ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-01816 Fratoianni: Sulle possibili iniziative relative alla crisi in Ecuador.
Interrogazione n. 5-01847 Amendola: Sulle possibili iniziative relative alla crisi in Ecuador.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Rispondo alle interrogazioni dell'Onorevole Fratoianni e dell'Onorevole Amendola, aventi entrambe ad oggetto la situazione in Ecuador e le iniziative assunte a garanzia della sicurezza dei cittadini italiani.
L'Ecuador è oggi tra i Paesi con la maggiore criminalità a livello mondiale. Divenuto uno dei principali snodi del crimine organizzato transnazionale e dei traffici di droga, ha infatti registrato negli ultimi anni un tasso di violenza in costante aumento.
La situazione si è ulteriormente aggravata ad inizio gennaio, dopo la fuga dal carcere di Guayaquil di «Fito», leader dell'organizzazione criminale chiamata «Los Choneros», e la successiva irruzione di bande all'interno della TV di Stato.
Per consentire un intervento massiccio di Esercito e Polizia, il governo del Presidente Noboa, in carica da novembre 2023, ha emesso due Decreti di emergenza rispettivamente l'8 e 9 gennaio.
In questo contesto già di grande difficoltà e nonostante le drastiche misure di sicurezza adottate dal Governo, si è aggiunta l'uccisione a Guayaquil da parte di un commando armato del procuratore Cesar Suarez Pilay.
L'Ambasciata d'Italia a Quito, in raccordo con la Farnesina, ha seguito sin dal principio e con la massima attenzione tutti gli sviluppi legati al deterioramento della crisi di sicurezza in Ecuador.
In una dichiarazione del 10 gennaio il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e il pieno sostegno al popolo e alle istituzioni democratiche ecuadoriane.
Al fine di prestare ogni possibile assistenza a tutti i cittadini italiani presenti in Ecuador, la nostra Ambasciata a Quito ha messo in atto un collaudato protocollo di pronto intervento. In coordinamento con l'Unità di Crisi della Farnesina, la Sede ha attivato una mini-cellula di crisi con squadre di risposta telefonica h24. L'Unità di Crisi ha inviato un sms di cautela ai circa 260 connazionali registrati su «Dove siamo nel mondo» che risultavano presenti in Ecuador.
L'Ambasciata, attivando prontamente il Consolato Onorario d'Italia a Guayaquil e tutta la rete dei corrispondenti consolari nel Paese, ha effettuato immediate e costanti verifiche sull'eventuale coinvolgimento di cittadini italiani negli scontri, appurando in pochissime ore che nessun italiano risultava fra le vittime o i feriti.
L'Italia è da tempo impegnata nel sostegno alle istituzioni ecuadoriane per far fronte all'emergenza di sicurezza. Numerose sono le attività di diplomazia giuridica e di sicurezza in ambito bilaterale e multilaterale.
Particolarmente apprezzati sono il Programma bilaterale «Falcone-Borsellino» in materia di prevenzione e lotta alla corruzione e il Programma europeo di Assistenza contro il Crimine Transnazionale Organizzato «EL PAcCTO» per il rafforzamento dello Stato di diritto e della lotta contro la criminalità organizzata.
Espressione della diplomazia giuridica europea ed italiana in Ecuador è anche il programma di emergenza penitenziaria EURESP, finanziato dall'Unione Europea e realizzato dall'Istituto Italo Latino Americano,Pag. 52 che vede dislocato in loco un magistrato italiano.
Ai primi di marzo è prevista la seconda Conferenza di Consenso per fare il punto su quanto realizzato negli ultimi due anni e promuovere ulteriori azioni concrete condivise tra la società civile e il nuovo governo dell'Ecuador.
ALLEGATO 2
Interrogazione 5-01869 Bakkali: Sulle possibili iniziative relative alle tensioni tra Etiopia e Somalia e alla tutela dell'integrità territoriale della Somalia.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Etiopia e Somalia sono partner di primo piano, in una regione di interesse strategico per l'Europa e per gli equilibri dell'area del Mar Rosso e dell'intero Continente africano.
Stiamo seguendo con apprensione le ripercussioni regionali dell'intesa fra il Primo Ministro etiopico Abiy Ahmed e il Presidente della autoproclamata Repubblica del Somaliland, Muse Bihi, annunciata lo scorso 1° gennaio. Sulla base delle dichiarazioni, essa conterrebbe la cessione in affitto per cinquant'anni di circa venti chilometri di aree costiere intorno alla città portuale di Bérbera, nella regione separatista somala, in cambio di quote di valore economico equivalente di compagnie etiopiche e del possibile riconoscimento del Somaliland da parte di Addis Abeba.
Le Autorità etiopiche hanno rivendicato l'esigenza di uno sbocco al mare per alimentare la crescita economica del Paese e rassicurato che l'iniziativa ha carattere pacifico.
Il Governo della Somalia ha affermato che l'intesa minaccia la sovranità e l'integrità territoriale del Paese, contribuisce ad alimentare la propaganda dei terroristi di Al-Shabaab, vìola le norme internazionali e compromette la stabilità e la pace nel Corno d'Africa.
Il Presidente somalo Hassan Sheikh ha compiuto nelle ultime settimane missioni in Eritrea, in Qatar e in Egitto per consolidare il sostegno regionale in favore di Mogadiscio. Il Governo somalo ha ribadito, a più riprese, indisponibilità a riavviare il dialogo con Addis Abeba senza una previa revoca della contestata intesa con il Somaliland.
L'Italia sostiene pienamente l'integrità territoriale e la sovranità della Somalia, in linea con la posizione della comunità internazionale, espressa dalle Nazioni Unite, dall'Unione Europea, dai Paesi partner. È la stessa posizione dell'Unione Africana e dell'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo, l'organizzazione che riunisce i Paesi dell'Africa orientale e che – lo scorso 18 gennaio – ha convocato un Vertice straordinario cui le Autorità etiopiche non hanno partecipato.
A margine del Vertice Italia-Africa, il Presidente del Consiglio Meloni, ha incontrato il Primo Ministro etiopico Abiy Ahmed e il Presidente somalo Hassan Sheikh.
Quest'ultimo ha avuto anche un colloquio bilaterale con il Signor Presidente della Repubblica.
Nel corso degli incontri, l'Italia ha esortato le parti a mantenere aperti tutti i canali di dialogo ed evitare che l'intesa fra l'Etiopia e l'autoproclamata Repubblica del Somaliland accresca le tensioni nella regione del Corno d'Africa e del Mar Rosso.
Abbiamo posto in rilievo che un eventuale riconoscimento del Somaliland da parte etiopica comprometterebbe il processo di consolidamento istituzionale della Somalia, che da tempo la Comunità internazionale persegue. E che ogni aspirazione allo sviluppo, pur legittima, deve essere realizzata necessariamente nel rispetto delle norme del diritto internazionale, consacrate dalla Carta delle Nazioni Unite.
La Somalia sta attraversando una fase particolarmente delicata, con i progressi nella lotta contro Al-Shabaab e il processo di transizione delle responsabilità in materia di sicurezza all'esercito somalo in vista del termine – alla fine del 2024 – del mandato della Missione di transizione dell'Unione africana.Pag. 54
Dobbiamo continuare a sostenere questi sviluppi, che suscitano un cauto ottimismo per un futuro di maggiore stabilità per la Somalia e per l'intera regione.
Ad essi l'Italia contribuisce attivamente, attraverso la partecipazione alla Missione europea addestramento dell'Esercito Nazionale somalo – per la quale forniamo dal 2014 il comando e il più ampio contingente – e i corsi di addestramento dell'Arma dei Carabinieri presso la Base militare di Gibuti a beneficio delle Forze di Polizia somale.
L'Unione europea ha espresso sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità della Somalia attraverso un colloquio telefonico tra l'Alto Rappresentante Borrell e il Presidente somalo Hassan Sheikh. Nella sua recente visita a Mogadiscio e Addis Abeba, la Rappresentante Speciale dell'Unione Europea per il Corno d'Africa, Annette Weber, ha lanciato un appello al dialogo.
L'Italia, sia a livello bilaterale sia in seno all'Unione Europea e nei principali consessi multilaterali, proseguirà l'opera di sensibilizzazione delle Autorità etiopiche e somale affinché mantengano aperto ogni canale di dialogo e sia rispettato il diritto internazionale. Ogni nostra azione continuerà a essere diretta alla promozione della pace e della stabilità nella regione.
ALLEGATO 3
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Camerun, fatto a Yaoundé il 17 marzo 2016. C. 1501 Governo.
EMENDAMENTO APPROVATO
ART. 3.
Sostituire il comma 1 con il seguente:
1. Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 4, 5, 6, 8, 9 e 10 dell'Accordo di cui all'articolo 1 della presente legge, pari a 230.000 euro annui a decorrere dall'anno 2024, nonché agli oneri derivanti dall'articolo 13 del medesimo Accordo, valutati in 10.560 euro ogni tre anni a decorrere dall'anno 2026, si provvede mediante riduzione, per 230.000 euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e per 240.560 euro annui a decorrere dall'anno 2026, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
3.1. Il Relatore.