Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3
Audizione della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, on. Eugenia Maria Roccella, sulle linee programmatiche del Governo in materia di politiche dell'infanzia e dell'adolescenza, anche in riferimento ai recenti fatti di cronaca:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3
Roccella Eugenia Maria (FDI) , Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità ... 3
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 10
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA
La seduta comincia alle 14.25.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Ringraziamo intanto il nostro ospite, la Ministra Eugenia Roccella, che ringrazio a nome di tutta la Commissione per aver accolto il nostro invito e che ci parlerà delle linee programmatiche del Governo in materia di politiche dell'infanzia e dell'adolescenza, anche in riferimento ai recenti fatti di cronaca. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
(Così rimane stabilito).
Audizione della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, on. Eugenia Maria Roccella, sulle linee programmatiche del Governo in materia di politiche dell'infanzia e dell'adolescenza, anche in riferimento ai recenti fatti di cronaca.
PRESIDENTE. Darei quindi la parola subito alla Ministra, perché non vorrei rubarle prezioso tempo e gli argomenti di cui ci vuole parlare sono tanti ed importanti. Caso mai, Ministra, non terminassi il tuo intervento prima dell'orario in cui purtroppo dovrai lasciarci, noi comunque acquisiamo agli atti della Commissione la tua relazione che sarà inviata a tutti i commissari. Do subito la parola alla Ministra.
EUGENIA MARIA ROCCELLA, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. Grazie. Innanzitutto, formulo un saluto e un augurio di buon lavoro alla Presidente, che conosco da tempo e in cui ho fiducia, per il lavoro che dovrà fare, e che spero di svolgere congiuntamente per le parti di competenza. A partire, per esempio, dalla Giornata nazionale e internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che sarà celebrata a breve e che dovremo organizzare insieme. Un augurio di buon lavoro a tutti voi e un ringraziamento per questo incontro, perché naturalmente il nostro obiettivo è comune, cioè la promozione della tutela dei diritti dei minori, sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 e la definizione delle politiche in favore dei minori.
Mi scuserò se leggo, ma si tratta di una serie di informazioni che vorrei trasferirvi e non voglio dimenticare nessun passaggio. Si tratta, infatti, di un terreno molto vasto nel quale le competenze del Governo sono diversificate e distribuite per materia, direi anche frammentate.
Al Ministero di cui ho la responsabilità è attribuito soprattutto un compito di stimolo e di indirizzo, più che di gestione. Avrete già sentito, o sentirete a breve anche gli altri Ministeri coinvolti, però il compito di coordinamento, di indirizzo, di raccordo con i Ministeri e le diverse amministrazioni cui è attribuita la materia della tutela dei minori sono del nostro Ministero. E proprio per questo fanno capo a noi i diversi osservatori sulla materia.
Per cominciare, quindi, mi sembra utile fornirvi una sintesi delle competenze del mio dicastero e del quadro normativo di riferimento. Innanzitutto ricordo che, per effetto del riordino delle funzioni di indirizzoPag. 4 e coordinamento del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza, che risale al 2018, è stata prevista l'attribuzione al Ministro della famiglia delle funzioni appunto di indirizzo e coordinamento in materia di politiche della famiglia, di interventi per il sostegno alla maternità e alla paternità, di conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia, di misure di sostegno alla famiglia, dalla genitorialità alla natalità, e anche al fine del contrasto della crisi demografica, nonché che quelle concernenti l'Osservatorio nazionale sulla famiglia. Ovviamente, anche le competenze sulla famiglia riguardano i minori. E ancora le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per l'infanzia e l'adolescenza, anche con riferimento allo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, le funzioni di competenza del Governo per l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, e quelle già proprie del Centro nazionale di Documentazione e Analisi per l'infanzia e l'adolescenza. Nonché, infine, quelle relative all'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile.
Norme successive hanno poi attribuito alla Presidenza del Consiglio, e di conseguenza all'autorità politica delegata, ulteriori competenze in materia di infanzia e adolescenza, con particolare riferimento al contrasto e alla prevenzione del cyber bullismo e alla gestione del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, la cui titolarità nel 2021 è stata trasferita dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e quindi al Ministro delegato per la Famiglia. Direi che quello è l'unico fondo, l'unica cosa effettiva di cui abbiamo titolarità di gestione.
Segnalo, infine, a conclusione di questa breve premessa, la recente riorganizzazione del Dipartimento per le politiche della famiglia. Il Dipartimento ora è articolato in tre direzioni generali: una dedicata alle politiche per la natalità e la conciliazione; una alle politiche per la promozione e la tutela delle persone di minore età; e poi c'è la commissione per le adozioni internazionali, la CAI, di cui io ho la Presidenza e il Vicepresidente è il dottor Vincenzo Starita.
Credo che questo nuovo assetto rifletta in modo molto eloquente la centralità che le politiche per i minori rivestono per il nostro Ministero e in generale per l'agenda di Governo. Il filo conduttore che lega tutte le politiche per l'infanzia e l'adolescenza, il criterio base di ogni iniziativa politica e di ogni provvedimento è la tutela e la promozione di uno sviluppo armonioso di bambini e adolescenti. Il tutto nel presupposto che lo Stato debba sostenere le famiglie nel loro compito educativo, ma non sostituirsi ad esse. Questo per me è un mantra.
La tutela dell'infanzia e dell'adolescenza va realizzata innanzitutto coinvolgendo le famiglie e garantendo loro gli strumenti per accompagnare i figli nell'età adulta, per comprendere e affrontare la complessità e le insidie del nostro tempo, ma anche per poterne cogliere adeguatamente tutte le opportunità. Il supporto alla genitorialità non può, quindi, limitarsi alle situazioni di fragilità e di difficoltà, anche se ad esse va riservata tutta l'attenzione che meritano. I servizi alle famiglie devono essere disponibili sempre per adeguarsi alle diverse esigenze e offrire di volta in volta il supporto più utile. Insomma la famiglia deve essere lo snodo centrale della comunità educativa, ma non deve essere un'isola separata dal resto della comunità e della società.
Uno degli strumenti principali che abbiamo a disposizione a questo scopo è l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, che agli inizi dello scorso mese di luglio si è insediato nella sua nuova composizione, che è stata definita con decreto ministeriale. L'Osservatorio è un importante luogo di approfondimento e di confronto per mettere a fuoco bisogni, criticità e proposte di intervento per la tutela e la promozione dei diritti dei minori. La sua composizione è ampia e articolata. È un organismo che riunisce gli osservatori, i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche dei diversi livelli di Governo, delle parti sociali, degli ordini professionali, delle società scientifiche e dell'associazionismo, Pag. 5nonché esponenti del mondo accademico ed esperti del settore.
La sua composizione favorisce il confronto fra punti di vista e la messa in rete di competenze, esperienze sul campo e professionalità. Dalla prima riunione del nuovo Osservatorio sono emersi alcuni temi prioritari per il lavoro futuro. Ne segnalo alcuni, chiedendo scusa se procedo per punti. Il primo, l'importanza di offrire supporto e accompagnamento ai minorenni attraverso un sistema integrato di servizi rivolti alle famiglie secondo criteri di interdisciplinarità, qualità, coordinamento a livello territoriale. Ciò nel presupposto che il sostegno ai minori passi innanzitutto attraverso, appunto, il supporto alle famiglie e le competenze genitoriali. Il secondo, la tutela della salute mentale e della salute psichica dei minorenni, all'interno e all'esterno della famiglia, anche rispetto al tema delle dipendenze e all'impatto dell'esposizione alla pornografia in rete. In questo ambito è importante definire interventi di prevenzione e contrasto, ma anche di supporto ai soggetti coinvolti. Poi ne parleremo più diffusamente a proposito del decreto Caivano, che voi avete inserito nella richiesta di audizione. Su questi due punti sono nati gruppi di lavoro, anche considerando che bisogna elaborare il prossimo piano.
Parallelamente alla riflessione su questi temi verranno monitorati i risultati del 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, approvato nel gennaio 2022. Alla luce di questo monitoraggio si procederà all'elaborazione del nuovo piano nazionale, il cui procedimento di adozione coinvolgerà anche la vostra Commissione. Nel corso della procedura bisogna sentire la Commissione appunto, quindi sarete pienamente coinvolti. Segnalo, infine, che è in dirittura di arrivo la relazione biennale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza per il periodo 2020-2021, che sarà adottata dall'Osservatorio nel corso della prossima riunione. Si tratta di uno strumento conoscitivo e ovviamente è già in cantiere il testo relativo al biennio successivo.
A proposito di coinvolgimento, la Commissione sarà coinvolta anche per la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza il 20 novembre prossimo, da promuovere insieme. La mia proposta sarà – posso anticiparlo – proprio sul rapporto con i social, il web e il digitale in generale. Anche perché dobbiamo, su questo, coinvolgere direttamente i minori, e quindi sarà interessante sentire anche le loro esperienze e le loro opinioni su questo.
Per quanto riguarda invece il Fondo nazionale infanzia e adolescenza, come abbiamo anticipato in premessa, nel 2021 la titolarità del fondo è stata attribuita alla Presidenza del Consiglio, e quindi al Ministero della famiglia. Il Fondo è dedicato a interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza. Privilegiando – come si legge nella norma – l'ambiente ad esse più confacente, ovvero la famiglia naturale, adottiva o affidataria. Questo Fondo rappresenta da sempre uno strumento di sperimentazione di azioni e interventi per supportare i minori e le loro famiglie in situazioni di difficoltà. Per quanto riguarda le risorse di quest'anno segnalo che si sta concludendo – in Parlamento si è già concluso – l'articolato iter di riparto della quota destinata ai 15 comuni riservatari. Si tratta di uno stanziamento di circa 29 milioni di euro, che i comuni si impegnano a utilizzare per azioni e interventi che sintetizzo per tipologia.
Il primo, relativo alla preparazione alla nascita e al sostegno ai neogenitori, sia nel periodo 0-3 anni, sia in quello 3-6. Poi quelli finalizzati al supporto delle famiglie numerose. Quelli coerenti con gli obiettivi definiti dal Piano nazionale per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, con gli obiettivi del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale minorile e con gli obiettivi definiti dal Piano nazionale della garanzia infanzia. Sempre a proposito dei comuni riservatari è quasi pronta la relazione al Parlamento sull'attuazione della legge n. 285 del 1997, quella appunto Pag. 6che istituisce il fondo, che offre un panorama interessante e dettagliato sui progetti realizzati dai comuni riservatari nei propri territori, nonché un approfondimento sul tema dello sviluppo dei centri per la famiglia in Italia.
Questione ancora un po', diciamo, sospesa e molto diversificata. I centri per la famiglia in realtà sono abbastanza pochi e con compiti ancora abbastanza vaghi. Ma su questo poi troveremo il modo anche di intervenire.
E infine è in fase di prima stesura la relazione per il 2022 che conterrà anche un approfondimento sui servizi e gli interventi di sostegno alle famiglie numerose. Fra l'altro ai centri per la famiglia nel decreto Caivano abbiamo dato il compito di accompagnare l'alfabetizzazione digitale dei genitori, proprio perché poi l'uso del parental control sia effettivamente diffuso e le famiglie siano in grado appunto di attivarlo e di controllare l'accesso dei minori al digitale.
C'è poi il finanziamento dei centri estivi. Un tema che mi sta molto a cuore perché rappresentano uno strumento fondamentale per le famiglie nel periodo in cui le scuole sono chiuse. Spesso sono problemi proprio urgenti. Ogni volta che si chiudono le scuole le famiglie e le coppie che lavorano hanno questo problema, non solo su dove parcheggiarli, ma dare ai figli la possibilità di svolgere attività che proseguano lo sviluppo educativo, che siano funzionali alla crescita armoniosa dei bambini e dei ragazzi. Il nostro Governo ha confermato e anche aumentato da 58 a 60 milioni di euro il relativo fondo. A fine agosto è stato registrato presso la Corte dei Conti il decreto che ripartisce lo stanziamento per le attività socio-educative in favore dei minori, e in questi giorni le risorse saranno distribuite ai Comuni che ovviamente hanno potuto accedervi prima grazie agli anticipi attraverso le banche. Fin qui questa misura è stata finanziata annualmente, la nostra intenzione è che, a decorrere dal 2024, questo intervento sia reso strutturale. Quindi evitando ogni anno di sollecitare appunto l'istituzione del fondo, con l'istituzione di un apposito fondo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri destinato, appunto, alle iniziative socio-educative e ricreative dei comuni, perché sia una sicurezza per i comuni e per le famiglie.
Un altro importante capitolo è la cosiddetta garanzia europea per l'infanzia, nota anche come Child Guarantee. Come si sa, il sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili è stato promosso dalla Commissione europea con una raccomandazione del giugno 2021. L'obiettivo è garantire pari opportunità e l'accesso ai servizi essenziali per i bambini e i ragazzi bisognosi con meno di diciotto anni e a rischio di povertà o esclusione sociale. Vi do un primo aggiornamento. Avevo portato anche un appunto dettagliato sulla Child Guarantee, ma si può anche ampliare questo discorso in altra sede o in seguito. Intanto diciamo che nel mese di aprile 2023 si è conclusa la fase pilota della Child Guarantee, avviata nel 2020. Per la sua implementazione è stato istituito un apposito gruppo di lavoro interministeriale, composto da rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Dipartimento per la famiglia e dell'Unicef. In questa fase sono stati sperimentati nel nostro Paese dei modelli operativi per il supporto di minorenni in condizioni di particolare vulnerabilità ed esclusione sociale. I risultati, in occasione dell'evento conclusivo organizzato a Sofia lo scorso 20 aprile, sono stati condivisi anche con gli altri Paesi coinvolti nella sperimentazione. Il progetto sviluppato presso i centri per la famiglia, che ha definito un modello di affiancamento fra famiglie, con un focus sulle famiglie di bambini e bambine con disabilità, mirava a sviluppare la solidarietà fra famiglie per contrastare il disagio. Una sorta di coaching, anche di gruppo di auto-aiuto, un self-help tra famiglie. Quindi trasferendo buone pratiche ed esperienze dalle famiglie che avevano affrontato questo problema alle famiglie che, invece, erano ancora in difficoltà e dovevano ancora affrontarli. Nel mese di giugno, a seguito delle dimissioni rassegnate dalla dottoressa Anna Maria Serafini, è stata nominata la dottoressa Maria Burani Procaccini come coordinatrice nazionale per la Garanzia Infanzia. È Pag. 7in corso di definizione, assieme al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la nuova composizione della cabina di regia nazionale. Non soltanto perché ci sono state le dimissioni della coordinatrice, ma perché sono cambiati una serie di esponenti, quindi è stato necessario appunto ridefinire la cabina di regia con compiti di supporto al coordinatore nazionale e di condivisione degli atti di programmazione e progettazione di ministeri strategici. È prevista dal Piano di azione nazionale per l'attuazione della garanzia infanzia (il PANGI) ed è stata istituita in realtà, dopo le dimissioni, dal precedente Governo con decreto del 21 settembre 2022, data in cui è stata istituita la prima cabina di regia, che non si era mai insediata. In ogni caso, appunto, oltre alle dimissioni c'è stata una sostituzione di esponenti che non erano più in grado di partecipare e quindi a giorni, anzi proprio a ore, sarà nominata la nuova cabina di regia, che è lo strumento fondamentale per la verifica dell'attuazione del piano e della Child Guarantee.
Contrasto al cyber bullismo. Anche se forse dovremmo dire «ciber bullismo». La legge attribuisce al Dipartimento per le politiche della famiglia competenze in materia di prevenzione del fenomeno del cyber bullismo, soprattutto per quanto riguarda le campagne informative e di sensibilizzazione. In virtù di tali competenze, dal 2019 il Dipartimento è impegnato a promuovere politiche e interventi di contrasto del cyber bullismo presso le giovani generazioni. Sono state realizzate quattro campagne di comunicazione istituzionale, lanciate in occasione delle Giornate mondiali della sicurezza in rete, celebrate annualmente nel mese di febbraio. Tutte le campagne sono state programmate sulle reti Rai attraverso spot radio e TV, radio nazionali e locali, e progressivamente sui principali social media per raggiungere il più ampio numero di ragazzi e ragazze. La rete non va certamente criminalizzata, le tecnologie possono offrire grandi opportunità. D'altro canto però è importante conoscerne i rischi, e per prevenirli occorre informare ed educare i ragazzi a un uso consapevole e prudente della rete e delle tecnologie digitali. Bisogna intervenire sull'educazione e sulla consapevolezza, non solo dei ragazzi, ma anche degli insegnanti e dei genitori. E qui c'è davvero un gap molto forte, molto evidente, che poi tutti noi conosciamo, tra le competenze dei genitori, delle famiglie, degli adulti in generale e dei minori e dei giovani.
Proprio a questo scopo, allo scopo di cercare di diminuire almeno questa divaricazione, è attualmente in corso di pianificazione la quinta campagna informativa di prevenzione e sensibilizzazione sul fenomeno del cyber bullismo. In particolare la campagna di quest'anno ha come focus la sensibilizzazione specifica dei genitori, famiglie e adulti sul fenomeno del cyber bullismo e una piena informazione sulle conseguenze che possono riguardare la sfera delle relazioni, dell'emotività, dei comportamenti sociali degli adolescenti e preadolescenti, che siano esse vittime, testimoni o autori di atti di cyber bullismo. Il problema è proprio la capacità anche di cogliere i segnali di disagio che poi indicano questi comportamenti.
Accanto alla campagna che vedrà in primo luogo la realizzazione di uno spot che sarà veicolato come da prassi sulle reti RAI e sui più diffusi social media si sta procedendo all'aggiornamento dell'opuscolo interattivo per i genitori, realizzato in occasione dell'edizione 2019 della campagna «Stop cyber bullismo». Si tratta di una strumento pensato per attualizzare e rendere disponibili alle famiglie e agli adulti di riferimento informazioni e indicazioni utili per sostenere e guidare i minorenni in caso di cyber bullismo subìto o agito, intercettandone tempestivamente i segnali.
Oltre alla realizzazione di queste campagne annuali di sensibilizzazione, una maggiore sicurezza in rete dei minori rientra anche tra gli obiettivi del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale minorile del 2022-2023. Al riguardo è prevista una specifica azione per educare e formare alle competenze digitali. Si prevedono in particolare moduli di formazione alle competenze digitali e sensibilizzazione in ambito sia scolastico sia extrascolastico, cioè a livelloPag. 8 di educazione non formale. Questa iniziativa di formazione riguarda anche i temi specifici legati all'abuso on-line come l'identità digitale, la protezione dei dati, le fake news, il cyber bullismo ovvio, lo hate speech, e più in generale l'educazione a usi consapevoli e responsabili dei social media.
Visto che ci troviamo in argomento, vorrei anche approfittare di questa sede per ringraziare i colleghi deputati per il lavoro svolto nell'esame del disegno di legge di iniziativa parlamentare, approvato pochi giorni fa dalla Camera in testo unificato proprio sul cyber bullismo. La legge ha introdotto significative novità e soprattutto ha tradotto, in ambito normativo, la consapevolezza del fatto che questi fenomeni vadano trattati in maniera organica. Spero che il provvedimento, che ora è in Commissione al Senato, possa arrivare velocemente all'approvazione definitiva.
Altro capitolo importante, sempre in riferimento alla sicurezza dei minori on-line, è l'alfabetizzazione digitale. Nella scorsa legge di bilancio, la prima realizzata dal nostro Governo, abbiamo stanziato 3 milioni di euro per il triennio 2023-2025 per la promozione di progetti educativi di alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori, realizzati dai fornitori di servizi di media e dai fornitori di piattaforme di condivisione video. A giugno, con un decreto del Ministero delle imprese e del made in Italy, di concerto con il nostro Ministero e con il Sottosegretario Butti, l'autorità politica delegata all'innovazione tecnologica, sono stati definiti i criteri e le modalità di attuazione di questa iniziativa che testimonia come il Governo non abbia aspettato i fatti di cronaca delle ultime settimane per porsi il problema dell'educazione dei nostri giovani a un digitale safe, a un digitale sicuro, a un uso consapevole e sicuro del digitale, e alla prevenzione appunto delle insidie del digitale.
La sempre maggiore accessibilità e pervasività dei media digitali ha infatti messo in evidenza un livello insufficiente di alfabetizzazione mediatica degli utenti. Il problema riguarda in particolare i minori sempre più esposti a informazioni parziali e non corrette, ma anche paradossalmente gli stessi operatori del settore. Questo spread fra il tasso di digitalizzazione e la consapevolezza, e quindi la cautela nell'approccio ai contenuti digitali, ha reso necessaria l'istituzione del fondo a cui ho fatto riferimento per la promozione, appunto, di progetti educativi. È anche un'occasione per affrontare, in modo organico, il tema dell'alfabetizzazione digitale con uno sguardo focalizzato sulla crescita del minore e lo sviluppo della sua personalità. A livello operativo è in fase di definizione la composizione di un tavolo tecnico al quale parteciperanno anche i principali fornitori di servizi media, audiovisivi e delle piattaforme per la condivisione dei video, oltre che i referenti delle istituzioni competenti. Saranno coinvolti anche gli stessi minori attraverso un percorso di consultazione per analizzare la loro consapevolezza proprio rispetto alle opportunità e ai pericoli nell'utilizzo delle piattaforme on-line.
Abbiamo anche l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. Abbiamo tanti osservatori, ma questo è anche connesso al fatto che proprio il mio Ministero è un Ministero appunto di indirizzo, quindi di ascolto di tutti i soggetti che operano nei diversi ambiti e di elaborazione dei vari piani e quindi degli indirizzi. Come credo saprete, presso il Dipartimento per le politiche della famiglia è costituito l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, che ha il compito di acquisire e monitorare i dati relativi alle attività svolte da tutte le pubbliche amministrazioni per la prevenzione e la repressione dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori. La norma che ha istituito l'Osservatorio autorizza, presso lo stesso organismo, la formazione di una banca dati per raccogliere tutte le informazioni utili per il monitoraggio di questi fenomeni. La banca dati dell'Osservatorio rappresenta un unicum nel panorama dei sistemi dedicati alla conoscenza dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, poiché riesce a raccogliere e organizzare, integrandoli in maniera sistematica in un unico database, dati provenienti da più fonti (Servizio informativo interforze, Ministero dell'Interno, Ministero della Pag. 9Giustizia, Ministero della Salute, Servizio pubblico 114 Emergenza Infanzia). Un patrimonio informativo davvero prezioso.
Il tentativo di fare lo stesso anche nell'ambito della violenza contro le donne ancora non è arrivato agli effetti che abbiamo sperato attraverso la legge n. 53 del 2022, però anche quello riguarda il mio Ministero e stiamo andando avanti con questo lavoro perché mettere insieme sistemi diversi di raccolta dati e farli dialogare fra loro è veramente complicato, però è davvero prezioso per avere le informazioni che ci servono.
L'Osservatorio ha inoltre, fra gli altri, il compito di redigere una relazione tecnico-scientifica annuale a consuntivo delle attività svolte, funzionale anche alla relazione che il Presidente del Consiglio presenta annualmente al Parlamento e si occupa di predisporre il Piano nazionale di prevenzione e contrasto all'abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori, il cosiddetto «Piano pedofilia», che costituisce parte integrante del Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza elaborato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Il nuovo piano contro la pedofilia, adottato nel maggio scorso, declina interventi e obiettivi in analogia con le aree strategiche previste dal 5° piano nazionale per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Si tratta di un'azione esemplificata con le cosiddette «tre e»: educazione, equità, empowerment. Sviluppata, in questo caso, in maniera funzionale alla tutela dei minori dall'abuso e dallo sfruttamento sessuale. Il piano è frutto di un processo partecipativo che ha visto impegnati tutti i membri dell'Osservatorio, ed è coerente con gli impegni assunti a livello internazionale, in particolare con la ratifica della cosiddetta Convenzione di Lanzarote.
Vediamo se riesco a sintetizzare perché altrimenti non ce la facciamo.
Per quanto riguarda le competenze del Dipartimento per le politiche della famiglia, in attuazione del Piano nazionale, sono state individuate alcune azioni prioritarie, tra cui la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione sul Servizio 114 Emergenza Infanzia e la nuova campagna informativa di prevenzione e sensibilizzazione sul fenomeno del cyber bullismo. La pubblicazione con il coinvolgimento di ragazzi e ragazze, nella versione child friendly, quindi facilmente comprensibile, in lingua italiana, della strategia del Consiglio d'Europa 2022-2027 per i diritti delle persone di minore età i cui obiettivi includono la protezione dei minori da ogni forma di violenza, inclusa la violenza sessuale. Il progetto pilota di sensibilizzazione sulle tematiche dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori anche on-line e sull'uso responsabile delle tecnologie digitali attraverso attività diversificate di sensibilizzazione e informazione rivolte ai minori, famiglie, caregiver, insegnanti, operatori. Tra l'altro è in corso di definizione, sempre in versione child friendly, la pubblicazione del Piano nazionale contro la pedofilia per promuovere, presso le giovani generazioni, questo strumento di prevenzione e contrasto del fenomeno.
Tralascerei, se siete d'accordo, il Servizio 114 Emergenza Infanzia, che penso conoscerete tutti.
Passiamo al supporto alle adozioni internazionali dei minori, che sono in una fase diciamo problematica per la situazione internazionale, per le crisi che abbiamo vissuto negli ultimi tempi. E quindi, ovviamente, le adozioni internazionali ne hanno fortemente risentito. Negli ultimi anni devo dire che l'Italia, a differenza che altrove, ha mantenuto un quadro di sostanziale tenuta. In tutti i Paesi c'è una caduta verticale delle adozioni, nel nostro Paese le adozioni internazionali sono rimaste sostanzialmente sullo stesso livello, grazie anche all'attivismo nell'apertura di canali adottivi con nuovi Paesi. E si segnala soprattutto l'incremento delle adozioni di bambini portatori di special needs. E questa è una vocazione particolare del nostro Paese. Lo testimoniano i dati degli ultimi due anni, che vedono una crescita che va dal 59 per cento del 2020 al 62,5 per cento del 2021. Si tratta di minori che richiedono, da parte dei genitori adottivi, un supplemento di cure e di attenzioni, con inevitabili risvolti anche sul piano economico. I minori special needs sono bambini adottati in condizioniPag. 10 di particolare necessità, che hanno subìto gravi traumi, che presentano problemi di comportamento o problemi di incapacità fisiche o mentali di vario genere. A questo si aggiungono anche i minori adottati con almeno due fratelli o sorelle, e i minori adottati di età superiore ai sette anni. Per la particolarità di queste situazioni, nel decreto che annualmente destina ai genitori adottivi il rimborso delle spese sostenute per le adozioni internazionali, è stato previsto un ulteriore contributo per chi adotta minori con special needs. Il contributo aggiuntivo è stato calcolato in misura percentuale in funzione del rimborso spettante per la fascia ISEE di appartenenza. Quindi per la fascia ISEE fino a 25.000 euro il rimborso è pari a 2.850 euro; per la fascia ISEE da 25.000 a 40.000 euro è di 1.500 euro; per la fascia ISEE dei 40.000 euro il contributo aggiuntivo è 550 euro, cioè il 10 per certo del rimborso totale. Le risorse destinate complessivamente ai rimborsi per le adozioni del 2022 ammontano a 6.424.850 euro.
Ovviamente noi abbiamo anche, come Ministero per la per la Famiglia, e in particolare per le competenze sui minori, un'attività internazionale. Ricordo che abbiamo rapporti con le Nazioni Unite, con l'Unione europea, con le organizzazioni internazionali, con i Paesi esteri, in particolare con il Comitato direttivo per i diritti dell'infanzia (CDENF), che è un organismo intergovernativo del Consiglio d'Europa. Questo comitato supervisiona anche l'attuazione della strategia del Consiglio d'Europa, quindi assicura che i diritti dei minori siano integrati nel lavoro di tutti i comitati ed enti del Consiglio e supporta gli Stati membri nella integrazione della prospettiva dell'infanzia in tutte le politiche pertinenti.
Poi il Dipartimento partecipa anche all'attività del Comitato degli Stati parte della Convenzione sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, che sarebbe il Comitato di Lanzarote. Ci sarebbero anche altre informazioni, però siamo veramente allo scadere dell'ora, e quindi non credo di avere sufficiente tempo a disposizione.
PRESIDENTE. Io intanto, Ministra, ti ringrazio perché almeno oggi il quadro è chiaro anche per noi, che devi sapere abbiamo deliberato ben cinque indagini conoscitive riguardanti i nostri vari temi, e quella che è stata la tua illustrazione ci ha consentito di comprendere anche laddove sarà fondamentale l'apporto del tuo Ministero e su quali tematiche. Per quanto riguarda la Giornata nazionale dell'infanzia e l'adolescenza il tema da te proposto è un tema che condividiamo sicuramente, al punto che abbiamo deliberato un'indagine conoscitiva sull'argomento. È una delle cinque indagini conoscitive che abbiamo deliberato oggi in Ufficio di presidenza. Riguarda proprio l'esposizione dei minori a internet sotto due profili, quello della salute vera e propria, quindi nella primissima infanzia l'esposizione ai tablet troppo vicini eccetera, e quello che riguarda più gli aspetti, invece, psico-sociali. Quindi è sicuramente un tema importante. Io non so se i colleghi in videoconferenza o presenti qui hanno delle domande da porti, comprendendo il fatto che il Ministro però ha un altro impegno. Lo dico perché nel caso possiamo rinviare le risposte a eventuali domande. Sin d'ora, io chiarisco a tutti i colleghi commissari, o in presenza o collegati, che, comunque, il testo della tua relazione verrà inviato via e-mail, e quindi possiamo poi eventualmente raccogliere richieste di approfondimento. Gli argomenti che hai messo sul tavolo sono così tanti e così importanti che sicuramente questo sarà necessario. Quindi, colleghi, se tutti voi siete d'accordo, chiederei alla Ministra Roccella di rivederci in altra data. Poi sarai chiaramente protagonista nelle nostre audizioni per queste indagini conoscitive, e quindi direi che rinviamo il seguito dell'audizione ad altra seduta. Grazie a tutti.
La seduta termina alle 15.05.