SEDE REFERENTE
Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
La seduta comincia alle 9.25.
Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali.
C. 30 Brambilla, C. 468 Dori, C. 842 Rizzetto, C. 1109 Bruzzone e C. 1393 Zanella.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 ottobre 2024.
Pag. 23 Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stato dato conto della presentazione dell'articolo aggiuntivo 10.0100 della relatrice su cui i gruppi hanno rinunciato al termine per i subemendamenti.
Ricorda, inoltre, che nella seduta di ieri è stato esaminato da ultimo l'emendamento Dori 1.02 e avverte che l'esame delle proposte emendative riprenderà a partire dall'articolo aggiuntivo Dori 1.03 su cui la relatrice e il rappresentante del Governo hanno formulato un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario.
Devis DORI (AVS), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone di accantonare le proposte emendative 2.1, 2.4 e 3.3 a sua prima firma, vertendo esse sulla medesima materia dei successivi emendamenti Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5, come riformulati in identico testo. Ricorda che, per la medesima ragione, è stato già accantonato l'emendamento Zanella 1.05, in quanto riguarda la materia delle pene dell'articolo 544-bis, che è oggetto dell'emendamento Bruzzone 6.1, come riformulato.
Intervenendo quindi sull'articolo aggiuntivo 1.03 a sua prima firma, evidenzia come esso sia volto a integrare il quinto comma dell'articolo 165 del codice penale al fine di far rientrare i reati contro gli animali previsti dal capo IX-bis del codice penale tra quelli per i quali la sospensione condizionale della pena è sempre subordinata alla partecipazione, con cadenza almeno bisettimanale, e al superamento con esito favorevole di specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni.
Evidenzia come la ratio della proposta sia quella di non considerare i reati contro gli animali come reati aventi dignità inferiore rispetto agli altri, anche considerando che tali reati sono chiari indicatori della pericolosità sociale dell'agente, che potrebbe commettere in futuro reati di specie più grave.
Sottolinea, infine, che l'approvazione di tale articolo aggiuntivo sarebbe un incentivo a non considerare i reati contro gli animali commessi da minori come «ragazzate».
Invita, pertanto, la relatrice a valutarne l'accantonamento.
Valentina D'ORSO (M5S) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Dori 1.03 a nome del suo gruppo.
La Commissione respinge l'emendamento Dori 1.03.
Ciro MASCHIO, presidente, accogliendo la proposta avanzata dall'onorevole Dori, conferma l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zanella 1.05 e – concorde la relatrice e il Governo – dispone l'accantonamento degli emendamenti Dori 2.1, 2.4 e 3.3, in attesa di esaminare gli emendamenti Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5, come riformulati in identico testo.
Passando, quindi, ad esaminare l'emendamento Di Lauro 2.2, chiede ai proponenti se accettano la proposta di riformulazione della relatrice, presentata nella seduta del 9 ottobre 2024.
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara di non accettare la proposta di riformulazione della relatrice, mirando ad uno scopo del tutto contrario rispetto a quello dell'emendamento originario.
Ciro MASCHIO, presidente, avverte, pertanto, che sull'emendamento Di Lauro 2.2, non essendo stata accolta la proposta di riformulazione, deve intendersi espresso parere contrario della relatrice e del Governo.
Avverte, inoltre, che la relatrice ha presentato l'emendamento 2.100 (vedi allegato 1). Rileva come, trattandosi di una proposta emendativa di carattere esclusivamente soppressivo, non vi sono le condizioni per assegnare ai gruppi il termine per la presentazione di subemendamenti.
La Commissione respinge l'emendamento Di Lauro 2.2.
Valentina D'ORSO (M5S) illustra l'emendamento Di Lauro 2.3, evidenziando come esso miri a chiarire quali siano le condotte Pag. 24perseguibili rientranti nel novero dell'articolo 544-quater del codice penale.
La Commissione respinge l'emendamento Di Lauro 2.3.
Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che l'emendamento Dori 2.4 è stato accantonato. Dichiara, quindi, di passare all'esame dell'emendamento 2.100 della relatrice, sul quale chiede al rappresentante del Governo di esprimere il parere.
Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE esprime parere favorevole sulla proposta emendativa.
La Commissione approva l'emendamento 2.100 della relatrice (vedi allegato 1).
Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sull'emendamento 3.1 a sua prima firma, evidenzia come i combattimenti tra animali mettano in serio pericolo la salute e l'integrità fisica degli stessi.
Sottolinea, inoltre, che la finalità di tali atti è particolarmente futile, essendo esclusivamente volta ad intrattenere gli astanti tramite la commissione di atti crudeli nei confronti degli animali, ritenendo pertanto che debba essere inasprito il quadro sanzionatorio.
La Commissione respinge l'emendamento D'Orso 3.1.
Ciro MASCHIO, presidente ricorda che l'emendamento Dori 3.3 è stato accantonato.
Passando, quindi, all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4, avverte che verrà posto in votazione per primo l'emendamento Varchi 4.2, nel testo riformulato e accettato dalla proponente. Evidenzia che la sua approvazione, preclude la votazione di tutti gli emendamenti al medesimo articolo.
Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sull'emendamento Varchi 4.2, come riformulato, sottolinea come l'emendamento 4.1 a sua prima firma – che verrebbe precluso dall'approvazione della proposta in esame – sia volto a razionalizzare la disciplina prevista dall'articolo 544-sexies del codice penale, in materia di confisca, senza tuttavia diminuire le tutele che il testo originario intendeva prevedere a favore degli animali, e che adesso scompaiono, ove venisse approvato l'emendamento interamente soppressivo dell'articolo 4.
Per tali ragioni, annuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento in esame.
Devis DORI (AVS) dichiara il voto contrario sull'emendamento Varchi 4.2 come riformulato, sottolineando come il contenuto dell'articolo 4 del testo sia particolarmente rilevante e come, pertanto, tale proposta emendativa determini un arretramento delle tutele.
La Commissione approva l'emendamento Varchi 4.2, come riformulato (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, dichiara, pertanto, precluse le proposte emendative D'Orso 4.1 e 4.3, Dondi 4.5 e D'Orso 4.6 e assorbito l'emendamento Bruzzone 4.4.
Passando, quindi, all'esame delle proposte emendativa all'articolo 5, prende atto che i proponenti degli emendamenti Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5, come riformulati in identico testo, accettano la proposta di riformulazione presentata dalla relatrice nella seduta del 9 ottobre.
Devis DORI (AVS) avanza la richiesta alla relatrice di estendere anche all'emendamento 2.1, a sua prima firma, la proposta di riformulazione su cui dichiara il voto favorevole.
Michela Vittoria BRAMBILLA (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, accoglie la richiesta avanzata dal collega Dori 2.1, precedentemente accantonato, sul quale, pertanto, esprime parere favorevole, purché riformulato in identico testo agli emendamenti Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5.
Pag. 25Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE esprime parere conforme a quello della relatrice.
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto di astensione del proprio gruppo sugli emendamenti Dori 2.1, Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5, come riformulati in identico testo, evidenziando come, tramite la riformulazione di tali proposte siano state soppresse diverse circostanze aggravanti previste dall'articolo 5 del testo base e venga, altresì, soppressa la disposizione che introduceva la responsabilità colposa per i reati di cui agli articoli 544-bis e 544-ter del codice penale.
Rileva, infatti, che su tale materia fossero emerse molteplici criticità, che il suo gruppo ha tentato di risolvere tramite la presentazione di alcune proposte emendative, che saranno purtroppo precluse dall'approvazione delle proposta emendativa in esame.
Ciro MASCHIO, presidente, avverte che l'eventuale approvazione degli emendamenti Dori 2.1, Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5, come riformulati in identico testo, essendo interamente sostitutivi dell'articolo 5, preclude l'esame di tutti gli emendamenti riferiti al medesimo articolo.
La Commissione approva gli identici emendamenti Dori 2.1, Varchi 5.2, Bruzzone 5.3, Buonguerrieri 5.4 e Nevi 5.5, come riformulati (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, dichiara quindi assorbiti gli emendamenti Dori 2.4 e 3.3 e preclusi gli emendamenti D'Orso 5.1, Gianassi 5.6, D'Orso 5.7, Dori 5.8, Gianassi 5.9, D'Orso 5.10, degli identici emendamenti D'Orso 5.11 e Gianassi 5.12, nonché dell'emendamento Gianassi 5.13.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo D'Orso 5.01.
Ciro MASCHIO, presidente, passando all'esame delle proposte emendative all'articolo 6, prende atto che i proponenti accettano la proposta di riformulazione presentata dalla relatrice all'emendamento Bruzzone 6.1 nella seduta del 9 ottobre 2024.
Avverte, inoltre, che l'eventuale approvazione di tale proposta emendativa, come riformulata, precluderebbe l'esame delle ulteriori proposte emendative all'articolo 6 e assorbe l'emendamento Zanella 1.05.
Valentina D'ORSO (M5S) evidenzia come l'articolo 638 del codice penale sottenda una visione utilitaristica e patrimoniale degli animali. Rileva, inoltre, come l'articolo 6 della proposta di legge C. 30 Brambilla disciplinava anche la materia delle esche e dei bocconi avvelenati che potevano essere una misura compensativa rispetto a tale visione esclusivamente economica degli animali posta dall'articolo 638 del codice penale.
Sottolinea, quindi, che la proposta emendativa Bruzzone 6.1, come riformulata, si pone in continuità con il contenuto dell'articolo 638 attualmente vigente, tutelando gli animali esclusivamente come bene patrimoniale.
Preannuncia, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta emendativa in esame.
Devis DORI (AVS) dichiara di concordare con la prima parte della proposta emendativa in esame, come riformulata, poiché aumenta le pene previste per alcuni reati contro gli animali. Ritiene, tuttavia, che non sia chiaro il significato dell'espressione «senza necessità» prevista dall'articolo 638 del codice penale, che lascerebbe un'eccessiva discrezionalità interpretativa al giudice.
Rammenta, inoltra, che l'articolo 54 del codice penale prevede già la scriminante per chi commette il fatto in stato di necessità, ritenendo pertanto che un ulteriore riferimento a tale fattispecie nell'articolo 638 sia superflua. Né si comprende perché siano ritenute meritevoli di trattamento differenziato comportamento lesivi di tre animali rispetto a quelli lesivi di solo due animali, dando peraltro rilevanza alla loro riunione in gregge o in mandria.Pag. 26
Per tali ragioni annuncia il voto contrario del suo gruppo su tale proposta emendativa.
La Commissione approva la proposta emendativa Bruzzone 6.1, come riformulata (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, dichiara, pertanto, assorbito l'articolo aggiuntivo Zanella 1.05 e preclusi gli emendamenti Varchi 6.2, Nevi 6.3 e 6.4, D'Orso 6.5, Nevi 6.6, D'Orso 6.7, Nevi 6.9 e 6.10, Gianassi 6.11, D'Orso 6.8, Buonguerrieri 6.12, Dori 6.13 e Buonguerrieri 6.14.
Devis DORI (AVS), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 7.01 a sua prima firma, evidenzia come tale proposta sia volta a integrare l'articolo 13-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di trattamento psicologico per i condannati, al fine di ricomprendervi anche i reati previsti dal capo XI-bis del codice penale. Sottolinea come la ratio sia quella di non considerare i reati contro gli animali come delitti di dignità inferiore rispetto agli altri e come tale emendamento sia la riproduzione di una parte della proposta di legge abbinata C. 468 Dori.
Ritiene che aggiungendo i reati contro gli animali all'elenco del citato articolo 13-bis, insieme ai reati sessuali, per maltrattamenti contro familiari o conviventi e per atti persecutori, non sminuisca la gravità di tali ultime fattispecie, dovendo porre attenzione all'indole del soggetto che commette tali reati e che ha quindi necessità di un percorso di recupero al fine di evitare che possa commettere in futuro reati ancora più gravi.
Valentina D'ORSO (M5S) sottoscrive, anche a nome del gruppo Movimento 5 Stelle, l'articolo aggiuntivo in esame.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Dori 7.01.
Devis DORI (AVS) illustra il subemendamento 0.10.014.1 a sua firma che mira ad aumentare le pene previste in materia di protezione degli animali da affezione e da compagnia.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Dori 0.10.014.1 e 0.10.014.2.
Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sull'emendamento 10.014 della relatrice, annuncia il voto favorevole del suo gruppo poiché mira alla medesima finalità dell'articolo aggiuntivo Di Lauro 10.013 presentato dal suo gruppo.
Sottolinea, infatti, che il gruppo del Movimento 5 Stelle voterà sempre le proposte che aumentano le tutele per gli animali.
La Commissione approva l'emendamento 10.014 della relatrice (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, dichiara, pertanto, assorbito l'articolo aggiuntivo Di Lauro 10.013
Michela Vittoria BRAMBILLA (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, con riguardo ai subemendamenti Bruzzone 0.10.015.1 e 0.10.015.2, nonché Dori 0.10.015.3 e 0.10.015.4, precedentemente accantonati, formula un invito al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario. Raccomanda quindi l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 10.015 come riformulato nella seduta del 15 ottobre, nonché dell'articolo aggiuntivo 10.0100 della relatrice, anch'esso presentato nella seduta del 15 ottobre.
Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE esprime parere conforme a quello della relatrice. Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 10.015 della relatrice come riformulato nella seduta del 15 ottobre, nonché sull'articolo aggiuntivo 10.0100 della relatrice.
Ciro MASCHIO, presidente, prende atto che i proponenti ritirano i subemendamenti Bruzzone 0.10.015.1 e 0.10.015.2.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Dori 0.10.015.3 e 0.10.015.4.
Pag. 27Valentina D'ORSO (M5S), dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento 10.015 della relatrice, come riformulato, evidenziando come esso produca una migliore tutela degli animali ponendo il divieto di utilizzare catene o altri strumenti di costrizione similari.
Devis DORI (AVS), dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento 10.015 della relatrice, come riformulato, rilevando come esso comporti un avanzamento giuridico e culturale nella detenzione di animali.
La Commissione approva l'emendamento 10.015 della relatrice, come riformulato (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che è stato ritirato l'articolo aggiuntivo 10.016 della relatrice, con conseguente venir meno anche del subemendamento Dori 0.10.016.1.
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo 10.0100 della relatrice, ritenendo opportuno incentivare lo spontaneo adempimento dell'obbligo di applicare agli animali da compagnia i microchip.
La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 10.0100 della relatrice (vedi allegato 1).
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto di astensione del suo gruppo sull'emendamento Varchi 11.1.
La Commissione approva l'emendamento Varchi 11.1 (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, dichiara, pertanto, assorbite le identiche proposte emendative Buonguerrieri 11.2 e Nevi 11.3, nonché precluso l'emendamento Gianassi 11.5.
Michela Vittoria BRAMBILLA (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, con riguardo a tutte le proposte emendative presentate all'articolo 12, precedentemente accantonate formula l'invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario.
Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE esprime parere conforme a quello della relatrice.
Ciro MASCHIO, presidente, prende atto che i proponenti ritirano gli emendamenti Bruzzone 12.1 e Varchi 12.2.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Gianassi 12.3, 12.4, 12.6 e 12.7
Devis DORI (AVS), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi 12.01 a sua prima firma e Gianassi 12.03, sottolinea come queste siano le proposte emendative più importanti alla proposta di legge in esame, poiché si disciplina la prevenzione dei reati contro gli animali, integrando opportunamente le previsioni che si limitano ad inasprire le pene.
Evidenzia come sia assolutamente necessario formare i professionisti, in particolare il personale che esercita funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, il personale degli organi giudiziari, il personale medico veterinario e il personale docente ed educativo delle scuole.
Ritiene, infatti, che tali soggetti potrebbero sottovalutare la pericolosità sociale di chi commette reati contro gli animali. Rammenta alcuni gravi episodi avvenuti nelle scuole, che sono stati oggetto altresì di un'interrogazione parlamentare a sua firma rivolta al Ministro dell'istruzione e del merito: rileva, infatti, che il personale scolastico spesso sottovaluta i comportamenti violenti degli studenti contro gli animali, ritenendoli delle semplici «ragazzate».
Evidenzia, invece, come tali condotte potrebbero essere l'inizio di un iter criminale che conduce tali soggetti a commettere reati ben più gravi. Ritiene, per tali ragioni, più che opportuno approvare questi identici articoli aggiuntivi, la cui mancata approvazione evidenzierebbe che la maggioranza e il Governo sono contrari a intervenire in questo ambito.
Stefania ASCARI (M5S) sottoscrive, a nome del suo gruppo l'articolo aggiuntivo Dori 12.01, avendo ad oggetto temi particolarmente rilevanti nell'ambito dei reati contro gli animali.
Rileva, infatti, che diversi studi scientifici, ritenuti affidabili anche dall'FBI, hanno messo in luce che spesso i serial killer in giovane età si erano resi protagonisti di maltrattamenti nei confronti degli animali. Evidenzia, pertanto, come sia necessario intervenire fin da subito con attività di prevenzione, piuttosto che limitarsi a punire gli autori degli omicidi.
Sottolinea, peraltro, che le attività di formazione professionale sarebbe particolarmente opportune per tutelare i diritti dei minori, delle donne e degli animali, che sono caratterizzati dal carattere comune di non potere o non riuscire a comunicare e pertanto è essenziale che i professionisti siano formati a interpretare anche il silenzio di tali soggetti deboli.
Chiede, pertanto, un ulteriore tempo di riflessione da parte della relatrice su questo tema, che in Italia non è tenuto nella dovuta considerazione.
Ricorda, a questo proposito, l'episodio del gattino Leone, scuoiato vivo e abbandonato agonizzante in una strada di Angri il 10 dicembre 2023, sottolineando come sia molto stretto il collegamento tra tali delitti e quelli ai danni delle persone.
Prende atto, rammaricandosi, che il racconto di eventi così tragici abbiano l'effetto di suscitare l'ilarità del rappresentante del Governo presente alla odierna seduta.
Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE rileva come l'intervento dell'onorevole Ascari non ha suscitato in lui alcuna ilarità e come nella vita si possa anche sorridere nonostante siano evocate gravi disgrazie che purtroppo esistono in questo mondo, senza che ciò infici l'attenzione e il rispetto per l'intervento e le argomentazioni dei colleghi.
Sottolinea, inoltre, di essere detentore di da tempo di numerosi cani e di averli sempre trattati con il massimo riguardo. Reputa, infine, che ognuno possa vivere la vita con l'approccio che ritiene più opportuno, altrimenti si sfocia in comportamenti culturalmente tracotanti, prevaricatori e violenti.
Ciro MASCHIO, presidente, invita a proseguire serenamente nei lavori odierni.
La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Dori 12.01 e Gianassi 12.03.
Ciro MASCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta, che si riserva di convocare nella giornata odierna.
La seduta termina alle 10.25.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
La seduta comincia alle 13.35.
Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della direttiva (UE) 2016/343, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali.
Atto n. 196.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 15 ottobre 2024.
Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scade il 20 ottobre 2024, ai sensi della relativa norma di delega. Rammenta che nella seduta di ieri, mercoledì 15 ottobre, il relatore Pellicini ha depositato la proposta di parere e sono state presentate le proposte alternative del gruppo M5S e del PD (vedi Bollettino delle Giunte e della Commissioni del 15 ottobre 2024). Avverto che il gruppo Pag. 29del Partito Democratico ha presentato una nuova proposta alternativa, che sostituisce la precedente (vedi allegato 2).
Federico CAFIERO DE RAHO (M5S), intervenendo sulla proposta di parere presentata dal collega Pellicini, sottolinea che le disposizioni previste nello schema di decreto legislativo – come evidenziato da diversi giornalisti durante le audizioni – esporranno questi ultimi al rischio di cause legali per la necessaria attività di sintesi degli atti processuali a cui saranno obbligati, non potendoli più pubblicare integralmente.
Ricorda, a tal proposito, la paradossale vicenda raccontata nel corso di un'audizione, in cui un giornalista è stato condannato in sede civile per aver sintetizzato – a detta dei giudici, in modo arbitrario – un atto processuale, anziché limitarsi ad una sua citazione puntuale. Si tratta pertanto di una norma che avrà l'inevitabile effetto di limitare l'attività dei giornalisti e, di conseguenza, ledere il diritto costituzionale di tutti i cittadini ad essere informati.
Inoltre, considera che il parere presentato dal relatore tenda a peggiorare l'intervento legislativo, esortato il Governo a corredare tale divieto con un gravoso apparato sanzionatorio per la violazione del divieto in questione. Ne deriverà l'effetto certo di dissuadere i giornalisti dall'occuparsi di vicende giudiziarie, soprattutto quelli che non hanno alle spalle editori esponenti di grandi gruppi industriali o centri di potere, che potranno farsi carico delle gravose sanzioni, magari per danneggiare qualche concorrente o qualche soggetto ritenuto scomodo.
Ricorda che la disciplina attualmente in vigore aveva avuto il merito di superare l'impostazione discriminatoria in vigore in precedenza, per cui potevano accedere a tali atti, e quindi successivamente pubblicarli, solo i giornalisti che avevano rapporti stretti con il magistrato che aveva redatto l'atto.
Infine, esprime rammarico per il fatto che nessuno dei colleghi della maggioranza abbia colto i rilievi emersi con chiarezza dai numerosi giornalisti che hanno contribuito ai lavori della Commissione e annuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.
Stefania ASCARI (M5S) ribadisce come la proposta alternativa di parere del suo gruppo mira ad indicare misure correttive rispetto al testo dello schema di decreto e alla proposta del relatore di maggioranza, su cui dichiara il voto contrario.
Intende sottolineare come il provvedimento all'esame della Commissione si muova in senso contrario rispetto alla direttiva che dichiara di voler attuare e rispetto alla stessa norma di delega che autorizza l'esercizio della potestà legislativa delegata.
Quanto alla direttiva (UE) 2016/343, per comprendere come essa non legittimi alcun intervento censorio nei confronti della libertà di informazione e del diritto di cronaca, basta richiamare il considerando n. (16), che si riferisce esplicitamente alle sole dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche.
Ancora, il considerando n. (17) afferma che per «dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche» dovrebbe intendersi «qualsiasi dichiarazione riconducibile a un reato e proveniente da un'autorità coinvolta nel procedimento penale che ha ad oggetto tale reato, quali le autorità giudiziarie, di polizia e altre autorità preposte all'applicazione della legge, o da un'altra autorità pubblica, quali ministri e altri funzionari pubblici, fermo restando che ciò lascia impregiudicato il diritto nazionale in materia di immunità».
Del pari, il considerando n. (18) della direttiva specifica che non dovrebbe essere in alcun modo impedito alle autorità pubbliche di divulgare informazioni sui procedimenti penali, qualora ciò sia strettamente necessario per motivi connessi all'indagine penale o per l'interesse pubblico.
D'altra parte, ritiene che neanche la norma di delega legittimi alcuna limitazione del diritto di cronaca e della libertà di informazione.
Infatti, la norma in questione non attua alcun presidio della presunzione di non colpevolezza e non si adegua ad alcun obbligo imposto dalla citata direttiva, ma si tradurrà al contrario, in un pregiudizio Pag. 30maggiore nei confronti del soggetto indagato, posto che sarà consentita la pubblicazione della ricostruzione di una mera sintesi fatta dal professionista, ma senza la possibilità di far conoscere al lettore gli indizi, le intercettazioni o le testimonianze, circostanza che non giova neanche agli stessi soggetti coinvolti nell'indagine.
Sotto altro profilo, come emerso altresì in sede di audizioni, il testo risulta ambiguo e suscettibile di differenti interpretazioni con riguardo al perimetro di applicazione del divieto di pubblicazione: non si comprende, infatti, se la scelta del legislatore del divieto di pubblicazione si limiti alla sola ordinanza di custodia cautelare, ovvero se riguardi anche le ordinanze applicative di tutte le misure cautelari personali, sia quelle coercitive diverse da quelle custodiali, sia le misure cautelari personali interdittive. Tale incertezza interpretativa appare ancora più grave se si tiene conto della osservazione recata dalla proposta di parere con riguardo all'esigenza di inasprire il quadro sanzionatorio.
Tale inasprimento produrrà, a suo avviso, due effetti negativi.
In primo luogo, impedirà di fatto di divulgare vicende giudiziarie particolarmente meritevoli di essere poste all'attenzione dell'opinione pubblica, quali quelle che hanno coinvolto i vertici di Autostrade, dopo il crollo del ponte Morandi.
Dall'altro lato, vi sarebbe il rischio di incentivare gli intrecci tra politici e grandi editori, posto che la sanzione pecuniaria rilevante introdotta dall'atto in esame in caso di inosservanza del divieto di pubblicazione potrebbe essere messa a bilancio di un grande editore, ove vi fossero interessi maggiori derivanti dallo screditare un determinato soggetto pubblico. Viceversa, sarebbero inevitabilmente discriminati i piccoli editori e i giornalisti free lance, certamente non in grado di affrontare sanzioni pecuniarie rilevanti, ancora una volta a discapito della libertà di stampa.
Ricorda che, in qualità di componente della Commissione Antimafia nella scorsa legislatura, aveva messo in luce in apposite relazioni la stretta connessione tra libertà di informazione e contrasto alla mafia e alla massoneria e, conseguentemente, i rischi che una limitazione di tale libertà favoriscano le associazioni criminali.
Federico GIANASSI (PD-IDP) dichiara il voto contrario del suo gruppo, per le stesse motivazioni che sono state esplicitate in Assemblea in occasione del voto sull'emendamento avente ad oggetto la delega attuata dal provvedimento in esame. Nella proposta alternativa di parere, depositata in data odierna, tali ragioni sono chiaramente delineate così come le censure alla proposta di parere del relatore.
Rileva come anche in questa occasione la maggioranza abbia inteso assumere un atteggiamento ideologico nell'ambito delle modifiche al sistema penale piuttosto che un approccio pragmatico volto alla soluzione dei problemi.
In questo specifico caso, si è deciso di fissare un divieto di pubblicazione di provvedimenti giudiziari, circostanza piuttosto singolare per uno Stato democratico, in cui decisioni così gravi come quelle restrittive della libertà personale non possono essere assoggettate ad un regime di segretezza.
La scelta dell'Esecutivo, motivata dall'esigenza di tutelare l'onorabilità dei cittadini coinvolti, si rivela del tutto inefficace in quanto il contenuto dell'atto, sia pure in modo non integrale, sarà comunque riportato dagli organi di informazione. Inoltre, se in passato si poteva sostenere che non fosse giusto pubblicare un atto assunto inaudita altera parte, adesso nemmeno tale giustificazione regge, alla luce della recente riforma Nordio, che pure sta creando forti problematiche, ancora una volta ignorate dal Governo.
Invita quindi il Governo ad abbandonare battaglie ideologiche di retroguardia, per impegnarsi a risolvere le tante criticità della Giustizia con misure adeguate, che nel caso di specie richiedevano di intervenire sul confezionamento e sul contenuto dei provvedimenti cautelari e non sulla loro pubblicazione o meno.
Devis DORI (AVS) dichiara il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.
Nel dichiararsi convinto che tutti abbiano a cuore la tutela del principio costituzionalePag. 31 della presunzione di innocenza e la sua effettiva applicazione, manifesta tuttavia la propria preoccupazione per l'apparato sanzionatorio sollecitato dalla proposta di parere a corredo del divieto posto dallo schema di decreto.
Rilevando inoltre che la genericità delle osservazioni contenute nella proposta di parere non consente di prevedere in che modo concretamente il Governo le metterà in pratica, ove ritenesse di accoglierle, fa presente come l'impostazione adottata non sia certamente fonte di tranquillità con riguardo alla tutela di un fondamentale principio costituzionale, quale la libertà di stampa.
Nel rilevare come le attuali preoccupazioni si misureranno con la concreta applicazione delle norme, precisa che il principio della libertà di stampa implica non la possibilità di pubblicare qualsiasi cosa ma la garanzia della serenità del giornalista nella pratica del suo lavoro. In conclusione ribadisce la propria preoccupazione per il potenziamento del sistema sanzionatorio, da cui discendono le ragioni del voto contrario.
Enrico COSTA (FI-PPE) fa presente preliminarmente che gli interventi dei colleghi Cafiero De Raho e Gianassi, i quali – contrariamente a quanto si sarebbe aspettato – hanno espresso sostanzialmente i medesimi concetti, richiedono una risposta comune.
Rilevata quindi l'esigenza di affrontare la questione delle ordinanze cautelari con la piena consapevolezza del contesto, fa presente che si tratta di atti di dimensioni corpose, confezionati nella maggior parte dei casi durante le indagini preliminari, e dunque nella fase istruttoria quando la difesa «non ha ancora toccato palla».Riconosce che, come ricordato dall'onorevole Gianassi, è oggi previsto il contraddittorio anticipato con le sue molteplici deroghe, al quale tuttavia il Partito democratico si sta opponendo.
Tornando alla questione principale, sottolinea come la richiesta di misura cautelare venga avanzata dal pubblico ministero che nel corso delle indagini raccoglie gli elementi a carico del soggetto – e non anche a favore, come pure si suole dire – e le intercettazioni rilevanti e li sottopone, così confezionati, all'attenzione del giudice, il quale emette l'ordinanza cautelare.
Sottolineando quindi che si tratta di un atto basato su un teorema di accusa, e che può essere ribaltato, fa presente che dal 1992 ad oggi sono state 30 mila le riparazioni per ingiusta detenzione, senza contare che oltre il 70 per cento delle persone che hanno fatto domanda, in quanto ingiustamente detenute, non ha avuto accesso alla richiesta di risarcimento per mancanza dei presupposti. Si tratta di persone fatte oggetto di ordinanze di custodia cautelare, contenenti pagine e pagine di intercettazioni, e successivamente assolte.
Quanto alle richiamate modifiche introdotte dall'allora Ministro Orlando sulla riservatezza delle intercettazioni, rileva come i loro contenuti, per quanto conservati nell'archivio riservato, vengano comunque riprodotti nelle ordinanze cautelari e, grazie all'altra norma introdotta dal medesimo Ministro nel 2017, pubblicati sui quotidiani. Ribadisce quindi che le intercettazioni vengono rese note sulla base dell'articolo 114 del codice di procedura penale, come modificato dal Ministro Orlando, il quale ha introdotto per le ordinanze di custodia cautelare un'eccezione al generale divieto della pubblicazione di tutti gli atti di indagine preliminare.
Ribadito quindi che l'ordinanza cautelare non è una sentenza ma è un provvedimento redatto nella fase delle indagini preliminari e dunque passibile di ribaltamento del suo contenuto, ritiene che lo Stato abbia il diritto ed il dovere di chiamare le persone a rispondere delle proprie responsabilità ma debba anche tutelare la reputazione di coloro che sono entrati nell'ingranaggio da innocenti.
Fa quindi presente che i maggiori sostenitori della pubblicazione delle ordinanze cautelari appaiono essere non tanto i giornalisti ma – in modo singolare – gli stessi magistrati, forse perché ciò garantisce loro una più stretta connessione con l'opinione pubblica e di conseguenza un rafforzamento delle indagini, in modo che Pag. 32si possa dire che un'assoluzione equivale ad una sconfitta delle indagini.
Ritiene quindi che quella all'esame della Commissione sia una norma di civiltà, che garantisce il bilanciamento della tutela delle persone coinvolte con il diritto ad informare e ad essere informati. Ritiene che la pubblicazione integrale del contenuto delle ordinanze cautelari, ad indagini ancora aperte, non sia degno di un Paese civile e sottolinea la sostanziale irrisorietà del sistema sanzionatorio attuale, come riconosciuto anche nel corso delle audizioni.
Condivide quindi le osservazioni del relatore, che anche nel caso in cui non dovessero essere accolte dal Governo in questa occasione, potranno costituite un indirizzo per il futuro.
In conclusione, evidenzia che si tratta di un tema importante, dal momento che la norma in esame si prefigge lo scopo di dare al dibattimento, vale a dire alla fase in cui si forma la prova, una rilevanza maggiore di quella che esso ha attualmente, rilevando come allo stato i riflettori siano tutti puntati sulle indagini preliminari.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).
La seduta termina alle 14.15.
ELEZIONE DI UN SEGRETARIO
Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO.
La seduta comincia alle 14.15.
Elezione di un segretario.
Ciro MASCHIO, presidente, avverte che la Commissione è oggi convocata per l'elezione di un segretario, a seguito della decadenza da tale carica del deputato Alessandro Zan, che ha cessato di far parte della Commissione. Indìce quindi la votazione per l'elezione di un segretario.
Indìce quindi la votazione per l'elezione di un segretario.
Ciro MASCHIO, presidente, comunica il risultato della votazione per l'elezione di un segretario:
Presenti e votanti... 19
Hanno riportato voti:
Michela Di Biase... 10
Schede bianche... 9
Proclama eletto segretario la deputata Michela Di Biase.
Hanno preso parte alla votazione i deputati: Ascari, Bellomo, Bisa, Buonguerrieri, Cafiero De Raho, D'Orso, Dondi, Dori, Gallo, Gianassi, Giuliano, Lacarra, Maschio, Matone, Palombi, Pellicini, Pulciani, Scarpa, Serracchiani.
Ciro MASCHIO, presidente, porge le proprie congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro alla deputata Di Biase.
La seduta termina alle 14.25.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 16 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
La seduta comincia alle 14.25.
Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali.
C. 30 Brambilla, C. 468 Dori, C. 842 Rizzetto, C. 1109 Bruzzone e C. 1393 Zanella.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.
Ciro MASCHIO, presidente, avverte che l'esame delle proposte emendative riprenderà a partire dall'articolo aggiuntivo ZanellaPag. 33 12.02 su cui la relatrice e il rappresentante del Governo hanno formulato un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario.
Valentina D'ORSO (M5S) sottoscrive tutti le proposte emendative ancora da esaminare presentate dal collega Dori, al momento impegnato nella seduta della Giunta per le autorizzazioni, come anticipato per le vie informali.
Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) segnala che anche alcuni componenti del suo gruppo sono impegnati nella seduta della Giunta per le autorizzazioni, che si sta svolgendo in concomitanza dei lavori della Commissione.
Ciro MASCHIO (FDI) avverte che i colleghi impegnati in concomitanti lavori di altri organi sono stati contattati e hanno consentito a che la Commissione concluda l'esame degli emendamenti riferiti alla proposta di legge in discussione.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Zanella 12.02. e Gianassi 12.04.
Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Dori 13.01, evidenzia come gli esperti suggeriscono che vi sia una stretta correlazione tra chi commette reati contro gli animali e i soggetti socialmente pericolosi. Sottolinea, inoltre, come spesso si pensi che sia una buona soluzione inserire chi commette violenze contro gli animali in associazione di volontariato a favore degli animali. Al contrario, rileva che, come evidenziato dal collega Dori con l'articolo aggiuntivo in esame, tale soluzione non sia quella più idonea a garantire un adeguato percorso di reinserimento sociale.
Simonetta MATONE (LEGA) esprime perplessità sulla effettiva e concreta possibilità di allestire percorsi di recupero realmente adeguati per tali soggetti, senza il contatto con gli animali.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Dori 13.01.
Ciro MASCHIO, presidente, prende atto che i proponenti accettano la riformulazione degli identici emendamenti 14.1 Bruzzone e 14.3 Nevi e avverte che l'eventuale approvazione di tali proposte emendative, come riformulate, precluderebbe l'emendamento Varchi 14.4 e assorbirebbe l'emendamento Nevi 14.5.
Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulle identiche proposte emendative in esame, che apportano un arretramento della tutela degli animali rispetto al testo base C. 30 Brambilla.
La Commissione approva gli identici emendamenti 14.1 Bruzzone e 14.3 Nevi, come riformulati (vedi allegato 1).
Ciro MASCHIO, presidente, dichiara, pertanto, precluso l'emendamento Varchi 14.4 e assorbito l'emendamento Nevi 14.5.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Sergio Costa 14.01, limitatamente alla parte ammissibile, e Dori 14.02, nonché Di Lauro 14.06, limitatamente alla parte ammissibile.
Ciro MASCHIO, presidente, chiede ai proponenti se accettano la proposta di riformulazione dell'emendamento Di Lauro 15.1, presentata dalla relatrice nella seduta del 9 ottobre.
Valentina D'ORSO (M5S) al fine di decidere se accettare o meno la riformulazione proposta, chiede alla relatrice se le norme di coordinamento previste dall'articolo 15 della proposta di legge, che vengono soppresse con la riformulazione dall'emendamento in esame, non siano più necessarie a seguito dell'approvazione delle proposte emendative esaminate nel corso della giornata odierna ovvero se la necessità di tali norme sussiste tuttora.
Pag. 34Michela Vittoria BRAMBILLA (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, afferma che tali norme di coordinamento non sono più necessarie a seguito dell'approvazione delle proposte emendative esaminate nel corso della giornata odierna.
Valentina D'ORSO (M5S) accetta, pertanto, la proposta di riformulazione presentata dalla relatrice.
La Commissione approva l'emendamento Di Lauro 15.1, come riformulato (vedi allegato 1).
Michela Vittoria BRAMBILLA (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, ringrazia la presidenza, il rappresentante del Governo e i colleghi per l'ottimo lavoro svolto per portare a termine l'esame delle proposte emendative, evidenziando che simili proposte di legge sono pendenti in Parlamento da quattro legislature.
Riepilogando brevemente i contenuti della proposta di legge a sua firma e delle relative proposte emendative approvate – volte ad inasprire le pene, introdurre aggravanti ma anche norme di protezione degli animali e dei cuccioli – evidenzia come tale provvedimento si ponga in linea con la recente riforma costituzionale che ha modificato l'articolo 9 della Costituzione, che al terzo comma afferma che la Repubblica «tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni» e che «la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».
Ciro MASCHIO, presidente, avverte che il testo, come modificato dalle proposte emendative approvate, sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
AVVERTENZA
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, recante attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
Atto n. 137-bis.
ERRATA CORRIGE
Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 381 del 9 ottobre 2024, a pagina 58, seconda colonna, quarantaduesima riga, le parole: «14.40» sono sostituite dalle seguenti «15.40».
Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 384 del 15 ottobre 2024, a pagina 22, prima colonna:
dopo la dodicesima riga, inserire le seguenti:
«Sull'ordine dei lavori.
Ciro MASCHIO, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere ad un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di procedere, dapprima, ad esaminare l'Atto del Governo n. 196 – essendovi una richiesta dei gruppi in tal senso ed essendo chiamata la Commissione ad esprimere il parere su di esso entro il prossimo 20 ottobre – e di procedere, poi, all'esame in sede referente della proposta di legge C. 30 Brambilla e quindi all'ulteriore punto all'ordine del giorno.»
sopprimere le righe dalla venticinquesima alla trentaquattresima.