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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 gennaio 2023
50.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
Pag. 102

ALLEGATO 1

DL 187/2022: Misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. C. 785 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

      La VIII Commissione,

          esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 5 dicembre 2022, n. 187, recante misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. C. 785 Governo, approvato dal Senato;

          valutate positivamente le misure di cui all'articolo 1, volte a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la continuità produttiva delle imprese operanti nel settore della raffinazione di idrocarburi, che gestiscono attività di rilevanza strategica per l'interesse nazionale, in considerazione del carattere emergenziale assunto dalla crisi energetica;

          considerato altresì che l'articolo 2 introduce interventi di sostegno economico nei confronti delle imprese destinatarie di misure inerenti all'esercizio dei poteri speciali del Governo in alcuni ambiti ritenuti di rilevanza strategica anche nei settori dell'energia e dei trasporti,

      esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari. Testo unificato C. 80 Braga, C. 532 Ilaria Fontana, C. 605 Morrone, C. 717 Rotelli e C. 737 Evi.

CORREZIONI DI FORMA APPROVATE

Art. 1

      Al comma 1, alinea, sostituire la parola: ad con la seguente: su.

      Conseguentemente, al titolo, sostituire la parola: ad con la seguente: su.

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ALLEGATO 3

5-00037 D'Alfonso: Misure e risorse per la messa in sicurezza delle aree del comune di Monteodorisio (CH) interessate dai recenti eventi franosi.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, si rappresenta quanto segue.
      Riguardo il comune di Monteodorisio, in cui si è verificato l'evento franoso da cui trae origine l'interrogazione, secondo i dati dell'Inventario dei fenomeni franosi in Italia (IFFI) realizzato dall'ISPRA, risulta che il 26,9 per cento del territorio è classificato a pericolosità elevata per frane, e che l'ultima consegna dei dati effettuata dalla regione Abruzzo a suddetto ente risale al 2015.
      In merito ai fatti rappresentati, si specifica che, a seguito di nota del sindaco Di Fabio del 21 novembre al Dipartimento competente (ovvero il Servizio Genio Civile) della regione Abruzzo, con cui veniva richiesto lo stanziamento di risorse finanziarie per fare fronte alla spesa per l'attuazione di interventi urgenti per la messa in sicurezza, il Dipartimento suddetto, con nota del 24 novembre, autorizzava l'intervento di urgenza con un limite di spesa di 120 mila euro.
      Ciò premesso, si rappresenta che il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica concretizza le proprie funzioni in materia di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico attraverso Atti di programmazione e finanziamento degli interventi strutturali proposti dalle regioni e province autonome.
      Per la definizione del Piano di mitigazione del rischio idrogeologico a valere sulle risorse di bilancio del Ministero si applicano i criteri e le procedure dettate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 settembre 2021, il quale reca l'aggiornamento dei criteri, delle modalità ed entità delle risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio geologico.
      In particolare, le richieste di finanziamento da parte delle regioni e delle province autonome devono transitare attraverso la piattaforma on-line ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo) corredate dei documenti e delle informazioni richiesti, necessari ai fini delle valutazioni istruttorie.
      I suddetti criteri tengono conto, tra l'altro, della pianificazione svolta dalle competenti Autorità di bacino distrettuali, in relazione al rischio da frana (Piani di Assetto Idrogeologico – PAI) e al rischio da alluvioni (Piani di gestione del rischio da alluvioni – PGRA).
      Ottenuto il parere dell'Autorità di bacino distrettuale, il sistema ReNDiS calcola automaticamente, secondo i criteri di priorità stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il punteggio attribuito all'intervento e lo inserisce in una graduatoria, specifica per ciascuna regione.
      Al fine di consentire alle regioni di fronteggiare situazioni di rischio, comunque considerate urgenti ed indifferibili, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede che il Soggetto responsabile della programmazione regionale, nell'ambito delle risorse disponibili e fino alla concorrenza del 20 per cento del finanziamento ministeriale, possa proporre interventi in deroga rispetto alla graduatoria generata dal sistema ReNDiS, ma pur sempre sottoposti al parere dell'Autorità di bacino distrettuale e alla verifica del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
      Tanto premesso, si fa presente che la proposta formulata dalla regione Abruzzo Pag. 105a valere sulle risorse ministeriali rese disponibili per l'annualità 2022, non contiene interventi ricadenti nel territorio del comune di Monteodorisio (Chieti).
      Purtuttavia, sulla base di ulteriori dati disponibili nel suddetto sistema, risulta che il comune di Monteodorisio è destinatario di tre finanziamenti relativi ad altrettanti interventi a valere sulle risorse del Ministero dell'interno, per una cifra complessiva di oltre un milione di euro, i quali vengono assegnati ai comuni in base a bandi pubblici le cui procedure non prevedono la presentazione di documentazione tecnica.
      Si specifica che fra i tre interventi menzionati, uno di essi riguarda il consolidamento e messa in sicurezza di largo Castello costone meridionale, per un importo di oltre 650 mila euro, finanziato con decreto ministeriale 18 luglio 2022 del Diat (Dipartimento affari interni e territoriali) del Ministero dell'interno.
      Infine, il Dipartimento della Protezione Civile rappresenta che con le disposizioni contenute nel comma 1028 della legge di bilancio 30 dicembre 2018, n. 145, è stata autorizzata la spesa di 800 milioni di euro per l'anno 2019 e di 900 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 (cosiddetto Piano Proteggi Italia) onde permettere l'immediato avvio e la realizzazione nell'arco del medesimo triennio degli investimenti strutturali e infrastrutturali urgenti, finalizzati esclusivamente alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico nonché all'aumento del livello di resilienza delle strutture e infrastrutture individuate dai rispettivi Commissari delegati.
      Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 febbraio 2019 è intervenuto a dare attuazione alla richiamata disposizione legislativa. Nel dettaglio, in base alla ripartizione prevista dall'allegato B, le somme assegnate alla regione Abruzzo ammontano complessivamente, per il triennio 2019-2021, ad oltre 200 mila euro.
      Specificatamente, secondo quanto riferito dal Dipartimento, con riguardo al comune di Monteodorisio, per l'annualità del 2019 risultano essere stati eseguiti lavori di consolidamento in località Largo Castello, mentre per l'annualità 2020 sono stati effettuati lavori di consolidamento lungo la via Circonvallazione che, e allo stato attuale, risultano in corso di esecuzione con una ultimazione prevista per il 30 giugno 2023. Infine, per l'anno 2021 risulta un intervento pari a circa 220 mila euro, afferente a lavori di mitigazione del rischio attraverso opere di drenaggio e consolidamento strutture e fondali in località via Madonna delle Grazie, la cui ultimazione è prevista per settembre 2023.
      Infine, si specifica che ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, l'attuazione degli interventi programmati è affidata ai Presidenti delle regioni, in qualità di Commissari di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico, con i compiti, le modalità, le contabilità speciali e i poteri di cui all'articolo 10 del decreto-legge n. 91 del 2014.
      I compiti e la struttura di supporto ai Commissari, inoltre, sono stati recentemente rafforzati con specifiche, importanti misure contenute nel decreto-legge n. 77 del 2021 e nel decreto-legge n. 80 del 2021, in attuazione di specifici impegni PNRR.
      In ultimo, è opportuno sottolineare che nel giugno 2022 è stata portata a termine da parte del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica la riforma prevista dal PNRR denominata «Misure di semplificazione e accelerazione delle procedure per l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico» (M2C4 – Riforma 2.1), finalizzata a superare le carenze esistenti a livello di governance dei rischi idrogeologici e la cui impalcatura si fonda essenzialmente sulle norme citate finora.

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ALLEGATO 4

5-00074 Ilaria Fontana: Stato di attuazione della Strategia nazionale per la biodiversità al 2030.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, si rappresenta quanto segue.
      Come ricordato, la Strategia nazionale per la biodiversità per il 2030 deve rispecchiare, pur adattandola alle nostre specificità naturali e socioculturali, la Strategia dell'Unione europea per la biodiversità, nonché contribuire al raggiungimento dei target per il 2030 e agli obiettivi per il 2050 dell'accordo ONU per la Biodiversità.
      La Strategia nazionale prevede, altresì, una serie di misure e azioni per affrontare alla radice le principali minacce alla biodiversità e di adottare strumenti e soluzioni per integrare il valore della natura e dei servizi ecosistemici nei settori produttivi.
      Porre in essere le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi richiede un'ampia condivisione ed un efficace azione di governance, un approccio multidisciplinare ed una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le amministrazioni centrali e regionali, con il supporto del mondo scientifico e un dialogo aperto e collaborativo con i portatori di interesse.
      Riguardo la specifica richiesta dell'onorevole interrogante, si rappresenta che l'iter di adozione della Strategia è in via di definizione.
      Difatti, ad oggi risultano pervenuti i sentiti di tutti i Ministeri consultati, sono state valutate e condivise le indicazioni ricevute, si è provveduto ad apportare le modifiche richieste al testo del decreto di approvazione della Strategia Nazionale Biodiversità 2030 e di istituzione dei suoi organi di governance, nonché al testo del documento strategico.
      La versione aggiornata del decreto, che tiene in debito conto delle indicazioni della Ragioneria Generale dello Stato, le relative relazioni illustrativa e tecnico-finanziaria, nonché il testo aggiornato della Strategia Nazionale Biodiversità 2030, integrato secondo quanto richiesto dai Ministeri sentiti, sono state predisposte ed inviate alla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato e le regioni per l'acquisizione del richiesto parere della stessa, al fine dell'adozione del decreto che consentirà di dare piena attuazione agli impegni assunti in ambito unionale.

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ALLEGATO 5

5-00182 Braga: Termine per l'individuazione del Deposito
unico nazionale per le scorie radioattive.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, si rappresenta quanto segue.
      La procedura di localizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi incluso in un Parco Tecnologico (DNPT) è di primario interesse per il Paese.
      La necessità di dotarsi di tale infrastruttura non scaturisce soltanto dall'esigenza di assicurare un'idonea gestione in sicurezza dei rifiuti derivanti dal pregresso programma nucleare, anche a tutela delle future generazioni, e il completamento del processo di disattivazione delle installazioni con il rilascio dei siti senza vincoli di natura radiologica (decommissioning), ma anche dall'oggettiva necessità di assicurare una gestione di lungo termine dei rifiuti radioattivi di origine medica, industriale e di ricerca, la cui produzione proseguirà negli anni a venire, attualmente stoccati in siti non idonei allo smaltimento e comunque spesso già al limite della propria capacità.
      I depositi temporanei presenti in ogni sito, infatti, pur rispettando i requisiti di sicurezza previsti dalla loro autorizzazione all'esercizio, non possono essere considerati la sistemazione finale dei rifiuti radioattivi.
      Solo una struttura come il Deposito nazionale potrà difatti garantire lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività e lo stoccaggio in sicurezza di lunga durata dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato, provenienti dalla pregressa gestione di impianti nucleari.
      L'iter procedurale di realizzazione del DNPT, complesso e articolato in più fasi, è definito nel dettaglio all'articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010, dove sono stabiliti i tempi, i passaggi istituzionali e la documentazione tecnica da produrre, a partire dalla localizzazione fino all'autorizzazione unica per la sua costruzione ed esercizio.
      La proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), citata dall'onorevole interrogante e trasmessa al Ministero della transizione ecologica (MiTE) in data 15 marzo 2022, a valle di interlocuzioni tecniche tra la SOGIN e l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), è stata aggiornata in data 17 giugno 2022.
      Successivamente, il 28 ottobre 2022 le strutture preposte del Ministero, in assenza del necessario riscontro da parte dell'ISIN sulla proposta di CNAI, ha chiesto al medesimo Ispettorato di conoscere la tempistica di presentazione del parere tecnico di competenza.
      Suddetto parere risulta vincolante per la successiva emanazione del decreto interministeriale di approvazione della CNAI, ai fini della prosecuzione del procedimento di localizzazione del DNPT, ai sensi dell'articolo 27, comma 6, del decreto legislativo suddetto.
      Il parere tecnico ISIN è stato pertanto ricevuto da questo Ministero l'11 novembre. Gli esiti delle attività di verifica hanno tuttavia fatto emergere una valutazione positiva solo parziale della proposta di CNAI, evidenziando la necessità di integrazioni e valutazioni circa l'applicazione di alcuni dei criteri di esclusione o di approfondimento adottati dalla SOGIN riguardo ad alcune delle aree potenzialmente idonee.
      Rilevando l'opportunità di giungere al superamento di tutte le criticità evidenziate dall'ISIN in via preliminare rispetto all'emanazione del suddetto decreto interministeriale, in data 30 dicembre 2022 Pag. 108è stato chiesto alla SOGIN di effettuare le integrazioni richieste, e quindi trasmettere nel più breve tempo possibile una proposta di CNAI conforme alle richieste dell'ISIN, al fine di consentire l'approvazione della CNAI verosimilmente entro il corrente anno.
      In seguito all'approvazione e alla pubblicazione della CNAI, l'iter per la localizzazione del DNPT proseguirà come definito dal decreto legislativo n. 31 del 2010.
      Ipotizzando l'esito positivo di tutte le fasi procedurali, particolarmente complesse e dipendenti da un insieme di fattori – quale l'acquisizione di manifesto interesse ed autocandidatura da parte dei comuni incidenti nelle aree idonee ad ospitare il Deposito – e al netto di eventuali ricorsi, l'emissione del provvedimento di autorizzazione unica del DNPT potrebbe avvenire nel 2026 e la sua messa in esercizio nel 2030.
      Si evidenzia, infine, che la realizzazione del DNPT costituisce altresì parte integrante delle tappe significative del «Programma Nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi», così come definito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 ottobre 2019. Inoltre, atteso che il parere di compatibilità ambientale relativo a detto Programma richiede che venga effettuata specifica Valutazione ambientale strategica (Vas) sul DNPT, si precisa che la tempistica ipotizzata per il procedimento che porterà all'emissione del provvedimento di autorizzazione unica del DNPT considera altresì il compimento della procedura di VAS.
      Infine, qualora riguardo l'intesa con le regioni ad ospitare il Deposito non si verificasse una intesa immediata, si configurerebbe l'attivazione di specifiche procedure disciplinate dal decreto legislativo n. 31 del 2010 causando uno slittamento delle date di conclusione delle diverse fasi, fino a 12 mesi.

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