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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 12 luglio 2024

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   MAGI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Luigi Giacomo Passeri, di 31 anni, cittadino italiano, è stato arrestato il 23 agosto 2023 dalle autorità egiziane al Cairo, dove si trovava in vacanza, per possesso di cannabis. Secondo quanto ricostruito dalla famiglia sulla base di pochi documenti in arabo, sarebbe stato accusato di possesso e traffico di sostanze stupefacenti;

   attualmente si troverebbe nel carcere di Badr, a nord del Cairo, trattenuto da circa 11 mesi, in uno dei luoghi di detenzione considerati tra i più duri in assoluto in Egitto, già definito come «macello di uomini»;

   stando alle lettere scritte dal diretto interessato alla famiglia, Passeri nel corso della detenzione avrebbe subìto maltrattamenti e torture da parte delle autorità egiziane. Sarebbe stato, infatti, «rinchiuso in una cella piena di feci, urine, scarafaggi, con le manette talmente strette da non far più scorrere il sangue nelle dita», «abbandonato senza cure» dopo essere stato operato di appendicite, in cattive condizioni di salute fisica e psicologica;

   secondo quanto appreso, inoltre, il personale dell'Ambasciata italiana si sarebbe recato a visitare Giacomo soltanto una volta in undici mesi, nel febbraio 2024, nonostante le denunce dei gravi fatti raccontati nelle lettere, in cui scrive di non ricevere alcuna informazione da parte delle autorità e di avere paura per la propria vita;

   stando alle notizie di stampa, la famiglia si sarebbe rivolta ad un avvocato egiziano, che avrebbe richiesto una parcella di 30 mila euro, pagati anche tramite una raccolta fondi gestita dal fratello di Giacomo. Il legale, una volta ottenuto il pagamento della somma, non si sarebbe tuttavia mai recato a far visita a Giacomo;

   dal canto loro le autorità egiziane avrebbero messo in atto un costante atteggiamento dilatorio, così come già avvenuto in casi precedenti, rinviando di tre mesi in tre mesi gli interrogatori e le udienze per le più diverse ragioni. Oltre all'assenza di un traduttore, i testimoni sui quali l'accusa ha costruito il caso non sarebbero raggiungibili o, comunque, non si presenterebbero alle udienze –:

   quali interlocuzioni abbia intrapreso il Ministro interrogato con Il Cairo per ottenere nel più breve tempo possibile il rientro in Italia di Giacomo Passeri, anche considerate le pratiche dilatorie messe in atto dalle autorità egiziane e quali iniziative urgenti stia intraprendendo il Ministro interrogato per assicurare che l'Ambasciata italiana gli garantisca adeguata assistenza, affinché le sue condizioni di salute e la tutela dei suoi diritti fondamentali siano verificate e garantite.
(4-03139)

AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE

Interrogazione a risposta orale:


   ZARATTI e BONELLI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il cambiamento climatico costituisce una minaccia sia per le persone e per gli ecosistemi, sia per i paesaggi a cui siamo da sempre abituati;

   la città di Roma è un esempio di questa doppia criticità ambiente-paesaggio, per via della moria dei pini domestici, attaccati dalla cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis): un parassita originario delle Americhe che sta mettendo a rischio la sopravvivenza dell'iconico Pinus pinea nella Città eterna;

   la scomparsa anzitempo di molti pini adulti comporta la perdita di un importante patrimonio di servizi ecosistemici, ma l'impatto della crisi del pino sul paesaggio romano è forse ancor più grave: si aprono «vuoti» nelle ville storiche, nelle aree monumentali, nei filari delle cosiddette vie consolari, ma altresì – per citare un esempio – nella Strada statale n. 296 cosiddetta «della Scafa», che – con Via Guido Calza – collega la conurbazione di Ostia Lido al comune di Fiumicino, ovvero sulla Via Appia, strada statale n. 7;

   la statale 296 in seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998 è passata in gestione dall'Anas alla regione Lazio, che a sua volta ne delegava le competenze alla provincia di Roma, oggi Città Metropolitana di Roma Capitale; tuttavia, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del febbraio 2018, la gestione della strada è tornata all'Anas;

   nonostante i passi avanti compiuti dalla ricerca per consentire la cosiddetta «lotta integrata», chimico-biologica, al parassita, non è stato ancora individuato un insetto antagonista naturale della cocciniglia che possa essere rilasciato in sicurezza nell'ambiente, e dunque attualmente solo il trattamento endoterapico con abamectina, da eseguirsi periodicamente, riesce a contrastare efficacemente la parassitosi. Questa terapia, però, non può essere praticata sui giovani pini che, per le ridotte dimensioni del tronco, mal sopportano le iniezioni del composto;

   sebbene il decreto ministeriale 3 giugno 2021, recante misure fitosanitarie di emergenza ai fini del contrasto della Toumeyella parvicornis, abbia imposto la lotta obbligatoria al parassita a carico di tutti i proprietari di pini domestici – pubblici o privati – non risulterebbero ad oggi essere state attivate iniziative sistematiche da parte dei Ministri interrogati al fine di rendere effettiva la possibilità di cura dei pini, segnatamente da parte dei soggetti istituzionali;

   non risultano in particolare adeguati finanziamenti per lo svolgimento di cicli di endoterapia in favore delle regioni maggiormente colpite, Lazio e Campania, nonché in favore dei comuni appartenenti alle regioni suddette: su tutti Roma Capitale, per la quale il pino domestico – pur non costituendo essenza autoctona in senso stretto – costituisce da oltre trecento anni elemento identificativo del paesaggio;

   non risulta altresì che siano stati stanziati adeguati fondi per il finanziamento della ricerca per il potenziamento dei metodi biologici e naturali per il contrasto della parassitosi, né risulta che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbia assunto idonee iniziative al fine di tutelare i pini domestici presenti ai lati delle strade statali, tra cui esemplificativamente la strada statale 296 della Scafa ovvero la strada statale 7 Appia –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quali iniziative di competenza intendano assumere, se intendano valutare lo stanziamento di fondi specifici finalizzati a finanziare i trattamenti endoterapici e la ricerca sui metodi biologici di contrasto alla cocciniglia tartaruga, in particolare a beneficio delle regioni maggiormente colpite dalla diffusione del parassita, Lazio e Campania, ed ai comuni di queste regioni e promuovere l'attivazione di programmi di cura e di nuove messe a dimora di pini domestici – con funzione di sostituzione degli esemplari deceduti – specificamente dedicati alle alberature poste a bordo strada delle strade statali site nei territori maggiormente colpiti dalla Toumeyella Parvicornis quali esemplificativamente la strada statale 296 della Scafa o la strada statale 7 Appia.
(3-01332)

Interrogazione a risposta scritta:


   FEDE e CHERCHI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   la pesca con reti gemelle – due reti da traino rimorchiate sul fondo marino da una singola imbarcazione – pur essendo efficace in termini di quantità di pesce catturato, è nota per il suo impatto devastante sugli habitat marini;

   le reti gemelle utilizzano un sistema di pesi centrali e tavole di fondo per mantenere le reti aperte durante il traino, creando un'ampia area di cattura che può danneggiare gravemente il fondale marino e le specie che vi abitano;

   nell'anno 2009 una ricerca scientifica intitolata «Indagine preliminare dell'impatto sul fondale marino esercitato dalla pesca con reti a strascico gemelle e prime valutazioni dell'efficienza di pesca» e condotta da una squadra di esperti è stata presentata come rapporto finale al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

   all'interno di tale ricerca, condotta con metodo sperimentale, si riporta che il sonar ha evidenziato che il solco provocato dai divergenti della rete tradizionale è profondo in media all'incirca 10-20 centimetri mentre quello determinato dai divergenti delle reti gemelle è di circa 20-30 centimetri. I sonogrammi ottenuti con il Sidescan Sonar (vedi Appendice IV) sembrano inoltre indicare che vi è un maggiore sollevamento di fango causato dal diverso armamento delle reti gemelle rispetto a quello utilizzato per la rete tradizionale;

   già all'articolo 1, comma 1, del decreto ministeriale 21 gennaio 2009 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, si sanciva il fermo di un ulteriore giorno settimanale, rispetto a quelli già previsti, per la pesca con reti a strascico gemelle;

   il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha pubblicato il decreto ministeriale del 19 giugno 2024, n. 0274862, recante le disposizioni in materia di interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per l'annualità 2024;

   tale decreto, all'articolo 5, comma 3, stabilisce che, nelle GSA (geographical sub-areas) 17 e 18, quindi nella costa adriatica da Bari a Trieste, il pescatore avrà la possibilità di scegliere se svolgere la propria attività con reti a strascico a divergenti, sfogliare e rapidi per massimo 3 giorni a settimana oppure 72 ore a settimana, distribuibili in un arco di 5 giorni;

   al comma 4 dello stesso articolo, tuttavia, viene stabilito che le unità adoperanti le reti gemelle a divergenti possono pescare per un limite massimo di 3 giorni a settimana, senza poter optare per la formula delle 72 settimanali su 5 giornate prevista per gli altri metodi di pesca;

   questa misura impedisce di distribuire un'attività molto impattante su un periodo di tempo più esteso, rendendola ancora più nociva;

   l'articolo 2, comma 8, del citato decreto, inoltre, vieta la pesca con reti da traino gemelle per le GSA 8, 9, 10 e 11, costituenti la costa tirrenica, stabilendo una inopportuna disparità di trattamento tra le due principali coste italiane;

   non risulta comprensibile il legame logico del fermo alle attività di pesca per un lasso di tempo anche più lungo rispetto agli anni precedenti con la previsione normativa che, una volta terminato questo periodo, sarà consentito ai marittimi di utilizzare le reti gemelle fino a tre volte alla settimana –:

   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative volte a garantire una consistente limitazione dell'utilizzo delle reti gemelle in modo omogeneo in tutte le acque territoriali, non soltanto sulla costa tirrenica ma anche su quella adriatica, nell'ottica di un effettivo bilanciamento tra necessità produttive e tutela del patrimonio ambientale.
(4-03140)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   D'ORSO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   dal 19 maggio 2021 è possibile iscrivere nei registri giudiziali civili i procedimenti collettivi di cui all'articolo 840-bis del codice di procedura civile e seguenti (c.d. class action), introdotti dalla legge 12 aprile 2019, n. 31;

   sul portale dei servizi telematici (Pst) del Ministero è possibile consultare le azioni collettive iscritte nei registri e depositare le domande di adesione;

   attualmente, il portale ospita sia le azioni di classe ex articoli 840-bis e seguenti del codice di procedura civile, sia le azioni rappresentative ex articoli 140-ter e seguenti del codice del consumo;

   le voci attualmente presenti sono: fascicolo (contenente gli atti processuali di parte e dell'organo giurisdizionale), oggetto, resistente, ufficio giudiziario, funzioni;

   la consultazione del portale risulta poco agevole in quanto i procedimenti non sono inseriti in ordine cronologico e soprattutto per ciascun procedimento iscritto non viene indicata la natura dell'azione, di classe o rappresentativa, inibitoria o risarcitoria;

   molti fascicoli, inoltre, non contengono gli atti processuali;

   alcuni avvocati hanno riferito che diverse azioni di classe non sono mai state caricate sul portale –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga, al fine di migliorare l'efficienza, l'accessibilità, la fruibilità e la consultazione dello strumento «Portale Servizi Telematici – Azione di Classe / Class Action», di attivarsi tramite gli uffici ministeriali competenti, al fine di apportare i suddetti necessari correttivi alla configurazione del portale, integrandola altresì con l'indicazione della fase in cui si trova il procedimento, provvedendo a monitorare e vigilare affinché i dati e la documentazione inseriti siano completi e costantemente aggiornati.
(5-02624)

Interrogazione a risposta scritta:


   SERRACCHIANI, GIANASSI, DI BIASE, SCARPA e LACARRA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si apprende dalla stampa che, durante la cerimonia di giuramento del 190esimo corso di formazione per 300 nuovi agenti di polizia penitenziaria, il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, il 6 luglio 2024, a Verbania, davanti allo schieramento in altissima uniforme, si sia lasciato andare a urla, esortazioni, rivolte ai nuovi agenti;

   dal video della cerimonia si vede il sottosegretario, titolare della delega al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria con riferimento proprio alla polizia penitenziaria, che, al primo grido, domanda «Chi sono i migliori?» e la risposta degli agenti all'unisono «Noi!»; «ancora un secondo identico urlo di Delmastro con la stessa domanda e ancora i 300 agenti in coro: "Noi, noi, noi, i migliori siamo noi"»;

   a parere degli interroganti il riferimento a cori e slogan fascisti non può sfuggire; la retorica del regime fascista si fondava infatti, tra l'altro, sull'uso ricorrente di frasi roboanti e di impatto, tra questi il motto «a noi!», e il ricorrente riferimento ai «migliori»;

   urlare motti simili durante una cerimonia ufficiale, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, peraltro rivolgendoli a 300 agenti di polizia penitenziaria appena formati dalla medesima amministrazione di appartenenza, armati e in divisa, non appare agli interroganti assolutamente congruo con i principi democratici;

   va ricordato, infatti, che gli appartenenti alla polizia penitenziaria tra l'altro, oltre ad assicurare l'esecuzione delle misure privative della libertà personale, a garantire l'ordine all'interno degli istituti di prevenzione e a tutelarne la sicurezza, a partecipare, anche nell'ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati, ad espletare servizio di traduzione dei detenuti e degli internati e il servizio di piantonamento degli stessi in luoghi esterni di cura, a concorrere nell'espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e di pubblico soccorso, rivestono le attribuzioni di sostituti ufficiali di pubblica sicurezza, limitatamente agli appartenenti ai ruoli direttivi e dirigenziali, di agenti di pubblica sicurezza, di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, di polizia stradale –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti, se sia vero che addirittura gli agenti abbiano fatto delle prove prima della cerimonia, nonché se ritenga che la condotta del sottosegretario Delmastro nella situazione suesposta sia da considerare consona ad un momento solenne quale la cerimonia di giuramento del 190esimo corso di formazione per 300 nuovi agenti di polizia penitenziaria, nonché al ruolo istituzionale da lui rivestito in rappresentanza del suo dicastero.
(4-03145)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   il regolamento di cui all'articolo 45, comma 6 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni, (codice della strada) precisa i segnali, i dispositivi, le apparecchiature e gli altri mezzi tecnici di controllo e regolazione del traffico, nonché quelli atti all'accertamento e al rilevamento automatico delle violazioni alle norme di circolazione, ed i materiali che, per la loro fabbricazione e diffusione, sono soggetti all'approvazione od omologazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, previo accertamento delle caratteristiche geometriche, fotometriche, funzionali, di idoneità e di quanto altro necessario;

   secondo quanto disposto dall'articolo 31, comma 3, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da emanare di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentiti l'Isvap e, per i profili di tutela della riservatezza, il Garante per la protezione dei dati personali, sono definite le caratteristiche dei predetti sistemi di rilevamento a distanza e sono stabilite le modalità di attuazione della disposizione citata relativa all'accertamento della violazione dell'obbligo di assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli;

   in attuazione di quanto disposto dall'articolo 31, comma 1, il decreto ministeriale del 9 agosto 2013, n. 110, ha introdotto il regolamento recante norme per la progressiva dematerializzazione dei contrassegni di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi per danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore su strada, attraverso la sostituzione degli stessi con sistemi elettronici o telematici, di cui all'articolo 31 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27;

   l'interpellante, al riguardo, evidenzia che nonostante l'applicazione del suesposto regolamento, il fenomeno dell'evasione assicurativa persiste a livello nazionale, incidendo negativamente sul mancato gettito fiscale, derivante, dall'assenza della copertura assicurativa dei veicoli, che costituisce una particolare fattispecie di illecito che riguarda le condizioni amministrative, oltre che fiscali;

   l'evasione assicurativa, a parere dell'interpellante, costituisce infatti un fenomeno illecito particolarmente serio e gravoso, sia in relazione al mancato gettito per l'erario, stimato in circa 1 miliardo di euro secondo dati del 2022, che rilevano circa 2,6 milioni di veicoli non assicurati, (con un'incidenza sul parco circolante del 5,6 per cento, in crescita rispetto ai 2,4 milioni e al 5,2 per cento del 2021), che con riferimento all'aumento dei prezzi assicurativi, che rappresenta una delle cause dal mancato pagamento dell'assicurazione per la responsabilità civile verso terzi;

   la necessità d'introdurre misure di contrasto più efficaci, in ragione delle suesposte motivazioni, risulta pertanto, a giudizio dell'interpellante, urgente e indifferibile, considerato che l'effettuazione di accertamenti multipli della violazione in precedenza riportata, da parte di dispositivi automatici, mediante una notifica in tempo reale, al trasgressore/proprietario del veicolo, consentirebbe di contrastare in maniera repentina il fenomeno della violazione dell'obbligo di assicurazione della responsabilità civile e interrompere la riduzione in questi anni del gettito per le finanze pubbliche –:

   quali valutazioni di competenza i Ministri interrogati intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

   quali siano le motivazioni per le quali non sia stato ancora adottato il decreto attuativo di cui all'articolo 31, comma 3, del decreto-legge n. 1 del 2012 riportato altresì in premessa;

   se, in relazione alle stime in precedenza esposte riferite all'evasione assicurativa, siano in possesso di dati numerici più recenti rispetto a quelli del 2022, e in caso affermativo, se non ritengano opportuno renderli noti al Parlamento;

   se, in relazione alle osservazioni in precedenza esposte, i Ministri interrogati, non convengano infine, della necessità di introdurre in tempi rapidi il decreto attuativo previsto dall'articolo 31, comma 3, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, al fine di contrastare un fenomeno non socialmente ammissibile che crea gravi danni al sistema, riducendo peraltro l'accessibilità complessiva delle polizze assicurative per la responsabilità civile.
(2-00416) «De Bertoldi».

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   NISINI, MONTEMAGNI, BARABOTTI, ZIELLO e BILLI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il settore moda in Toscana rappresenta un pilastro fondamentale dell'economia regionale, impiegando circa 130 mila persone in diversi segmenti produttivi, dai tessili all'abbigliamento, dalla conceria alle calzature, fino alla gioielleria e agli accessori. Si stima che il 6-8 per cento di tutti gli occupati della regione lavori in questo settore, il quale contribuisce in modo significativo al valore aggiunto regionale con ben 5,5 miliardi di euro;

   tutti i principali marchi italiani e stranieri producono direttamente o indirettamente in Toscana;

   tuttavia, la recente crisi economica ha colpito duramente il comparto, con un calo delle esportazioni che ha generato effetti negativi sul Pil e sul numero di occupati. In particolare, le aziende di Prato rischiano di esaurire le forme di integrazione salariale nel breve termine, rendendo urgente un intervento sul fronte del credito per evitare pesanti ripercussioni sociali ed economiche;

   è pertanto necessario agire tempestivamente per sostenere il settore moda in Toscana e garantire la sua sopravvivenza –:

   se e quali azioni di competenza intendano adottare per affrontare efficacemente la situazione descritta, al fine di supportare un comparto strategico per l'economia italiana e regionale.
(5-02620)


   GHIO e ORLANDO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'azienda Wyscout è un'impresa di alto valore tecnologico, nata a Chiavari per la gestione dei dati e delle prestazioni collegate al mondo del calcio, che negli anni è diventata una delle aziende più quotate nell'analisi dei dati applicati allo sport;

   attorno all'ecosistema Wyscout sono nate incubatori d'impresa, professionalità hi-tech, start-up, con impatti positivi sull'intero comprensorio del Tigullio e della regione Liguria;

   tale azienda conta 118 dipendenti, quasi tutti dislocati a Chiavari e alcuni a Milano, ha un fatturato di 16 milioni di euro e dal 2019 fa parte dell'azienda multinazionale Hudl, nata nel 2006 per la gestione dati nell'ambito del football americano, basket e volley;

   Hudl, nel corso degli anni, ha proceduto serialmente all'acquisizione di diversi competitor nel settore della gestione dei dati sportivi, prima con Digital Sport Video, poi con Apex, poi con Krossover e Wyscout, arrivando ad avere un regime di simil monopolio e sedi in tutto il mondo: USA, Spagna, India e Italia;

   l'interrogante ha appreso da fonti sindacali che la proprietaria Hudl ha comunicato – via call – l'attivazione di una procedura di licenziamento collettivo dei 20 lavoratori di tre reparti dell'azienda Wyscout operanti a Chiavari, le cui attività verrebbero spostate nelle sedi di Hudl a Mumbai, in India;

   tali modalità di attivazione della procedura risultano, al momento della presentazione della presente interrogazione, non accompagnate ancora da comunicazioni formali da parte dell'azienda, con ripercussioni evidenti in merito al rispetto delle normative a tutela dei diritti dei lavoratori, e che comunque, nei fatti, costituiscono un tentativo evidente di delocalizzazione di competenze e attività verso un altro Paese – peraltro dopo che gli stessi lavoratori oggi oggetto della procedura di licenziamento avevano nel passato proceduto a formare proprio gli operatori di Mumbai, che ora ne rilevano le attività;

   su tale procedura di licenziamento collettivo è stata annunciata la convocazione di un tavolo nazionale con le organizzazioni sindacali;

   vista la necessità di attivarsi per mantenere in Liguria un'attività di eccellenza come Wyscout, e di dare risposte ai 20 lavoratori che sono stati licenziati via call –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo per scongiurare la delocalizzazione e garantire la salvaguardia del posto di lavoro per tutti i dipendenti.
(5-02622)

Interrogazioni a risposta scritta:


   PISANO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   al personale dipendente delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, secondo quanto sancito dall'articolo 77 del regolamento-tipo per il personale camerale, approvato con decreto interministeriale 12 luglio 1982, possono essere concesse anticipazioni sulla indennità di anzianità;

   nello specifico, il comma 2 dell'articolo 85 del citato regolamento-tipo prevede che tale anticipazione «per l'acquisto di alloggio destinato ad uso di propria abitazione propria può essere concessa in misura non superiore alla metà dell'importo del fondo di previdenza da lui maturato» e che l'anticipazione potrà essere estinta con rate di ammortamento costanti oppure in un'unica soluzione;

   il tasso di interesse da applicare a tali anticipazioni è determinato con decreto del Ministero delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze;

   ad oggi, nella materia dei fringe benefit rientrano, purtroppo, anche tali anticipazioni concesse a tassi agevolati rispetto a quelli di mercato altresì il personale delle Camere di commercio si trova ad essere duramente colpito da tale regime fiscale;

   per quanto riguarda lo specifico dei finanziamenti agevolati ai dipendenti, la lettera b) del comma 4 dell'articolo 51 del Testo unico imposte sui redditi cita: «in caso di concessione di prestiti si assume il 50 per cento della differenza tra l'importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di riferimento (attualmente tasso di riferimento della BCE) vigente alla data di scadenza di ciascuna rata (...) e l'importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi.»;

   va considerato che si sta attraversando un momento socio-economico di grave crisi per le famiglie e che tali anticipazioni sulla indennità di anzianità sono esclusivamente finalizzate a sostenere misure di acquisto o costruzione di alloggio di abitazione principale nonché spese sanitarie effettuate a seguito di interventi straordinari –:

   se sia favorevole ad adottare iniziative normative che consentano di considerare come deducibili le somme corrisposte a titolo di interesse sulle anticipazioni sulla indennità di anzianità concesse ai dipendenti, tenuto conto che queste misure sono destinate unicamente a risolvere gravi problemi di salute nonché per procedere all'acquisto dell'abitazione ad uso proprio o dei propri figli.
(4-03142)


   UBALDO PAGANO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Hiab è un'azienda che opera a livello mondiale nella fornitura di attrezzature per la movimentazione di carichi su strada, servizi intelligenti e soluzioni smart per la connettività;

   tra le altre, l'azienda conta una sede a Statte (Ta) in cui sono occupati 102 difendenti;

   da quanto si è appreso da fonti sindacali, nella giornata del 10 luglio 2024, la direzione dell'azienda ha comunicato l'intenzione di trasferire a Minerbio (Bo) le attività manifatturiere per la produzione gru attualmente prodotte nello stabilimento di Statte, con conseguente apertura di una procedura di proroga della cassa integrazione per tutto il personale in forza a zero ore;

   le parti sociali hanno espresso preoccupazione per una decisione «motivata semplicemente da ragioni di crescita dei profitti» e maturata «al di fuori di un qualsiasi progetto industriale preventivamente discusso con le organizzazioni sindacali, nonostante sia stato richiesto più volte da quest'ultime un confronto in merito»;

   tale disimpegno rappresenterebbe l'ennesimo colpo al tessuto industriale, produttivo e sociale di un territorio già sottoposto a rilevanti ed annose crisi industriali –:

   se e quali iniziative intendano intraprendere per scongiurare la delocalizzazione dell'azienda di cui in premessa;

   se intendano istituire, come richiesto dai sindacati, un tavolo di confronto e negoziazione per la definizione di un vero piano industriale delle attività dell'azienda, quale luogo di risoluzione delle problematiche esistenti, in un'ottica di difesa dell'occupazione e qualificazione del sistema industriale del territorio della provincia di Taranto.
(4-03143)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del turismo, per sapere – premesso che:

   la mobilità rappresenta un settore strategico fondamentale per lo sviluppo territoriale e per migliorare la vita delle persone, consentendo alle stesse di accedere a ciò di cui si ha bisogno nella vita quotidiana, ovvero luoghi di lavoro, mercati e beni, interazioni socio-culturali. Le tratte ferroviarie rappresentano uno tra i principali strumenti infrastrutturali necessari per unire il nostro Paese, da nord a sud, e costituiscono un volano economico per il territorio, grazie all'incentivazione del turismo, alla produttività delle piccole, medie e grandi imprese ed allo spostamento di cittadini e lavoratori;

   si apprende da recenti notizie di stampa che l'imminente attivazione, a partire dal 18 luglio 2024, del nuovo treno turistico notturno che collegherà Roma a Lecce non prevede alcuna fermata nella città di Foggia, mentre ne include diverse programmate a Bari Centrale, Polignano a mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi, ed infine Lecce;

   tra le motivazioni alla base di tale esclusione vi sarebbero, come riportato in una nota diffusa dal comune di Foggia, ragioni tecniche che renderebbero di scarsa fruibilità una fermata nella locale stazione, in orario presumibilmente notturno, con concreti disagi per gli utenti;

   la città di Foggia si trova in una posizione strategica rispetto ad alcune delle principali località turistiche pugliesi, con un flusso turistico di notevole entità che dal capoluogo si dirigono verso il Gargano, da Manfredonia passando per Mattinata fino a Vieste, regina del turismo pugliese con oltre due milioni di presenze all'anno, per proseguire verso Peschici, Rodi Garganico, i laghi di Lesina e Varano e le capitali del turismo religioso, Monte Sant'Angelo, San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis, ed altri centri del territorio, oltre che verso le località dei Monti Dauni con i loro paesaggi incantevoli;

   il mancato inserimento dello scalo ferroviario di Foggia nel percorso del treno turistico estivo sopracitato penalizza fortemente la provincia di Foggia e, segnatamente le località succitate, anche in considerazione del fatto che Trenitalia ha tra i propri obiettivi quello di garantire alla nazione un'offerta di servizi di qualità, in grado di soddisfare le esigenze di mobilità dei viaggiatori, per cui si ritiene opportuno ricomprendere anche Foggia nell'itinerario del nuovo treno turistico notturno, rispondendo alle maggiori esigenze di mobilità di passeggeri e lavoratori, compresi i numerosissimi turisti che ogni anno visitano le numerosissime mete del distretto della Capitanata –:

   se i Ministri interpellati siano a conoscenza dei motivi che hanno portato a tale decisione da parte di Trenitalia, che a giudizio dell'interpellante lede gravemente il diritto alla mobilità dei numerosi viaggiatori, tra cui tanti turisti;

   alla luce di quanto descritto in premessa, quali iniziative di competenza intendano porre in essere nello specifico, anche al fine di garantire lo sviluppo socio-economico dei territori e delle comunità interessate.
(2-00415) «Gatta».

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   ROGGIANI, BERRUTO, BOLDRINI, BRAGA, CASU, CUPERLO, DI SANZO, EVI, FERRARI, FORATTINI, FORNARO, FURFARO, GHIO, GIRELLI, GRIBAUDO, GUERRA, IACONO, LAI, MALAVASI, MARINO, MAURI, PELUFFO, QUARTAPELLE PROCOPIO, ANDREA ROSSI, SARRACINO, SCARPA, SCOTTO, SERRACCHIANI, SIMIANI e STUMPO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 20 giugno 2023, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato un ordine del giorno per avviare una valutazione sull'intitolazione dell'Aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi;

   l'ordine del giorno è stato inviato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) il 27 ottobre 2023 e, successivamente, il Mit ha inoltrato la richiesta all'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) il 21 giugno 2024. Lo stesso giorno, il presidente di Enac ha proposto, tramite una nota, la delibera strategica per l'intitolazione e il 5 luglio 2024 il Consiglio di amministrazione di Enac ha deliberato l'intitolazione dell'Aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi;

   nella lettera che il presidente di Enac ha inviato al Ministro interrogato in data 5 luglio 2024, il cui contenuto è ripreso in un articolo del quotidiano «La Repubblica» (edizione Milano), si fa riferimento a un parere del Segretario generale di Palazzo Chigi datato 29 dicembre 2023 nel quale si afferma che, in assenza di una legge specifica, la competenza per le intitolazioni degli aeroporti spetti a Enac;

   non risulta ancora chiaro chi abbia richiesto il parere del Segretario generale di Palazzo Chigi, con quali motivazioni e cosa questo parere dica esattamente;

   la legge n. 1188 del 1927 sulle intitolazioni dei luoghi pubblici prevede che debbano trascorrere 10 anni dalla morte di una persona prima di poter intitolare un luogo pubblico a sud nome, salvo deroga del prefetto (articolo 2);

   ad oggi la società Sea, che gestisce lo scalo aeroportuale, non ha ricevuto nessun avviso relativo alla procedura di intitolazione di Malpensa a Silvio Berlusconi;

   il nome di Berlusconi è stato usato come tratto distintivo da un partito politico durante le elezioni europee dell'8 e 9 giugno 2024 e le elezioni amministrative con ballottaggi del 22 e 23 giugno 2024, aspetto che solleva dubbi sulla legittimità dell'intitolazione di un aeroporto durante una campagna elettorale, con l'evidente ambiguità esistente tra il personaggio da commemorare e il partito da votare –:

   se il Ministro interrogato intenda chiarire quale procedura sia stata seguita per l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa e quali siano le motivazioni per le quali non siano state rispettate le disposizioni della legge n. 1188 del 1927;

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle motivazioni che hanno determinato la richiesta di parere al Segretario generale di Palazzo Chigi e se corrisponda al vero che in tale parere si affermi che, in assenza di una legge specifica, la competenza per le intitolazioni degli aeroporti spetti ad Enac;

   se, in ogni caso in relazione al suddetto aeroporto sia stato acquisito il parere dei comuni di Milano, Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo, sui cui territori insiste l'Aeroporto di Malpensa.
(5-02621)


   CASU, BARBAGALLO e SIMIANI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   con decreto-legge n. 69 del 13 giugno 2023 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 103 del 10 agosto 2023, è stata recepita direttiva (UE) 2022/738 del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 aprile 2022, che modifica la direttiva 2006/1/CE, relativa all'utilizzazione di veicoli noleggiati senza conducente per il trasporto di merci su strada, modificando l'articolo 84 del decreto legislativo n. 285 del 1992;

   con la circolare protocollo n. 25355 del 17 novembre 2023, la direzione generale per la sicurezza stradale e l'autotrasporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha comunicato le istruzioni utili per la registrazione nel nuovo applicativo REN-Noleggi dei veicoli presi in locazione senza conducente da parte di imprese di autotrasporto merci in conto terzi;

   la citata circolare n. 25355 indica che «per la registrazione sull'applicativo REN-Noleggi, le imprese possono rivolgersi all'Ufficio di motorizzazione civile territorialmente competente o a un operatore professionale autorizzato ad effettuare operazioni sullo Sportello telematico dell'automobilista ex l. 264/91» e che l'applicativo sarebbe stato operativo già dal 20 novembre 2023 per una prima fase di inserimento dei dati;

   per coloro che intendono effettuare la registrazione nel REN-Noleggi tramite gli uffici della motorizzazione civile territorialmente competente, la circolare suddetta fornisce il modello Allegato 2 al fine di comunicare la disponibilità di più veicoli locati con un solo modulo e tanti allegati quanti sono i veicoli di cui si dichiara la disponibilità;

   gli uffici della motorizzazione civile territorialmente competente possono altresì essere utilizzati ai fini della dichiarazione dei requisiti di idoneità finanziaria e di stabilimento di cui all'articolo 7 del regolamento (UE) 1071/2009;

   la direzione generale per la sicurezza stradale e l'autotrasporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con circolare prot. n. 4207 del 9 febbraio 2024, ha comunicato ulteriori informazioni a seguito di domande poste dagli utenti chiarendo alcuni punti tra i quali l'adozione del tempo di 30 giorni ai fini della registrazione dei veicoli locati sull'applicativo REN-Noleggi utilizzando gli uffici di motorizzazione civile;

   con circolare prot. n. 960 dell'11 gennaio 2024, a seguito di difficoltà e problematicità evidenziate da taluni stakeholder per la registrazione dei veicoli nel sistema REN-Noleggi, l'obbligo della stessa è stato prorogato al 15 luglio 2024;

   il sistema REN-Noleggi è utilizzabile rivolgendosi agli uffici della motorizzazione civile territorialmente competenti oppure rivolgendosi agli operatori professionali ex legge n. 264 del 1991 attraverso il versamento di un contributo a carico delle imprese;

   risulta agli interroganti che gli stakeholder lamentino l'impossibilità di utilizzare il sistema di registrazione REN-Noleggi attraverso gli uffici della motorizzazione civile in quanto le sedi territorialmente competenti dichiarano di non avere personale da impiegare in tale attività, situazione nota visti i ritardi nelle revisioni dei veicoli pesanti lamentate in molte occasioni durante le audizioni delle associazioni dell'autotrasporto presso le commissioni parlamentari competenti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali azioni di competenza intenda intraprendere al fine di potenziare gli uffici della motorizzazione civile territorialmente competenti in termini di risorse umane e/o in termini di aumento della digitalizzazione dei processi, in modo da rendere possibile e certo l'utilizzo del sistema REN-Noleggi alle imprese interessate attraverso gli uffici summenzionati.
(5-02623)

Interrogazione a risposta scritta:


   ZARATTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per le disabilità, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   le barriere architettoniche e sensoriali costituiscono una discriminazione indiretta ed è compito dello Stato, secondo l'articolo 3 della Costituzione, procedere alla loro rimozione dai luoghi pubblici e privati;

   l'articolo 82, del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 prevede che – in caso di rilascio del permesso di costruire per edifici pubblici e privati aperti al pubblico, come ad esempio gli esercizi commerciali – «Il comune (...) deve accertare che le opere siano state realizzate nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di eliminazione delle barriere architettoniche»;

   si stabilisce – in un sistema basato sull'autocertificazione quanto all'apertura di esercizi commerciali – che solo i requisiti di conformità edilizia/accessibilità/visitabilità debbano essere positivamente accertati dal comune;

   per via di tale «doppio binario» la gran parte dei nuovi negozi è autorizzata in difetto di acclarata conformità alla normativa edilizia: infatti – anche a causa delle limitate risorse economiche e di personale – il comune non riesce ad accertare tempestivamente i requisiti di accessibilità e visitabilità;

   peraltro, le stesse modulistiche risultano non uniformi e non sempre impongono al consulente tecnico di dichiarare espressamente la sussistenza dei requisiti di accessibilità e visitabilità;

   ad esempio, la Conferenza unificata Rep. n. 46/CU/2017 ha approvato la modulistica per la SCIA con «Relazione Tecnica di asseverazione», che prevede il riquadro «Documentazione allegata alla SCIA», comprensivo di «Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche»;

   diversamente, la Conferenza unificata Rep. n. 157/CU/2014 – concernente la comunicazione di di inizio lavori e comunicazione di inizio lavori asseverata – ha predisposto la modulistica senza prevedere un riquadro «Barriere architettoniche», né i sotto punti sul soddisfacimento dei requisiti di accessibilità, visitabilità, adattabilità, a differenza di quanto previsto nella modulistica della SCIA;

   pertanto, per citare un esempio concreto, la piattaforma Suap di Roma Capitale per la trasmissione delle SCIA Commercio prevede solamente in «Altre Dichiarazioni» la spunta per aver rispettato, relativamente ai locali di esercizio, i regolamenti edilizi e le norme urbanistiche;

   quindi, per assicurare l'effettività della normativa sulla rimozione delle barriere architettoniche, occorrerebbe che:

    a) in tutta la modulistica relativa a Cil e Cila venga inserito un punto-riquadro «Barriere architettoniche» come per la SCIA;

    b) la piattaforma SUAP dei comuni per la trasmissione telematica di Scia, Cil e Cila, preveda la spunta sul rispetto, relativamente ai locali di esercizio, dei regolamenti edilizi, aggiungendo anche conformi all'articolo 82 del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001;

   in conclusione, l'iter di attivazione di nuove attività commerciali non impone sempre una stringente autocertificazione sulla conformità del locale alla disciplina sulle barriere architettoniche, e rimette ai comuni di compiere accertamenti che, per quantità e qualità, superano notevolmente la loro capacità operativa; peraltro non sussiste alcuna normativa di rango primario che obblighi i titolari di attività commerciali autorizzate in epoca antecedente all'entrata in vigore della legislazione sulle barriere architettoniche ad adattare i propri locali alle esigenze di più ampia accessibilità e visitabilità –:

   quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri interrogati e se intendano valutare:

    1) la riconvocazione della Conferenza unificata, per rendere maggiormente uniforme e stringente la modulistica sulla certificazione di accessibilità e visitabilità dei locali;

    2) l'adozione di modifiche normative volte a sgravare i comuni dall'onere – in sede di attivazione di nuove attività commerciali – del previo accertamento della conformità edilizia ed alla disciplina sull'eliminazione delle barriere architettoniche, utilizzando anche in questo ambito il modello dell'autocertificazione;

    3) l'individuazione di un percorso graduale, a livello nazionale, di progressiva messa a norma anche delle pregresse attività commerciali, quanto al rispetto della disciplina sulla rimozione delle barriere architettoniche;

    4) il potenziamento delle risorse umane ed economiche dei comuni per vigilare sulla normativa in materia di rimozione delle barriere architettoniche.
(4-03144)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   ORFINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   come si apprende dai giornali, il 5 luglio 2024, la nave di soccorso (Ong) #Humanity1 avrebbe soccorso – in acque internazionali – 291 naufraghi (un centinaio di minori a bordo, inclusi neonati, circa 40 donne, alcune in gravidanza) su tre gommoni sovraffollati, partiti da Zuara, in Libia;

   il Viminale avrebbe assegnato il porto di Bari a quattro giorni di navigazione, 1100 chilometri dall'area di soccorso;

   in considerazione delle condizioni di fragilità psicofisica dei naufraghi – ovverosia persone in fuga dalla Libia di violenze e torture quotidiane – la nave sollecita all'Imrcc di Roma (il Centro di coordinamento e soccorso della Guardia costiera) lo sbarco in un porto più vicino;

   il 6 luglio 2024, il Viminale fa sbarcare a Lampedusa solo 111 naufraghi: solo quelli di primo soccorso. Al mattino, prima dei trasbordi dei 111 naufraghi da Humanity1 da sbarcare a Lampedusa con le vedette della Guardia costiera, viene però effettuato un Medevac (evacuazione medica d'urgenza) per un bambino con forti dolori addominali. Su Humanity1 il Ministro Piantedosi lascia di fatto altre 180 persone a bordo;

   successivamente, la nave Ong lascia Lampedusa rotta verso Bari e il 7 luglio 2024 alle ore 14.45 la nave ha dovuto chiamare per un'altra evacuazione medica d'urgenza: un minore non accompagnato con febbre alta e pressione bassa. La nave riprende la sua rotta verso il porto di Bari;

   il cosiddetto decreto Ong è nato per «non gravare sul sistema di accoglienza» ed in questo caso i centri di accoglienza della Sicilia, a quanto consta all'interrogante, non erano pieni, anzi, i posti dell'hub di Catania gestito dalla Croce rossa italiana – che può ospitare 650 persone – erano liberi –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra citati e, in ogni caso, quali siano stati i motivi per assegnare, come destinazione, un porto così distante dal soccorso, quando sarebbero potuti sbarcare in porti più vicini dove gli spazi nelle strutture di accoglienza risultavano liberi.
(4-03146)

PROTEZIONE CIVILE E POLITICHE DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   CANDIANI. — Al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   la notte tra il 29 e il 30 giugno 2024, un violento nubifragio ha colpito il Piemonte e soprattutto il comune di Macugnaga, in valle Anzasca;

   le intense piogge hanno causato l'esondazione del rio Tambach, e del torrente Anza, con allagamento delle case, e distruzione delle strade di Macugnaga e degli abitati di Staffa e Pestarena e provocato anche l'interruzione dei servizi essenziali di acqua potabile, luce e gas;

   solo per fortuna non risultano vittime, ma gli abitanti hanno vissuto momenti di panico, colti di sorpresa dalla violenza delle acque e delle pietre, anche ciclopiche, franate. I danni causati da frane e detriti alle strade, alle cantine e ai piani terra di case ed edifici e negozi ammontano a centinaia di migliaia di euro, mentre ancor più grave è la situazione riferita alla distruzione degli argini e all'impressionante accumulo di detriti nel letto del torrente Anza a monte dell'abitato;

   il sindaco di Macugnaga nell'imminenza della gravità dei fatti, ha dovuto invitare i turisti e i non residenti a lasciare il paese per facilitare gli interventi di emergenza da parte di tutte le forze dell'ordine, il comune e la regione, nonché della protezione civile, dei membri del soccorso alpino, dei volontari dell'antincendio boschivo e dei Vigili del fuoco e dei numerosi volontari. Circa quaranta escursionisti sono stati evacuati dopo essere rimasti bloccati nei rifugi; infatti Macugnaga in quel weekend ospitava più di 500 persone per la Monterosa Est himalayan trail, molti dei quali bloccati e bisognosi di assistenza;

   la viabilità è stata compromessa dalle frane, mentre lo straripamento del torrente Anza, con enorme accumulo di detriti morenici ad ostruire il corso d'acqua e sfondamento degli argini, ha distrutto le piste da sci tra Pecetto e alpe Burky;

   dieci giorni dopo la disastrosa alluvione, Macugnaga sta cercando di tornare alla normalità, anche se la presenza dei turisti per la stagione estiva ai piedi del Monte Rosa è ormai compromessa, con ulteriore rischio di perdere anche la prossima stagione invernale;

   la conta dei danni, che da prime stime sommarie supererebbe i 50 milioni di euro, evidenzia la necessità di controlli statici dei fabbricati alluvionati, nonché la verifica dei danni subiti dalle piste da sci e dagli impianti del comprensorio del Belvedere. Importanti criticità sono evidenziate anche lungo il corso del fiume Anza, ove la furia delle sue acque ha creato gravi danni e forte dissesto idrogeologico. Ulteriori danni si registrano anche all'acquedotto, rimasto scoperto a cielo aperto, tra i detriti a seguito della devastazione del bosco lungo cui scorreva;

   la regione Piemonte ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza a livello nazionale; occorre un supporto economico e fiscale che consenta alle imprese turistiche di ripartire, poiché l'alluvione ha materialmente annullato la stagione turistica estiva 2024, mettendo in ginocchio le attività commerciali, l'indotto e gli operatori, già in crisi dall'inizio della stagione invernale –:

   se e come i Ministri interrogati intendano adottare tutte le iniziative necessarie per quanto di competenza, sia per accelerare l'iter di dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo, sia per autorizzare lo stanziamento di risorse economiche e agevolazioni fiscali per i cittadini e le imprese di Macugnaga, sia per incrementare i fondi per il ripristino e la prevenzione del dissesto idrogeologico, nonché per semplificare le norme sulle procedure autorizzative per dragaggi e pulizia dei letti dei corsi d'acqua e il ripristino dei luoghi.
(5-02625)

SPORT E GIOVANI

Interrogazione a risposta scritta:


   ENRICO COSTA. — Al Ministro per lo sport e i giovani, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 ha previsto, all'articolo 34, comma 1, che a «decorrere dal 30 settembre 2023, per le attività svolte dai pubblici dipendenti nominati negli organi giudicanti e inquirenti di giustizia sportiva è previsto un rimborso alle amministrazioni e agli enti di appartenenza a carico degli organi presso i quali viene svolta la prestazione»;

   viene poi stabilito che i criteri di determinazione di tale rimborso siano stabiliti con decreto dell'Autorità politica delegata allo sport, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;

   si tratta di una norma condivisibile, ma non attuata a giudizio dell'interrogante per la logica conservativa (di interessi consolidati) sul tema da parte del Ministero dello sport, che, tra l'altro, non ha dato seguito ad un ordine del giorno parlamentare sulla presenza di magistrati negli organi di giustizia sportiva;

   ad oggi, tale decreto non è ancora stato emanato, e tale inerzia ha determinato una perdita di introiti da parte delle amministrazioni pubbliche che annoverano propri dipendenti chiamati ad assolvere alle funzioni negli organi di giustizia sportiva –:

   se questo decreto non sia stato emanato a seguito di resistenze di federazioni interessate a continuare ad avvalersi gratuitamente di dipendenti pubblici;

   se non ritengano, nell'interesse pubblico, di intervenire con urgenza prevedendo un rimborso reale (e non solo simbolico) parametrato al ruolo dei dipendenti pubblici negli organismi sportivi, alle loro qualifiche nell'ambito della pubblica amministrazione, al tempo ed all'impegno dedicato.
(4-03141)

Apposizione di una firma ad una mozione.

  La mozione Quartapelle Procopio e altri n. 1-00308, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta dell'11 luglio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dalla deputata Malavasi.