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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 101 di mercoledì 10 maggio 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 15.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

BENEDETTO DELLA VEDOVA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 3 maggio 2023.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e la Ministra del Lavoro e delle politiche sociali.

Colleghi, invito tutti, oratori e anche il Governo, al rigoroso rispetto dei tempi, considerata anche la diretta televisiva in corso. Quindi, quando udirete lo scampanellio, significherà che avete ancora 1 minuto a disposizione.

(Implicazioni conseguenti al progetto di riforma dell'autonomia differenziata sul divario socio-economico tra Nord e Sud del Paese, in relazione all'utilizzo del criterio della spesa storica per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni - n. 3-00382)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Borrelli n. 3-00382 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Borrelli se intenda illustrare la sua interrogazione o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Signor Ministro, nell'ambito della proposta di riforma governativa che definisce i princìpi per l'attribuzione alle regioni a Statuto ordinario di ulteriori forme di autonomia, l'articolo 1 affida ad una cabina di regia il compito di determinare i LEP, ossia i livelli essenziali delle prestazioni. Il procedimento di ricognizione e determinazioni dei LEP dovrà avvenire ad invarianza di finanza, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e in coerenza con i relativi obiettivi programmati.

Però, il 23 novembre 2022, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nel rispondere alla Camera dei deputati ad un'interrogazione a risposta immediata, dichiarava che, sostanzialmente, la distribuzione delle risorse per le altre regioni o le altre aree del Paese non incide sui fondi perequativi: nessuna regione potrà ricevere meno risorse rispetto a quelle attuali, nessuna regione potrà riceverne di più.

Sotto il profilo finanziario, come confermato dal Governo, esisterebbe, quindi, ancora, nel trasferimento delle risorse economiche alle singole regioni, il criterio della spesa storica, disattendendo in tal modo qualsiasi prospettiva di riallineamento tra il Nord e il resto del Paese, in comparti cruciali come la sanità e l'istruzione.

Chiedo come intenda procedere, nell'ambito delle sue competenze, per evitare che l'autonomia differenziata, come delineata dal Governo, anteponendo il criterio della spesa storica alla determinazione dei LEP, acuisca il divario tra il Nord e il Sud del Paese.

PRESIDENTE. Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, ha facoltà di rispondere.

RAFFAELE FITTO, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. Grazie, Presidente. L'articolo 1 della legge di bilancio 2023, ai commi 791 e 801, ai fini della completa attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione e del pieno superamento dei divari territoriali nel godimento delle prestazioni, ha individuato un procedimento diretto a consentire una rapida determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni.

Il disegno di legge governativo recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle regioni a Statuto ordinario, attualmente all'esame del Senato, nell'integrare il procedimento definito dalla legge di bilancio mediante il pieno coinvolgimento del Parlamento nella determinazione dei LEP e dei relativi costi e fabbisogni standard, regolamenta le modalità attraverso cui si può pervenire all'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.

Quanto al rapporto tra la determinazione dei LEP e la sottoscrizione delle intese tra Stato e regioni per l'attuazione del citato articolo 116, comma terzo, entrambi i provvedimenti stabiliscono chiaramente che alla determinazione dei LEP è normativamente subordinata l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.

Quanto all'utilizzazione del criterio della cosiddetta spesa storica come parametro da utilizzare per il trasferimento delle risorse in favore delle regioni che sottoscrivono le intese, né la legge di bilancio 2023, né il disegno di legge governativo, contengono una previsione in tal senso. La ricognizione della spesa storica a carattere permanente dell'ultimo triennio sostenuta dallo Stato in ciascuna regione per l'insieme delle materie è da effettuarsi a cura della cabina di regia e funzionale a valutare l'ammontare delle risorse attualmente destinate all'esercizio delle funzioni potenzialmente interessate. Sia la legge di bilancio, sia il disegno di legge, sul punto sono molto chiari. In base alla legge di bilancio, la cabina di regia predispone - con il supporto di un comitato tecnico-scientifico presieduto dal professor Cassese e composto da 61 membri individuati tra eminenti costituzionalisti, amministrativisti, economisti ed esponenti delle istituzioni, e che proprio ieri ha iniziato la propria attività - uno o più schemi di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

L'articolo 4, comma 1, del disegno di legge stabilisce che il trasferimento delle funzioni, con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, concernenti le materie e gli ambiti di materie riferibili ai LEP, possa essere effettuato soltanto dopo la determinazione dei medesimi LEP e dei relativi costi e fabbisogni.

Qualora poi dalla determinazione dei LEP derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si può procedere al trasferimento delle funzioni solo successivamente all'entrata in vigore di detti provvedimenti legislativi.

Dunque, nessun incremento dei divari territoriali per effetto dell'attuazione dell'autonomia differenziata, ma pieno rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni sull'intero territorio nazionale, ulteriormente rafforzato dall'inserimento nel citato disegno di legge di due disposizioni - articoli 8, comma terzo, e 9 - che evidenziano non in modo casuale la neutralità finanziaria delle intese rispetto alle regioni che non siano parte delle stesse e che ribadiscono in modo altrettanto non casuale la garanzia del finanziamento delle iniziative e degli interventi finalizzati proprio ad attuare le previsioni di cui all'articolo 119, terzo, quinto e sesto comma, della Costituzione.

PRESIDENTE. Il deputato Borrelli ha facoltà di replicare, per 2 minuti.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Questa cartina rappresenta l'Italia (Il deputato Borrelli mostra una cartina dell'Italia). Questo è un lavoro che ha fatto la Camera dei deputati. In questa cartina tutte le regioni del Sud Italia sono rosse o quasi rosse. Questa cartina determina, secondo il Censis, la desertificazione territoriale di abitanti che c'è stata nel Mezzogiorno negli ultimi 10 anni, ma possiamo dire che è partita da prima. Basti pensare che, per dare un dato, il Sud Italia ha un segno “meno” univoco in tutte le regioni e il segno “meno” è anche nei livelli essenziali di prestazione. E questo segno “meno”, invece, diventa un segno “più” in altre regioni, come ad esempio la Lombardia.

Se continueremo ad andare in questa direzione, divideremo ancora di più il Paese. Stiamo costruendo un recinto discriminatorio nel Mezzogiorno. E mi rivolgo in particolare al Ministro Fitto, tramite lei, perché è un uomo del Mezzogiorno e della Puglia. Lasciare indietro il Mezzogiorno, come sta avvenendo - perché di fatto, anche secondo i dati de Il Sole 24 Ore, tutte le province del Mezzogiorno, amministrate da qualsiasi parte politica, risultano nella parte bassa della graduatoria - significa che o sono tutti sbagliati gli amministratori - destra, sinistra, centro - oppure vi è una enorme discriminazione.

Tutti i costituzionalisti, tutti gli esperti - e aspettiamo anche i dati della cabina di regia - parlano di un Paese spezzato. Il Mezzogiorno è in condizioni difficilissime e l'autonomia differenziata, secondo tutti gli esperti, porterebbe ad ulteriore e pericoloso divario, oltre che a un'idea di Nazione o Paese non più unito, ma diviso.

(Iniziative di competenza per l'attuazione dei contratti istituzionali di sviluppo, con particolare riferimento al Cis “Grande Salerno” - n. 3-00383)

PRESIDENTE. Il deputato D'Alessio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00383 (Vedi l'allegato A).

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Signor Ministro, ben sappiamo che la funzione della coesione territoriale è quella di garantire uno sviluppo equilibrato e organico al nostro Paese. Abbiamo molte zone del Sud che, pur avendo grandi potenzialità, scontano ritardi e gap in termini di infrastrutture, di valorizzazione delle risorse esistenti e di sviluppo occupazionale. Grandi aspettative sono riposte nei CIS, ovvero nei contratti istituzionali di sviluppo. Ad esempio, il CIS “Grande Salerno” è composto da 250 progetti, ma anche in altre zone del Sud ci sono aspettative. Mi riferisco, ad esempio, alla zona di Bagnoli, a quella di Taranto, a quella di Brindisi-Lecce, alla baraccopoli di Messina.

Sembra essersi verificato uno stallo rispetto a proposte progettuali di comuni ed enti messe in campo dal Ministero nella scorsa legislatura. La domanda è quali iniziative si intendano assumere per sbloccare i contratti istituzionali di sviluppo attualmente fermi, al fine di giungere a una fase operativa. Il riferimento è in particolare al CIS “Grande Salerno”, ma anche a quelli di altre zone.

PRESIDENTE. Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, ha facoltà di rispondere.

RAFFAELE FITTO, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. Grazie, Presidente. I contratti istituzionali di sviluppo costituiscono una modalità di attuazione dell'azione pubblica per investimenti in conto capitale finalizzata ad accelerare i tempi di realizzazione di grandi opere infrastrutturali. I CIS sono stati introdotti nel nostro ordinamento con l'articolo 6 del decreto legislativo n. 88 del 31 maggio 2011, come strumento di attuazione rafforzata di interventi di particolare strategicità e complessità, finanziati con le risorse delle politiche di coesione. Nel 2012, infatti, furono finanziati, tra i principali, quattro CIS infrastrutturali nel settore ferroviario e viario, per importi superiori ai 14 miliardi di euro.

A partire dal 2016, il CIS è stato utilizzato come strumento di attuazione rafforzata di interventi da realizzare in alcune aree di rilevante interesse nazionale, CIS Taranto e CIS Matera. A partire dal 2018, ai CIS è stato attribuito il valore di uno strumento di programmazione che si è sovrapposto a quelli già previsti, programmi operativi nazionali e programmi di sviluppo e coesione. Dunque, nel corso degli anni, è venuta meno la funzione e la strategicità dei CIS, che sono divenuti uno strumento mediante il quale erogare poche centinaia di milioni di euro a favore di interventi di piccola o modesta dimensione.

Inoltre, il mutamento di funzione dei CIS ha impedito di utilizzare tale strumento per accelerare la realizzazione degli interventi finanziati con le risorse delle politiche di coesione. In sostanza, si è deciso di assegnare le residue risorse non ancora programmate pur in assenza di una specifica progettualità, piuttosto che assumere iniziative finalizzate a sbloccare interventi finanziati e in alcun modo avviati. Infatti, i 15 CIS territoriali attualmente sottoscritti, a fronte di 3 miliardi di euro di risorse, presentano un livello di spesa del 16,26 per cento, in linea con il livello di spesa dei Fondi di sviluppo e coesione 2014-2020.

Quanto al cosiddetto CIS “Grande Salerno”, si tratta di un'iniziativa assunta nel mese di maggio 2022 dal precedente Governo relativamente al territorio della provincia di Salerno. Gli enti territoriali interessati hanno inviato 221 proposte progettuali, per un fabbisogno finanziario complessivo pari a circa un miliardo e 820 milioni di euro. Il 74 per cento delle proposte inviate sono risultate prive di progetto - pari al 42,7 per cento - oppure corredate da meri progetti di fattibilità - il 26,4 per cento delle proposte inviate - e dunque da un livello di progettazione del tutto preliminare.

Sempre nel 2022, alla fine del mese di luglio, veniva assunta dal precedente Esecutivo l'iniziativa CIS “Acqua bene comune”, in risposta alla quale sono pervenute 3.271 proposte di intervento da parte di circa 1.324 enti, per un fabbisogno di investimenti di oltre 25 miliardi di euro. Anche in questo caso, molte delle proposte inviate - il 67 per cento - sono risultate o prive di livello progettuale - il 27 per cento - o corredate da meri progetti di fattibilità - il 35 per cento - e, dunque, da un livello di progettazione del tutto preliminare oppure sprovviste - il 5 per cento - dell'indicazione del livello progettuale disponibile.

In merito alle iniziative che si intendono assumere in materia di CIS, l'intenzione del Governo è quella di rafforzare l'attività a supporto dei beneficiari dei contratti già sottoscritti, al fine di realizzare concretamente tutti gli interventi finanziati ed assicurare l'effettivo impiego di tutte le risorse ad essi assegnati.

Più in generale, l'intenzione è quella di rilanciare e promuovere lo strumento del CIS, anche mediante l'aggiornamento della sua disciplina, nell'ambito delle iniziative assunte dal Governo, a partire dal decreto-legge n. 13 del 2023, per rendere finalmente più efficiente e razionale la programmazione e gestione delle risorse relative alla realizzazione dei progetti per la coesione territoriale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il deputato D'Alessio ha facoltà di replicare.

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Grazie, Ministro. Temevo, per la verità, una risposta un po' evasiva o non soddisfacente in pieno. È chiaro che ci sono degli step, gli step vanno seguiti e rispettati, ma c'è una volontà del Ministero che va espressa in termini positivi o negativi. La delusione non è la mia, ma quella dei cittadini, dei nostri territori e delle nostre comunità, che continueranno ad aspettare, speriamo non invano. Il CIS “Grande Salerno” ha una serie di progetti, come lei confermava. In particolare, per tutta la provincia, si tratta di ponti, strade, strutture sportive, parcheggi, ristrutturazione di edifici pubblici fatiscenti, parchi e chi più ne ha più ne metta. Alcuni hanno una progettualità più definita, altri meno, ma sono progetti che vanno seguiti. Probabilmente il Governo e il Ministero faranno altre scelte che, per carità, sono legittime, ma che deluderanno chi ha immaginato la realizzazione di quei progetti e ci ha lavorato per il bene dei territori, perché si verificherebbero effetti positivi su più livelli, quali riqualificazione dei territori, ricaduta occupazionale e un momento alto di coesione territoriale e di sviluppo per le nostre comunità.

Sono in attesa tante amministrazioni, e non importa il colore politico di esse, mi creda, né in questo momento esprimo doglianze di una parte politica. Esprimo delusione ma anche preoccupazione dei territori che aspettano e che hanno diritto a questo tipo di attenzione; delusione ma anche speranza che invece lei possa cambiare passo e imprimere un'accelerazione, perché c'è un'aspettativa ma c'è anche un lavoro alle spalle. Sono state versate risorse, una progettualità e impegnate delle professionalità, c'è stata una fase di studio, di individuazione delle esigenze, di predisposizione dei progetti, a volte anche sforzi di coordinamento tra piccoli comuni che si sono consorziati per il progetto comune di un'area.

Non è giusto vanificare tutto ciò. Noi continueremo a seguire la tematica. Così come, si badi bene, non possono essere depotenziate le aspettative e le risorse previste per legge circa il fatto che il 40 per cento delle risorse del PNRR deve essere destinato al Sud. Su questo non bisogna distrarsi, noi non ci distrarremo.

(Iniziative volte a potenziare lo sviluppo infrastrutturale del Paese, con particolare riferimento ai collegamenti ferroviari – n. 3-00384)

PRESIDENTE. Il deputato Lampis ha facoltà di illustrare l'interrogazione Foti ed altri n. 3-00384 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

GIANNI LAMPIS (FDI). Grazie, Presidente. Con questa interrogazione il gruppo Fratelli d'Italia vuole ribadire che assegna priorità rilevante alle esigenze di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture di collegamento, in particolar modo alla rete ferroviaria nazionale, anche alla luce, purtroppo, dei recenti guasti che si sono verificati sul territorio nazionale, non da ultimo quello che ha creato numerosi disagi ai viaggiatori soprattutto nella tratta che da Roma porta a Milano.

Non può esistere un'Italia moderna e pronta alle sfide della modernità nel momento in cui questo tipo di infrastrutture non è all'altezza delle aspettative della nostra Nazione. Noi non possiamo continuare lungo il solco degli errori della mancata programmazione politica dei Governi della sinistra, più o meno recenti, di questi anni. Quindi chiediamo, a questo punto, al signor Ministro di conoscere quale programmazione politica intenda mettere in campo il Governo per poter mitigare e possibilmente ridurre questo tipo di disagi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, la risposta sarà alla prima e alla seconda interrogazione, che sono sullo stesso tema.

PRESIDENTE. No, Ministro, in realtà dovremmo rispondere intanto solo alla prima, poi alla seconda.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. No, sto dicendo che il tema è uguale, e quindi invito gli interroganti a fermarsi anche in occasione della seconda risposta, perché andrà ad integrare quanto dirò.

PRESIDENTE. Non si muove nessuno, Ministro.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Siamo in democrazia, se uno vuole uscire esce, era solo un consiglio sulla risposta. Non volevo rubare tempo, anche perché i secondi sono contati.

Mi è assolutamente chiaro che lo sviluppo ferroviario è al centro e la manutenzione ordinaria e straordinaria vanno recuperate dopo anni, evidentemente, stanti i risultati di non particolare attenzione. Il contratto di programma destina complessivamente 17 miliardi di euro per questa manutenzione ordinaria e straordinaria, a cui si aggiungono i 24 miliardi di euro PNRR per lo sviluppo della rete ferroviaria. Per quanto di competenza del mio Ministero - rispondo per quello che posso fare io, non per quello che possono fare altri - abbiamo come obiettivo di spendere fino all'ultimo centesimo di euro i soldi del PNRR che sono in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. In particolare, l'obiettivo è la piena realizzazione dei corridoi europei TEN-T.

Ricordo a me stesso e agli interroganti che l'Alta velocità riguarda circa il 20 per cento dell'utenza, il restante 80 per cento di italiani normali viaggia su Intercity, treni regionali o treni locali, su cui verranno destinate tutte le risorse adeguate e necessarie. Altrettanto fondamentale è la messa in sicurezza, con l'estensione a ben 3.400 chilometri di linea ferroviaria, del sistema di sicurezza e segnalazione ERTMS Il potenziamento dell'alta velocità riguarderà anche zone al momento - sentivo parlare di Mezzogiorno - non raggiunte, come la Napoli-Bari, in corso di realizzazione: alla fine, ci saranno 2 ore di tempo di percorrenza per la Napoli-Bari e, ad alta velocità completata, 3 ore per la Roma-Napoli-Bari.

Come dicevo, però, è fondamentale intervenire sulle reti regionali, interregionali e sui nodi ferroviari. Ad esempio, lunedì della settimana prossima, non dell'anno prossimo, sarò a Firenze, dove si sono verificati parecchi degli ultimi disguidi, per dare il via, finalmente, entro l'estate, ai lavori del passante ferroviario di Firenze. Quindi, in 6 mesi miracoli non se ne fanno, ma conto che si stia notando il cambio di passo, a piedi e, soprattutto, in treno.

PRESIDENTE. Il deputato Deidda ha facoltà di replicare.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente, e grazie, signor Ministro. Siamo sicuramente soddisfatti, come Fratelli d'Italia, della sua risposta, ma siamo soddisfatti soprattutto dell'azione del suo Ministero e anche del Governo, dopo anni in cui le ferrovie sono state abbandonate a se stesse, perché questi incidenti non sono frutto del caso, ma sono frutto proprio della mancata manutenzione e dei mancati investimenti.

Ci siamo resi conto, anche con il lavoro della Commissione, di tutta la maggioranza, ma anche dell'opposizione, che in questi anni, per esempio, una sola dorsale - quella super sfruttata per l'Alta velocità, da Milano a Roma - non può ovviamente restare da sola, perché mancano una dorsale tirrenica e una adriatica e mancano quelle tratte, come ha detto lei, interregionali, come quella che passa per Rieti, come la Pontremolese, come quelle che comunque devono collegare la fascia adriatica a quella tirrenica e ricordiamoci delle Isole, la Sicilia, ma anche la Sardegna, dove mancano gli investimenti da anni, nonostante a volte si sia sbagliato, perché si è investito comprando inutili e costose carrozze, invece di intervenire sulle linee che ormai sono vecchie e addirittura risalenti all'Ottocento.

Quindi, grazie, noi saremo al vostro fianco. Lunga vita a questo Governo e alla sua azione (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

(Intendimenti in ordine alle priorità della politica infrastrutturale, con particolare riferimento al miglioramento delle infrastrutture presenti nel Mezzogiorno – n. 3-00385)

PRESIDENTE. Il deputato Francesco Silvestri ha facoltà di illustrare l'interrogazione Baldino ed altri n. 3-00385 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie, Presidente. Ministro, per prima cosa ci tengo a farle i complimenti per aver partecipato alla posa della prima pietra di un'opera, la diga foranea di Genova, il cui bando è stato annullato dal TAR. Questo la dice lunga sulla contezza che lei ha della materia gestita dal suo Ministero.

Le dico anche che, da un'intervista letta sulla stampa, ieri, ho avuto l'impressione che il vero Ministro delle Infrastrutture abbia una “v” in meno e non sia lei, Salvini, ma Salini, cioè il futuro costruttore del Ponte sullo Stretto, che ha scoperto - pensi la casualità, alle volte, nella vita - che, nell'arco di 7 giorni, il costo dell'opera è letteralmente raddoppiato. Lei, stamattina, ha bellamente detto che state investendo circa 30 miliardi di collegamenti fra Calabria e Sicilia. Ora, io vorrei segnalarle che nel DEF, cioè nel documento dove si fa una programmazione economica, quello che avete approvato, anzi, riapprovato, perché non siete venuti a lavorare…

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

FRANCESCO SILVESTRI… sono previsti solo 36 milioni, cioè lo 0,1 per cento di quanto annunciato.

Chiudo, dicendo che si è parlato per quaranta anni del Ponte sullo Stretto e l'unica cosa che ha portato sono le rendite finanziarie delle persone che lo dovevano gestire.

Quindi, Ministro, le chiedo se, intanto, intenda invertire la rotta del suo Ministero, puntando sulle opere veramente utili alla sicurezza delle persone che le attraversano e, soprattutto, le chiedo - e concludo - di smetterla di sparare numeri, reiteratamente, cifre, milioni, euro, rubli, il cui unico effetto reale è quello di far volare le azioni di pochi noti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Io avevo un'interrogazione sul ponte crollato in località Longobucco. Se è su questo, io posso dare una risposta, perché, per educazione, io chiedo agli uffici di rispondere alle domande che mi vengono fatte. Se dobbiamo riportare in vita l'epopea dei “no” di Toninelli, allora, quella è un'altra puntata della trasmissione (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Mi spiace per i cittadini calabresi che, in base a quello che lei avrebbe potenzialmente raccontato, meritavano una risposta, che io vado a dare lo stesso, considerato che si tratta di un ponte inaugurato 10 anni fa, costruito e preso in carico da ANAS, che voglio ringraziare, perché, a dimostrazione che il sistema di allerta funziona, lo ha chiuso per tempo, evitando morti e feriti. Però, fanno bene gli inquirenti a indagare, perché qualcosa evidentemente nella costruzione di quel ponte non ha funzionato.

Ricordo che i numeri - che manderò sulla sua casella e-mail, e ne ho parlato coi sindacati, questa mattina – testimoniano, fra ANAS e RFI, fra opere in corso, opere in avvio nel 2023 e manutenzione in corso o in avvio, di 48 miliardi di euro di investimenti, su tutto il territorio nazionale. Se avessero prevalso le logiche dei no-TAV, no-TAP e “no” a tutto il resto del mondo staremmo spendendo zero (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Io sono stato votato per avviare i cantieri, per sbloccare i cantieri e le opere pubbliche.

Ultima riflessione, poiché nella sua interrogazione, giustamente, si puntava il dito su una mancata manutenzione delle migliaia di ponti, viadotti e gallerie, negli ultimi anni - vero, e noi stiamo lavorando giorno e notte per una ricognizione di queste migliaia di infrastrutture -, ricordo i cognomi dei 5 Ministri che mi hanno preceduto: Giovannini, De Micheli, Toninelli, Delrio e Renzi. Ora, in 6 mesi posso far miracoli, però recuperare 10 anni di poco e nulla mi è difficile. Buon lavoro (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. L'onorevole Baldino ha facoltà di replicare.

Ricordo soltanto che l'interrogazione, su 6 capoversi, ne ha 5 su Longobucco. Poi, ovviamente, voi articolate come volete. Prego, onorevole Baldino.

VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, Presidente. Le immagini del ponte Ortiano 2, a Longobucco, sulla Sila-Mare, hanno fatto il giro del mondo. Io quel ponte l'ho percorso tante volte. Però, nelle stesse ore, voi vi apprestavate ad approvare e a finanziare, per 7 milioni di euro, una campagna pubblicitaria - cioè, propaganda - sul Ponte sullo Stretto. Pensiamo che per completare la Sila-Mare di milioni ce ne vogliono 22, quindi voi spendete un terzo per una campagna social. Però, Ministro, le veniamo in soccorso: la campagna sul Ponte sullo Stretto gliela facciamo noi, gliela facciamo gratis; ad esempio, diciamo gratis ai cittadini quali sono i veri costi di questo Ponte sullo Stretto. Quando l'opera è stata bloccata costava 8 miliardi; oggi, costerebbe, secondo le sue stime, 15 miliardi. Pensiamo che per completare la statale 106 e consentire ai calabresi di raggiungere veramente Reggio Calabria, poi, per percorrere questo ponte immaginario, ce ne vorrebbero 13, di miliardi; quindi, vi informiamo gratis anche sullo stato delle infrastrutture in Calabria, ad esempio, vi informiamo gratis che uno studente dell'entroterra, per raggiungere la scuola più vicina, percorre, in media, 60 minuti o che un'ambulanza, per raggiungere un paese dell'entroterra per prestare soccorso, impiega, in media, 45 minuti.

Queste informazioni ve le diamo gratis, perché evidentemente voi non le sapete, poiché in Calabria venite soltanto a fare passerelle e a raccogliere qualche voto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti del Ministro Salvini), promettendo mari e monti, anzi, ponti, ponti immaginari, perché quelli reali poi crollano sotto i nostri occhi.

Le vere cifre - considerato che lei ha dato i numeri, poi questo 48 devo dire che vi perseguita - le avete messe voi, nel DEF (La deputata Baldino mostra un foglio contenente dati tratti dal DEF): tolta la statale Jonica, per opere pubbliche nella regione Calabria avete destinato soltanto 36 milioni. Quindi, di cosa stiamo parlando? Diciamo la verità ai cittadini calabresi, che sicuramente ci stanno guardando…

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole.

VITTORIA BALDINO (M5S). E, poi, speriamo che dica loro come intende ricostruire questo ponte che è caduto, lasciando un intero paese isolato.

Ministro Salvini, le diciamo questo: le infrastrutture sono una cosa seria, con le infrastrutture non si scherza, anzi, non si gioca; quindi, se ci vuole giocare, le facciamo un favore, guardi, giochi con questo, Ministro (La deputata Baldino mostra un modellino di ponte)

PRESIDENTE. No, no, vabbè… su, onorevole Baldino…

VITTORIA BALDINO (M5S). …e lasci stare il suo Ministero (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

(Investimenti programmati e iniziative in relazione al miglioramento dell'efficienza della rete ferroviaria – n. 3-00386)

PRESIDENTE. Il deputato Barabotti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molinari ed altri n. 3-00386 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

ANDREA BARABOTTI (LEGA). Grazie, Presidente. Signor Ministro, l'Aula mi dovrà perdonare, perché sono un parlamentare modesto. Non sono uno di quei fenomeni del MoVimento 5 Stelle che utilizzerà il tempo della diretta televisiva per fare becera propaganda politica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Siamo qui per offrire un servizio ai cittadini! Allora, vado al punto della mia interrogazione. Purtroppo, nelle settimane scorse, come sa, si sono verificati alcuni incidenti che ci inducono a riflettere sulla manutenzione e che ci preoccupano per diversi motivi. Gli incidenti, che hanno riguardato il nostro sistema ferroviario, per alcuni momenti hanno tagliato l'Italia a metà e la concentrazione di tali incidenti è in Toscana, dove questo genere di fattori riporta alla mente la strage che si è verificata a Viareggio.

Tali incidenti testimoniano tante criticità, la cui presenza non dobbiamo sottovalutare, probabilmente dovute alla manutenzione degli impianti di circolazione, spesso obsoleti. Ora, non possiamo pretendere che il Governo abbia la bacchetta magica, ma siamo consapevoli che l'attenzione del suo Ministero su questo fronte è assolutamente importante e che esiste la consapevolezza che un Paese, senza efficaci strutture e infrastrutture di trasporto, non può competere, non può crescere e non può dare benessere ai suoi cittadini

PRESIDENTE. Grazie.

ANDREA BARABOTTI (LEGA). Quindi, le chiediamo quali investimenti siano già programmati e quali ulteriori iniziative intenda adottare per migliorare l'efficienza e la sicurezza della nostra rete ferroviaria.

PRESIDENTE. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie per la precisione della domanda; vedrò di essere altrettanto preciso nella risposta.

Nel Contratto di programma con RFI per la manutenzione ordinaria e straordinaria, sono stati stanziati 17 miliardi di euro. Per l'intero Contratto di programma, fino al 2026, per gli investimenti sulla rete ferroviaria alta velocità, treni regionali e interregionali, sono a bilancio 120 miliardi. Per il PNRR, per infrastrutture moderne e sicure, digitalizzate e sostenibili, sono a bilancio altri 25 miliardi.

Vado nel dettaglio di 4-5 interventi, altrimenti potrei star qua - e ci starei molto volentieri - mezza giornata: realizzazione del passante alta velocità di Firenze (atteso non so da quanto tempo), un'opera dal costo di 2,7 miliardi di euro, interamente finanziata, che eliminerà l'interferenza tra i treni ad alta velocità e quelli regionali (sarò sul posto lunedì); per l'alta velocità Brescia-Padova (sono già stato alla galleria di Lonato e abbiamo provveduto ad aggiornare il fabbisogno dell'attraversamento ferroviario della città di Vicenza) parliamo di investimenti del valore complessivo di oltre 10 miliardi; con riferimento al collegamento Orte-Falconara (Tirreno-Adriatico), nei giorni scorsi, si è conclusa la conferenza dei servizi che ha dato l'ok al raddoppio, in territorio marchigiano, tra Genga e Serra San Quirico, individuato come prioritario e dal valore di 631 milioni di euro (entro la metà di giugno, potrà essere bandita la gara). Ancora: sono stati programmati e finanziati il raddoppio e l'elettrificazione della ferrovia Empoli-Siena, con 300 milioni di euro, nonché l'inserimento del quadruplicamento della Pisa-Empoli nel contratto di programma, affinché sia finalmente progettato e realizzato.

Per ribadire la necessità di colmare il divario infrastrutturale del Sud, e, in particolare, della Sicilia, è bene ricordare l'investimento, già finanziato e già in corso - basta visitare i cantieri -, per la velocizzazione della Palermo-Catania-Messina, del valore di 11,8 miliardi di euro. Questa è la realtà dell'Italia dei “sì”. I “signor no” di professione, secondo me, non aiutano il Paese.

PRESIDENTE. Il deputato Barabotti ha facoltà di replicare, per due minuti.

ANDREA BARABOTTI (LEGA). Grazie, signor Ministro. La sua risposta è pienamente soddisfacente e, direi, anche pienamente rassicurante per gli italiani, almeno per gli italiani che vogliono un'Italia competitiva e protagonista, un po' meno per i fautori della decrescita felice, protagonisti dell'Italia del “no”. Le linee di azione, che il Ministro ci ha illustrato, sono coerenti con una strategia di sviluppo globale e integrata, non solo velocità, ma anche sostenibilità affidabilità, intermodalità e sicurezza, parole che nel vocabolario della Lega sono elementi chiave per un trasporto efficace e che guardi al futuro. La potenza di fuoco messa in campo dal Ministro Salvini per far fronte a queste sfide è importante. Non tornerò sui numeri che il Ministro ha citato, ma, per dirla con una famosa frase, la potenza è nulla senza controllo.

Voglio, quindi, ribadire che, grazie al nuovo codice degli appalti, al suo approccio pragmatico e al suo lavoro quotidiano, siamo all'alba di un'importante stagione per i collegamenti del nostro Paese e per il nostro futuro.

Ho parlato di pragmatismo, ma mi lasci dire, Presidente, che, in particolare, il Ministro Salvini ha vinto un male atavico di questo Paese. Quante volte abbiamo visto progetti strategici persi nei meandri dei Ministeri con il modificarsi delle maggioranze parlamentari? Troppi. Vogliamo parlare del Ponte sullo Stretto? Vogliamo parlare del passante alta velocità e della stazione alta velocità di Firenze, che, con il MoVimento 5 Stelle, sarebbero finiti, una volta per tutte, in soffitta?

Vediamo, finalmente, un approccio non solo concreto, ma anche serio sul piano istituzionale, l'approccio di chi è consapevole che le grandi sfide e le grandi infrastrutture si realizzano facendo sistema con l'intero Paese, lasciando da parte i comitati che si oppongono a tutto e lavorando con costanza, impegno quotidiano e anche presenza fisica.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ANDREA BARABOTTI (LEGA). In conclusione, proprio sulla presenza fisica, Presidente mi permetta di ringraziare il Ministro Salvini, che, lunedì prossimo, il 15 maggio, sarà a Firenze per avviare i lavori del passante ferroviario alta velocità di Firenze, un'opera attesa da tanto, troppo tempo, che, finalmente, collegherà, in modo più efficace, Nord, Centro e Sud del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

(Iniziative volte a favorire l'occupazione giovanile - n. 3-00387)

PRESIDENTE. La deputata Tenerini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00387 (Vedi l'allegato A), per un minuto.

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Grazie, Presidente. Buonasera, Ministro Calderoni. Il quadro d'insieme del mercato del lavoro italiano risulta particolarmente complesso, scontando, dal passato, dati sull'occupazione preoccupanti, soprattutto con riferimento alle giovani generazioni.

Il report dell'Istat relativo a occupati e disoccupati, pubblicato lo scorso 3 maggio, registra variazioni incoraggianti, fotografando, nel mese di marzo 2023, un aumento degli occupati rispetto al mese precedente ed una corrispondente diminuzione del tasso di disoccupazione. Tra gli indicatori da monitorare, appare assai rilevante quello relativo al numero di inattivi, cresciuto significativamente negli ultimi anni, quale vero e proprio allarme occupazionale.

La tendenza positiva, rilevata dall'Istat nel primo trimestre di quest'anno, appare confermata anche con riferimento agli inattivi, con riferimento ai quali emergono dati favorevoli, sia su base annua, sia nel confronto tra il primo trimestre del 2023 e l'ultimo trimestre del 2022. Confrontando i due trimestri, si osserva un incremento dello 0,6 per cento delle persone in cerca di lavoro e, al contempo, una diminuzione degli inattivi intorno all'1 per cento.

La situazione dei cosiddetti NEET, ovvero i soggetti che non lavorano e non sono inseriti in corsi di studio o di formazione, merita particolare attenzione, anche tramite interventi che aiutino a rendere strutturale il suddetto trend occupazionale favorevole.

Considerando che, lo scorso 4 maggio 2023, in Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il decreto-legge n. 48 del 2023 in materia di lavoro, si interroga il Ministro per sapere quali iniziative, anche normative, il suo Ministero abbia già intrapreso e intenda assumere al fine di incrementare ulteriormente i livelli occupazionali, combattere la disoccupazione giovanile e favorire l'attivazione dei cosiddetti soggetti NEET.

PRESIDENTE. Mentre lei prende fiato, la Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha facoltà di rispondere.

MARINA ELVIRA CALDERONE, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, signor Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti, perché il quesito mi consente di evidenziare i recenti interventi normativi del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in materia di incentivi all'occupazione giovanile e lotta alla disoccupazione.

Al riguardo, devo ricordare che, secondo i dati pubblicati dall'Istat nel Rapporto sul benessere equo e sostenibile 2022, in Italia, la percentuale dei cosiddetti NEET, cioè i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non frequentano alcuna scuola e non sono impiegati neppure in uno stage o in un tirocinio, si è attestata intorno al 19 per cento e le regioni del Mezzogiorno registrano la percentuale più alta e preoccupante di giovani inoccupati.

Nella consapevolezza della difficoltà in cui versa il mercato del lavoro e proprio al fine di incoraggiare e sostenere l'occupazione giovanile, lo scorso 4 maggio, è stato pubblicato il decreto-legge n. 48 del 2023, cosiddetto decreto Lavoro, che, all'articolo 27, prevede il riconoscimento per i datori di lavoro privati di un incentivo pari al 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per le nuove assunzioni, effettuate dal 1° giugno al 31 dicembre 2023, di giovani inoccupati fino a trent'anni, che siano registrati al Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani.

Questo sostegno, peraltro, è riconosciuto nella misura del 20 per cento, se cumulato con altri esoneri contributivi e riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

La norma in questione prevede che il beneficio in esame possa essere applicato alle assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e al contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere.

La previsione del decreto permette di utilizzare e riprogrammare per il 2023 e per il 2024 oltre 800 milioni di euro di fondi europei. In linea con le misure a sostegno dell'occupazione giovanile, il Ministero, per il tramite dell'ANPAL, è titolare del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027, cofinanziato dall'Unione europea, con investimento complessivo di circa 5 miliardi di euro, e ha l'obiettivo di sostenere e garantire interventi di politica attiva tesi a migliorare l'occupazione e, più in generale, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Nello specifico, circa 2,8 miliardi di euro della dotazione finanziaria complessiva del Programma nazionale sono destinati a garantire l'occupazione giovanile, stimolando e incentivando, quindi, la creazione di posti di lavoro sia di natura dipendente che autonoma. L'obiettivo di lungo periodo dichiarato è la riduzione del tasso di NEET al 9 per cento.

Aggiungo anche l'importanza di dare continuità al servizio civile universale, che coniuga l'obiettivo di sostenere la partecipazione attiva dei giovani nella società all'opportunità di fare esperienze e acquisire competenze utili per il successivo ingresso nel mercato del lavoro.

È prevista, infine, anche l'adesione all'iniziativa della Commissione europea ALMA, che, al fine di integrare e rafforzare le azioni a favore dei NEET, contempla percorsi di mobilità transnazionale orientati all'inclusività socio-lavorativa. Questo intervento sarà rivolto ai giovani più svantaggiati tra i 18 e i 30 anni e sarà attuato tramite percorsi indirizzati prioritariamente a coloro che presentino specifiche fragilità: disoccupati di lunga durata con scarsi risultati scolastici, con competenze professionali insufficienti, provenienti da contesti migratori o con disabilità.

PRESIDENTE. L'onorevole Tenerini ha facoltà di replicare, per due minuti.

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Caro Ministro, la ringrazio veramente per la sua risposta. Non posso che apprezzare notevolmente l'operato di questo Governo, che cerca di affrontare una problematica delicata che in Italia, più che in altri Paesi europei, coinvolge i nostri giovani.

Gli scorsi Governi si sono già scontrati con il problema e hanno provato ad affrontare il fenomeno dei NEET attuando politiche che però, ahimè, fino ad oggi si sono sempre rilevate poco efficaci, come il piano “NEET working” del 2019.

Ovviamente, per contrastare un fenomeno del genere c'è bisogno di un piano di lungo corso, come questo Governo e il suo Dicastero, signora Ministra, stanno facendo. Tale piano, però, non può raggiungere efficacemente i risultati sperati senza l'avvio di un programma di ristrutturazione economica e sociale che abbia come punto fondamentale finanziamenti alla scuola e all'università per evitare il fenomeno della dispersione scolastica, fenomeno ovviamente legato a doppio filo con quello dei NEET.

Occorre scommettere sui giovani, come questo Governo effettivamente sta facendo, e accompagnarli, in modo intelligente, nel mondo del lavoro. Importante, infatti, è l'intervento nel decreto Lavoro, che prevede un incentivo, per i datori di lavoro privati, fino al 60 per cento di sgravio per le assunzioni dal 1° giugno al 31 dicembre 2023.

Fino a oggi, però, queste politiche attive del lavoro, purtroppo, si sono rivelate a volte anche fallimentari, soprattutto per quell'accanimento terapeutico che si è voluto dimostrare in favore dei centri per l'impiego, che non possono diventare l'unica soluzione al tentativo di fare incontrare domanda e offerta.

Bene, dunque, il Programma nazionale giovani, donne e lavoro, che prevede 5 miliardi per politiche attive per facilitare, appunto, l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro. Bene anche la continuità del servizio civile universale, che serve per far diventare i giovani cittadini più attivi e partecipativi alla vita del governo e farli incontrare con il mondo attivo del lavoro.

PRESIDENTE. Concludiamo.

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Il cambio di passo potrebbe essere offerto anche dalla valorizzazione di esperienze già presenti.

Ma non solo. Dobbiamo procedere a passo spedito per raggiungere obiettivi importanti come la parità di genere (perché, purtroppo, lei sa che tra i NEET è altissima la percentuale delle donne), l'inclusione sociale, il contrasto alla povertà e al lavoro nero.

Ovviamente, da un punto di vista economico, l'ultimo anno è stato particolarmente difficile perché questo Governo ha dovuto fronteggiare una serie di emergenze. Ciononostante, un serio lavoro di programmazione è già stato avviato.

Io, signora Ministra, da mamma, guardo con fiducia all'operato di questo lavoro e ciò sta nei fatti. La ringrazio perché nei fatti lei sta compiendo, con il suo Dicastero e con questo Governo, un enorme passo in avanti.

(Iniziative volte a favorire il programma “Garanzia occupabilità dei lavoratori”, nell'ottica del raggiungimento dei relativi obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – n. 3-00388)

PRESIDENTE. L'onorevole Bicchielli ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lupi ed altri n. 3-00388 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Signora Ministra, la componente 1 della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori, il cosiddetto GOL, per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro.

Il programma dispone di una dotazione di 4,4 miliardi di euro dai fondi del PNRR e di 500 milioni di euro dal pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa e si pone l'obiettivo di coinvolgere 3 milioni di beneficiari entro il 2025, di cui 800.000 in attività formative.

L'attuazione del programma è realizzata dalle regioni, sulla base di piani regionali approvati dall'ANPAL, che è un ente pubblico sotto la sua vigilanza, e le recenti modifiche al reddito di cittadinanza rendono necessarie azioni più efficaci per inserire nel mercato del lavoro le persone disoccupate e considerate occupabili.

Secondo i dati pubblicati nell'ultima nota di monitoraggio GOL, il tasso di occupazione, a 150 giorni dall'ingresso nel programma, è pari al 21,6 per cento.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Le chiediamo quali iniziative intenda assumere, per quanto di sua competenza, per favorire l'attuazione del programma e il raggiungimento degli obiettivi e traguardi previsti dal PNRR, in particolare nelle regioni che presentano tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale.

PRESIDENTE. La Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha facoltà di rispondere.

MARINA ELVIRA CALDERONE, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, signor Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver sollevato un quesito inerente all'attuazione del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori, che si inserisce nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per il quale sono state allocate risorse pari, come dicevamo, a 4,4 miliardi di euro.

Il programma rappresenta un'azione di riforma per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro e si pone l'obiettivo, entro il 2025, di coinvolgere in percorsi di sostegno 3 milioni di beneficiari in cerca di lavoro, di cui 800.000 in attività formativa (300.000 relativi alle competenze digitali). GOL è attuato dalle regioni e dalle province autonome e l'ANPAL monitora il programma e vigila sull'attuazione degli interventi da parte delle stesse.

Gli obiettivi intermedi sinora raggiunti dal programma sono stati finora superiori a quanto concordato con la Commissione europea. A dicembre 2022 GOL aveva già raggiunto oltre 700.000 individui, a fronte dei 300.000 programmati, con la relativa sottoscrizione di un patto individualizzato a seguito di un servizio di assessment e di profilazione.

Dal monitoraggio svolto da ANPAL, fino al 31 marzo 2023 risultano 144.874 beneficiari coinvolti nel programma GOL, pari al 33,6 per cento del totale, che hanno concluso, nel periodo oggetto di analisi individuato nei 150 giorni successivi alla presa in carico, almeno un contratto di lavoro.

Permangono anche rilevanti differenze a livello territoriale, che riflettono in larga misura le diverse condizioni del mercato del lavoro nel nostro Paese, influenzate da diversi fattori quali, ad esempio, la stagionalità e la dislocazione delle imprese sui territori.

Proprio per queste ragioni, uno dei principali obiettivi di GOL è quello di garantire in tutto il territorio nazionale un funzionamento più efficace dei servizi per il lavoro attraverso una maggiore prossimità ai cittadini e l'integrazione efficiente con le politiche attive regionali. A tal fine, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali favorisce un'offerta più qualificata nelle politiche della formazione, che superi l'approccio standardizzato e indifferenziato attraverso la personalizzazione degli interventi e la costruzione di specifici percorsi formativi. Per una più efficace strategia occupazionale deve essere realizzata la sinergia tra sistema pubblico e privato, rendendo strutturale la cooperazione tra i servizi pubblici e le agenzie per il lavoro.

Reputo il programma GOL uno strumento importante da utilizzare per migliorare l'inserimento lavorativo delle persone, in particolare i percettori di ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, i lavoratori fragili e chi non ha un impiego. Proprio per questo motivo nel recente decreto-legge n. 48 del 2023, al fine di favorire l'attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, il Governo ha previsto che, per le nuove misure in materia di inclusione sociale e attivazione lavorativa, l'assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro, il patto di servizio personalizzato possa prevedere l'adesione ai servizi al lavoro e i percorsi formativi previsti dal programma GOL.

Il decreto Lavoro sul punto introduce un complessivo sistema di presa in carico dei lavoratori più efficace, moderno e controllato, con la previsione della sinergia di tutti gli attori del mondo del lavoro.

Il citato coordinamento con il programma GOL dimostra che il Governo continua a dedicarsi, con attenzione e con il massimo impegno, alla messa in atto di iniziative finalizzate a migliorare la qualità e le tutele dell'occupazione, in particolar modo quella giovanile e femminile, valorizzando anche i momenti di formazione e riqualificazione professionale.

PRESIDENTE. L'onorevole Bicchielli ha facoltà di replicare per due minuti.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signora Ministra della sua risposta, precisa, puntuale e preziosa per il nostro lavoro e possiamo sicuramente ritenerci soddisfatti. Ancora una volta, il Governo di centrodestra dimostra che mantiene gli impegni presi in campagna elettorale. Tra questi, sicuramente uno degli impegni più importanti era quello di dare lavoro, ma anche di dare dignità al lavoro e ai giovani. Lei prima parlava, in un'altra interrogazione, dei NEET, dei giovani che non sono stati mai interessati dal mondo del lavoro e dalla formazione, soprattutto in un momento in cui abbiamo deciso di dare dignità, di dare occupazione, occupazione reale agli occupabili e non il cosiddetto reddito di cittadinanza. Un sussidio: si utilizza un termine che, come lei sa, è legato a una prestazione lavorativa; invece il lavoro, soprattutto quello del GOL, ha dimostrato sicuramente che c'è la capacità, la possibilità di rilanciare l'occupazione in Italia e di combattere la disoccupazione. Abbiamo appreso con favore che gli obiettivi che ci eravamo proposti, che il Governo si era proposto sono stati non solo raggiunti, ma superati. Siamo convinti che andrà ancora meglio, soprattutto perché abbiamo visto che con intelligenza - poiché l'Italia è un Paese molto diverso - state attuando una politica del lavoro differenziata e non standardizzata.

(Iniziative di competenza volte a favorire il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro, anche attraverso la previsione di misure di premialità - n. 3-00389)

PRESIDENTE. L'onorevole Scotto ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00389 (Vedi l'allegato A), per un minuto.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Grazie Presidente, signor Ministra, avete annunciato urbi et orbi che non approverete mai un salario minimo legale che stabilisca una soglia sotto la quale il lavoro equivale a sfruttamento. Avete, inoltre, negato la possibilità di varare una legge sulla rappresentanza che contribuisca a spazzare via i contratti pirata che hanno precarizzato ulteriormente il mercato del lavoro. Dite, invece, di voler rafforzare la contrattazione collettiva, tuttavia al momento non c'è nemmeno uno straccio di iniziativa per rinnovare i contratti, alcuni dei quali scaduti addirittura da un decennio. Signora Ministra, ci sono quasi 7 milioni di lavoratori che aspettano rinnovi che non arrivano, prima o poi ve ne occuperete?

PRESIDENTE. La Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha facoltà di rispondere.

MARINA ELVIRA CALDERONE, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie Presidente e ringrazio gli onorevoli interroganti. Il tema della contrattazione collettiva rappresenta una questione centrale ai fini della garanzia di livelli salariali adeguati sia rispetto alla qualità della prestazione lavorativa che al contesto socioeconomico di riferimento.

Come ho già avuto modo di ricordare in recenti analoghe occasioni, nel nostro ordinamento la determinazione di un'adeguata retribuzione non è rimessa alla legge, ma è demandata alla libera negoziazione delle parti sociali attraverso lo strumento della contrattazione collettiva, chiamata a definire, in base al settore e al livello di inquadramento dei lavoratori, le condizioni giuridiche ed economiche applicabili. La complessità dell'ordinamento italiano in materia rende, dunque, indispensabile approfondire con rigore e cautela il tema posto dagli onorevoli interroganti. Il problema dell'adeguamento dei livelli salariali è una preoccupazione del Governo, ben consapevole del progressivo impoverimento delle famiglie italiane a causa di politiche economiche e sociali passate non efficaci e, da ultimo, dell'elevata spirale inflazionistica. Il Governo ha messo in campo, sin dalla recente manovra di bilancio, numerosi e significativi interventi a tutela del potere d'acquisto delle famiglie e dei lavoratori, tra i quali il rinnovo del taglio di due punti percentuali del cuneo fiscale e contributivo e l'aggiunta di un ulteriore punto al taglio contributivo per i redditi più bassi. A ciò si aggiunge quanto previsto nel decreto-legge n. 48 del 2023 nel quale il Governo, consapevole delle difficoltà in cui versano le famiglie italiane, ha disposto l'ulteriore taglio del cuneo contributivo fino a 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35 mila euro e fino a 7 punti percentuali per i redditi più bassi, fino a 25 mila euro, destinando tutte le risorse rinvenute dal DEF, oltre 4 miliardi di euro, a questa operazione. Tali interventi sono coerenti con il più generale obiettivo del Governo di garantire retribuzioni dignitose e un percorso di crescita economica e di progressione di carriera rapportato allo sviluppo delle competenze. Come è ben noto agli onorevoli interroganti, abbiamo ereditato una situazione di contratti collettivi complessa; infatti, numerosi sono i contratti collettivi nazionali di lavoro scaduti e non rinnovati anche da molti anni. È da qui che occorre ripartire, valorizzando e rilanciando gli strumenti di tutela previsti dai contratti al fine di addivenire, in un mondo del lavoro in continuo cambiamento, a soluzioni utili a ridurre la conflittualità tra lavoratore e datore di lavoro. La contrattazione collettiva, che attualmente vede più dell'85 per cento dei lavoratori coperti, ha garantito l'introduzione di una serie di misure che negli anni hanno portato giovamento ai lavoratori in termini di TFR, malattia, ferie, permessi, tredicesima, quattordicesima, previdenza complementare e sanità integrativa. Questo sistema implica già in molti casi che i salari siano più alti di un'ipotetica soglia minima. In questa prospettiva, l'intenzione del Governo è di estendere i contratti collettivi anche a settori lavorativi non ancora censiti. L'attivazione di percorsi interlocutori tra le parti non coinvolte nella contrattazione collettiva, nonché l'estensione dell'efficacia dei contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentativi, rappresentano opportunità e buone soluzioni per garantire un livello dignitoso del salario.

Confermo, altresì, che stiamo approfondendo gli strumenti normativi più idonei a facilitare l'efficace soluzione della problematica del puntuale rinnovo dei contratti collettivi, anche individuando forme di tassazione agevolata dei frutti della contrattazione e degli aumenti salariali in base alle risorse disponibili in bilancio. Infine, sul tema un campo di azione sarà rappresentato nell'immediato futuro dal recepimento della direttiva europea sul salario minimo, da ultimare entro il 15 novembre 2024 che, pur finalizzata a garantire ai lavoratori dell'Unione europea condizioni dignitose, non stabilisce una soglia europea di salario, rimettendo, proprio alla contrattazione collettiva, il compito di individuare l'importo minimo.

PRESIDENTE. Prima di ascoltare la replica del deputato Scotto, mi fa piacere salutare i giovanissimi allievi dell'istituto comprensivo “Raffaele Iozzino” di Casola di Napoli e quelli un po' più cresciuti dell'istituto tecnico “Molinari” di Milano (Applausi). Adesso ascoltiamo la replica del deputato Scotto, prego onorevole.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente, la risposta è inadeguata e notarile. Non si può dire approfondiremo, ci sono milioni di lavoratori che aspettano e aspettano da tempo - dieci anni - la formazione professionale, la vigilanza sette anni, i lavoratori del pubblico impiego e, dunque, tocca a lei, tocca al Governo aspettano da tempo il rinnovo del contratto. Nonostante ciò, nel Documento di economia e finanza non avete messo un euro sul rinnovo del contratto del pubblico impiego. Dunque, quando ci viene a smontare l'impalcatura del salario minimo dicendo che è lasciato alla libera contrattazione, deve anche rispondere che farà qualcosa in quella direzione, invece avete un'idea di un Governo che semplicemente si limita a registrare i problemi. Aggiungo che il cuneo, come lei ben sa, non è strutturale ma è temporaneo, per stessa ammissione del Ministro Giorgetti. Allo stesso tempo, però, da sapienti manipolatori avete varato un provvedimento che abusivamente porta il nome del 1° maggio, ma non si è mai visto un 1° maggio dove si tagliano i soldi per i poveri, dove si liberalizzano i contratti precari, dove si aumentano i voucher. Per fortuna c'è la Costituzione - articolo 36 - a stabilire che il lavoro deve essere ben retribuito, e, per fortuna, ci sono i tribunali che lo fanno applicare perché, se dipendesse da voi, la Costituzione verrebbe bullizzata quotidianamente, come dimostrano anche alcuni tentativi di mettere tutto il potere nelle mani dell'uomo o della donna sola al comando.

Noi saremo al fianco di quei lavoratori che chiedono diritti, salario, retribuzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 65, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo perché domani ci sarà la procedura di confronto tra i sindacati e la FCA Services del gruppo Stellantis. Parliamo di una cessione di ramo d'azienda che interessa circa 180 lavoratori. Di questi 180 lavoratori, quelli che fanno capo al sito torinese sono stati riassorbiti all'interno del gruppo e, quindi, sostanzialmente, non vengono toccati da questa cessione. Mentre, per i soli 28 lavoratori del sito di Pomigliano d'Arco si parla di una cessione ad un'azienda straniera non meglio precisata per un solo anno.

Ebbene, Presidente, il timore è che dietro questa operazione, in realtà, ci sia una discriminazione territoriale. Tra l'altro, si tratta di lavoratori in smart working, quindi non c'è una questione di sito di appartenenza. Quindi, non si capisce come mai una parte di lavoratori, quelli appartenenti al Nord, debba essere tutelata e garantita, mentre gli altri 28, molti dei quali, tra l'altro, lavorano per l'ex gruppo FIAT da oltre vent'anni, debbano essere buttati via senza nemmeno una spiegazione. Per questo depositeremo un'interrogazione e monitoreremo tutta la questione.

PRESIDENTE. Peraltro, la Ministra del Lavoro ha ascoltato il suo intervento, quindi è una fortuita, ma efficace coincidenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 15 maggio 2023 - Ore 12:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. (C. 1067-A​)

Relatori: BATTISTONI, per la VIII Commissione; FURGIUELE, per la IX Commissione.

La seduta termina alle 16.