XIX LEGISLATURA
TESTO AGGIORNATO AL 10 OTTOBRE 2024
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli
nella seduta del 12 luglio 2024.
Albano, Bagnai, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Deborah Bergamini, Bignami, Bitonci, Brambilla, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Sergio Costa, Della Vedova, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Loperfido, Lucaselli, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Osnato, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Romano, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Francesco Silvestri, Siracusano, Sportiello, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zoffili, Zucconi.
Annunzio di proposte di legge.
In data 11 luglio 2024 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE SANTILLO ed altri: «Modifiche all'articolo 117 della Costituzione concernenti la potestà legislativa in materia di politiche abitative e di edilizia residenziale pubblica» (1958);
CALDERONE ed altri: «Disposizioni in materia di organizzazione dei servizi in favore delle persone in età evolutiva e adulta affette da disturbi del neurosviluppo, patologie neuropsichiatriche e disturbi dello spettro autistico» (1959);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PELLEGRINI ed altri: «Modifica all'articolo 47 della Costituzione in materia di diritto all'abitazione» (1960);
SCOTTO ed altri: «Disposizioni in materia di diritto alla disconnessione nei rapporti di lavoro» (1961);
CAPARVI e GIACCONE: «Disciplina per la sicurezza e la prevenzione del rischio di caduta nell'esecuzione di interventi edilizi sulle coperture e sulle facciate vetrate continue degli edifici» (1962).
Saranno stampate e distribuite.
Adesione di deputati a proposte di legge.
Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dal deputato Maccari:
MORGANTE ed altri: «Delega al Governo in materia di disciplina della realizzazione di parchi giochi accessibili per la fruizione da parte dei bambini con disabilità» (1402);
CARAMANNA ed altri: «Delega al Governo in materia di riordino delle norme relative alla concessione di spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio per l'installazione di strutture amovibili funzionali all'attività esercitata» (1486).
Assegnazione di un progetto di legge
a Commissione in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
XII Commissione (Affari sociali)
DI SANZO ed altri: «Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, e altre disposizioni in materia di assistenza sanitaria in favore dei cittadini iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero» (1415) Parere delle Commissioni I, III, V, VI, VII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.
La Commissione europea, in data 11 luglio 2024, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione sulla convergenza 2024 (COM(2024) 270 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sullo stato di avanzamento dei preparativi per la piena attuazione dei regolamenti sull'interoperabilità a norma dell'articolo 78, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2019/817 e dell'articolo 74, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2019/818 (COM(2024) 293 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali).
Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 11 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
Proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativamente al certificato elettronico di esenzione dall'imposta sul valore aggiunto (COM(2024) 278 final);
Proposta di decisione del Consiglio sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia (COM(2024) 513 final).
Trasmissione dall'Autorità di regolazione
per energia, reti e ambiente.
Il Presidente dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, con lettera in data 11 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 6, del decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 201, la relazione sul rispetto delle prescrizioni stabilite dalla disciplina del settore dei rifiuti per la definizione del perimetro degli ambiti territoriali e per la costituzione degli enti di governo dell'ambito, riferita al primo semestre 2024 (Doc. CCXXX, n. 2).
Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).
Annunzio di provvedimenti concernenti
amministrazioni locali.
Il Ministero dell'interno, con lettere in data 10 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Rotondi (Avellino) e Senerchia (Avellino).
Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.
Comunicazione di nomina governativa.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 11 luglio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, la comunicazione relativa alla conferma della nomina del prefetto dottoressa Maria Grazia Nicolò a Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Questa comunicazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia).
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
INTERPELLANZE URGENTI
Chiarimenti in ordine ai contenuti del cosiddetto Piano Mattei – 2-00413
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
il 13 gennaio 2024 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 2 del 2024 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161, recante disposizioni urgenti per il «Piano Mattei» per lo sviluppo in Stati del continente africano;
l'articolo 5 del suddetto decreto-legge prevede che entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmetta alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del Piano, previa approvazione da parte della Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio, che indichi le misure volte a migliorare l'attuazione del «Piano Mattei» e ad accrescere l'efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti;
già dall'insediamento del suo Governo, la Presidente Meloni ha parlato in molti consessi, sia istituzionali che pubblici, e, in particolare, nell'ambito della relazione illustrativa allegata al disegno di legge di conversione, del «Piano Mattei» come di un «piano che persegue la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del continente africano, mediante la promozione di uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza»;
a dire il vero, non vi è stata occasione internazionale o europea nella quale la Premier non abbia citato l'importanza del «Piano Mattei», non solo nelle relazioni bilaterali dell'Italia, ma anche come nuovo modello di partenariato da esportare in Europa;
nel gennaio 2024 è stata indetta una conferenza «Italia-Africa», alla quale hanno partecipato 25 Paesi africani e durante la quale, ancora una volta, il «Piano Mattei» è stato evocato e sponsorizzato;
a tutt'oggi però, del «Piano Mattei» nessuno ha davvero contezza, né tanto meno il Parlamento, poiché non è stata mai esplicata alcuna policy, alcun apposito fondo, alcun prospetto, alcuna direttrice di visione strategica e geopolitica, se non progetti vari in pochi Paesi e anche di esiguo impegno economico e politico;
eppure, il «Piano Mattei» è stato più volte presentato come una nuova direttrice della politica estera italiana nei rapporti con il continente africano, che quindi, a maggior ragione, avrebbe dovuto essere oggetto di un approfondito confronto parlamentare e politico, sul merito, le priorità, le finalità e sulle modalità di conseguimento degli obiettivi, in un'ottica di condivisione degli indirizzi di politica estera del Paese;
ad inizio anno, il Parlamento ha dovuto deliberare in tutta fretta e con «urgenza» il decreto-legge recante «disposizioni urgenti per il Piano Mattei», seppur il testo del decreto-legge contenesse solo l'istituzione e l'organizzazione di una cabina di regia presso Palazzo Chigi del piano: nessuna illustrazione dei contenuti del piano, nessuna risorsa stanziata per le politiche di attuazione del Piano, una scatola vuota che comunque il Governo ha ritenuto di far approvare alle Camere con la decretazione di urgenza; un decreto dal contenuto puramente ordinamentale, organizzativo, nel quale sono state stanziate risorse atte solo al funzionamento della struttura stessa, che è stata anche sottratta al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, suo Ministero naturale, per accentrare l'ennesima cabina di regia a Palazzo Chigi, come prima accaduto con il PNRR spostato di fatto dal Ministero dell'economia e finanze;
in sede di esame del suddetto decreto, il Vice Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Cirielli ha affermato che si era scelto di utilizzare la decretazione di urgenza «perché era necessario uno strumento rapido dal punto di vista della straordinaria necessità ed urgenza dettata anche dalla Conferenza Italia-Africa, che rappresenta l'elemento centrale della costituzione e dei contenuti, come ho detto, del “Piano Mattei”. Quindi non è una scatola vuota, è tutto quello che ho detto e noi lo riempiremo di contenuti.»;
il 9 gennaio 2024, per tutti i mesi a venire, è sempre stato detto che il «Piano Mattei» sarebbe stato «svelato» nella relazione prevista dalla legge alle Camere: ebbene questa relazione sarebbe dovuta essere prodotta entro il 30 giugno 2024, ma non ve ne è traccia. C'è un'unità di missione, ma non ci sono risorse, non ci sono investimenti e non c'è un approccio strategico insieme all'Europa verso l'Africa, volti a migliorare l'attuazione del «Piano Mattei» e ad accrescere l'efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti;
non vi è traccia di ciò dopo mesi di roboanti proclami, di annunci, di propaganda, di convocazione di summit con tanto di delegazioni africane presenti a Roma e di un decreto-legge che istituisce un'unità di missione che gestisce il fantomatico «Piano Mattei» –:
quando il Governo intenda ottemperare alla normativa dallo stesso prevista e rendere noti finalmente al Parlamento i contenuti del «Piano Mattei».
(2-00413) «Braga, Provenzano, Amendola, Quartapelle Procopio, Boldrini, Porta».
Iniziative volte a tutelare il paesaggio e l'integrità storico-culturale del Parco Piccolomini di Roma in rapporto alla prospettata realizzazione di un vertiporto sulla stessa area – 2-00405
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della cultura, per sapere – premesso che:
il 29 maggio 2023, l'Asp regionale Fondazione N. Piccolomini ha pubblicato un avviso per la locazione di una porzione del «Parco Piccolomini»;
il bando risulterebbe aggiudicato dalla UrbanV Spa con l'intento di realizzare un «Parco dimostrativo della mobilità sostenibile»;
al comitato Parco Piccolomini risulterebbe che il comune di Roma, dipartimento programmazione e attuazione urbanistica, avrebbe convocato una conferenza dei servizi istruttoria finalizzata alla disamina della proposta progettuale;
l'area oggetto dell'intervento è individuata come area di notevole interesse pubblico e sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi degli articoli 134 e 136 del decreto legislativo n. 42 del 2004;
a quanto risulta, la Soprintendenza beni architettonici e per il paesaggio, con riferimento all'area, avrebbe rilevato come «sia vietata la costruzione di manufatti di qualsiasi tipo, e che eventuali recinzioni dovranno essere realizzate di legno, escludendo eventuali fondazioni di cemento»;
da ciò si evince che la tutela è volta alla salvaguardia della comunità e del paesaggio, evitando frazionamenti di fatto e uso promiscuo delle aree;
inoltre, risulta che si sia giunti alla chiusura con parere negativo della Conferenza dei servizi istruttoria, in merito al progetto di riqualificazione ambientale per l'allestimento di attività agricole e culturali che doveva essere realizzato nell'esatta area oggi interessata dal progetto per realizzare un parco dimostrativo della mobilità sostenibile, ovvero un vertiporto;
i diversi approfondimenti istruttori hanno concluso dando parere negativo poiché «...l'intervento è fattibile solo nella sua unitarietà di aree A – servizi pubblici di livello locale – così come previsto dall'articolo 83 delle Norme tecniche di attuazione, da attuarsi attraverso la procedura del Progetto pubblico unitario...»;
già nel parere dell'unità organizzativa pianificazione urbanistica generale – per quanto risulta agli interpellanti –, l'area oggetto dell'intervento veniva classificata «edifici e complessi speciali – Ville Storiche – C2» ed inoltre inserita nel sistema dei servizi come verde pubblico e servizi pubblici di livello locale – di cui agli articoli 36, 39 e 85 delle Norme tecniche di attuazione;
per la realizzazione del progetto risulta però necessaria l'apertura di una viabilità locale a servizio dei fruitori del vertiporto, stante la pendenza dei luoghi e la distanza dal tessuto urbanizzato, ma, ai sensi dell'articolo 24, tabella B), punto 7.2.1, tale opera è vietata;
l'area oggetto dell'intervento è caratterizzata da un pianoro, interessato dall'infrastruttura vertiporto e da due versanti scoscesi, di cui solamente uno comprensivo di una carrareccia di campagna, di proprietà privata della famiglia Tiburzi;
all'interno della proprietà della famiglia Tiburzi è inoltre attiva un'Associazione di promozione sociale quale ente del Terzo settore iscritto al registro nazionale Terzo settore, che ha come mission l'educazione e rieducazione in natura e che ospita un asilo nel bosco nonché un «santuario» dove sono ospitate diverse specie di animali tra cui molte varietà di avifauna (pavoni, colombe e altro) –:
quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere al fine di tutelare l'integrità ambientale, storica e culturale di Villa Piccolomini, evidentemente incompatibile col progetto del parco tematico con uso promiscuo delle aree di mobilità sostenibile.
(2-00405) «Morassut, Bakkali, Barbagallo, Berruto, Bonafè, Carè, Casu, Ciani, Cuperlo, Di Sanzo, Ferrari, Furfaro, Ghio, Gianassi, Graziano, Iacono, Lacarra, Ubaldo Pagano, Peluffo, Sarracino».
Elementi sullo stato di realizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli sulla rete autostradale e nelle zone urbane, nell'ambito degli interventi previsti dal PNRR – 2-00406
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:
per favorire lo sviluppo della mobilità stradale pulita, elettrica ed ibrida, si è intervenuti sia sul versante dello sviluppo delle infrastrutture pubbliche per la ricarica elettrica dei veicoli, che sui contributi per l'acquisto da parte dei privati di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici;
sul versante infrastrutturale, nella Missione 2 del PNRR (M2C2-I 4.3) sono previste sovvenzioni per lo sviluppo della rete infrastruttura e di ricarica elettrica pubblica;
per l'installazione di infrastrutture di ricarica elettrica il PNRR prevede 741,32 milioni di euro sotto forma di sovvenzioni per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione con un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali sono necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici;
la milestone per l'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di almeno 4.700 stazioni di ricarica in zone urbane (tutti i comuni) (traguardo T2 2023), è stata conseguita con il decreto direttoriale del 30 giugno 2023, n. 416, di approvazione della graduatoria di 27 progetti per la realizzazione di 4.718 infrastrutture di ricarica nei centri urbani;
si è però solo all'inizio del processo a cui deve ora seguire il conseguimento del Traguardo T4 2024 (M2C2 28) per l'aggiudicazione degli appalti per la costruzione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia;
è necessario inoltre tener conto dell'atto che nel nuovo PNRR la misura è stata modificata spostando dal secondo trimestre del 2024 al quarto trimestre del 2025, quindi di un anno e mezzo, l'entrata in funzione della rete infrastrutturale di ricarica elettrica, prorogando quindi l'attuazione di una misura di fondamentale importanza per la decarbonizzazione del settore dei trasporti del Paese;
in pratica, ad oggi si è ancora alla sola aggiudicazione di una prima tranche dei progetti (4.718) mentre il grosso (7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 in zone urbane) deve essere ancora aggiudicato e, in ogni caso, la rete necessaria allo sviluppo della mobilità pulita non entrerà in funzione prima della fine del 2025, se non ci saranno altri rinvii;
nello specifico le 3 linee di intervento la cui entrata in funzione è rimandata a fine 2025 sono le seguenti:
linea A: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in strade extraurbane da almeno 175 kW; (7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada (75 per cento del target Pnire);
linea B: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW; (13.755 punti pubblici di ricarica rapida nei centri urbani (70 per cento del target Pnire);
linea C: installazione di stazioni di ricarica pilota con natura sperimentale e stoccaggio di energia (100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell'energia.);
inoltre, poiché è stato chiarito che la misura di tipo A si riferisce alle autostrade e le stazioni consistono in punti pubblici di ricarica, sono state dichiarate non ammissibili ed escluse tutte le istanze di ammissione al beneficio pervenute per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica sulle Superstrade e alla luce del mutato quadro e in considerazione della riprogrammazione del Piano, il Governo ha dichiarato di aver predisposto due nuovi decreti ministeriali tuttavia ancora non adottati;
nella quarta Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 2) si riporta che per le peculiarità relative ai progetti in zone urbane delle stazioni da almeno 90 kW (TIPO B), le 13.755 stazioni di ricarica sono state ripartite in ambiti regionali, con lotti corrispondenti a perimetri amministrativi pari a quelli delle province, con una distribuzione che tenga conto principalmente del parco circolante, affinata sulla base di ulteriori indicatori. Per i progetti delle infrastrutture di ricarica autostradali da 175 kW (TIPO A), sono state ripartite le 7.500 stazioni in ambiti regionali, con lotti corrispondenti a perimetri amministrativi di area pari a circa 20x20 chilometri, tenendo anche conto della necessità che almeno il 40 per cento sia realizzato nel sud Italia;
per le linee A e B, le risorse di 741,3 milioni di euro, destinate a finanziare fino al 40 per cento dei costi, sono assegnate attraverso bandi annuali nei quali viene messo a disposizione l'intero contingente previsto per ciascun anno. Per la linea di investimento C (stazioni di ricarica sperimentale con stoccaggio), le risorse a disposizione – pari a euro 28.216.625 – sono assegnate in un unico bando nel quale viene messo a disposizione l'intero contingente;
la legge annuale sulla concorrenza 2021 (articolo 12, legge n. 118 del 2022) ha previsto l'obbligo, per i concessionari autostradali, di selezionare l'operatore che richieda di installare colonnine di ricarica veloce mediante procedure competitive, trasparenti e non discriminatorie –:
quali siano state le motivazioni che hanno determinato lo slittamento di un anno e mezzo dell'entrata in funzione della rete di ricarica elettrica nelle zone urbane e sulle autostrade (Traguardi 29 e 29-bis) e quando saranno adottati i decreti ministeriali che consentiranno l'installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica nelle autostrade;
quale sia ad oggi la situazione in relazione all'attuazione dell'investimento per le infrastrutture di ricarica elettriche e nello specifico in relazione all'aggiudicazione degli appalti per la costruzione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 in zone urbane (tutti i comuni) (traguardo T4 2024 – M2C2 28);
se siano iniziati i lavori dei 27 progetti per la realizzazione di 4.718 infrastrutture di ricarica nei centri urbani e quale sia la loro puntuale distribuzione territoriale;
se le 3 linee di intervento di cui in premessa siano sufficienti a garantire l'integrale copertura dei 31.500 punti di ricarica previsti e, in caso contrario, come si pensi di integrare la realizzazione di punti di ricarica elettrica.
(2-00406) «Barbagallo, Casu, Bakkali, Ghio, Morassut, Simiani, Braga, Curti, Ferrari, Scarpa, Peluffo, Orlando, Gnassi, Di Sanzo».