TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 142 di Mercoledì 19 luglio 2023
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
D'ORSO, ASCARI, CAFIERO DE RAHO, GIULIANO, SCUTELLÀ, FRANCESCO SILVESTRI, BALDINO, SANTILLO, AURIEMMA, CAPPELLETTI e FENU. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
il 19 luglio 2023 ricorre il trentunesimo anniversario della strage di via d'Amelio, in cui venne ucciso per mano della mafia il giudice Borsellino, insieme agli agenti della scorta;
la memoria di Borsellino – e di tutte le vittime delle mafie – non si onora con passerelle e convegni, ma perpetuandone azioni concrete di contrasto alle mafie e a tutte le relative contiguità e complicità, nonché tenendo alta e costante la tensione morale e culturale, sostrato necessario ed indispensabile per debellare la mentalità mafiosa;
per un efficace contrasto del fenomeno mafioso in tutte le sue estrinsecazioni, è fondamentale che lo Stato mantenga sempre alta e vigile l'attenzione. Infatti, la repressione della criminalità organizzata di stampo mafioso non può non passare anche dall'adeguatezza della normativa preventiva e repressiva apprestata dal legislatore;
il 13 luglio 2023 il Ministro interrogato ha fatto esternazioni preoccupanti rispetto all'intenzione di rimodulare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto sarebbe «un'invenzione dei giudici abbastanza evanescente perché non esiste come reato»;
nei giorni a seguire, tuttavia, ha confusamente tentato di rettificare, chiarendo che una tale modifica non sarebbe all'ordine del giorno del Governo in carica;
le iniziative legislative e le affermazioni pubbliche del Governo, in particolare del Ministro interrogato, vanno in direzione contraria rispetto ad un serio e inequivocabile impegno contro la criminalità organizzata;
il concorso esterno esiste dal 1930 e – come rilevato dai più attenti osservatori – «si è rivelato uno strumento molto utile e corretto per colpire quei disvalori nati in quelli che un vecchio mafioso chiamava i “tavolini” a cui sedevano boss, imprenditori e politica, intendendo con quest'ultima non solo rappresentanti dei partiti ma anche il mondo delle amministrazioni»;
la forza intimidatrice della mafia non è più quella tradizionale; oggi opera grazie all'appoggio dei colletti bianchi, esterni all'affiliazione strettamente intesa, pertanto il concorso esterno è uno strumento imprescindibile per combattere e incidere proprio in quella zona grigia, sulla cosiddetta «borghesia mafiosa». Un suo indebolimento sarebbe, dunque, un gravissimo vulnus nel contrasto effettivo alle mafie in tutte le sue componenti ed un pericolo per la stessa democrazia –:
se, alla luce delle contraddittorie e poco chiare dichiarazioni dei giorni scorsi in merito ad eventuali modifiche della fattispecie di concorso esterno, il Ministro interrogato intenda chiarire, una volta per tutte, la sua posizione e quella del Governo in carica in merito, dichiarando quali siano i reali intendimenti in ordine agli istituti imprescindibili nella lotta alle mafie.
(3-00537)
(18 luglio 2023)
MALAVASI, FURFARO, STUMPO, GIRELLI, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
il 21 aprile 2023 il Comitato prezzi e rimborso dell'Agenzia italiana del farmaco, con una decisione di portata storica, ha approvato la gratuità della contraccezione ormonale in Italia;
la decisione è stata accolta con favore sia dalla Fnomceo, che ha dichiarato che si tratta di «un provvedimento condivisibile, che riduce le ineguaglianze e rende le donne uguali davanti alla salute», che dall'Associazione italiana per l'educazione demografica, secondo la quale la gratuità della pillola «rappresenterebbe un ritorno al futuro. Nel senso che fino al 1993, ovvero fino a 30 anni fa, la contraccezione era già gratuita e questo ha contribuito anche alla sua conoscenza e diffusione tra le donne italiane»;
questa decisione rappresenta un importante passo in avanti nella tutela della salute sessuale e riproduttiva, consentendo di estendere a tutte le regioni quanto previsto in Puglia, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, oltre che nella provincia autonoma di Trento;
le speranze tanto attese si sono, però, infrante quando il 24 maggio 2023 il consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco, chiamato a ratificare tale decisione, l'ha però rinviata con la motivazione che «le commissioni consultive dell'Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il sistema sanitario nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità», che si stima abbia un impatto pari a 140 milioni di euro l'anno;
ormai, a tre mesi dalla prima decisione di approvare la gratuità della contraccezione ormonale, non è più giustificabile il ritardo per la sua concreta applicazione, ma anzi è necessario che il prima possibile tutti i contraccettivi, sia daily che depot, siano resi gratuiti a carico del Servizio sanitario nazionale, al fine di consentire la scelta del contraccettivo maggiormente indicato per ogni singola donna;
è inoltre auspicabile che siano potenziati e implementati i consultori familiari su tutto il territorio nazionale, affinché le donne trovino uno specialista che le possa ascoltare e consigliare sul metodo contraccettivo a loro più idoneo al fine di avere una sessualità maggiormente consapevole, riducendo così il numero delle interruzioni di gravidanza –:
quali iniziative urgenti di competenza, oltre alle risorse necessarie, il Governo intenda intraprendere affinché la decisione assunta il 21 aprile 2023 dal Comitato prezzi e rimborso dell'Agenzia italiana del farmaco di rendere gratuita la contraccezione ormonale per tutte le donne sia resa finalmente operativa.
(3-00538)
(18 luglio 2023)
BONETTI, DEL BARBA, ENRICO COSTA, GADDA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
la seduta della Conferenza Stato-regioni del 12 luglio 2023 avrebbe dovuto approvare l'intesa sul Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025 e il calendario nazionale vaccinale, un provvedimento senza il quale sarà molto difficile realizzare, per esempio, il piano di vaccinazione contro l'influenza, fondamentale per la protezione dei più fragili;
il Piano nazionale di prevenzione vaccinale, in linea con i piani degli anni precedenti e coerentemente con quelli internazionali, ha come obiettivo l'armonizzazione delle strategie vaccinali per garantire alla popolazione, indipendentemente da regione, reddito e livello socio-culturale, i pieni benefìci della vaccinazione intesa come strumento di protezione sia individuale che collettiva;
il calendario, oltre a presentare l'offerta vaccinale gratuitamente prevista per fascia di età, contiene anche le vaccinazioni raccomandate per particolari categorie a rischio, nonché specifici obiettivi, tra i quali eliminare morbillo e rosolia e rafforzare la prevenzione delle malattie Hpv correlate;
gli organi di stampa hanno riferito che la Conferenza non ha approvato l'intesa per uno scontro tra le regioni e il Governo sulle risorse necessarie, in particolare a causa delle preoccupazioni delle regioni su come far fronte ai possibili maggiori costi che dovessero emergere e dell'indisponibilità del Governo a farsi carico di questa eventualità;
una recente indagine dell'Istituto Iard, su un campione di 5.600 adolescenti tra 13 e 19 anni, ha evidenziato che l'87 per cento degli intervistati considera «molto importante vaccinarsi», ma che oltre un terzo del campione risponde «non so/non ricordo» quando si chiede quali vaccinazioni abbia fatto, con punte oltre il 50 per cento per la difterite e la rosolia;
la stessa indagine evidenzia un alto livello di disinformazione sulle tempistiche di alcune vaccinazioni (per esempio, solo il 28 per cento sa che il richiamo per il tetano andrebbe effettuato ogni 10 anni) e che il 20 per cento non ricorda se si è vaccinato contro il papilloma virus, che è un vaccino che si fa proprio nell'adolescenza;
l'8 marzo 2023 il Parlamento ha approvato gli impegni della mozione n. 1-00061, tra i quali anche quello di «portare avanti una campagna di informazione e un'efficace organizzazione del sistema vaccinale, anche per garantire gli impegni assunti con l'Organizzazione mondiale della sanità per la vaccinazione contro l'Hpv» –:
quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire l'approvazione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale in tempo utile per le campagne del prossimo autunno, con quali risorse intenda sostenerlo e quali iniziative di informazione vaccinale siano in programma, con particolare riguardo alla prevenzione delle malattie Hpv correlate.
(3-00539)
(18 luglio 2023)
LOIZZO, MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
le Car-T sono terapie personalizzate contro il cancro che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali;
nel V report dell'Atmp forum si prevede un notevole incremento delle terapie avanzate e Car-T nel mercato europeo e, dunque, italiano. Attualmente, ben 91 terapie avanzate si trovano nella fase 3 degli studi clinici;
nel 2019, in sede di ammissione della prima Car-T alla rimborsabilità, l'Agenzia italiana del farmaco ha individuato i «criteri minimi» che i centri erogatori di queste terapie devono soddisfare, tra i quali: la certificazione del Centro nazionale trapianti in accordo con le direttive dell'Unione europea; l'accreditamento Jacie per trapianto allogenico comprendente unità clinica, unità di raccolta e unità di processazione; la disponibilità di un'unità di terapia intensiva e rianimazione; la presenza di un team multidisciplinare;
nell'ottica di favorire un più ampio ed equo accesso alle terapie in esame, si ritiene che debba essere riconsiderato il requisito sopra citato, relativo all'accreditamento Jacie per trapianto allogenico;
le Car-T, infatti, prevedono una procedura autologa (il paziente è il donatore delle cellule) e, in quanto tale, non necessitano dei processi e delle competenze che sono, invece, richiesti ad un centro che esegue trapianti allogenici, nei quali il donatore e il ricevente sono persone diverse, quali, ad esempio, la ricerca del donatore, la gestione della Gvhd ed altre tossicità legate al trapianto allogenico;
l'accreditamento Jacie per trapianto allogenico non rappresenta un criterio imprescindibile in altri Paesi europei, come Francia, Germania e Spagna;
criteri di selezione dei centri troppo stringenti possono creare differenziazioni a livello europeo, aumentando le barriere per i pazienti e connotando il nostro Paese come poco aperto alle innovazioni che la scienza mette a disposizione;
allo stesso modo, i suddetti criteri fanno sì che vi sia una distribuzione dei centri Car-T non equa sul territorio, costringendo alcuni pazienti a ricorrere necessariamente alla mobilità sanitaria, con conseguenti criticità – tra le altre – di ordine logistico ed economico –:
se il Ministro interrogato, nel rispetto dell'autonomia decisionale dell'Agenzia italiana del farmaco e delle competenti commissioni consultive, non ritenga di promuovere una rivalutazione del criterio in premessa, fondata su evidenze esclusivamente scientifiche, al fine di modificare i requisiti di accreditamento dei centri Car-T da trapianto allogenico a trapianto autologo, permettendo così un più esteso ed equo accesso a tali terapie in piena sicurezza per i pazienti nel territorio nazionale, come già accade nei principali Paesi europei.
(3-00540)
(18 luglio 2023)
LUPI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
con la dichiarazione congiunta del 9 dicembre del 2022 i Governi di Italia, Giappone e Regno Unito hanno esplicitato la loro intenzione di avviare il programma «Global combat air programme» (Gcap) per lo sviluppo di un velivolo caccia stealth di sesta generazione;
lo scopo dichiarato del programma è di sostituire l'Eurofighter in servizio con la Royal air force e l'Aeronautica militare italiana e il Mitsubishi F-2, in servizio con la forza aerea di autodifesa del Giappone, a partire dal 2035;
il programma Eurofighter, collaborazione multinazionale tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna, avviato nel 1983, ha visto il volo del primo prototipo nel 1994, l'avvio della produzione di serie nel 1998 e, da allora, ha consolidato una collaborazione di lungo termine fra i Paesi partner, che ha fornito significative opportunità di partenariato industriale e nel settore della difesa;
il velivolo Eurofighter costituisce oggi la spina dorsale della capacità di difesa aerea delle aeronautiche dei Paesi partner ed è un protagonista assoluto nelle operazioni Nato di vigilanza aerea ai confini est dell'Alleanza;
il velivolo citato rappresenta l'avanguardia tecnologica del settore grazie ai successivi ammodernamenti intervenuti nel tempo e, oltre ad aver consolidato numerosi contratti di vendita, possiede tuttora un considerevole potenziale di esportazione. Il consorzio che cura la produzione conta di mantenere il velivolo in attività fino al 2060 –:
quali siano i benefici legati allo sviluppo del nuovo programma «Global combat air programme» e quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per sviluppare il programma Eurofighter nel periodo di transizione verso l'avvio del «Global combat air programme», allo scopo di valorizzare le capacità tecnologiche all'avanguardia oggi disponibili.
(3-00541)
(18 luglio 2023)
FRATOIANNI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
nel 2022 la spesa militare mondiale ha raggiunto il record di 2.240 miliardi di dollari, ben 127 miliardi di dollari in più rispetto al 2021; quella europea è aumentata del 13 per cento (la maggiore crescita annuale in Europa dalla fine della «guerra fredda») e la spesa militare italiana è stata pari all'1,51 per cento del prodotto interno lordo;
l'aumento globale delle spese militari, troppo spesso giustificate come deterrente, è in realtà l'effetto e la causa dell'ampliarsi dei conflitti nel mondo, che secondo il Global peace index, negli ultimi 15 anni sono aumentati del 14 per cento, mentre il crollo del tasso di sicurezza è stato del 5,4 per cento nel mondo;
dalla stampa si apprende che nel prossimo documento programmatico pluriennale della difesa 2023-2025 verranno stanziati fondi per l'acquisto di carri Leopard 2A8, con un finanziamento sul bilancio del Ministero della difesa per circa 4 miliardi di euro a partire dal 2024, a fronte di un'esigenza complessiva stimata di circa 8 miliardi di euro;
circostanza confermata dalla Sottosegretaria Rauti che ha annunciato che l'esigenza nazionale, sommata alla necessità di rispettare gli impegni Nato e l'auspicato contributo del Paese alla postura di difesa dell'Alleanza, prefigura la dotazione di una componente pesante che superi i 250 carri, compresi i 125 carri Ariete che sono in fase di ammodernamento;
a ciò si aggiunge il completamento del programma (Nfs) con l'acquisto di ulteriori due sottomarini per la Marina, oltre ai due autorizzati dal Parlamento nel 2019. Il terzo U212 Nfs costerà 674 milioni di euro, verrà costruito da Fincantieri e sarà armato di siluri e di missili da crociera guidati (cruise) per sferrare attacchi in profondità contro bersagli terrestri. Il quarto, per il quale servirà un'altra specifica approvazione parlamentare, costerà 659 milioni di euro;
occorre rilevare che per l'acquisto del terzo sottomarino il Parlamento si è trovato a ratificare un accordo già siglato e formalizzato mesi prima e non è stato chiamato a fornire un parere preventivo come richiesto dalla normativa in materia;
il Ministro interrogato, a gennaio 2023, in audizione parlamentare, affermava che l'aiuto fornito all'Ucraina impone di ripristinare le scorte che servono per la difesa nazionale; a tali costi si aggiungono ora le ingenti cifre per acquistare i Leopard e i sottomarini –:
a quanto ammontino le spese e gli impegni dei programmi per armamenti nel triennio 2023-2025, nonché quelli previsti per gli esercizi successivi a questi e, nel caso di aumento degli stessi, a quali coperture il Governo intenda ricorrere.
(3-00542)
(18 luglio 2023)
BARELLI, NAZARIO PAGANO, ARRUZZOLO, BAGNASCO, BATTILOCCHIO, BATTISTONI, BENIGNI, DEBORAH BERGAMINI, CALDERONE, CANNIZZARO, CAPPELLACCI, CAROPPO, CASASCO, CATTANEO, CORTELAZZO, DALLA CHIESA, D'ATTIS, DE PALMA, FASCINA, GATTA, MANGIALAVORI, MARROCCO, MAZZETTI, MULÈ, NEVI, ORSINI, PATRIARCA, PELLA, PITTALIS, POLIDORI, ROSSELLO, RUBANO, PAOLO EMILIO RUSSO, SACCANI JOTTI, SALA, SORTE, SQUERI, TASSINARI, TENERINI e TOSI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
nel 2000 su iniziativa italiana fu lanciata ad Ancona l'Iniziativa adriatico-ionica quale foro politico per rafforzare la cooperazione tra le due sponde del Mar Adriatico e favorire l'integrazione europea della regione adriatico-balcanica nell'Unione europea;
anche grazie a tale foro l'Italia ha avuto un ruolo determinante nel lancio della strategia europea per la regione adriatico-ionica Eusair, che punta a favorire la coesione territoriale e ad armonizzare le politiche di sviluppo e di crescita all'interno di questa macroregione;
il Ministro interrogato ha presieduto ad Ancona il 10 luglio 2023 la IV riunione dei Ministri degli esteri di Italia, Croazia e Slovenia con l'obiettivo di favorire una più stretta cooperazione nell'Alto Adriatico;
l'Italia vanta solidi rapporti economico-commerciali con tutti i Paesi della regione adriatico-balcanica;
intervenendo al «Dubrovnik forum» l'8 luglio 2023, il Ministro interrogato ha ribadito che l'integrazione europea dei Balcani occidentali rappresenta una priorità strategica per la sicurezza nazionale dell'Italia, ancor più rilevante alla luce delle persistenti tensioni che si registrano nell'area, in particolare per quanto riguarda la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo e all'interno della Bosnia ed Erzegovina;
tra le sfide che l'Italia è chiamata a far fronte sotto il profilo della sicurezza rileva la gestione dei flussi migratori irregolari anche rispetto alla rotta balcanica, lungo la quale da inizio 2023 si registrano oltre 5.700 arrivi irregolari in Italia e più di 40.000 arrivi irregolari nell'Unione europea –:
quali iniziative di competenza abbia intenzione di intraprendere il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, per rafforzare la cooperazione tra le due sponde del Mar Adriatico in chiave di crescita e integrazione economica e in tema di gestione dei flussi migratori irregolari.
(3-00543)
(18 luglio 2023)
DELLA VEDOVA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
il 16 luglio 2023 a Tunisi è stato firmato un Memorandum d'intesa per un partenariato strategico e globale tra l'Unione europea e la Tunisia, basato su cinque pilastri: crescita economica, investimenti e commercio, energia e transizione verde, iniziative people-to-people, migrazione e mobilità. Tale accordo politico dovrà essere approvato dal Consiglio europeo all'unanimità e ratificato dai 27 Stati membri dell'Unione europea. Una somma di 255 milioni di euro iniziali è stata resa disponibile dall'Unione europea per finanziare successive intese «per mettere a terra gli obiettivi che ci siamo dati», per citare le parole del Presidente del Consiglio dei ministri. Altri 900 milioni di euro di aiuti sono vincolati al prestito da 1,9 miliardi di dollari del Fondo monetario internazionale, adesso bloccato a causa del rifiuto del Presidente Saied di accettare il programma di riforme e di ripristino dello Stato di diritto che il suo Paese deve impegnarsi a realizzare per ottenere, come da prassi, il prestito. Il Ministro interrogato ha dichiarato che il risultato rappresenta un successo della politica italiana;
l'esperienza recente di accordi nella regione volti a mettere a disposizione finanziamenti in vista di un controllo dei flussi migratori verso l'Italia e l'Europa mostra l'inefficacia di questo approccio, come dimostra il numero straordinariamente elevato nel 2023 di sbarchi di migranti provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo –:
se possa precisare in che cosa si sostanzi il successo della politica italiana che ha trascinato l'Unione europea a consegnare un pacchetto di aiuti a un autocrate che non dimostra alcuna volontà di introdurre le misure economiche necessarie per evitare il default, di avviare un dialogo inclusivo con la popolazione, di rilasciare dalle prigioni cittadini arbitrariamente arrestati, di introdurre una gestione dei migranti rispettosa del diritto e della dignità umana.
(3-00544)
(18 luglio 2023)
FOTI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, CALOVINI, TREMONTI, CAIATA, DI GIUSEPPE, LOPERFIDO, MURA, POZZOLO e ANGELO ROSSI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
domenica 16 luglio 2023 il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio olandese Mark Rutte, insieme al Presidente della Tunisia Kaïs Saïed, hanno concordato di attuare il pacchetto di partenariato globale annunciato congiuntamente l'11 giugno 2023;
il Memorandum d'intesa copre cinque pilastri: stabilità macroeconomica, commercio e investimenti, transizione energetica verde, rapporti tra i popoli e migrazione e sarà attuato attraverso i vari filoni di cooperazione tra l'Unione europea e la Tunisia, seguendo i regolamenti e le procedure applicabili;
il rafforzamento del dialogo politico e programmatico all'interno del Consiglio di associazione Unione europea-Tunisia entro la fine 2023 offrirà un'importante opportunità per rinvigorire i legami politici e istituzionali, con l'obiettivo di affrontare insieme le sfide internazionali comuni e preservare l'ordine basato sulle regole;
le parti hanno convenuto sul fatto che il fenomeno migratorio debba essere inteso attraverso un nesso migrazione/sviluppo, consentendo di evidenziare i benefìci della migrazione medesima in termini di sviluppo economico e sociale e di avvicinamento dei popoli, nonché di porre rimedio alle cause profonde della migrazione irregolare;
le due parti sono d'accordo nel promuovere lo sviluppo nelle aree svantaggiate ad alto potenziale migratorio, sostenendo l'occupabilità dei tunisini vulnerabili, in particolare attraverso un aiuto finanziario supplementare alla formazione professionale, al lavoro e all'iniziativa privata, per migliorare la gestione delle frontiere tunisine e fornire un maggiore supporto al rimpatrio e alla riammissione dall'Unione europea dei cittadini tunisini in situazione irregolare, impegnandosi a collaborare per il loro reinserimento socio-economico in Tunisia;
è stata, inoltre, condivisa la priorità di combattere la migrazione irregolare per evitare la perdita di vite umane, nonché di sviluppare canali per la migrazione regolare;
come annunciato dal Presidente del Consiglio dei ministri italiano, domenica 23 luglio 2023 a Roma si terrà la Conferenza internazionale sulla migrazione alla quale parteciperanno, insieme al Presidente tunisino Kaïs Saïed, diversi Capi di Stato e di Governo dei Paesi mediterranei, al fine di avviare ufficialmente un percorso in grado di consentire un'alleanza diversa dal passato nella lotta alla migrazione irregolare –:
quali ulteriori iniziative, in ambito di Unione europea e internazionale, il Governo intenda intraprendere al fine di proseguire nella lotta alla migrazione clandestina, nell'interesse sia dell'Unione europea che della Tunisia, nonché degli altri Paesi del Mediterraneo.
(3-00545)
(18 luglio 2023)