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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 6 ottobre 2023

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: MOZIONE N. 1-00191

Mozione n. 1-00191- Iniziative a salvaguardia del sistema sanitario nazionale

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 15 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 12 minuti
Fratelli d'Italia 51 minuti
Partito Democratico – Italia democratica e progressista 36 minuti
Lega – Salvini premier 35 minuti
MoVimento 5 Stelle 30 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente – PPE 28 minuti
Azione – Italia Viva – Renew Europe 21 minuti
Alleanza Verdi e Sinistra 18 minuti
Noi Moderati (Noi Con L'Italia, Coraggio Italia, Udc e Italia al Centro) – MAIE 17 minuti
Misto: 16 minuti
  Minoranze Linguistiche 9 minuti
  +Europa 7 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 6 ottobre 2023.

  Albano, Amato, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Calovini, Cantone, Cappellacci, Carè, Carloni, Cavandoli, Cavo, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Crippa, De Monte, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Fitto, Formentini, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Grippo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Loperfido, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Onori, Orsini, Nazario Pagano, Pastorella, Peluffo, Pichetto Fratin, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Squeri, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Zaratti, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 5 ottobre 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   DALLA CHIESA: «Modifica all'articolo 3 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, concernente l'esclusione degli assegni di mantenimento periodici spettanti all'ex coniuge dalla base imponibile dell'imposta sul reddito delle persone fisiche» (1459);

   FURFARO: «Modifiche al testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti l'incremento dell'indennità di maternità e l'introduzione del congedo paritario» (1460);

   TENERINI: «Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività di cura e assistenza svolta dal caregiver familiare» (1461);

   SERGIO COSTA e ILARIA FONTANA: «Disposizioni per l'individuazione e la mappatura delle principali fonti di approvvigionamento di acqua potabile e la delimitazione dei bacini idrografici che le alimentano nonché delega al Governo per la tutela di essi quali “santuari dell'acqua potabile”» (1462);

   PAVANELLI: «Disposizioni in materia di turismo accessibile e inclusivo» (1463).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 5 ottobre 2023 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:

  dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai Ministri dell'interno, degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della giustizia:

   «Conversione in legge del decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno» (1458).

  Sarà stampato e distribuito.

Annunzio di proposte di legge d'iniziativa regionale.

  In data 5 ottobre 2023 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:

   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: «Modifiche al codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209» (1464).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   II Commissione (Giustizia)

  CIOCCHETTI e CIANCITTO: «Modifica dell'articolo 590-sexies e introduzione dell'articolo 590-septies del codice penale in materia di responsabilità colposa e di decorrenza del termine di prescrizione per morte o lesioni personali in ambito sanitario» (1280) Parere delle Commissioni I, V e XII.

   VII Commissione (Cultura)

  S. 317-533-548. – Senatori ROMEO ed altri; MENIA ed altri; GASPARRI: «Modifiche alla legge 30 marzo 2004, n. 92, in materia di iniziative per la promozione della conoscenza della tragedia delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni» (approvata, in un testo unificato, dal Senato) (1457) Parere delle Commissioni I e V.

Trasmissione dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.

  Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con lettera in data 4 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2023/0152, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per mancato recepimento della direttiva delegata (UE) 2023/544 che modifica la direttiva 2000/53/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le esenzioni relative all'uso del piombo nelle leghe di alluminio destinate a lavorazione meccanica, nelle leghe di rame e in determinati accumulatori.

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

  Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 5 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, corredata del relativo rapporto sull'attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell'allocazione delle relative risorse in bilancio, di cui all'articolo 9, comma 1-ter, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, riferita all'anno 2022 (Doc. CLXIV, n. 14).

  Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali), alla V Commissione (Bilancio), alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 3 ottobre 2023, ha trasmesso la seguente relazione concernente il seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti dalle Camere in merito a progetti di atti dell'Unione europea o ad atti preordinati alla formulazione degli stessi:

   relazione, predisposta dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, concernente il seguito del documento della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) della Camera (atto Camera Doc. XVIII-bis, n. 11), approvato nell'ambito della verifica di sussidiarietà di cui all'articolo 6 del protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'attestazione e sulla comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite (direttiva sulle asserzioni ambientali) (COM(2023) 166 final).

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 4 ottobre 2023, ha trasmesso la seguente relazione concernente il seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti dalle Camere in merito a progetti di atti dell'Unione europea o ad atti preordinati alla formulazione degli stessi:

   relazione, predisposta dal Ministero delle imprese e del made in Italy, concernente il seguito del documento della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) della Camera (atto Camera Doc. XVIII-bis, n. 13), approvato nell'ambito della verifica di sussidiarietà di cui all'articolo 6 del protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla concessione di licenze obbligatorie per la gestione delle crisi, che modifica il regolamento (CE) n. 816/2006 (COM(2023) 224 final).

  Questa relazione è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 4 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione, predisposta dal Ministero dell'economia e delle finanze, in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla sicurezza dei giocattoli e che abroga la direttiva 2009/48/CE (COM(2023) 462 final).

  Questa relazione è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive), alla XII Commissione (Affari sociali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 5 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti relazioni concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni:

   relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale e che abroga il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio (COM(2023) 240 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla V Commissione (Bilancio) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

   relazione in merito alla proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1467/97 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (COM(2023) 241 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla V Commissione (Bilancio) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

   relazione in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul monitoraggio del suolo e la resilienza (normativa sul monitoraggio del suolo) (COM(2023) 416 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

   relazione in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 96/53/CE del Consiglio, che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale (COM(2023) 445 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 5 ottobre 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Relazione della Commissione al Consiglio relativa alle principali conclusioni del riesame del regolamento (UE) 2022/2576 del Consiglio, del 19 dicembre 2022, alla luce della situazione generale dell'approvvigionamento di gas all'Unione (COM(2023) 547 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Valutazione ex post del programma di sostegno alle riforme strutturali (COM(2023) 571 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 5 ottobre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sulla relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla prima revisione preliminare dell'attuazione del regolamento (UE) 2019/1150 che promuove equità e trasparenza per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online (COM(2023) 525 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Intendimenti circa il rinnovo, in sede europea, dell'autorizzazione all'utilizzo del glifosato in agricoltura – 2-00229

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per sapere – premesso che:

   il glifosato è un erbicida il cui utilizzo è notevolmente aumentato negli ultimi 20 anni: oggi il 60 per cento degli erbicidi al mondo contiene questo principio attivo. Ogni anno ne vengono utilizzate dalle 600.000 alle 750.000 tonnellate e si stima che il suo utilizzo possa arrivare alle 920.000 tonnellate entro il 2025. Il composto, utilizzato nei campi e in ambito urbano e domestico, ha un effetto ad ampio spettro contro le piante infestanti;

   fin dal 2015 il glifosato è classificato dalla Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro collegata all'Oms, come «probabile cancerogeno» (gruppo 2A) per gli esseri umani, mentre due agenzie europee (Efsa e Echa) hanno dato parere diverso, pur confermando effetti negativi del prodotto sull'ambiente;

   sulla sua tossicità si discute da anni e di conseguenza sulla possibilità di vietarne l'utilizzo. Una prova del rischio di esposizione a questa sostanza viene da studi che ne rilevano la presenza nell'uomo. Ulteriori studi dimostrano che il glifosato è una sostanza ad elevata tossicità ambientale capace di alterare la funzionalità degli ecosistemi e degli habitat naturali e ridurre drasticamente la biodiversità;

   un recente rapporto Ispra sui pesticidi nelle acque italiane evidenzia che le sostanze più diffuse sono proprio il glifosato e il suo metabolita Ampa, dimostrando la sua persistenza in ambiente;

   una recente ricerca – pubblicata su Environmental Science and Pollution Research – rileva come nel 99,8 per cento dei campioni di urina presenta il glifosato, dimostrando la preoccupante diffusione della contaminazione nella popolazione. Non sono solo gli agricoltori a essere esposti all'erbicida, anche anziani, giovani e bambini che nulla hanno a che vedere con i campi coltivati. Se l'esposizione professionale si conferma come la più elevata, per la popolazione generale la principale fonte di contaminazione è dovuta al consumo di cibo e acqua;

   il glifosato è altamente dannoso per la biodiversità; in particolare è stato collegato a tossicità cronica nelle specie acquatiche dal comitato di valutazione dei rischi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA); la scienza indipendente ha rivelato che i prodotti a base di glifosato influenzano negativamente, tra l'altro, il comportamento, la crescita, lo sviluppo, i processi metabolici e il sistema immunitario di diverse specie di api e che costituisce una sostanza problematica per l'estrazione dell'acqua potabile;

   in Europa il glifosato è sottoposto a una severa regolamentazione, ma il suo uso viene prolungato grazie all'approvazione di continue proroghe dell'autorizzazione in deroga all'impiego del glifosato;

   la sua licenza per il mercato della UE è stata rinnovata l'ultima volta nel 2017 e per soli 5 anni, dopo una lunga disputa anche scientifica iniziata nel 2015, quando l'organizzazione mondiale per la sanità aveva classificato per la prima volta il glifosato come «probabilmente cancerogeno»;

   il 23 settembre 2023 la Commissione europea ha proposto di rinnovare per altri dieci anni l'autorizzazione del glifosato con la condizione che l'utilizzo venga accompagnato da misure di mitigazione del rischio riguardanti i dintorni delle aree irrorate dal pesticida;

   la proposta della Commissione UE dovrà essere esaminata dai rappresentanti dei 27 Stati membri, che dovrebbero poi votarla a maggioranza qualificata nel voto del 13 ottobre 2023. L'attuale autorizzazione del glifosato, rinnovata nel 2017 per cinque anni, era scaduta il 15 dicembre 2022, ma è stata prorogata di un anno, fino al 15 dicembre 2023, in attesa di una valutazione scientifica. Su alcuni danni sanitari e ambientali c'è un largo consenso;

   le decisioni sull'autorizzazione dei pesticidi devono rispettare il principio di precauzione e garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente, e l'industria dovrebbero sempre dimostrare che i prodotti immessi sul mercato non danneggiano la salute umana o animale o l'ambiente. In caso di incertezza sui rischi di danno, come nel caso delle conclusioni dell'Efsa, il diritto dell'UE e il principio di precauzione impongono alle autorità di regolamentazione di adottare misure di protezione, senza dovere aspettare che i rischi diventino manifesti;

   oltre un milione di cittadini europei ha chiesto alla Commissione UE con la petizione ICE «Salviamo api e agricoltori» azioni per ridurre l'uso e la pericolosità dei pesticidi;

   come ricordano le associazioni ambientaliste, ogni ulteriore proroga è in contrasto con quanto indicato dalle strategie europee From farm to fork e Biodiversity 2030 che chiedono di puntare sulla sostenibilità ambientale dell'intero settore agroalimentare attraverso il raggiungimento di obiettivi al 2030 come la riduzione del 50 per cento dei pesticidi, del 20 per cento dei fertilizzanti e del 50 per cento degli antibiotici utilizzati negli allevamenti, il raggiungimento del 25 per cento di terreni agricoli dedicati al biologico a livello europeo, il raggiungimento del 10 per cento di aree agricole destinate a fasce tampone e zone ad alta biodiversità –:

   se il prossimo mese di ottobre 2023 non si intenda votare contro al rinnovo dell'autorizzazione europea del glifosato, per il rispetto del principio di precauzione e per la tutela delle persone e degli ecosistemi.
(2-00229) «Evi, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Zaratti».


Iniziative in ordine alla costituzione di parte civile dello Stato nel processo per il caso Regeni, nonché in merito all'estradizione verso la Turchia di un giornalista di origine curda fermato in Italia – 2-00234

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:

   nel novembre del 1995, con la Conferenza di Barcellona e la successiva Dichiarazione di Barcellona, fu stabilita una Partnership euromediterranea (Pem) fra i 27 Ministri degli esteri dei paesi dell'UE, del Nord-Africa e del Medio Oriente;

   la Dichiarazione di Barcellona ha, inoltre, sancito la responsabilità collettiva dei Paesi del Mediterraneo al fine di garantire, da parte di tutti i Paesi membri, il «rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali» e «l'effettivo e legittimo esercizio di tali diritti e libertà, compreso la libertà di espressione, di associazione per scopi pacifici, e la libertà di pensiero, coscienza e religione, sia individualmente sia con altri membri dello stesso gruppo, senza alcuna discriminazione basata sulla razza, la nazionalità, la lingua, la religione o il sesso»;

   nonostante queste positive intenzioni e le dichiarazioni di principio sottoscritte, i Paesi della Pem devono ancora oggi concordare un concreto programma di lavoro sui diritti umani;

   ciò nondimeno, a partire dalla Conferenza di Barcellona, numerose sono state le richieste e le raccomandazioni pervenute da più parti all'Unione europea per chiedere che sia stabilita un'agenda dei diritti umani all'interno degli accordi di partnership;

   ora questi principi si scontrano nel nostro Paese con due casi concreti: la morte di Giulio Regeni e l'arresto di Devrim Akcadag;

   con comunicato della Corte costituzionale del 27 settembre 2023, la Corte, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo per il sequestro e l'omicidio di Regeni. La Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dall'articolo 1, comma 1, della Convenzione di New York contro la tortura, quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell'imputato, è impossibile avere la prova che quest'ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo, fatto salvo il diritto dell'imputato stesso a un nuovo processo in presenza per il riesame del merito della causa;

   il Gip del tribunale di Roma aveva sollevato questione di legittimità costituzionale dell'articolo 420-bis del codice di procedura penale – in riferimento agli articoli 2, 3, 24, 111, 112, 117 della Costituzione – nella parte in cui non prevede che il giudice proceda in assenza dell'imputato anche quando ritiene altrimenti provato che l'assenza dall'udienza sia dovuta alla mancata assistenza giudiziaria o al rifiuto di cooperazione da parte dello Stato di appartenenza o di residenza dell'imputato, nonché dell'articolo 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice proceda in assenza dell'imputato anche fuori dei casi di cui ai commi 1 e 2, quando ritiene provato che la mancata conoscenza della pendenza del procedimento dipenda dalla mancata assistenza giudiziaria o dal rifiuto di cooperazione da parte dello Stato di appartenenza o di residenza dell'imputato;

   il processo nei confronti del generale Sabir Tariq, dei colonnelli Mohamed Athar Kamel e Helmi Uhsam, il maggiore Magdi Ibrahim Sharif, quest'ultimo accusato anche delle torture e morte di Giulio, da allora è fermo perché le autorità della Repubblica d'Egitto non hanno mai voluto fornire i recapiti a cui indirizzare gli atti;

   l'altro caso è quello di Drevim Akcadag, cittadino tedesco di origine curda, giornalista e traduttore presso l'Università di Berlino;

   alle 9.30 del 1° agosto 2023 tre funzionari della Digos prelevano Akcadag e la figlia di 11 anni dall'Hotel Red Sun Village, senza nessuna spiegazione e attenzione per la minore, terrorizzata e in costume da bagno, e li portano alla stazione di polizia; poi la figlia verrà rilasciata e portata in un centro d'accoglienza, mentre Akcadag viene condotto, in isolamento, nel carcere Bancali (Sassari);

   successivamente gli vengono concessi gli arresti domiciliari presso l'Asce (Associazione Sarda contro l'emarginazione) di Selargius;

   il caso non è chiuso e la richiesta di estradizione della Turchia è ancora pendente: Erdogan considera Akcadag un terrorista affiliato al Pkk, e rischia fino a 15 anni di galera;

   l'accusa mossa dalla Turchia è «partecipazione ad associazione terroristica», ex articoli 314/2, 53, 58/9 del codice penale. Trattasi di una Red Notice: un avviso diffuso dall'Interpol su richiesta di una forza di polizia di uno Stato per individuare ed arrestare una persona ricercata da un determinato paese e metterla a disposizione dell'autorità giudiziaria in attesa della richiesta d'estradizione;

   in Germania le indagini per terrorismo richieste da Ankara sono state archiviate per ben tre volte, perché è stato accertato che Akcadag non ha nessun legame con il Pkk;

   ad avviso degli interpellanti è incredibile che l'Italia non riconosca l'Interpol Abuse, cioè la strumentalizzazione della cooperazione di polizia, continuando ad eseguire Red Notices emesse in stati autoritari in automatico senza alcun vaglio politico;

   la Turchia da tempo non dà alcun affidamento circa il rispetto dei diritti fondamentali come sottolineato dalla Corte di cassazione con sentenze nn. 54467 del 2016, 31588 del 2023. La Corte si riferisce alle sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo turco anche attraverso lo strumento della persecuzione politica degli oppositori attuata dall'emissione di Red Notice Interpol;

   in casi di questo tipo, secondo il codice di procedura penale, il Ministro della giustizia ha il potere di rifiutare l'estradizione, «tenendo conto della gravità del fatto, della rilevanza degli interessi lesi dal reato e delle condizioni personali dell'interessato»;

   la qualificazione del Pkk come organizzazione terroristica è talmente fuorviante e talmente strumentale che le magistrature dei Paesi Ue la ignorano di fatto (come Francia e Germania) o addirittura la contraddicono in diritto (come il Belgio) –:

   se il Governo non ritenga, per il caso Regeni, di adottare ogni iniziativa di competenza per costituirsi parte civile nel processo già avviato dal tribunale di Roma;

   quali iniziative urgenti si intendano adottare, per quanto di competenza, per negare immediatamente l'estradizione di Akcadag, così come, peraltro, fatto da altri paesi dell'Unione europea.
(2-00234) «Bonelli, Zanella».


Iniziative volte all'incremento del personale della polizia penitenziaria nel carcere di Corigliano Rossano e alla riduzione della pressione della comunità carceraria – 2-00235

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   presso la casa Circondariale di Corigliano Rossano si registrano ripetute aggressioni ai danni della polizia penitenziaria. Solo nell'ultima settimana si sono avute tre aggressioni, di cui due nel giro di appena 48 ore;

   in data 7 giugno 2023 organi di stampa hanno pubblicato articoli dal titolo «Carcere Rossano – Detenuti in rivolta occupano una sezione»;

   come riportato negli articoli «un gruppo di detenuti, tutti assegnati nell'istituto rossanese, in quanto resisi protagonisti di rivolte in altri istituti, si sono impossessati della sezione ove erano ubicati», per cui «solo grazie alla professionalità del personale in servizio è stato scongiurato il peggio, poiché gli agenti sono riusciti a riportare i detenuti nelle rispettive camere detentive, ripristinando la sicurezza all'interno della sezione detentiva»;

   riportano ancora gli articoli; «nel carcere di Rossano, negli ultimi tre mesi, sono stati destinati numerosi detenuti che negli istituti di provenienza pare si siano resi promotori di eventi simili. Si tratta di soggetti di difficile gestione. Infatti, negli ultimi mesi, più volte sono stati posti in essere atti di violenza contro il personale di polizia penitenziaria», aggiungendo poi che «altro grave problema del carcere rossanese è dato dalla presenza dei detenuti affetti da problemi psichiatrici, molti dei quali considerati abbastanza gravi, nonostante non sia presente un'articolazione territoriale di salute mentale per la gestione degli stessi»;

   inoltre, come riporta la Gazzetta del Sud del 31 marzo 2023, «un detenuto, già sottoposto a regime del 14-bis ha aggredito nella mattina del 30 marzo c.a. un agente addetto alla vigilanza della sezione, cercando d'impossessarsi delle chiavi, al fine di liberare tutti gli altri detenuti», evento scongiurato dalla pronta reazione degli agenti riportanti il detenuto alla calma, ma che ha visto l'agente aggredito refertato presso il locale pronto soccorso;

   il carcere di Rossano in ossequio al decreto ministeriale 2 ottobre 2017 ha visto assegnarsi per mezzo di provvedimento del Capo Dipartimento relativo alle dotazioni organiche territoriali del personale del Corpo di polizia penitenziaria, prot. 0389223, 3 funzionari, 16 ispettori, 26 sovrintendenti, 108 agenti/assistenti per un totale di 153 unità;

   tuttavia al giorno 14 aprile 2023, come accertato dall'interpellante, nel corso di una visita ispettiva, il «personale impiegabile» quotidianamente era di sole 79 unità, ovvero 1 funzionario, 4 ispettori, 1 sovrintendente, 68 agenti/assistenti;

   come riporta l'articolo succitato il «personale impiegabile» sarebbe addirittura di 57 unità;

   ad oggi la pianta organica in questa struttura risulta sottodimensionata, solo 66 unità di personale su una previsione di 120, mentre risulta in numero maggiore la comunità di detenuti, 310 persone su una capienza massima di 260. Attualmente, però, continua ad esserci un facente funzioni, presente in struttura solo una volta a settimana. Così come resta il problema del potenziamento dell'organico. Ed infatti, al momento, a parte nuove leve, che in nessun caso possono essere collocate nel reparto di massima sicurezza, dove la situazione è molto delicata, o possono gestire detenuti con problemi psichici, non un solo agente esperto è stato impiegato in questa struttura che presenta tali problematiche;

   i livelli di sicurezza pertanto risulterebbero quotidianamente minati, in particolare nel turno notturno, ove spesso vengono impiegati 6 agenti a fronte degli 11 previsti, ricorrendo all'accorpamento di più posti di servizio;

   al 14 aprile 2023 risultavano reclusi nel carcere di Rossano 84 detenuti in media sicurezza, 10 in alta sicurezza A.S.2, 219 in alta sicurezza A.S.3 per un totale di 313 detenuti a fronte di una capienza di 263;

   le aggressioni al personale non sarebbero seguite da un necessario trasferimento del detenuto violento esponendo l'incolumità degli agenti e la sicurezza a pericoli –:

   se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti in premessa e quali iniziative intenda intraprendere per garantire il rimpinguamento dell'esiguo personale penitenziario in forza al carcere di Corigliano Rossano e per ridurre la pressione della comunità carceraria, assicurando condizioni di lavoro dignitose e sicure ai dipendenti di questa casa circondariale, nonché condizioni di vita dignitose ai detenuti.
(2-00235) «Baldino, D'Orso, Auriemma».