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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 febbraio 2023
63.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
Pag. 55

ALLEGATO 1

5-00392 Lampis: Indicazioni relative alla progettazione operativa degli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell'area di Montevecchio Ponente nella provincia del Sud Sardegna.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, si rappresenta quanto segue.
  Riguardo la nota del 22 novembre 2021 richiamata dall'onorevole interrogante si rappresenta che la stessa ha avuto riscontro da questo Ministero nella nota con protocollo numero 141351 trasmessa il 16 dicembre successivo, nella quale la regione Sardegna, unitamente all'Agenzia regionale del distretto idrografico, sono fra i destinatari in conoscenza.
  La nota di risposta di questo Ministero pone in evidenza che la società incaricata della progettazione degli interventi di bonifica ha proposto una soluzione che non prevede, per il tempo limitato alle prove di pompaggio, il trattamento delle acque prima dello scarico in corpo idrico superficiale.
  Giova precisare che lo scarico di cui trattasi non sarà conseguenza dell'emungimento di acque sotterranee nell'ambito di attività di messa in sicurezza o bonifica svolte ai sensi della Parte Quarta, Titolo Quinto del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Esso conseguirà, invece, all'effettuazione di prove di pompaggio finalizzate alla verifica della continuità del corpo idrico sotterraneo ai fini della definizione di successivi interventi di messa in sicurezza/bonifica della falda.
  Ciò detto, si precisa che la fattispecie descritta non ricade nell'ambito di applicazione degli articoli 243 e 252, comma 8-bis, del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  In particolare, l'articolo 243 non risulta applicabile in quanto disciplina la gestione delle acque di falda emunte nell'ambito degli interventi di bonifica di siti contaminati.
  La fattispecie esula, inoltre, dall'ambito di applicazione dell'articolo 252, comma 8-bis, limitato, per espressa previsione normativa, all'ipotesi di – cito testualmente «applicazione a scala pilota, in campo, di tecnologie di bonifica innovative, anche finalizzata all'individuazione dei parametri di progetto necessari per l'applicazione a piena scala».
  Pertanto, nel ritenere che riguardo le questioni di carattere generale in materia di bonifica la nota di risposta ministeriale chiarisca determinati aspetti della questione, questo Ministero si rende disponibile al proseguimento delle interlocuzioni, segnalando altresì l'eventualità di ricorrere allo strumento dell'interpello ambientale, così come disciplinato dall'articolo 27 del decreto-legge n. 77 del 31 maggio 2021.

Pag. 56

ALLEGATO 2

5-00397 Cortelazzo: Iniziative volte a coniugare la tutela dell'ambiente con lo sviluppo delle politiche minerarie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dall'interrogante, si osserva quanto segue. Le materie prime critiche assumono sempre di più rilevanza strategica in quanto, come ricordato dall'onorevole interrogante, sono particolarmente importanti per attività industriali legate alle filiere afferenti alla transizione ecologica.
  A questo proposito, già nel gennaio 2021 è stato istituito presso il Ministero delle imprese e del made in Italy un tavolo tecnico «Materie Prime Critiche» e, successivamente, nel settembre 2022, con decreto interministeriale del Ministero delle imprese e del Ministero dell'ambiente, è stato formalizzato il «Tavolo Tecnico permanente sulle Materie Prime Critiche», con lo scopo di coordinare le istanze di tutti i portatori di interesse partecipanti in merito ai processi di produzione e approvvigionamento di suddette materie.
  A seguito della strategia europea del 2020 per le materie prime critiche, che si pone l'obiettivo di garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile, l'Italia ha assicurato la propria partecipazione ai lavori dell'ERMA (l'alleanza europea per le materie prime) attraverso l'adesione alla stessa sia del Ministero dell'ambiente che Ministero delle imprese.
  L'approccio eurounitario alla questione delle materie prime critiche è improntato a principi sociali, economici e, soprattutto, ambientali per la mitigazione dell'impatto ambientale delle attività di estrazione e l'incentivazione dell'economia circolare.
  Ciò premesso, si rappresenta come la sede del Tavolo permanente sia quella idonea per sviluppare le diverse criticità collegate alla tematica oggetto dell'interrogazione, stante l'orientamento volto a potenziare la progettualità in termini di sostenibilità degli approvvigionamenti e di circolarità, per arrivare alla creazione delle condizioni normative, economiche e di mercato necessarie ad assicurare un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche, coinvolgendo altresì istituzioni, associazioni di categoria, centri di ricerca e consorzi di filiera, per la definizione di una strategia nazionale.
  Difatti, proprio recentemente sono stati costituiti 4 Gruppi di lavoro tematici nell'ambito del Tavolo, che nel frattempo si è dotato di una Segreteria tecnica, con l'obiettivo di mettere a sistema domanda e offerta prospettica per settore e per area geografica.
  In particolare, le tematiche affrontate nei gruppi di lavoro afferiscono all'analisi dei bisogni futuri delle filiere produttive di materie prime critiche e all'identificazione delle potenzialità delle attività estrattive primarie e secondarie e il recupero di materie prime da siti abbandonati.
  Ancora, un ulteriore gruppo è dedito all'analisi delle potenzialità dell'ecodesign per ridurre la domanda di materie prime critiche, mentre l'ultimo ha il compito principale di stimare il potenziale delle attività di «Urban Mining», ovvero delle attività di «estrazione» della riserva di metalli rari nei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e contestuale elaborazione di proposte normative di semplificazione per il recupero dei materiali da prodotti a fine vita.
  Riguardo le attività di «miniere urbane», si specifica che questo Ministero sta ponendo particolare attenzione alle attività di recupero di materie prime critiche dai rifiuti elettronici, anche in linea con la recente Strategia nazionale per l'economia circolare, finanziando altresì progetti di ricerca dedicati allo sviluppo di tecnologie Pag. 57per il recupero, riciclo e trattamento dei RAEE.
  Nell'evidenziare ulteriormente la strategicità delle materie prime critiche per consentire una transizione ecologica giusta, la presenza al Tavolo e, soprattutto, le attività condotte dai primari portatori di interesse in seno allo stesso sono garanzia per identificare le azioni più idonee, sia nel breve che nel medio termine, e le possibili soluzioni ad una crisi delle Materie Prime Critiche che è sia attuale che prospettica.

Pag. 58

ALLEGATO 3

5-00395 Zinzi: Nomina di un Commissario per la bonifica del sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, si rappresenta quanto segue.
  Il sito di interesse nazionale (SIN) denominato «Crotone-Cassano-Cerchiara» è stato individuato con decreto di questo Dicastero del 26 novembre 2002, che ne ha disposto la perimetrazione sulla base dell'incidenza ai fattori inquinanti ascritti all'operatività di un complesso industriale chimico attivo nel periodo compreso tra gli anni '20 e gli anni '90.
  Al fine di accelerare la progettazione e attuazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel SIN di Crotone, il decreto-legge n. 145 del 2013 all'articolo 4-ter, ha previsto la nomina di un Commissario Straordinario, che è delegato alla cura delle fasi progettuali, alla predisposizione dei bandi di gara, all'aggiudicazione dei servizi e dei lavori per le procedure per la realizzazione degli interventi. Inoltre, lo stesso cura la direzione dei lavori, la relativa contabilità ed il collaudo, promuovendo anche le opportune intese tra soggetti pubblici e privati interessati.
  Lo stesso, per gli obbiettivi citati, può avvalersi degli Enti vigilati da questo Ministero, nonché degli uffici delle Amministrazioni territoriali.
  Inoltre, la norma di riferimento attribuisce al Commissario la facoltà di utilizzare per il risarcimento del danno ambientale le somme liquidate a favore dell'Amministrazione dello Stato, con sentenza del Tribunale di Milano n. 2536 del 28 febbraio 2012 passata in giudicato.
  Infine, per quanto concerne il Commissario Straordinario, è stato predisposto lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la sua nomina, su proposta di questo Ministero e di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Lo stesso schema – nel quale viene proposto il Prefetto di Crotone per la qualifica – è stato condiviso dal MASE con nota del 25 gennaio 2023 con le altre Amministrazioni interessate ed è in fase di perfezionamento, attese le valutazioni di competenza delle stesse, operando contestualmente la ricognizione delle risorse disponibili sulla contabilità speciale.
  Quindi noi adesso attenderemo l'intesa formale degli altri Ministeri però il 25 gennaio scorso confermo che è partita la richiesta di intesa per la nomina del prefetto di Crotone.

Pag. 59

ALLEGATO 4

5-00396 Bonelli: Nomina di un inviato speciale per il clima.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dall'interrogante, si specifica che la ratio sottostante all'istituzione dell'Inviato Speciale per il Clima, avvenuta con il decreto-legge n. 92 del 2021, risiede nell'attribuzione dei compiti dello Stato relativi alla tutela dell'ambiente e alla politica energetica in capo alla medesima Amministrazione centrale, in particolare nella partecipazione ad eventi e negoziati internazionali incentrati sulle questioni ambientali.
  Certamente la volontà risiede nel garantire azioni integrate, coerenti e unitarie nei due settori, in un'ottica di coordinamento delle esigenze climatiche.
  Riguardo quanto premesso dall'interrogante, si rappresenta la piena consapevolezza dell'importanza della lotta al cambiamento climatico per porre un argine alle minacce che ne derivano, e per garantire una sempre maggiore sostenibilità delle attività economiche.
  Proprio per questi motivi, come auspicato, al fine di addivenire presto alla nomina di un nuovo inviato, sono in corso le dovute interlocuzioni con le Amministrazioni interessate, così come previsto dalla normativa vigente, per l'identificazione di una personalità di alto profilo.
  Tale figura istituzionale, oltre a presidiare il raggiungimento degli obiettivi internazionali sul clima, è preposta a garantire una adeguata rappresentanza diplomatica del Paese ed efficacia nella partecipazione dell'Italia agli eventi ed ai negoziati internazionali sui temi ambientali, inclusi quelli incentrati sul cambiamento climatico.

Pag. 60

ALLEGATO 5

5-00393 Ilaria Fontana: Tempi di emanazione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche rinnovabili e per l'individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti da energia rinnovabile.

5-00394 Braga: Tempi di emanazione dei decreti attuativi relativi all'autoconsumo di energia e alle comunità energetiche rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si premette che si fornirà una risposta unica per entrambi gli atti, dal momento che pongono il medesimo quesito.
  Innanzitutto, si ribadisce che il sostegno allo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (CER) è un obiettivo di primaria importanza, che il Governo intende perseguire con un approccio unitario improntato alla semplificazione e alla massima efficacia. Come ricorderà anche l'onorevole Fontana – perché in quel periodo abbiamo condiviso un percorso insieme – è stato chiesto ed ottenuto dalla Commissione europea che il progetto PNRR per le CER nei comuni sotto i 5000 abitanti prevedesse l'erogazione di contributi a fondo perduto in luogo dei prestiti a tasso zero inizialmente previsti, proprio per assicurare il sostegno nella misura più efficace e di facile gestione per i beneficiari.
  Dall'insediamento di questo Governo è stata impresa una forte accelerazione sul tema, con la consapevolezza della rilevanza delle CER sia nello sviluppo e diffusione di energia da fonti rinnovabili che nelle finalità di natura sociale.
  Come ricordato in altre occasioni, al fine di delineare lo strumento più adatto a tutte le specificità possibili, è stata operata una consultazione pubblica alla fine del 2022. Si è chiusa – mi sembra – il 12 o il 15 dicembre scorso.
  Si rappresenta che quest'ultima ha riscontrato un notevole interesse ed ha fatto registrare una partecipazione decisamente elevata.
  A valle di questo processo, tutti i contributi sono stati attentamente valutati dalle strutture competenti del Ministero al fine di addivenire ad una formulazione delle misure attuative che possa agevolare la diffusione capillare delle CER e garantire i benefici attesi – sia in termini economici che energetici – ai soggetti che vorranno aderire a questa modalità nuova di gestione dell'energia in condivisione, diventando così protagonisti e beneficiari della trasformazione energetica.
  Le attività finora condotte sono state svolte durante gli ultimi 3 mesi e vedranno la auspicata conclusione nei prossimi giorni, con la definizione dei provvedimenti attuativi.