la formazione. La sanità, Ministro! Perché, oltre allo spettacolo indecoroso sul MES, che alla fine andremo a ratificare, l'Europa non si interroga rispetto alle parole, una volta di La Russa, una volta di Delmastro Delle Vedove, una volta di Piantedosi: si interroga sul perché siamo l'unico Paese che ancora non consente di dotarsi di uno strumento - non di accedere! - di riparo per il nostro sistema economico e finanziario e per quello pubblico. Avete ironizzato sul MES in Italia e oggi, nel testo in esame, non c'è una risposta sufficiente sul tema della sanità.
Io non sto attaccando questo Governo, perché è da sciocchi pensare che in sei mesi si producono i problemi che oggi vengono al pettine, però le regioni sono in una situazione finanziaria che non reggeranno, e lo sappiamo, tanto la maggioranza quanto l'opposizione. Io non gioisco di questa situazione.
Sappiamo che i giovani medici stanno scappando dalla sanità pubblica, conosciamo i tempi delle liste d'attesa e la carenza di medici ai pronto soccorso perché le condizioni sono inaccettabili. Che facciamo? Ci rinfacciano la responsabilità adesso che governa la destra? “No, è colpa vostra che c'eravate prima”? Oppure cominciamo a rendere adeguati gli strumenti? Che facciamo? Ministro, serve un DEF di programmazione. Quando lei era giovane - e io più giovane insieme a lei - il DEF si chiamava DPEF, Documento di programmazione economica e finanziaria. Serve un DEF che faccia programmazione perché, in questo DEF la programmazione non c'è! Perché mentre utilizzate i prossimi 3 miliardi sul 2023, a ridurre un po' il cuneo fiscale (15 euro per i lavoratori che ne usufruiranno), quando saremo alla fine dell'anno, i 3 miliardi in sei mesi, se li vogliamo confermare, diventano 6 miliardi, che si aggiungono ai 5 miliardi del Governo Draghi, riconfermati dal Governo Meloni, arrivando a 11 miliardi. Si aggiunge, inoltre, la necessità di rinnovare i contratti nel pubblico impiego, che l'inflazione si sta mangiando (altri 8-9 miliardi), che si aggiungono alle spese obbligatorie, che non avete previsto - pagina 81 del DEF - per le missioni internazionali, arrivando così a 25 miliardi. Dov'è la programmazione? Questa è auto-compilazione della spesa!
Allora, invece che stare all'altezza degli slogan, serve la crescita, serve aumentare la produttività! Ci stiamo ponendo degli obiettivi che negli ultimi cinquant'anni non abbiamo mai raggiunto. Come si aumenta la produttività? Prima della legge di bilancio siamo venuti ad un incontro con la Presidente Meloni, presente il Ministro Giorgetti, e vi abbiamo presentato proposte per i soldi del PNRR. Unico elemento di discussione è se li spenderemo tutti o non li spenderemo tutti. Noi abbiamo fatto uno sforzo e abbiamo provato a fare quell'opposizione che né gioisce né piange né commenta né fa le battutine, ma che prova a dare un suggerimento. Infatti, quando perdi le elezioni, non devi governare, ma non è che ti disinteressi del Paese! Vi abbiamo detto quali erano gli obiettivi del Next Generation EU. Erano recuperare i gap (occupazione femminile e giovanile, funzionamento della giustizia e della pubblica amministrazione), per i quali il nostro Paese, avendo gap molto significativi ovvero - per dirla in modo che Rampelli apprezzi - un ritardo rispetto agli altri Paesi - questo è il gap -, ha avuto più risorse degli altri. Cosa aspettiamo a rimontare industria 4,0 su quegli investimenti fatti dalle imprese private in termini di transizione ecologica e digitale, riconoscendo a queste stesse imprese una premialità, se danno occupazione femminile e giovanile? Non è difficile. Se la risposta del Governo a dicembre è “bella idea, interessante, ci lavoreremo” e ad aprile nel DEF non ve ne è traccia, c'è un problema. Vuol dire che vi interessa dire il 1° maggio - mio slogan - “al lavoro per il lavoro”, 15 euro al mese, che non banalizzo perché quando i redditi sono bassi anche 15 euro fanno la differenza, ma le riforme e il cambiamento strutturale all'altezza della sfida non ci sono, questa roba qua non c'è.
Conludo, Presidente perché in queste fasi concitate, forse, mi sono anche un po' perso. C'è un punto molto semplice da questo incidente. Lo chiamo “incidente”, perché credo anch'io che non ci sia un problema: da come vi vedo, non c'è una crisi politica in atto o un'azione di sfiducia sul Governo. C'è un incidente che le parole del Ministro Giorgetti fotografano molto bene. “non si rendono conto”. Ecco, quando si rivendica ogni giorno di essere un Governo politico, che finalmente, c'è un Governo politico, finalmente, scelto dal popolo, la consapevolezza, il rendersi conto, è il prerequisito per un'opzione politica all'altezza delle sfide che il nostro Paese ha davanti (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Barelli Ne ha facoltà.
PAOLO BARELLI (FI-PPE). Signor Presidente, cari colleghi, prendo spunto dalle parole di chi mi ha preceduto. Sì, è vero, non c'è nessuna crisi politica in atto. Anche se ovviamente - ammetto - era meglio concludere ieri l'approvazione del Documento di economia e finanze, non c'è nessuna crisi politica e i partiti che sostengono il Governo Meloni sono uniti nel far sì che oggi venga approvato tale Documento. Quello che ci accingiamo ad approvare è proprio il primo documento organico di programmazione economica e finanziaria di questo Governo. Pertanto, assume una prospettiva di legislatura, anche andando oltre le previsioni elaborate in questo momento segnato da grandi incertezze, legate innanzitutto alla situazione internazionale e al conflitto in Ucraina, e impostando un lavoro che dovrà essere compiuto e sviluppato nei prossimi anni. Dunque, il Documento contiene già importanti risposte, attraverso la previsione di interventi che potranno essere ulteriormente rafforzati e sviluppati con altri provvedimenti.
Come è stato detto, in particolare grazie al miglioramento dell'andamento delle finanze pubbliche rispetto alle stime precedenti sarà possibile destinare oltre 3 miliardi, si immaginano 4 miliardi di euro, al taglio del cuneo fiscale, operando una riduzione dei contributi sociali dovuti dai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Per l'anno prossimo sarà possibile destinare oltre 4 miliardi al Fondo per la riduzione della pressione fiscale; è una scelta di campo in un momento in cui ci stiamo apprestando a un generale processo di revisione delle regole della tassazione, con il recente avvio dell'esame del disegno di legge delega per la riforma fiscale.
Qui, ringrazio veramente, per il lavoro che sta facendo, il Ministro Giorgetti, con i suoi Sottosegretari e Vice Ministri. Questo processo dovrà portare, tra l'altro, come indicato dal DEF, a una diminuzione del carico fiscale in particolare per i redditi medi e, più in generale, a un sistema più equo e favorevole alla crescita economica. Si tratta di due indicazioni importanti che segnano la direzione di interventi che saranno realizzati in futuro - una direzione già tracciata dal Presidente Berlusconi negli ultimi trent'anni - e che testimoniano l'impegno della maggioranza a sostenere la ripresa dell'economia italiana e a fronteggiare le conseguenze dell'inflazione.
Ci sono ancora importanti capitoli da scrivere per raggiungere l'obiettivo di creare le condizioni per una ripresa significativa e duratura dell'economia italiana in tutte le sue componenti produttive e per un miglioramento del benessere economico dei cittadini, di tutti i cittadini! In tal senso, è fondamentale colmare progressivamente i divari che da troppo tempo ostacolano la crescita economica e assicurano uno sviluppo più inclusivo che punti sulle donne e sui giovani con interventi che aiutino le famiglie, specialmente quelle con redditi più bassi, e favoriscano la ripresa della natalità, condizione essenziale per garantire un futuro stabile anche dal punto di vista economico al nostro Paese.
Dobbiamo, poi, supportare il mondo delle imprese - questo è un punto fondamentale per noi di Forza Italia -, innanzitutto, con un sistema fiscale più semplice e razionale che favorisca il lavoro e le attività produttive. Dobbiamo proseguire e rafforzare la semplificazione delle procedure avviata con la riforma del codice degli appalti e ridurre gli adempimenti burocratici, sfruttando fino in fondo le potenzialità della digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Questi sono solo alcuni degli obiettivi che il gruppo parlamentare che rappresento ha nel proprio cuore e che anche il DEF richiama nell'ambito del Programma nazionale di riforma.
Nei prossimi mesi dovremo poi continuare a concentrarci su due grandi temi: in primo luogo, quello della governance economica e finanziaria dell'Unione europea. Come sappiamo, a partire dal prossimo anno cesserà la sospensione delle regole del Patto di stabilità e crescita avviata per fronteggiare le conseguenze della crisi derivante dalla pandemia e, poi, estesa anche all'anno in corso, in relazione alla fase di grande incertezza derivante anche dall'invasione dell'Ucraina. In queste ore, la Commissione europea ha presentato le proprie proposte in materia, al termine di un dibattito al quale il Parlamento italiano, in particolare, la Camera, ha dato un contributo importante. Esamineremo le proposte della Commissione, ma possiamo già ora confermare che è essenziale che le nuove regole assicurino realmente che l'obiettivo della stabilità delle finanze pubbliche vada di pari passo con quello della crescita, superando così le criticità che fino ad ora hanno portato all'adozione di politiche pro-cicliche e non hanno favorito il raggiungimento di un livello adeguato di investimenti e di sviluppo economico.
La Camera e il Senato, come ho detto, non hanno fatto mancare indicazioni e proposte su tali temi e bene ha fatto il Governo a valorizzare questi contributi anche nelle premesse del Documento che stiamo per approvare. Anche nei prossimi mesi, quando saranno formalizzate le proposte legislative della Commissione europea, il Parlamento dovrà farsi trovare ancora una volta pronto e dovrà supportare il Governo in una trattativa fondamentale per creare le condizioni finanziarie necessarie a sostenere la crescita. E lo stesso dovrà accadere per le altre trattative strategiche per l'economia del nostro Paese, da quelle per la riforma delle regole sugli aiuti di Stato a quelle relative alla creazione di un Fondo per la sovranità europea, volto a sostenere gli investimenti dei settori strategici o il piano industriale del Green Deal.
In questo quadro di regole ancora in divenire, la seconda grande priorità da affrontare riguarda la scelta politica ed economica di bilancio: dobbiamo spendere tempestivamente e in modo efficiente le risorse che abbiamo a disposizione e non mi riferisco solo al bilancio dello Stato, ma anche ai fondi europei. Oltre alle ordinarie risorse del bilancio pubblico, abbiamo a disposizione le risorse del PNRR, i 30 miliardi del Piano nazionale, da completare, e i Fondi per la coesione. Se chiediamo in sede europea regole che favoriscano il raggiungimento di un livello adeguato di investimenti, dal canto nostro dobbiamo, con tutte le forze, dimostrare di essere capaci a spendere tali risorse.
Più in generale, come evidenzia il DEF, dobbiamo fare il bilancio delle misure emergenziali di questi anni e individuare nuovi interventi per il sostegno dei soggetti più vulnerabili e il rilancio dell'economia. In questo senso, si può parlare di revisione della spesa, che non è un taglio lineare o una riduzione indiscriminata. In tal senso, appunto, le misure del PNRR sono fondamentali, ma proprio perché il nostro obiettivo deve essere quello di spendere le risorse nel miglior modo possibile è opportuna, anzi, è necessaria l'opera di revisione che il Governo sta conducendo, mentre sta ridefinendo il capitolo del REPowerEU, relativo all'indipendenza dell'efficienza energetica. Bene fanno il Governo, il Primo Ministro Meloni, il Ministro Fitto e il Ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Tajani, ad incalzare l'Unione affinché ci siano soluzioni che siano equilibrate e che tengano presente l'interesse anche del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
Auspichiamo che questa opera possa concludersi in tempi brevi, in modo che i suoi esiti siano condivisi quanto prima con le Camere, per accogliere le nostre proposte e indicazioni e, quindi, sottoporre al più presto il Piano integrato e rivisto alle istituzioni europee e potersi immediatamente concentrare sull'attuazione dei suoi interventi. Infatti, solo se sapremo utilizzare in modo efficiente le risorse a disposizione e assicurare che le spese siano produttive, potremo dare forza al progetto di un ridisegno complessivo della normativa tributaria e di un alleggerimento del carico fiscale, riducendo gli sforzi necessari sul piano della finanza pubblica.
Concludo, signor Presidente. Come Parlamento, ringrazio la Commissione bilancio per il lavoro svolto. Continueremo a lavorare perché questi obiettivi si realizzino e si rafforzino, già nei provvedimenti che saranno esaminati a partire dai prossimi giorni.
Per questo, annuncio con convinzione il voto favorevole del gruppo di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.
RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Oggi, siete pronti? Noi ci siamo. Ieri avete mostrato tutta la vostra incapacità, inadeguatezza, ma non è una nostra opinione, è un dato di fatto, lo dice il vostro Ministro dell'Economia e delle finanze: i deputati non si rendono conto. Io devo correggere il vostro Ministro dell'Economia e delle finanze, perché i “suoi” deputati non si rendono conto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), noi ci rendiamo perfettamente conto di cosa significhi occupare questo luogo, stare in questo posto dove siamo lautamente pagati per venire a lavorare e non per stare a casa, specialmente quando c'è una votazione che rischia di mettere in crisi un Paese!
Ieri, ci aspettavamo che la Presidente Meloni, quantomeno per rispetto, andasse a chiedere scusa al Quirinale, non chiedevamo dimissioni o altro, solo di scusarsi, perché è stata una pagina vergognosa!
Facciamo un bilancio, oggi, con il DEF, di questi quasi – ci siamo quasi arrivati - 200 giorni di Governo, 180 circa. Ebbene, ci avete buttato fumo negli occhi per tutto questo tempo; ogni tanto vi inventate di riscrivere la storia col fascismo, ogni tanto i rave party, nel frattempo, cosa succede?
Tutta la vostra retorica e tutte le vostre promesse cadono una ad una. Tuteliamo i proprietari di case contro questi abusivi che entrano nelle case, bene, ma è scaduto il Fondo che esentava i proprietari di case (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), 73 milioni di euro, per l'IMU: scaduto. Per quanto riguarda la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo tecnologico, è scaduto il Fondo - 1,15 miliardi - per la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per i nostri giovani e le università, è scaduto il fondo - 2 miliardi - per la realizzazione di posti letto in alloggi universitari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E, poi, il massimo, è per nostri eroi, i medici eroi: è scaduto il fondo di 1 miliardo di euro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) per dare finalmente quello che spetta a queste persone che ci hanno salvato in pandemia.
E poi le vostre contraddizioni. La sostituzione etnica. Scrivete che la sostituzione etnica è necessaria! Lo scrivete nel vostro DEF: se, in 50 anni, l'immigrazione cala del 33 per cento, il debito pubblico sale di 60 punti. Lo avete scritto voi, non voglio immaginare cosa sarebbe accaduto, se lo avessimo scritto noi, questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ma non mi scandalizza questo, mi scandalizza che nessuno, in televisione, chieda alla Meloni o a Salvini: come conciliate quello che dite da 10 anni sull'immigrazione con questa cosa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? E la Meloni cosa dice? La Meloni dice: no, gli italiani non fanno i lavori che fanno gli immigrati, perché gli italiani hanno maggiore coscienza sociale, non stanno a quelle retribuzioni, hanno più coscienza dei loro diritti rispetto a questi nuovi schiavi al soldo del capitale, che li sfrutta.
Siamo d'accordissimo, ma queste aziende che li sfruttano sono su Marte o sono in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Il 1° maggio è una data sacra. Invece di fare un decreto per la tutela del lavoro, smembrate il lavoro, ritornate al Jobs Act di Renzi, il vostro amato Renzi, che tanto vi ha anche detto: noi ci siamo, se voi combinate qualche altro pasticcio, noi siamo a disposizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il salario minimo legale, questo dovevate fare il 1° maggio!
Ma il 1° maggio vi serve farlo e noi sappiamo il perché. Vediamo già il video di Salvini su Tik Tok, che dice: il 1° maggio siamo qua a lavorare, a fare ponti, strade, aeroporti, eccetera, eccetera, ma, intanto rinuncio ai fondi del PNRR (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A questo vi serve fare il decreto il 1° maggio, a nient'altro! A nient'altro! E, allora, andiamo a vedere sempre questo fumo negli occhi che gettate in faccia agli italiani: questa riforma fiscale straordinaria a saldo zero. Poi, quando, qualche settimana fa, il Corriere della Sera chiede al Vice Ministro dell'Economia Leo dove siano le coperture, il Vice Ministro risponde: man mano vedremo. Man mano vedremo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Cioè, voi fate votare al Parlamento una riforma fiscale sulle coperture e avete il Vice Ministro che dice: vedremo cosa accadrà poi. Nel frattempo, c'è un'inflazione che cresce, ed è un'inflazione dovuta all'aumento non dei salari, ma dei profitti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! E' un'inflazione all'8 per cento!
E voi, che siete i tutori, siete quelli della destra sociale che dovrà tutelare gli italiani in difficoltà, sapete dove vanno a fare la spesa gli italiani in difficoltà? Al discount. Sapete nei discount quant'è l'inflazione? Non è all'8 per cento, ma al 18 per cento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Infatti, l'inflazione è andata a colpire i beni di primo consumo, è andata a colpire lo stomaco delle persone! E voi cosa dite a queste persone? Da domani, vi togliamo il reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Noi, il reddito di cittadinanza, siamo orgogliosissimi di averlo fatto, voi sarete orgogliosi di toglierlo, però spieghiamo un attimo nel dettaglio cosa accade. Infatti, per anni, ci siamo sentiti dire: se tagliamo il reddito di cittadinanza, improvvisamente, la gente andrà tutta a lavorare. Poi cosa accadrà con questi soldi? Investimenti, lavoro, crescita. Bene, 3 miliardi, 3,5 miliardi. Per ora, avete saputo solo dare otto nomi diversi al reddito di cittadinanza. Questo perché voi siete quelli della semplificazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Lo chiamate PAL, MIA, GIL, GAL, non ho capito. Comunque, prendo 3 miliardi dal reddito di cittadinanza e cosa faccio? Taglio il cuneo fiscale fino a dicembre, 15 euro al mese. Barattate centinaia di migliaia, se non milioni, di persone in mezzo alla strada per 15 euro al mese in più fino a dicembre (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questi 15 euro al mese cosa faranno? Rilanceranno i consumi? Oppure avevate semplicemente bisogno della bandierina? Taglio il cuneo fiscale e tolgo il reddito di cittadinanza: questo fate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
E, allora, queste persone, che vanno al discount, sapete che persone sono? Sono persone che pensavano che, in questo Paese, dopo la tragedia del COVID, la priorità assoluta fosse la sanità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e che non servisse più aspettare anni nelle liste di attesa! Pensavano che non potesse più esistere non avere il medico di famiglia, perché i medici di famiglia non ci sono più! Pensavano che non fosse possibile non avere la sanità territoriale! Invece, oggi, state disinvestendo in sanità, dopo tutto quello che è accaduto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E cosa fate? Per parlare di COVID, vi inventate una Commissione d'inchiesta straordinaria che parla del Governo e non parla delle regioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Non parla delle regioni! Come se, in Italia, la competenza della sanità non l'avessero le regioni.
E se la sanità è ridotta in questi termini nelle regioni, andiamo avanti pure con l'autonomia e vedremo cosa succederà anche negli altri settori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'esempio della sanità è lì: gente che non si cura, gente che, in alcune regioni, si deve portare lenzuola e cuscino, se ha la fortuna di essere ricoverata.
Quello che è accaduto ieri è una farsa, ma siamo abituati alla destra che, a volte, casca un po' nell'avanspettacolo. Ieri è stata un po' una roba del genere, ma ci preoccupa poco, siamo qua, oggi. Il problema non è ieri, il problema è domani, quando ci sarà una tragedia per milioni di italiane e di italiani, mentre voi farete i video, dicendo che il 1° maggio avete salvato il lavoro, e, invece, lo state distruggendo e state distruggendo il futuro di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Molinari. Ne ha facoltà.
RICCARDO MOLINARI (LEGA). Il fatto di ieri, certamente, è un fatto grave e anche il gruppo della Lega, come gruppo di maggioranza, si prende la sua quota di responsabilità, ma vogliamo chiarire all'Aula, al Governo e al Paese che quanto è successo non ha niente a che vedere con quello che abbiamo letto oggi sui giornali. Non c'è nessuna crisi politica in atto, non c'è nessun messaggio che si voleva dare a qualche Ministro in particolare (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Anzi, per quanto riguarda il Ministro Giorgetti, il gruppo della Lega non può che dire grazie e complimentarsi per il lavoro fatto.
Quello che abbiamo visto ieri è una conseguenza di quella furia iconoclasta che ha portato a un taglio lineare dei parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), senza preoccuparsi del fatto che i ruoli apicali della Camera dei deputati, a differenza del Senato, sono rimasti esattamente gli stessi: stesso numero di presidenti di Commissione, stessi ruoli di sottogoverno, stesso numero di Ministri. Quindi, tanto per essere chiari, quando qualcuno è all'estero o in missione come presidente di Commissione (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) o quando qualcuno è al Consiglio d'Europa o quando un Sottosegretario è a fare il suo lavoro in ufficio, non sta facendo il ponte del 1° maggio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Sta lavorando per la comunità!
Soltanto chi vede il Parlamento come un'alternativa alla disoccupazione e come un lavoro impiegatizio può pensare che chi non è qui a schiacciare il tasto sia in vacanza! E forse sarebbe il caso di piantarla con questo antiparlamentarismo, che già tanti danni ha creato a questo Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Infatti, se non lo capite, delegittimare il Parlamento serve a dare più potere ad altri poteri e ad altre forze! Ma questa superficialità è la stessa che abbiamo visto nelle critiche al DEF, perché una delle cose più incredibili che abbiamo sentito in questi giorni, e lo abbiamo sentito anche poco fa, è che nel DEF non ci sono i soldi per il Ponte sullo Stretto.
Qualcuno spieghi ai colleghi che il DEF non è la legge di bilancio (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Il DEF non deve trovare i soldi per fare le cose. Il DEF fa un quadro economico, fa prospettive e tiene conto dell'andamento economico. I soldi si trovano in legge di bilancio e si trovano dopo che è stata fatta la NADEF, cioè la Nota di aggiornamento in base all'andamento economico di fine anno. Studiate! Ripassate (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
La fotografia che ha fatto il Ministro Giorgetti è saggiamente cauta, perché il contesto economico lo conosciamo tutti, è quello in cui c'è una crisi internazionale, è quello in cui la BCE sta aumentando i tassi, il costo del denaro, è quello in cui i costi delle materie prime sono schizzati. In questa analisi cauta, giustamente cauta, noi abbiamo visto comunque un incremento del PIL, per quest'anno, dell'1 per cento, abbiamo visto un aumento rispetto alla previsione della NADEF ed è talmente cauta questa previsione che l'1 per cento di aumento di PIL per quest'anno, invece, viene considerato dall'Istat addirittura in rialzo, perché l'Istat ci dice che il tasso di crescita sarà dell'1,8 per cento. Però, noi siamo assolutamente convinti che sia giusto essere cauti, come è stato giusto mantenere, nonostante l'incremento del PIL, il tasso di deficit pari a quello che era stato previsto prima, nonostante questo aumento. Su questo noi veniamo criticati, perché l'opposizione ci dice che non siamo sufficientemente coraggiosi nello spendere, avendo un aumento del PIL.
Io vorrei capire, però, questa opposizione che opposizione è, io vorrei capire una volta per tutte se questa sinistra è quella che nel 2018 ci ha messo al muro e che ci faceva le pulci per un rapporto tra deficit e PIL al 2 per cento, con cui volevamo spendere 5-6 miliardi di euro all'anno per pagare le pensioni alla povera gente che aveva lavorato una vita. Quella quota 100 sembrava fosse qualcosa che sfasciava i conti pubblici. Vorremmo sapere se questa opposizione è quella del 2020, cioè quella che coi bonus edilizi ha creato un sistema che ha portato 120 miliardi di euro di debiti fuori bilancio nei conti dello Stato e quei 120 miliardi di euro di debiti fuori bilancio ricordiamoci bene a cosa sono serviti. Vedete, quando si fanno dei crediti di imposta, le poste vanno messe a bilancio. Noi l'abbiamo fatto nell'ultima legge, abbiamo messo 21 miliardi di euro sul taglio delle bollette, abbiamo previsto un credito d'imposta per le aziende e per aiuti alle famiglie, tutte cose che erano nero su bianco. Abbiamo previsto una spesa, abbiamo previsto un termine per quella spesa. Quando invece si lascia al mercato, alla libertà della trattativa privata, a tutti la possibilità di creare debito per lo Stato, perché qualcuno poi può andare a Napoli a dire che gratuitamente ci si può fare la casa a spese di tutti (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Ricordiamoci sempre che quei soldi non sono serviti a fare qualcosa che sarebbe stato utile, ad esempio un grande piano di riqualificazione edilizia delle case popolari o un grande piano di investimento sulle periferie. Invece, noi con quei soldi siamo intervenuti sul 2 per cento del patrimonio immobiliare italiano e, tanto per intenderci, noi abbiamo pagato le seconde e terze case in montagna e al mare e ai ricchi (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), cioè a chi non ne aveva bisogno, con 2.000 euro di debito a testa! Tanto per capirci, coi soldi di tutti, anche di chi abita nelle periferie, anche di chi va a vestirsi al mercato, abbiamo pagato, magari, la seconda o la terza casa di chi invece in ZTL può permettersi il personal shopper a 300 euro al mese (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) e sa cosa sia l'armocromia! Questo è quello che abbiamo fatto.
L'approccio cauto che prevede questo tesoretto di 3 miliardi e mezzo è un approccio che non possiamo che condividere. Come spenderemo questo tesoretto che è stato ottenuto e che speriamo possa incrementarsi a fine anno, viste le previsioni dell'Istat? Noi decidiamo di spenderlo in maniera molto chiara per il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori che guadagnano di meno, noi vogliamo spenderlo per cercare di aiutare il potere di acquisto delle famiglie che sono più in difficoltà. Lo vogliamo fare per potenziare quella misura che la sinistra, il MoVimento 5 Stelle, ci ha spiegato per anni essere stata la più grande operazione di redistribuzione del reddito della storia d'Italia, quando si era fatto un taglio del cuneo fiscale del 2 per cento. Noi, in legge di bilancio, l'abbiamo portato al 3 per cento, per le fasce di reddito più basse, e ora ci mettiamo sopra ancora 3 miliardi e mezzo. Mi dovete spiegare come fate a non essere d'accordo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE ). Avete preso per il naso i lavoratori, quando dicevate che quella era una grande operazione, o, forse, siete in grande siete in grande confusione?
Per quanto riguarda poi il tema del reddito di cittadinanza, parliamoci chiaro: noi diamo soldi a chi lavora e non diamo più soldi a chi pensa che il divano sia l'alternativa al lavoro. Questo farà la riforma del reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché l'assistenza sociale a chi non può lavorare resterà ma non resterà uno strumento che è diventato concorrenziale al posto di lavoro, che non piace. Il reddito di cittadinanza deve servire a garantire una tutela a chi non può lavorare, non a chi non vuole fare un determinato lavoro perché preferisce guadagnare di meno stando a casa (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!
Anche sulla natalità, evidentemente, c'è una difficoltà nella comprensione del testo perché, come dicevamo, il DEF fa una fotografia e dice una cosa molto semplice: per anni la sinistra ci ha accusato di avere una visione fuori dalla storia, perché legata ai valori della famiglia, per il dibattito sulla famiglia tradizionale, sulla famiglia cattolica. Non c'entra nulla, il DEF parla di una questione economica. Se non ci sono nuove nascite, se non ci sono nuovi lavoratori, c'è un problema per i conti dello Stato, c'è un problema per la sostenibilità del sistema pensionistico e della spesa sociale. Questo non significa che devono esserci più immigrati, anche perché - vi do una notizia - gli immigrati che vengono in Italia poi, giustamente, si adattano ai costumi e allo stile di vita che c'è in Italia e, quindi, anche le famiglie di migranti e di migranti di seconda generazione hanno tassi di natalità pari a quelli degli italiani. Il problema è che bisogna affrontare il tema della natalità e questo non ha nulla a che vedere con la lotta ideologica e lo scontro tra la famiglia tradizionale e la famiglia non tradizionale, è una questione economica. Il Ministro Giorgetti - vedete, a volte gli incidenti portano anche cose positive - ha avuto modo, nell'aggiornamento della Relazione che votiamo oggi, di spiegare di cosa si tratta. Quello che noi vogliamo fare è destinare ulteriori risorse, oltre che al taglio del cuneo fiscale, ad aumentare i fringe benefit per le famiglie a basso reddito che hanno figli (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), aiutare con i soldi di tutti chi ha figli a costi maggiori, con i benefit aziendali. Ovviamente, su questo non possiamo che essere d'accordo.
Anche sull'immigrazione, guardate, nessuno è contrario all'immigrazione di qualità e col decreto Cutro noi abbiamo aperto la strada a questo percorso. Noi abbiamo bisogno certamente di lavoratori stranieri, abbiamo bisogno di lavoratori stranieri qualificati, non abbiamo bisogno delle sanatorie per chi arriva qui clandestinamente e va a delinquere nelle città (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Abbiamo bisogno di sceglierci l'immigrazione in base ai posti di lavoro vacanti e c'è un esempio su tutti che è proprio il tema della sanità, su cui non accettiamo lezioni. Abbiamo sentito per anni la sinistra parlare di un Centrodestra che vuole privatizzare la sanità. Cari, signori, chi è che ora, con il decreto Bollette, sta mettendo uno stop all'esternalizzazione ai privati dei servizi ospedalieri, per tutelare chi è assunto nelle strutture pubbliche e limitare l'abuso dell'uso dei gettonisti? Lo sta facendo il centrodestra (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) e non chi a parole è contro la sanità privata e non si rende conto che la privatizzazione della sanità è già un fatto, perché il privato è concorrenziale col pubblico. Chi è che ha previsto nel decreto Bollette di poter portare a lavorare nella sanità, in deroga, quei lavoratori che hanno qualifiche sanitarie prese all'estero, cioè importare medici, infermieri e OSS dall'estero? È stato il centrodestra, perché quello è un tipo di immigrazione di qualità di cui ha bisogno il Paese perché abbiamo pochi medici. Quindi, non siamo contro gli immigrati ma vorremmo sceglierci, come ogni Paese normale, col decreto Flussi, gli immigrati che ci servono. Soprattutto, chi è che, a fronte del basso numero di medici, sta cercando di portare gli specializzandi a lavorare in corsia nei pronto soccorso?
PRESIDENTE. Concluda.
RICCARDO MOLINARI (LEGA). È il centrodestra, con il decreto Bollette. Sulla sanità pubblica bisogna fare cose concrete, non bisogna riempirsi la bocca, quando poi, ai tempi di Monti, si è votata la riforma che ha portato a una razionalizzazione del sistema sanitario su base ragionieristica ed economica (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), che non teneva in conto alcun elemento territoriale, tot abitanti, tot ospedali, e non importava se c'erano le montagne, il fiume o il mare. Questo è quello che ha appoggiato la sinistra! Sulla sanità avremo certamente tutti responsabilità, ma qui c'è chi si sta rimboccando le maniche per risolvere e c'è chi fa parole. Questo è il punto e questo è giusto che sappiano i cittadini.
PRESIDENTE. Concluda.
RICCARDO MOLINARI (LEGA). Concludo, signor Presidente. C'è poi il tema fiscale, dove spenderemo i benefici pensati per le imprese ai lavoratori: no tax area estesa ai lavoratori dipendenti, flat tax incrementale estesa ai lavoratori dipendenti. Quindi, credo che il primo maggio dovremmo festeggiare, per quello che sta facendo questo Governo per le fasce più deboli e per i lavoratori dipendenti. Certamente, quello che possiamo dire noi è che rinnoviamo la piena fiducia e ringraziamo il Governo e il Ministro Giorgetti per quanto fatto perché di sanità pubblica, di diritti sociali e di sostegno alle fasce più deboli bisogna occuparsi, non bisogna parlarne (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE - Congratulazioni)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Braga. Ne ha facoltà.
CHIARA BRAGA (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Rappresentanti del Governo, Ministro per i Rapporti con il Parlamento - che oggi è in quest'Aula -, quanto è accaduto ieri è di una gravità senza precedenti, non esistono scuse! “Non ho parole”, non è la mia reazione, ma quella della Premier Meloni, impegnata, nelle stesse ore, ad accreditare l'Italia sulla scena internazionale e, intanto, costretta a fare i conti con una maggioranza incapace di garantire i numeri necessari per approvare il principale documento di programmazione finanziaria!
Presidente Molinari, almeno chiedere scusa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) - lo hanno fatto alcuni suoi colleghi - non a noi, ma agli italiani, per la pessima figura che avete fatto fare al nostro Paese! Vi siete affannati a spiegare che è stato solo un incidente di percorso ma il messaggio, invece, è molto chiaro: non siete pronti, non siete affidabili, non siete nemmeno patrioti perché non sapete cosa significa avere la responsabilità di guidare un grande Paese come l'Italia.
Non siete nemmeno patrioti, perché non sapete cosa significhi avere la responsabilità di guidare un grande Paese come l'Italia. E avete mancato di rispetto al Parlamento: un bel gruppo di voi, numeroso, ha deciso di allungare non il ponte del 1° maggio, quello del 25 aprile, forse eravate ancora impegnati a decidere come festeggiarlo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), mentre il Paese era al lavoro, un lavoro spesso precario, il più delle volte mal pagato. E ieri sera vi siete precipitati a varare un nuovo Documento solo per potervi garantire di continuare la propaganda del 1° maggio. Ma siete riusciti a sbagliare anche nell'unica modifica, che riguarda l'inserimento, come avete proposto, del sostegno alle famiglie con figli, un obiettivo giusto, tanto importante per voi, che pare ve ne eravate dimenticati. Peccato, però, che l'eventuale finanziamento di una misura dai contorni indefiniti - e, rispetto alle cose che ci ha detto ieri sera in Commissione il Ministro Giorgetti, si prefigura ancora una volta come un bonus per una platea molto ristretta, molto diversa da quella nostra idea di misura di sostegno universale alle famiglie - andrà a impattare ancora una volta sulle risorse, pochissime, destinate al taglio del cuneo fiscale per i lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Avete dato una prova talmente chiara di irresponsabilità, che ve ne assumerete tutto il carico. Del resto, da tutto il Documento traspare una visione modesta e limitata che avete sull'economia e sullo sviluppo del Paese; un manifesto dell'inadeguatezza, che avete mostrato in questi primi mesi di Governo e, con il Documento che la maggioranza ieri ha respinto, diventa consapevolezza di non essere in grado di stimolare in alcun modo l'economia.
Questo è un sintomo chiaro di impreparazione, di mancanza di coraggio, che non possono portare che a questo: non avere un'idea di sviluppo e di futuro per questo Paese. In compenso, avete inserito misure, dalle pensioni alla sanità, ossia misure che interessano concretamente la vita dei cittadini, che costano molto e che non riuscirete a coprire e che, quindi, taglierete senza esitazioni. Così, mentre avete cancellato Opzione donna, rendendo ancora più difficile per una lavoratrice andare in pensione, nel frattempo, tra condoni e fisco amico, qualcun altro la farà franca, alle spalle di tutti, e quella tassa iniqua, che è l'inflazione, continua quotidianamente a ridurre il potere d'acquisto dei salari. L'unica ricetta che avete proposto è il taglio del cuneo fiscale totalmente insufficiente.
Pensateci il 1° maggio, quando sarete chiusi a Palazzo Chigi. Pensate ai pensionati, che prendete in giro da anni e a cui avete promesso di tutto in campagna elettorale. Non aumentate le pensioni, non riducete l'inflazione. È questo il vostro regalo per il 1° maggio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Ma c'è dell'altro nel Documento che ieri avete respinto: vi accanite, con un impegno senza precedenti, verso la parte più fragile della popolazione, per il superamento di alcune misure straordinarie di politica fiscale, attuate negli ultimi tre anni, che hanno contribuito alla tenuta del Paese, in un momento di particolare difficoltà, senza individuarne di nuove, sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili, sia per il rilancio dell'economia.
In quel Documento, che voi avete respinto, manca un vero piano per la transizione ecologica. Voi affrontate il tema quasi con fastidio, superficialità non cogliendone il valore come investimento per il futuro, come opportunità per una crescita che sia davvero sostenibile. E, invece, sono posti di lavoro, sono ricerca, sono tecnologia avanzata, di cui il nostro Paese è leader, cui dobbiamo guardare per puntare al futuro con i piedi ben piantati nel presente.
Del resto, la vostra miopia ha trovato conferma massima nell'incapacità di applicazione e sviluppo del PNRR. Non siete stati in grado di utilizzare nemmeno quanto avete ricevuto in eredità. Per la prima volta nella storia, con un debito comune a tutta l'Europa, era possibile dare vita a un grande piano di rilancio e di transizione, un'occasione per superare le disuguaglianze, per ridurre i ritardi ed i divari nel Paese, per sbloccare i processi di trasformazione, per fare diventare finalmente le donne e i giovani protagonisti del cambiamento.
Stavolta non c'era bisogno di chiedere: i finanziamenti erano già lì, portati a casa dai Governi di centrosinistra e da una grande operazione di mediazione europea. E, invece, neanche quello state riuscendo a fare. Invece di approfittare di questa disponibilità per far partire gli investimenti e i cantieri, sono mesi che parlate di revisione, di ritardi, di rimodulazione, di rinunce, provocando un effetto paralisi nella pubblica amministrazione, senza mai spiegarci – non lo ha fatto nemmeno, l'altro giorno, in quest'Aula, il Ministro Fitto - cosa volete fare davvero con i soldi e i progetti del PNRR. Proprio oggi, da Stoccolma - dove tra poco lei andrà, Ministro Giorgetti, in ritardo e con un pessimo biglietto da visita che si porta dalla sua maggioranza - i suoi colleghi stanno chiedendo ripetutamente all'Italia di ratificare il MES, strumento essenziale per rafforzare la rete di sicurezza della zona euro. Ma anche su questo, nella maggioranza, siete divisi e state pregiudicando una decisione che non riguarda solo noi, ma anche altri Paesi europei e state indebolendo qualsiasi alleanza con i nostri partner su battaglie fondamentali, come quella per il Patto di Stabilità. Vi chiederemo di venire in Commissione e in Aula e di approvare il MES; è una necessità per l'Italia e per l'Europa. È un disastro su tanti fronti quello a cui state dando vita e a cui sperate - forse - di mettere una toppa, convocando un Consiglio dei ministri il 1° maggio solo per dar seguito alla vostra propaganda, perché di questo si tratta. Ancora una volta, è una misura che non protegge i lavoratori, che va nella direzione sbagliata, che non affronta il dramma del lavoro povero, che allarga le maglie della precarietà, che smantella il reddito di cittadinanza, sostituendolo con strumenti che avranno, forse, se ci saranno, il 30 per cento in meno di risorse, aumentando le disuguaglianze. È questo, per voi, il 1° maggio. Mentre voi sarete chiusi nel palazzo, noi saremo nelle piazze, al fianco dei sindacati, dei lavoratori, nelle nostre città, nei territori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché i sindacati non si convocano la sera prima per illustrare decisioni già prese, se si vuole davvero stare a sentire le loro ragioni e prendere provvedimenti condivisi per sostenere il lavoro. Noi saremo al fianco dei lavoratori precari, ai tanti giovani che non riescono a programmare e a immaginare un futuro stabile, ai lavoratori delle aziende in crisi, che chiedono, da mesi, di essere ascoltati e di avere risposte. Alla fine, si tratta sempre da che parte stare, caro Ministro, caro Governo. Si tratta sempre di essere partigiani in qualche modo. Noi, al vostro 1° maggio nel palazzo, risponderemo stando dalla parte dei giovani, delle donne, dei lavoratori e delle lavoratrici del Sud, di chi vi ha visto all'opera ieri, distratti, pasticcioni, totalmente inadeguati, ma ben fermi e pronti a difendere potere e poltrone. Non vi lasceremo colpire il lavoro, non vi lasceremo portare il Paese allo sbando, facendo pagare la vostra incapacità agli italiani e alle italiane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Congratulazioni)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghi, non perché ci sia stato chiesto, ma perché lo riteniamo un dovere: noi chiediamo scusa agli italiani e al Presidente del Consiglio per quanto è accaduto ieri (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE) e di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). L'ho voluto premettere, perché le scuse si possono sempre trovare, ma penso, Fratelli d'Italia pensa che il senso di responsabilità venga prima di ogni altra cosa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), anche se - e su questo ha perfettamente ragione il collega Molinari - non possiamo dimenticare che alcuni quorum, funzionali per rendere efficaci le votazioni, che sono stati stabiliti quando questa Camera era di 630 componenti, sono rimasti immutati, nonostante la Camera sia stata ridotta a 400 componenti, e questo è un problema riferito, soprattutto, agli incarichi di Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
Guardate che è una ruota che gira. Il problema si presenterà, magari il più tardi possibile, anche ad altri, non mi sto riferendo a un dato non oggettivo, mi sto riferendo a un dato oggettivo di funzionamento rispetto ad altre questioni. Aggiungo: questo spettacolo non l'avevamo mai dato, è vero. Fratelli d'Italia ha sempre cercato, anche ieri, di concorrere, nel massimo possibile, alle presenze. Però, se dobbiamo fare l'elenco e sentirci dire chi ha fatto il ponte del 25 aprile, consiglierei all'opposizione di guardare le sue, di assenze (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché non esiste un ponte per la maggioranza e un ponte per l'opposizione!
Esiste un comune senso di responsabilità (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi, per cortesia! Onorevole, Foti, un momento: si rivolga alla Presidenza. Colleghi, per cortesia!
TOMMASO FOTI (FDI). E capisco, signor Presidente, che devono alzare la voce, ma non è alzando la voce che coprono i dati! Non è così che si fa! Così come non potete coprire la vergogna del luglio 2022 (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! Ricordarvelo, cosa avete fatto al Senato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
PRESIDENTE. Colleghi!
TOMMASO FOTI (FDI). Ricordatevi di Prodi nel 2008 (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!!
PRESIDENTE. Colleghi, colleghi! Onorevole Foti!
TOMMASO FOTI (FDI). Non avete il coraggio di impartire lezioni (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…
PRESIDENTE. Onorevole Foti, onorevole Foti! Colleghi, ripristiniamo la calma. In Aula, cortesemente, facciamo procedere l'onorevole Foti sino alla fine. Per cortesia, abbiamo tutti avuto la possibilità di esprimerci. Per cortesia, onorevoli, vi ringrazio.
Prego, riprenda il suo intervento, onorevole Foti.
TOMMASO FOTI (FDI). E aggiungo, signor Presidente, che c'è anche un aspetto che, sempre sotto il profilo istituzionale, noi dobbiamo porre in quest'Aula, perché non ci piace che chi ci viene a dare lezioni di istituzioni, guarda caso, proprio ieri, abbia scelto “l'Aventino” in Commissione giustizia, solo perché si era presentato il Sottosegretario Delmastro, nel pieno delle sue funzioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
E aggiungo di più (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)...
PRESIDENTE. Onorevoli! Onorevoli!
TOMMASO FOTI (FDI). Colleghi…
PRESIDENTE. Onorevole Foti, le chiedo di rivolgersi alla Presidenza. Mi capirà, lei conosce bene il Regolamento.
Onorevoli, non ci si può rivolgere all'onorevole Foti con insulti o epiteti, per cortesia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ho chiesto all'onorevole Foti che si rivolga alla Presidenza, ma nessuno gli si rivolga con epiteti (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
NICOLA STUMPO (PD-IDP). Ma sente le cose che dice?
PRESIDENTE. Onorevole Stumpo, non mi costringa a richiamarla all'ordine, per cortesia (Commenti del deputato Stumpo). La richiamo all'ordine, onorevole Stumpo!
Onorevole Foti, può riprendere. Si rivolga alla Presidenza. Prego.
TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, non è che io abbia l'obbligo di fare un intervento o di leggere un compitino che piaccia a tutti. Ho il diritto di essere ascoltato, come io ho ascoltato tutti gli altri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! Ed è pur vero che ho sentito tante volte l'ex capogruppo del Partito Democratico chiedere le dimissioni di questo o di quest'altro in quest'Aula. Mi dispiace non averla più come collega (è l'unica che si è dimessa).
Ma tornando (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…
PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi! Ripeto che non ci si rivolge con epiteti ad altri colleghi. Per cortesia! Altrimenti, sono costretto a richiamare all'ordine. Colleghi, vi ricordo anche che siamo in diretta TV. Per cortesia, cerchiamo (Deputati del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista lasciano l'Aula - Dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia si scandisce: “Fuori! Fuori!”)… Scusate, colleghi, non si fanno cori! Colleghi! Colleghi, non si fanno cori (Proteste del deputato Stumpo)! Onorevole Stumpo, la richiamo all'ordine(Vive proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
Invito i deputati questori a intervenire. Invito gli assistenti parlamentari ad intervenire. Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 11,30.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
Se tutti i colleghi tornano ai posti, possiamo riprendere la seduta, altrimenti dobbiamo mantenere la sospensione. Quindi, cortesemente, se ripristiniamo la calma e tornate ai posti, possiamo finire.
Grazie, colleghi. Manteniamo un po' di silenzio, per cortesia. Grazie, colleghi. Mi raccomando: nel rispetto di tutti, cerchiamo di mantenere il silenzio.
Onorevole Foti, le chiedo cortesemente di rivolgersi alla Presidenza. Prego, onorevole Foti, può riprendere il suo intervento.
TOMMASO FOTI (FDI). Mi rivolgo sicuramente alla Presidenza; sarei grato se anche altri si rivolgessero alla Presidenza (Commenti), perché ho sentito bene - mi scusi - quello che è stato detto. Io non ho offeso nessuno.
Ciò detto, mi consenta di dirle, signor Presidente, che abbiamo sentito che avremmo disfatto l'economia italiana. Leggetevi almeno le agenzie. Non chiedo molto: le agenzie di stampa. Due minuti fa, è uscita un'agenzia in cui l'Istat certifica che, nel primo trimestre di quest'anno, in Italia il PIL è aumentato dello 0,5, molto di più rispetto alla Germania, dove è negativo, e alla Francia, dove è positivo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Sono questi i dati che qualcuno non vuol dire! Io posso capire che si siano abbeverati a fonti autorevoli Vice Ministri della passata legislatura, soprattutto da parte della componente politica dei 5 Stelle, però questi sono dati neutrali, non sono altro. Io non ho citato i dati del Governo, ho citato i dati Istat. E potrei andare oltre dicendo, a proposito di PNRR, con tutti i ritardi che si attribuiscono a questo Governo: ma perché nessuno cita la relazione della Corte dei conti del 2023 che, nel suo dire, certifica che 20 miliardi di euro, che dovevano essere spesi nel biennio 2020-2022, sono stati spostati al biennio 2022-2024, perché non si riusciva a spenderli da parte dei Governi in carica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati dei gruppi Azione-Italia Viva-Renew Europe e MoVimento 5 Stelle)? E ho citato un'altra fonte neutra! Ho citato un'altra fonte neutra.
E poi, mi sia consentito anche dire che, quando sentiamo alcune critiche, non è che non le accettiamo, ne facciamo tesoro. Però non è possibile che si pensi che un Governo, in carica da 180 giorni, riesca a risolvere tutti i problemi, soprattutto quelli ereditati. Oggi avete sentito che nessuno ha più parlato delle imprese che avremmo fatto fallire con il superbonus? E certo che non ne parlano più: perché questo Governo ha risolto il problema dei crediti incagliati, non altri, non altri! Gli altri l'hanno creato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste)!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, dobbiamo far finire l'onorevole Foti. Colleghi, per cortesia... Pavanelli, per cortesia! Prego, onorevole Foti.
TOMMASO FOTI (FDI). Concludo, signor Presidente, con un'altra osservazione. Pochi mesi fa, appena è stato annunciato, il Ministro Crosetto ebbe a dire che l'aumento dei tassi di interesse da parte della BCE, come erano stati preventivati, gli faceva paura. Abbiamo assistito al linciaggio del Ministro Crosetto, perché si è detto: un Ministro non deve intervenire nelle valutazioni della BCE. È una valutazione come tante altre. Ma oggi possiamo dire che, con quei tassi di interesse, a cui la BCE ci sta portando, abbiamo famiglie e imprese che non fanno fronte o fanno fatica a far fronte al mutuo contratto, perché i tassi di interesse sono aumentati e lo Stato dovrà spendere 70 miliardi di euro in più per far fronte a questi tassi, oppure lo dobbiamo nascondere agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Foti.
TOMMASO FOTI (FDI). Concludo, dicendo: noi votiamo convintamente questo DEF, perché noi non parliamo dei poveri e degli ultimi. Non li assistiamo e gli andiamo incontro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ed è per quello che questo Governo, con Giorgia Meloni in testa, ha deciso di tagliare 3 punti del cuneo fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto, per le quali è stata disposta la ripresa televisiva diretta.
Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Sì, Presidente, è un richiamo al comma 2 dell'articolo 8, il quale le attribuisce una responsabilità fondamentale, che è per tutti noi molto importante, perché vorremmo evitare di trovarci domani a dover rifare per la terza volta il dibattito. Il comma 2 dell'articolo 8 del Regolamento, in qualche modo, le impone di chiarire bene il significato del voto, oltre che annunciare il voto. Quindi, lo spieghi bene alla maggioranza e, soprattutto, riporti in quest'Aula…
PRESIDENTE. Grazie…
ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Mi faccia finire, Presidente. Sto facendo un richiamo all'articolo 8.
PRESIDENTE. Prego, prego.
ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Mi aiuti a far comprendere ad alcuni che la matematica non è un'opinione, o, come disse Totò, “la somma fa il totale”, e cioè la maggioranza assoluta, con il taglio dei parlamentari, non c'entra nulla (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Italia Viva-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra - Commenti)…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti…
ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Quando erano 316 e ora sono 201…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti, le assicuro che tenterò di spiegare…
ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). …la maggioranza assoluta è in funzione del numero dei parlamentari, in percentuale: prima erano 316, ora sono 201. È la stessa cosa!
PRESIDENTE. Grazie, andiamo avanti, Le assicuro che tenterò di spiegare nel migliore dei modi.
(Votazioni - Doc. LVII, n. 1 e Annesso-bis)
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla risoluzione Foti, Molinari, Barelli e Lupi n. 6-00032, riferita alla nuova Relazione presentata ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, accettata dal Governo.
Ricordo che, a norma dell'articolo 81, secondo comma della Costituzione, e dell'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, per l'approvazione di tale risoluzione è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti della Camera.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 1) (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE) - Commenti).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla risoluzione Foti, Molinari, Barelli e Lupi n. 6-00030, riferita al Documento di economia e finanza 2023, accettata dal Governo.
Ricordo che, in caso di approvazione di tale risoluzione, ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 2, del Regolamento, risulteranno precluse le altre risoluzioni presentate e riferite al Documento di economia e finanza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 2).
Sono così precluse le risoluzioni Magi e Della Vedova n. 6-00027, Richetti ed altri n. 6-00028 e Braga, Francesco Silvestri, Zanella ed altri n. 6-00029.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Chiara Braga. Ne ha facoltà.
CHIARA BRAGA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sull'ordine dei lavori. Noi abbiamo ora una votazione all'ordine del giorno e arriviamo a questo passaggio sull'elezione dei consigli di presidenza degli organi di giustizia amministrativa, della Corte dei conti e della giustizia tributaria, in una condizione che mai avremmo voluto si verificasse. Dalla maggioranza registriamo, ancora una volta, un atteggiamento di arroganza e di mancato rispetto dei normali e civili rapporti con le opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). La forzatura inaccettabile di imporre un equilibrio totalmente irrispettoso delle rappresentanze parlamentari e dei gruppi di maggioranza e opposizione ha impedito di fatto il raggiungimento di un accordo che, come più volte ha ribadito il Presidente in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, costituisce il presupposto indispensabile per procedere secondo la prassi, che è sempre stata applicata, di un voto su una lista condivisa di nomi. Noi abbiamo cercato a lungo e fino all'ultimo di ricondurre a ragionevolezza la maggioranza, attraverso un confronto sempre franco, sia alla Camera e, devo dire, anche nell'altro ramo del Parlamento.
Del resto, tutti i precedenti ci dicono che in ogni legislatura è stato raggiunto un accordo pienamente rispettoso del peso e della rappresentanza delle opposizioni. Nelle legislature che abbiamo alle spalle, del 2013 e del 2018, i numeri che avevano portato alla definizione delle scelte dei Consigli di Presidenza erano stati rispettati rigorosamente nei pesi dei gruppi parlamentari. Anzi, nel 2013, la maggioranza di allora aveva riconosciuto uno spazio più ampio alla rappresentanza delle opposizioni del tempo. Come principale gruppo di opposizione, in questi mesi noi ci siamo fatti carico della situazione che ho descritto, ma ci siamo scontrati con forze di maggioranza evidentemente più interessate a occupare postazioni compiendo una forzatura inaccettabile che segna una frattura nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Non basta, perché, oltre a questo, ancora una volta assistiamo alla totale negazione del rispetto della parità di genere nelle elezioni dei componenti degli organi di Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Su sei nomine, solo due sono donne e, da quel che sappiamo, ancora peggiore è l'equilibrio al Senato, con il risultato complessivo di nemmeno un terzo dei componenti eletti di genere femminile. Una cosa per noi inaccettabile, lo abbiamo detto fin dall'inizio, per noi, per il PD. A malincuore, sono costretta a prendere atto che, invece, questa non è una questione sufficientemente valida per altre forze, anche di opposizione. Probabilmente, quando si tratta poi di dare concretezza e coerenza alle nostre buone parole sul rispetto della parità di genere e sulla responsabilità di promuovere un'adeguata rappresentanza femminile nei ruoli apicali, la determinazione viene meno. Per questi motivi, noi non parteciperemo alla votazione e ci auguriamo che questa scelta possa essere condivisa anche dalle altre forze di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12,05. Chiedo cortesemente che sia liberata l'Aula per permettere l'installazione delle cabine. La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 11,45, è ripresa alle 12,05.
Votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, di due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti e di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per schede per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, di due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti e di due componenti per il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.
Ricordo che la Camera è chiamata ad eleggere:
- a norma dell'articolo 7 della legge n. 186 del 1982, come sostituito dall'articolo 18, comma 1, della legge n. 205 del 2000, due componenti il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, a maggioranza assoluta dei suoi componenti tra i professori ordinari di università in materie giuridiche o avvocati con venti anni di esercizio professionale;
- a norma dell'articolo 7, comma 1, lettera d), della legge n. 186 del 1982 e dell'articolo 18, comma 3, della legge n. 205 del 2000, due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, tra i professori ordinari di università in materie giuridiche o avvocati con venti anni di esercizio professionale;
- a norma dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 545 del 1992, due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, tra i professori di università in materie giuridiche o i soggetti abilitati alla difesa dinnanzi alle corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado, che risultino iscritti ai rispettivi albi professionali da almeno dodici anni.
Avverto che si procederà ad un unico appello nominale.
Ciascun deputato riceverà, pertanto, tre schede: una di colore verde, per la votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, nella quale potranno essere indicati fino a due nominativi; una di colore giallo, per la votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, nella quale potranno essere indicati fino a due nominativi; una di colore azzurro, per la votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria, nella quale potranno essere indicati fino a due nominativi.
Con riguardo a tutte le votazioni, le schede recanti un numero di nominativi superiori a due saranno considerate nulle. Saranno, inoltre, considerate nulle le schede recanti segni di riconoscimento. L'errore o l'invalidazione riguardante solo uno dei nominativi indicati non comporterà la nullità dell'intera scheda.
Saranno eletti per ciascun Consiglio, tra coloro che abbiano conseguito la maggioranza assoluta dei voti dei componenti la Camera, i due candidati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti.
Avverto che, all'uscita dalla cabina, ogni deputato dovrà deporre le schede in urne distinte, a seconda dell'elezione per cui si procede.
Conformemente alla prassi relativa alle votazioni per schede, la chiamata sarà effettuata secondo l'ordine alfabetico.
Passiamo ora alla votazione segreta per schede.
Avverto che la Presidenza accoglierà un numero di richieste di anticipazione del voto fino ad un massimo del 3 per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo, oltre a quelle dei membri del Governo.
Per agevolare le operazioni di voto, invito i deputati ad avvicinarsi al banco della Presidenza seguendo il proprio turno di votazione, che è evidenziato sul tabellone elettronico, evitando, quindi, di stazionare nell'emiciclo e di rendere così più difficoltose le operazioni di voto.
Indìco la votazione segreta per schede e invito i deputati segretari a dare inizio alla prima chiama.
(Segue la votazione).
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione e invito i deputati segretari a procedere, nella sala dei Ministri, allo spoglio delle schede.
Sospendo la seduta, fino al termine delle operazioni di scrutinio.
La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 14,50.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa:
Presenti ...................... 273
Votanti ……………... 269
Astenuti …………......... 4
Maggioranza assoluta dei componenti… 201
Hanno ottenuto voti: Sala 254; Urraro 251.
Voti dispersi ……………… 2
Schede bianche ………….. 10
Schede nulle ……………… 3
Proclamo eletti componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa l'avvocato Eva Sonia Sala e l'avvocato Francesco Urraro.
Comunico il risultato della votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti:
Presenti ................... 273
Votanti …………… 269
Astenuti …………...... 4
Maggioranza assoluta dei componenti… 201
Hanno ottenuto voti: Vari 253; Mormando 250.
Voti dispersi ………. nessuno
Schede bianche …………. 12
Schede nulle ……………. . 4
Proclamo eletti componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti il professor avvocato Filippo Vari e il professor avvocato Vito Mormando.
Comunico il risultato della votazione per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria:
Presenti ....................... 273
Votanti ……………. 269
Astenuti …………....... 4
Maggioranza assoluta dei componenti… 201
Hanno ottenuto voti: Lussana 248; Bonafede 210.
Voti dispersi …………….. 5
Schede bianche ………… 16
Schede nulle …………….. 3
Proclamo eletti componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria l'avvocato Carolina Lussana e l'avvocato Alfonso Bonafede.
Hanno preso parte alla votazione:
Aiello Davide
Albano Lucia
Alifano Enrica
Almici Cristina
Amato Gaetano
Ambrosi Alessia
Amich Enzo
Amorese Alessandro
Andreuzza Giorgia
Antoniozzi Alfredo
Appendino Chiara
Ascari Stefania
Auriemma Carmela
Bagnai Alberto
Bagnasco Roberto
Baldelli Antonio
Baldino Vittoria
Barabotti Andrea
Barelli Paolo
Barzotti Valentina
Battilocchio Alessandro
Battistoni Francesco
Bellomo Davide
Bellucci Maria Teresa
Benigni Stefano
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Benvenuto Alessandro Manuel
Bergamini Davide
Bergamini Deborah
Bicchielli Pino
Bignami Galeazzo
Billi Simone
Bisa Ingrid
Bitonci Massimo
Bof Gianangelo
Bonifazi Francesco
Bordonali Simona
Bruno Raffaele
Bruzzone Francesco
Buonguerrieri Alice
Cafiero De Raho Federico
Caiata Salvatore
Calderone Tommaso Antonino
Calovini Giangiacomo
Candiani Stefano
Cangiano Gerolamo
Cannata Giovanni Luca
Cannizzaro Francesco
Cantone Luciano
Caparvi Virginio
Cappellacci Ugo
Cappelletti Enrico
Caramiello Alessandro
Caretta Maria Cristina
Carloni Mirco
Carmina Ida
Caroppo Andrea
Carotenuto Dario
Carra' Anastasio
Casasco Maurizio
Caso Antonio
Castiglione Giuseppe
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavandoli Laura
Cavo Ilaria
Cecchetti Fabrizio
Centemero Giulio
Cerreto Marco
Cesa Lorenzo
Cherchi Susanna
Chiesa Paola Maria
Ciaburro Monica
Ciancitto Francesco Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Cirielli Edmondo
Coin Dimitri
Colosimo Chiara
Colucci Alessandro
Colucci Alfonso
Comaroli Silvana Andreina
Comba Fabrizio
Congedo Saverio
Coppo Marcello
Cortelazzo Piergiorgio
Costa Enrico
Crippa Andrea
D'Alessio Antonio
Dalla Chiesa Rita
Dara Andrea
D'Attis Mauro
De Corato Riccardo
De Monte Isabella
De Palma Vito
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Di Giuseppe Andrea
Di Lauro Carmen
Di Maggio Grazia
Di Mattina Salvatore Marcello
Dondi Daniela
Donzelli Giovanni
D'Orso Valentina
Fede Giorgio
Ferrante Tullio
Ferro Wanda
Filini Francesco
Fitto Raffaele
Fontana Ilaria
Formentini Paolo
Foti Tommaso
Frassinetti Paola
Frassini Rebecca
Freni Federico
Frijia Maria Grazia
Furgiuele Domenico
Gardini Elisabetta
Gatta Giandiego
Gava Vannia
Gemmato Marcello
Giaccone Andrea
Giagoni Dario
Giglio Vigna Alessandro
Giordano Antonio
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Giuliano Carla
Gruppioni Naike
Gubitosa Michele
Gusmeroli Alberto Luigi
Iaia Dario
Iaria Antonino
Iezzi Igor
Kelany Sara
La Porta Chiara
La Salandra Giandonato
L'Abbate Patty
Lampis Gianni
Lancellotta Elisabetta Christiana
Lazzarini Arianna
Leo Maurizio
Loizzo Simona
Lomuti Arnaldo
Longi Eliana
Loperfido Emanuele
Lovecchio Giorgio
Lucaselli Ylenja
Lupi Maurizio
Maccanti Elena
Maerna Novo Umberto
Maiorano Giovanni
Malagola Lorenzo
Malaguti Mauro
Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Marchetti Riccardo Augusto
Marchetto Aliprandi Marina
Marrocco Patrizia
Mascaretti Andrea
Maschio Ciro
Matera Mariangela
Matone Simonetta
Matteoni Nicole
Mattia Aldo
Maullu Stefano Giovanni
Mazzetti Erica
Mazzi Gianmarco
Messina Manlio
Michelotti Francesco
Miele Giovanna
Milani Massimo
Molinari Riccardo
Mollicone Federico
Molteni Nicola
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morfino Daniela
Morgante Maddalena
Morrone Jacopo
Mura Francesco
Nevi Raffaele
Nisini Tiziana
Onori Federica
Orrico Anna Laura
Osnato Marco
Ottaviani Nicola
Padovani Marco
Pagano Nazario
Palombi Alessandro
Panizzut Massimiliano
Pastorella Giulia
Patriarca Annarita
Pavanelli Emma
Pella Roberto
Pellegrini Marco
Pellicini Andrea
Penza Pasqualino
Perissa Marco
Pichetto Fratin Gilberto
Pierro Attilio
Pietrella Fabio
Pisano Calogero
Pittalis Pietro
Pizzimenti Graziano
Polidori Catia
Polo Barbara
Pozzolo Emanuele
Pretto Erik Umberto
Prisco Emanuele
Pulciani Paolo
Quartini Andrea
Rampelli Fabio
Ravetto Laura
Ricciardi Riccardo
Richetti Matteo
Rixi Edoardo
Rizzetto Walter
Roccella Eugenia
Romano Francesco Saverio
Roscani Fabio
Rossello Cristina
Rossi Angelo
Rossi Fabrizio
Rosso Matteo
Rotelli Mauro
Rotondi Gianfranco
Rubano Francesco Maria
Ruspandini Massimo
Russo Gaetana
Russo Paolo Emilio
Sala Fabrizio
Santillo Agostino
Sasso Rossano
Sbardella Luca
Scerra Filippo
Schiano Di Visconti Michele
Schifone Marta
Semenzato Martina
Silvestri Francesco
Silvestri Rachele
Siracusano Matilde
Sorte Alessandro
Soumahoro Aboubakar
Squeri Luca
Stefani Alberto
Steger Dieter
Tajani Antonio
Tassinari Rosaria
Tenerini Chiara
Testa Guerino
Tirelli Franco
Toccalini Luca
Todde Alessandra
Torto Daniela
Tosi Flavio
Trancassini Paolo
Traversi Roberto
Tremaglia Andrea
Tremonti Giulio
Urzi' Alessandro
Varchi Maria Carolina
Vietri Imma
Vinci Gianluca
Volpi Andrea
Ziello Edoardo
Zinzi Gianpiero
Zoffili Eugenio
Zucconi Riccardo
Zurzolo Immacolata
Si sono astenuti:
Borrelli Francesco Emilio
Dori Devis
Grimaldi Marco
Zaratti Filiberto
Sono in missione:
Ascani Anna
Boldrini Laura
Bonetti Elena
Costa Sergio
Della Vedova Benedetto
Evi Eleonora
Fassino Piero
Gebhard Renate
Grippo Valentina
Guerini Lorenzo
Lollobrigida Francesco
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Mule' Giorgio
Nordio Carlo
Orlando Andrea
Schullian Manfred
Sportiello Gilda
Sui lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Secondo quanto convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo ,sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di martedì 2 maggio, a partire dalle ore 10, con votazioni non prima delle ore 15, con prosecuzione notturna, l'esame del decreto-legge in materia di flussi migratori.
A tal proposito, avverto che sono state già presentate tre questioni pregiudiziali riferite a tale decreto, che saranno esaminate e poste in votazione nella stessa giornata di martedì 2 maggio prima di passare al seguito dell'esame.
Il seguito dell'esame delle mozioni in materia energetica e delle mozioni in materia di piano REPowerEU, nonché il seguito dell'esame del progetto di legge di ratifica Italia-Confederazione Svizzera saranno collocati a partire dalla seduta di martedì 2 maggio, dopo il seguito dell'esame del decreto-legge in materia di flussi migratori.
Sempre nel corso della prossima seduta settimana, lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata avrà luogo mercoledì 3 maggio, alle ore 15, mentre lo svolgimento di interpellanze urgenti avrà luogo venerdì 5 maggio, alle ore 9,30.
Inoltre, come di consueto, nella giornata di mercoledì, le sedute con votazioni dell'Assemblea avranno luogo dalle ore 9,30 sino alle ore 13,30 e dalle ore 16 alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle ore 21 alle ore 24. Nella giornata di giovedì avranno, invece, luogo dalle ore 9,30 alle ore 13,30 e dalle ore 15 alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle ore 21 alle ore 24, con prosecuzione nella giornata di venerdì.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare la deputata Valentina Barzotti. Ne ha facoltà, per due minuti.
VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi da sempre il nostro gruppo parlamentare rivolge la massima attenzione al tema della salute e sicurezza sul lavoro, tutti i giorni, perché ogni giorno tre persone escono di casa per andare a lavorare e non tornano più. Il nostro impegno va al di là della giornata di oggi, che è la Giornata mondiale della salute e della sicurezza sul lavoro, al di là delle ricorrenze e delle celebrazioni, perché queste servono, ma serve soprattutto alzare l'attenzione e continuare a parlare della strage silenziosa che riguarda il mondo del lavoro. Siamo a 1.090 morti sul lavoro e i numeri degli infortuni crescono.
Noi riteniamo che dobbiamo stare vicini ai lavoratori e alle lavoratrici, che ogni giorno vanno a lavoro con paura, con frustrazione, con timore e nel rischio che è in sé nel luogo di lavoro. Dobbiamo poi formare le giovani menti e le giovani generazioni. Per questo motivo, il primo giorno di legislatura, abbiamo presentato una proposta di legge per inserire l'insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole secondarie di primo e secondo grado: la riteniamo una proposta fondamentale, per cui è necessario non ritardarne l'introduzione e invitiamo tutti i componenti di questa Assemblea a sostenerla.
Come dice il nostro Presidente, Mattarella, su questi temi non possiamo ritardare; bisogna muoversi in modo rapido e concreto, e questo è ineludibile. Per cui rinnovo il mio appello a una maggiore attenzione su questi temi, perché sono 6 mesi che si è insediato questo Governo e non abbiamo visto ancora una misura su questo tema (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Francesco Emilio Borrelli. Ne ha facoltà, per due minuti.
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo perché da poco Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento, ha emesso l'ennesima richiesta di abbattimento dell'orsa che, purtroppo, è stata protagonista di una aggressione nei confronti di un runner che, sempre purtroppo, ha perso la vita. Il TAR, considerato che ci sono stati diversi ricorsi, ha sospeso l'abbattimento di questo animale, ma questo presidente sembra che sia ossessionato dal voler uccidere quest'orsa.
Noi chiediamo, tramite lei, che il Ministro dell'Ambiente intervenga su questa vicenda, considerato che esperti, associazioni e veterinari si sono tutti meravigliati dell'accanimento. Tra l'altro, non voglio essere malevolo, come non lo sono stato nei miei precedenti interventi, ma questo è lo stesso presidente che organizzava i banchetti di carne d'orso e ora è ossessionato dall'uccisione di questo animale che, purtroppo, ha ucciso una vittima innocente, come è innocente questo animale, che andrebbe gestito in altro modo. È inaccettabile che un ente come la provincia autonoma di Trento si dedichi esclusivamente al tentare in ogni modo di uccidere un animale, che è diventato anche simbolo di una persecuzione, che sta, oramai, avvenendo.
Quindi, il mio intervento è per chiedere, tramite la sua persona, che il Ministro dell'Ambiente dell'attuale Governo intervenga, si rispetti la giustizia, quindi, si aspetti il responso del TAR, e, soprattutto, non ci siano accanimenti verso nessuno. Neanche i più cruenti assassini, camorristi e mafiosi hanno visto un tale accanimento da parte dello Stato.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Martedì 2 maggio 2023 - Ore 10:
(ore 10, con votazioni non prima delle ore 15)
1. Discussione del disegno di legge (per lo svolgimento della discussione generale, l'esame delle questioni pregiudiziali e il seguito dell'esame):
S. 591 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare (Approvato dal Senato). (C. 1112)
Relatori: DE CORATO, per la maggioranza; MAGI, di minoranza.
2. Seguito della discussione delle mozioni Ruffino ed altri n. 1-00098, Sergio Costa ed altri n. 1-00056, Cattaneo, Zucconi, Zinzi, Semenzato ed altri n. 1-00083, Bonelli ed altri n. 1-00116 e Di Sanzo ed altri n. 1-00122 concernenti iniziative in materia energetica nel quadro del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, con particolare riferimento all'energia nucleare .
3. Seguito della discussione delle mozioni Cappelletti ed altri n. 1-00100, De Luca ed altri n. 1-00127, Benzoni ed altri n- 1-00130 e Evi ed altri n. 1-00131 concernenti iniziative in relazione al Piano RepowerEU e ai relativi investimenti in campo energetico nell'ambito del PNRR .
4. Seguito della discussione del progetto di legge:
S. 108-376 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI ALFIERI ed altri; D'INIZIATIVA DEL GOVERNO: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, b) Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno (Approvato, in un testo unificato, dal Senato). (C. 859)
e dell'abbinata proposta di legge: QUARTAPELLE PROCOPIO e TONI RICCIARDI. (C. 567)
Relatori: FORMENTINI, per la III Commissione; OSNATO, per la VI Commissione.
La seduta termina alle 15.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta è pervenuta la seguente segnalazione in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nella votazione n. 2 la deputata Cavandoli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 2) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | REL. ART. 6 L. 243/2012 - RIS. 6-32 | 337 | 337 | 0 | 201 | 221 | 116 | 18 | Appr. |
2 | Nominale | DOC. LVII, N. 1 DEF - RIS. 6-30 | 336 | 336 | 0 | 169 | 221 | 115 | 18 | Appr. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.