SEDE REFERENTE
Martedì 28 gennaio 2025. — Presidenza del presidente Mirco CARLONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, Luigi D'Eramo.
La seduta comincia alle 18.45.
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina.
C. 165 Fornaro.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 settembre 2023.
Mirco CARLONI, presidente, avverte che sono state presentate 45 proposte emendative (vedi allegato 1). Comunica che sono stati ritirati l'emendamento 2.7 della Relatrice e gli articoli aggiuntivi Schullian 10.01, 10.03 e 10.04.
Invita quindi la Relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.
Cristina ALMICI (FDI), relatrice, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 1, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Cerreto 1.1 e Gadda 1.2 a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere favorevole sull'emendamento Sasso 1.3.
Il sottosegretario Luigi D'ERAMO esprime parere conforme a quello espresso dalla Relatrice.
Marco CERRETO (FDI) accoglie la riformulazione del proprio emendamento 1.1.
Maria Chiara GADDA (IV-C-RE) accoglie la riformulazione del proprio emendamento 1.2.
La Commissione approva, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Cerreto Pag. 441.1. e Gadda 1.2, come riformulati (vedi allegato 2), e l'emendamento Sasso 1.3
Mirco CARLONI, presidente, invita la Relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.
Cristina ALMICI (FDI), relatrice, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 2, esprime parere favorevole sull'emendamento Davide Bergamini 2.10. Formula un invito al ritiro, esprimendo, altrimenti, parere contrario, sull'emendamento Cerreto 2.2, sugli identici Cerreto 2.1 e Gadda 2.8, sugli identici emendamenti Gadda 2.9 e Nevi 2.4, sull'emendamento Nevi 2.6 e sugli identici emendamenti Cerreto 2.3 e Nevi 2.5.
Il sottosegretario Luigi D'ERAMO esprime parere conforme a quello espresso dalla Relatrice.
Stefano VACCARI (PD-IDP) intervenendo sull'emendamento Davide Bergamini 2.10, sottolinea come dall'approvazione di quest'ultimo possa derivare il completo stravolgimento della ratio originaria della proposta di legge presentata.
In particolare, evidenzia come, modificando alcune definizioni, si realizzi una sorta di «torsione» verso un inquadramento dell'agricoltura contadina nel quadro giuridico delle già definite imprese agricole, mentre l'impostazione originaria della proposta di legge era volta a valorizzare quella che si definisce come l'agricoltura «invisibile», praticata spesso in aree dismesse.
Maria Chiara GADDA (IV-C-RE), intervenendo sull'emendamento Davide Bergamini 2.10, esprime perplessità, in particolare, sul disposto della lettera e) dalla cui approvazione, deriverebbe, a suo avviso, una sorta di «obbligo» in capo alle imprese agricole contadine di svolgere attività di vendita diretta dei prodotti agricoli senza che vi sia possibilità di scelta in tal senso.
Marco CERRETO (FDI), intervenendo sull'emendamento Davide Bergamini 2.10, pur sottolineando come, a suo avviso, tale proposta emendativa non stravolga completamente la finalità della legge, suggerisce, comunque, di accantonare la votazione dell'emendamento Davide Bergamini 2.10 per arrivare ad una formulazione che possa essere maggiormente condivisa.
Cristina ALMICI (FDI), relatrice, condivide la proposta del deputato Cerreto di accantonare l'emendamento Davide Bergamini 2.10 per un ulteriore riflessione in ordine ai suoi contenuti.
Il sottosegretario Luigi D'ERAMO condivide la richiesta di accantonamento dell'emendamento Davide Bergamini 2.10.
Mirco CARLONI, presidente, dispone, quindi, l'accantonamento dell'emendamento Davide Bergamini 2.10 e di tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 2, onde permettere una valutazione complessiva della questione.
Maria Chiara GADDA (IV-C-RE) ritira, comunque, gli emendamenti 2.8 e 2.9 a sua firma.
Mirco CARLONI, presidente, invita, quindi, la Relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.
Cristina ALMICI (FDI), relatrice, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 3, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Schullian 3.1, Nevi 3.2 e Gadda 3.3. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Schullian 3.01 e 3.02.
Il sottosegretario Luigi D'ERAMO esprime parere conforme a quello espresso dalla Relatrice.
Stefano VACCARI (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Schullian 3.1, Nevi 3.2 e Gadda 3.3, volti a Pag. 45sopprimere l'articolo 3, rileva che anche in tal caso l'approvazione di tali emendamenti stravolgerebbe l'impianto iniziale della proposta di legge a propria firma. Chiede, pertanto, di rivalutare il parere espresso in modo da mantenere la previsione di un registro dell'agricoltura contadina.
Cristina ALMICI (FDI), relatrice, al fine di poter valutare eventuali ulteriori modifiche per meglio precisare l'intervento normativo, propone di accantonare tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3.
Mirco CARLONI, presidente, dispone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
Istituzione dell'Istituto per la gestione della fauna, al fine della razionalizzazione delle competenze in materia di gestione e protezione della fauna selvatica.
C. 2011 Bruzzone.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Attilio PIERRO (LEGA), relatore, ricorda che la proposta di legge, di cui la Commissione avvia oggi l'esame in sede referente, reca disposizioni in materia di Istituzione dell'Istituto per la gestione della fauna.
Essa si compone di un solo articolo, costituito da 7 commi.
Come affermato nella Relazione illustrativa della proposta di legge in esame, ricorda che l'iniziativa nasce dalla esigenza di garantire che la gestione della fauna possa essere oggetto di interventi efficaci rispetto alle risorse faunistiche autoctone e alloctone del territorio nazionale. Occorre, infatti, si legge nella relazione, avere una conoscenza approfondita della consistenza e della struttura delle popolazioni di animali e del territorio in cui queste vivono e questo richiede l'apporto degli agricoltori e di una struttura che faccia riferimento al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Venendo nel dettaglio al contenuto del provvedimento, segnala che l'articolo 1, primo comma, dispone l'istituzione dell'Istituto per la gestione della fauna (IGF), posto sotto la vigilanza del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Ad esso vengono attribuite competenze in materia di fauna selvatica autoctona e alloctona nell'intero territorio nazionale, quale organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le regioni e gli enti locali, da svolgersi anche attraverso l'istituzione di unità operative decentrate.
All'IGF sono trasferite, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 3, le competenze, le funzioni e le attività in materia di fauna selvatica attribuite dalle vigenti disposizioni all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), che, ricorda, ha accorpato in un unico ente le funzioni dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) e dell'Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare (ICRAM). Sono, altresì trasferite all'IGF le competenze in ordine all'espressione dei pareri tecnico-scientifici in materia di fauna richiesti dallo Stato, dalle regioni, dagli enti locali, dai parchi e dalle aree protette ai sensi della legislazione nazionale o sovranazionale nonché da regolamenti regionali o provinciali (articolo 1, secondo comma).
Ricorda che la proposta di legge in esame rinvia poi a un decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, da emanarsi di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e dell'ambiente e della sicurezza energetica, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia, l'individuazione, in riferimento all'istituendo Istituto per la gestione della fauna, degli organi di amministrazione e di controllo e delle loro modalità di costituzione e di funzionamento, della sede, dei programmi per l'assunzione e l'utilizzo del personale, nonché del trasferimento delle risorse umane strumentaliPag. 46 e finanziarie in materia di fauna selvatica, attualmente a disposizione dell'ISPRA. Il decreto dovrà tener conto degli obiettivi di razionalizzazione delle funzioni amministrative, anche attraverso l'eliminazione delle duplicazioni organizzative e funzionali e del minor fabbisogno di risorse strumentali e logistiche (articolo 1, terzo comma).
Dalla data di entrata in vigore del decreto la denominazione di «Istituto per la gestione della fauna (IGF)» sostituirà quella di Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) in relazione alle competenze in materia di fauna selvatica (articolo 1, quarto comma).
Si prevede, inoltre, la nomina, da parte del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di un commissario, al fine di garantire l'ordinaria amministrazione e lo svolgimento delle attività istituzionali fino all'avvio del normale funzionamento dell'IGF (articolo 1, quinto comma).
Ai commi 6 e 7, si stabilisce, rispettivamente, che dall'attuazione del presente articolo, compresa l'attività del commissario di cui al comma 5, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che l'Avvocatura dello Stato assume la rappresentanza e la difesa dell'IGF nei giudizi attivi e passivi avanti le autorità giudiziarie, i collegi arbitrali, le giurisdizioni amministrative e speciali.
Stefano VACCARI (PD-IDP) esprime forti criticità sull'impianto complessivo della proposta di legge in esame. Sottolinea, in particolare, come essa miri in sostanza a vanificare l'opera di razionalizzazione adottata con l'istituzione dell'Ispra, nell'ambito della quale sono stati accorpati tre enti controllati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Si chiede, dunque, se siano venute meno le ragioni dell'istituzione dell'Ispra e del processo di razionalizzazione delle competenze che allora è stato messo in atto. Se si ritiene importante che il Dicastero agricolo svolga un ruolo in tale ambito, non si spiega come mai non si preveda all'interno del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) un ufficio in grado di occuparsi dei temi legati all'applicazione della legge 157 del 1992 e che possa redigere una relazione sullo stato di applicazione della legge, in modo da dare al Parlamento la possibilità di valutare gli obiettivi conseguiti.
Ritiene, infatti, che qualora si riuscisse ad avere una panoramica ragionata sulle problematiche relative alla gestione della fauna selvatica nel Paese, sarebbe più facile poi trovare punti di convergenza sulle iniziative legislative necessarie.
Susanna CHERCHI (M5S), chiede al relatore delucidazioni in merito al richiesto apporto degli agricoltori e, in particolare, sulle concrete modalità attraverso le quali gli agricoltori dovrebbero garantire tale apporto.
Attilio PIERRO (LEGA), relatore, rendendo alcune precisazioni chieste dalla deputata Cherchi, rileva che l'apporto degli agricoltori, a cui fa riferimento la sola relazione illustrativa e non l'articolato, intende riferirsi alla necessità di tener in debita considerazione, nella definizione degli interventi relativi alla fauna selvatica, le esigenze degli agricoltori. Ricorda, al riguardo, che nel Cilento l'eccessiva proliferazione dei cinghiali costringe proprio gli agricoltori a non esercitare la propria attività. Per tale ragione si ritiene fondamentale coinvolgerli nel processo di controllo sulla fauna selvatica.
Mirco CARLONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso, in assenza di obiezioni, l'esame preliminare del provvedimento. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 19.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 28 gennaio 2025.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19.15 alle 19.25.