ALLEGATO 1
5-02861 Paolo Emilio Russo: Sulle iniziative per garantire adeguati livelli di sicurezza nel territorio di Altamura.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nel comune di Altamura è costantemente monitorata dalla Prefettura di Bari e dalle Forze dell'Ordine anche in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, riunitosi da ultimo proprio l'altro ieri, con la partecipazione del sindaco della città e del Comandante della Polizia Locale.
Dall'analisi dei dati sulla delittuosità relativa ai primi sette mesi dell'anno si registra nel comune di Altamura una diminuzione del 14 per cento circa dei reati commessi rispetto all'analogo periodo del 2023. In particolare, si evidenzia una particolare flessione dei reati predatori nonostante l'aumento dei reati in materia di sostanze stupefacenti che, tuttavia, risultano fortemente contrastati dall'attività posta in essere dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari e dal Nucleo Investigativo di Altamura che nel corso dell'anno hanno proceduto a diversi arresti per detenzione finalizzata allo spaccio, con relativo sequestro di sostanze stupefacenti.
Rammento, al riguardo, l'operazione dello scorso 20 aprile che ha portato la Compagnia Carabinieri di Altamura, ad eseguire 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla detenzione delle armi.
L'attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di illegalità posta in essere dalla predetta Compagnia dei Carabinieri è supportata dalla locale stazione e dai comandi dei vicini comuni di Santeramo in Colle, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia e Poggiorsini, mediante i quali garantisce un servizio di pronto intervento, nell'arco delle 24 ore.
A tale azione si affianca l'operatività della Polizia Locale per gli aspetti di specifica competenza, mentre la Compagnia della Guardia di Finanza è costantemente impegnata nel contrasto a reati di tipo economico-finanziario, e quelli connessi al traffico di sostanze stupefacenti.
Pur non avendo uffici territoriali in loco, la Polizia di Stato è parte attiva, nelle attività investigative coordinate dall'autorità giudiziaria e nei servizi straordinari di controllo del territorio, mediante l'impiego dei Reparti Prevenzione Crimine, inviati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che dall'inizio di quest'anno alla data del 23 settembre scorso, registra l'assegnazione aggiuntiva di 19 equipaggi e 57 operatori, complessivamente.
In merito alle altre iniziative volte ad aumentare la sicurezza nella città, nella predetta riunione del Comitato provinciale il sindaco, in relazione al sistema di videosorveglianza ha riferito che sono in corso le attività di installazione di altre telecamere finanziate dal Ministero dell'interno nell'ambito del POC Legalità 2014-2020 per un importo di circa 250 mila euro. Il comune di Altamura è risultato beneficiario anche di risorse nell'ambito del Fondo Unico di Giustizia, finalizzate all'adozione di iniziative in materia di sicurezza urbana, per un importo di circa 60 mila euro. Il relativo progetto è stato di recente presentato presso la Prefettura di Bari per l'approvazione, in conformità alle linee di indirizzo del Ministero dell'interno.
Per quanto riguarda gli organici delle Forze di Polizia, ulteriori assegnazioni o trasferimenti agli uffici della Polizia di Stato situati nel territorio della Città metropolitana di Bari saranno attuati nel quadro Pag. 23della mobilità che sarà realizzata tra dicembre e gennaio prossimi, in occasione della conclusione di un corso per allievi agenti ed uno per allievi vice ispettori.
Si assicura, infine, che l'attenzione della Prefettura di Bari e di tutte le Forze di Polizia a vario titolo coinvolte, continuerà ad essere alta, sia in termini di prevenzione e vigilanza, sia per quanto concerne i profili investigativi coordinati dall'Autorità Giudiziaria.
In conclusione, voglio ribadire che, al netto dell'impegno delle Forze dell'ordine, la strategia di controllo territoriale deve passare anche attraverso processi di riqualificazione urbana che prevedano un ampio coinvolgimento degli Enti interessati, a partire dalle Amministrazioni comunali.
ALLEGATO 2
5-02862 Bonafè: Sulle iniziative normative per garantire l'esercizio del diritto di voto agli elettori che si trovino al di fuori del comune di residenza per motivi di studio, di lavoro o di cura.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
nel corso dell'esame delle proposte di legge presentate alla Camera finalizzate ad agevolare l'esercizio del voto per i cittadini domiciliati, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, fuori dal proprio comune di residenza, il Governo ha più volte evidenziato come i diversi provvedimenti normativi, seppur condivisibili nelle finalità di ampliare la partecipazione al voto dei tanti concittadini elettori «fuori sede», non assicuravano perfetta compatibilità con l'attuale organizzazione elettorale e, in alcuni casi, con le caratteristiche dei sistemi elettorali e delle relative modalità di votazione.
Nello sviluppo dei lavori parlamentari, nel maggio del 2023, con l'approvazione di un emendamento è stata prevista una norma di delega per l'adozione di uno o più decreti legislativi in una materia caratterizzata, com'è noto, da una sua spiccata «tecnicalità» e che, pertanto, richiede particolari approfondimenti e valutazioni con le diverse amministrazioni interessate.
Si ricorda, peraltro, che la Camera dei deputati in prima lettura ha approvato quel testo, senza alcun voto contrario, il 4 luglio 2023, assegnando il termine di diciotto mesi al Governo per l'esercizio della delega.
L'esame del provvedimento attualmente è in corso al Senato.
In attesa del completamento dell'iter legislativo e nonostante i ridottissimi tempi a disposizione, in fase di conversione del decreto-legge n. 7 del 2024, il Governo ha accolto un emendamento, poi approvato, per l'anticipo in via sperimentale della modalità di voto «fuori sede», in occasione delle elezioni europee.
Alla sperimentazione è stata data attuazione grazie all'intenso lavoro del Ministero dell'interno che in soli due mesi ha dato avvio al nuovo modello, allestendo una rete ad hoc di «seggi speciali», nell'ambito dei comuni capoluogo di regione, riservati a raccogliere il voto di elettori provenienti dalle diverse circoscrizioni territoriali che ne avessero fatto richiesta.
Richiamo alcuni dati sulla partecipazione al voto: sono state inviate 23.769 istanze di ammissione al voto fuori sede e, di queste, 21.699 hanno riguardato studenti/elettori domiciliati in una circoscrizione diversa da quella di residenza.
L'effettiva partecipazione al voto dei «fuori circoscrizione» si è poi attestata solo su 17.561 votanti sui 21.699 richiedenti.
Grazie all'impegno profuso da tutti i soggetti istituzionali coinvolti e alle attività di indirizzo e coordinamento espletate sul territorio dalle Prefetture, la sperimentazione della nuova disciplina si è svolta in maniera ordinata e senza particolari segnalazioni di criticità o disservizi presso gli uffici comunali o presso i seggi speciali.
Di tale esperienza si dovrà tenere conto in sede di svolgimento dell'iter legislativo attualmente in corso.
ALLEGATO 3
5-02863 Alfonso Colucci: Sulle iniziative per far fronte alla carenza di alloggi di servizio per il personale della Polizia di Stato.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
con riguardo alla tematica relativa alla carenza degli alloggi di servizio del personale della Polizia di Stato evidenzio che in aderenza al quadro normativo vigente, l'Amministrazione garantisce al personale un posto letto durante i corsi o i periodi di addestramento, quando è chiamato ad operare in servizio collettivo fuori sede e durante il periodo di prova.
Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha rappresentato che attualmente il numero dei posti letto relativi agli alloggi collettivi di servizio presenti sul territorio nazionale, ammonta a 28.045, di cui circa 4.200 disponibili esclusivamente per i corsisti presso gli Istituiti d'Istruzione.
Per quanto riguarda, invece, gli alloggi individuali di servizio connessi all'incarico e senza canone a carico dell'assegnatario, su tutto il territorio nazionale, ne sono presenti 1.213. Di questi, 484 sono attualmente assegnati al personale avente titolo, 382 sono indisponibili in quanto necessitano di interventi di manutenzione che in parte sono già stati avviati e 347 sono fruibili e non assegnati, in quanto non richiesti da personale avente titolo.
Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza assicura che è alla costante attenzione l'individuazione di interventi a breve, medio e lungo periodo per il reperimento di alloggi di servizio da destinare alle qualifiche iniziali, segnatamente al personale che al termine dei corsi di formazione è assegnato alle sedi sul territorio nazionale, nonché al personale appartenente alla carriera dei funzionari della Polizia di Stato per esigenze connesse alla mobilità.
Per ampliare l'offerta alloggiativa in favore del personale della Polizia di Stato il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha già posto in essere diverse iniziative.
È stata avviata un'apposita procedura ad evidenza pubblica per ottenere la disponibilità di immobili per circa 590 posti letto, che è in corso di definizione.
Sono, inoltre, in corso interlocuzioni con altri Enti dello Stato tra cui l'Agenzia del Demanio e con l'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata eccetera, al fine di acquisire unità immobiliari da destinare alle più volte citate tipologie di alloggio.
È stata inoltre avviata sul sito della Polizia di Stato una manifestazione di interesse volta a reperire sul territorio di Roma Capitale ulteriori immobili.
Intendo, infine, assicurare l'Onorevole interrogante che il Governo, sin dal suo insediamento, ha dedicato la massima attenzione nei confronti delle esigenze delle Forze di polizia, come testimoniato dalle ingenti risorse stanziate per le assunzioni, per il rinnovo del contratto di Comparto e per il rafforzamento e all'ammodernamento di mezzi e strutture. È intenzione dell'Esecutivo continuare ad assicurare il necessario sostegno alle Forze di polizia con ulteriori risorse, che saranno individuate nella prossima legge di bilancio.
ALLEGATO 4
5-02864 Zaratti: Sulle iniziative per verificare le cause di malfunzionamento dei dispositivi elettronici di controllo a distanza delle persone sottoposte a misure cautelari.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
riferisco preliminarmente che in merito al delitto avvenuto recentemente a Torino, richiamato dall'Onorevole interrogante, sono in corso indagini delegate dalla Procura della Repubblica ai Carabinieri del locale Nucleo Investigativo. Sono inoltre in corso approfondimenti riguardanti il funzionamento del dispositivo di controllo elettronico in relazione ai fatti accaduti.
Anche in relazione al secondo delitto avvenuto nell'ottobre del 2023 menzionato nell'atto di sindacato ispettivo sono in corso le indagini, tuttora coperte da segreto, da parte dalla Stazione dell'Arma dei Carabinieri di Cerreto d'Esi (AN).
Gli episodi criminosi citati richiamano il tema della violenza di genere, rispetto al quale, l'approvazione all'unanimità della legge n. 168 del 2023, per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, rappresenta un segnale di straordinaria importanza per le istituzioni e per il Paese.
Il Governo, con questo provvedimento, ha inteso rafforzare gli strumenti normativi ed operativi per il contrasto alla violenza di genere e tra gli obiettivi perseguiti vi è quello di rendere più efficace l'attività di prevenzione affidata alle Forze di polizia, al fine di bloccare il ciclo della violenza e di intercettare celermente i segnali di pericolo nell'ambito delle relazioni interpersonali, allo scopo di intervenire tempestivamente.
A questo fine è stato ulteriormente esteso l'ambito di applicazione del braccialetto elettronico, in primis, alla misura della sorveglianza speciale, previo consenso dell'interessato e la verifica della fattibilità tecnica, poi alla misura del divieto di avvicinamento, disposto d'urgenza e in via temporanea dal tribunale, in pendenza del procedimento per l'applicazione della misura del divieto o dell'obbligo di soggiorno, poi alla misura coercitiva dell'allontanamento dalla casa familiare.
Circa le problematiche rappresentate sul funzionamento del sistema di monitoraggio effettuato con l'ausilio dei braccialetti elettronici, presso il Viminale è operativo da alcuni mesi un Gruppo di lavoro interforze, con la partecipazione anche del Ministero della giustizia.
Premesso che in tutti i casi accertati di malfunzionamento si provvede alla loro sostituzione, nell'ambito del suddetto tavolo tecnico sono state comunque individuate possibili soluzioni tecniche migliorative relativamente a criticità riconducibili alla connessione di rete e ai tempi di attivazione e disattivazione dei dispositivi, che sono state richieste al fornitore.
Tra i temi approfonditi dal Gruppo di lavoro vi è stato anche quello relativo alla predisposizione di linee guida per gli operatori delle Forze di polizia e in particolare per il personale preposto alla gestione del sistema di monitoraggio in questione.
Assicuro il costante impegno del Governo e delle strutture competenti a rendere sempre più efficaci gli strumenti di prevenzione, in primo luogo il braccialetto elettronico, per fare in modo che le Forze di Polizia intervengano tempestivamente rispetto a ogni situazione di rischio o pericolo per le potenziali vittime.
ALLEGATO 5
5-02865 Urzì: Sulla realizzazione di Centri di permanenza per i rimpatri in Trentino-Alto Adige.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
va preliminarmente evidenziato che un aspetto cruciale della credibilità delle politiche migratorie è legato alle attività di rimpatrio di coloro che non hanno titolo a permanere sul territorio nazionale.
Per tale ragione il Governo, sin dal suo insediamento sta dedicando un particolare impegno per rendere ancor più efficaci le procedure di allontanamento previste dalla legge.
In tale contesto, sono state messe in campo diverse misure non solo per ampliare la capacità ricettiva dei Centri per il rimpatrio, con interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria resi necessari anche a causa di atti di vandalismo posti in essere dagli stessi ospiti, ma anche per realizzare nuove strutture sul territorio.
L'esigenza di ampliare la capacità ricettiva dei C.P.R è connessa al fatto che il trattenimento in tale strutture riguarda migranti adulti privi di titolo a restare in Italia e, come tali, destinati ad essere espulsi nonché quelli che presentano profili di pericolosità sociale.
Si tratta, quindi, di soggetti che manifestano proprio quelle condizioni di pericolosità sociale che gli stessi sindaci e i loro cittadini temono, chiedendo interventi risolutivi.
L'obiettivo prioritario rimane, pertanto, quello di aumentare il numero effettivo dei rimpatri, creando un effetto di deterrenza rispetto alle partenze dei migranti e rispetto anche a pretestuose richieste di asilo e a ricorsi privi di fondamento.
Per queste ragioni, con il decreto-legge n. 124 del 2023, è stato previsto un Piano straordinario per l'individuazione delle aree interessate alla predisposizione di un numero idoneo di hotspot, C.P.R, C.A.S. e Centri governativi di accoglienza, con l'apporto del Ministero della difesa nella fase di progettazione e realizzazione delle strutture individuate dal Piano, mediante il ricorso a procedure derogatorie e acceleratorie previste per le opere di sicurezza nazionale.
Ai fini della realizzazione di strutture da adibire a C.P.R. in Trentino Alto Adige, sono in fase avanzata, anche per il tramite dei Commissari di Governo, le opportune valutazioni e le necessarie interlocuzioni con le province autonome di Trento e Bolzano.