TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 161 di Mercoledì 13 settembre 2023

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   SANTILLO, FENU, FRANCESCO SILVESTRI, BALDINO, AURIEMMA e CAPPELLETTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   mentre il Governo a giudizio degli interroganti continua la campagna denigratoria sul superbonus, migliaia di cittadini e imprese attendono ancora di sapere quale sarà la sorte degli incentivi edilizi al fine di valutare come proseguire i lavori bloccati da mesi;

   le risonanti dichiarazioni sul superbonus, addirittura qualificato dalla Presidente del Consiglio dei ministri Meloni come la «più grande truffa ai danni dello Stato», e l'adozione di provvedimenti lacunosi (come da ultimo dimostra la proroga concessa per i soli edifici unifamiliari, con esclusione dei condomini) hanno come unico effetto quello di confondere gli addetti ai lavori, alimentando l'incertezza e bloccando gli investimenti in essere;

   nel drammatico scenario cui si è giunti, l'unica certezza è data dall'impatto positivo che il superbonus ha avuto sul prodotto interno lordo e sulla dinamica debito/prodotto interno lordo negli anni passati;

   impatto positivo certificato non solo da autorevoli centri studi nazionali (Ufficio centrale di bilancio, Banca d'Italia, Nomisma, Fondazione nazionale dei Commercialisti), ma anche in ambito europeo: le previsioni economiche d'estate presentate dalla Commissione europea mettono in rilievo come il rallentamento della crescita economica dell'Italia registrato nel 2022 sia stato diretta conseguenza dell'eliminazione degli incentivi straordinari e temporanei per le ristrutturazioni edilizie decisi durante la pandemia, che hanno spinto fortemente l'attività edilizia negli ultimi due anni;

   l'esigenza di avere quanto prima certezza sul futuro degli incentivi edilizi è oggi ancor più importante in considerazione della confidente ripresa del mercato delle cessioni come risulta dal recente comunicato di Poste italiane, che ha annunciato la riapertura del canale di acquisto dei crediti, nonché dalle operazioni di acquisto (pubblicate in Gazzetta ufficiale) da parte di diversi operatori di mercato, anche con riferimento a crediti futuri, a dimostrazione della fiducia che il mercato privato riserva (ancora) nella prosecuzione delle misure e nella riattivazione del meccanismo di cessione;

   del resto non potrebbe essere diversamente se solo si rammentano le richieste che le attuali forze di maggioranza avanzavano nei confronti dei precedenti Governi, tutte finalizzate a preservare, snellire e prorogare (addirittura fino al 2025) la vigenza dei bonus edilizi e, in particolare, del superbonus –:

   se confermi la proroga al 2024 del superbonus 110 per cento, con particolare riguardo agli interventi relativi a condomini, e, in generale, quali siano le intenzioni del Ministro interrogato in merito alla proroga dei bonus edilizi e alla riattivazione della cessione dei crediti, considerate anche le richieste che solo un anno fa avanzava l'attuale maggioranza di Governo.
(3-00631)

(12 settembre 2023)

   MAURI, BONAFÈ, SCHLEIN, CUPERLO, FORNARO, FERRARI, GHIO e CASU. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la situazione dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano si sta aggravando di giorno in giorno, mentre assessori e sindaci sono costretti a trovare ogni settimana una collocazione a centinaia di minori non accompagnati, sempre più giovani, senza disporre degli strumenti adeguati a fronteggiare una situazione così complessa;

   i dati del Ministero dell'interno segnalano la presenza di 21.000 minori stranieri non accompagnati;

   a fronte di questi numeri, per i minori stranieri non accompagnati sono solo 6.300 i posti del sistema di accoglienza e integrazione e 1.700 i posti dei centri di accoglienza straordinaria;

   i restanti posti sono attivati straordinariamente da comuni e prefetture e rimborsati dallo Stato per 100 euro pro capite/pro die, con un aggravio di costi rispetto ai rimborsi per i posti del sistema di accoglienza e integrazione e per quelli dei centri di accoglienza straordinaria;

   allo stato attuale, dunque, le strutture dedicate ai minori stranieri non accompagnati sono sature e le richieste di attivazione di nuovi centri non sono state ascoltate;

   alla luce di quanto riportato desta particolare preoccupazione il fatto che, tra l'altro, il numero di minori collocati temporaneamente in strutture per adulti cresce di giorno in giorno, mentre i tempi di queste permanenze improprie si stanno notevolmente allungando;

   sono ormai diversi mesi che l'Anci chiede l'attivazione di centri governativi di primissima accoglienza, almeno uno per regione, nonché un adeguamento della capacità della rete del sistema di accoglienza e integrazione per i minori stranieri non accompagnati per almeno 5.000 posti, nonché risorse adeguate alla vulnerabilità e all'età dei minori, con l'ampliamento urgente della disponibilità delle strutture autorizzate che coinvolga anche le regioni;

   molti comuni hanno ormai in accoglienza un numero di minori stranieri non accompagnati sproporzionato rispetto alle dimensioni dell'ente locale e alle sue capacità economico-finanziarie;

   il numero dei posti del sistema di accoglienza e integrazione per minori esistenti è largamente insufficiente per far fronte all'attuale domanda. Anche perché molti comuni, anche di media e grande dimensione, non li hanno mai attivati;

   è necessario introdurre il principio dell'obbligatorietà di un numero minimo di posti del sistema di accoglienza e integrazione per minori per tutti i comuni, in ragione di alcuni parametri come il numero di abitanti e la capacità economico/finanziaria –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare per rispondere alle molte criticità sollevate e, in particolare, se e quali nuovi centri di primissima accoglienza intenda attivare, se e come intenda potenziare la rete del sistema di accoglienza e integrazione per minori, anche rendendone obbligatoria l'istituzione, e se intenda impegnare la struttura di missione del Ministero dell'interno per rendere operativo ed equilibrato il riparto, riassegnando alle prefetture i minori stranieri non accompagnati in caso di rintraccio presso altro territorio.
(3-00632)

(12 settembre 2023)

   MAGI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'anno 2022 dal confine orientale hanno fatto ingresso circa 14.000 cittadini stranieri, la gran parte dei quali afghani in chiara situazione di bisogno;

   secondo i dati in possesso dell'interrogante, gli accessi da quella che è definita la «rotta balcanica» rappresentano circa il 10 per cento degli ingressi dei migranti in Italia; non sono tuttavia noti i dati precisi riguardanti gli effettivi arrivi dal confine orientale, che non vengono computati all'interno del cruscotto giornaliero pubblicato sul sito del Ministero dell'interno;

   in occasione di una recente visita di monitoraggio operata dall'interrogante a Trieste e Gorizia, è stato possibile accertare come la situazione in quelle zone sia di estrema criticità in termini di mancata accoglienza. A Trieste, ad esempio, centinaia di richiedenti asilo attendono mesi prima di essere inseriti nel sistema di prima accoglienza ed essere redistribuiti nelle strutture disponibili su tutto il territorio nazionale;

   una situazione di generale sovraffollamento e degrado è registrata in strutture a diretta gestione del Ministero dell'interno, dove si registra la mancanza di qualsivoglia minimo requisito di agibilità e rispetto delle normative in materia igienico-sanitaria e la mancanza di qualsiasi tutela dei diritti umani riconosciuti dalle convenzioni internazionali cui l'Italia è parte: come nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gradisca ove è collocato un numero di ospiti che risulta il triplo della capienza massima prevista;

   la mancanza di un piano adeguato di redistribuzione comporta non solo l'abbandono in strada, ma anche il sovraffollamento dei centri deputati alla prima risposta per gli arrivi, che implica una costante situazione di crisi che, pur essendosi aggravata durante l'estate che sta volgendo al termine, risponde in generale ad una carenza e a una difficoltà strutturale dell'intero sistema;

   la mancanza di qualsiasi tipo di programmazione comporta l'incapacità delle strutture deputate all'accoglienza in Friuli Venezia Giulia ad accettare ulteriori richiedenti asilo anche in virtù del fatto che questo comporterebbe una sproporzione tra questi territori e il resto della penisola, con gravi disfunzioni organizzative del fenomeno degli arrivi dalla «rotta balcanica»;

   il Governo secondo l'interrogante non sembra in grado di dare risposte efficaci in materia di accoglienza o anche di mera gestione degli arrivi, il che rischia di aggravarsi se considerato quanto previsto dagli organismi internazionali che prevedono un cospicuo aumento degli arrivi da quel versante –:

   perché non siano resi pubblici i dati concernenti gli arrivi dalla frontiera orientale e come intenda il Governo organizzare la prima accoglienza e predisporre un piano di redistribuzione di quanti arrivano sul territorio nazionale dalla rotta balcanica.
(3-00633)

(12 settembre 2023)

   MOLINARI, IEZZI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si apprende da articoli di stampa, il Governo e il Ministero dell'interno avrebbero intenzione di intervenire sul fenomeno sempre più diffuso dei giovani immigrati che arrivano nel nostro Paese e che si dichiarano minorenni, pur non essendolo, con lo scopo di godere dei particolari benefici previsti dalla legislazione italiana per chi si trovi in tale condizione;

   questo fenomeno, come dimostrano anche i numeri di seguito riportati, sarebbe letteralmente esploso negli ultimi anni, alimentato anche dalla procedura prevista dalla legge 7 aprile 2017, n. 47, che si basa di fatto, mancando spesso i documenti anagrafici, su una semplice autocertificazione da parte dell'interessato e/o in complesse attività di equipe multidisciplinari, rivelandosi negli anni assolutamente insufficiente, oltre che particolarmente onerosa;

   stando ai dati pubblicati sul sito del Ministero dell'interno all'11 settembre 2023 sarebbero 11.630 i presunti minori stranieri arrivati in Italia via mare, di cui circa mille solo negli ultimi dieci giorni, e di questi, sempre in base a stime ministeriali riportate dai giornali, il 70 per cento si dichiarerebbe diciassettenne, dato che già di per sé ha suscitato qualche legittimo sospetto;

   ad alimentare i sospetti anche diverse inchieste giornalistiche che hanno raccolto le testimonianze di alcuni operatori umanitari impegnati in prima linea nell'accoglienza, tra cui fonti vicine alla Caritas italiana, i quali hanno raccontato che molti immigrati non accompagnati affermano di essere minorenni anche se poi viene spesso accertato che così non è, con ciò sottraendo nel frattempo risorse e servizi che andrebbero invece destinati a chi si trova effettivamente in stato di vulnerabilità per la minore età;

   l'iniziativa annunciata di procedere ad una revisione della normativa in vigore in materia di accertamento dell'età dei minori stranieri non accompagnati per stabilire chi effettivamente e legittimamente ha diritto alle specifiche tutele previste dall'ordinamento italiano rappresenterebbe anche l'occasione per dare finalmente una risposta concreta agli operatori umanitari e, soprattutto, ai sindaci e agli amministratori locali che da tempo chiedono un suo adeguamento, essendo quotidianamente in prima linea e alle prese con un fenomeno di sempre più difficile gestione –:

   quali iniziative intenda assumere per procedere ad una modifica dell'attuale normativa in materia di minori stranieri non accompagnati, con particolare riguardo alle procedure che attualmente regolano l'accertamento dell'età, disciplinate dalla legge 7 aprile 2017, n. 47.
(3-00634)

(12 settembre 2023)

   ZARATTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   a Parco verde di Caivano, quartiere maledetto della camorra e dello spaccio, un «branco di lupi cattivi» ha stuprato ripetutamente due ragazzine di 10 e 12 anni: violenze brutali riprese con i cellulari;

   la vicenda, nell'incredulità generale e in quella che appare l'indifferenza degli organi preposti, ha suscitato forte indignazione nell'opinione pubblica, ma solo l'appello accorato di don Patriciello – prete anti-clan – a giudizio degli interroganti «sveglia» il torpore del Governo, e così a fine agosto 2023 il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e il Ministro interrogato si recano a Caivano affermando: «lo Stato ha fallito», ma «in tempi brevi ci sarà una bonifica radicale»;

   il sacerdote poi ha affermato: «ha preso degli impegni e noi le crediamo. Abbiamo un desiderio grande di applaudire, ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare»;

   il 5 settembre 2023 c'è stato un blitz con 400 agenti delle forze dell'ordine, un intervento annunciato, che non ha portato nessun effetto oltre il sequestro di qualche arma, droga e contanti che per una piazza di spaccio sono spiccioli. La camorra ha avuto tutto il tempo di mettere al sicuro quello che non doveva essere trovato;

   Caivano, come altre realtà in Italia, ha bisogno di interventi strutturali e permanenti, non operazioni propagandistiche e una tantum;

   il 7 settembre 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà e alla criminalità giovanile, misure tutte repressive, mentre Caivano chiede: giustizia, lavoro, istruzione, servizi e sicurezza;

   a dimostrazione di quanto il blitz annunciato non avesse intimorito le organizzazioni criminali a Caivano, sempre a Parco verde la camorra ha continuato a sfidare le istituzioni, prima gambizzando un uomo, poi sparando all'impazzata con mitra e pistole: la classica «stesa»;

   ancora una volta don Patriciello dichiara: «il pensiero va ai bambini, agli anziani, agli ammalati che sono ancora terrorizzati. Tanti sono prigionieri in casa e non escono più»;

   è facile comprare armi, bastano un paio di click e 500 euro per comprare Kalashnikov AK-47, fucile, granate, una pistola. Basta fare un giro su black market guns, uno dei numerosi negozi virtuali di armi che popolano il dark web –:

   quali siano i dati in possesso del Ministro interrogato sul traffico illegale di armi che si svolge on line e nelle piazze reali e, conseguentemente, quali interventi strutturali e permanenti abbia messo in cantiere per rendere Caivano, come altre realtà di degrado sociale, luoghi sicuri e vivibili.
(3-00635)

(12 settembre 2023)

   FOTI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, URZÌ, KELANY, DE CORATO, MICHELOTTI, MURA e SBARDELLA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   lo stupro di due bambine da parte di un gruppo di adolescenti dell'hinterland napoletano è solo l'ultimo tragico caso di cronaca nera che ha visto protagonista il Parco verde di Caivano, quartiere sotto il controllo della criminalità organizzata e una delle più grandi piazze di spaccio di droga in Europa;

   il 31 agosto 2023 il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in occasione della sua partecipazione a Caivano alla riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha espresso la propria «solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano» e ha affermato che «il messaggio principale che noi vogliamo dare è che in Italia non possono esistere zone franche ed è un messaggio che diamo qui, ma il Parco verde di Caivano non è l'unico territorio che versa in queste condizioni. Sono molti, come noi sappiamo, i territori che versano in queste condizioni, il messaggio è rivolto alle tante Caivano d'Italia»;

   il 5 settembre 2023 si è svolta nel Parco verde e nelle località limitrofe una vasta operazione di carabinieri, polizia e Guardia di finanza, un controllo straordinario ad «alto impatto» svolto in contemporanea da oltre quattrocento agenti che hanno eseguito numerose perquisizioni e identificazioni di persone e veicoli sospetti, nonché controlli amministrativi finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del codice della strada e delle condizioni di salubrità ambientale ed igienico-sanitaria dei vari immobili, effettuati anche con ausilio della polizia metropolitana;

   al blitz di Caivano hanno fatto seguito altre due vaste operazioni interforze con modalità «alto impatto» nelle città di Roma e Napoli, rispettivamente nel quartiere di Tor Bella Monaca e nei cosiddetti Quartieri spagnoli, nelle quali sono stati impegnati ottocento operatori della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza;

   gli interventi delle forze dell'ordine sono volti a ripristinare la legalità in zone ad alta densità criminale e a garantire ai cittadini una rafforzata presenza sul territorio «affinché in Italia non ci siano più zone franche» e ad essi hanno fatto e faranno seguito specifici interventi anche normativi, nonché la nomina di un apposito commissario straordinario;

   nelle scorse notti, nel Parco verde di Caivano hanno nuovamente avuto luogo gravi episodi di violenza con l'obiettivo di intimidire la popolazione e contrastare lo sforzo dello Stato di bonificare i territori –:

   quali ulteriori iniziative il Governo intenda assumere al fine di contrastare la criminalità organizzata e restituire tutti i territori alla legalità, eliminando definitivamente le cosiddette zone franche.
(3-00636)

(12 settembre 2023)

   ENRICO COSTA, DEL BARBA, GADDA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a parere degli interroganti sono innumerevoli e palesi le violazioni del decreto legislativo n. 188 del 2021 che ha recepito la direttiva dell'Unione europea sulla presunzione di innocenza;

   dal mancato rispetto del divieto di assegnare ai procedimenti penali denominazioni lesive della presunzione di innocenza alla violazione della norma che impone al procuratore della Repubblica di mantenere i rapporti con gli organi di informazione esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa, alla norma che stabilisce che la determinazione di procedere a conferenze stampa sia assunta con atto motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che la giustificano; enormi violazioni si sono palesate, inoltre, in merito alla diffusione di informazioni sui procedimenti penali da parte delle forze di polizia, consentita solo quando strettamente necessaria per la prosecuzione delle indagini o quando ricorrono altre specifiche ragioni di interesse pubblico; in tali casi, il procuratore della Repubblica può autorizzare gli ufficiali di polizia giudiziaria a fornire, tramite comunicati ufficiali oppure conferenze stampa, informazioni sugli atti di indagine compiuti o ai quali hanno partecipato; l'autorizzazione è rilasciata con atto motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che lo giustificano;

   la legge n. 71 del 2022, recante deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario, ha inoltre disposto la modifica dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo n. 19 del 2006, inserendo tra gli illeciti disciplinari la violazione delle norme illustrate;

   il Governo si è impegnato, con l'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/00547-A/009 e con la mozione n. 1-00094, a prevedere che l'ispettorato generale del Ministero della giustizia effettui un monitoraggio degli atti motivati dei procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza dell'interesse pubblico che giustifica l'autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti –:

   quale sia lo stato di attuazione della normativa riportata, in particolare se il Governo abbia effettuato il citato monitoraggio e se siano state avviate azioni disciplinari nonché se, anche sulla base degli esiti del monitoraggio, intenda avvalersi della facoltà di adottare, entro il 14 dicembre 2023, un decreto legislativo recante correttivi e integrazioni al decreto legislativo n. 188 del 2021 contenente norme tese a scongiurare le violazioni indicate in premessa e ad istituire – per garantire il rispetto del principio della presunzione di innocenza – il divieto di pubblicazione dell'ordinanza di custodia cautelare (modificando l'articolo 114 del codice di procedura penale) finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare.
(3-00637)

(12 settembre 2023)

   LUPI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la Commissione europea, il 14 luglio 2023, nell'ambito della procedura d'infrazione (4081)2016 «Compatibilità con il diritto dell'Unione europea della disciplina nazionale che regola il servizio prestato dai magistrati onorari», ha deciso di emettere parere motivato ai sensi dell'articolo 258, comma 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, segnalando la non conformità della normativa italiana alla normativa dell'Unione europea, con riguardo alle condizioni di lavoro dei magistrati onorari;

   in particolare, allo stato dei fatti, si riscontra un trattamento meno favorevole per i magistrati onorari, rispetto all'omologo comparabile, in relazione alle seguenti condizioni d'impiego: indennità in caso di malattia, infortunio e gravidanza; iscrizione alla gestione separata presso Inps o a cassa forense, in luogo del fondo Inps per gli omologhi professionali; modalità e livelli retributivi; trattamento fiscale; ferie annuali retribuite dei giudici onorari che hanno assunto le funzioni prima del 15 agosto 2017; mancata adozione di misure idonee a sanzionare il ricorso abusivo alla successione di rapporti a tempo determinato;

   la Commissione europea ha concluso che la categoria comparabile, unica, ai fini della parità di trattamento nelle condizioni di impiego, comprese le modalità e il livello di retribuzione, sia quella dei giudici togati e, conseguentemente, i magistrati onorari hanno il diritto di non essere trattati in modo meno favorevole;

   allo Stato italiano è stato indicato il termine di 60 giorni per adottare tutte le disposizioni necessarie per conformarsi al suddetto parere e, decorso tale termine, la Commissione europea potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea;

   stante l'interesse dimostrato, già in altre sedi, da parte del Governo sul tema in questione, va considerato che i magistrati onorari sono una risorsa irrinunciabile e costituiscono un pilastro della giurisdizione di primo grado, ove amministrano oltre la metà del contenzioso, con punte del 90 per cento nel settore requirente –:

   quale sia, in questo quadro, lo stato di attuazione della riforma – nei termini e nei tempi indicati dalla Commissione europea – e quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere per adeguarsi a quanto dalla stessa stabilito, per favorirne la piena realizzazione.
(3-00638)

(12 settembre 2023)

   PAOLO EMILIO RUSSO, BARELLI, DEBORAH BERGAMINI, NAZARIO PAGANO, ARRUZZOLO, BAGNASCO, BATTILOCCHIO, BATTISTONI, BENIGNI, CALDERONE, CANNIZZARO, CAPPELLACCI, CAROPPO, CASASCO, CATTANEO, CORTELAZZO, DALLA CHIESA, D'ATTIS, DE PALMA, FASCINA, GATTA, MANGIALAVORI, MARROCCO, MAZZETTI, MULÈ, NEVI, ORSINI, PATRIARCA, PELLA, PITTALIS, POLIDORI, ROSSELLO, RUBANO, SACCANI JOTTI, SALA, SORTE, SQUERI, TASSINARI, TENERINI e TOSI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua nelle persone, prima ancora che nelle tecnologie, il motore del cambiamento e dell'innovazione nella pubblica amministrazione;

   a tal proposito, lo sviluppo delle competenze dei dipendenti pubblici rappresenta, insieme al recruiting, alla semplificazione e alla digitalizzazione, una delle principali direttrici;

   il Ministro interrogato nelle linee programmatiche, illustrate il 13 dicembre 2022, ha precisato che: «dobbiamo lavorare sulla formazione ed essere capaci di costruire dei percorsi di formazione che siano adeguati alle esigenze dell'organizzazione» –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze del personale pubblico.
(3-00639)

(12 settembre 2023)

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