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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 settembre 2024
365.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO
Pag. 106

ALLEGATO 1

5-02680 Penza: Sulla situazione dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore (NA).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio l'onorevole interrogante poiché mi consente di evidenziare la grande attenzione che questo Governo ha sempre posto e tuttora pone nei confronti delle problematiche che interessano le nostre strutture sanitarie nonché le relative misure già adottate e quelle in corso di adozione.
  Con particolare riferimento alle misure a tutela della sicurezza del personale sanitario è mia premura ricordare che questo Governo con il decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 è intervenuto modificando il secondo comma dell'articolo 583-quater del codice penale prevedendo la reclusione da 2 a 5 anni per chiunque si macchi del delitto di lesioni personali ai danni degli esercenti una professione sanitaria o socio-sanitaria.
  Nell'ambito della conversione in legge del suddetto decreto è stata prevista la possibilità, da parte del questore, di pater costituire posti fissi della Polizia di Stato presso le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate dotate di un reparto di emergenza-urgenza, in considerazione del bacino di utenza e del livello di rischio della struttura.
  Successivamente, con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, il Governo ha reso il suddetto delitto procedibile d'ufficio, così da non far dipendere l'esercizio dell'azione penale dalla volontà della vittima di sporgere denuncia.
  Inoltre, giova ricordare che con decreto 7 dicembre 2023 il Ministro della salute ha inteso integrare e dare nuovo impulso all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), strumento volto a scongiurare il verificarsi del fenomeno delle aggressioni agli operatori del settore.
  L'Osservatorio sta effettuando un'attività di studio e di approfondimento volto all'aggiornamento della Raccomandazione n. 8, emanata nel 2007 dal Ministero della salute, utile a fornire un indirizzo efficace ed omogeneo finalizzato a prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari.
  Inoltre, l'Osservatorio ha promosso iniziative di formazione degli operatori sanitari e di comunicazione nei confronti di utenti e professionisti, individuate come strumento particolarmente efficace per ristabilire il rapporto fiduciario tra sanitario e paziente e conseguentemente mirato a ridurre le condizioni di rischio.
  Per quanto riguarda le altre problematiche poste nell'interrogazione si riportano, di seguito, le informazioni che ha fornito la Regione Campania.
  Con riferimento specifico alle aggressioni al personale sanitario verificatesi presso il Pronto soccorso dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, la Regione ha comunicato che nel periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 2023, a fronte di un numero medio di 143 accessi giornalieri, sono stati segnalati dal personale sanitario interessato 5 episodi di aggressione, per ciascuno dei quali è stato effettuato un audit con il personale sanitario coinvolto.
  Per quanto concerne la carenza di personale infermieristico, l'ente regionale rappresenta che il Pronto soccorso dell'ospedale è stato incrementato a 40 unità infermieristiche.
  Per quel che attiene, invece, la non corretta assegnazione dei codici, la Regione riferisce che i risvolti clinici non hanno fino ad ora dato modo di confutare le modalita con le quali questi vengono assegnati in fase di triage e/o modificati in fase anamnestica, ne tantomeno di stabilire una correlazione tra l'assegnazione di un determinato codice di priorità ed un eventuale caso di malpractice.Pag. 107
  Infine, circa la fuga dei pazienti dal Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, il Direttore del Dipartimento di salute mentale ha chiarito che dal dicembre 2017 al febbraio 2021, risulta un solo caso di paziente allontanatosi dal reparto.
  Tuttavia, sono noti casi in cui i pazienti si sono allontanati ma, non essendo stati gli stessi ancora sottoposti a ricovero in regime di TSO, non possono essere classificati come casi di «fuga dal reparto». La Direzione ha quindi riferito che non risultano atti giudiziari che coinvolgano pazienti psichiatrici allontanatisi dalla struttura sanitaria, ne operatori passibili di mancata sorveglianza.
  Con riferimento alla problematica che investe la carenza di personale infermieristico, rappresento che la tematica è oggetto di particolare attenzione da parte del Governo, tanto che, allo stato, risultano in corso di adozione molteplici iniziative finalizzate a fronteggiare il fenomeno.
  In particolare, è in corso di predisposizione una nuova metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del SSN volta a introdurre misure di maggiore flessibilità nelle assunzioni, sia pur nel rispetto dell'equilibrio economico e finanziario del Servizio sanitario regionale.
  Si sta peraltro procedendo alla revisione del profilo professionale dell'operatore socio sanitario istituito con Accordo del 22 febbraio 2001, con aggiornamento del percorso formativo volto a garantire uniformità di contenuti, standard organizzativi, qualità formativa.
  In conclusione, rappresento che, nell'ottica di rendere la professione infermieristica maggiormente attrattiva, si sta altresì considerando, in collaborazione con il MUR, l'elaborazione di una modifica ai percorsi formativi dell'infermiere, prevedendo una revisione in senso specialistico della laurea magistrale.

Pag. 108

ALLEGATO 2

5-02769 Furfaro: Iniziative volte ad assicurare la stabilizzazione del personale precario dell'Aifa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli Onorevoli interroganti e prioritariamente faccio presente che il problema del precariato presso l'Agenzia Italiana del Farmaco riguarda circa 30 unità di personale i cui rapporti di lavoro sono cessati nel mese di dicembre 2023.
  Al riguardo devo ricordare che la legge 30 dicembre 2020, n. 178, all'articolo 1, comma 431, stabiliva che l'AIFA potesse prorogare e rinnovare, fino al completamento delle procedure concorsuali per l'assunzione a tempo indeterminato del personale, e comunque non oltre il 30 giugno 2022, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa con scadenza entro il 31 dicembre 2021, nel limite di 30 unita, nonché i contratti di prestazione di lavoro flessibile di cui all'articolo 30 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, con scadenza entro il 31 dicembre 2021, nel limite di 39 unità.
  Sono successivamente intervenute ulteriori disposizioni tese a prorogare ulteriormente i contratti del personale precario e a permettere l'indizione di apposite procedure concorsuali finalizzate alla stabilizzazione.
  Da ultimo, l'articolo 35-bis del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73 ha previsto che l'Agenzia potesse rinnovare, fino al 31 dicembre 2023, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa con scadenza entro il 31 luglio 2022, nonché provvedere affinché venissero prorogati o rinnovati fino alla stessa data i contratti di prestazione di lavoro flessibile.
  Ciò premesso, a seguito di un'apposita ricognizione interna l'AIFA ha confermato l'esigenza di poter continuare ad avvalersi del suddetto personale.
  Proprio in base alle suddette considerazioni, l'AIFA ha proposto l'adozione di un intervento normativo che consentisse, da un lato la proroga dei contratti di collaborazione e di somministrazione in essere di un ulteriore anno e, dall'altro, ponesse le basi legali per l'avvio di procedure concorsuali volte all'attivazione di contratti a tempo determinato di durata non superiore a 36 mesi che, valorizzando l'esperienza professionale maturata dal personale precario negli anni di lavoro presso l'AIFA, potessero costituire l'avvio di un percorso di stabilizzazione degli interessati, tenuto conto dei rischi derivanti da procedure di contenzioso promosse dallo stesso personale.
  Nel contempo, l'AIFA proponeva un ulteriore intervento normativo finalizzato all'ampliamento dell'attuale organico, funzionale all'eventuale assorbimento nei ruoli del personale precario, nonché al reperimento delle risorse umane indispensabili per lo svolgimento dei nuovi numerosi compiti affidati dalla legge all'Agenzia.
  A tal proposito segnalo inoltre che il Governo si è impegnato, in più contesti istituzionali, a valutare la possibilità di adottare tempestivamente ogni misura necessaria volta a consentire all'AIFA la proroga dei contratti atipici e a valutare la possibilità di individuare una soluzione, anche normativa, che, compatibilmente, con i principi ordinamentali in materia di pubblico impiego consenta di stabilizzare i lavoratori precari che prestano servizio presso l'AIFA.
  Tutto ciò considerato, ad oggi, in vista della prossima legge di bilancio per l'anno 2025 è in corso una attenta disamina presso il Ministero della salute di una proposta normati va che, al fine di potenziare le attività dell'AIFA per i compiti derivanti dagli obblighi imposti dai vigenti Regolamenti comunitari, oltre all'incremento della dotazione organica di 150 unità, viene richiesta la proroga dei contratti in questionePag. 109 e l'avvio di procedure concorsuali finalizzate all'assunzione a tempo indeterminato, con la previsione di una riserva in favore del personale in servizio presso l'AIFA al 31 dicembre 2023 con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o nello svolgimento di prestazioni di lavoro che abbia maturato presso l'AIFA un'esperienza professionale di almeno 5 anni.
  Inoltre, la proposta prevede che nelle more del completamento delle procedure concorsuali di cui sopra, l'AIFA possa rinnovare, per una durata fino al 31 dicembre 2026, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, la cui durata è terminata il 31 dicembre 2023, nei limiti di 10 unita, nonché i contratti di prestazione di lavoro flessibile, di cui all'articolo 30 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, la cui durata è terminata il 31 dicembre 2023, nel limite di 20 unità.
  Alla luce di quanto riferito, consapevole dell'importanza di accogliere pienamente sia le richieste di stabilizzazione dei lavoratori di AIFA sia le sollecitazioni che provengono dalle sedi istituzionali, esprimo il mio impegno a ricercare una idonea soluzione normativa alla questione in disamina.

Pag. 110

ALLEGATO 3

5-02770 Faraone: Adeguatezza della fornitura di dispositivi e presìdi ad alta tecnologia per la terapia del diabete insulino-dipendente in Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio l'Onorevole interrogante per la problematica segnalata e, nel far presente che sull'espletamento delle singole gare non sussistono profili di competenza del Ministero che rappresento, devo ricordare che, con decreto ministeriale 10 agosto 2018, è stato adottato il Documento d'indirizzo per la stesura di capitolati di gara per l'acquisizione di dispositivi medici, che sostanzialmente supporta gli enti del Servizio Sanitario Nazionale nella predisposizione di detti capitolati, mettendo a disposizione lo strumento della Banca dati nazionale dei dispositivi medici, che consente anche il monitoraggio dei consumi e della spesa.
  Ferma restando la suddetta iniziativa ministeriale, con riferimento alla regolarità della procedura di gara oggetto dell'interrogazione, riferisco gli elementi che ho acquisito dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo.
  Nello specifico, a fronte della richiesta di informazioni, la Regione Siciliana ha comunicato che la gara indetta dalla ASP di Palermo costituisce un Accordo Quadro, al pari di quello in scadenza predisposto nelle more della Gara che la Centrale Unica di Committenza (CUC) dovrebbe predisporre.
  Più nel dettaglio, tale procedura è stata avviata nelle more della definizione di un'apposita gara per l'acquisizione dei microinfusori e dei dispositivi e presidi per la terapia insulino-dipendente da parte della Centrale Unica di Committenza.
  Risulta agli atti che l'Asp di Palermo abbia chiesto il 2 agosto 2023 informazioni alla CUC in ordine allo stato dell'arte della procedura di gara e che quest'ultima abbia riscontrato la richiesta segnalando l'impossibilità di poter prevedere al momento la presumibile tempistica per la definizione della stessa.
  La CUC ha pertanto autorizzato l'ASP ad attivare una autonoma procedura di gara, con riserva di risoluzione anticipata qualora subentri, nel corso dell'esecuzione contrattuale, l'affidamento della fornitura di che trattasi da parte della CUC stessa.
  Con riferimento, invece, alla lamentata assenza delle necessarie consultazioni, pareri e proposte da parte dei medici diabetologi ed endocrinologi l'ASP ha fatto presente che il capitolato in questione è stato elaborato prevedendo l'inserimento di tutti i dispositivi presenti ad oggi sul mercato, previa consultazione degli operatori economici, i quali non hanno sollevato alcun rilievo in ordine alla descrizione tecnici dei lotti in gara.
  Riferisce inoltre l'ASP che il capitolato prevede anche eventuali aggiornamenti tecnologici e che l'indizione della nuova procedura di gara è articolata in sette lotti, in modo da assicurare l'approvvigionamento di tutti i dispositivi e presidi per la terapia insulino-dipendente ottimali e adeguati all'impiego preposto, in termini di efficienza ed efficacia terapeutica, e sottolinea la clausola del capitolato con la quale la stazione appaltante si riserva la facoltà di non procedere all'aggiudicazione qualora ricorrano motivi di opportunità e convenienza, senza che le ditte in gara possano pretendere compensi, indennizzi, rimborsi o spese.
  Concludo segnalando che il Ministro per la pubblica amministrazione ha ritenuto opportuno precisare che, considerato che la vigilanza sull'affidamento dei contratti pubblici è attribuita all'ANAC, non sussistono i presupposti per una verifica da parte dell'Ispettorato della Funzione pubblica ai sensi dell'articolo 60, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001.

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ALLEGATO 4

5-02771 Quartini: Iniziative per contrastare il grave fenomeno delle aggressioni nei pronto soccorso.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli Onorevoli interroganti perché mi consentono di rappresentare il problema relativo agli episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Spesso si tratta di forme di violenza provenienti dagli stessi pazienti o dai loro caregiver, che si traducono in aggressioni fisiche, verbali o di comportamento.
  Per quanto concerne gli ultimi episodi di violenza che hanno interessato il Policlinico di Foggia, consapevole della gravità della situazione e nell'intento di manifestare un segno tangibile di vicinanza da parte delle Istituzioni al personale sanitario vittima della ingiustificata aggressione, la settimana scorsa, mi sono recato personalmente a Foggia, dove ho preso parte alla riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia presieduta dal Prefetto, alla quale ha partecipato anche il Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Foggia.
  Al termine della riunione ho avuto, altresì, modo di incontrare una delegazione di operatori sanitari, ivi compresi i due medici rimasti lievemente feriti.
  Al riguardo devo prendere atto che, per assicurare l'incolumità degli operatori sanitari, presso il Policlinico di Foggia, già da tempo, sono state messe in campo numerose azioni finalizzate alla prevenzione delle aggressioni, che hanno visto interventi sia di natura strutturale che organizzativa, condivisi con il Sig. Prefetto di Foggia in seno al coordinamento provinciale per la sicurezza dell'ordine pubblico, tra le quali segnalo: l'implementazione di un sistema di videosorveglianza e l'aggiunta nella control room del servizio di vigilanza armata e portierato di un monitor dedicato al Pronto Soccorso; l'incremento di una guardia giurata per ciascun turno passando da quattro a cinque unita; l'estensione alle ore notturne dell'operatività del posto di polizia all'interno dell'ospedale; la riorganizzazione della viabilità per le ambulanze e le auto al seguito.
  Tra le molteplici iniziative, sarà anche avviata la procedura per l'assunzione di uno psicologo specializzato nella gestione delle emozioni che potrà aiutare non solo i pazienti e i familiari ma anche gli operatori sanitari del Pronto Soccorso.
  Ciò premesso, ho tuttavia potuto verificare che la dotazione dei medici del pronto soccorso del Policlinico di Foggia risulta carente di 14 unità nonostante le numerose procedure di concorso espletate.
  Il personale medico e di comparto risulta pienamente formato per affrontare i pazienti critici sul piano clinico, ma non è preparato ai fenomeni di violenza e diffidenza in questione.
  Al riguardo devo ricordare che nell'ottica del rafforzamento delle misure di protezione legislativamente contemplate a tutela del personale sanitario, sono stati adottati importanti provvedimenti normativi.
  In particolare, è mia premura ricordare che questo Governo con il decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 è intervenuto modificando il secondo comma dell'articolo 583-quarter del codice penale prevedendo la reclusione da 2 a 5 anni per chiunque si macchi del delitto di lesioni personali ai danni degli esercenti una professione sanitaria o socio sanitaria.
  Nell'ambito della conversione in legge del suddetto decreto è stata prevista la possibilità, da parte del questore, di poter costituire posti fissi della Polizia di Stato presso le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate dotate di un reparto di emergenza-urgenza, in considerazione del bacino di utenza e del livello di rischio della struttura.Pag. 112
  Successivamente, con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, il Governo ha reso il suddetto delitto procedibile d'ufficio, così da non far dipendere l'esercizio dell'azione penale dalla volontà della vittima di sporgere denuncia.
  Inoltre, giova ricordare che con decreto 7 dicembre 2023 il Ministro della salute ha inteso integrare e dare nuovo impulso all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), strumento volto a scongiurare il verificarsi del fenomeno delle aggressioni agli operatori del settore.
  L'Osservatorio sta effettuando un'attività di studio e di approfondimento volto all'aggiornamento della Raccomandazione n. 8, emanata nel 2007 dal Ministero della salute, utile a fornire un indirizzo efficace ed omogeneo finalizzato a prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari.
  Inoltre, l'Osservatorio ha promosso iniziative di formazione degli operatori sanitari e di comunicazione nei confronti di utenti e professionisti, individuate come strumento particolarmente efficace per ristabilire il rapporto fiduciario tra sanitario e paziente e conseguentemente mirato a ridurre le condizioni di rischio.