SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 23 aprile 2025. — Presidenza del presidente Antonino MINARDO.
La seduta comincia alle 11.
Documento di finanza pubblica 2025.
Doc. CCXL, n. 1 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del documento in oggetto.
Antonino MINARDO, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame, per il parere alla V Commissione, del Documento di finanza pubblica 2025 (Doc. CCXL, n. 1 e Allegati), ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento.
Roberto BAGNASCO (FI-PPE), relatore, ricorda come, il 10 aprile scorso, il Governo abbia trasmesso alle Camere il Documento di finanza pubblica 2025 (DFP 2025) (Doc. CCXL, n. 1), che si compone di due sezioni. La Prima Sezione include la «Relazione annuale sui progressi compiuti nel 2024», mentre la Seconda Sezione reca «Analisi e tendenze della finanza pubblica». Inoltre, fa presente come al DFP 2025 sia allegato un documento contenente le tavole richieste dalla Comunicazione della Commissione europea C/2024/3975. Gli altri allegati sono quello sulle «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica» (cosiddetto «Allegato infrastrutture») di cui all'articolo 10-bis della legge n. 196 del 2009, come modificato dal decreto legislativo n. 116 del 2018, e la Relazione circa l'attuazione della razionalizzazione del sistema degli acquisti di beni e servizi di cui all'articolo 2, comma 576, della legge n. 244 del 2007. Infine, osserva come nel Documento sia presente anche l'elenco dei disegni di legge collegati riferiti alla prossima manovra di bilancio, aggiornato rispetto a quello del Piano strutturale di bilancio di medio termine.Pag. 43
Segnala come, secondo quanto riportato dal Governo nelle premesse del DFP 2025, in considerazione delle novità introdotte dalla riforma della governance economica europea (regolamento (UE) 2024/1263, regolamento (UE) 2024/1264, direttiva (UE) 2024/1265) entrata in vigore il 30 aprile 2024, il Documento di finanza pubblica presenti un'articolazione differente rispetto a quella dei precedenti documenti di economia e finanza. L'organizzazione del Documento di finanza pubblica 2025 è stata ulteriormente definita dagli impegni al Governo previsti dai seguenti atti di indirizzo parlamentare: la risoluzione n. 7/00289, approvata dalla V Commissione della Camera dei deputati il 1° aprile 2025, e la risoluzione n. 7/00020, approvata dalla 5ª Commissione del Senato della Repubblica il 2 aprile 2025.
In estrema sintesi, evidenzia come la Prima Sezione presenti i dati di consuntivo sul 2024 e le stime per l'anno in corso, alle quali si aggiungono delle informazioni di previsione sugli anni successivi, con particolare riferimento all'andamento della spesa netta finanziata a livello nazionale rispetto al percorso di aggiustamento di bilancio prestabilito. Nella Seconda Sezione, invece, sono esposti i dati relativi al conto economico delle Amministrazioni pubbliche per sottosettori, le informazioni riguardanti i principali comparti di spesa (pubblico impiego, prestazioni sociali e sanità) e i risultati e le previsioni tendenziali del conto di cassa del settore pubblico. Sempre nella Seconda Sezione sono, inoltre, aggiornate le previsioni di finanza pubblica per il periodo 2025-2027, forniti i dati relativi all'anno 2028 e si analizzano i profili finanziari concernenti le politiche in essere che il Governo intende confermare, confrontando i dati con le previsioni a legislazione vigente.
Sottolinea come il DFP 2025, già in premessa, richiami l'attenzione sull'annuncio della Commissione europea in materia di difesa; il cosiddetto piano Defence Readiness 2030. Questo piano si articola in diversi pilastri, tra cui spicca la proposta di attivare la clausola di salvaguardia nazionale, che consentirebbe di escludere le spese per la difesa, nel periodo 2025-2028, dal calcolo dell'indicatore di spesa netta. In tal senso, il DFP evidenzia come il Governo stia conducendo le necessarie valutazioni nell'ambito della politica di difesa comune europea e degli impegni assunti in sede di Alleanza Atlantica. In ogni caso, lo stesso DFP 2025 ribadisce come il Governo intenda assicurare la sostenibilità della finanza pubblica, così come tutelare le voci di bilancio maggiormente orientate alla crescita e al benessere economico e sociale dei cittadini italiani.
Poste queste necessarie premesse, provvede, quindi, ad illustrare i contenuti del DFP 2025 che maggiormente interessano la Commissione Difesa, rinviando per i dettagli al dossier predisposto dagli Uffici.
In primo luogo, segnala come il Documento di finanza pubblica 2025, relativamente all'aggiornamento delle previsioni di finanza pubblica per il 2025-2027, evidenzi la previsione di interventi di medio-lungo termine, tra i quali, gli investimenti nel settore della difesa. Infatti, come già in parte anticipato, il 4 marzo 2025 la Presidente della Commissione europea ha annunciato il Piano ReARM Europe-Readiness 2030 – poi delineato in dettaglio nel Joint White Paper for European Defence Readiness 2030 del 19 marzo 2025 –, finalizzato a rafforzare le capacità difensive dell'Unione europea attraverso rilevanti investimenti nel settore della difesa. Il Piano Readiness 2030 si compone di cinque pilastri: (i) la facoltà di ricorso alla clausola di salvaguardia nazionale (National escape clause – NEC), prevista nell'attuale Patto di Stabilità e Crescita; (ii) l'attivazione di un nuovo strumento di finanziamento dell'Unione Europea, per concedere agli Stati membri prestiti per investimenti in difesa (SAFE); (iii) la possibilità di riallocazione di risorse disponibili dei programmi 2021-2027 dei Fondi di Coesione per esigenze della difesa; (iv) la mobilizzazione del capitale privato per investimenti nell'industria della difesa; e (v) il contributo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) al finanziamento della difesa europea. I primi due pilastri congiuntamente consentirebbero, secondo le stime della CommissionePag. 44 europea, di incrementare le spese per la difesa a livello unionale di circa 800 miliardi di euro. Si deve osservare, peraltro, che l'attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, prevista dall'articolo 26 del Regolamento UE 2024/1263 (cosiddetto Regolamento sul braccio preventivo), comporta che uno Stato membro può, previa autorizzazione del Consiglio, temporaneamente deviare dal percorso di spesa netta definito nel proprio piano strutturale di bilancio di medio termine (PSBMT) nel caso in cui circostanze eccezionali, al di fuori del controllo dello Stato, abbiano rilevanti ripercussioni sulle sue finanze pubbliche e a condizione che tale deviazione non comprometta la sostenibilità di bilancio nel medio termine. Sulla base della Comunicazione Accomodating increased defence expenditure within the Stability and Growth Pact della Commissione europea del 19 marzo 2025 lo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022 è da considerarsi quale circostanza eccezionale che, imponendo agli Stati membri maggiori spese per la difesa, si ripercuote sulle loro finanze pubbliche. Nella predetta Comunicazione, la Commissione specifica che la clausola ha un'efficacia di quattro anni, dal 2025 al 2028, e che dà luogo ad uno spazio di flessibilità pari, in ciascun anno, all'eccedenza della spesa per la difesa rispetto al corrispondente livello registrato nel 2021. Tale flessibilità è concessa entro il limite dell'1,5 per cento del PIL. Per la realizzazione del secondo pilastro del Piano Readiness 2030, lo scorso 19 marzo la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento COM/2025/122, per istituire lo strumento «Security Action for Europe (SAFE)». Il Regolamento SAFE è una misura che si prefigge l'obiettivo di fornire prestiti agli Stati membri che abbiano necessità di effettuare con urgenza cospicui investimenti pubblici a sostegno dell'industria europea della difesa. Nel dettaglio, è prevista l'emissione di titoli di debito della UE sul mercato per reperire le risorse per finanziare gli Stati membri sotto forma di prestiti, previa presentazione da parte degli Stati di una richiesta corredata da un dettagliato piano di investimenti nell'industria europea della difesa. L'importo massimo di prestiti complessivamente messo a disposizione dalla UE ammonterebbe a 150 miliardi di euro. Formalmente, sebbene funzionalmente collegati, l'attivazione della NEC e il SAFE sono due strumenti indipendenti. Di conseguenza, uno Stato potrebbe richiedere i prestiti SAFE pur senza avvalersi della flessibilità di spesa garantita dalla clausola di salvaguardia nazionale. In tal caso, le maggiori spese per la difesa dovrebbero essere finanziate nell'alveo del sentiero di spesa netta incluso nel relativo piano strutturale di bilancio. Qualora invece uno Stato si avvalga sia della flessibilità di cui alla NEC sia dei prestiti SAFE, così come indicato dalla Comunicazione della Commissione del 19 marzo, tutte le spese per la difesa finanziate dai prestiti SAFE sono automaticamente eleggibili ai fini della flessibilità NEC, ancorché non rientranti nella categoria COFOG-02, purché nel limite dell'1,5 per cento del PIL annuo.
Passando alle considerazioni che il DFP 2025 riserva all'attuazione delle altre riforme e agli investimenti non finalizzati all'estensione del periodo di aggiustamento di bilancio, evidenzia come nell'Appendice VI al Piano strutturale di bilancio 2025-2029 (trasmessa al Parlamento il 15 ottobre 2024, Doc. CCXXXII, n. 1, Supplemento), il Governo abbia elencato 120 riforme e investimenti suddivisi in diverse aree, tra cui quello del rafforzamento della Difesa. In particolare, coerentemente al Piano strutturale di bilancio 2025-2029, l'Italia ha disposto un incremento di risorse e misure per il rafforzamento della difesa. Il Documento di finanza pubblica riporta che tali misure sono fondamentali per realizzare gli impegni adottati a livello internazionale, ma anche per contribuire allo sviluppo e al rafforzamento della capacità di difesa europea, che costituisce una priorità comune dell'Unione. Infatti, il Documento di finanza pubblica riporta che la legge di bilancio per il 2025 ha disposto un incremento della spesa e degli investimenti nel settore della difesa. In particolare, in relazione alle misure per la difesa e la sicurezza nazionale, si segnala che la legge di Pag. 45bilancio 2025 (legge 30 dicembre 2024, n. 207) ha: (i) prorogato fino al 2027 l'operazione «Strade sicure», con un contingente complessivo di 6.000 unità, e l'operazione «Stazioni sicure», disponendo un incremento di 800 unità, con oneri correlati agli interventi, per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, quantificati in euro 238 milioni (articolo 1, commi 625-629); (ii) rifinanziato con un importo pari a euro 7,7 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027, della partecipazione italiana al NATO Innovation Fund (articolo 1, comma 631); (iii) disposto lo stanziamento di circa 35 miliardi tra il 2025 e il 2039: di cui circa 22,5 miliardi si configurano quali stanziamenti diretti al Ministero della difesa, nel Fondo relativo alle spese di investimento, mentre 12,6 miliardi sono dedicati allo sviluppo di programmi tecnologici in ambito di difesa, con stanziamenti annuali variabili; (iv) rifinanziato e reso permanente il Fondo per la partecipazione alle missioni internazionali, con uno stanziamento di circa 1,5 miliardi per il 2025, di 1,6 miliardi a decorrere dal 2027 e per le annualità successive; e (v) disposto il potenziamento del personale del Corpo delle Capitanerie di porto (articolo 1, commi 837-840) con la finalità di mantenere gli attuali standard operativi e i livelli di efficienza ed efficacia del Corpo. Infine, fa presente come il Documento di finanza pubblica riporti che sono in corso di approfondimento ulteriori investimenti a sostegno dei più rilevanti progetti infrastrutturali, ferroviari, stradali e portuali, ricadenti sul corridoio europeo militare «Central-Southern Corridor», che contribuiscono alla mobilità militare.
Osserva come il Documento di finanza pubblica sottolinei che il Governo ha rafforzato il proprio impegno nel completamento degli investimenti previsti dal PNRR in ambito di sicurezza cibernetica. In particolare, lo stesso documento segnala che a fine anno sono stati realizzati 62 interventi di potenziamento nei settori del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC) e delle reti e sistemi informativi (NIS), realizzando e superando l'obiettivo previsto. I 55 interventi recentemente realizzati riguardano energia, sanità, ambiente e gestione dei rifiuti. Allo stesso modo, come previsto per la fine del 2024, è stato completato il dispiego integrale dei servizi cyber nazionali e l'attivazione di almeno 10 laboratori di screening e certificazione della cybersecurity, mentre si è data piena operatività all'unità di audit per le misure di sicurezza PSNC e NIS che ha completato 30 ispezioni. Si segnala, inoltre, che la legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 899, lettera b), della legge 29 dicembre 2022, n. 197) ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 3081) il Fondo per la gestione della cybersicurezza, con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro per l'anno 2023, 50 milioni di euro per l'anno 2024 e 70 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025. Tale Fondo è destinato al finanziamento delle attività di gestione operativa dei progetti finalizzati al conseguimento dell'autonomia tecnologica in ambito digitale, nonché all'innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi nazionali in attuazione della Strategia nazionale di cybersicurezza, adottata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2022. Ricorda, inoltre, come predetto Fondo sia stato da ultimo rifinanziato dalla legge di bilancio per il triennio 2025-2027 (articolo 1, comma 630, della legge 30 dicembre 2024, n. 207) per 0,2 milioni di euro per anno 2025 e di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
Infine, evidenzia come dal Documento di finanza pubblica si evinca che, nel 2024, sono stati completati e, in alcuni casi superati, gli obiettivi previsti per la digitalizzazione dei processi del Ministero della difesa. Tali obiettivi hanno riguardato: (i) la digitalizzazione, revisione e automazione di ulteriori 5 procedure, partendo da una base di 15 procedure digitalizzate nel 2023 per un totale di 20 procedure relative alla gestione del personale della difesa; (ii) la digitalizzazione di ulteriori 300.000 certificati di identità rilasciati dal Ministero della difesa, il cui numero complessivo a dicembre 2024 ha raggiunto i 776.719, andando oltre l'obiettivo di 750.000; e (iii) la migrazione,Pag. 46 partendo da una base di 10 applicazioni migrate nel 2023, di 5 applicazioni non critiche e 4 critiche sull'infrastruttura (S.C.I.P.I.O.), per un totale di 19 applicazioni.
Antonino MINARDO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, invita il relatore a formulare una proposta di parere.
Roberto BAGNASCO (FI-PPE), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Antonino MINARDO, presidente, comunica che il gruppo Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2) che sarà posta in votazione solo nel caso in cui venga respinta la proposta di parere favorevole del relatore.
Dà, dunque, conto delle sostituzioni e pone in votazione la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 1), risultando, pertanto, preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal gruppo M5S.
La seduta termina alle 11.10.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 23 aprile 2025. — Presidenza della vicepresidente Monica CIABURRO.
La seduta comincia alle 14.15.
Disposizioni concernenti l'istituzione della decorazione d'onore interforze dello Stato maggiore della difesa alla memoria dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.
C. 1535 Furgiuele, C. 1542 Bicchielli, C. 1554 Ciaburro, C. 1654 Varchi e C. 1696 Graziano.
(Seguito esame testo unificato e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame delle abbinate proposte di legge, rinviato nella seduta del 16 aprile scorso.
Monica CIABURRO, presidente, avverte come la Commissione prosegua, nella seduta odierna, l'esame, in sede referente, del testo unificato delle proposte di legge C. 1535, a prima firma dell'on. Furgiuele, e delle abbinate C. 1542 Bicchielli C. 1554 Ciaburro, C. 1654 Varchi e C. 1696 Graziano, recante «Disposizioni concernenti l'istituzione della decorazione d'onore interforze dello Stato maggiore della difesa alla memoria dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace».
Avverte altresì che, come specificato anche nelle convocazioni, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in videoconferenza, non essendo previste votazioni.
Ricorda che, alla scadenza del termine, fissato alle ore 12 del 17 aprile 2025, per la presentazione di proposte emendative non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare e dispone che il testo sia trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva ai fini dell'espressione dei prescritti pareri.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.20.