SEDE REFERENTE
Venerdì 23 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il sottosegretario per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
La seduta comincia alle 18.25.
D.L. 162/2022: Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali.
C. 705 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 dicembre 2022.
Ciro MASCHIO, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, e non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Comunica quindi che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni competenti I, VI, VII, XII, nonché il parere con osservazioni del Comitato per la legislazione. Avverto che la Commissione Bilancio si pronuncerà ai fini dell'esame in Assemblea.
Ricorda che, come anticipato nello scorso Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, poiché l'Assemblea è convocata per le ore 19, il mandato alla relatrice sarà votato entro quell'ora.
Devis DORI (AVS) rammenta di aver già evidenziato, nelle sedute precedenti, le criticità del testo in esame e sottolinea che il suo gruppo ha anche presentato una questione pregiudiziale, essendovi forti su dubbi di costituzionalità.
Preannuncia quindi l'intenzione di predisporre per l'Assemblea proposte emendative e ordini del giorno, per riproporre il dibattito anche su questioni di merito, riferite in particolare agli articoli 1 e 5.Pag. 5
Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sul conferimento del mandato alla relatrice.
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto contrario del Movimento 5 Stelle al conferimento del mandato alla relatrice sottolineando come il suo gruppo non condivida il provvedimento sia per ragioni di merito che di metodo.
Ritiene infatti che il decreto-legge in discussione, che costituisce il primo atto del Governo Meloni, tradisca già la visione contraddittoria, classista e pericolosa che tale Esecutivo ha della giustizia.
Evidenzia infatti come il provvedimento da un lato allenti gli strumenti di contrasto alle mafie e dall'altro introduca un nuovo reato – la cui condotta tra l'altro appare anche non particolarmente frequente – per il quale stabilisce delle pene spropositate e che probabilmente è volto a colpire fatti che ben potevano essere puniti con il ricorso ad altre norme incriminatrici.
Rilevando inoltre che, mentre l'Esecutivo annuncia una stretta sul ricorso alle intercettazioni – contestata dal Movimento 5 Stelle – contemporaneamente il decreto-legge prevede che le stesse possano essere utilizzate nei confronti degli organizzatori degli eventi musicali di cui al nuovo reato. Ne desume che, evidentemente, il Governo reputa necessario ridurle solo in relazione ai reati che riguardano i «colletti bianchi».
Con riferimento alle norme in materia di ergastolo ostativo, sottolinea come il suo gruppo non condivida l'impianto previsto dal provvedimento che attribuisce al detenuto non collaborante un trattamento più favorevole rispetto a quello dei collaboratori di giustizia. A suo avviso tale disposizione crea un grave vulnus nel contrasto alle mafie come il Movimento 5 Stelle ha inutilmente tentato di far comprendere ai colleghi commissari nel corso dell'esame degli emendamenti.
Manifesta quindi dispiacere per non aver trovato apertura su questo tema, sottolineando come, una volta convertito definitivamente, il decreto-legge in esame renderà il nostro Paese più insicuro e più iniquo. Ritiene altresì che il provvedimento farà diminuire la considerazione che il resto dell'Europa aveva nei confronti dell'Italia per quanto concerne la lotta alle mafie.
Federico GIANASSI (PD-IDP), annunciando, a nome del suo gruppo, il voto contrario sul mandato alla relatrice, ricorda i diversi emendamenti presentati dal proprio gruppo dichiarati inammissibili dal Presidente della Commissione per estraneità di materia, rilevando come nel corso dell'esame presso il Senato siano state presentate e votate proposte emendative totalmente estranee rispetto al testo originario e che lo hanno profondamente modificato.
Pur apprezzando gli interventi modificativi introdotti in riferimento all'articolo 5, afferma il proprio giudizio radicalmente negativo sul provvedimento. Precisa inoltre che l'introduzione di nuove fattispecie di reato non è funzionale al contrasto alla commissione di reati, ma genera soltanto una legislazione confusionaria.
Richiamando i contenuti dei suoi precedenti interventi, evidenzia nuovamente la contraddittorietà di tale provvedimento con quanto affermato dal Ministro Nordio nel corso della sua audizione sulle linee programmatiche.
In particolare, rammenta, in primo luogo, che il Ministro si è dichiarato contrario al «panpenalismo», in base al quale si ritiene di dover intervenire costantemente con nuove fattispecie di reato, come invece puntualmente avviene adesso. Il Ministro aveva inoltre dichiarato di non condividere il principio del necessario ricorso al carcere, sottolineando la necessità di affiancare alle pene detentive un più ampio ricorso alle misure alternative, sul modello della giustizia riparativa, introdotta dalla riforma Cartabia. E invece si prevedono pene molto elevate. Infine il ministro Nordio si è espresso in maniera molto chiara sulla necessità di razionalizzare il ricorso alle intercettazioni – per le quali la legge di bilancio infatti riduce le risorse – che invece sono consentite alla luce della formulazione dell'attuale disposizione.
Fa presente inoltre come il suo gruppo si sia già espresso criticamente sulle disposizioni del provvedimento riguardanti il contrasto alla pandemia, in particolare per Pag. 6quanto riguarda il reintegro in servizio di soggetti non vaccinati.
Rimarca infine una differenza di posizione rispetto al Movimento 5 stelle, sulla parte del provvedimento riguardante i reati ostativi. Infatti, non si era a suo tempo condiviso l'inserimento in esse dei reati contro la Pubblica amministrazione, ritenendo invece necessario fare riferimento ad essi solo se commessi nella forma associativa.
Rileva come le modifiche che sono state introdotte dalla maggioranza creino un quadro contraddittorio.
Tommaso Antonino CALDERONE (FI-PPE) esprime pieno apprezzamento per il buon lavoro del Governo nella predisposizione della disciplina in materia di reati ostativi, dando attuazione alle indicazioni pervenute dalle supreme Corti nazionali e internazionali.
Ritiene che gli operatori del diritto ben comprendono l'ottimo punto di equilibrio raggiunto tra la tutela dei valori costituzionali e l'esigenza di non arretrare nella lotta alla mafia. La disciplina del decreto-legge esclude che siano posti in libertà coloro che non hanno decisamente e inequivocabilmente rescisso ogni contatto con gli ambienti malavitosi.
Analogo discorso vale anche per coloro che si sono macchiati di reati – quale la corruzione o la concussione, la cui pena edittale può essere eventualmente meno elevata – che non potranno comunque certamente godere di nessun beneficio penitenziario se conservano elementi di pericolosità.
Per queste ragioni dichiara il voto favorevole di Forza Italia sul conferimento del mandato alla relatrice.
Maria Carolina VARCHI (FDI) dichiara il voto favorevole del Gruppo di Fratelli d'Italia, limitandosi a ricordare che la disciplina sull'ergastolo ostativo riproduce fedelmente quella che aveva incontrato nella scorsa legislatura il favore di tutte le forze politiche, con l'astensione solo del gruppo di Fratelli d'Italia. Le uniche modifiche sono sicuramente migliorative, in quanto volte a rendere quella disciplina più rigorosa nella concessione dei benefici, circostanza che quindi non rende comprensibili le critiche dell'attuale opposizione.
Il sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE dichiara di condividere le valutazioni espresse dalla collega Varchi. Infatti, pur comprendendo che vi siano posizioni diverse sulle modifiche riguardanti la legge cosiddetta «spazzacorrotti», ricorda che, in tema di ergastolo ostativo, il testo proposto dal Governo coincide con quello che il Movimento 5 Stelle aveva approvato nella scorsa legislatura. Anzi, nella formulazione attuale esso presenta dei paletti rigidi volti a scongiurare qualsiasi possibilità di miglioramento per le condizioni di coloro che non hanno scisso i legami con la criminalità organizzata. Si riferisce ad esempio a più accentuati oneri probatori così come al più penetrante compito istruttorio demandato alla magistratura di sorveglianza, con particolare riguardo alla verifica della disponibilità patrimoniale del soggetto interessato.
Se quindi le critiche per quanto concerne la eliminazione dal novero dei reati ostativi di quelli contro la pubblica amministrazione possono essere comprensibili, ritiene che esse siano ingiustificate essendovi un aggravamento oggettivo dei requisiti per accedere ai benefici da parte di coloro che hanno fatto parte della criminalità organizzata.
Si sofferma quindi sull'apparato sanzionatorio relativo all'articolo 633-bis. Rileva che l'attuale articolo 633 del codice penale punisce l'invasione con la reclusione da due a quattro anni se il fatto è commesso da più di cinque persone e, ai sensi del terzo comma tale pena è aumentata, arrivando a cinque. Se pertanto, si condivide l'idea che articolo 633-bis descriva una fattispecie più grave, dovrebbe inevitabilmente condividersi anche la previsione di una pena non inferiore, per evidente ragioni sistemiche.
La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in Pag. 7esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Ciro MASCHIO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 18.55.
SEDE CONSULTIVA
Venerdì 23 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il sottosegretario per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
La seduta comincia alle 18.55.
D.L. n. 176 del 2022: Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica.
C. 730 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Ciro MASCHIO, presidente e relatore si sofferma sui contenuti del provvedimento che riguardano aspetti di interesse della Commissione Giustizia, rinviando invece alla documentazione predisposta dagli uffici l'illustrazione complessiva del testo.
Come noto, il decreto-legge oggetto di conversione reca una pluralità di interventi normativi, caratterizzati da distinte finalità, accomunati dalla necessità di contenere gli effetti derivanti dall'aumento del costo dell'energia e dei carburanti, nonché di introdurre misure in materia di efficienza e sicurezza energetica e di incremento della produzione di gas naturale.
Per quanto attiene ai profili di interesse della nostra Commissione, l'articolo 1, modificato al Senato, al fine di contrastare l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas in capo alle imprese, estende anche al mese di dicembre 2022 alcuni crediti di imposta, già disciplinati da precedenti decreti legge (n. 4, n. 17, n. 21, n. 50, n. 115 e n. 144) del 2022 e, oltre a regolarne le modalità di fruizione, ne disciplina anche il regime di cedibilità. In particolare, il comma 4 uniforma tale regime per i crediti relativi al terzo trimestre 2022 e quelli relativi al quarto trimestre.
La norma in commento chiarisce che i crediti d'imposta sono cedibili, solo per intero, dalle medesime imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni, se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all'apposito albo ovvero imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
Resta ferma l'applicazione dei controlli preventivi e delle misure di contrasto alle frodi in materia di cessioni dei crediti di cui all'articolo 122-bis, comma 4, del decreto-legge n. 34 del 2020, in base al quale i soggetti obbligati che intervengono nelle predette cessioni non procedono all'acquisizione del credito in tutti i casi in cui ricorrono gli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette e di astensione (rispettivamente previsti dagli articoli 35 e 42 del predetto decreto legislativo n. 231 del 2007 in materia di antiriciclaggio), per ogni cessione intercorrente tra i predetti soggetti, anche successiva alla prima. I contratti di cessione conclusi in violazione delle predette prescrizioni sono nulli.
In caso di cessione dei crediti d'imposta le imprese beneficiarie sono tenute a chiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto ai crediti d'imposta.
Inoltre il credito d'imposta è usufruito dal cessionario con le stesse modalità con le quali sarebbe stato utilizzato dal soggetto cedente e comunque entro la medesima data del 30 settembre 2023, termine così modificato dal Senato in luogo del 30 giugno 2023 (in precedenza tale termine era fissato al 31 marzo 2023 per le agevolazioni disposte per il terzo trimestre 2022 e per i mesi di ottobre e novembre 2022). Il testo demanda a un provvedimento del direttore Pag. 8dell'Agenzia delle entrate, da adottare entro trenta giorni, la definizione le modalità attuative delle disposizioni relative alla cessione e alla tracciabilità dei crediti d'imposta, da effettuarsi in via telematica.
Anche l'articolo 2 reca una disposizione di interesse della Commissione Giustizia, per la parte in cui al comma 4 individua la sanzione amministrativa applicabile nel caso di mancata comunicazione all'Agenzia delle dogane e dei monopoli da parte dei beneficiari ivi individuati delle riduzioni delle aliquote di accisa di cui hanno goduto.
Si tratta del pagamento di una somma di denaro da 500 euro a 3.000 euro previsto dall'articolo 50, comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative di cui al decreto legislativo n. 504 del 1995, per l'inosservanza di prescrizioni e regolamenti. Per effetto delle modifiche apportate al Senato, in conseguenza delle rimodulazioni dell'accisa sui carburanti previste per il mese di dicembre 2022, viene espunto dalla norma il riferimento all'ipotesi di mancata proroga della misura agevolata di accisa.
Nel provvedimento all'esame della Commissione non vi sono altre disposizione di suo specifico interesse, per il cui contenuto rinvio alla documentazione predisposta dagli uffici. Gli altri 14 articoli (nove dei quali introdotti dal Senato) che, oltre quelli sopra illustrati, compongono il Capo I del decreto-legge, recano altre misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti. Il Capo II, composto dagli articoli da 8 a 11, oltre a altri due articoli introdotti nel corso dell'esame da parte del Senato, prevede disposizioni in materia di mezzi di pagamento, di incentivi per l'efficientemente energetico, nonché per l'accelerazione delle procedure mentre il Capo III, composto da 13 articoli, di cui 8 introdotti dall'altro ramo del Parlamento, reca disposizioni finanziarie e finali.
Chiede quindi ai gruppi se vi siano le condizioni per passare alla formulazione della proposta di parere e alla successiva fase di voto.
Federico FORNARO (PD-IDP), a nome del suo Gruppo, chiede che, al fine di approfondire il provvedimento in discussione, la votazione sul parere alla V Commissione venga svolta in una prossima seduta.
Devis DORI (AVS) si associa alla richiesta formulata dal collega Fornaro.
Federico CAFIERO DE RAHO (M5S), condividendo quanto detto dai colleghi già intervenuti, chiede che la Commissione non proceda alla votazione della proposta di parere nella seduta odierna, per procedere ad approfondimenti relativamente ai contenuti del provvedimento in discussione.
Ciro MASCHIO, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito ad altra seduta.
La seduta termina alle 19.