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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 aprile 2023
92.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
Pag. 29

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00677 Della Vedova: Sul rispetto delle sanzioni imposte dall'UE alla Bielorussia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le sanzioni dell'Unione europea nei confronti della Bielorussia sono regolate dalla Decisione numero 362 del 2006 e dal relativo Regolamento numero 765, sempre del 2006. Il successivo ampliamento del regime sanzionatorio è collegato alla repressione interna nel Paese a seguito delle elezioni presidenziali dell'agosto 2020 e al sostegno di Minsk all'aggressione russa all'Ucraina.
  Le sanzioni vigenti prevedono: designazioni di individui ed entità; misure settoriali con particolari limitazioni commerciali, in particolare nell'esportazione di beni duali e di interesse tecnologico-industriale, nonché in materia di importazione, in modo da ridurre gli introiti del regime; misure nel settore finanziario, tra cui la disconnessione di alcune banche bielorusse dal sistema di messaggistica SWIFT e il divieto alle transazioni con la Banca centrale bielorussa.
  Il regime sanzionatorio europeo nei confronti della Bielorussia vieta anche l'importazione, l'acquisto e il trasferimento di cloruro di potassio e suoi derivati, cioè i fertilizzanti. Nel caso delle sanzioni nei confronti della Federazione russa è stata introdotta un'eccezione che consente il trasporto di fertilizzanti verso i Paesi terzi, per garantire la stabilità degli approvvigionamenti in un settore cruciale per la sicurezza alimentare globale.
  Applicando queste sanzioni, l'Italia insieme ai partner UE condanna con misure concrete il coinvolgimento della Bielorussia nell'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia, così come le violenze inaccettabili da parte delle autorità di Minsk contro manifestanti pacifici. L'Italia resta accanto al popolo bielorusso nella battaglia di libertà e democrazia, a tutela dei diritti civili e politici.
  L'Italia è ai primissimi posti per l'attuazione delle sanzioni europee rivolte – in generale e in tutti i settori – a soggetti della Federazione russa e della Bielorussia. Il nostro Paese ha congelato, in totale, più di 340 milioni di Euro di fondi e 2,3 miliardi di beni. Ciò grazie a una struttura particolarmente sviluppata, basata su un efficace coordinamento inter-ministeriale e inter-agenzia. È un risultato che anche la Commissione dell'Unione europea ha riconosciuto e apprezzato.

Pag. 30

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00678 Boldrini: Sulla situazione in Israele.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Vorrei innanzitutto ricordare il vile attentato terroristico che ha tragicamente colpito Tel Aviv venerdì, provocando la morte dell'italiano Alessandro Parini e il ferimento, tra gli altri, di due connazionali. Il Governo è vicino ai familiari della vittima per il grave lutto subito e ha prestato ogni possibile assistenza, anche ai feriti. Questo atto criminale ha colpito un ragazzo innocente e si colloca in un clima di violenza insensata. Occorre ritrovare le ragioni del dialogo.
  Venendo al quesito dell'Onorevole interrogante, l'Italia ha accolto con favore la decisione del Primo Ministro Netanyahu di sospendere la riforma giudiziaria per allentare le tensioni. Si tratta – ne siamo consapevoli – di questioni di politica interna. Tuttavia, auspichiamo che il dibattito in corso conduca a un risultato che contemperi le legittime istanze di riforma con il mantenimento di un'effettiva salvaguardia dello stato di diritto.
  Dal 12 al 14 marzo il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha effettuato una missione in Israele e Palestina. Ha incontrato il Presidente israeliano Herzog, il Primo Ministro Netanyahu e il Ministro degli Esteri Cohen, il Presidente dell'Autorità Palestinese Abbas, il Primo Ministro Shtayyeh e il Ministro degli Esteri Malki.
  A tutti gli interlocutori, il Vice Presidente Tajani ha ribadito la grande preoccupazione dell'Italia per l'aumento della violenza e dell'estremismo in Israele e nei Territori Palestinesi, nonché per le numerose vittime israeliane e palestinesi, tra cui anche bambini.
  Abbiamo rinnovato a entrambe le parti l'invito ad astenersi da azioni unilaterali che possano inasprire le tensioni sul terreno. È fondamentale ripristinare un orizzonte politico che porti ad una soluzione a due Stati e riavviare negoziati diretti tra le parti in tal senso.
  Nella valutazione condivisa degli interlocutori israeliani e palestinesi, le attuali circostanze non permettono una ripresa del processo di pace. È quindi necessario sostenere gli sforzi di mediazione di Stati Uniti, Giordania ed Egitto, che hanno portato alle intese di Aqaba e Sharm el Sheikh, e continuare a lavorare per promuovere un clima di fiducia.
  Siamo convinti che la comunità internazionale debba intensificare il proprio impegno con soluzioni creative che convincano Israele a riprendere un percorso di dialogo e aiutino la parte palestinese a rafforzare la legittimazione popolare delle proprie istituzioni.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00679 Onori: Sulle difficoltà operative
degli enti gestori.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo è una priorità del Governo e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in particolare.
  È per questo che la Farnesina segue con grande attenzione le attività e i progetti formativi proposti dai diversi enti gestori che operano all'estero per la promozione della lingua e della cultura italiana, e può concedere contributi a quegli enti che rispettino i requisiti previsti dalla normativa.
  Normativa che è stata riformata con la Circolare 4 del 2022 anche sulla base di stimoli degli stessi enti. E che ha fra i suoi obiettivi la promozione della lingua in generale e non più solo il sostegno ad attività destinate in maniera preponderante agli italo-discendenti. Rispetto all'anno scorso, il numero di enti potenzialmente beneficiari di contributi è così significativamente aumentato, a riprova dell'efficacia di questo nuovo impianto normativo.
  Venendo al Comitato Attività Scolastiche e Culturali Italiane (CASCI) richiamato dagli Interroganti, la Farnesina segue oramai da tempo e con grande attenzione le ripetute difficoltà di questo ente gestore. Ente che ha ricevuto, negli anni scorsi, contributi per la gestione di corsi di lingua e cultura italiana nella circoscrizione consolare di Berna. Alle prime avvisaglie di difficoltà, l'Ambasciata d'Italia a Berna ha subito offerto collaborazione e sollecitato a più riprese chiarimenti sulla gestione delle risorse da parte del CASCI.
  I contributi concessi agli enti gestori per i corsi di lingua e cultura italiana all'estero in base alla Circolare 4 del 2022 sono finalizzati infatti a coprire solo parte delle spese previste dai progetti presentati in sede di richiesta del contributo. Il CASCI non risulta aver operato nel rispetto degli obblighi derivanti dai rapporti di lavoro, dovendo ancora saldare stipendi per il periodo gennaio-maggio 2022 ad alcuni docenti che nel frattempo si sono rivolti alle autorità locali. A causa del grave disordine amministrativo dell'ente, un finanziamento è stato posto sotto sequestro dalle autorità locali incaricate del recupero dei crediti pendenti.
  È per questo che la Farnesina ha corrisposto solo la tranche per i corsi di lingua e cultura italiana effettivamente realizzati per l'anno scolastico 2021-22.
  La normativa che regola la materia stabilisce infatti che il MAECI conceda esclusivamente – quando ne ricorrano i requisiti – contributi agli enti gestori e promotori dei corsi. Questi contributi non possono e non devono cioè coprire l'interezza delle spese, né possono ritenersi assicurati al di là dell'effettiva realizzazione dei corsi e del rispetto delle regole.
  Proprio per questo motivo, gli enti devono contare su risorse proprie e su una solida autonomia di bilancio che permetta loro di far fronte alle responsabilità assunte contrattualmente anche in caso di ritardi o di mancata concessione del contributo. Ciò vale in primo luogo per i contratti con i dipendenti degli enti, docenti o di altre categorie, di cui rispondono dinanzi alla legge. Il mancato pagamento degli stipendi da più di un anno è una grave mancanza la cui responsabilità ricade esclusivamente sull'ente.
  La mancata concessione di contributi della Farnesina al CASCI si deve proprio a questi gravi ritardi e inesattezze nella predisposizione della documentazione di accompagnamento e di giustificazione delle Pag. 32richieste, di cui i responsabili dell'ente sono a conoscenza da tempo e rispetto alle quali è stata loro accordata in più occasioni la possibilità di correzione.
  Quanto alle strategie future, un nuovo ente potrebbe prendere in carico i corsi. Ovviamente dovrebbe costituirsi e rispettare procedure e requisiti per potere essere destinatario di eventuali contributi della Farnesina.
  L'Ambasciata a Berna ribadisce quindi la massima disponibilità e assistenza verso ogni soggetto che dovesse presentare validi progetti.
  È questo l'approccio generale che la Farnesina adotta nel valutare e monitorare le iniziative degli enti gestori all'estero. Nell'interesse della promozione della lingua e cultura italiana, eccezionale «biglietto da visita» del nostro Paese nel mondo.

Pag. 33

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-00680 Formentini: Sulla elaborazione
di una strategia nazionale relativa al quadrante dell'Indo-Pacifico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Italia sta intensificando la presenza nella regione indo-pacifica, in considerazione della sua crescente rilevanza geopolitica ed economica. Il nostro Paese è impegnato nella realizzazione di attività in diversi ambiti che coincidono con le sette priorità della Strategia dell'Unione europea per la cooperazione nell'Indo-Pacifico: prosperità sostenibile e inclusiva, transizione verde, governance degli oceani, partenariati digitali e tecnologici, connettività, sicurezza e difesa, sicurezza umana. Il contributo italiano alla Strategia europea per l'Indo-Pacifico è sintetizzato in un documento pubblico, da aggiornare via via alla luce delle nuove priorità e opportunità di cooperazione economica e settoriale con gli organismi multilaterali e i Paesi della macro-regione.
  Siamo anche impegnati nel rafforzamento delle dotazioni delle nostre sedi diplomatiche nell'area. Abbiamo aumentato il personale della carriera diplomatica in Giappone, Australia e Bangladesh. Prevediamo ulteriori misure in vista dell'organizzazione di Expo Osaka 2025. Abbiamo istituito nuovi posti per funzionari della promozione economica e commerciale a Manila, Jakarta e Osaka. Abbiamo aperto un nuovo Consolato Generale a Bangalore. Anche il personale a contratto locale è stato aumentato in 7 Paesi, con particolare attenzione a Cina, India e Pakistan.
  L'approccio italiano è caratterizzato da una visione inclusiva, con il coinvolgimento di tutti gli attori e le Organizzazioni regionali. Siamo Partner di Sviluppo ASEAN dal 2020 e Partner di Dialogo del «Pacific Islands Forum» e della «Indian Ocean Rim Association» rispettivamente dal 2007 e dal 2019. Sosteniamo il ruolo chiave di questi organismi nella promozione di pace e prosperità nella macroregione.
  Nell'ambito del Partenariato con l'ASEAN, abbiamo realizzato numerose attività di formazione e capacity building su temi importanti come il contrasto al cyber crime, le attività anti-pirateria, il diritto del mare e la gestione sostenibile delle coste. Sono in programma nuove iniziative in tema di lotta alla corruzione, tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale, cooperazione spaziale.
  Il 18 aprile il Sottosegretario Tripodi sarà a Jakarta per partecipare al terzo Comitato Congiunto Italia-ASEAN, volto a passare in rassegna lo stato del Partenariato, e per incontri con le Autorità indonesiane.
  Fin qui, la diplomazia multilaterale. Siamo ovviamente molto impegnati anche nello sviluppo e nel rafforzamento delle relazioni bilaterali con i partner nella regione, a cominciare dai Paesi con cui condividiamo il sistema di valori.
  Le eccellenti relazioni con il Giappone sono testimoniate dall'intensificazione dei contatti ad alto livello, anche nel quadro delle Presidenze consecutive del G7. Nell'incontro a Roma del 10 gennaio scorso, il Presidente del Consiglio Meloni e il Primo Ministro giapponese Kishida hanno deciso di elevare il rapporto bilaterale a partenariato strategico e tenere consultazioni periodiche nel formato Esteri-Difesa. Il Vice Presidente del Consiglio Tajani parteciperà nei prossimi giorni al G7 di Karuizawa, dove è previsto anche un incontro bilaterale – il terzo in pochi mesi – con il Ministro degli esteri giapponese Hayashi. Il tema della stabilità dell'Indo-Pacifico è tra quelli in agenda.
  Con Giappone e Regno Unito abbiamo di recente avviato il programma «Global Pag. 34Combat Air» per lo sviluppo congiunto di caccia di ultima generazione. Nella dichiarazione politica congiunta sul Programma dello scorso 9 dicembre i Capi di Governo dei tre Paesi hanno confermato l'impegno politico e industriale pluriennale e la volontà di assicurare la sicurezza globale, attraverso la realizzazione di un velivolo per il futuro, pensato per garantire l'interoperabilità con i principali alleati e partner internazionali.
  La recente visita del Presidente del Consiglio Meloni e del Vice Presidente del Consiglio Tajani a Delhi lo scorso 2 marzo ha sancito l'elevazione delle relazioni tra India e Italia al rango di partenariato strategico. È un salto di qualità delle nostre relazioni con il Paese asiatico. Riconosce l'avvenuto rafforzamento della cooperazione in ambito economico-commerciale – proprio ieri il Ministro Tajani e io stesso abbiamo incontrato il Ministro indiano del Commercio e dell'Industria Goyal – e segna un punto di partenza per una più stretta collaborazione nel campo della difesa e sui temi di politica internazionale.
  Un altro partenariato strategico ci lega dal 2018 alla Repubblica di Corea, importante attore regionale con cui registriamo un forte aumento dell'interscambio commerciale e lavoriamo allo sviluppo della cooperazione industriale e tecnologica.
  La nostra visione inclusiva dell'Indo-Pacifico ci consente di continuare a coltivare il dialogo anche con la Repubblica Popolare Cinese, che – fosse anche solo per le dimensioni della sua economia e della sua popolazione – rimane un interlocutore imprescindibile dinanzi alle grandi sfide globali, quali il cambiamento climatico, la transizione energetica e il contrasto alle pandemie e ad altre emergenze quali l'insicurezza alimentare. Questo sempre in costante raccordo con i nostri partner dell'Unione europea e Like-minded, e senza mai abdicare alla ferma tutela dei nostri principi e valori.
  Questi sono stati gli obiettivi che hanno ispirato anche le più recenti occasioni di incontro ad alto livello con le Autorità cinesi: dal colloquio a margine del G20 di Bali del novembre scorso tra il Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente cinese Xi Jinping, agli incontri a Roma, nel febbraio scorso, del Presidente Mattarella e del Ministro Tajani con il Consigliere di Stato e Direttore dell'Ufficio Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, Wang Yi. Si è inoltre appena conclusa una missione del Sottosegretario Tripodi alla guida della delegazione italiana alla «China International Consumer Products Expo» ad Haikou.
  Sempre in linea con i nostri partner, sosteniamo con determinazione la necessità di mantenere lo status quo e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nei Mari cinesi meridionale e orientale, che costituiscono aree strategiche per gli equilibri regionali e globali e rotte essenziali per il commercio internazionale.
  Del resto, tra le questioni cruciali quando si parla di regione indo-pacifica c'è proprio la sicurezza marittima. L'Italia è impegnata a contribuire anche su questo fronte. La campagna navale del Pattugliatore Polivalente d'Altura Francesco Morosini della nostra Marina Militare, avviata pochi giorni fa, testimonia l'attenzione per questo tema, collegato al rispetto del diritto internazionale del mare. Nel programma, della durata di cinque mesi, è prevista anche la partecipazione ad alcuni dei più importanti eventi fieristici nel settore della Difesa navale. Sono previste soste in dodici Paesi, identificati secondo criteri di interesse sia dal punto di vista industriale, sia di cooperazione nel settore della sicurezza.
  A conferma della rilevanza riconosciuta dal Governo alla regione, oltre alle missioni di esponenti governativi già citate vanno aggiunte quelle dei Ministri Lollobrigida e Crosetto in Giappone, nel gennaio e marzo scorso, come anche quella – sempre in Giappone, nonché in Vietnam e a Singapore nel febbraio scorso – del Sottosegretario Tripodi. La tappa a Singapore, partner di primo piano nel sud-est asiatico cui le nostre aziende guardano con crescente interesse, ha permesso di ribadire l'intenzione dell'Italia di proseguire la collaborazione in corso con la città-Stato con particolare attenzione al settore scientifico-tecnologico, delle start-up Pag. 35e culturale. Molto proficua è stata anche la missione in Vietnam, Paese con il quale quest'anno celebriamo il decimo anniversario del Partenariato Strategico.
  Un'attenzione e un'azione a tutto campo da parte del Governo italiano per una regione di crescente importanza per la prosperità e stabilità del mondo.