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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 febbraio 2025
447.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 62

RISOLUZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

  Giovedì 6 febbraio 2025. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 9.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, comunica che, per il Gruppo Lega – Salvini premier, il deputato Nicola Molteni, sostituito, in quanto componente del Governo, dal deputato Fabrizio Cecchetti, ha cessato di far parte della Commissione mentre, per il medesimo gruppo, è entrato a farne parte il deputato Antonio Angelucci.

Risoluzione del Parlamento europeo del 17 gennaio 2024 su «L'attuazione delle disposizioni del trattato relative ai Parlamenti nazionali».
Doc. XII, n. 308.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 125, comma 1, del Regolamento, e approvazione della risoluzione n. 7-00274).

  La Commissione prosegue l'esame del documento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 gennaio 2025.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, nel ricordare che l'esame del documento può concludersi, ai sensi dell'articolo 125, comma 2, ultimo periodo, del Regolamento, con la votazione da parte della Commissione di una risoluzione, avverte che la relatrice, Rossello, ha presentato la risoluzione n. 7-00274 (vedi allegato 1), che è stata messa in distribuzione.
  In sostituzione della relatrice, impossibilitata a prendere parte alla seduta, illustra quindi i contenuti della risoluzione medesima, rilevando come il testo dell'atto di indirizzo sia stato oggetto di un lungo dibattito, durante il quale sono state avanzate proposte di modifica, anche da parte dei gruppi di opposizione. Sottolinea che la risoluzione evidenzia la necessità di rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale dell'Ue, riflettendo sul punto una posizione consolidata dell'Italia, emersa sia a livello parlamentare che internazionale.
  Osserva inoltre che la risoluzione rappresenta una risposta concreta sul tema del ricorso eccessivo del regolamento europeo da parte delle istituzioni dell'Ue, ricordando che nell'ultima legislatura europea il regolamento è stato impiegato nel 75 per cento dei casi, riducendo di fatto il margine di intervento dei Parlamenti nazionali e lasciando poco spazio agli organi esecutivi, limitandone l'azione all'adozione di semplici decreti attuativi.
  Sottolinea infine che, riguardo alla cooperazione interparlamentare, la risoluzione auspica la razionalizzazione e l'efficace funzionamento delle conferenze interparlamentari esistenti, nonché delle riunioni su temi specifici organizzate dal Parlamento europeo o dal Parlamento del Paese che detiene la Presidenza semestrale del Consiglio dell'UE.

  Stefano CANDIANI (LEGA), nell'esprimere apprezzamento per la sintetica illustrazione dei contenuti della risoluzione e nel dichiarare il voto favorevole del proprio gruppo, richiama l'attenzione sull'efficacia dei numerosi ordini esecutivi emessi dal Presidente degli Stati Uniti, che portano a risultati concreti, sottolineando come, nel quadro dei rapporti tra gli Stati membri e l'Unione europea, nonostante gli sforzi dei Parlamenti nazionali per raggiungere conclusioni, come quella contenuta nella risoluzione in discussione, spesso le stesse non risultano efficaci o sufficientemente incisive nel contesto delle dinamiche europee.

  Isabella DE MONTE (FI-PPE) annuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla risoluzione proposta e sottolinea alcuni temi fondamentali richiamati nel testo della risoluzione stessa, tra cui la politica di sicurezza e difesa comune, evidenziando la raccomandazione, contenuta nel predetto testo, di garantire il pieno coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nella definizione Pag. 63di tali politiche, in stretta cooperazione con il Parlamento europeo. Sottolinea inoltre l'importanza di assicurare l'accesso alle banche dati da parte dei Parlamenti nazionali, un presupposto necessario per permettere loro di esprimersi adeguatamente. Evidenzia, infine, la necessità di un maggiore coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nell'iter legislativo europeo, ricordando come la risoluzione richiami l'opportunità di rafforzare le occasioni di dialogo, anche informale, tra i relatori presso il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali nel corso dell'esame di progetti legislativi o di iniziative pre-legislative dell'UE.

  Antonio GIORDANO (FDI) rileva come la risoluzione proposta costituisca un primo passo significativo per esprimere un impegno concreto dell'Italia nell'affrontare il ruolo dei Parlamenti nazionali nei processi decisionali dell'Unione europea. Esprime inoltre vivo apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione nella legislatura in corso. Rileva, tuttavia, la necessità di attribuire la giusta rilevanza a certi provvedimenti rispetto ad altri, citando in proposito la normativa UE che stabilisce obiettivi di riduzione degli imballaggi, che non appare urgente alla luce dei buoni risultati ottenuti dall'Italia in materia. Evidenzia alcuni passaggi contenuti nella risoluzione, come quello relativo alla politica di difesa, tema centrale alla luce dell'attuale contesto geopolitico. In riferimento alle osservazioni del deputato Candiani, sottolinea che la diversità regionale italiana non può essere accomunata al modello federale statunitense, alla luce della grande varietà che caratterizza l'Italia sotto il profilo storico, culturale, sociale ed economico. Sottolinea l'importanza che il rapporto con le istituzioni europee non sia di subordinazione e che l'Italia pretenda di essere adeguatamente considerata nelle decisioni europee. Ribadisce la valenza positiva della presente risoluzione, riconoscendo la necessità di compiere ulteriori progressi affinché l'Italia possa rivendicare con maggiore determinazione il proprio ruolo nelle dinamiche dell'Unione.

  Il sottosegretario Matilde SIRACUSANO, nell'esprimere i ringraziamenti per gli spunti di riflessione emersi nel corso del dibattito, manifesta il proprio apprezzamento per il testo della risoluzione, rimettendosi per il merito dei contenuti alle valutazioni della Commissione.

  La Commissione approva la risoluzione n. 7-00274.

  La seduta termina alle 9.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 6 febbraio 2025. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 9.15.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/2554, relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario e che modifica i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n. 648/2012, (UE) n. 600/2014, (UE) n. 909/2014 e (UE) 2016/1011, e per il recepimento della direttiva (UE) 2022/2556, che modifica le direttive 2009/65/CE, 2009/138/CE, 2011/61/CE, 2013/36/ UE, 2014/59/ UE, 2014/65/UE, (UE) 2015/2366 e (UE) 2016/2341 per quanto riguarda la resilienza operativa digitale per il settore finanziario.
Atto n. 242.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2025.

  Calogero PISANO (NM(N-C-U-I)M-CP), relatore, formula una proposta di parere (vedi allegato 2), di cui illustra i contenuti.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 9.20.

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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 febbraio 2025. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 9.20.

DL 208/2024: Misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
C. 2184 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VIII).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2025.

  Rachele SILVESTRI (FDI), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Piero DE LUCA (PD-IDP) annuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e altre disposizioni concernenti la valorizzazione sussidiaria dei beni culturali e l'istituzione del circuito «Italia in scena».
C. 1521 Mollicone.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2025.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, in sostituzione della relatrice, Rossello, impossibilitata a prendere parte alla seduta, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4), che illustra.

  Piero DE LUCA (PD-IDP) annuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 9.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 6 febbraio 2025. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 9.25.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla cooperazione tra le autorità di contrasto incaricate di applicare la direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
(COM(2024) 576 final).
(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Stefano CANDIANI (LEGA), relatore, rileva che la proposta di regolamento, volta al potenziamento della cooperazione tra le autorità di contrasto in materia di pratiche di commercio sleali, è parte di un pacchetto unitario unitamente all'altra proposta di cui avviamo oggi l'esame.
  In particolare, essa mira ad integrare, per consentirne l'applicazione transfrontaliera, la direttiva vigente in materia di pratiche commerciali sleali tra imprese nel settore agroalimentare.
  Evidenzia come l'intervento si collochi in un contesto di crescente, per quanto tardiva, attenzione da parte delle istituzioni europee verso il settore agricolo, stressato da numerosi fattori esterni – tra cui l'aumento dei costi dei fattori di produzionePag. 65 e un prolungato periodo di inflazione che si aggiungono ai perduranti effetti negativi della pandemia da COVID-19 e della guerra russa in Ucraina – e recepisce in parte le raccomandazioni contenute nel rapporto conclusivo del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura dell'UE presentato il 4 settembre 2024.
  A motivazione dell'intervento, la Commissione europea pone in particolare la necessità di rafforzare la protezione di agricoltori e piccole e medie imprese da pratiche di commercio sleali dato che, in media, il 20 per cento dei prodotti agricoli e alimentari consumati negli Stati membri viene importata da un altro Stato dell'UE. A questo scopo, si intende migliorare lo scambio di informazioni tra autorità nazionali, rafforzare i poteri di indagine delle stesse e rendere effettiva l'esecuzione delle sanzioni transfrontaliere per il contrasto delle pratiche commerciali sleali.
  Illustra sinteticamente il contenuto della proposta, rinviando per maggiori dettagli alla documentazione prodotta dagli Uffici.
  Osserva che la proposta stabilisce le norme sulle quali deve basarsi la cooperazione tra le autorità di contrasto dei diversi Stati membri, prevedendo l'introduzione di un meccanismo di assistenza specifica per lo scambio delle informazioni e l'adozione di misure di esecuzione. In particolare, su richiesta di un'autorità di contrasto di un altro Stato membro, l'autorità di contrasto nazionale deve fornire le informazioni richieste entro 60 giorni, salvo diverso accordo tra le parti. È altresì prevista la possibilità per un'autorità di esercitare i poteri attribuitile dalla direttiva se interpellata da un'autorità di un altro Stato membro. Tali poteri consistono nella possibilità di condurre indagini, effettuare ispezioni, imporre sanzioni pecuniarie e avviare procedimenti finalizzati alla loro imposizione.
  La decisione con cui un'autorità stabilisce l'esercizio di una pratica commerciale sleale avente dimensione transfrontaliera deve essere notificata entro un mese dall'adozione a tutte le autorità omologhe degli Stati membri coinvolti.
  La proposta prevede che le autorità di altri Stati membri possano rifiutarsi di dare seguito alla richiesta di adottare tali misure dopo aver consultato l'autorità che lo richiede nei casi in cui siano già stati avviati indagini penali o procedimenti giudiziari riguardanti la stessa impresa, sia già stata adottata una decisione amministrativa a riguardo, o se l'autorità richiedente non ha fornito tutte le informazioni necessarie.
  Si prevede altresì che la Commissione europea possa definire con atti di esecuzione i moduli standard per le richieste tra le diverse autorità nazionali.
  Il regolamento dovrebbe essere applicato dopo un anno dalla sua entrata in vigore.
  Ricorda che, data l'urgenza attribuita alle questioni trattate, la Commissione non ha ritenuto necessario predisporre una valutazione d'impatto, ma la proposta è stata preceduta da una relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, riguardante l'attuazione della direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.
  In coerenza con le posizioni più volte assunte dalla Commissione, considera comunque criticabile la mancata presentazione della valutazione di impatto, che impedisce ai Parlamenti nazionali e ai soggetti interessati di operare una compiuta valutazione delle misure proposte.
  Per quanto concerne la base giuridica dell'intervento, questa è individuata dalla Commissione europea nell'articolo 43, paragrafo 2 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che costituisce la base giuridica per l'adozione, con procedura legislativa ordinaria, delle misure necessarie per l'organizzazione comune dei mercati agricoli e al perseguimento degli obiettivi della PAC.
  Con riferimento alla coerenza con il principio di sussidiarietà, la Commissione sottolinea, in modo condivisibile, che l'intervento dell'UE in relazione alle pratiche di commercio sleali si rende necessario per l'assenza di un quadro giuridico unionale Pag. 66direttamente applicabile in tutti gli Stati membri e ritiene che l'obiettivo dell'intervento non possa essere conseguito in misura sufficiente a livello degli Stati membri a causa della natura transfrontaliera della minaccia affrontata.
  La scelta del tipo di atto giuridico discende dalla considerazione che l'autonomia di ciascuno Stato membro determinerebbe una maggiore incertezza giuridica per l'applicazione della direttiva in materia e indebolirebbe la capacità di contrasto delle singole autorità.
  In merito al principio di proporzionalità, la Commissione europea osserva come l'intervento è volto a migliorare e rafforzare la cooperazione tra le autorità degli Stati membri, senza interferire nei rispettivi ordinamenti giuridici. Ritiene, inoltre, che le modifiche introdotte in materia di raccolta di informazioni e di esecuzione non modifichino le norme nazionali di settore, limitandosi ad offrire una base giuridica che permetta la cooperazione.
  Ribadisce che la mancanza della valutazione di impatto non consente tuttavia una adeguata ponderazione degli effetti delle misure previste sull'ordinamento italiano.
  Alla luce dell'importanza della proposta per il settore agroalimentare, propone di svolgere un breve ciclo di audizioni nelle prossime settimane.
  Ricorda che il termine per la verifica di sussidiarietà scade il 10 marzo 2025.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013, (UE) 2021/2115 e (UE) 2021/2116 per quanto riguarda il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.
(COM(2024) 577 final).
(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Antonio Maria GABELLONE (FDI), relatore, ricorda che la proposta di regolamento che mira a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare e a sostenerne il reddito, è parte di un pacchetto unitario unitamente all'altra proposta per il contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui avviamo oggi l'esame.
  Rileva che tale pacchetto di misure denota una attenzione da parte delle istituzioni dell'Unione verso il settore agricolo, frutto anche dell'azione condotta a livello europeo dal nostro Governo, e che intende recepire alcune delle indicazioni contenute nel rapporto conclusivo del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura dell'UE, presentato il 4 settembre 2024.
  In particolare, la proposta modifica il regolamento UE sui mercati dei prodotti agricoli, il regolamento UE sui piani strategici della PAC e il regolamento UE sul finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC.
  Procede quindi ad illustrarne sinteticamente i contenuti, rinviando per maggiori approfondimenti alla documentazione prodotta dagli Uffici.
  In primo luogo, rilevano le proposte di modifiche al regolamento UE sui mercati dei prodotti agricoli per stabilire requisiti per l'utilizzo di alcune espressioni nella vendita dei prodotti, introdurre l'obbligo di contratti scritti nelle transazioni tra produttori e fornitori e semplificare le norme per il riconoscimento delle organizzazioni e associazioni di produttori.
  In particolare, sono stabiliti requisiti minimi per l'utilizzo di espressioni quali «giusto», «equo» e «filiera corta» nella commercializzazione dei prodotti agricoli, allo scopo di prevenirne l'utilizzo improprio.
  Per rafforzare la posizione degli agricoltori viene introdotto l'obbligo, nella fornitura di prodotti agricoli, di contratti scritti che devono recare gli elementi essenziali dello scambio, come prezzo, durata e modalità di raccolta e consegna. Tali contratti dovrebbero inoltre includere una clausola di risoluzione o una clausola di revisione se di durata superiore ai sei mesi, che può essere attivata dagli agricoltori che si trovino ad affrontare condizioni di mercato avverse, ad Pag. 67esempio nei casi in cui il prezzo non copra più i costi di produzione. La proposta prevede deroghe all'obbligo di contratto scritto e ulteriori deroghe possono essere introdotte dagli Stati Membri. È previsto inoltre che gli Stati membri istituiscano un meccanismo di mediazione a disposizione delle parti che desiderano avvalersene.
  Segnala che la proposta prevede che la Commissione europea possa decidere, con atti di esecuzione, la temporanea disapplicazione, durante periodi di squilibrio dei mercati e a determinate condizioni, del divieto di accordi tra imprese, previsto dall'articolo 101, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Sempre con atti di esecuzione, la Commissione europea potrà anche sostenere gli Stati Membri ricorrendo alla riserva agricola, costituita da risorse del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA).
  Osserva che sono apportate modifiche anche al regolamento sui piani strategici della PAC, al fine di semplificare le norme relative alla definizione, all'istituzione e al riconoscimento delle organizzazioni di produttori e produttori di prodotti biologici.
  In merito alle organizzazioni, la proposta prevede che queste debbano essere costituite su iniziativa degli agricoltori e vengano regolate da norme che consentano agli aderenti di esercitare un controllo democratico su di esse e sulla loro attività. Per quanto riguarda invece le associazioni di organizzazioni di produttori riconosciute, dovrebbero poter negoziare i termini contrattuali per conto delle organizzazioni di produttori riconosciute aderenti.
  Ulteriori modifiche al medesimo regolamento sono volte ad aumentare il sostegno finanziario dell'Unione ai programmi collettivi di organizzazioni e associazioni di produttori, portandolo dal 50 per cento al 60 per cento. Un incentivo specifico è previsto per sostenere gli investimenti immobiliari di giovani agricoltori e di agricoltori che aderiscono ad un'organizzazione di produttori riconosciuta. Inoltre, la proposta prevede di aumentare gli aiuti alle organizzazioni di produttori e alle associazioni di organizzazioni di produttori colpiti da eventi climatici o naturali avversi, come calamità o infestazioni.
  In aggiunta, gli Stati membri potranno utilizzare fino al 6 per cento delle dotazioni per i pagamenti diretti per sostenere settori specificamente individuati.
  Da ultimo, segnala che la proposta, con modifiche al regolamento UE sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC, consente l'uso di risorse della riserva agricola a sostegno di specifiche azioni collettive da parte di operatori privati, con l'obiettivo di stabilizzare i settori interessati da gravi squilibri di mercato.
  Fa notare che, data l'urgenza, la Commissione europea non ha ritenuto necessario predisporre una valutazione d'impatto. Considera molto discutibile questa scelta che priva i Parlamenti nazionali e i soggetti di interessati di elementi utili per una più compiuta ponderazione dell'impatto dell'intervento proposto.
  Per quanto concerne la base giuridica, questa è correttamente individuata dalla Commissione europea nell'articolo 43, paragrafo 2, che disciplina il procedimento per l'adozione di atti relativi alla politica agricola comune, e nell'articolo 42, paragrafo 1, dello stesso Trattato.
  Con riferimento alla coerenza con il principio di sussidiarietà, la Commissione europea sottolinea correttamente che l'intervento modifica regolamenti vigenti e già applicabili in tutti gli Stati membri. Da qui discende la necessità di intervenire con il medesimo atto giuridico. Ritiene pertanto necessario l'intervento dell'UE per mantenere il grado di armonizzazione già raggiunto dai regolamenti esistenti e assicurare parità di livello tra organizzazioni e associazioni di diversi Stati Membri.
  In merito al principio di proporzionalità, la Commissione europea sottolinea che i regolamenti vigenti sono modificati solo nella misura strettamente necessaria e solo al fine di migliorare le disposizioni attuali. Sottolinea che questa affermazione risulta tuttavia non del tutto verificabile in assenza della valutazione di impatto.
  Data la rilevanza degli interventi proposti, propone di svolgere un breve ciclo di audizioni.Pag. 68
  Concludendo, segnala che il termine per la verifica di sussidiarietà scade il 10 marzo 2025.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 6 febbraio 2025.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.30 alle 9.35.