TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 73 di Mercoledì 22 marzo 2023

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   SASSO, MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   gli insegnanti sono le persone che, dopo la famiglia, incidono di più nella formazione di un giovane, in termini sia di competenze sia di carattere. Sono coloro che sanno trasformare le parole di un libro in conoscenza e che possono rendere vivo e interessante un argomento, stimolando, arricchendo e formando il futuro di uno studente;

   sebbene gli insegnanti siano il cuore pulsante della scuola italiana, per loro non esiste, a oggi, un vero sistema premiante, a parte la stima e il riconoscimento di studenti e genitori, quando non mancano persino questi ultimi e i docenti si ritrovano vittime di violenza verbale e fisica;

   dopo tanti anni di immobilismo, si riscontra l'intenzione del Governo avviare un progressivo miglioramento delle retribuzioni nel comparto scuola e sostenere specifiche politiche del personale finalizzate a rafforzare l'orientamento e a contrastare la dispersione, nell'ambito di un nuovo modello di scuola incentrato sul merito;

   è di qualche giorno fa la notizia della firma dell'integrazione per aumentare le retribuzioni del personale scolastico grazie alla disponibilità di ulteriori 300 milioni di euro circa, stanziati dalla legge di bilancio per il 2022 sul Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, da destinare all'incremento della componente fissa della retribuzione del personale della scuola;

   in questa misura si ravvisa un cambio di paradigma che vede finalmente un rapporto sano fra il Governo e le organizzazioni sindacali, fondato su un confronto costruttivo e pragmatico, capace di portare a conclusione la negoziazione sugli aspetti normativi del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021;

   è utile, infine, richiamare l'attenzione sul fatto che la valorizzazione del personale docente è finalizzata al progresso della qualità del servizio scolastico nel suo insieme (innovazione didattica, qualità dell'insegnamento, miglioramento degli esiti e delle performance degli studenti, assolvimento di responsabilità di carattere organizzativo e didattico, formazione continua e sviluppo professionale) e che a breve sarà necessario definire ulteriori misure di valorizzazione dei docenti, nonché i criteri di distribuzione delle risorse premiali per il prossimo anno scolastico –:

   se e quali ulteriori iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per assicurare adeguato riconoscimento al ruolo degli insegnanti e del personale scolastico tutto.
(3-00266)

(21 marzo 2023)

   ORRICO, AMATO, CASO, CHERCHI, CARMINA e MORFINO. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   con l'autonomia differenziata singole regioni potranno chiedere allo Stato il trasferimento delle funzioni e delle competenze definite dagli articoli 116 e 117 della Costituzione; dunque, le regioni possono essere destinatarie di ulteriori condizioni e forme particolari di autonomia in diversi ambiti, compresa la scuola;

   l'attribuzione di funzioni è subordinata alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, con l'istituzione di una cabina di regia composta dai Ministri competenti per una ricognizione del quadro normativo e determinare i livelli essenziali delle prestazioni e i relativi costi e fabbisogni standard nelle materie riferibili ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale;

   con riferimento ai «limiti di stanziamento a legislazione vigente» a priori per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, non si potranno avere pari diritti in tutto il Paese, perché tali limiti negano qualunque possibile ipotesi di maggiore investimento;

   in ambito scolastico, per la specificità del sistema di istruzione, risulta difficile ragionare di livelli essenziali delle prestazioni, in quanto la scuola non produce beni materiali o prestazioni facilmente misurabili e i bisogni variano da un contesto territoriale all'altro;

   anche i sindacati di categoria vivono con grande preoccupazione l'autonomia differenziata per il sistema pubblico di istruzione, in quanto essa finirebbe per aumentare le diseguaglianze, limitare la libertà di insegnamento e non garantire il diritto allo studio;

   lo scenario che si presenta è: un organico regionale del personale scolastico, bandi di concorsi regionali, regionalizzazione della dirigenza scolastica, contratti regionali, differenziazione degli stipendi su base territoriale, conseguenze sulla mobilità;

   sarebbe, inoltre, negato l'esercizio del diritto allo studio in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale e si realizzerebbe un doppio regime, nazionale e regionale; le scuole si differenzierebbero più radicalmente, il divario Sud-Nord non potrebbe che aumentare; la diffusione uniforme di scuole dell'infanzia e tempo pieno sarebbe definitivamente negata; il valore legale del titolo di studio sarebbe compromesso e le regioni potrebbero decidere autonomamente su programmi, strumenti e risorse;

   per il sistema istruzione, più che di livelli essenziali, si dovrebbe parlare di livelli uniformi delle prestazioni su tutto il territorio nazionale, al fine di sottolineare l'unità del sistema di istruzione e non una variazione regionale dei valori minimi dei livelli essenziali delle prestazioni;

   tra l'altro, la regionalizzazione si inserirebbe in un contesto dove le diseguaglianze del sistema scolastico sono da tempo ampiamente registrate e aumenterebbe solo le differenze già esistenti, ad esempio in riferimento alla dispersione scolastica, ai neet –:

   se non ritenga urgente adottare iniziative di competenza affinché il sistema nazionale d'istruzione sia escluso dall'attuazione dell'autonomia differenziata.
(3-00267)

(21 marzo 2023)

   BENZONI, BOSCHI, DEL BARBA, ENRICO COSTA, GADDA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   durante il Governo Renzi, con la delibera 1° maggio 2016 il Cipe approvò il piano stralcio «Cultura e turismo»;

   il paragrafo 1.2 della citata delibera disponeva la destinazione di 150 milioni di euro a favore di interventi, ciascuno dei quali non superiore a 10 milioni di euro, afferenti al progetto «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»;

   durante il Governo Gentiloni, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19 giugno 2017, fu istituita, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, la commissione chiamata ad effettuare una selezione degli interventi da finanziare, che terminò i lavori nel dicembre 2017, selezionando 273 progetti con i relativi importi da finanziare;

   durante i successivi due Governi guidati da Giuseppe Conte il progetto si arenò, tanto che ad oggi, malgrado siano ormai trascorsi più di cinque anni dal termine dei lavori della commissione, molti comuni vincitori del bando non hanno mai ricevuto i fondi stanziati, non potendo così avviare interventi significativi per il territorio;

   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 settembre 2019, infatti, furono ammessi a finanziamento solo 20 progetti, per un totale di 11 milioni di euro di finanziamento complessivo; con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 febbraio 2021 furono ammessi alla fase di stipula dei disciplinari altri 22 progetti, per un totale di 16,8 milioni di euro, e per tali interventi dovrebbe essere stato avviato l'iter di stipula dei disciplinari e di erogazione dei relativi anticipi;

   con l'ultimo provvedimento del 17 settembre 2021, a firma dell'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri delegato dal Presidente Mario Draghi, sono stati nominati i nuovi componenti della commissione di valutazione;

   in data 19 maggio 2021, in risposta a un atto di sindacato ispettivo, il Ministero della cultura, attraverso la Sottosegretaria Borgonzoni, rappresentava come il Ministero avrebbe intrapreso tutte le necessarie iniziative per garantire l'attuazione e l'erogazione dei finanziamenti e che, essendo la commissione per la valutazione incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il dicastero si sarebbe reso disponibile ad individuare con la Presidenza ogni iniziativa utile per superare le criticità e consentire una rapida attuazione del programma –:

   se i fondi stanziati per il bando «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati» siano ancora disponibili a bilancio e quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di consentire l'erogazione dei finanziamenti agli enti locali risultati vincitori.
(3-00268)

(21 marzo 2023)

   DALLA CHIESA. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il 16 marzo 2023 è stato annunciato il mancato accordo tra Meta – il gruppo al quale appartengono Facebook, Instagram e WhatsApp – e Siae sulle condizioni di utilizzo, da parte di Meta, dei contenuti artistici tutelati da Siae;

   l'accordo di licenza con Siae è scaduto a gennaio 2023 e Meta avrebbe cercato di imporre l'accettazione di una proposta unilaterale prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell'effettivo valore del repertorio e in violazione della direttiva (Ue) 2019/790, cosiddetta direttiva copyright, soprattutto in merito al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo;

   Meta, nell'annunciare la rimozione dei brani di autori ed editori Siae dalle sue piattaforme, ha sottolineato che l'Italia sarebbe l'unico Paese, su 150, con cui non è riuscito a raggiungere un accordo e che è il primo ad applicare la direttiva copyright dell'Unione europea;

   nei giorni scorsi il Ministro interrogato ha dichiarato che «occorre difendere in modo sacrosanto gli autori italiani e l'opera del loro ingegno. I colossi transnazionali del digitale devono rispettare l'identità e la sovranità legislativa degli Stati»;

   la tecnologia digitale sta evidentemente ponendo all'attenzione del legislatore nazionale ed europeo il problema dell'adeguamento della normativa vigente alle nuove modalità di fruizione e produzione di prodotti della creatività tramite il web, di utilizzo di detti prodotti da parte delle applicazioni di intelligenza artificiale, al fine di assicurare l'adeguata tutela del copyright;

   in tal senso la Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati sta conducendo un'indagine conoscitiva sull'impatto della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica sui settori di competenza della VII Commissione e sta esaminando la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell'ambito del mercato interno, che affronta il tema della trasmissione transfrontaliera delle informazioni;

   proprio questa settimana è all'esame dell'Assemblea della Camera dei deputati un provvedimento che interviene in materia di diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore trasmessi tramite il web –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato, anche a livello europeo, al fine di tutelare gli autori italiani considerato che la rimozione dei contenuti dalle piattaforme social del gruppo Meta arreca un danno enorme alla produzione artistica dell'Italia e potrebbe avere consistenti effetti economici sul complesso dei ricavi dallo streaming musicale in Italia.
(3-00269)

(21 marzo 2023)

   BORRELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   sono quasi 5.000 gli episodi di violenza in corsia verificatesi in Italia negli ultimi tre anni, circa 1.600 l'anno e in 7 casi su 10 la vittima è una donna: numeri allarmanti, resi noti nella Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che si è celebrata il 12 marzo 2023;

   nella sola giornata del 19 marzo 2023 si sono registrate due aggressioni ai danni di sanitari; una all'ospedale di Giugliano in Campania (Napoli), dove un'infermiera di triage è stata aggredita dai parenti di una paziente, e l'altra a Bari, dove al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo una dottoressa in servizio è stata aggredita e minacciata;

   da inizio 2023 solo nelle due aziende sanitarie locali della città metropolitana di Napoli si sono registrate ben 24 aggressioni, come denunciato dall'associazione «Nessuno tocchi Ippocrate»;

   secondo Fnomceo, circa il 68 per cento degli operatori sanitari nel corso della vita è stato vittima di un episodio di violenza; nel 2020 è stata approvata una legge che prevede un aumento delle sanzioni penali in caso di violenza al professionista sanitario ed è stato istituito un osservatorio;

   i dati sugli infortuni sul lavoro che sono stati accertati dall'Inail e codificati come aggressioni e minacce nei confronti del personale sanitario, nel triennio 2019-2021, sono stati esattamente 4.821;

   la professione più colpita è quella di infermieri ed educatori impegnati con tossicodipendenti e alcolisti e nel 71 per cento dei casi le vittime sono donne;

   le denunce sono molto meno di quelle reali, perché non si denunciano le aggressioni verbali, che però, alla lunga, si traducono in stress, burnout e abbandono della professione;

   una rilevazione effettuata da otto università, capofila quella di Genova, sugli infermieri che hanno subito violenze fisiche o verbali mette in luce che, rispetto ai circa 5 mila casi denunciati in un anno, ce ne sono 26 volte di più, circa 125.000, non registrati;

   Federsanità e la Società di medicina di emergenza e urgenza (Simeu) propongono la diffusione di buone pratiche: dalla formazione degli operatori per la gestione dei pazienti agli strumenti normativi per autotutelarsi, fino al coaching su come comportarsi in caso di aggressione;

   attualmente sono 92 i progetti per la prevenzione attuati negli ospedali di 17 regioni che sono stati selezionati grazie all'iniziativa «Curare violenza» –:

   quali urgenti iniziative a breve e medio termine intenda adottare per arginare le violenze ai danni degli operatori sanitari.
(3-00270)

(21 marzo 2023)

   LUPI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il personale medico e infermieristico del sistema sanitario nazionale costituisce un patrimonio di inestimabile valore sociale ed economico per l'Italia, anche alla luce delle numerose eccellenze che può vantare nel campo della medicina, della chirurgia e dell'assistenza socio-sanitaria;

   come acclarato da diversi anni sia da enti istituzionali e di ricerca che dagli organi di stampa, il nostro Paese affronta tuttora numerose criticità per la mancanza di personale medico, a causa della programmazione prevista negli ultimi decenni;

   secondo un'elaborazione dei dati contenuti nel database Ocse, estratti ed elaborati dal quotidiano di settore Quotidiano sanità e pubblicati in un articolo del 7 marzo 2023, negli ultimi 20 anni quasi 180 mila tra medici e infermieri del sistema sanitario nazionale italiano hanno deciso di trasferirsi per lavorare all'estero;

   secondo quanto riportato il 19 marzo 2023 dal quotidiano Il Sole 24 ore, ogni anno circa mille medici italiani lasciano il nostro Paese per lavorare presso strutture di altri Stati, soprattutto di Francia, Germania e Inghilterra, oltre a circa «duemila camici bianchi che ogni anno lasciano il servizio pubblico per andare a lavorare nelle cliniche private oppure a fare il medico “gettonista” che guadagna fino a mille euro per coprire un turno»;

   sempre come riportato dall'articolo già citato, la legge di bilancio per il 2023 ha previsto un primo segnale per andare incontro alle richieste del personale medico, prevedendo «un aumento dell'indennità per gli operatori sanitari del pronto soccorso a partire dal 1^ gennaio 2024 con uno stanziamento di 200 milioni di euro annui»;

   il 1° marzo 2023 il Ministro interrogato ha rinnovato il proprio impegno a proseguire il percorso iniziato per rispondere alle richieste del personale medico del sistema sanitario di ottenere retribuzioni più gratificanti a fronte della propria rilevanza professionale, specificando in un'intervista al quotidiano Il Tirreno che «da quando siamo arrivati al Ministero stiamo combattendo il fenomeno dei “gettonisti”, medici che lavorano nelle strutture pubbliche e sono pagati tre volte di più rispetto a un operatore del pubblico. (...) se riusciamo a riversare quelle risorse sul personale che lavora tutti i giorni con un contratto pubblico nell'ospedale, forse un po' il problema lo andiamo a risolvere» –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di garantire una retribuzione adeguata al personale medico e al personale infermieristico del sistema sanitario nazionale.
(3-00271)

(21 marzo 2023)

   FURFARO, CIANI, GIRELLI, MALAVASI, STUMPO, FORNARO, CASU, FERRARI e GHIO. — Al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   in occasione della Giornata mondiale della sindrome di Down (21 marzo) è stata lanciata la nuova campagna di sensibilizzazione internazionale del Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down – CoorDown «Ridiculous excuses not to be inclusive»;

   sono sempre troppe le persone che usano scuse ridicole per non essere inclusive e, nel video lanciato in anteprima sul canale TikTok di Coordown, il campionario delle scuse è davvero notevole e – purtroppo – molto realistico con cui si esclude da istruzione, sport, lavoro e dalle altre opportunità le persone con sindrome di Down;

   «Non è colpa tua, siamo noi a non essere preparati per portarti in gita!», «Abbiamo già una bambina come te nel gruppo», «Non abbiamo abbastanza sedie per invitarti alla riunione», «Abbiamo chiuso le iscrizioni proprio dieci minuti fa!» sono alcune delle scuse ridicole con cui viene spesso negata la piena partecipazione alla vita;

   nella nostra società le persone con disabilità devono affrontare ogni giorno episodi di discriminazione ed esclusione, devono lottare per ottenere un posto a scuola, nei campi estivi, nello sport, nel mondo del lavoro e nella vita sociale;

   devono lottare per poter accedere ai parchi giochi, ai teatri, agli stadi, ai cinema e per non ritrovarsi negli spettacoli o eventi sportivi nelle ultime file «per motivi di sicurezza» o su pedane rialzate in zone scomodissime e isolate;

   devono lottare per poter vivere appieno la loro sessualità, diritto di tutti ma non per loro e che rimane ancora un tabù a causa di stereotipi, mancanza di strumenti adeguati, paure;

   in una società che include veramente le persone con disabilità la disabilità non può più essere un peso, ma una vera e propria risorsa per l'intera comunità –:

   se alla luce dei fatti sopra esposti, il Ministro interrogato non ritenga doveroso intervenire al fine di predisporre misure volte a garantire una maggiore inclusione delle persone con disabilità, a partire dall'emanazione di linee guida che regolamentino la costruzione di parchi giochi veramente inclusivi, l'obbligo per organizzatori di concerti/eventi di predisporre un'effettiva accessibilità, il pieno rispetto della legge per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, l'incremento del fondo per l'abbattimento delle barriere architettoniche, nonché l'incremento delle pensioni di invalidità, affinché si possa parlare di un riconoscimento vero ed effettivo dei loro diritti nella sfera scolastica, occupazionale e relazionale.
(3-00272)

(21 marzo 2023)

   FOTI, MESSINA, GARDINI, ANTONIOZZI, RUSPANDINI, CIOCCHETTI, VIETRI, CIANCITTO, COLOSIMO, LANCELLOTTA, MACCARI, MORGANTE, ROSSO, SCHIFONE e AMBROSI. — Al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   il 21 marzo si celebra la Giornata mondiale della sindrome di Down, indetta nel dicembre 2011 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per l'anno 2023 il messaggio lanciato in occasione della ricorrenza è «Insieme a noi, non al posto nostro», tema indicato come la chiave per un approccio alla disabilità basato sui diritti umani, che possa concorrere a superare il modello obsoleto di «carità della disabilità», così come spiega Anffas, Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo;

   la sindrome di Down (o trisomia 21) è una condizione che interessa circa 40.000 persone solo in Italia, 1 bambino ogni 1.200 nati. In occasione della Giornata mondiale del 21 marzo, il centro dedicato del Bambino Gesù di Roma, che segue attualmente più di 800 bambini e ragazzi con sindrome di Down provenienti da tutte le regioni d'Italia, prevalentemente da quelle centro-meridionali, sottolinea l'importanza di un approccio multidisciplinare imperniato sulla centralità del bambino con sindrome di Down e di appositi percorsi clinici di transizione dall'età pediatrica a quella adulta;

   occorre migliorare la qualità della vita di tutti a scuola, nei percorsi di formazione e di inclusione lavorativa, nella vita sociale e ricreativa, negli aspetti di cura e benessere, per l'accompagnamento alla vita adulta e a sostegno delle famiglie;

   in questa chiave, la continuità assistenziale è fondamentale per garantire una buona qualità di vita alle persone con sindrome di Down e alle loro famiglie. Purtroppo, superati i 18 anni di età, le persone con sindrome di Down e le loro famiglie, seguiti fino a quel momento da appositi centri pediatrici, si ritrovano spesso a dover passare da uno specialista all'altro, senza avere più un punto di riferimento;

   Anffas, in tale ottica, auspica che questa Giornata possa contribuire a rafforzare la consapevolezza di diversi aspetti, al fine di assicurare alle persone con sindrome di Down i necessari supporti per vivere una vita di qualità, in tutte le stagioni della loro vita –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda attuare al fine di potenziare il diritto al protagonismo, alla partecipazione attiva, all'autodeterminazione e autorappresentanza delle persone con sindrome di Down, garantendo tutti i necessari supporti atti a consentire loro di essere pienamente incluse nei vari contesti e, soprattutto, avere maggiori opportunità per accedere al mondo del lavoro.
(3-00273)

(21 marzo 2023)

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