TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 56 di Mercoledì 22 febbraio 2023
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
BARBAGALLO, BAKKALI, CASU, GHIO, MORASSUT, FORNARO e FERRARI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il Governo ha ripreso il percorso per la privatizzazione della società per azioni Italia trasporto aereo s.p.a. (Ita s.p.a.) rivedendo integralmente, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2022, le modalità di dismissione della partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze attraverso una cessione delle quote anche di minoranza in più fasi e prevedendo l'afflusso dei proventi ricavati dalla vendita direttamente a Ita come aumento di capitale;
le trattative in esclusiva sono partite il 27 gennaio 2023 con la società Lufthansa per siglare, nel giro di due mesi, un accordo preliminare di vendita (signing) e firmare in seguito il contratto definitivo (closing); Lufthansa dovrebbe offrire tra i 250 e 350 milioni di euro, acquisendo il 40 per cento di Ita s.p.a. e avrebbe un'opzione per avere successivamente la maggioranza assoluta della società aerea;
tramite trattativa diretta si definirà il piano industriale di sviluppo e crescita di Ita s.p.a. con l'obiettivo più volte dichiarato a mezzo stampa dal Governo di potenziare lo sviluppo degli hub nazionali e delle rotte strategiche; in ballo ci sono questioni importantissime a partire dalla valorizzazione di Ita e degli aeroporti strategici – in primo luogo Fiumicino e Linate – e della tutela dell'occupazione, garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali e la positiva risoluzione delle controversie dei lavoratori ex Alitalia oggi in cassa integrazione che chiedono di essere assunti in Ita;
il mercato aereo non è ancora tornato ai livelli del 2019 – i dati Assaeroporti evidenziano che nei primi 11 mesi del 2022 il mercato italiano è al 18 per cento in meno dei passeggeri rispetto al 2019 – mentre i costi sono aumentati; in tale contesto Ita ha ormai una quota di mercato relativamente piccola, soprattutto a livello internazionale: nel 2021 ha trasportato il 3,8 per cento dei passeggeri; Lufthansa potrebbe, quindi, integrare Ita nel proprio network per poi sviluppare l'hub intercontinentale di Fiumicino con voli anche verso il Nord e Sud America;
il fattore tempo risulta decisivo, soprattutto per Ita che quest'anno potrà contare sull'ultima iniezione di 250 milioni di euro di risorse pubbliche (nell'ambito degli 1,35 miliardi di euro autorizzati dalla Commissione europea) e dovrà attendere il closing dell'operazione per avere la disponibilità delle risorse di Lufthansa; in gioco c'è anche l'attuazione dell'ambizioso piano di sviluppo che prevede l'acquisto di 39 nuovi velivoli e 1.200 assunzioni entro l'anno –:
quali siano gli intendimenti del Governo in relazione al piano industriale ed alla valorizzazione di Ita e degli aeroporti strategici con riferimento alle rotte nazionali ed internazionali ed al numero di tratte effettuate.
(3-00191)
(21 febbraio 2023)
MOLINARI, MACCANTI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il numero degli incidenti automobilistici che si verificano annualmente sulle strade urbane ed extraurbane del nostro Paese, malgrado i diversi tentativi di ridurne la portata, non accenna a diminuire in misura significativa;
i dati emersi dalla presentazione del recente rapporto sull'incidentalità nei trasporti stradali fanno emergere la necessità di introdurre ulteriori misure;
secondo gli ultimi dati dell'associazione Asaps, una drammatica serie di incidenti che hanno coinvolto pedoni sulle strade italiane ha già portato al record di morti nelle prime settimane del nuovo anno;
il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha promosso, fin da subito, una serie di proposte volte ad affrontare in modo organico la questione;
in particolare, si è già attivato con un decreto, firmato dopo un vertice con i Ministri dell'interno e dell'istruzione e del merito e con il capo della Polizia di stato, che stanzia 13,5 milioni di euro per tutelare i pedoni;
è stato già annunciato che si tratta di un preliminare tassello di una più ampia strategia di contenimento e che sono previsti ulteriori interventi immediati e innovativi;
all'interno dei centri abitati è necessario prendere in considerazione anche altri veicoli, come le biciclette e i dispositivi di micromobilità elettrica, la cui carente regolamentazione costituisce un ulteriore elemento di pericolo, testimoniato dal vertiginoso aumento di sinistri nei quali sono coinvolti –:
se e quali ulteriori iniziative di competenza intenda adottare al fine di potenziare gli strumenti di sicurezza stradale e arginare il drammatico aumento degli incidenti e delle vittime della strada.
(3-00192)
(21 febbraio 2023)
MARI, ZANELLA, BONELLI, BORRELLI, DORI, EVI, FRATOIANNI, GHIRRA, GRIMALDI, PICCOLOTTI e ZARATTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la legge di bilancio per il 2023 ha inopinatamente azzerato le risorse del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, a oggi gli unici ammortizzatori sociali, nel settore delle locazioni, che, seppur insufficienti, in passato hanno contribuito a non far cadere migliaia di famiglie nel baratro dello sfratto per morosità;
gli ultimi dati disponibili in materia di sfratti relativi al 2021, ultimo dato fornito dal monitoraggio del Ministero dell'interno, riferiscono che le sentenze di sfratto emesse sono state 38.163, più 17,3 per cento rispetto al 2020, le esecuzioni richieste da ufficiale giudiziario 33.208, più 45,4 per cento rispetto al 2020, gli sfratti eseguiti con forza pubblica 9.537, più 81 per cento rispetto al 2022, e con tutta evidenza i dati degli sfratti del 2022 saranno ancora peggiori;
in Italia ogni anno partecipano ai bandi comunali per il «contributo affitto», nel 2022 finanziato con 320 milioni di euro, tra le 350.000 e le 400.000 famiglie con redditi medio bassi, contributo che, in assenza di una disponibilità sufficiente di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, rappresentava l'unico argine all'aumento delle sentenze di sfratto;
è del tutto evidente che, senza un rifinanziamento congruo, almeno a livello del 2022, del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, i comuni restano senza alcun argine alla precarietà abitativa e al caro affitti e il rischio di un ulteriore aumento degli sfratti è pressoché certo;
la scelta di azzerare il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli appare grave e si inserisce nell'alveo delle scelte operate dal Governo che ha, non solo azzerato i citati fondi, ma dal 2023 toglierà il reddito di cittadinanza a 600.000 persone, al quale era collegato anche un contributo affitto fino a 280 euro mensili, e anche in questo caso si produrrà un innalzamento della conflittualità tra locatori e conduttori che produrrà ulteriori sfratti;
la già difficile condizione abitativa del Paese che coinvolge milioni di persone è dal Governo ancora più aggravata da decisioni a giudizio degli interroganti scellerate, i cui effetti, senza almeno un intervento immediato di rifinanziamento dei fondi citati, peseranno su centinaia di migliaia di famiglie e sui comuni –:
se il Governo non ritenga urgente adottare iniziative normative, nel primo provvedimento utile, per procedere al rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, evitando che il Governo sia esso stesso promotore di ulteriore disagio e precarietà abitativa.
(3-00193)
(21 febbraio 2023)
LUPI, BICCHIELLI, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto la realizzazione di circa 62 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture entro il 2026, di cui quasi 25 miliardi di euro dedicati a infrastrutture per l'alta velocità e alta capacità ferroviaria;
gli investimenti in infrastrutture citati rappresentano anche un'opportunità di grande rilievo per il rilancio del Mezzogiorno, dove si concentrano circa 34,7 miliardi di euro sul totale di 62 miliardi contenuti all'interno delle missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza;
il gruppo Ferrovie delle Stato ha dichiarato che nel 2022 Rete ferroviaria italiana s.p.a. ha lanciato sul mercato un totale di 283 nuove gare, superando il tetto dei 21 miliardi di euro di procedure, di cui oltre 10 miliardi di euro per opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza;
anche negli ultimi anni si sono verificati episodi che hanno rallentato o sospeso i lavori di snodi ferroviari e di tratte di alta velocità fondamentali per la competitività del nostro Paese, come accaduto per i cantieri della tratta Bari-Napoli;
il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio 2023, recante «Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune», contiene misure volte a introdurre semplificazioni con riguardo a investimenti, conferenze dei servizi e valutazioni ambientali, anche per le opere ferroviarie;
il gruppo WeBuild, da solo o in consorzio con altre società, rappresenta il principale aggiudicatario di opere pubbliche ferroviarie del nostro Paese, anche per quanto riguarda le nuove tratte di alta velocità e alta capacità, per esempio con riferimento alle tratte Napoli-Bari, Brescia-Verona, Verona-Padova, Valico dei Giovi e nodo di Genova, Fortezza-Ponte Gardena, Messina-Catania e Torino-Lione;
dei 27 progetti che il gruppo WeBuild ha in essere in Italia, 10 progetti sono finanziati con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un totale di circa 7 miliardi di euro riferiti in buona parte alla realizzazione di tratte di alta velocità e alta capacità –:
quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per rispettare il cronoprogramma e favorire la continuità dei lavori delle grandi opere infrastrutturali e se una concentrazione così elevata nella realizzazione dei lavori in capo a una sola società non ponga a rischio il raggiungimento degli obiettivi.
(3-00194)
(21 febbraio 2023)
FOTI, MESSINA, GARDINI, ANTONIOZZI, RUSPANDINI, DEIDDA, RAIMONDO, AMICH, BALDELLI, CANGIANO, FRIJIA, LONGI e GAETANA RUSSO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
i numerosi e drammatici incidenti verificatisi sulla A14 rendono sempre più urgente la messa in sicurezza del tratto autostradale tra l'Abruzzo e le Marche;
proprio a causa dei mortali incidenti, il 2022 è stato battezzato l'anno nero della A14 e purtroppo il 2023 non è partito meglio. Nel mese di febbraio 2023 nel tratto ascolano dell'A14, direzione Bologna, un grave incidente ha visto coinvolti diversi mezzi nella galleria Castello a Grottammare;
si tratta di una gravissima e inaccettabile situazione e a lanciarne l'allarme sono sia le istituzioni locali che le rappresentanze di lavoratori che viaggiano quotidianamente sul quel tratto di autostrada;
è evidente quanto sia pericolosa la condizione di un tratto interessato da volumi di traffico particolarmente intensi, cui i mezzi pesanti contribuiscono in modo rilevante, con gravi conseguenze per la sicurezza;
questo ha fatto sì che venissero convocati degli incontri presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finalizzati a porre una soluzione al problema. A tal proposito è necessario evidenziare che a seguito dell'incontro con il Ministro interrogato e il Vice Ministro Galeazzo Bignami richiesto dal presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, è stata espressa soddisfazione per la forte determinazione mostrata dal Ministro nell'accelerare la gestione dei dossier riguardanti le infrastrutture e i trasporti della regione Abruzzo;
successivamente, sempre con l'obiettivo di aumentare la sicurezza dell'arteria e conciliare circolazione e lavori lungo la A14, i primi giorni del mese di febbraio 2023, dall'incontro presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con il Ministro interrogato, le regioni Abruzzo e Marche, con i rispettivi presidenti Marco Marsilio e Francesco Acquaroli, e l'Aspi (Autostrade per l'Italia) si sono poste le basi per l'attivazione di un tavolo di coordinamento in grado di coinvolgere anche prefetti e Anas;
è di tutta evidenza la prontezza del Ministro Salvini che ha posto le basi per l'attivazione di un tavolo di confronto tra istituzioni ed enti locali, con l'obiettivo di affrontare il tema della pericolosità dell'A14;
a tal proposito è opportuno rilevare che la fragilità di questa importante infrastruttura autostradale, che serve da collegamento per l'intera costa adriatica, ha urgentemente bisogno della realizzazione di una terza corsia –:
quale sia l'evoluzione dei lavori in merito agli interventi previsti per aumentare la sicurezza dell'arteria e conciliare circolazione e lavori lungo la A14.
(3-00195)
(21 febbraio 2023)
ENRICO COSTA, DEL BARBA, GADDA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
la legge 17 giugno 2022, n. 71 (cosiddetta riforma del Consiglio superiore della magistratura e dell'ordinamento giudiziario), delega il Governo ad adottare, entro il 21 giugno 2023, uno o più decreti legislativi volti, tra l'altro: a rimodulare, secondo principi di trasparenza e di valorizzazione del merito, i criteri di assegnazione e il numero degli incarichi direttivi e semidirettivi; a razionalizzare il funzionamento del consiglio giudiziario per assicurare la semplificazione, la trasparenza e il rigore nelle valutazioni di professionalità; a modificare i presupposti per l'accesso in magistratura dei laureati in giurisprudenza; al riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili;
si tratta di interventi indifferibili in quanto incidono direttamente sulla credibilità del sistema giustizia, introducendo regole che consentano di scongiurare le gravissime distorsioni che hanno colpito l'attività del Consiglio superiore della magistratura e che hanno fatto prevalere le logiche correntizie rispetto al merito;
in merito alle valutazioni di professionalità, oggi sorprendentemente positive in oltre il 90 per cento dei casi – il che evidenzia a parere degli interroganti un'istruttoria del tutto sganciata dalla valutazione dell'esito degli atti e dei provvedimenti nelle fasi o nei gradi successivi – la legge delega prevede l'introduzione del «fascicolo per la valutazione del magistrato», contro cui è stato addirittura indetto uno sciopero dei magistrati. Il fascicolo consentirà di garantire che non vi sia un piatto allineamento, bensì una gradazione di giudizi che premi il merito;
la delega prevede, inoltre, una regolamentazione degli incarichi extra-giudiziari e fuori ruolo che scongiuri la corsa al «posto» nei ministeri o in vari organismi nazionali e internazionali;
considerato che si è appena avviata una nuova consiliatura del Consiglio superiore della magistratura, sarebbe opportuna la massima coincidenza con l'entrata in vigore delle nuove norme; sarebbe sorprendente che questo Governo, che nelle dichiarazioni programmatiche ha mostrato una profonda condivisione dei principi che hanno ispirato questa delega, non predisponesse tempestivamente i decreti attuativi, manifestando un'ulteriore distonia tra quanto annunciato e quanto realizzato –:
se il Governo intenda esercitare la delega di cui in premessa e, in caso affermativo, se i decreti legislativi saranno adottati entro i termini stabiliti dalla legge delega, considerato che si tratta di riforme urgenti e indifferibili.
(3-00196)
(21 febbraio 2023)
CAFIERO DE RAHO, D'ORSO, ASCARI e GIULIANO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
il 15 febbraio 2023 il Ministro interrogato riferiva presso l'Aula della Camera dei deputati sull'istruttoria ministeriale relativa al dibattito parlamentare del 31 gennaio 2023, che ha interessato il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove e l'onorevole Donzelli, riguardante le conversazioni svelate tra il detenuto Cospito e altri due affiliati alla camorra e alla 'ndrangheta, escludendo la natura di atti coperti da segreto di Stato delle stesse, in quanto trattasi di «una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale (Nic), sulla quale non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni», nonostante la dicitura «limitata divulgazione»;
l'articolo 8, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 352 del 1992 individua tra gli atti sottratti all'accesso ex legge n. 241 del 1990, quelli che riguardino «(...) azioni strettamente strumentali alla tutela dell'ordine pubblico, alla prevenzione e alla repressione della criminalità, con particolare riferimento alle tecniche investigative, alla identità delle fonti di informazione e alla sicurezza dei beni e delle persone coinvolte, nonché all'attività di polizia giudiziaria e di conduzione delle indagini»;
l'articolo 3, comma 1, del decreto ministeriale n. 115 del 1996 esclude l'accesso anche per le «relazioni di servizio, informazioni e altri atti o documenti che contengono notizie la cui conoscenza sia di pregiudizio concreto ed effettivo alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica degli istituti penitenziari e dell'attività di prevenzione e repressione della criminalità organizzata»;
la complessa informativa del Nucleo investigativo centrale, riportando rilevanti colloqui tra detenuti in regime di 41-bis per reati di terrorismo e criminalità mafiosa, appartiene certamente alla categoria dei documenti inaccessibili per motivi di ordine e sicurezza pubblica;
il Sottosegretario non poteva acquisire la richiamata relazione per le esclusioni in materia di accesso, né può dirsi di esserne venuto in possesso in ragione del suo ufficio; infatti, la sua delega riguarda non il trattamento dei detenuti, ma la polizia penitenziaria. Questi, come ammesso dallo stesso Ministro interrogato, avrebbe «chiesto» al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria una relazione da parte del Nucleo investigativo centrale su Cospito, a riprova della necessità di una richiesta formale –:
se, considerando la natura di documenti inaccessibili per motivi di ordine e sicurezza pubblica della relazione del Nucleo investigativo centrale, ai sensi di quanto previsto dal decreto del Ministero della giustizia n. 115 del 1996 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 352 del 1992, dopo opportuni approfondimenti circa le ragioni per le quali il Sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove abbia acquisito il suddetto documento, non ritenga di promuovere ogni utile iniziativa di competenza volta a rimuovere dall'incarico il medesimo Sottosegretario di Stato.
(3-00197)
(21 febbraio 2023)
CATTANEO, DEBORAH BERGAMINI, NAZARIO PAGANO e PAOLO EMILIO RUSSO. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 97, terzo comma, della Costituzione stabilisce che «agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge»;
si tratta di una disposizione che ha come scopo quello di garantire l'imparzialità della pubblica amministrazione nei confronti di coloro che ambiscono a esercitare la propria attività lavorativa al suo servizio;
come riportato dalle cronache, le procedure concorsuali hanno molto spesso una durata piuttosto lunga che viene sensibilmente influenzata da numerosi fattori, tra i quali appaiono dominanti il numero delle candidature e l'articolazione delle stesse prove;
tale situazione influisce anche sui giovani laureandi e laureati che, come riportato da alcuni studi, non pensano alla pubblica amministrazione come a un'opportunità di impiego –:
quali azioni il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di garantire tempi certi per le procedure concorsuali e rendere, allo stesso tempo, attrattiva la pubblica amministrazione.
(3-00198)
(21 febbraio 2023)