XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 81 di lunedì 3 aprile 2023
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA
La seduta comincia alle 11.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ROBERTO GIACHETTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 31 marzo 2023.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 65, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Saluto gli studenti e i docenti del plesso «Fieramosca», Istituto comprensivo «Imbriani-Piccarreta» di Corato (Bari), che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Benvenuti, grazie di essere qui (Applausi).
Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.
PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con lettera in data 31 marzo 2023, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla VIII Commissione (Ambiente):
«Conversione in legge del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria» (1067) – Parere delle Commissioni I, II, V, VI, VII, IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), X, XI e XIV.
Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.
Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (A.C. 889-A/R).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 889-A/R: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
Ricordo che, nella seduta del 30 marzo, l'Assemblea ha approvato l'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo approvato dalla Commissione, a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 889-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
Ricordo che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 29 marzo, nella seduta odierna avranno luogo, a partire dalle ore 11, le fasi dell'illustrazione degli ordini del giorno e dell'espressione del parere da parte del rappresentante del Governo. Seguirà, a partire dalle ore 17,30, la fase della votazione degli ordini del giorno.
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, deputato Federico Freni, ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.
FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Il Governo, scusandosi con l'Aula, chiederebbe 10 minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 11,16.
La seduta, sospesa alle 11,06, è ripresa alle 11,18.
(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 889-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 889-A/R.
Invito il rappresentante del Governo, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Federico Freni, ad esprimere il parere.
FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/1 Andreuzza, invito al ritiro. Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/2 Gusmeroli, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/3 Matera, c'è un invito al ritiro, posto che l'Agenzia delle entrate ha già chiarito che con i contratti di cessione stipulati prima del 31 marzo, comunque, è possibile procedere con la remissione in bonis entro il 30 novembre.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/4 Tenerini, invito al ritiro.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/5 Mazzetti, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di porre in essere adeguate iniziative volte a sensibilizzare ABI, CDP e le società a partecipazione pubblica, affinché individuino soluzioni finanziariamente sostenibili per accelerare la circolazione dei crediti di imposta”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/6 Congedo, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative per riconoscere il beneficio del superbonus 110 per cento agli istituti autonomi case popolari (IACP)”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/8 Merola, parere favorevole a condizione che sia riformulato negli stessi termini dell'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano. Anche sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/9 Mancini, parere favorevole a condizione che sia riformulato negli stessi termini dell'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/10 Toni Ricciardi, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte ad equiparare, nei limiti di cui in premessa, all'abitazione principale gli immobili posseduti in Italia, ove i cittadini e le cittadine iscritti all'AIRE hanno residenza, al fine di ripristinare la possibilità per i medesimi soggetti di fruire del cosiddetto superbonus e di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura”.
Sugli ordini del giorno nn. 9/889-AR/11 Stefanazzi e 9/889-AR/12 Ascani, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/13 Simiani, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di procedere al riordino e alla razionalizzazione degli incentivi, dando una stabilità alle misure al fine di consentire una programmazione degli interventi per il sostegno alle imprese, professionisti e cittadini.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/14 Serracchiani, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di intervenire in favore dei contribuenti vittime delle truffe”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/15 Ferrari, invito al ritiro.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/16 Lacarra, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/17 Furfaro, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di continuare ad usufruire dell'opzione per la cessione del credito e dello sconto in fattura per le famiglie con redditi bassi, limitatamente agli interventi sull'abitazione principale”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/18 Guerra e n. 9/889-AR/19 Roggiani, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/20 Provenzano, parere favorevole a condizione che sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/21 D'Alfonso, n. 9/889-AR/22 Tabacci, n. 9/889-AR/23 Peluffo, n. 9/889-AR/24 Morassut e n. 9/889-AR/25 Barbagallo, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/26 Varchi, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere l'introduzione di misure incentivanti per gli interventi sugli immobili confiscati alla criminalità organizzata e dati in concessione ad enti del Terzo settore e da questi utilizzati per lo svolgimento di attività di interesse generale”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/27 Bonelli, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/28 Zanella, parere favorevole, a condizione che sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/29 Evi, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di procedere alla riforma dei bonus edilizi fiscali per mitigare il costo degli interventi per l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/30 Dori, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di introdurre, in un prossimo provvedimento, una norma di interpretazione al fine di chiarire che, con riguardo agli interventi superbonus, i riferimenti alla CILA superbonus valgono anche per quegli interventi per i quali, in luogo della CILA superbonus, sia stato presentato un titolo abilitativo diverso, purché conforme alla ordinaria disciplina edilizia, in ragione della tipologia di intervento effettuato”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/31 Grimaldi, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/32 Borrelli, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di introdurre normative adeguate, anche occorrendo in deroga al divieto di opzioni di cui all'articolo 121 del decreto-legge n. 34 2020, al fine di garantire la sicurezza e la conservazione degli edifici in aree interessate da fenomeni bradisismici”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/33 Cannata, invito al ritiro.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/34 Del Barba, n. 9/889-AR/35 Sottanelli e n. 9/889-AR/36 Faraone, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/37 De Palma, invito al ritiro.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/38 Francesco Silvestri, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad informare le Camere in merito all'impatto finanziario in termini di indebitamento netto e debito pubblico conseguente all'utilizzo dei crediti fiscali edilizi, con particolare riguardo al superbonus e alle disposizioni di cui al provvedimento in esame”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/39 Torto, n. 9/889-AR/40 Caramiello, n. 9/889-AR/41 Aiello e n. 9/889-AR/42 Scerra, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/43 Raffa, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di considerare l'opportunità di estendere, con il primo provvedimento utile, l'opzione per la conversione del credito d'imposta in detrazione decennale, di cui all'articolo 9, comma 4, del decreto-legge 18 novembre 2022, alle cessioni comunicate anche oltre il termine del 31 marzo 2023, valutando, altresì, di introdurre a regime tale facoltà, previa comunicazione all'Agenzia delle entrate, al fine di agevolare lo smaltimento dei crediti fiscali maturati”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/44 Alifano e n. 9/889-AR/45 Tucci, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/46 Gubitosa, parere favorevole, a condizione che sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/47 Orrico, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/48 Donno, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di procedere al riordino degli incentivi, al fine di migliorare le prestazioni energetiche e sismiche del patrimonio edilizio italiano”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/49 Fenu, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità compatibilmente, con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere programmazione finanziaria dei bonus edilizi, anche attraverso l'ottimizzazione delle risorse oggetto di programmazione europea, tenendo, altresì, conto degli effetti positivi indotti dagli investimenti, alla luce dei risultati già conseguiti negli anni 2021 e 2022”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/50 Alfonso Colucci e n. 9/889-AR/51 Carmina, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/52 Carotenuto, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di favorire la realizzazione di una piattaforma elettronica indipendente al fine di favorire la circolazione dei crediti fiscali”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/53 Cherchi e n. 9/889-AR/54 Caso, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/55 Di Lauro, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di individuare, ferma l'autonomia contabile e gestionale di ciascun soggetto coinvolto ed anche per il tramite di società a partecipazione pubblica, soluzioni finanziariamente sostenibili per accelerare la circolazione dei crediti di imposta”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/56 Baldino, n. 9/889-AR/57 Amato e n. 9/889-AR/58 D'Orso, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/59 Appendino, parere favorevole, a condizione che sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/60 Giuliano, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di prevedere iniziative incentivanti volte a sostenere gli interventi connessi all'abbattimento delle barriere architettoniche”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/61 Dell'Olio, parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/62 Fede, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a prevedere che il Ministero dell'Economia e delle finanze monitori con costanza l'andamento delle emissioni dei buoni del tesoro poliennali”.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/63 Cantone il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di prevedere iniziative volte alla stipula di un protocollo d'intesa con ABI, le associazioni rappresentative delle imprese e dei confidi per sopperire alle esigenze di finanziamento delle micro, piccole e medie imprese”.
L'ordine del giorno n. 9/889-AR/64 Traversi è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/65 Ascari il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/66 Santillo il parere è favorevole, a condizione che sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/67 Sergio Costa il parere è contrario.
PRESIDENTE. Ahi!
FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/68 Cappelletti, n. 9/889-AR/69 Ilaria Fontana, n. 9/889-AR/70 Pavanelli, n. 9/889-AR/71 Todde e n. 9/889-AR/72 Morfino il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/73 L'Abbate il parere è favorevole a condizione che sia riformulato, nella parte dell'impegno, nei termini che seguono: “a valutare l'opportunità di prevedere misure volte alla riqualificazione degli edifici pubblici per conseguire gli obiettivi della transizione energetica e rafforzare la capacità di innovazione del Paese”.
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/74 Iaria, n. 9/889-AR/75 Auriemma, n. 9/889-AR/76 Cafiero De Raho, n. 9/889-AR/77 Barzotti, n. 9/889-AR/78 Bruno, n. 9/889-AR/79 Riccardo Ricciardi, n. 9/889-AR/80 Lomuti, n. 9/889-AR/81 Pellegrini, n. 9/889-AR/82 Onori, n. 9/889-AR/83 Penza, n. 9/889-AR/84 Quartini e n. 9/889-AR/85 Lovecchio il parere è contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/86 Marianna Ricciardi il parere è favorevole, a condizione che venga riformulato come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano
Sugli ordini del giorno n. 9/889-AR/87 Sportiello e n. 9/889-AR/88 Scutellà il parere è contrario.
PRESIDENTE. Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 17,30 con la fase della votazione degli ordini del giorno.
La seduta, sospesa alle 11,30, è ripresa alle 17,35.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 66, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 17,38).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Morassut. Ne ha facoltà.
ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori per manifestare nuovamente in quest'Aula - e chiederle di svolgere una funzione di collegamento e di trasmissione - la nostra indignazione, già ampiamente sollevata, nei giorni scorsi, nei confronti del Presidente del Senato per le sue dichiarazioni. Abbiamo preso atto delle dichiarazioni di quest'oggi della Presidente Meloni, Capo del Governo, che ha preso le distanze da quelle dichiarazioni, però resta tutta intera la nostra indignazione e resta il nostro senso anche di sorpresa per il fatto che la seconda carica dello Stato sia tornata sul tema in maniera così divisiva.
Quindi, le chiedo di trasmettere al Presidente del Senato la nostra indignazione e, poiché siamo alla vigilia di un'altra importante ricorrenza, quella del 17 aprile, cioè la ricorrenza del rastrellamento del Quadraro, quartiere popolare di Roma, dove vi fu un rastrellamento di 680 persone, attraverso di lei chiediamo, altresì, che il Presidente La Russa venga a rendere onore a queste vittime del nazifascismo e a deporre una corona. Troverà ancora una memoria vivissima nel quartiere del Quadraro di questa vicenda che ha attraversato la vita e la tragedia di molte famiglie.
Signor Presidente, ci sono date, circostanze e fatti della nostra storia fissati in modo indelebile nella nostra memoria, che non possono essere rimessi in discussione, se non stravolgendo i principi della Costituzione. Tra questi, vi è la vicenda dell'Azione patriottica condotta dal nucleo gappista di Roma in via Rasella il 23 marzo 1944, attuata con il pieno sostegno del Comitato centrale del CLN e in un generale contesto di intesa con gli alleati, finalizzato a indebolire la presenza dei nazisti a Roma.
Quell'azione fu svolta prima di rendere pubblica la famosa regola nazista di uccidere 10 italiani per ogni tedesco ucciso. Cioè, sostanzialmente, quando fu realizzato l'eccidio delle Fosse Ardeatine, nessuno era a conoscenza di quello che era accaduto, né alcuno aveva avuto menzione che questo eccidio potesse essere realizzato con quella regola. È assurdo che, a distanza di quasi 80 anni, tre generazioni, si debba tornare a ricordare queste vicende basiche, chiarite da sentenze e processi, in sede civile e in Cassazione, e sviscerate da innumerevoli studi storici e che la seconda carica dello Stato - per questo, le ho rivolto questo invito - sia protagonista della riproposizione di un armamentario così vecchio, e anche, direi, reazionario, che vuole sempre mettere in discussione la legittimità dell'attacco di via Rasella come un atto di guerra, condotto, peraltro, contro un esercito invasore e contro un reparto di polizia militare che era inquadrato nelle SS, e che non era certo una banda di anziani riservisti.
Nel corso dei processi civili e della finale valutazione della Cassazione tra il 1957 e il 1999, che definì l'azione di via Rasella un legittimo atto di guerra, furono gli stessi Kappler e Kesselring a confermare che l'eccidio delle Fosse Ardeatine fu attuato di nascosto, senza dare prima alcuna informazione alla popolazione del rastrellamento e delle cause di esso, e che, quindi, rese impossibile agli autori del colpo militare di consegnarsi. Questi sono i fatti. “L'ordine è già stato eseguito”, titolò Il Messaggero di Roma il giorno dopo, sulla base di un comunicato dell'agenzia Stefani.
Il Presidente del Senato - ho concluso, signor Presidente - si è poi corretto dicendo: “ma io volevo mettere in luce il fatto che non c'è stato un confronto a fuoco faccia a faccia”. Le azioni patriottiche, anche quelle condotte dal 1820 al 1861 per l'Unità d'Italia contro gli eserciti occupanti, spesso sono state agguati, azioni militari a sorpresa, condotte in condizioni di inferiorità di uomini e di mezzi. È assurdo accusare i partigiani di viltà, dopo 80 anni, per non avere condotto uno scontro a fuoco faccia a faccia.
Oggi ribadiamo che il nucleo gappista che agì a via Rasella fu un nucleo di eroi, di patrioti e non di terroristi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Quindi, le rinnovo l'invito di farsi messaggero nei confronti del Presidente del Senato della nostra totale indignazione e di chiedere al Presidente del Senato, con coraggio e con dignità patriottica, di venire al Quadraro e di deporre una corona alla memoria dei 680 rastrellati del Quadraro (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie, Presidente. Oltre alla richiesta del collega Morassut di portare la nostra indignazione al Presidente del Senato, le chiedo di portare un messaggio, ovvero quello di studiare, di aprire un libro, di leggerlo e di capirlo rispetto alla storia del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e alle ferite del nostro Paese, che non possono essere trattate in questo modo, e di smetterla con questi discorsi, che servono semplicemente a fare deviazioni di opinione pubblica di massa rispetto ai veri problemi del Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Stiamo ancora aspettando una risposta rispetto alla nostra proposta sui mutui. Stiamo ancora aspettando una risposta rispetto a quello che vogliono fare dopo avere tolto Opzione Donna, rispetto a quello che succede sul reddito di cittadinanza, rispetto al fatto che questo Paese non ha un salario minimo. Su questo, vorremmo parlare, e non ce ne frega niente di confrontarci con la maggioranza rispetto all'uso dell'italiano in Parlamento oppure rispetto al revisionismo storico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Detto questo, vorrei anche ribadire quello che ho già chiesto in Conferenza dei presidenti di gruppo, ovvero chiedere al Premier Meloni di venire a riferire in Aula rispetto alle difficoltà e agli allarmi dati da sindaci e da altri studi di ricerca rispetto all'applicazione del PNRR. Infatti, rispetto al dialogo stiamo vedendo delle opinioni contrastanti: da una parte, il Premier si dice tranquilla, dall'altra, invece, si sta valutando di prendere in considerazione di prendere solo parte dei soldi del PNRR, come se il problema fosse l'ex Presidente Conte che ha portato troppi soldi a questo Paese, di questo si sta parlando.
E, non avendo una linea chiara, chiediamo al Presidente Meloni di venire qui e di rispondere anche rispetto al modo con cui vuole il contributo offerto dal MoVimento 5 Stelle rispetto a un qualcosa che ha un interesse nazionale, sul quale vogliamo contribuire, perché il PNRR non è né di Giuseppe Conte, né di Draghi, né dell'attuale Premier Meloni, ma è di tutti gli italiani, rispetto anche a quello che è stato un periodo di sofferenza e di sacrificio di tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, Presidente. Sono reduce da una manifestazione che, in questi minuti, si sta svolgendo in via Rasella. Gli antifascisti romani, le persone di Roma rivendicano, con forza, in questo momento, la loro storia, la loro tradizione, la verità storica di questa città. La città, come diceva il collega Morassut, di Porta San Paolo, del Quadraro, del rastrellamento degli ebrei. Tanti giovani, in quei giorni tristi del nostro Paese, si sono ribellati e hanno esercitato quel diritto all'autodifesa contro un esercito invasore, contro un esercito straniero (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), che è un diritto inalienabile di ogni popolo.
Mi meraviglio che il Presidente del Senato, La Russa, che, spesso, ricorda il diritto all'autodifesa degli ucraini, non si ricordi che, quello stesso diritto all'autodifesa, ce l'avevano anche gli italiani, ce l'avevano i romani contro la dittatura nazifascista (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!
Ebbene, Presidente, il Paese è sofferente perché qualcuno cerca di riscrivere la storia, perché qualcuno cerca la vendetta ideologica. Non ci sono vendette, questa è la Repubblica nata dalla Resistenza, questa è la Repubblica nata sull'antifascismo, questa è la Repubblica che ha detto “no” a quell'orrore, all'orrore delle leggi razziali, all'orrore delle stragi di Marzabotto, di Boves e delle deportazioni degli ebrei.
Non vogliamo tornare indietro. Rivendichiamo la nostra memoria, non perché abbiamo gli occhi rivolti al passato, Presidente La Russa, ma perché pensiamo al futuro del nostro Paese e delle nuove generazioni, pensiamo a un'Italia democratica, a un'Italia libera, dove gli uomini e le donne possano manifestare il proprio pensiero, possano manifestare nelle piazze e dove non vengano ingabbiati da una trascrizione della storia falsa, ignobile, che non tiene conto di quei patrioti con cui tutti quanti noi abbiamo un debito, il debito di essere qui, in quest'Aula, a poter manifestare liberamente il nostro pensiero (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! Lo dobbiamo a quei partigiani, lo dobbiamo a quelle persone che si sono battute contro i nazifascisti, lo dobbiamo a quei giovani e a quelle giovani che hanno avuto il coraggio di mettere in discussione la propria esistenza, la propria vita e quelle delle proprie famiglie per combattere, anche in via Rasella, ma non solo in via Rasella, in tutto il Paese.
Presidente, ci sono due momenti di questo Paese che voglio ricordare, i momenti più alti della storia recente del nostro Paese: il Risorgimento, che ci ha dato l'Unità d'Italia, e la Resistenza, che ci ha dato la democrazia e la Costituzione. Ebbene, volete demolire entrambi questi momenti: la Resistenza per colpire la democrazia e il Risorgimento per dividere il Paese, come state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! Vi dovreste vergognare!
Per questo diciamo che il Presidente La Russa deve rassegnare immediatamente le dimissioni. Non può essere lui a rappresentare la seconda carica dello Stato ed è su questa posizione che intendiamo continuare le nostre iniziative e intendiamo continuare a rappresentare il malessere del Paese, che fate finta di ignorare.
Per questo, dovremmo avere rispetto per i combattenti di via Rasella, dobbiamo avere rispetto per la democrazia e dobbiamo avere rispetto per la Resistenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Si riprende la discussione.
(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 889-A/R)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per rendere una precisazione sui pareri espressi nella mattina di oggi sugli ordini del giorno, la rappresentante del Governo, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell'Economia e delle finanze, onorevole Lucia Albano.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Volevo specificare che, in relazione ai pareri espressi dal Governo questa mattina, è necessario rettificare i pareri sui seguenti ordini del giorno: n. 9/889-AR/20 Provenzano, n. 9/889-AR/28 Zanella, n. 9/889-AR/46 Gubitosa, n. 9/889-AR/59 Appendino, n. 9/889-AR/66 Santillo e n. 9/889-AR/86 Ricciardi, che dovranno essere riformulati come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/17 Furfaro e non come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
Quindi, come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/17 Furfaro.
PRESIDENTE. Scusi, Sottosegretaria, può ripetere i numeri lentamente?
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Gli ordini del giorno n. 9/889-AR/20 Provenzano, n. 9/889-AR/28 Zanella, n. 9/889-AR/46 Gubitosa, n. 9/889-AR/59 Appendino, n. 9/889-AR/66 Santillo e n. 9/889-AR/86 Ricciardi sono riformulati come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/17 Furfaro e non come l'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano.
PRESIDENTE. Non essendo ancora decorso il termine di preavviso previsto per le votazioni con il procedimento elettronico, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 17,58.
La seduta, sospesa alle 17,53, è ripresa alle 17,58.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 889-A/R.
Ricordo che, prima della sospensione, si è conclusa la fase di illustrazione degli ordini del giorno e il rappresentante del Governo ha espresso i relativi pareri.
Avverto che gli ordini del giorno n. 9/889-AR/1 Andreuzza, n. 9/889-AR/3 Matera, n. 9/889-AR/4 Tenerini e n. 9/889-AR/37 De Palma sono stati ritirati dai presentatori.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/2 Gusmeroli, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/5 Mazzetti il parere è favorevole con riformulazione, accettata.
Ordine del giorno n. 9/889-AR/6 Congedo, parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano il parere è favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.
UBALDO PAGANO (PD-IDP). Presidente, ho rifiutato la riformulazione perché proprio oggi mi è giunta dagli uffici la comunicazione che un ordine del giorno con lo stesso testo che oggi ho riproposto è stato approvato l'11 gennaio di quest'anno. Continuare con questa presa in giro, per cui si sposta la palla in avanti senza risolvere il problema, mi pare chiaro che non serva a nessuno. Immagino che serva un momento di chiarezza perché, il 17 settembre, la Presidente del Consiglio Meloni, quando ancora non era Presidente del Consiglio, diceva: vogliamo intervenire per tutelare e aiutare gli esodati e il superbonus, imprese e cittadini rimasti, rispettivamente, con crediti fiscali e lavori bloccati, prigionieri delle frequenti modifiche normative, è necessario accompagnare alla scadenza l'attuale formulazione della norma, secondo il principio del legittimo affidamento, e via dicendo. Noi vorremmo che la Presidente del Consiglio facesse corrispondere alle parole dette in campagna elettorale degli impegni precisi durante il suo ministero da Presidente del Consiglio. Parole simili, peraltro, sono state usate da Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti di questo Governo, e da tantissimi esponenti di Fratelli d'Italia, compreso il relatore di questo provvedimento. Oggi, invece, dopo soli sei mesi, quelle parole mi pare che rimangano lettera morta se non addirittura prese in giro palesi. Altro che aiutare le imprese e i cittadini, li avete messi tutti nei guai! Avete creato - questo sì - degli esodati che saranno condannati a un fallimento per l'incapacità delle imprese di far fronte agli impegni presi.
Posso comprenderlo per tutta la platea dei potenziali beneficiari ma per quanto riguarda quelli che abitano le case popolari, sinceramente, lo ritengo particolarmente grave, perché le spese per i lavori di efficientamento energetico non sono un sogno realizzabile o un vezzo radical chic, sono un buon affare per lo stesso Stato che è proprietario di quegli immobili e soprattutto è colui il quale paga e fa fronte anche laddove vi sono delle morosità, per incapacità di pagare le bollette energetiche. Quindi, rendere più basse le bollette attraverso l'efficientamento energetico, dando decoro e dignità a questi occupanti, lo ritengo sinceramente importante.
Con questo ordine del giorno noi vorremmo ristabilire un semplice principio di giustizia. Lo abbiamo chiesto a gran voce durante i lavori di Commissione e continuiamo a chiederlo oggi: bisogna urgentemente fare qualcosa per le case popolari. In queste ore continuo a leggere che si starebbero immaginando nuove misure quando invece abbiamo la possibilità di andare semplicemente avanti, almeno per questa tipologia di immobili, senza andare a scassare una normativa che, per questa particolarità, poteva raggiungere gli obiettivi. La bestialità più grave dei limiti che avete posto è nella potenziale iniquità che rischia di coinvolgere le stesse categorie di cittadini a distanza di qualche portone. Sì, perché alcuni immobili di case popolari, di edilizia residenziale pubblica, potranno beneficiare di opere di riqualificazione a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza ed altre, invece, resteranno al palo, non in città differenti ma molto spesso all'interno dello stesso caseggiato. Visto che andate ciarlando in queste ore dell'incapacità di raggiungere alcuni obiettivi e alcune opere previste dal PNRR, vi lancio una proposta: provate a utilizzare le risorse che non saranno spese per progetti irrealizzabili, magari, per mandare avanti l'efficientamento energetico degli immobili di edilizia residenziale pubblica, cantieri che adesso non sanno come ripartire, perché i termini per il 60 per cento dei lavori completati sono troppo ravvicinati.
Questo ordine del giorno, come altri presentati dal Partito Democratico, vogliono tendere una mano a queste persone, riconoscendo tutti i benefici almeno fino alla fine di quest'anno, ma anche oltre. Non daremo semplicemente una mano a coloro i quali vivono una condizione di deprivazione ma daremo la possibilità almeno di fare una grande misura di equità sociale. Tuttavia, vista anche la scarsa attenzione della Sottosegretaria, temo che alla vostra inadeguatezza nel governo dei processi si accompagni una certa presunzione di aver ricevuto dalle elezioni una delega in bianco. Dalle mie parti si direbbe “ciucci e presuntuosi”, scarsi e pieni di sé (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/7 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/8 Merola il parere è favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, per sottoscrivere l'ordine del giorno a prima firma Merola e per chiedere che sia messo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/8 Merola, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/9 Mancini il parere è favorevole con riformulazione. L'onorevole Mancini non accetta la riformulazione e insiste per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/9 Mancini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/10 Toni Ricciardi su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole Toni Ricciardi, vuole intervenire?
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Accetto la riformulazione, però chiederei di votarlo.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, accetta?
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Accetto, ringrazio il Governo e chiederei di votarlo, grazie.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/10 Toni Ricciardi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 4).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/11 Stefanazzi, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/11 Stefanazzi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/12 Ascani, su cui vi è il parere contrario del Governo. Presidente Ascani? Lo pongo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/12 Ascani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/13 Simiani, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole Simiani, vuole intervenire? Ne ha facoltà.
MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Credo che la riformulazione che il Governo chiede su questo ordine del giorno sia un errore. Sottosegretario, scusi…
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretario…
MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Dicevo, considerata l'imminente discussione che avverrà in Europa, nelle prossime settimane, per la decisione sulla direttiva Casa green, credo sia un errore, Sottosegretario, aspettare o, comunque, valutare l'opportunità di un provvedimento che il Governo deve mettere in campo.
L'efficienza energetica, come tutti sapete benissimo, è all'ordine del giorno e la direttiva Casa green non può essere trattata come trattate altre direttive, compresa quella sui balneari, per cui ogni volta rimandate la discussione. È il momento di discutere, ma anche di decidere un piano che possa dare all'Italia un percorso chiaro nell'ambito degli incentivi e, soprattutto, delle scelte che questo Governo deve fare sull'efficientamento energetico. Riguardo alla direttiva dell'UE, il Partito Democratico, ha tentato e sta tentando non solo di arrivare a un provvedimento utile per il nostro Paese, al fine di ottenere una flessibilità temporale e definire un fondo che possa essere utile all'efficientamento energetico, ma anche e soprattutto, di dare una grande opportunità al nostro Paese, ossia un posizionamento, anche industriale, del tema dell'efficientamento energetico.
I 3 punti scritti in quest'ordine del giorno, secondo me, sono fondamentali: creare incentivi in base alle classi di reddito; dare incentivi in base alla classe energetica della propria abitazione; e, con una scelta ideale, dare a tutti gli edifici pubblici, scuole, ospedali, caserme e, segnatamente, alle case popolari, la possibilità di efficientamento al 100 per cento.
Ecco perché chiedo al Governo di ripensare alla riformulazione, e, in ogni caso, ai colleghi di votare a favore di questo ordine del giorno, perché credo sia utile a dare una traccia di lavoro a tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Onorevole Simiani, quindi lei non accetta? Non accetta.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/13 Simiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/14 Serracchiani su cui c'è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole Serracchiani? Prego onorevole.
DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Scusi, Presidente, chiederei alla Sottosegretaria la cortesia di ripetere la riformulazione, perché è un ordine del giorno piuttosto complesso.
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di intervenire in favore dei contribuenti vittime di truffe”.
PRESIDENTE. Questa è la riformulazione?
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, è questa la riformulazione.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Serracchiani.
DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Pensavo, in effetti, d'aver capito male, nel senso che ci sono diverse lettere negli impegni. Se tutte le lettere sono riprese in quella riformulazione, mi pare un po' particolare. Sottosegretario, lei è sicura?
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Io ho questa comunicazione. Se vuole, posso accantonare per poi vedere, però oggettivamente…
PRESIDENTE. Lo accantoniamo, onorevole Serracchiani? Lei chiede l'accantonamento?
DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Presidente, le sarei grata se potessimo accantonarlo, perché effettivamente ha una sua complessità. Mi sorprende la riformulazione così sintetica.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, lo consideriamo accantonato?
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, lo considero accantonato. Verifico la riformulazione; era effettivamente molto sintetica.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo, allora, all'ordine del giorno n. 9/889-AR/15 Ferrari, su cui vi è il parere contrario del Governo. Prego, onorevole Ferrari.
SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente, ovviamente, rifiuto e chiedo di metterlo in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/15 Ferrari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/16 Lacarra, su cui vi è il parere contrario del Governo. Onorevole Lacarra?
MARCO LACARRA (PD-IDP). Chiedo di intervenire, Presidente.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO LACARRA (PD-IDP). Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono sorpreso e, devo dire, assolutamente rammaricato del parere contrario del Governo rispetto a questo ordine del giorno. Lo sentiamo dire da anni, ma, finora, è stato fatto davvero poco, nel nostro Paese; infatti, manca un milione di dipendenti pubblici.
Quasi tutte le amministrazioni pubbliche, dalle sedi centrali dei Ministeri fino al più piccolo comune d'Italia, hanno tra il 30 e il 50 per cento in meno del personale rispetto al loro fabbisogno. Lo sconsiderato divieto di turnover degli ultimi 15 anni ha lasciato macerie nella macchina dello Stato. I risultati li vediamo oggi: tantissimi comuni fanno fatica a garantire i servizi pubblici di base. Le Forze dell'ordine sono ampiamente insufficienti e costrette a fare salti mortali per garantire la sicurezza dei cittadini. I Ministeri e tantissimi enti attuatori stentano a fare progressi apprezzabili nell'attuazione dei progetti del PNRR. Ai cittadini offriamo meno servizi e di minor qualità e rischiamo anche di perdere un'occasione unica per lo sviluppo del Paese, gettando all'aria le risorse del Piano.
Tra tutte le amministrazioni, anche l'Agenzia delle entrate è in gravissima difficoltà. Lo ha detto più volte il direttore Ruffini: la carenza d'organico nell'Agenzia è ormai insostenibile, mancano 15.000 dipendenti su una dotazione organica che, sulla carta, dovrebbe contarne 44.000. Questo vuol dire amputare gli arti di un ente importantissimo per il Paese, che ogni giorno deve garantire che la legge sia rispettata. Proprio in tema di superbonus e crediti fiscali ci sarebbe tanto da dire rispetto al ruolo dell'Agenzia, perché moltissimi qui dentro si sono giustamente lamentati delle truffe e dei furbi dei crediti falsati. Ma come possiamo dare credito a queste rimostranze, se gli stessi che si lamentano non hanno mosso un dito per dare all'Agenzia delle entrate gli strumenti per ottemperare a tutti i compiti che le abbiamo affidato in questi anni per la verifica dei crediti?
Oggi si pone una questione importante: da un lato, abbiamo concorsi pubblici che si concludono con estrema lentezza; dall'altro, abbiamo una miriade di dipendenti che sono prossimi al pensionamento, di cui molti vorrebbero avere la possibilità di restare in servizio. Oggi, infatti, la legge non dà la possibilità di restare in servizio fino all'età pensionabile per vecchiaia e non per contributi, ovvero fino ai 67 anni. Allora, se è vero che abbiamo estremo bisogno di donne e uomini nelle nostre pubbliche amministrazioni, sarebbe assurdo privarsi di chi, pur arrivato alla soglia dei 65 anni di età, ha ancora voglia ed entusiasmo per mettere la propria esperienza, la qualità e le competenze acquisite a disposizione dello Stato e dei cittadini. Si tratta di tanti funzionari che ne hanno fatto esplicita richiesta e io credo sarebbe un fatto di buonsenso aprire a questa possibilità, soprattutto alla luce delle difficoltà che abbiamo nell'assumere nuove figure e anche in virtù dell'opportunità di trasmettere, a chi sarà assunto nei prossimi mesi, il bagaglio di esperienza di queste persone. Credo che proprio questo loro amore per il lavoro sia meritevole di una degna attenzione e di una positiva risposta da parte del Parlamento.
È per queste ragioni che ho presentato questo ordine del giorno, il cui testo ha dovuto subire alcune modifiche ai fini dell'ammissibilità. Chiedo comunque che sia approvato, affinché il Governo si impegni quantomeno a valutare questa opportunità, che fa salvi, in un colpo solo, gli interessi dello Stato, dei lavoratori e dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/16 Lacarra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/17 Furfaro, con parere favorevole come riformulato dal Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Furfaro. Ne ha facoltà.
MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione e chiedo di metterlo ai voti. Lo chiedo per un elemento molto semplice. Ci è stato raccontato spesso, in queste settimane e in questi mesi, che una delle tante misure in cui c'era la detrazione fiscale, come il superbonus, ma non solo quella, non era appannaggio dei ricchi e dei poveri allo stesso modo e che spesso solo i ricchi potevano accedervi. L'ordine del giorno che abbiamo presentato serve esattamente a questo, cioè a fare in modo che per le famiglie meno abbienti, cioè quelle che hanno un livello di reddito talmente basso che non riuscirebbero nemmeno a godere della detrazione o che hanno vincoli di liquidità per cui sarebbe impossibile, per il loro reddito, finanziare l'intero importo dei lavori, per le famiglie più povere e più fragili vi fosse, non solo per il superbonus ma anche per tutte le opere di efficientamento energetico e persino per l'installazione delle colonnine di ricarica elettrica, per l'abbattimento delle barriere architettoniche e per l'installazione di impianti fotovoltaici, oltre alla detrazione fiscale anche la possibilità di ricorrere allo sconto diretto in fattura o alla cessione del credito, proprio per dare un seguito alle parole che la politica dice in campagna elettorale e nei talk show televisivi.
La nostra Presidente del Consiglio ha detto spesso - ricordo il 30 agosto - che la casa è un bene primario degli italiani. Credo che questa maggioranza, come sappiamo bene tutti, non abbia perso occasione, durante la campagna elettorale, per ricordare agli italiani che si sarebbe occupata delle famiglie più fragili e dei più poveri. Qui stiamo parlando esattamente di questo, cioè di garantire un diritto ai più poveri come ai più ricchi. Quindi, anche coloro che non hanno la liquidità e la possibilità di ricorrere ai bonus per l'efficientamento energetico per la propria abitazione principale devono avere la possibilità di ricorrervi attraverso lo sconto in fattura o la cessione del credito. Per questo motivo chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti, perché ritengo insufficiente la riformulazione “valutare l'opportunità di”, che è una scatola vuota. Penso che il Parlamento e questa maggioranza debbano assumersi la responsabilità di dire “no” alla possibilità per le famiglie più fragili di accedere ai bonus strutturali per la propria abitazione principale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/17 Furfaro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/18 Guerra, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Guerra. Ne ha facoltà.
MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Chiedo che questo ordine del giorno sia messo ai voti, sottolineando che è praticamente ancora più ristretto nella finalità rispetto a quello che è stato appena bocciato. Il tema, però, è sempre lo stesso, ossia la necessità di salvaguardare lo strumento della cessione del credito in modo molto selettivo. Qui, in particolare, la proposta è quella di salvaguardarlo per quella quota della detrazione che risulti incapiente. È proprio una precisazione fatta col bisturi, per evitare che la questione dei crediti incagliati metta in difficoltà soprattutto le persone con minori mezzi economici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/18 Guerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/19 Roggiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/20 Provenzano, con parere favorevole con riformulazione, con l'ulteriore integrazione della Sottosegretaria. Onorevole Provenzano?
GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Presidente, per le ragioni esposte dagli onorevoli Furfaro e Guerra, io non posso accettare questa riformulazione e, dunque, chiedo che l'ordine del giorno sia posto in votazione così come è stato depositato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/20 Provenzano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/21 D'Alfonso, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alfonso. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ALFONSO (PD-IDP). Continuo a pensare che i nostri interventi possano aiutare anche una revisione del parere istruttorio. Senza arrivare alla deformazione di alcune riformulazioni. Però, nel caso di questa iniziativa di orientamento parlamentare, attraverso il Parlamento, nei confronti del Governo mi aspetterei un accantonamento e, poi, un ulteriore approfondimento, anche alla luce del tempo che abbiamo investito in Commissione su questi temi.
PRESIDENTE. Sottosegretario, l'accantonamento? No.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/21 D'Alfonso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/22 Tabacci, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà.
BRUNO TABACCI (PD-IDP). Presidente, vorrei aggiungere che l'ordine del giorno riguarda i crediti incagliati ed è giusto che il parere del Governo sia contrario. Il limite di affidarsi al cosiddetto mercato, in presenza di un'evidente asimmetria di potere del sistema bancario, su questa procedura, appare congenito nel meccanismo scelto dal Governo, quello della cosiddetta piattaforma privata, animata da qualche ordine professionale. Serve, invece, far tesoro di questa esperienza, così contraddittoria da non aver impedito truffe e raggiri per 9,5 miliardi, per disegnare un sistema di incentivi in materia di efficienza energetica nell'edilizia che siano trasparenti e stabili nel lungo periodo. È vero che il contributo del settore delle costruzioni, negli ultimi anni, è stato rilevante grazie al potenziamento degli incentivi, ma il loro costo, in termini di finanza pubblica, è stato ingente, sebbene l'impatto abbia riguardato una parte residuale del patrimonio immobiliare nazionale.
Il rapporto reale tra costi e benefici delle misure resta, dunque, allo stato, piuttosto indefinito. È plausibile che il moltiplicatore non sia lontano dall'unità, con l'avvertenza che lo stimolo impresso dalle agevolazioni può incontrare vincoli nella disponibilità di materie prime e di manodopera che possono limitare gli effetti degli incentivi, traducendosi, in parte, in pressione sul rialzo dei prezzi.
Inoltre, non si può sottacere che le detrazioni con aliquote pari o superiori al 100 per cento possono accrescere i costi, poiché il contribuente, non partecipando in alcun modo alla spesa o in maniera troppo limitata, non ha alcun interesse a contenerli. Si pensi alla questione dell'evasione strutturale IVA: lo vuoi con la fattura o senza? Abbiamo la prova provata che, quando il meccanismo lascia troppa libertà, il risultato pratico è negativo per lo Stato.
Il costo degli interventi si è rivelato, pertanto, molto superiore alle stime iniziali. Questo dimostra gli inconvenienti in termini di trasparenza delle somme stanziate e di controllo dei conti connessi con l'utilizzo dei crediti di imposta come strumento di politica di bilancio. Non si sa bene quanti saranno alla fine. Andrebbero valutati compiutamente gli effetti redistributivi di queste misure rivolte ai proprietari di immobili, perché appare che questo tipo di agevolazioni può aver favorito i contribuenti con redditi più elevati. Per questo, non abbiamo bisogno che il legislatore sia un tifoso degli interessi consolidati, ma serve, piuttosto, che siano definiti gli obiettivi delle politiche pubbliche in ambito abitativo: non solo sostenibilità ambientale e sostegno congiunturale al settore edilizio, ma anche l'efficienza dei mercati degli immobili, con la disponibilità di abitazioni di qualità a prezzi accessibili, in particolare per le famiglie con redditi più bassi, e la qualità del contesto urbanistico, la qualità della vita urbanistica nelle città.
Solo definendo con chiarezza questi obiettivi si potrà decidere, in futuro, con equilibrio, come utilizzare gli strumenti dei trasferimenti e delle agevolazioni fiscali, avendo sempre riguardo per le famiglie più vulnerabili.
Penso si debba ragionare così, per questo il parere contrario del Governo è in linea con le mie valutazioni, nel senso che è giusto che il Governo, che la pensa diversamente, abbia dato parere contrario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/22 Tabacci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/23 Peluffo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/24 Morassut, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Morassut. Ne ha facoltà.
ROBERTO MORASSUT (PD-IDP). Grazie, Presidente. Qui siamo sempre sul tema dell'equità sociale degli interventi e delle misure previste in questo decreto-legge. Chiediamo di considerare una riapertura dell'uso della cessione del credito e dello sconto in fattura, soprattutto per quegli edifici di classe energetica inferiore alla D, per i quali, oggi, nel decreto non ci sono misure sufficienti e adeguate. Teniamo conto che, quando parliamo di questi edifici, parliamo, sostanzialmente, dei grandi quartieri popolari, cioè degli edifici massicci, diciamo massivi, delle periferie intermedie, che sono, però, anche quelli, abitati dai ceti popolari, dai ceti piccolo-borghesi, che hanno raggiunto la proprietà della casa. In Italia, il 70-80 per cento della popolazione è proprietaria della casa e gran parte vive in edifici estremamente energivori. Tuttavia, gli interventi su quel tipo di edilizia estremamente energivora per tipo di materiali è premiante dal punto di vista energetico, perché si spende di meno, l'intervento costa di meno per avere un effetto, non solo sociale, ma anche ambientale migliore.
Quindi, chiediamo al Governo di considerare una riapertura maggiore di interventi, un allargamento delle misure per questo tipo di interventi sotto la classe D.
Mi stupisce che il Governo dia parere contrario, perché dal banco del Governo, nell'ultima occasione che c'è stata sul Consiglio europeo ho sentito la Presidente Meloni, riferirsi al tema della direttiva Case green, dichiarando che bisogna tenere insieme gli interventi di rigenerazione ambientale, ma guardare anche alle condizioni di vita dei ceti sociali più poveri. Benissimo, questa è l'occasione per farlo, ma si dice “no” a quest' ordine del giorno, che dovrebbe essere scontato. Quindi, chiedo il voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/24 Morassut, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/25 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Barbagallo. Ne ha facoltà.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sono basito dal parere contrario del Governo e, come si evince chiaramente dal testo all'ordine del giorno, originariamente, lo sconto in fattura e la cessione del credito, nella previsione originaria del testo, servivano proprio a garantire la possibilità a tutti i cittadini di ristrutturare il proprio patrimonio edilizio.
Il comune di Biancavilla, di cui facciamo cenno nell'ordine del giorno, ahimè, è passato agli onori della cronaca non per la tradizione Arbëreshë o per la bellissima basilica, ma perché all'interno del suo territorio si è scoperto che tutto il patrimonio edilizio risalente tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta è stato realizzato con una fibra di amianto detta fluoroedenite. Sostanzialmente tutto il patrimonio edilizio del comune è contaminato, da qui un crescendo consistente, ahimè, di casi tumorali. Con questo ordine del giorno, chiediamo che si intervenga specificamente dando la possibilità agli abitanti, ai proprietari di immobili di intervenire per adeguare il proprio patrimonio edilizio con lo sconto in fattura e con la cessione del credito, diversamente quegli edifici continueranno ad essere una bomba a cielo aperto, perché continueranno a far aumentare in modo esponenziale i casi di tumore. Non c'è soltanto un tema che riguarda la salute dei cittadini, c'è anche un tema che riguarda la gestione e lo smaltimento dei rifiuti per cui a maggior ragione si impone questa misura. Pertanto, insistiamo a che l'ordine del giorno sia posto in votazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/25 Barbagallo con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/26 Varchi, su cui vi è un parere favorevole, previa riformulazione. Onorevole Varchi, accetta? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/27 Bonelli, su cui vi è un parere contrario. Lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/27 Bonelli con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/28 Zanella, su cui vi è un parere favorevole, previa riformulazione, con le precisazioni di inizio seduta. Onorevole Grimaldi, prego.
MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie Presidente, visto che ha citato una riformulazione che non è stata riletta, chiederei alla rappresentante del Governo di rileggerla, se possibile.
PRESIDENTE. La rappresentante del Governo può cortesemente rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/889-AR/28 Zanella.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Certo Presidente, il parere è favorevole con questa riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di continuare ad usufruire dell'opzione della cessione del credito e dello sconto in fattura per le famiglie con redditi bassi, limitatamente agli interventi sull'abitazione principale”.
PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi, accetta?
MARCO GRIMALDI (AVS). Accettiamo, ma chiediamo che sia posto in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/28 Zanella, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 20).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/29 Evi, su cui vi è un parere favorevole, previa riformulazione. Onorevole Evi, prego.
ELEONORA EVI (AVS). Grazie Presidente, non possiamo accettare la riformulazione anche perché siamo davanti ad un ennesimo caso di eclatante doppiopesismo: il nostro ordine del giorno riprende, di fatto, alcune delle richieste contenute nell'ordine del giorno n. 9/889-AR/2, in particolar modo quando parliamo di riforma dei diversi bonus edilizi, di stabilizzazione della misura in un periodo più lungo e di detrazioni differenziate per fasce di reddito.
Questo per noi è evidente motivo di sorpresa, pertanto chiediamo un cambiamento della valutazione del Governo oppure di metterlo ai voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/29 Evi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/30 Dori, su cui vi è un parere favorevole, previa riformulazione. Onorevole Dori, accetta? Perfetto.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/31 Grimaldi, su cui vi è un parere contrario del Governo. Onorevole Grimaldi, prego.
MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie Presidente, avevamo chiesto di derogare sullo sconto in fattura e sulla cessione del credito almeno per gli incapienti e i contribuenti a basso reddito. Su ciò, come sapete, nessuna modifica è stata fatta. Questo significa una cosa molto semplice - lo dicevano anche diversi colleghi prima -, ed è una cosa molto ingiusta: di fatto non potranno recuperare i crediti gli incapienti. Se l'ammontare dell'importo agevolato del superbonus si aggira intorno ai 100.000 euro, questo vuol dire che solo chi ha un reddito lordo abbastanza importante riuscirà a portare in detrazione tutta la somma spettante, mentre chi ha redditi inferiori il rimborso annuale non sarà ovviamente completo. L'eccedente che non si riuscirà a detrarre andrà quindi perduto. Lo dico anche ai colleghi che hanno difeso in tutto e per tutto il 110 per cento; se tale misura aveva un difetto di iniquità fin dall'origine - secondo noi sarebbe stato giusto escludere le seconde case e le villette - il capolavoro di questo decreto è stato renderla ancora più iniqua, limitando la sua utilizzabilità ai soli contribuenti capienti. Il paradosso è proprio che lo Stato sta sottraendo alla gran parte della popolazione, che è quella più povera; una vergogna per la quale non potremo mai votare a favore del provvedimento, anche se molti nostri emendamenti l'hanno cambiato.
C'è un tema di fondo: era il momento proprio di chiedersi come rendere più equa e davvero efficiente questa misura, come procedere nel rinnovamento del patrimonio edilizio del Paese in funzione della transizione ecologica. Siete riusciti a fare una sorta di scudo anti-solidarietà, che comprende ora tutti i concessionari che acquistano gli stessi crediti da una banca, da una società quotata in Borsa o da una società riferibile a un gruppo bancario, ma non siete riusciti ad acquisire gli impegni, già assunti dalle banche con una misura tempestiva per consentire immediatamente al sistema creditizio, a Poste Spa, di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando anche una parte dei debiti fiscali e compensandoli con l'importo dei pagamenti fatti dai clienti con i modelli F24 ai propri sportelli, come tante forze di opposizione hanno chiesto.
In Italia ci sono 14 milioni di abitazioni residenziali e oltre 9,7 milioni di edifici sono in classe energetica E, F o G, migliorarne l'efficienza consentirebbe una riduzione delle emissioni. Abbiamo un patrimonio edilizio costruito fra gli anni Sessanta, Settanta, Ottanta, che ha prestazioni energetiche e livelli di sicurezza drammatici.
Riqualificare energeticamente e adeguare questa normativa sarebbe l'obiettivo prioritario e farlo insieme alle famiglie più indigenti dovrebbe essere l'obiettivo principale di questo Governo. Abbiamo visto cosa avete in testa e abbiamo compreso qual era l'obiettivo di questo provvedimento, cioè fare cassa di nuovo sulla pelle dei più deboli e dell'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/31 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/32 Borrelli c'è un parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Onorevole Borrelli, accetta la riformulazione?
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, se possibile, vorrei riascoltare la riformulazione.
PRESIDENTE. Il Governo, cortesemente, può riferire sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/32 Borrelli? Prego.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Dunque, la riformulazione è questa: “a valutare l'opportunità di introdurre normative adeguate anche, occorrendo, in deroga al divieto di opzioni, di cui all'articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020, al fine di garantire la sicurezza e la conservazione degli edifici in aree interessate da fenomeni bradisismici”.
PRESIDENTE. Onorevole Borrelli, accetta la riformulazione?
FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Intervengo solo per capire una cosa. Avete eliminato il riferimento ai comuni, perché sapete che, in Italia, ci sono altre aree con il bradisismo? Cioè, avete eliminato i nomi dei comuni!
Comunque, va bene e accetto la riformulazione. Chiedo, comunque, che il mio ordine del giorno sia posto in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/32 Borrelli, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 23).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/33 Cannata, c'è un invito al ritiro da parte del Governo.
GIOVANNI LUCA CANNATA (FDI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI LUCA CANNATA (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo al Sottosegretario di accantonare l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Sottosegretaria, concorda sull'accantonamento?
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, lo accantoniamo.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/34 Del Barba, c'è un parere contrario da parte del Governo.
Prendo atto che l'onorevole Del Barba insiste per la votazione del suo ordine del giorno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/34 Del Barba, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/35 Sottanelli, c'è il parere contrario del Governo.
Prendo atto che l'onorevole Sottanelli insiste per la votazione del suo ordine del giorno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/35 Sottanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/36 Faraone, c'è il parere contrario del Governo.
Prendo atto che l'onorevole Faraone insiste per la votazione del suo ordine del giorno.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/36 Faraone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/38 Francesco Silvestri c'è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione.
Onorevole Silvestri, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno?
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, posso ascoltare la riformulazione?
PRESIDENTE. Governo, si tratta dell'ordine del giorno n. 9/889-AR/38 Francesco Silvestri. Prego, Sottosegretaria.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. “A informare le Camere in merito all'impatto finanziario, in termini di indebitamento netto e debito pubblico, conseguente all'utilizzo dei crediti fiscali edilizi, con particolare riguardo al superbonus, e alle disposizioni di cui al provvedimento in esame”.
PRESIDENTE. Onorevole Francesco Silvestri, accetta la riformulazione?
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, se ho capito, è identico, ma è stata tolta la parola “celermente”.
PRESIDENTE. Lo conferma, Governo?
FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Quindi, una domanda: in quale mese e con quale disponibilità, dopo aver denunciato 40 miliardi di buco di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), un Ministro dell'Economia può venire in Parlamento a informarlo? Perché, già durante la legge di bilancio, vi dev'essere sfuggito, perché non avete tirato fuori questo buco di bilancio. Adesso, il Ministro parla di impatto e non più di buco. Pochi giorni fa, il Premier è venuta in Parlamento e ha parlato di 40 miliardi (prima erano 38 e adesso sono 40: nel giro di un mese è aumentato di 2 miliardi).
Ora, sul “celermente”, manterrei, invece, il mio giudizio politico, perché, nel frattempo, celermente, stanno andando a casa le aziende (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, non so in che disponibilità. Quindi, no, rifiuto, perché “celermente” era la parte principale di questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/38 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).
Sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/39 Torto, c'è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Torto. Ne ha facoltà.
DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno, su cui, ovviamente, non ci stupisce il parere contrario, proviamo, ancora una volta, a salvare il fu superbonus 110 per cento.
Presidente, abbiamo semplicemente chiesto la possibilità di consentire alle pubbliche amministrazioni di dar seguito all'acquisto dei crediti fiscali, sopperendo così a quanto questo Governo di destra non riesce a fare.
Ebbene, con questo provvedimento ci dite chiaramente che l'opportunità di acquisto di questi crediti da parte delle pubbliche amministrazioni, quindi anche regioni e dei comuni, non è fattibile, perché va a impattare sul debito pubblico. Un attentato alla finanza pubblica è stato definito, Presidente.
Allora, vorrei che oggi ci spiegaste come si fa a colpire il debito pubblico, quando gli enti acquistano questi crediti sempre nel limite delle loro capacità fiscali. Diteci questo, oppure lasciateci raccontare la verità, perché, quanto a spiegazioni in materia, non possiamo certo ringraziarvi, né per la correttezza, né per la competenza.
Con questo parere contrario, Presidente, non solo si dice “no” alla mia richiesta, ma si dice “no” a tutti quei governatori regionali di centrodestra che hanno fatto a gara, nei mesi scorsi, per intestarsi la proposta nei consigli regionali, depositata dai consiglieri del MoVimento 5 Stelle, sul superbonus 110 per cento regionale.
Quindi, non solo fate questo. Ma ci avete parlato con i vostri governatori? Una telefonata gliela avete fatta per dire che non era questa la linea del Governo nazionale? Credo proprio di no. Però, voi volete mettere la parola fine, la pietra tombale sul superbonus, perché per voi non c'era la possibilità di trovare una soluzione alternativa, perché, per trovare le soluzioni alternative e migliorative, come dicevate in campagna elettorale, bisogna studiare. Questo Governo oggi dimostra che mettere la parola fine, bloccare, è meglio che studiare. Complimenti per la coerenza, complimenti da parte di tutti quei cittadini che avete mandato nella disperazione totale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/39 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/40 Caramiello, su cui c'è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Presidente, membri del Governo, onorevoli colleghi, è inspiegabile il parere contrario a questo ordine del giorno. La finalità del bonus verde è quella di incentivare e incoraggiare opere di riqualificazione e recupero delle aree verdi, introducendo in Italia un incentivo fiscale pubblico per la realizzazione o la ristrutturazione di giardini, terrazzi e spazi verdi. Tale agevolazione, già presente dal 2018, ha avuto il merito di riposizionare il tema verde come uno degli elementi fondamentali per il miglioramento della qualità della vita e dell'ambiente, con risultati tangibili quali l'aumento del 15 per cento del valore economico dell'immobile a cui è annesso un giardino o un impianto a verde ben curato o l'importanza ambientale collegata alla biodiversità, all'assorbimento delle polveri sottili, alla diminuzione della temperatura, alla produzione di ossigeno, all'assorbimento e stoccaggio di anidride carbonica.
Parliamo molto di transizione ecologica, Presidente, però dagli strumenti ammessi all'agevolazione, in tale contesto, restano ancora esclusi macchinari ed attrezzature, anche innovativi, atti a garantire un'adeguata manutenzione e gestione dell'area verde che viene incentivata attraverso il bonus. Questo ordine del giorno impegnava il Governo, nell'ottica di confermare il bonus verde anche nei prossimi anni, anche a implementare, attraverso futuri provvedimenti di carattere normativo, il fondo destinato a tale importante agevolazione fiscale, anche al fine di inserire tra le spese ammissibili l'acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature, anche innovativi, affinché si possa garantire un'adeguata manutenzione e gestione dell'area verde. Perciò, non si capisce il voto contrario di questo Governo e chiedo, quindi, al Governo di cambiare parere in merito a questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/40 Caramiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/41 Aiello, su cui c'è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Aiello. Ne ha facoltà.
DAVIDE AIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Sono fortemente rammaricato per il parere contrario a questo ordine del giorno. Voi, con questo decreto, avete praticamente introdotto il divieto da parte delle pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti d'imposta derivanti dalla cessione del credito e dallo sconto in fattura dei bonus edilizi che, voglio ricordare a quest'Aula, riguardano anche l'abbattimento delle barriere architettoniche. Quindi, in questo caso, le amministrazioni locali, i comuni e le regioni avrebbero potuto acquisire i crediti derivanti da questi interventi, e voi state impedendo questo.
Noi con questo ordine del giorno vi chiedevamo semplicemente di valutare gli effetti applicativi del vostro divieto. Invece, voi non solo non ascoltate le soluzioni che noi vi proponiamo ma non volete nemmeno valutare gli effetti delle vostre misure. Questo è un atteggiamento veramente inaccettabile. Ancora una volta, state voltando le spalle alle imprese, state voltando le spalle ai lavoratori, state voltando le spalle anche ai vostri amministratori locali che avevano suggerito di applicare questa miglioria al provvedimento. Ancora una volta, state dimostrando tutta la vostra inadeguatezza e gli italiani, prima o poi, vi manderanno finalmente a casa (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Chiedo di porre in votazione questo ordine del giorno, ma è veramente inaccettabile l'atteggiamento di questo Governo, che non si assume le responsabilità di fronte a tanti cittadini che in queste (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Applausi polemici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)… Sì, sì, applaudite, bravi, bravi, applaudite, applaudite!
PRESIDENTE. Per cortesia, facciamo terminare il collega.
DAVIDE AIELLO (M5S). Ci sono cittadini e imprese che in questi giorni stanno scendendo in piazza, e il vostro atteggiamento, quello che state dimostrando oggi in quest'Aula (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…
PRESIDENTE. Colleghi, colleghi!
DAVIDE AIELLO (M5S). …è paradossale! Vergognatevi!
PRESIDENTE. Onorevole Aiello!
DAVIDE AIELLO (M5S). I cittadini chiedono giustizia, le imprese stanno rischiando la chiusura e questo è il vostro atteggiamento? Complimenti, complimenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/41 Aiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/42 Scerra, su cui c'è il parere contrario del Governo. Onorevole Scerra, lo pongo in votazione? Va bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/42 Scerra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/43 Raffa, su cui c'è un parere favorevole con riformulazione.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffa. Ne ha facoltà.
ANGELA RAFFA (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei chiedere alla Sottosegretaria se è possibile rileggere la riformulazione.
PRESIDENTE. Prego, Governo.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. La riformulazione è la seguente: “a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di considerare l'opportunità di estendere, con il primo provvedimento utile, l'opzione per la conversione del credito d'imposta in detrazione decennale, di cui all'articolo 9, comma 4, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 gennaio 2023, n. 6, alle cessioni comunicate anche oltre il termine del 31 marzo 2023, valutando altresì di introdurre a regime tale facoltà, previa comunicazione all'Agenzia delle entrate, al fine di agevolare lo smaltimento dei crediti fiscali maturati”.
PRESIDENTE. Onorevole Raffa, accetta?
ANGELA RAFFA (M5S). Sì, accetto, però chiedo di metterlo comunque in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/43 Raffa, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 32).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/44 Alifano, su c'è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.
ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Del resto, ce lo immaginavamo.
Con questo decreto, di fatto - è una breve premessa da fare - c'è un depotenziamento di tutti i bonus edilizi e l'affossamento completo del superbonus 110 per cento attraverso due misure che, schematicamente, riassumiamo (le ho sentite ricordare anche dagli altri colleghi in Aula): innanzitutto, il divieto di acquisto, da parte delle pubbliche amministrazioni, dei crediti di imposta derivanti dai benefici concessi dai bonus edilizi e, poi, la cancellazione di due strumenti che hanno fatto sortire il successo delle misure del superbonus e dei bonus edilizi: mi riferisco alla cancellazione della cessione del credito d'imposta e lo sconto in fattura.
In tutto questo, però, il Governo dimentica una cosa: ci troviamo adesso di fronte a tre problemi. Innanzitutto, il PNRR ha stabilito cospicui fondi per l'efficientamento energetico e per la riqualificazione degli edifici; si parla, se ben ricordo, di 15 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti altri fondi, come il Fondo complementare, il Fondo REACT-EU, per un totale complessivo di 22 miliardi di euro. Un'altra questione da non sottovalutare è la direttiva UE Case green e, infine, c'è da rammentare che il patrimonio edilizio italiano, per due terzi, è obsoleto, è stato costruito oltre 45 anni fa, quindi, c'è un'esigenza di efficientamento energetico, siamo, ovviamente, un Paese soggetto al rischio sismico, quindi, ci sono ottime motivazioni per proseguire sulla strada che già era stata intrapresa dal Governo Conte.
Ora, con quest' ordine del giorno, nello specifico, si chiede la possibilità per il beneficiario del bonus edilizio di convertire la detrazione in credito d'imposta, in modo da poterlo compensare con debiti con il fisco, con enti previdenziali o anche con enti locali. È una misura importante, perché consentirebbe agli incapienti o anche alla classe media, a quelli che hanno un regime forfettario, di accedere a questa misura e, dunque, di avvantaggiarsi dei bonus edilizi. Ovviamente, chiedo che quest'ordine del giorno sia posto in votazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/44 Alifano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/45 Tucci, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Tucci. Ne ha facoltà.
RICCARDO TUCCI (M5S). Presidente, bocciando quest'ordine del giorno emerge, in maniera plastica, tutta l'ipocrisia di questo Governo, ipocrisia appena manifestata dall'applauso dei colleghi durante l'intervento del collega Aiello (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se ne fregano, evidentemente, degli imprenditori, a cui loro stessi avevano fatto alcune promesse, sia in campagna elettorale, sia durante il Governo Draghi, la scorsa legislatura, quando gran parte dei colleghi stava all'opposizione. Ecco che emerge tutta la loro ipocrisia. Ve la voglio leggere, questa ipocrisia, Presidente, altrimenti ci si dimentica troppo facilmente delle parole che si dicono.
Allora, vediamole, Presidente: (…) le modifiche stringenti che hanno mandato in crisi migliaia di piccole imprese del settore edilizio (…) e hanno lasciato nel limbo migliaia di cittadini, che hanno firmato contratti per lavori bloccati anche in corso d'opera. (…) Noi siamo sempre intervenuti chiedendo che non si cambiassero le regole in corso e proponendo più volte misure per sbloccare il mercato dei crediti incagliati e per favorire la ripresa dei lavori nei cantieri (…) Intendiamo intervenire per tutelare nell'immediato gli esodati del Superbonus. Parole di Giorgia Meloni, in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ma andiamo avanti: (…) Il superbonus è fondamentale. Stiamo lavorando con i nostri parlamentari per sbloccare quello che, con il blocco della cessione dei crediti, sta bloccando il settore. L'edilizia è cresciuta del 15 per cento. Tutto quello che serve per l'edilizia va bene. Le truffe riguardano soprattutto il bonus facciate, non il superbonus. Se uno truffa bisogna prendersela col truffatore (…) Rinnovare il superbonus è fondamentale. (…)
Sono un tifoso dei bonus edilizi: Matteo Salvini, 15 febbraio 2022 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Andiamo avanti. (…) A cavallo tra il decreto-legge Aiuti-quater al Senato e la legge di bilancio alla Camera, Forza Italia lavora per sbloccare i crediti d'imposta bloccati, questa è la nostra apprensione: Cattaneo, Forza Italia, 7 dicembre 2022.
Poi, ancora. (…) Siamo tempestati da telefonate di Berlusconi per i crediti. Le aziende devono essere salvaguardate. Stiamo facendo le audizioni in Commissione finanze e stiamo cercando, insieme al Governo, di trovare gli scivoli affinché si possa uscire: Fabrizio Sala, Forza Italia.
Ancora avanti. (…) Ci sono buone notizie, c'è una cabina di regia, un tavolo tecnico. Arriverà un emendamento del Governo che andrà nella direzione chiesta da Forza Italia sulla soluzione dei crediti incagliati: Licia Ronzulli, 7 dicembre.
Ancora Licia Ronzulli: (…) pensiamo di risolvere con un pacchetto di emendamenti lo sblocco dei crediti. Sbloccare i crediti significa aiutare le aziende, aiutare il sistema Italia e non lasciare a casa circa 100.000 addetti ai lavori.
Lo dicevate voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Andiamo avanti; qui si tocca il ridicolo. (…) Il blocco del mercato della cessione dei crediti sta mandando in crisi le imprese che volevano usufruire del superbonus e si trovano ora impossibilitate a cedere i crediti accumulati, perché banche e istituti di credito hanno terminato il plafond a disposizione. (…) Fratelli d'Italia si farà carico di proporre interventi al Governo che dovrà assumersi le proprie responsabilità se non vorrà condannare a morte le imprese che si sono fidate dello Stato e che hanno creduto nelle opportunità del superbonus: parole del senatore Calandrini, il 24 giugno 2022, in Commissione al Senato della Repubblica.
Questo signore l'avete fatto anche presidente della Commissione, come premio per la sua coerenza, evidentemente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
(…) Il Governo va avanti a stop and go sui bonus edilizi. Mentre provano a correggere i continui errori creano confusione e il rischio per migliaia di aziende è il fallimento. Serve ripristinare certezza con il numero illimitato delle cessioni del credito, com'era prima del febbraio 2022: Marco Silvestroni, deputato di Fratelli d'Italia.
Presidente, potrei andare avanti, ho 20 pagine stampate di dichiarazioni di questi signori, mentre erano all'opposizione o in campagna elettorale e si lavavano la bocca a parlare bene del superbonus (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Oggi, solo per questioni ideologiche, solo per prese di posizioni politiche, vengono qui e si permettono anche il lusso di fare l'applauso ai colleghi che difendono le imprese che voi vi vantavate di difendere in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questo è il risultato (Commenti)!
Presidente, dopo sei mesi di Governo, sei mesi di dichiarazioni inutili, sei mesi di slogan, l'unica cosa che è stata fatta da questo Governo è seguire pedissequamente l'agenda Draghi. Tutti quanti l'abbiamo cercata in campagna elettorale questa agenda Draghi, evidentemente c'è chi l'ha trovata e non lo sapevamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Incartate i vostri slogan e mettetevi seriamente a lavorare per i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/45 Tucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/889-AR/46 Gubitosa: parere favorevole, come riformulato con le ulteriori precisazioni di inizio seduta del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gubitosa. Ne ha facoltà.
MICHELE GUBITOSA (M5S). Presidente, non accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Vuole intervenire o passiamo ai voti?
Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.
MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Come ormai si è capito benissimo, dopo tanti interventi dei miei colleghi del MoVimento 5 Stelle, questo decreto-legge ha completamente fallito, perché non ha risolto la questione dei crediti fiscali incagliati. È la cronaca di un disastro annunciato, la cronaca di un tradimento annunciato del popolo italiano e delle imprese, la cronaca annunciata di una giravolta, perché tutti noi ce l'aspettavamo. Purtroppo, è andata così finora e, tra l'altro, questa giravolta, questo tradimento, sono stati conditi dalla maggioranza con fandonie che davvero farebbero sorridere, se la situazione di tanti cittadini e imprese non fosse tragica. Ci hanno parlato di un buco, un fantomatico buco di 40 miliardi che poi, tra l'altro, è una cifra che ogni tanto cambia, perché nemmeno loro lo sanno. Peraltro, non sono mai venuti in Aula a parlarci di questo buco e a darci conto di questo deficit. Ne parlano soltanto nelle trasmissioni televisive, invece di farlo qui. Non vengono a farlo qui, che è la casa della democrazia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e della nostra Repubblica. Poi, hanno sparato numeri a caso sul costo del superbonus: 100 miliardi, “2.000 euro a testa”, quando invece sono 70 miliardi, come ben sappiamo e come testimoniano tutti gli organismi indipendenti. Ci hanno raccontato che era una legge scritta male; purtroppo hanno dovuto cambiare idea, perché si sono accorti solo ora, solo dopo avere vinto le elezioni, che era una legge scritta male: prima non sapevano leggere. I fatti testimoniano ben altro e che queste fandonie - perché così le dobbiamo definire - sono smentite da tutti gli organismi indipendenti: Luiss Business School, CRESME, ANCE, Nomisma e Censis; questi ci parlano di un investimento - questo è il superbonus: un investimento! - che è costato circa 70 miliardi e che ha prodotto ricchezza per il Paese per 195 miliardi, quasi 200, con un fattore moltiplicatore pari a tre. Se ci fossero di questi investimenti, forse saremmo un Paese molto più ricco, molto più uguale, molto più giusto. Invece, continuiamo a sentire improperi, offese e soprattutto falsità. Questa maggioranza sta connotando la sua opposizione a quella misura con falsità che sembra non abbiano mai fine, quando invece i suoi obiettivi sono stati tutti centrati. Gli obiettivi non erano certo quelli di cui ora si parla, cioè rifarsi la casa gratis, che è un'altra delle fandonie che dobbiamo ascoltare. Un obiettivo era efficientare le abitazioni degli italiani e, quindi, contenere la produzione dei gas climalteranti, che tanto male e tanti danni fanno al nostro ambiente. Altro obiettivo era ridurre il consumo energetico e la dipendenza del nostro Paese dall'importazione degli idrocarburi dall'estero. Terzo obiettivo era ridare così slancio a un settore, quello edilizio, in gravissima crisi sin dal 2008, da quando Berlusconi al Governo vedeva le pizzerie e i ristoranti pieni. Un altro obiettivo molto importante era ridare slancio all'economia, che era in ginocchio per lo scoppio della pandemia. Sono stati tutti obiettivi pienamente raggiunti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Davvero non si sa per quale motivo questa avversione, se non per la volontà di distruggere una misura, che è stata pensata e approvata dal MoVimento 5 Stelle: solo questa può essere la spiegazione, non se ne ravvisano altre.
Noi abbiamo presentato questo ordine del giorno, che impegna il Governo a rendere strutturali sia lo sconto in fattura sia la cessione del credito, perché sono gli unici meccanismi che consentono alle fasce più povere della nostra popolazione di mettere in sicurezza i propri edifici dal punto di vista antisismico e di efficientarli dal punto di vista energetico. È esattamente il contrario di quanto la maggioranza ci racconta, ovvero che il superbonus era una misura per i ricchi. È esattamente il contrario e loro, ovviamente, essendo un Governo di destra, poiché quella misura dava respiro anche ai poveri, sono contrari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/46 Gubitosa, con parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/47 Orrico: parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Orrico. Ne ha facoltà.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo consapevole che non farò cambiare idea al Governo, perché questo è il Governo degli inceneritori, il Governo dei rigassificatori, in barba agli obiettivi europei in tema di efficienza energetica, che ci impongono di preservare i bonus edilizi.
L'ordine del giorno, a mia prima firma, chiedendo di stabilizzare il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura, a partire dagli interventi a maggiore impatto ambientale, certamente non poteva essere accolto da un Governo che non ha affatto, tra i suoi obiettivi prioritari, la transizione ecologica e energetica. Eppure, in Italia, il 68 per cento degli immobili ha una classe energetica pari a D o inferiore, quindi, si tratta di immobili altamente inquinanti. Eppure, il superbonus in questi anni di attuazione ha ridotto le emissioni di CO2 di circa 1,42 milioni di tonnellate. Voglio quindi lasciare agli atti in quest'Aula una parte del discorso di Greta Thunberg alle Nazioni Unite: “Ci state deludendo e tradendo (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…
PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, facciamo silenzio, per cortesia.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). …ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se sceglierete di fallire, vi dico che non vi perdoneremo mai” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/47 Orrico, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/48 Donno, parere favorevole del Governo, a condizione che sia riformulato.
Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà.
EMMA PAVANELLI (M5S). Presidente, vorrei intervenire sull'ordine dei lavori. L'onorevole Lupi, che è seduto nelle fila di Fratelli d'Italia, chiede alla collega, compagna di banco, di votare per lui. No, mi dispiace onorevole, lei dovrebbe stare al suo posto per votare (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), esattamente come tutti i colleghi! Non è che si va in giro per l'Aula o fuori dall'Aula (Applausi ironici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!
PRESIDENTE. Cortesemente, onorevole Lupi, se raggiunge il suo posto.
Ordine del giorno n. 9/889-AR/48 Donno, parere favorevole con riformulazione. Onorevole Donno?
LEONARDO DONNO (M5S). Chiedo se è possibile riascoltare la riformulazione.
PRESIDENTE. Governo?
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. “…a valutare l'opportunità di procedere al riordino degli incentivi, al fine di migliorare le prestazioni energetiche e sismiche del patrimonio edilizio italiano”.
PRESIDENTE. Onorevole Donno?
LEONARDO DONNO (M5S). Presidente, non accetto la riformulazione e chiedo di intervenire, perché non comprendo sinceramente come si intendano raggiungere quegli obiettivi che vengono perseguiti in tutto il mondo; pensiamo alle centinaia di miliardi che si stanno mettendo sul piatto negli Stati Uniti d'America per perseguire la transizione ecologica; pensiamo a quello che sta si sta prevedendo in tutta Europa. L'Italia, in tutto questo, cosa fa? Blocca addirittura sistemi come il superbonus che erano all'avanguardia rispetto a quelli adottati da tutti gli altri Paesi europei. Quindi, non capisco sinceramente perché riformulare, addirittura, stravolgere poi, di fatto, un ordine del giorno su questo tema e credo che, Presidente, sia ormai palese, sotto gli occhi di tutti, che questo Governo sia un fallimento continuo su una serie di temi. Siamo imbarazzati noi per loro - figuriamoci a che punto siamo arrivati -, perché, come ho detto, stanno raccogliendo un fallimento dopo l'altro. Si va in Europa a fare battaglie inutili sul POS, sul MES, sui carburanti e non si ottiene nulla su temi importanti come l'immigrazione o investimenti sulla transizione ecologica. Ad esempio, da mesi, ormai, da tanti mesi chiediamo che si faccia un Energy Recovery Fund in Europa e che la Presidente del Consiglio Meloni, come ha promesso in campagna elettorale, vada a battere i pugni sul tavolo e a portare, come ha fatto il Presidente Giuseppe Conte, oltre 200 miliardi di euro in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che, grazie all'irresponsabilità di questo Governo, il quale oggi vorrebbe scaricare le sue colpe su qualcun altro, rischiamo di perdere! Ovviamente, su questo, Presidente, non vogliamo fare opposizione; anzi, ci mettiamo a disposizione del Governo: se avete bisogno di aiuto fatevi aiutare, perché i fondi del PNRR, Presidente, che prevedono anche una consistente quota su investimenti sulla transizione ecologica ed energetica, non si possono sprecare; non dobbiamo perdere nemmeno un euro di quei soldi, conquistati con grande fatica da tutti gli italiani, perché quelli sono soldi - ricordiamolo - non del MoVimento 5 Stelle o del Presidente Giuseppe Conte o di Giorgia Meloni: sono soldi di tutti gli italiani. Non dobbiamo sprecarne nemmeno un euro. Allora, siamo disponibili a collaborare con questo Governo. Se hanno bisogno di aiuto, basta chiedere: noi ci siamo, però servono trasparenza e chiarezza da parte di questo Governo.
E, poi - concludo, Presidente - capiamo che, quando si collezionano fallimenti, bisogna proseguire su questa strada, ma questo non vuol dire che, siccome falliscono loro, con le loro azioni, dobbiamo far fallire 50.000 aziende che danno centinaia di migliaia di posti di lavoro ed è questo che stiamo urlando insieme ai cittadini, insieme agli imprenditori che loro hanno abbandonato, perché, fino al 25 settembre, loro - Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia - erano in piazza insieme a noi al fianco di quegli imprenditori e oggi li hanno abbandonati.
Qualche giorno fa, c'è stata una manifestazione, qui a Roma, in cui loro non si sono fatti vedere; capisco che non avevano nemmeno le maschere per nascondersi e quindi non sono proprio venuti in piazza, a manifestare al fianco di quegli imprenditori che oggi chiedono aiuto a questo Governo. È l'ennesima dimostrazione che questa maggioranza in campagna elettorale ha detto una cosa e, poi, una volta al Governo, ha tradito tutte le promesse.
Quindi, non posso accettare, assolutamente; anche perché non capiamo quale sia la visione, perché si riempiono la bocca di queste parole, “transizione ecologica”, “green”, ma poi non sanno come raggiungerla questa transizione ecologica. Dobbiamo capire. Spiegateci, fateci capire quale sia la vostra visione; allora potremmo sicuramente venirvi incontro e sostenere le vostre iniziative. Ad oggi, non avete le idee chiare e dubito che le avrete, anche in futuro. Quindi, sicuramente su questo non possiamo accettare alcun passo indietro. Noi siamo convinti, invece, che la strada tracciata dal MoVimento 5 Stelle al Governo, con strumenti come il superbonus, sia quella giusta da seguire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/48 Donno, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/49 Fenu, su cui c'è il parere favorevole del Governo, con riformulazione. Onorevole Fenu? Prego, onorevole Dell'Olio.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Vorremmo riascoltare, gentilmente, la riformulazione prima.
PRESIDENTE. Prego, Governo.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. La riformulazione è questa: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere programmazione finanziaria dei bonus edilizi, anche attraverso l'ottimizzazione delle risorse oggetto di programmazione europea, tenendo altresì conto degli effetti positivi indotti dagli investimenti, alla luce dei risultati già conseguiti negli anni 2021 e 2022”.
PRESIDENTE. Onorevole Dell'Olio?
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Presidente, no, non accettiamo la riformulazione e chiedo di intervenire.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Dunque, il decreto Rilancio ha introdotto il superbonus che fatto ripartire il Paese. L'Unione europea ha anche detto che è una misura valida e che andrebbe stabilizzata, resa strutturale. Voi - è stato già detto -, voi tutti avete difeso, con noi, nelle piazze, fino al 25 settembre 2022, questa misura; da quel momento in poi siete scomparsi. Ma sempre voi avete presentato un decreto-legge che, bloccando le cessioni, di fatto, sta decretando la morte del superbonus. E sempre voi, nelle dichiarazioni che sono state rilasciate in occasione della conversione di questo decreto-legge, avete detto: sì, è importante fare qualcosa di meglio per il futuro; state riformulando mantenendo la frase “tenendo altresì conto degli effetti positivi indotti dagli investimenti, alla luce dei risultati conseguiti negli anni 2021 e 2022 (…)”; non l'avete modificato, quindi state certificando che ci sono elementi positivi. E adesso, che abbiamo ancora una situazione con questi miliardi che sono lì, fermi, chiedete di valutare l'opportunità di (…). In questo documento non è scritto di farlo nel prossimo decreto possibile; è scritto semplicemente di adottare ulteriori iniziative, quindi di fare esattamente quello che, comunque, voi avete detto di voler fare. Però, ora state dicendo: valutare l'opportunità di (…). Di fatto, chi volete prendere in giro? Non noi, di certo; gli italiani, ma ancora per poco.
Quindi, signor Presidente, grazie, ma chiediamo di porre in votazione l'ordine del giorno, nella sua versione originaria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/49 Fenu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/50 Alfonso Colucci, su cui vi è il parere contrario del Governo. Onorevole Alfonso Colucci?
ALFONSO COLUCCI (M5S). Gentilmente, chiedo che venga votato.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/50 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/51 Carmina, su cui vi è il parere contrario del Governo. Onorevole Carmina? Prego, onorevole.
IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, la disciplina della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi e per l'efficientamento energetico - al netto dell'impatto economico complessivo, valutato da Nomisma in 195,2 miliardi di euro, dei 230.000 cantieri conclusi, dei 900.000 posti di lavoro - si pone nel novero delle politiche fiscali per l'ambiente, che si sono rivelate efficaci, specie per le fasce più deboli.
Su questo ci confortano le ultime relazioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio e della Banca d'Italia in sede di indagine conoscitiva presso la V Commissione, anche perché il precedente credito d'imposta, fondandosi su un'esigenza di anticipazione, non era fruibile da parte delle fasce di popolazione che non potevano anticipare quelle spese.
Ora, trattandosi di politiche fiscali per l'ambiente, i nuovi obiettivi europei in tema di efficienza energetica, di sostenibilità ambientale e climatica, la cosiddetta transizione ecologica, imporrebbero di preservare bonus edilizi, sconto in fattura e cessione del credito. Si prevede un calo immediato del 30-40 per cento degli interventi. In ogni caso, è quindi indispensabile e doveroso prevedere una programmazione strutturale di meccanismi di incentivo alla spesa per interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico degli edifici, meccanismi in grado di stimolare efficacemente gli investimenti e di garantire che il massimo numero dei cittadini sia in grado di accedervi.
Badate bene che questo è un problema nevralgico della governance europea - che si è posto anche di recente nella settimana parlamentare europea con un confronto serrato dei parlamentari di tutti gli Stati europei - del come sia possibile affrontare la transizione energetica con i vincoli di bilancio, perché è innegabile, affinché questa possa essere efficace, che debbano esserci degli incentivi da parte degli Stati. E si pone il problema del fatto che quegli Stati particolarmente indebitati, come l'Italia, non possano accedere e conseguire gli obiettivi che tutti auspichiamo e che sono imposti, per la verità, dall'Unione europea.
A tal fine, con questo ordine del giorno si chiedeva al Governo di impegnarsi a promuovere la partecipazione ad ogni livello istituzionale, a partire dagli enti locali, dai comuni e dalle regioni, anche promuovendo l'istituzione di fondi ad hoc, di strumenti di incentivo locale, compatibili naturalmente con il quadro finanziario di carattere nazionale e locale, così creando un sistema diffuso di possibilità di accesso agli incentivi edilizi, promuovendo l'efficientamento energetico e l'adeguamento sismico a livello dei territori. Tutto questo viene negato, negandosi quest'ordine del giorno e questo impegno del Governo, e assolutamente non si comprende perché, atteso che noi, qui, oggi, abbiamo cambiato le carte in tavola e quello lo fanno i bari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/51 Carmina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/52 Carotenuto, con parere favorevole previa riformulazione. Onorevole Carotenuto?
DARIO CAROTENUTO (M5S). Non accetto la riformulazione e chiedo di intervenire, perché voglio che sia chiaro che ciò a cui stiamo assistendo è l'ennesimo tradimento degli elettori di questa maggioranza, l'ennesimo voltafaccia. Io trovo surreale che questo Governo e la sua maggioranza stiano abbandonando le imprese, che rappresentano di fatto la vostra base elettorale, colleghi.
Ma se c'è una coerenza che vedo nel vostro percorso politico in questi mesi è l'attacco ai poveri, alle classi più povere. E allora anche una misura come il superbonus 110 e la possibilità di cedere dei crediti, che rappresentano, invece, una possibilità, magari, a tutti di permettersi dei lavori di ristrutturazione del proprio appartamento, non vanno bene. Queste sono cose che devono potersi permettere solo i ricchi, chi ha i soldi, chi ha liquidità. E questa è la costante di questo Governo, questa è la costante di questa maggioranza. E allora stop anche al reddito di cittadinanza, senza neanche far partire i corsi di formazione: vuoi mai che qualcuno si possa illudere che interessasse davvero trovare loro un lavoro? I poveri voi li prendete in giro e dite che devono andare nei campi a lavorare, come se ci fosse un problema a lavorare nei campi. Il problema di lavorare nei campi è che mancano i diritti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Per non parlare della secessione mascherata, camuffata sotto il nome di autonomia differenziata: un abominio che dovrebbe vederci tutti uniti, colleghi, nella difesa del Parlamento e delle nostre stesse garanzie, del Paese e di questo luogo. E invece no. E invece no, perché tutto ha il chiaro intento di colpire la parte debole del Paese, quella che con il superbonus 110 ha avuto l'occasione di permettersi i lavori di ristrutturazione e, magari, di trasformare una casa a impatto zero. Ma non sia mai! Questo tornerà ad essere un lusso per pochi. E tantomeno vi interessano i diritti dei lavoratori, che nel settore dell'edilizia sono sempre stati una chimera e che con il superbonus, invece, hanno visto materializzarsi dei contratti regolari. Chi li aveva visti mai, nel sud Italia, dei contratti regolari nel mondo dell'edilizia? Voi, d'altra parte, gli ispettori del lavoro li mandate nelle stazioni ferroviarie, come abbiamo appreso in queste ultime ore su L'Espresso. Abbiamo tre morti sul lavoro al giorno in questo Paese e voi li mandate nelle stazioni. Evidentemente null'altro a questo Governo interessa. L'unico obiettivo sembra essere creare povertà per avere manodopera a basso costo e senza diritti: un disegno, questo, che per noi è inaccettabile, pericoloso e vergognoso. Ma la luna di miele sta finendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/52 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/53 Cherchi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/54 Caso, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Solo per chiedere di metterlo al voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/54 Caso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/55 Di Lauro, con il parere favorevole, previa riformulazione, del Governo. Onorevole Di Lauro?
CARMEN DI LAURO (M5S). Presidente, chiedo che sia posto in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/55 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/56 Baldino, parere contrario del Governo. Onorevole Baldino? Lo poniamo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/56 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/57 Amato, parere contrario del Governo. Onorevole Amato? Lo poniamo in votazione? Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/57 Amato, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/58 D'Orso, parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.
VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Francamente il parere contrario del Governo a questo ordine del giorno non mi stupisce, infatti pregherei la rappresentante del Governo di rileggere il contenuto dell'ordine del giorno, perché, forse, è sfuggita la finalità e la platea a cui questo ordine del giorno si rivolge. Con l'eliminazione dei meccanismi dello sconto in fattura e della cessione del credito non avete dato un colpo di grazia soltanto alle imprese, ma avete creato fortissime difficoltà anche ad altre categorie di soggetti e, in particolare, mi riferisco agli ingegneri, agli architetti, quindi a quei tecnici che, in qualche modo, vengono coinvolti nelle procedure del superbonus 110 per cento.
Cosa proponiamo, con questo ordine del giorno? Con questo ordine del giorno, non facciamo altro che proporre l'estensione di quello che avete già previsto per le imprese nel decreto Aiuti-quater, in cui è stata introdotta la possibilità di accedere a finanziamenti supportati dal rilascio della garanzia SACE, anche per coloro che sono contraddistinti dal codice Ateco 71, ovvero gli studi di ingegneria e di architettura. Questo per dare respiro, quindi liquidità, a queste categorie di soggetti che, in questo momento, soffrono - anche loro - per questa scure che si è abbattuta, a causa di una vostra scelta scellerata, sui meccanismi che qualificavano il superbonus 110 per cento.
Il Governo sbandiera tanto questa vicinanza e questo supporto rispetto ai professionisti, questa attenzione nei riguardi dei professionisti, rivendicando, appunto, come grandissimo successo anche quello della proposta di legge sull'equo compenso - che torneremo, tra le altre cose, a esaminare, in terza lettura, la prossima settimana, in questa Camera e, domani, in Commissione giustizia -, ma constato, anche in questo caso, un'estrema incoerenza. Infatti, da un lato, di facciata, voi andate sbandierando un'attenzione nei confronti di queste categorie di soggetti, salvo, poi, voltare loro le spalle in un altro contesto, in un momento di estrema difficoltà.
Vi chiedo, quindi, di essere coerenti, vi chiedo un ripensamento circa questo ordine del giorno, se volete, un momento di riflessione in più, anche un accantonamento, ma ritengo che davvero sia inaccettabile un parere contrario su di un ordine del giorno che ha questa finalità che, in qualche modo, vi doveva trovare assolutamente, invece, favorevoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Il Governo vuole accantonare? No.
Passiamo dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/58 D'Orso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).
Ordine del giorno n. 9/889-AR/59 Appendino, parere favorevole, previa riformulazione, con le specifiche di inizio seduta, del Governo. Onorevole Appendino?
CHIARA APPENDINO (M5S). Presidente, chiedo, se è possibile, la lettura della riformulazione.
PRESIDENTE. Prego, rappresentante del Governo.
LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di continuare ad usufruire delle opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura per le famiglie con redditi bassi, limitatamente agli interventi sull'abitazione principale”.
PRESIDENTE. Onorevole Appendino?
CHIARA APPENDINO (M5S). Presidente, non accetto la riformulazione e intervengo perché voglio spiegare perché non la accettiamo. Presidente, noi non ci fidiamo più, non ci siamo mai fidati, ma non ci possiamo fidare di questo Governo, che continua a mentire spudoratamente, mente ancora di più su questo tema specifico e mente sul superbonus.
Voi dite che il superbonus ha riguardato solo i ricchi, e questa è una delle grandi bugie, che fa riferimento anche a questo ordine del giorno. Partiamo dai fatti, due fatti. Il 47 per cento delle risorse è stato speso per interventi pianificati nei condomini, ma vi chiedo: nei condomini chi ci vive? Chi vive nei condomini? I super-ricconi che volete, in qualche modo, raccontare a questo Paese o quelle persone normali, che, magari, sono anche quella fascia media che fa fatica, sempre di più, ad arrivare a fine mese?
Secondo fatto. L'Ufficio parlamentare di bilancio e Bankitalia certificano che il superbonus, questo meccanismo, è venuto incontro proprio ai più poveri, a chi è in difficoltà. Perché chi è che non ha i soldi in cassa e in conto per pagare subito i lavori? Chi è che non ha un reddito alto per poter compensare quel credito che voi state togliendo? Questa non è una manovra che voleva favorire i super-ricchi: no, voleva aiutare proprio le persone normali e quelle meno abbienti. Allora, se il problema - falso - era che il superbonus era una misura a favore unicamente dei più abbienti, perché non l'avete mantenuto, come chiediamo in questo ordine del giorno, almeno per i redditi fino a 15.000 euro?
Vede, Presidente, questa è solo una delle tante bugie che noi abbiamo ascoltato in questi mesi. Io non so se vi sia mai capitato di leggere Pinocchio, a me è capitato, lo leggo anche alla mia piccola, ogni tanto: avete presente quel naso che cresce pian piano, man mano che si raccontano le bugie? Se io sedessi tra i banchi della maggioranza - e sono orgogliosa di non farlo -, se fossi nel Governo, me lo guarderei questo naso, per capire se è cresciuto in questi mesi, perché raramente abbiamo visto propagandare così tanto, come avete fatto, sul superbonus, in questi mesi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma perché? Perché dovevate distogliere l'attenzione, perché state distruggendo, prima, il superbonus e, adesso, la cessione del credito fiscale e dello sconto in fattura. Allora, cosa vi siete inventati? Debiti che non esistono, conti dello Stato fuori controllo, frodi miliardarie, e lo avete fatto sui social, in conferenza stampa, in TV, sui giornali. Sapete l'unico posto dove non l'avete fatto, e dovevate venire con i vostri Ministri, doveva venire la Presidente Meloni a spiegarci? Non lo avete fatto qui, in Aula. La Presidente Meloni ha urlato, parlando di un buco da 38 miliardi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): ma venga qui a dirlo, a spiegarlo! Il vostro Ministro Giorgetti, quello che, non celermente, deve venire in Aula, è colui che ha parlato di 2.000 euro di costo. Sono menzogne (Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)! Venite qui, venite qui a spiegarlo! Avete paura del dibattito? Avete paura di metterci la faccia nelle Aule istituzionali (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Venite qui (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Per cortesia.
CHIARA APPENDINO (M5S). Noi il giochino del Governo lo abbiamo capito, anche perché i vostri atti dicono che non c'è un buco di bilancio. Li avete votati, li avete discussi: se c'era un buco di bilancio, forse, ci avete portato un falso bilancio? Un falso ideologico? Mi auguro di no.
Vado a chiudere, Presidente. Il Governo mente, mente costantemente, mistifica la realtà. Io mi sono chiesta perché, perché questo, poi, porta a distruggere alcuni provvedimenti: il reddito di cittadinanza (evidentemente, ce l'avete con i poveri); Transizione 4.0 l'avete distrutta togliendo i soldi (ce l'avete, evidentemente, con le imprese); con lo Spazzacorrotti non voglio dire a chi strizzate l'occhio, perché non lo so; e ora il superbonus. Allora, perché? Io mi sono risposta che lo fate perché c'è questa furia ideologica, per cui dovete distruggere tutto quello che ha fatto il MoVimento 5 Stelle. Però, attenzione, il problema sapete quale è? Che non costruite nulla come alternativa. E questo sapete cosa significa? Migliaia di imprese, senza il superbonus, sul lastrico, migliaia di lavoratori e lavoratrici, che rischiano, a causa della vostra furia ideologica, di non arrivare a fine mese, di non avere più lo stipendio.
Chiudo, Presidente. Il MoVimento 5 Stelle continuerà a scendere in piazza a fianco di questi lavoratori e queste lavoratrici, a fianco di queste imprese. Oggi, forse, potreste iniziare a smettere di comportarvi come Pinocchio, come ha fatto, peraltro, il Ministro Giorgetti, tornare sui vostri passi, mettervi una mano sul naso, vedere se è lungo, cambiare questa indicazione di voto e fare un favore, per una volta, veramente a chi ne ha bisogno.
Guardatevi il vostro naso e la vostra coscienza e cambiate quel voto nell'interesse degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/59 Appendino su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/60 Giuliano su cui vi è un parere favorevole, se riformulato. Onorevole Giuliano? Prego.
CARLA GIULIANO (M5S). Grazie Presidente, non accetto la riformulazione e chiedo che sia posto in votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/60 Giuliano su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/889-AR/61 Dell'Olio su cui vi è un parere contrario. Onorevole Dell'Olio, se vuole intervenire ha tre minuti. Prego.
GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie Presidente, questo ordine del giorno impegnava il Governo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni introdotte in merito allo smaltimento dei crediti fiscali incagliati. Era un ordine del giorno che sperava di fare qualcosa che non è stato fatto in questo decreto-legge, il quale, di fatto, ha bloccato la cessione dei crediti, creando, se possibile, ancora più turbolenza nel sistema (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ha bloccato le pubbliche amministrazioni che stavano cercando di risolvere il problema dell'accesso, quindi di acquisire crediti per creare un vantaggio nel sistema. Ha eliminato la cessione, ha tolto lo sconto in fattura ed ha, di fatto, introdotto lo sconto senza fattura, perché in questa maniera si ritornerà al nero nell'edilizia.
Noi avevamo chiesto di intervenire, in particolare di valutare, fra tanti i sistemi, anche la possibilità di compensare i crediti fiscali con i famosi F24, una misura che avevano chiesto tutti i gruppi politici già dalla scorsa legislatura, ma voi non avete deciso di fare qualcosa del genere, voi avete deciso, anzi in questo decreto-legge non avete deciso assolutamente nulla, l'unica misura che avevate previsto era quella di permettere alle banche di poter comprare fino al 10 per cento titoli del debito pubblico, ma, guarda caso, dal 2028, cioè da quando sarà finita questa legislatura, spostando il carico alla prossima legislatura, quella nella quale - mi auguro - non sarete più maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Avete detto a parole, negli interventi in Aula, che state studiando una misura in cui, alla fine, soggetti privati e soggetti pubblici interverranno per l'acquisto dei crediti. Lo sappiamo qual è questa misura: interverrete utilizzando Artigiancassa, che è per il 70 per cento di BNP Paribas. Notizia di poche ore fa, l'emissione di BTP Green sarà affidata a cinque banche, di cui quattro straniere e una italiana. Mi chiedo e vorrei tanto sapere: ma questo non era il Governo della sovranità alimentare, il Governo del made in Italy, il Governo in cui c'è qualcuno che presenta disegni di legge per la tutela della lingua italiana, addirittura prevedendo delle multe? Noi non chiedevamo di fare qualcosa di particolare, ma di prendere possesso dell'idea di dover risolvere il problema dei crediti fiscali, cosa che non è stata assolutamente fatta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/889-AR/61 Dell'Olio su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).
Colleghi, noi siamo arrivati alle ore 20, che era l'orario previsto per la chiusura della seduta. Mancano circa 30 ordini del giorno (poco meno). Dunque, o proseguiamo oppure chiudiamo e riprendiamo domani mattina alle ore 9,30, con l'impegno di chiudere entro le ore 12, dato che abbiamo la diretta televisiva. Solo se c'è l'unanimità io posso proseguire. Andiamo a domani? Ho capito bene? Solo se c'è l'unanimità io posso proseguire. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.
EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, Grazie. Mi sembrava di aver capito che ci fosse un'intesa nel senso di interrompere alle ore 20, per poi riprendere con le rimanenti votazioni domattina alle ore 9,30.
PRESIDENTE. Va bene. Allora, confermiamo così. Essendo giunti alle ore 20, interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, martedì 4 aprile, alle ore 9,30, per la votazione degli ordini del giorno residui.
Ricordo che tale fase dovrà concludersi entro e non oltre le ore 12. A partire da tale ora la seduta proseguirà con lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto, e della votazione finale.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alessandro Zan. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO ZAN (PD-IDP). Grazie, Presidente. Stamane centinaia di lavoratori e lavoratrici, insieme ai sindacati, hanno manifestato davanti allo stabilimento Geodis, di Arquà Polesine, in provincia di Rovigo, dove ogni giorno si occupano della logistica di Amazon. A nome del gruppo del Partito Democratico, esprimo loro la nostra solidarietà e vicinanza. Dal 1° agosto infatti, Presidente, l'azienda ha annunciato la chiusura del polo logistico. Ancora una volta la logica puramente speculativa di alcune enormi multinazionali rischia di lasciare per strada 130 famiglie, dopo appena 7 anni dalla costruzione dello stabilimento di ben 45.000 metri quadri, costruzione avvenuta, peraltro, con le agevolazioni per le aree depresse, questo è ancora più grave. La decisione di chiudere lo stabilimento è sintomatica del fatto che non ci fosse da parte di Geodis e di Amazon alcuna intenzione di investimento sul territorio, ma unicamente l'intenzione di sfruttare il Polesine, un'area già in profonda difficoltà.
Sono anche molto basito dal silenzio del Governo sulla vicenda, Presidente. Questa destra quotidianamente lancia campagne mediatiche contro nuovi nemici, ma resta in silenzio davanti alle prevaricazioni di questi potentati economici sui diritti dei lavoratori: forti con i deboli e deboli con i forti.
Per questo predisporrò un'interrogazione al Ministro Urso affinché ci dica come il Governo intende affrontare il dramma di 130 famiglie che rischiano di veder sfumare il proprio futuro. Come Partito Democratico saremo in prima linea, insieme ai sindacati, in questa battaglia per far sì che Amazon rinnovi il contratto con Geodis. Questa è l'unica soluzione per disinnescare questa bomba sociale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gaetano Amato. Ne ha facoltà.
GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Chi mastica di calcio sa che la squadra del Napoli, malgrado qualche inciampo saltuario, si appresta a conquistare il titolo di squadra migliore d'Italia e che addirittura potrebbe lottare per essere la squadra migliore d'Europa. Ma questo intervento non ha lo scopo di esaltare il Calcio Napoli bensì un'altra squadra, che il titolo di ferrovia peggiore d'Italia lo ha già ampiamente conquistato e ora si appresta a salire in cima all'Europa grazie ai suoi due gemelli del gol, il governatore De Luca e il dottor De Gregorio, amministratore di questa fortissima compagine, che è l'EAV, che a colpi di deragliamenti, scoperchiamenti dei treni, pavimenti che saltano, corse soppresse e viaggiatori costretti a percorsi a piedi sui binari per raggiungere la stazione più vicina, sta sbaragliando la concorrenza ponendo una seria ipoteca sul titolo.
In più, hanno dalla loro l'ironia, un'arma che usano invece di sentirsi in imbarazzo. Se qualcuno, come abbiamo fatto noi, dei 5 Stelle, qualche giorno fa, manifesta pubblica indignazione per lo stato delle cose, loro ironizzano sui social. Invece di nascondersi, si mostrano in tutta la loro protervia. La loro popolarità cresce anche all'estero, grazie alle migliaia di turisti che, per raggiungere Pompei o la penisola sorrentina, utilizzano la Circumvesuviana, e, dato che, sempre più spesso, sono costretti a procedere a piedi sui binari, perché il treno su cui viaggiano ha problemi, al rientro in patria raccontano estasiati l'avventura che hanno vissuto. Senza parlare della loro capacità di bucare monti e scavare sottopassi del tutto inutili.
Mancano 290 unità viaggianti, ci aveva detto il dottor De Gregorio, per un costo annuo di 12 milioni di euro; soldi che dovrebbe mettere il governatore De Luca, che, da questo orecchio, non ci sente. Tanto, mica si serve dell'EAV per viaggiare, che gli importa!
Qualche giorno fa, come dicevo, abbiamo organizzato una manifestazione di protesta, e, pensi un po', il giorno prima della manifestazione il sindaco di Meta telefonò all'onorevole Caramiello per conoscere data, ora e tratta su cui avremmo manifestato. Avemmo l'immediato sospetto che l'EAV volesse mettere sulla linea il treno migliore che aveva, con relativo personale, e per questo aveva chiesto al sindaco di informarsi.
E non ci eravamo sbagliati. Infatti, arrivò un treno nuovo di zecca al posto dei soliti carrozzoni di bestiame, ma, avendolo previsto, ci eravamo organizzati per ridicolizzarli. Infatti, scendemmo a una stazione intermedia e aspettammo il treno successivo, che, come al solito, era un carrozzone di bestiame inadeguato. In seguito, il dottor De Gregorio, che, precedentemente, si era detto disposto a venire a fare un sopralluogo, che evitasse un ennesimo, inutile e quanto mai dannoso sottopasso, mi ha inviato un messaggio, annullando il sopralluogo.
Presidente, lei si ricorda di quei compagni d'infanzia proprietari del pallone che, non appena contrariati, portavano via il pallone per impedire che si continuasse a giocare? Uguale! Stiamo per chiedere l'accesso agli atti, vista l'enorme quantità di euro messa in campo.
Pensi che in una città di 60 mila abitanti, Castellammare di Stabia, la mia città, già fornita di un ospedale piuttosto grande, il re Mida della Campania intende costruire un secondo ospedale. Invece di dotare il primo di tutto ciò che manca (attrezzature, personale), ne costruiamo un altro ex novo, per poi lasciarlo, senza attrezzature, né personale.
Presidente, ci chiediamo: per quanto tempo ancora il Partito Democratico intenderà concedere al reggente del regno di Campania, ai novelli feudatari, ai cacicchi, come ha avuto modo di definirli il segretario del Partito Democratico, il potere di fare e disfare indisturbati? Quanto tempo impiegherete, voi del nuovo corso del Partito Democratico, per prendere le distanze da siffatta politica, che costringe i cittadini a non usufruire di ticket appena dopo la prima settimana del mese?
Attendiamo fiduciosi, colleghi del Partito Democratico, che, novelli paladini, ci liberiate da questa corte dei miracoli e dai relativi loro cavalier serventi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.
FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. La condizione della sicurezza e dello sfruttamento nei luoghi di lavoro è in costante peggioramento. Ogni volta che gli ispettori del lavoro vanno in un cantiere trovano situazioni inenarrabili dal punto di vista dell'assenza di prevenzione e della carenza per quanto riguarda i contratti, le misure di garanzia e i diritti del lavoro.
In questa situazione, quello che sta accadendo per mano del Ministro è gravissimo. L'Ispettorato nazionale del lavoro ha firmato due protocolli con il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. In uno, le aziende, che hanno il bollino dei consulenti, non saranno tra le priorità degli ispettori; nell'altro, si dice che gli ispettori del lavoro saranno sollecitati a condurre le visite ispettive, alla presenza dei consulenti del lavoro.
Siamo, sostanzialmente, al preavviso, quando tutti sanno che solo la sorpresa, in quelle situazioni, garantisce la possibilità di scoprire gli illeciti e le inadempienze. Sono scelte fatte, secondo noi e secondo gran parte del sindacato italiano, in violazione di tutte le norme sulla terzietà e sull'autonomia delle pubbliche amministrazioni.
Siamo - e questa è la denuncia che lanciamo, oggi, in quest'Aula -, di fatto, alla cancellazione della capacità ispettiva sui luoghi di lavoro. Fate questo, e sapete benissimo cosa state facendo, quando, per esempio, allungate all'infinito la catena dei subappalti. Solo sabato gli edili della CGIL e della UIL hanno manifestato in cinque piazze d'Italia proprio contro queste misure. Chiederemo al Ministro di riferire, a questo punto, anche, per i suoi evidenti conflitti di interesse (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Martedì 4 aprile 2023 - Ore 9,30:
1. Seguito della discussione del disegno di legge (per la votazione degli ordini del giorno e, a partire dalle ore 12, per le dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto):
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77. (C. 889-A/R)
Relatore: DE BERTOLDI.
(ore 15)
2. Discussione della proposta di legge costituzionale:
S. 13 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI IANNONE ed altri: Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva (Approvata, in prima deliberazione, dal Senato). (C. 715)
e delle abbinate proposte di legge costituzionali: BERRUTO ed altri; PRISCO ed altri; GRIPPO; CATTANEO ed altri. (C. 212-337-423-904)
Relatori: URZÌ e BERRUTO.
3. Discussione dei progetti di legge:
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Croazia sulla delimitazione delle zone economiche esclusive, fatto a Roma il 24 maggio 2022. (C. 770-A)
Relatore: FORMENTINI.
Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note verbali concernente il rinnovo dell'Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Libano del 21 giugno 2004, fatto a Beirut il 3 agosto 2021 e il 21 aprile 2022. (C. 795)
Relatore: POZZOLO.
FORMENTINI ed altri: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Moldova in materia di sicurezza sociale, con Allegato, fatto a Roma il 18 giugno 2021. (C. 873)
Relatore: FORMENTINI.
La seduta termina alle 20,15.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nelle votazioni nn. 1, 2, 3 e 5 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 4 e 23 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 20 il deputato Candiani ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 34 il deputato Carrà ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 37 il deputato Pierro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 48 il deputato Sorte ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 49 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 50 il deputato Di Sanzo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | DDL 889-A/R - ODG 9/7 | 264 | 261 | 3 | 131 | 112 | 149 | 48 | Resp. |
2 | Nominale | ODG 9/889-A/R/8 | 269 | 224 | 45 | 113 | 72 | 152 | 48 | Resp. |
3 | Nominale | ODG 9/889-A/R/9 | 268 | 266 | 2 | 134 | 115 | 151 | 48 | Resp. |
4 | Nominale | ODG 9/889-A/R/10 RIF. | 269 | 268 | 1 | 135 | 264 | 4 | 48 | Appr. |
5 | Nominale | ODG 9/889-A/R/11 | 272 | 270 | 2 | 136 | 115 | 155 | 48 | Resp. |
6 | Nominale | ODG 9/889-A/R/12 | 271 | 270 | 1 | 136 | 115 | 155 | 48 | Resp. |
7 | Nominale | ODG 9/889-A/R/13 | 275 | 275 | 0 | 138 | 118 | 157 | 48 | Resp. |
8 | Nominale | ODG 9/889-A/R/15 | 270 | 260 | 10 | 131 | 108 | 152 | 48 | Resp. |
9 | Nominale | ODG 9/889-A/R/16 | 277 | 266 | 11 | 134 | 108 | 158 | 48 | Resp. |
10 | Nominale | ODG 9/889-A/R/17 | 273 | 271 | 2 | 136 | 115 | 156 | 48 | Resp. |
11 | Nominale | ODG 9/889-A/R/18 | 273 | 270 | 3 | 136 | 114 | 156 | 48 | Resp. |
12 | Nominale | ODG 9/889-A/R/19 | 274 | 273 | 1 | 137 | 114 | 159 | 48 | Resp. |
13 | Nominale | ODG 9/889-A/R/20 | 277 | 274 | 3 | 138 | 114 | 160 | 47 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nominale | ODG 9/889-A/R/21 | 276 | 276 | 0 | 139 | 116 | 160 | 47 | Resp. |
15 | Nominale | ODG 9/889-A/R/22 | 278 | 270 | 8 | 136 | 109 | 161 | 47 | Resp. |
16 | Nominale | ODG 9/889-A/R/23 | 276 | 263 | 13 | 132 | 104 | 159 | 47 | Resp. |
17 | Nominale | ODG 9/889-A/R/24 | 274 | 263 | 11 | 132 | 106 | 157 | 47 | Resp. |
18 | Nominale | ODG 9/889-A/R/25 | 277 | 219 | 58 | 110 | 60 | 159 | 47 | Resp. |
19 | Nominale | ODG 9/889-A/R/27 | 276 | 262 | 14 | 132 | 103 | 159 | 47 | Resp. |
20 | Nominale | ODG 9/889-A/R/28 RIF. | 276 | 274 | 2 | 138 | 264 | 10 | 47 | Appr. |
21 | Nominale | ODG 9/889-A/R/29 | 277 | 275 | 2 | 138 | 116 | 159 | 47 | Resp. |
22 | Nominale | ODG 9/889-A/R/31 | 277 | 276 | 1 | 139 | 118 | 158 | 47 | Resp. |
23 | Nominale | ODG 9/889-A/R/32 RIF. | 274 | 273 | 1 | 137 | 268 | 5 | 47 | Appr. |
24 | Nominale | ODG 9/889-A/R/34 | 276 | 274 | 2 | 138 | 116 | 158 | 47 | Resp. |
25 | Nominale | ODG 9/889-A/R/35 | 275 | 271 | 4 | 136 | 113 | 158 | 47 | Resp. |
26 | Nominale | ODG 9/889-A/R/36 | 271 | 269 | 2 | 135 | 113 | 156 | 47 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nominale | ODG 9/889-A/R/38 | 277 | 277 | 0 | 139 | 119 | 158 | 47 | Resp. |
28 | Nominale | ODG 9/889-A/R/39 | 270 | 258 | 12 | 130 | 100 | 158 | 47 | Resp. |
29 | Nominale | ODG 9/889-A/R/40 | 271 | 268 | 3 | 135 | 111 | 157 | 47 | Resp. |
30 | Nominale | ODG 9/889-A/R/41 | 269 | 259 | 10 | 130 | 105 | 154 | 47 | Resp. |
31 | Nominale | ODG 9/889-A/R/42 | 267 | 254 | 13 | 128 | 99 | 155 | 47 | Resp. |
32 | Nominale | ODG 9/889-A/R/43 RIF. | 270 | 267 | 3 | 134 | 262 | 5 | 47 | Appr. |
33 | Nominale | ODG 9/889-A/R/44 | 268 | 265 | 3 | 133 | 110 | 155 | 47 | Resp. |
34 | Nominale | ODG 9/889-A/R/45 | 262 | 250 | 12 | 126 | 97 | 153 | 47 | Resp. |
35 | Nominale | ODG 9/889-A/R/46 | 265 | 253 | 12 | 127 | 99 | 154 | 47 | Resp. |
36 | Nominale | ODG 9/889-A/R/47 | 260 | 249 | 11 | 125 | 96 | 153 | 47 | Resp. |
37 | Nominale | ODG 9/889-A/R/48 | 262 | 259 | 3 | 130 | 105 | 154 | 47 | Resp. |
38 | Nominale | ODG 9/889-A/R/49 | 257 | 257 | 0 | 129 | 102 | 155 | 47 | Resp. |
39 | Nominale | ODG 9/889-A/R/50 | 258 | 248 | 10 | 125 | 93 | 155 | 47 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 50) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nominale | ODG 9/889-A/R/51 | 261 | 252 | 9 | 127 | 99 | 153 | 47 | Resp. |
41 | Nominale | ODG 9/889-A/R/52 | 258 | 246 | 12 | 124 | 90 | 156 | 47 | Resp. |
42 | Nominale | ODG 9/889-A/R/53 | 257 | 247 | 10 | 124 | 92 | 155 | 47 | Resp. |
43 | Nominale | ODG 9/889-A/R/54 | 262 | 250 | 12 | 126 | 94 | 156 | 47 | Resp. |
44 | Nominale | ODG 9/889-A/R/55 | 255 | 245 | 10 | 123 | 91 | 154 | 47 | Resp. |
45 | Nominale | ODG 9/889-A/R/56 | 256 | 253 | 3 | 127 | 101 | 152 | 47 | Resp. |
46 | Nominale | ODG 9/889-A/R/57 | 258 | 247 | 11 | 124 | 93 | 154 | 47 | Resp. |
47 | Nominale | ODG 9/889-A/R/58 | 257 | 247 | 10 | 124 | 92 | 155 | 47 | Resp. |
48 | Nominale | ODG 9/889-A/R/59 | 260 | 257 | 3 | 129 | 101 | 156 | 47 | Resp. |
49 | Nominale | ODG 9/889-A/R/60 | 255 | 245 | 10 | 123 | 95 | 150 | 47 | Resp. |
50 | Nominale | ODG 9/889-A/R/61 | 256 | 256 | 0 | 129 | 104 | 152 | 47 | Resp. |