Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 marzo 2023
74.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO
Pag. 110

ALLEGATO 1

5-00466 Morgante: Iniziative volte al riconoscimento del ruolo del caregiver familiare.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli Onorevoli Interroganti per aver portato all'attenzione del Governo il tema dei caregivers, soggetti di primaria e fondamentale importanza per l'assistenza in ambito familiare delle persone non autosufficienti.
  Per quanto di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, proprio in questi giorni è all'esame della 10a Commissione del Senato il disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, volto alla promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, mediante interventi idonei a soddisfare i loro bisogni sociali, sanitari e socio sanitari, con particolare riguardo a quelli connessi alla condizione di non autosufficienza.
  Si tratta di un provvedimento orientato a dare diretta attuazione all'obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) relativo alla Missione 5, Componente 2, Riforma 2, che interviene, dunque, nel solco dell'attuazione delle norme della legge di bilancio 2022 (articolo 1, commi 159-171 della legge n. 234 del 2021), con le quali si è iniziato il percorso di riforma previsto dal PNRR e avviato a livello territoriale il processo di integrazione dei servizi sociali e sociosanitari riservati alle persone non autosufficienti, nonché del Regolamento adottato con decreto del Ministero della salute 23 maggio 2022, n. 77, recante la definizione dei modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel settore sanitario nazionale.
  Il disegno di legge, e i successivi decreti attuativi, costituiscono, quindi, un'occasione per intervenire in una materia in cui sussistono fonti normative eterogenee (a partire dall'articolo 1, comma 255, della legge n. 205 del 2017 — legge di bilancio 2018, che ha definito per la prima volta questa figura) e distinti centri di azione amministrativa che operano con regole proprie e senza coordinamento.
  L'obiettivo del processo di riforma è, in questo caso, costituito dalla realizzazione di un sistema che, senza toccare le rispettive competenze del sistema sanitario e di quello sociale, operi un raccordo e coordinamento fra gli stessi al fine della progressiva implementazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) per gli anziani non autosufficienti ed al fine della progressiva attuazione delle politiche di invecchiamento attivo, promozione dell'inclusione sociale e prevenzione della fragilità per gli anziani che non versano in condizioni di non autosufficienza.
  In questo contesto sono previsti interventi a favore dei caregivers familiari, al fine di sostenere il processo di progressivo ed equilibrato miglioramento delle loro condizioni di vita individuali, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
  In particolare, lo schema di legge delega prevede sul tema 3 interventi fondamentali quali la ricognizione e ridefinizione della normativa di settore, la promozione di interventi diretti alla certificazione delle competenze professionali acquisite nel corso dell'esperienza maturata e infine forme di partecipazione delle rappresentanze dei caregivers familiari nell'ambito della programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria a livello nazionale, regionale e locale.
  Per sostenere le predette misure al momento è stato previsto uno stanziamento di euro 80.000.000 per ciascuno degli anni 2022 e 2023 nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'utilizzazione di ulteriori euro 50.000.000 a partire dall'anno 2024. Per le medesime finalità un ulteriore fondo di euro 20.000.000 Pag. 111annui fino al 2024 è attualmente stanziato sul bilancio di previsione del Ministero per le disabilità.
  Sono fermamente convinta che la figura del caregiver familiare, non solo quello dedicato alla cura delle persone anziane, debba trovare una sua compiuta disciplina normativa, e per questo confermo la mia completa disponibilità a rendere concreto quanto rassegnato dal Ministro della disabilità (che ha la competenza prevalente in materia) in sede di illustrazione delle linee programmatiche del Suo Ministero, sulla necessità di dare una risposta ai caregivers familiari, come richiesto dal Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, perché è fondamentale sostenere le famiglie, riconoscendo il ruolo di assistenza e di cura svolto dai caregivers familiari, individuando le necessari forme di tutela ed evitando che il sistema di sostegni delle persone con disabilità continui a ricadere interamente su di esse.

Pag. 112

ALLEGATO 2

5-00467 Bonetti: Attuazione del Piano di azione italiano sulla Child Guarantee e interlocuzioni con la Commissione europea sul tema.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Innanzitutto ringrazio la Onorevole Interrogante per aver richiamato all'attenzione il tema dei diritti dell'infanzia che questo Ministero, condivide, nel Governo, con altri Dicasteri (Famiglia, Istruzione, Salute).
  Il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee) è un'iniziativa della Commissione europea volta a promuovere pari opportunità e a garantire l'accesso a servizi essenziali per i bambini e i ragazzi bisognosi, con meno di 18 anni e a rischio di povertà o esclusione sociale.
  In tale ambito è stata approvata la Raccomandazione del 14 giugno 2021 del Consiglio dell'Unione europea che istituisce una garanzia europea per l'infanzia, che ha lo scopo di garantire che ogni bambino che vive in condizioni di povertà all'interno dell'Unione europea possa avere accesso all'assistenza sanitaria gratuita, a servizi educativi gratuiti, a servizi gratuiti per la prima infanzia, a condizioni abitative di qualità e a una nutrizione adeguata.
  Faccio presente che la programmazione del Piano attuativo della Child Guarantee ha un respiro di lungo periodo poiché si proietta fino al 2030 e la sua implementazione, poggia in modo sostanziale sul nuovo Programma Nazionale inclusione sociale 2021-2027 approvato dalla Commissione europea e notificato il 13 dicembre 2022.
  Infatti gli obiettivi del Programma Nazionale inclusione sociale sono pienamente coerenti con le finalità del Piano Garanzia Infanzia.
  Questo Governo, sin dal suo insediamento, ha posto in essere attività volte a perseguire gli obiettivi del Piano per migliorare l'accesso e aumentare la partecipazione ai servizi da parte dei minorenni in difficoltà e delle loro famiglie, ponendo anche un'attenzione specifica verso coloro che vivono svantaggi particolari.
  In tale direzione, il 24 ottobre 2022 è stato istituito il «Gruppo di lavoro sui servizi per l'inclusione sociale, l'accompagnamento educativo e all'autonomia di preadolescenti e adolescenti» al fine di dare attuazione alle azioni relative alla promozione del benessere sociale e dell'inclusione sociale nei diversi contesti di vita di preadolescenti e adolescenti e alla diffusione di spazi di aggregazione e di prossimità per minorenni tra i 10 e i 17 anni, prevista dal Piano di azione nazionale per l'attuazione della Garanzia Infanzia.
  Il Gruppo di lavoro è composto da rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, dalla coordinatrice nazionale della Child Guarantee, da rappresentanti della Rete della protezione e dell'inclusione, dell'Anci, del Ministero dell'istruzione e del Ministero della salute, dall'Istituto degli Innocenti e da esperti della materia.
  Il gruppo di lavoro si è riunito già il 9 novembre e il 20 dicembre 2022 e il lavori sono tuttora in corso.
  Segnalo, altresì, che con decreto direttoriale di questo Dicastero del 23 gennaio 2023 (modificato il 6 febbraio scorso), è stato costituito il sottogruppo del Comitato tecnico per la elaborazione del Piano sociale nazionale dedicato all'accompagnamento nell'attuazione del Piano di azione nazionale per l'attuazione della garanzia infanzia (PANGI) composto da rappresentanti delle regioni e dei comuni.
  Pertanto, i lavori proseguono attivamente per la definizione e l'implementazione degli interventi volti a ridurre l'incidenza di povertà ed esclusione sociale tra i Pag. 113minorenni con particolare bisogno di supporto e protezione.
  In coerenza con l'attuazione del Piano, segnalo che è in corso una ricognizione che si pone l'obiettivo di approfondire a livello regionale due dei temi affrontati dal PON inclusione: le azioni di inclusione sociale, scolastica e abitativa dei target più vulnerabili della Garanzia Infanzia e le progettazioni e azioni a favore di giovani e giovanissimi con l'obiettivo di comporre un quadro nazionale dei possibili contesti nei quali indirizzare l'azione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a favore dell'inclusione e dell'integrazione dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze più svantaggiati.
  Nel mese di aprile del 2023 si concluderà la terza fase del programma pilota della Child Guarantee che a partire dal 2020, ha coinvolto, col coordinamento di UNICEF, oltre il nostro Paese, la Bulgaria, la Croazia, la Germania, la Grecia, la Lituania e la Spagna.
  Per aggiornare la Deputata interrogante, informo che il 19 aprile 2023 è convocato il Comitato di Sorveglianza del progetto e nel quale ci sarà un primo confronto sugli interventi da attivare.
  Assicuro, pertanto, il massimo impegno del Ministero che rappresento nell'attuazione del Piano volto a rafforzare il sistema di protezione sociali dei bambini e degli adolescenti che rappresentano il bene più prezioso per l'intera collettività.

Pag. 114

ALLEGATO 3

5-00468 Quartini: Azioni per armonizzare i livelli essenziali di assistenza (LEA) e i livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Ringrazio gli Onorevoli interroganti perché il tema dell'armonizzazione dei LEA e LEPS rappresenta una questione centrale in materia di politiche sociosanitarie.
  In via preliminare, devo ricordare che l'ultima legge di bilancio definisce all'articolo 1, comma 159, i livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza (LEPS) garantendone l'accesso attraverso i punti unici di accesso (PUA).
  Più nel dettaglio, sono considerati LEPS: l'assistenza domiciliare, quale servizio caratterizzato dalla prevalenza di interventi di cura della persona e sostegno psicosociale; i servizi sociali di sollievo come, ad esempio, il pronto intervento per le emergenze temporanee diurne e notturne; i servizi sociali di supporto, che si occupano di assistenza gestionale, legale e amministrativa alle famiglie per l'espletamento dei relativi adempimenti.
  I livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociosanitaria (LEA) sono stati introdotti dal decreto legislativo n. 502 del 1999 e dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017: si tratta di un insieme di prestazioni e servizi che il Servizio sanitario nazionale eroga gratuitamente, o dietro il pagamento di un ticket, a tutti i cittadini.
  Di recente, nell'ambito del PNRR, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha adottato il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 prevedendo un ingente stanziamento di risorse pari a 822 milioni di euro nel 2022, 865,3 milioni di euro nel 2023 e 913,6 milioni di euro nel 2024: la finalità del Piano è la realizzazione e l'applicazione dei LEPS e LEA in una logica di complementarità e prossimità tra servizi, quali elementi essenziali per garantire salute, continuità di cure e sicurezza sociale.
  Desidero anche evidenziare che attualmente è all'esame della 10a Commissione del Senato il disegno di legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane che contiene princìpi e criteri con i quali intende dare attuazione all'obiettivo del PNRR Missione 5, inerente alle politiche in favore delle persone anziane non autosufficienti, nonché quello relativo alla Missione 6, che, preso atto delle evidenti disparità territoriali nell'erogazione dei servizi sociosanitari, intende agire sulle reti di prossimità al fine di migliorare e rafforzare l'assistenza sanitaria a vantaggio della popolazione anziana.
  In relazione al disegno di legge in discussione, è prevista anche l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del cosiddetto Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA) che avrà anche il compito di promuovere l'armonizzazione e l'integrazione dei LEPS con i LEA.
  Tra i principi e criteri direttivi del cosiddetto d.d.l. anziani, questo Governo ha posto anche l'attenzione sull'esigenza di assicurare l'adozione di un sistema di monitoraggio dell'erogazione dei LEPS e di valutazione dei risultati, ferme restando le già vigenti procedure di monitoraggio dei LEA previste dall'articolo 9 del decreto legislativo n. 56 del 2000.
  Concludo, pertanto, assicurando il massimo impegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sull'importanza del tema oggetto dell'interrogazione e confermo l'esigenza di adottare un approccio sistematico in grado di garantire il coordinamento tra i LEPS e LEA e assicurare pieni diritti alla popolazione anziana non autosufficiente.

Pag. 115

ALLEGATO 4

5-00469 Malavasi: Iter del Piano di azione italiano sulla Child Guarantee.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo a illustrare l'interrogazione dell'Onorevole Malavasi, ringraziandola, di contenuto analogo a quella precedente riguardante l'attuazione del Piano «Garanzia europea per l'infanzia».
  Voglio subito ribadire che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è molto sensibile al tema dei diritti dell'infanzia. Contrastare le disuguaglianze che ostacolano il pieno sviluppo dei minori, infatti, non è solo un imperativo di giustizia sociale, ma anche un investimento che genera ritorni positivi tanto per la coesione della società quanto per il pieno sviluppo dei sistemi economici.
  Con Child Guarantee, o Garanzia europea per l'infanzia, istituita con la Raccomandazione del Consiglio dell'UE del 14 giugno 2021 la Commissione europea si propone appunto di attuare un'importante azione di contrasto alla povertà educativa e all'esclusione sociale dei minori e di assicurare l'accesso a determinati e fondamentali servizi di qualità.
  Come già detto, in risposta alla precedente interrogazione, in attuazione della citata Raccomandazione è stato predisposto il Piano di azione italiano sulla garanzia infanzia (PANGI), anche garantendo la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi destinatari degli interventi, attraverso lo Youth Advisory Board (YAB).
  Lo Youth Advisory Board, è nato per favorire la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi all'intero processo di preparazione, attuazione, monitoraggio e valutazione Piano nazionale della garanzia infanzia (PANGI).
  Ad oggi lo YAB e i suoi sottogruppi si sono riuniti a cadenza mensile online e già tre volte in presenza, con un primo incontro a Firenze ed un secondo a Roma.
  Il terzo incontro si è svolto con l'insediamento del nuovo Governo, a Milano, nelle giornate del 16, 17 e 18 dicembre.
  Nell'incontro è stato realizzato un focus sull'implementazione del Piano nazionale garanzia infanzia. In particolare i ragazzi hanno definito in modo partecipato la programmazione delle attività per il primo semestre 2023, con specifico riferimento alle aree tematiche individuate dal gruppo di ragazzi come prioritarie (la scuola aperta, i centri aggregativi e la salute mentale).
  Pertanto ribadisco che questo Governo, sin dal suo insediamento, ha posto in essere attività volte a perseguire gli obiettivi del Piano per migliorare l'accesso e aumentare la partecipazione ai servizi da parte dei minorenni in difficoltà e delle loro famiglie, ponendo anche un'attenzione specifica verso coloro che vivono svantaggi particolari.
  In tale direzione, proseguono le attività di attuazione del Piano attraverso specifici gruppi appositamente costituiti.
  Nel mese di aprile del 2023 si concluderà la terza fase del programma pilota della Child Guarantee. In particolare, il 19 aprile 2023 è convocato il Comitato di sorveglianza per gli adempimenti di rito e nel quale ci sarà un primo confronto sugli interventi da attivare.
  Infine, come già detto in risposta alla precedente interrogazione, il Ministero, in raccordo col progetto europeo di Child Guarantee, sarà chiamato a svolgere l'attività di sensibilizzazione anche nell'ambito delle attività rivolte ai minorenni inserite nel Programma nazionale inclusione 2021-2027.
  Voglio concludere sottolineando che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali assicura il massimo impegno volto a rafforzare il sistema di protezione sociale e di sostegno attivo per tutelare i diritti dei minorenni, sanciti dalla Convenzione ONU Pag. 116sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza per l'adozione di misure prioritarie per garantire a tutti l'accesso ai diritti e ai servizi di educazione e cura della prima infanzia, di istruzione di qualità, di salute, di nutrizione e di alloggio.