UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 24 settembre 2025.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.25.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 24 settembre 2025. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
La seduta comincia alle 14.30.
Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie.
C. 2393 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 luglio 2025.
Nazario PAGANO, presidente, dato conto delle sostituzioni, avverte che sono state presentate circa 180 proposte emendative (vedi allegato 1). Ricorda che dalla natura del disegno di legge di provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica conseguono effetti sotto il profilo dell'ammissibilità delle proposte emendative e della presentazione delle stesse in Assemblea. Il regime di ammissibilità delle proposte emendative è sostanzialmente analogo a quello previsto per l'esame delle proposte riferite al disegno di legge di bilancio, in base al quale, secondo l'articolo 123-bis, comma 3-bis, del Regolamento, i presidenti delle Commissioni cui sono assegnati i progetti di legge collegati – oltre ad applicare le regole di carattere generale previste dall'articolo 89 del Regolamento – dichiarano inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che concernono materie estranee al loro oggetto ovvero contrastano con i criteri per l'introduzione di nuove o maggioriPag. 112 spese o minori entrate, come definiti dalla legislazione vigente sul bilancio e sulla contabilità dello Stato. Circa il regime di presentazione degli emendamenti in Assemblea, valgono regole identiche a quelle che si adottano per gli emendamenti riferiti alla manovra di bilancio. In particolare, in Assemblea possono essere presentati soltanto: gli emendamenti riferiti alle modifiche o integrazioni introdotte dalla Commissione; gli emendamenti respinti dalla Commissione; gli emendamenti del Governo e della Commissione stessa, ancorché nuovi e riferiti a parti non modificate, purché nell'ambito degli argomenti già considerati nel testo o negli emendamenti presentati e giudicati ammissibili in Commissione ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del Regolamento. Sono, pertanto, considerate irricevibili in Assemblea le proposte emendative presentate dai deputati: dichiarate inammissibili dalla Commissioni di merito; già presentate nel corso dell'esame in sede referente, ma ritirate in quella sede; non previamente presentate nel corso dell'esame in sede referente e riferite a parti del testo non modificate in quella sede.
La Presidenza ritiene quindi inammissibile per carenza di copertura l'emendamento Aiello 21.1, che prevede come finalità della delega legislativa conferita al Governo dall'articolo 21, comma 1, primo periodo, quella dell'inclusione dei lavoratori marittimi e portuali nella categoria di quelli addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, ai sensi del decreto legislativo n. 67 del 2011. L'inclusione in oggetto è infatti suscettibile di determinare oneri per la finanza pubblica privi di quantificazione e di copertura finanziaria, posto che il suddetto decreto legislativo prevede agevolazioni pensionistiche per i soggetti addetti a lavori usuranti. Il termine per la presentazione di un'eventuale richiesta di riesame è fissato alle ore 17 della giornata odierna.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Baldino 2.8, dell'articolo aggiuntivo Romano 3.01, e degli emendamenti Zaratti 11.3 e 14.3, e Serracchiani 18.36, al fine di trasferirne il contenuto in ordini del giorno da presentare in Assemblea. Esprime invece parere contrario in riferimento alle restanti proposte emendative.
Il Ministro Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alfonso Colucci 1.1, Zaratti 1.2, Auriemma 1.3, Zaratti 1.4 e 1.6.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento 1.7 a sua prima firma, chiarisce che, vista la complessità della normativa del nostro sistema, il suo gruppo è astrattamente favorevole a un processo di semplificazione, a patto che avvenga nell'ambito di un quadro di regole certe e trasparenti.
L'emendamento in analisi, vista l'importanza della concertazione con le parti sociali, aggiunge le associazioni di categoria comparativamente più rappresentative sul piano nazionale tra i soggetti interessati dalle consultazioni ministeriali finalizzate alla redazione del disegno di legge annuale di semplificazione normativa.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 1.7, Zaratti 1.8 e 2.1, Bonafè 2.2 e 2.3, Zaratti 2.4, 2.5 e 2.6, e Bonafè 2.7.
Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull'emendamento Baldino 2.8, dichiara di non recepire l'invito al ritiro del relatore, e fa presente comunque l'intenzione del suo gruppo di presentare un corrispondente ordine del giorno in Assemblea, facendo affidamento sul parere favorevole della maggioranza in quella sede.
Illustra l'emendamento in esame, ponendo l'accento sulla necessità di meglio specificare i criteri che circoscrivono la delega al Governo, attualmente troppo generica e lesiva del principio di determinatezza che deve necessariamente informare ogni trasferimento di competenze legislative dal Parlamento al Governo.Pag. 113
Sostiene inoltre che l'emendamento in analisi soddisfa ampiamente l'obiettivo della semplificazione, in quanto tende ad eliminare l'onere di presentare più volte informazioni o dati alla pubblica amministrazione, creando un evidente aggravio delle procedure e, quindi, delle spese.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Baldino 2.8, Zaratti 2.9, gli identici emendamenti Zaratti 2.10 e Bonafè 2.11, nonché l'emendamento Zaratti 2.12.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento 2.13 a sua prima firma, lo descrive come un emendamento di buon senso che intende vincolare la delega alla giurisprudenza della Corte costituzionale, della Suprema Corte di cassazione e delle giurisdizioni interne, comunitarie e internazionali. Sottolinea che, nonostante il provvedimento all'esame della Commissione sia in seconda lettura, la maggioranza avrebbe potuto almeno considerare l'opportunità di accogliere un emendamento di questo tenore.
Come il collega Colucci, ritiene che per mezzo di deleghe in bianco, e quindi ancorate a criteri troppo generici, come quella contenuta nel provvedimento in analisi, si procede ad un progressivo impoverimento del ruolo del Parlamento, per di più se tali deleghe si riferiscono a materie delicate.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 2.13 e Zaratti 2.14.
Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull'emendamento 2.15 a sua prima firma, chiarisce che esso, nell'intento di valorizzare il ruolo delle Commissioni parlamentari e di riposizionare il Parlamento al centro del procedimento legislativo, prescrive che, qualora il Governo non intenda uniformarsi ai pareri parlamentari, dovrà trasmettere alle Camere, per un nuovo parere, le proprie osservazioni e modificazioni.
Ricorda che recentemente il Comitato sulla legislazione ha pubblicato una relazione sulla produzione normativa del nostro Paese, da cui emerge chiaramente la prevalenza dell'attività legislativa del Governo rispetto a quella del Parlamento, e che il Governo possiede tutti gli strumenti informativi necessari a completare un'istruttoria legislativa autonoma. Sostiene che questo disegno di legge è l'espressione di questo fenomeno di «espropriazione» legislativa, in quanto contiene una serie di deleghe in bianco riferite ad una serie di materie delicate come la scuola, la famiglia, il codice della navigazione, il procedimento di volontaria giurisdizione e le persone con particolari fragilità.
La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 2.15.
Gianangelo BOF (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Romano 3.01 ed evidenziando che si tratta di una proposta emendativa che proviene dalla Commissione parlamentare per la semplificazione, ne chiede l'accantonamento.
Nazario PAGANO, presidente, concorde il relatore, accoglie la richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Romano 3.01.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 4.1 e 4.2.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento 4.3 a sua prima firma, sostiene l'importanza della valutazione di impatto generazionale, che consiste nell'analisi preventiva degli atti normativi del Governo. L'emendamento in analisi, nel tentativo di rafforzare tale valutazione, prevede che essa non debba riferirsi unicamente agli effetti ambientali o sociali indotti dai provvedimenti, ma anche a quelli economici, sempre nell'ottica delle ricadute sui giovani e sulle generazioni future.
La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 4.3.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Zaratti 4.5 e Pag. 114Bonafè 4.6, sottolinea come essi, sempre in riferimento alla valutazione di impatto, prescrivano la concertazione anche con il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Zaratti 4.5 e Bonafè 4.6, nonché gli emendamenti Bonafè 4.7, 4.8 e 4.9, Zaratti 4.10 e 4.11, Bonetti 8.1, Bonafè 9.1, 9.2, 9.3 e 9.4, Zaratti 11.1 e Auriemma 11.2.
Nazario PAGANO, presidente, considerato l'invito al ritiro formulato in relazione all'emendamento Zaratti 11.3, preso atto dell'assenza del firmatario, concorde il relatore, ne dispone l'accantonamento.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 11.4, Baldino 11.5, Zaratti 11.6, Richetti 12.1 e Bonafè 12.2, gli identici emendamenti Francesco Silvestri 12.3 e Bonafè 12.4 e l'emendamento Bonafè 12.5.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che la deputata Bonafè sottoscrive l'emendamento Simiani 13.1.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Simiani 13.1, Auriemma 14.1 e Bonafè 14.2.
Nazario PAGANO, presidente, considerato l'invito al ritiro formulato in relazione all'emendamento Zaratti 14.3, preso atto dell'assenza del firmatario, concorde il relatore, ne dispone l'accantonamento.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Zaratti 14.4 e Pavanelli 14.5 e l'emendamento Alfonso Colucci 14.6.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Zaratti 15.1 e 15.3 a sua prima firma, evidenzia come essi siano volti a sopprimere l'articolo 15, che reca una delega al Governo in materia di istruzione. Ribadisce come il proprio gruppo sia senz'altro favorevole a misure di semplificazione normativa ma sottolinea come tali misure non possano essere adottate tramite quella che è sostanzialmente una delega in bianco al Governo, specialmente in una materia particolarmente delicata come quella dell'istruzione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Zaratti 15.1 e Bonafè 15.3, gli identici emendamenti Zaratti 15.4 e Bonafè 15.6, gli identici emendamenti Zaratti 15.7 e Bonafè 15.8, gli emendamenti Zaratti 15.10 e 15.9 e Bonafè 15.16, gli identici emendamenti Zaratti 15.11 e Bonafè 15.12 e gli emendamenti Zaratti 15.13 e Bonafè 15.14.
Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull'emendamento Ascari 15.15, di cui è cofirmatario, rileva come non sia chiaro quale idea di scuola persegue il Governo, se quella di una scuola inclusiva, multiculturale e pubblica o, viceversa, l'idea di una scuola elitaria e autoritaria. Evidenzia come l'emendamento in esame sia volto a inserire tra i criteri di delega la previsione dell'implementazione e dell'insegnamento dell'educazione emotiva, ai fini dello sviluppo dell'affettività e dell'intelligenza emozionale ed emotiva. Richiama recenti episodi di cronaca relativi ad atti di violenza di genere e di discriminazione e sottolinea come una specifica formazione a livello scolastico possa contribuire a prevenire tali fenomeni. Osserva come sia oggi necessario, anche in considerazione della pervasività dei social, un accompagnamento maggiore degli studenti rispetto al passato e come l'educazione emotiva possa concorrere a formare adulti realizzati e a prevenire gli episodi di violenza cui ha fatto cenno.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ascari 15.15, Zaratti 15.17 e Bonafè 15.18, gli identici emendamenti Zaratti 15.19 e Bonafè 15.20, gli emendamenti Zaratti 16.1 e Bonafè 16.2, gli identici emendamenti Zaratti 16.3 e Baldino 16.4, gli emendamenti Zaratti 16.5 e 16.6, gli identici emendamenti Zaratti 16.7 e Alfonso Colucci 16.8, gli identici Pag. 115emendamenti Zaratti 16.9 e Alfonso Colucci 16.10, gli identici emendamenti Zaratti 16.11 e Alfonso Colucci 16.12, gli emendamenti Zaratti 16.13 e 16.14 e Furfaro 16.15, gli identici emendamenti Zaratti 16.16 e Bonafè 16.17, l'emendamento Zaratti 16.18, gli identici emendamenti Zaratti 16.19 e Bonafè 16.20, gli identici emendamenti Zaratti 17.1 e D'Orso 17.2, gli emendamenti Zaratti 17.3, Alfonso Colucci 17.4 e 17.5, Zaratti 18.1, 18.2 e 18.3, gli identici emendamenti Zaratti 18.4 e Bonafè 18.5, l'emendamento Morfino 18.6, gli identici emendamenti Zaratti 18.7 e Bonafè 18.8, gli identici emendamenti Zaratti 18.9 e Bonafè 18.10, gli identici emendamenti Zaratti 18.11 e Ilaria Fontana 18.12, gli identici emendamenti Zaratti 18.13 e L'Abbate 18.14, gli identici emendamenti Zaratti 18.15 e Bonafè 18.17, gli emendamenti Zaratti 18.18, Bonafè 18.19 e Auriemma 18.20, gli identici emendamenti Zaratti 18.21 e Bonafè 18.22, gli identici emendamenti Zaratti 18.23 e Bonafè 18.24, l'emendamento Bonafè 18.25, gli identici emendamenti Ilaria Fontana 18.26 e Bonafè 18.27, gli identici emendamenti Bonafè 18.28 e Francesco Silvestri 18.29, gli identici emendamenti Zaratti 18.30, Santillo 18.31 e Bonafè 18.32, e gli emendamenti Bonafè 18.33, Morfino 18. 34 e Bonafè 18.35.
Nazario PAGANO, presidente, su richiesta della deputata Bonafè, concorde il relatore, dispone l'accantonamento dell'emendamento Serracchiani 18.36.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 18.37, Zaratti 18.38, Bonafè 18.39, 18.41 e 18.42 e Ferrari 19.1, gli identici emendamenti Zaratti 19.2 e Penza 19.3, l'emendamento Zaratti 19.4, gli identici emendamenti Bonetti 19.5 e Ferrari 19.6, gli emendamenti Zaratti 19.7 e 19.8 e Auriemma 19.10, gli identici emendamenti Zaratti 19.11 e Sportiello 19.12, gli identici emendamenti Zaratti 19.13 e Baldino 19.14, gli emendamenti Ascari 19.15 e Zaratti 19.16, gli identici emendamenti Zaratti 20.1, Bonafè 20.2 e Richetti 20.3, gli emendamenti Richetti 20.4 e 20.5, gli identici emendamenti Zaratti 20.6 e Bonafè 20.7, gli identici emendamenti Torto 20.9 e Zaratti 20.10, gli identici emendamenti Zaratti 20.11 e Caso 20.12, l'emendamento Bonafè 20.13, gli identici emendamenti Zaratti 20.14 e Bonafè 20.15, gli identici emendamenti Zaratti 21.2 e Carotenuto 21.3, gli emendamenti Zaratti 21.4 e 21.5, gli identici emendamenti Zaratti 21.8 e Baldino 21.9, gli identici emendamenti Zaratti 21.6 e Barzotti 21.7, gli identici emendamenti Zaratti 21.10 e Aiello 21.11 e gli identici emendamenti Zaratti 21.12 e Tucci 21.13.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che restano da esaminare le proposte emendative accantonate e che è pendente il termine per l'eventuale richiesta di riesame dell'ammissibilità dell'emendamento Aiello 21.1
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
Modifiche allo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol.
C. 2473 cost. Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 settembre 2025.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che, per un mero errore materiale, il fascicolo degli emendamenti che sono stati votati nella scorsa seduta non recava l'emendamento Ferrari 1.2 (vedi allegato 2), che verrà pertanto posto in votazione nella seduta odierna.
Alessandro URZÌ (FDI), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Ferrari 1.2.
Il Ministro Roberto CALDEROLI esprime parere conforma a quello del relatore.
Sara FERRARI (PD), illustrando il suo emendamento 1.2, esprime rammarico per il parere contrario ed evidenzia come tale emendamento sia volto a modificare il procedimentoPag. 116 di modifica dello Statuto previsto dal disegno di legge costituzionale in esame, il quale prevede un'intesa con il Consiglio regionale e i Consigli provinciali che in realtà non è tale trattandosi in effetti di un parere non vincolante, in quanto si prevede che in difetto di intesa le modificazioni dello Statuto possono essere adottate dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti. Stigmatizza, inoltre, il fatto che la valutazione da parte delle realtà territoriali avvenga non preventivamente, bensì nel corso dell'iter parlamentare. Evidenzia, quindi, come l'emendamento in esame sia volto a prevedere quanto meno che la maggioranza qualificata richiesta nel caso di mancata intesa sia elevata a due terzi dei componenti di ciascuna Camera. Ricorda come lo Statuto del Trentino-Alto Adige abbia caratteristiche del tutto peculiari, trattandosi di uno Statuto di autonomia rafforzato, che si basa anche sugli accordi internazionali con l'Austria.
Alfonso COLUCCI (M5S) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento in esame, rilevando come esso, al pari di numerose proposte emendative presentate dal suo gruppo e respinte dalla Commissione, vada nella direzione di valorizzare nel massimo grado la partecipazione delle comunità e l'apporto democratico e libero della popolazione, sottolineando come viceversa la posizione del Governo reiteri una concezione verticistica dell'autonomia.
La Commissione respinge l'emendamento Ferrari 1.2.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che è pervenuto il parere favorevole delle Commissioni VIII, X, XI, XIII e XIV, mentre la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha comunicato che non intende esprimersi.
Sara FERRARI (PD-IDP) svolge una dichiarazione di voto a titolo personale in qualità di presentatrice di sette emendamenti, tutti respinti, per esprimere il proprio dispiacere per il fatto che non si sia voluto cogliere lo spirito costruttivo delle sue proposte, che andavano tutte nella direzione di rafforzare il significato di quella che viene presentata come una riforma e che tale non è. Fa presente che non si tratta neanche di un adeguamento al mutato Titolo V della Costituzione, costituendo il provvedimento in esame una precisazione del contenuto di uno statuto che, in quanto risalente al 1972, era sicuramente bisognoso di qualche aggiornamento. In sostanza si ripropone lo status quo, limitandosi a riscrivere in forma più moderna competenze che la regione Trentino-Alto Adige e le due province autonome già possiedono ed esercitano. Rileva quindi come il lungo lavoro politico che ha visto protagonisti soprattutto gli esecutivi regionali e provinciali ed il Governo centrale abbia infine prodotto un topolino, sottolineando la sostanziale insignificanza dei contenuti del provvedimento, nonostante i grandi obiettivi preannunciati da Fratelli d'Italia e dalle province autonome e una narrazione di importanti risultati. Proprio in ragione di tale insignificanza dei contenuti, il testo non può non considerarsi condivisibile, tanto da aver ottenuto l'approvazione del consiglio regionale e dei due consigli provinciali.
Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.), a nome della componente Minoranze linguistiche, esprime soddisfazione per la conclusione di un processo che ha coinvolto i territori ed il Governo centrale e che ha portato alla realizzazione di una riforma importante e necessaria per garantire certezza giuridica e sicurezza delle due minoranze linguistiche. Nel richiamare a tale proposito la giurisprudenza costituzionale intervenuta negli ultimi anni in senso restrittivo rispetto alle competenze delle province autonome, sottolineando la disponibilità dimostrata dal Governo, evidenzia come sia nell'interesse di tutti, ed anche dell'Esecutivo centrale, un'autonomia che funzioni in modo efficace. Facendo presente che si tratta di un passaggio importante anche per i prossimi anni, alla luce della fattiva collaborazione del Governo, si dichiara molto soddisfatto per l'imminente conferimento del mandato al relatore e per il successivo voto dell'Assemblea.
Pag. 117Vanessa CATTOI (LEGA) si unisce ai ringraziamenti per l'impegno profuso dal Ministro Calderoli in stretta collaborazione con le istituzioni locali, ascoltando la voce dei territori, al fine di precisare e rafforzare ulteriormente le competenze della regione Trentino-Alto Adige e delle province autonome. Nel richiamare sull'argomento i molti interventi dei parlamentari del territorio, finalizzati a sgombrare il campo dall'incertezza in ordine agli ambiti di competenza, sottolinea come il provvedimento in esame consenta di sciogliere i nodi, favorendo un migliore esercizio dell'autonomia. Preannuncia pertanto il voto favorevole al conferimento del mandato al relatore.
Alessandro URZÌ (FDI) manifesta il proprio riconoscimento per il proficuo percorso di collaborazione tra Stato, istituzioni locali e Commissioni paritetiche, per definire in maniera chiara il confine tra le competenze del livello centrale e quelle delle autonomie speciali, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione imposta dalla sinistra nel 2001. Ritiene che la riforma in esame sarà sull'argomento, se non la soluzione definitiva, sicuramente un contributo determinante, in linea con le dichiarazioni programmatiche rese al Parlamento dal Presidente del Consiglio Meloni e con l'impegno assunto in quell'occasione. Ringrazia il Ministro Calderoli per aver accompagnato con dedizione l'intero percorso, realizzando ciò che in vent'anni non era stato fatto. Esprime quindi la massima soddisfazione per il clima di collaborazione instauratosi e per la ponderatezza delle soluzioni individuate nella modifica di aspetti superati dello statuto del Trentino-Alto Adige e nella definizione di un rapporto equilibrato non soltanto tra i diversi livelli istituzionali ma anche tra i gruppi linguistici. È per lui motivo di vanto e di orgoglio che una rappresentante dell'opposizione come l'onorevole Ferrari abbia dichiarato che il testo non è contestabile. In conclusione si dichiara convinto che lo straordinario clima di collaborazione instauratosi nella fase di riforma dello Statuto del Trentino-Alto Adige permetterà in futuro all'autonomia di rafforzarsi e di crescere.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al relatore, onorevole Urzì, il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento, come modificato dall'emendamento approvato. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di nominare i componenti del Comitato dei nove per la discussione in Assemblea, sulla base delle designazioni dei rappresentanti dei Gruppi.
Il Ministro Roberto CALDEROLI interviene per condividere il ringraziamento per il lavoro svolto in Commissione e per sottolineare la linearità del percorso, che si augura proseguirà in Assemblea. Rivolgendosi all'onorevole Ferrari, la quale ha dichiarato che il provvedimento in esame sarebbe il risultato dell'impegno dei livelli istituzionali locali e di Fratelli d'Italia, precisa in primo luogo di appartenere orgogliosamente alla Lega e di essere stato uno dei promotori dell'iniziativa. In secondo luogo, facendo presente di aver letto l'emendamento Ferrari 1.2, dichiara di aver sempre creduto in un'intesa vera e sostanziale, indipendentemente dalle maggioranze espresse dal Parlamento. Non comprende l'iniziativa dell'emendamento in questione da parte di forze politiche tese da un lato a sottrarre materie alla competenza delle province autonome e dall'altro a richiedere che il dominus sia la provincia e non il Parlamento. Si domanda a tale proposito se sia giusto che un consiglio provinciale privi il Parlamento del potere attribuitogli dalla Costituzione o se sia equo richiedere una maggioranza che la Costituzione pretende per l'approvazione di una riforma costituzionale senza referendum confermativo e per provvedimenti in materia di amnistia e indulto. Sempre con riguardo all'emendamento dell'onorevole Ferrari, fa presente che il parere preventivo delle province autonome, per quanto «buono e bello» dal punto di vista teorico, rischia di non avere effetti concreti dal momento che il Parlamento è libero di modificare il provvedimento, senza peraltroPag. 118 obbligo di rendere note ai soggetti interessati le modifiche introdotte. Al contrario, la soluzione adottata con il disegno di legge in esame consente alle istituzioni locali di esprimersi su un testo che verosimilmente sarà quello finale. Evidenzia quindi che sulla proposta di Statuto in esame hanno convenuto Governo centrale, giunte e consigli provinciali di Trento e Bolzano, oltre al consiglio regionale, consentendo il reintegro dell'autonomia che la riforma del Titolo V della Costituzione e le interpretazioni della Corte costituzionale hanno messo in discussione, proprio perché mancava la necessaria chiarezza del testo, ed assicurando un maggiore equilibrio tra tutte le componenti linguistiche. In conclusione ritiene che il lavoro svolto non sia così censurabile se tutte le regioni a statuto speciale hanno chiesto la revisione del proprio Statuto.
La seduta termina alle 15.45.