SEDE CONSULTIVA
Martedì 21 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.
La seduta comincia alle 13.50.
Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e altre disposizioni concernenti la valorizzazione sussidiaria dei beni culturali e l'istituzione del circuito «Italia in scena».
C. 1521 Mollicone.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Mauro ROTELLI, presidente, in sostituzione della relatrice, onorevole Semenzato, fa presente che l'articolo 1 definisce i principi e le finalità del provvedimento, con l'obiettivo di promuovere, nel rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale, l'iniziativa autonoma dei cittadini nella valorizzazione dei beni culturali e dell'impresa culturale e creativa. Tale valorizzazione è riconosciuta quale attività d'interesse generale, necessaria, tra le altre cose, per superare i divari territoriali e favorire la crescita economica.
L'articolo 2 introduce i due nuovi articoli 121-bis e 121-ter nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). In particolare, l'articolo 121-bis istituisce l'Anagrafe digitale degli istituti, dei luoghi della cultura e dei beni culturali di appartenenza pubblica presso il Ministero della cultura per attuare i principi di valorizzazione del patrimonio culturale (comma 1), con il compito di censire le informazioni relative alla gestione e alla qualità della valorizzazione dei beni culturali (comma 2). Il comma 3 specifica i dati minimi che devono essere censiti, tra i quali la natura del bene, la forma di gestione – diretta o indiretta – i contratti o convenzioni in essere e gli elementi per verificare i livelli minimi di qualità. In sede referente è stato aggiunto il dato ulteriore riferito agli immobili in disuso, con dettagli relativi a localizzazione, proprietà, regime di tutela, stato di conservazione, ultima destinazione d'uso ed eventuali progetti di restauro e accordi di valorizzazione esistenti.Pag. 62
L'articolo 121-ter, comma 1, istituisce l'Albo digitale della sussidiarietà orizzontale all'interno dell'anagrafe digitale di cui all'articolo precedente. Ai sensi del comma 2, l'albo censisce i soggetti privati interessati alla gestione indiretta dei beni culturali pubblici, garantendo accessibilità, concorrenzialità, trasparenza e qualità, in conformità al Codice dei beni culturali, alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e al Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36). I soggetti iscritti nell'albo sono invitati a manifestare il proprio interesse in relazione agli avvisi e alle procedure concernenti l'affidamento della gestione indiretta dei beni culturali e, come specificato in sede referente, la concessione in uso di beni immobili appartenenti al demanio culturale. I medesimi soggetti sono consultati per i piani strategici e i programmi di sviluppo culturale. Il comma 3 demanda a un decreto ministeriale – previo parere, tra le altre, dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) – la definizione dei requisiti per l'iscrizione e le modalità di domanda.
L'articolo 3, comma 1, prevede che, entro ventiquattro mesi dall'entrata in vigore della legge, il Ministro della cultura – previa intesa in sede di Conferenza unificata – definisca la strategia nazionale di valorizzazione dei beni culturali «Italia in scena» sulla base dei dati dell'Anagrafe digitale e con il coinvolgimento dei soggetti iscritti all'Albo digitale di cui agli articoli precedenti. La strategia garantisce l'accessibilità e la fruizione dei beni culturali di pertinenza pubblica, con riguardo prioritario per le aree interne, i comuni montani e i piccoli borghi. Viene, inoltre, incentivato il ricorso a partenariati pubblico-privati, in ottemperanza all'articolo 134, comma 2, del Codice dei contratti pubblici, che prevede che lo Stato, le regioni e gli enti territoriali possano attivare – con le risorse a disposizione – partenariati speciali con enti pubblici e privati per il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l'apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali, attraverso procedure semplificate per l'individuazione del partner privato. Sono, inoltre, contemplati interventi correttivi in caso di gestione non congrua. Il comma 2 autorizza una spesa di 5 milioni di euro annui dall'anno 2025, individuandone la relativa copertura.
In conclusione, avverte che la relatrice si riserva di presentare una proposta di parere sull'atto in esame anche al fine di tenere conto di quanto emergerà nel dibattito in Commissione. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
DL 201/2024: Misure urgenti in materia di cultura.
C. 2183 Governo.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Mauro ROTELLI, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Lampis, segnala che l'articolo 1 prevede che il Ministro della cultura adotti, tramite un proprio decreto, un nuovo Piano – denominato «Piano Olivetti per la cultura» – finalizzato, tra le altre cose, a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento (comma 1). Il Piano sarà adottato coerentemente con la Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (SNAI) e in conformità al Piano d'azione previsto dall'articolo 34 del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, che definisce misure per la valorizzazione culturale del Mezzogiorno, includendo interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza dai rischi naturali dei luoghi della cultura (comma 2).
L'articolo 4 autorizza una spesa di 800 mila euro per il 2025 per celebrare il venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000. Come evidenziato nella relazione illustrativa, la Convenzione definisce il paesaggio come componente del patrimonio europeo e ne promuove la tutelaPag. 63 e la salvaguardia, riconoscendone il valore culturale, ambientale e sociale.
L'articolo 7, comma 1, dispone l'iscrizione di diritto delle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio con competenza sul territorio del capoluogo di regione nell'elenco delle stazioni appaltanti qualificate, come previsto dal codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36). Il comma 2 rende permanente – a decorrere dal 1° gennaio 2025 – la disciplina sperimentale, il cui termine finale di applicazione era fissato al 31 dicembre 2024, la quale sostituisce autorizzazioni, licenze, concessioni non costitutive, permessi o nulla osta richiesti per l'organizzazione di determinati spettacoli dal vivo con la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), ad esclusione dei casi in cui siano presenti vincoli ambientali, paesaggistici o culturali.
L'articolo 10, comma 2, modifica i riferimenti normativi riguardanti il codice dei contratti pubblici aggiornandoli con quelli relativi al decreto legislativo n. 36 del 2023. Tali riferimenti sono contenuti, da un lato, nella disposizione vigente che consente al Ministero della cultura di derogare – fino al 31 dicembre 2025 e a determinate condizioni – all'obbligo di adottare un provvedimento motivato per ciascun affidamento quando si avvale della società Ales S.p.A. per attività di accoglienza e vigilanza nei musei, parchi archeologici statali e altri istituti e luoghi della cultura, e, dall'altro, nella previsione secondo la quale, nei casi di affidamento diretto da parte del Ministero a proprie società in house per i servizi di assistenza culturale e ospitalità al pubblico presso istituti e luoghi della cultura, si applicano le disposizioni relative alle clausole sociali nei bandi.
In conclusione, avverte che il relatore si riserva di presentare una proposta di parere sull'atto in esame anche al fine di tenere conto di quanto emergerà nel dibattito in Commissione.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.