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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 ottobre 2025
564.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 159

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 ottobre 2025. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Massimo Bitonci.

  La seduta comincia alle 14.

Disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all'estero.
C. 2369 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SQUERI (FI-PPE), relatore, fa presente che il provvedimento in esame, recante «Disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese», è collegato alla manovra di finanza pubblica per l'anno 2025 e si compone di sette articoli suddivisi in tre Capi: disposizioni in materia di cittadinanza, di anagrafe e di legalizzazioni (Capo I); Disposizioni in materia di passaporti e di validità per l'espatrioPag. 160 della carta d'identità (Capo II); disposizioni organizzative e finali (Capo III).
  Rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici ed espone sinteticamente i contenuti del testo, come risultante dall'esame degli emendamenti in sede referente, evidenziando, in particolare, gli aspetti che riguardano ambiti di interesse della Commissione, che osserva essere assai labili.
  Riferisce quindi che l'articolo 1, comma 1, modifica le procedure in materia di riconoscimento della cittadinanza per i residenti all'estero, sostituendo integralmente l'articolo 10 del decreto legislativo n. n. 71 del 2011 recante «Ordinamento e funzioni degli uffici consolari», ridefinendo le competenze degli Uffici consolari e stabilendo che le domande di cittadinanza avanzate da richiedenti maggiorenni residenti all'estero siano presentate direttamente presso un ufficio di livello dirigenziale generale istituito all'interno del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), anche tramite servizio postale mentre le comunicazioni ufficiali tra il richiedente e il MAECI si svolgono esclusivamente con posta elettronica. Vengono poi definite le modalità applicative e individuato un periodo transitorio di applicazione. Il comma 5 del nuovo articolo 10 stabilisce la piena operatività della nuova procedura dal 1° gennaio del terzo anno successivo all'entrata in vigore delle nuove disposizioni. Si dispone altresì che nel primo biennio, il MAECI possa ricevere un numero massimo annuo di domande non superiore a quelle trattate complessivamente nel corso dell'anno precedente presso gli Uffici consolari. Viene altresì disposto un contingentamento delle pratiche nel periodo transitorio, volto ad evitare il sovraccarico di lavoro negli Uffici consolari. Infine, si prevede che il termine per la conclusione del procedimento di riconoscimento della cittadinanza sia di trentasei mesi, in luogo degli attuali ventiquattro.
  Rileva poi che il comma 2 del medesimo articolo 1 incrementa la dotazione organica del MAECI, il comma 3 apporta le necessarie modifiche all'organizzazione della sua amministrazione centrale, il comma 4 modifica il sistema di redistribuzione degli introiti derivanti dal pagamento della tariffa consolare per le pratiche di ricostruzione iure sanguinis per adattarlo alla nuova organizzazione, non più basata sulla raccolta e trattazione delle istanze da parte dei singoli Consolati della rete estera ma sulla trattazione centralizzata presso la nuova struttura centrale nell'ambito del MAECI. Il comma 5 dispone circa le autorizzazioni di spesa e il comma 6 indica nell'articolo 7 la fonte di copertura degli oneri.
  L'articolo 2 riguarda la materia della legalizzazione di firme di atti da e per l'estero, e interviene sul Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa al fine di consentire esplicitamente la «doppia legalizzazione» degli atti formati all'estero da far valere in Italia.
  L'articolo 3 introduce numerose modifiche alla legge n. 470 del 1988, riguardante «Anagrafe e censimento degli italiani all'estero» e al regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 6 settembre 1989, n. 323), al fine di abrogare procedure al momento superate e adeguare ai cambiamenti normativi intervenuti nella materia dell'anagrafe, tra cui l'istituzione, ad opera del Codice dell'amministrazione digitale, dell'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, subentrata all'Indice nazionale delle anagrafi (INA) e all'Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero (AIRE).
  L'articolo 4 introduce alcune modifiche alla normativa sui passaporti (legge n. 1185 del 1967), al fine di aggiornarne la disciplina tenendo conto delle evoluzioni intercorse nel tempo. In particolare, si introducono alcune specificazioni che non modificano la disciplina delle caratteristiche tecniche e delle modalità di emissione del passaporto, giacché tale materia è interamente demandata, nell'ordinamento nazionale, a decreti ministeriali attuativi di regolamenti dell'Unione europea direttamente applicabili.
  Segnala poi che l'articolo 5 introduce con norma ordinaria la previsione, già disposta a livello regolamentare, che la carta d'identità è titolo valido per l'espatrio se Pag. 161non sussista una condizione che legittima il diniego o il ritiro del passaporto. In particolare, evidenzia che viene poi consentito il rilascio della carta d'identità elettronica anche ai cittadini italiani iscritti all'AIRE, presso il comune italiano di iscrizione anagrafica.
  Fa quindi presente che l'articolo 6 contiene alcune disposizioni organizzative atte ad adeguare l'ordinamento del personale del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale all'esigenza di rendere la struttura sempre più rispondente all'esigenza di fornire a cittadini e imprese servizi adeguati, modificando il decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18. Più in dettaglio riferisce che: la lettera a) inserisce tra i compiti fondamentali del Ministero la promozione della crescita economica nazionale attraverso il sostegno alle esportazioni e agli scambi con l'estero; la lettera b) apporta una modifica di coordinamento all'articolo 16, comma secondo, del predetto decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18; la lettera c) modifica gli adempimenti per la promozione al grado di consigliere di legazione, introducendo nuovamente il cosiddetto «adempimento funzionale» (soppresso nel 2010) accanto a quello «geografico» e quindi, in altri termini, per poter accedere alla promozione al grado di Consigliere di legazione, i Segretari di legazione – oltre ad avere maturato dieci anni e mezzo di servizio nel grado e ad avere svolto quattro anni di servizio all'estero – e in linea con la priorità oggi attribuita alla promozione economica ed alla prestazione di servizi a cittadini e imprese dovranno avere svolto specifiche funzioni, che vengono identificate nella copertura di posti commerciali o in posti con funzioni consolari – fanno eccezione solo le sedi cosiddette «belliche» (e le sedi che potranno essere individuate con decreto ministeriale, al fine di assicurare adeguati incentivi alla copertura di sedi caratterizzate da condizioni di lavoro e di vita particolarmente complesse); la lettera d) abroga la norma relativa al computo del periodo di servizio nelle residenze disagiate; la lettera e) introduce anche per il personale a contratto un sistema di valutazione annuale della performance individuale, modellato secondo le modalità previste per il personale non dirigenziale; la lettera f) modifica l'attribuzione di posti di funzione all'estero del personale di elevata professionalità del MAECI al fine di adeguare la disciplina vigente all'evoluzione dell'ordinamento professionale del personale non dirigenziale.
  Conclude, infine, ricordando che l'articolo 7 dispone circa la copertura degli oneri finanziari del provvedimento.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Alberto PANDOLFO (PD-IDP) annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Emma PAVANELLI (M5S) annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dà conto delle sostituzioni e pone in votazione la proposta di parere favorevole del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Documento programmatico di finanza pubblica 2025.
Doc. CCXLIV, n. 1 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente e relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).
  Avverte che i deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle hanno presentato una proposta di parere alternativa (vedi allegato 3).

Pag. 162

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), fa presente che la decisione del proprio gruppo di presentare una proposta di parere alternativa rispetto a quella del relatore è stata dettata dalla centralità del Documento in titolo che può essere considerato un utile strumento per fare il quadro delle politiche portate avanti dal Governo nell'ultimo anno.
  Passando all'illustrazione del contenuto della proposta di parere alternativa, evidenzia come dal quadro macroeconomico emergano dati tutt'altro che confortanti in quanto il Documento stima una crescita dell'economia italiana per il 2025 dello 0,5 per cento, in rallentamento rispetto al 2024 (0,7 per cento). Sottolinea, sul punto, come la Spagna – Stato membro dell'Unione europea alla stregua dell'Italia – abbia ottenuto una crescita del PIL sette volte maggiore rispetto all'Italia nel 2024. Valuta negativamente poi il rapporto deficit/PIL che si attesta, secondo il Documento, per il 2025, al momento, al 3 per cento mentre il Pil 2025 allo 0,5 per cento. Rileva come una delle cause di questo dato sia senza dubbio il calo della produzione industriale protratto per circa 26 mesi consecutivi che – osserva – coincide non a caso con l'inizio della legislatura.
  Osserva che, in tale scenario critico, il Governo decide di inserire nella programmazione economica il rilancio delle spese per la Difesa, con una stima, in prospettiva, di crescita a regime della spesa militare di circa 12 miliardi annui, di cui secondo quanto emergerebbe dai dati Confindustria, l'80 per cento andrebbe a vantaggio degli Stati Uniti d'America. In relazione a ciò, fa presente come la politica dei dazi statunitense incida negativamente sulla nostra economia. In particolare, evidenzia come dai dati ISTAT sulle esportazioni di fine settembre emerga che, ad agosto 2025, le esportazioni italiane su base annua sono diminuite del 21,2 per cento verso gli Stati Uniti. Stigmatizza sul punto i termini dell'accordo europeo con l'amministrazione americana che impone l'acquisto di enormi quantità di gas dagli Stati Uniti e l'impegno a non applicare una tassazione stringente ai profitti delle Big Tech americane, con evidenti danni in termini di competitività nei confronti delle imprese italiane ed europee. A fronte di ciò, rileva che, laddove confermato, l'arrivo di un maxi dazio USA sulla pasta italiana al 107 per cento avrebbe effetti disastrosi sul settore produttivo italiano.
  Osserva che l'imminente manovra finanziaria sarà di leggera portata, circa 16 miliardi di euro, e non contribuirà all'incremento del PIL italiano, con evidenti ricadute in termini di crescita economica, che, peraltro, il Centro studi di Confindustria definisce «anemica». Sottolinea come i livelli di crescita ottenuta si devono in larga parte al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) senza il quale l'economia italiana sarebbe in stagnazione. Rammenta poi che dal Documento in esame non si rileva un indirizzo politico e un progressivo rilancio della transizione energetica, emergendo, invece, un ridimensionamento degli obiettivi di decarbonizzazione, elettrificazione dei consumi, riqualificazione energetica degli edifici, autoproduzione di energia e sicurezza energetica attraverso l'investimento in tecnologie che non incidono sul modello produttivo in modo adeguato – come la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio della CO2 – o comunque si rivelano inadatte a garantire il rispetto degli obiettivi assunti a livello europeo ed internazionale e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Fa presente, sul punto, come il Piano Transizione 5.0 stia rappresentando un sostanziale fallimento che non è stato in grado di supportare, a causa di ritardi nell'attuazione e delle procedure di accesso, il tessuto produttivo nell'effettuare investimenti, strumentali all'esercizio d'impresa, volti a stimolare l'innovazione tecnologica nei propri processi e a ridurre in maniera strutturale i consumi energetici.
  Segnala poi che non è stata data concreta attuazione a strumenti chiave come il Conto termico e l'Energy release che avrebbero potuto rappresentare una grande opportunità di rilancio per il settore produttivo nazionale. Evidenzia inoltre che lo sviluppo delle energie rinnovabili e il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico continuano a risentire Pag. 163della complessiva incapacità del Governo di definire una appropriata cornice normativa e di imprimere un'accelerazione agli investimenti in un settore strategico per la nostra economia, per il perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Rileva, infine, rispetto all'obiettivo previsto dal PNIEC del raggiungimento del numero di 6 milioni di veicoli elettrici al 2030, che le politiche del Governo appaiono decisamente insufficienti se non addirittura di contrasto allo sviluppo dell'elettrificazione del parco veicolare.
  Alla luce delle considerazioni testé effettuate, annuncia il voto contrario da parte del proprio Gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Alberto PANDOLFO (PD-IDP) osserva che il Documento in oggetto mostra una totale assenza di visione e di azione strategica per il Paese. Ritiene, infatti, che ne emerga una sostanziale incapacità da parte dell'attuale Governo di rispondere alle esigenze del mondo produttivo italiano, soprattutto se si tiene in considerazione le condizioni di concorrenzialità delle nostre imprese di fronte ai competitori internazionali.
  Evidenzia che il Documento programmatico di finanza pubblica 2025 non contiene soluzioni soddisfacenti per quanto riguarda gli investimenti sia pubblici che privati così come non indica misure efficaci per ridurre il costo dell'energia per famiglie e imprese nonché per assecondare il rinnovamento tecnologico, in particolare delle filiere. Crede che l'assenza di tali valutazioni e proposte di soluzione possa aumentare il pericolo di una deindustrializzazione del Paese. Sottolinea, al contrario, che invece di proporre valide soluzioni il Governo ha agito nella direzione opposta adottando misure che gravano sul mondo produttivo e sull'economia italiana. Ricorda, in tal senso, i recenti tagli alle risorse destinabili all'automotive, le incertezze in materia di politica energetica e l'assenza di misure per la riduzione dei costi energetici e più in generale di misure di vero sostegno alle imprese. Osserva che sono molti settori produttivi che avrebbero bisogno di sostegno e, a titolo di esempio, ricorda come anche quello alimentare si trovi in imminente pericolo a causa di un possibile forte aumento dei dazi da parte statunitense.
  Deve constatare che, purtroppo, il Documento programmatico di finanza pubblica 2025 non solo si limita a constatare che il volume degli investimenti è in riduzione ma anche a certificare che il prodotto interno lordo italiano resta fermo sui livelli attuali, senza realistiche prospettive di aumento. Osserva altresì che il Documento non offre risposte soddisfacenti in materia di infrastrutture e transizione sia digitale che energetica. Evidenzia, da questo punto di vista, come l'Esecutivo abbia reso fallimentare la misura della cosiddetta Transizione 5.0, soprattutto considerando che la precedente misura 4.0 aveva invece funzionato egregiamente.
  Teme, quindi, che la politica di galleggiamento descritta nel Documento in oggetto rischi di far precipitare l'Italia verso un destino di stagnazione e si chiede, peraltro, in che modo il Governo potrà sostituire il fondamentale apporto del PNRR quando questo sarà giunto al termine, considerato che le risorse del predetto Piano sono state fondamentali per consentire i risultati descritti nel Documento programmatico di finanza pubblica 2025 e senza le quali la situazione italiana, così mal governata, sarebbero stati addirittura disastrosi.
  Annuncia, quindi, il voto contrario del suo Gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Francesca GHIRRA (AVS), associandosi a quanto già espresso negli interventi precedenti dai colleghi Cappelletti e Pandolfo, esprime una valutazione complessivamente assai critica sul contenuto del Documento programmatico di finanza pubblica 2025. Avrebbe auspicato che il Documento in oggetto contenesse proposte efficaci volte a sostenere la crescita dell'economia italiana mentre, invece, deve constatare non solo che in esso non è presente alcuna strategia relativa allo sviluppo industriale, alla politica energetica e alla riduzione del costo dell'energia, ma viene prevista la destinazione di ingenti risorse per spese legate alla difesa. Critica altresì che non vi sia la Pag. 164previsione di nessuna misura volta ad alleviare il peso fiscale sul lavoro dipendente e sui ceti meno privilegiati, evidenzia che la povertà assoluta nel Paese è in aumento e che i salari non crescono da tempo e anzi perdono in termini reali di acquisto ormai da molti anni. Stigmatizza altresì che anche in tema di pensionamenti sono alle porte misure sfavorevoli quali l'innalzamento dell'età pensionabile. Ribadisce la gravità del fatto che non siano indicati strumenti atti ad affrontare il problema del caro vita, peraltro in un momento nel quale vi sono segnali preoccupanti per quanto riguarda la sanità pubblica. Evidenzia che tutti questi aspetti negativi si manifestano in una situazione in cui l'economia del Paese è in fase di retrocessione senza concrete speranze di crescita economica.
  Conclude annunciando che, anche per questi motivi, quello del suo Gruppo sulla proposta di parere del relatore sarà un voto contrario.

  Luigi MARATTIN (MISTO), premette come intenda sviluppare il suo intervento mediante tre considerazioni in risposta ad alcuni passaggi dell'intervento dell'on. Cappelletti, e, infine, attraverso una considerazione conclusiva di carattere personale rispetto ai contenuti del Documento in esame.
  In primo luogo, riprendendo la critica mossa all'aumento della spesa militare, precisa come dai contenuti del Documento in titolo in realtà non emerga uno stanziamento effettivo di risorse destinato al riarmo, tematica sulla quale afferma tra l'altro di essere favorevole alla luce dell'importanza della sicurezza nazionale come bene pubblico primario.
  In secondo luogo, in relazione all'osservazione del collega Cappelletti sugli elevati livelli di deficit, fa presente come, alla luce dell'andamento macroeconomico interno e globale, sia essenziale mantenere un approccio di precauzione sui conti pubblici, evitando dunque di far salire eccessivamente i livelli di deficit.
  In terzo luogo, per quanto riguarda il paragone effettuato rispetto all'andamento economico della Spagna, rammenta come la Spagna non approvi una legge di bilancio da tre anni. Osserva ironicamente che se, come dimostra l'esperienza spagnola, l'assenza del governo ha condotto all'aumento dei dati del PIL, forse è proprio la presenza dell'esecutivo il problema.
  In conclusione, in relazione alla riforma fiscale sottolinea come il peso dell'IRPEF gravi principalmente sul ceto medio che definisce «mulo da soma del Paese». Evidenzia che l'innalzamento dello scaglione, con l'aliquota al 35 per cento, fino a 60 mila euro andrebbe incontro alle esigenze proprio del ceto medio, eccessivamente penalizzato dal sistema fiscale. Osserva come il Governo dovrebbe destinare fondi in tali misure piuttosto che intervenire in materia di rottamazione di cartelle esattoriali o revisione del sistema pensionistico.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere da lui formulata in qualità di relatore facendo presente che, in caso di approvazione della stessa, risulterà preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo MoVimento 5 Stelle.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal presidente e relatore (vedi allegato 2), risultando pertanto preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo MoVimento 5 Stelle.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 8 ottobre 2025. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Massimo Bitonci.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto legislativo recante codice degli incentivi.
Atto n. 294.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

Pag. 165

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 16 settembre scorso.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, ricorda che la scorsa settimana si è concluso il ciclo di audizioni informali richiesto dai gruppi, svolto congiuntamente alla 9ª Commissione del Senato della Repubblica e che il termine per l'espressione del parere scadrà il prossimo 9 ottobre.
  In considerazione della necessità di disporre di tempi adeguati a svolgere gli opportuni approfondimenti in vista della predisposizione di una proposta di parere, chiede al sottosegretario Bitonci se il Governo è disponibile ad attendere che la Commissione esprima il proprio parere oltre il predetto termine, entro la fine del mese di ottobre 2025.

  Il sottosegretario Massimo BITONCI comunica la disponibilità del Governo ad attendere che la Commissione esprima il proprio parere entro il 31 ottobre.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 ottobre 2025. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Massimo Bitonci.

  La seduta comincia alle 14.35.

Istituzione della qualifica di comunità marina o lacuale e disposizioni per il sostegno dell'erogazione dei servizi pubblici nei comuni soggetti a rilevanti variazioni della popolazione conseguenti alla pressione turistica.
C. 2410 Andreuzza.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente e relatore, espone in sintesi i contenuti della proposta di legge in titolo, recante l'«Istituzione della qualifica di comunità marina o lacuale e disposizioni per il sostegno dell'erogazione dei servizi pubblici nei comuni soggetti a rilevanti variazioni della popolazione conseguenti alla pressione turistica».
  Nel rimandare per maggiori approfondimenti al dossier curato dagli uffici, ricorda che scopo dell'iniziativa, dichiarato nella relazione di accompagnamento, è quello di accelerare la ripresa dell'economia turistica tramite il riconoscimento della figura delle comunità marine e lacuali: tali comunità, infatti, definite anche «città-fisarmonica», sono caratterizzate da rilevanti picchi di pressione turistica in rapporto alla popolazione residente; inoltre tali località sono esposte alla concorrenza turistica internazionale e sono pertanto costrette a investire e a innovare in modo costante per restare attrattive e poter generare valore anche per il territorio circostante.
  Passando al contenuto della proposta di legge, rileva che questa si compone di cinque articoli. In particolare, l'articolo 1 descrive le finalità della legge, ovvero sostenere l'economia turistica balneare, che è considerata risorsa strategica per la creazione di occupazione e per l'attrattività del Paese, e valorizzare il ruolo delle località marine e lacuali, per la ripresa e lo sviluppo del Paese nei settori del turismo e della tutela del territorio e dell'habitat marino.
  L'articolo 2 istituisce la qualifica di comunità marina o lacuale, qualifica che riguarda i comuni a) situati lungo le coste di mari, laghi o fiumi, e b) che subiscono significative variazioni di popolazione durante la stagione turistica: tale aumento di persone deve incidere in modo rilevante sul carico antropico e sulla domanda di servizi pubblici.
  L'articolo 3 disciplina la procedura per l'attribuzione della qualifica di comunità marina o lacuale. Tale qualifica viene attribuitaPag. 166 su richiesta del comune interessato, con provvedimento della regione di appartenenza (da adottare previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni) e con successiva notifica del provvedimento al Ministero del turismo.
  L'articolo 4 si occupa della determinazione della popolazione stagionale e dell'attribuzione delle relative risorse per i servizi pubblici, stabilendo che un decreto del Ministro del turismo definirà i criteri per calcolare la popolazione stagionale delle comunità marine o lacuali, calcolata sulla base del numero delle persone temporaneamente dimoranti sul territorio del comune durante la stagione turistica balneare. Tale decreto viene adottato previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni. La «popolazione stagionale» diventerà quindi il parametro di riferimento: a) per il dimensionamento dei servizi pubblici; b) per l'attribuzione ai comuni delle risorse necessarie all'erogazione dei servizi a favore della «popolazione dimorante»; c) per la determinazione dei fabbisogni standard per i servizi sui quali ha incidenza la variazione stagionale della popolazione dimorante.
  L'articolo 5 contiene la clausola di salvaguardia, stabilendo che l'applicazione delle disposizioni della proposta di legge in esame alle regioni a statuto speciale e alle province autonome avvenga compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 8 ottobre 2025. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

Audizione informale di rappresentanti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), in merito al recente provvedimento sanzionatorio adottato nei confronti di talune società del settore petrolifero per intese e abuso di posizione dominante in materia di prezzo del biocarburante per autotrazione.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.40 alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 8 ottobre 2025.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 13.55.