TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 167 di Mercoledì 27 settembre 2023

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   PROVENZANO, AMENDOLA, BOLDRINI, PORTA, QUARTAPELLE PROCOPIO, FERRARI, GHIO, FORNARO e CASU. – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. – Per sapere – premesso che:

   nel suo intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Presidente del Consiglio dei ministri Meloni ha nuovamente parlato del «Piano Mattei per l'Africa», quale «alternativa seria al fenomeno della migrazione di massa, un'alternativa fatta di lavoro, (...) e percorsi di migrazione legale e concordata (...) Saremo i primi a dare il buon esempio con il “Piano Mattei per l'Africa”»;

   nella medesima occasione ha affermato che «non consentirò che l'Italia diventi il campo profughi d'Europa», ma nell'ultimo decreto-legge approvato dal Governo, alla luce del precipitare dell'emergenza migratoria e del fallimentare esito dell'accordo – che gli interroganti ritengono inaccettabile sul piano della tutela della democrazia, nonché del rispetto dei diritti umani – con la Tunisia, ha previsto la realizzazione di nuovi 12 centri per il rimpatrio, la cui realizzazione sarà affidata al Ministero della difesa, per un onere di 20 milioni di euro per il 2023;

   ancora, la Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato che «condizioni migliori, stabilizzazione politica, crescita in Africa sono gli strumenti che in prospettiva possono contenere le partenze», ma nella legge di bilancio per il 2023 sono stati tagliati i fondi alla cooperazione allo sviluppo, ferma allo 0,31 per cento, allontanando sempre più la possibilità per l'Italia di raggiungere l'obiettivo dello 0,70 per cento entro il 2030, come indicato dall'obiettivo 17 dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile;

   una scelta politica confermata dalla lettura degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione relativi al 2023, che registra una riduzione di quasi 50 milioni di euro rispetto a quanto fissato dal Governo Draghi; tutto ciò si ripercuote negativamente su tutti i soggetti che partecipano alla cooperazione italiana: organizzazioni non governative, imprese ed enti territoriali;

   nel discorso di insediamento alle Camere, il 25 ottobre 2023, la Presidente del Consiglio dei ministri annunciò per la prima volta il citato «Piano Mattei per l'Africa», indicandolo quale «modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell'area sub-sahariana»;

   a tutt'oggi, nessuno ha mai potuto verificare i reali contenuti di detto piano, nonostante i reiterati annunci in tutti i consessi internazionali e negli incontri bilaterali con i rappresentanti dei Paesi africani –:

   quali siano i tempi reali di definizione del suddetto «Piano Mattei» – anche adottando le iniziative di competenza per prevedere una concreta discussione dello stesso con il Parlamento –, esplicitando in particolare l'ammontare delle risorse finanziarie per la sua realizzazione, già a valere sul disegno di legge di bilancio per il 2024.
(3-00665)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   BOSCHI, BENZONI, GADDA, CARFAGNA, DEL BARBA, ENRICO COSTA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la manovra di bilancio per il 2023 ha rimandato a data da destinarsi il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti, concedendo soltanto un bonus accessorio una tantum che prevede l'erogazione, per il solo anno in corso, di un emolumento da corrispondere in tredici mensilità in misura dell'1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza;

   le risorse stabili per i rinnovi dei contratti 2022-2024 dei settori pubblici sono state quasi azzerate e, sempre in base alla legge di bilancio per il 2023, il nuovo piano gestionale dedicato al contratto collettivo nazionale di lavoro 2025-2027 – che prevede l'erogazione una tantum di cui si è detto con una dotazione pari a 1 miliardo di euro – non dispone di ulteriori altre risorse per il 2024 e il 2025;

   a ciò si aggiunga che i pagamenti dell'indennità relativi al 2023 sono partiti solamente nel mese di agosto;

   tra i settori in attesa di rinnovo vi sono comparti di importanza strategica per il funzionamento dei servizi del Paese, come quello sanitario e quello della sicurezza;

   solo a titolo di esempio, vale ricordare come si sia in trattativa per il rinnovo del contratto dei medici del Servizio sanitario nazionale 2018/2021, che il contratto per il personale non dirigente della Polizia di Stato sia scaduto da oltre 20 mesi e che anche l'area negoziale della dirigenza della Polizia di Stato per i trienni 2018-2020 e 2021-2023 sia ancora da rinnovare e che, pur se in parte finanziata, le risorse disponibili appaiano assolutamente inadeguate;

   in attesa dell'approvazione della nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, si parla di una mera riproposizione del bonus una tantum per i dipendenti pubblici anche nel 2024 nella legge di bilancio, anche perché in caso contrario i dipendenti subirebbero nei fatti una decurtazione dello stipendio a fronte di una preoccupante dinamica di crescita dei prezzi –:

   se in sede di redazione del disegno di legge di bilancio intenda prevedere opportuni stanziamenti sulle risorse stabili, tali da consentire di dare celermente seguito alle procedure connesse al rinnovo della contrattazione collettiva nazionale per il settore pubblico.
(3-00666)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   LUPI, ROMANO, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, SEMENZATO e TIRELLI. – Al Ministro dell'economia e delle finanze. – Per sapere – premesso che:

   il 14 settembre 2023 la Banca centrale europea ha dato seguito a quanto già annunciato, procedendo all'aumento dei tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale;

   i tassi di interesse risultano dunque così variati: sui rifinanziamenti principali del 4,50 per cento, sui depositi si registra un massimo storico del 4 per cento, sui prestiti marginali del 4,75 per cento;

   uno dei motivi principali del rialzo è insito nelle proiezioni sull'andamento dell'inflazione rivisto al ribasso, nonché sull'indebitamento della domanda interna dovuto all'aumento dei prezzi e alla crescita di mutui e prestiti;

   un quadro così complesso non può che portare, come già sta succedendo in Germania, alla recessione;

   l'aumento dei tassi di interesse sta già avendo un impatto diretto sul mercato immobiliare, che sta subendo un forte rallentamento;

   l'impatto di politiche monetarie più restrittive, infatti, si traduce facilmente in un rallentamento degli investimenti e in una conseguente contrazione immobiliare;

   il mercato immobiliare italiano, in base ai dati del volume «Gli immobili in Italia 2023», rilasciato in collaborazione con il Ministero dell'economia e delle finanze, ha un valore di circa 37,7 miliardi di euro;

   l'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle entrate segnala, inoltre, per il periodo aprile-giugno 2023 una flessione del 16 per cento delle compravendite, con una crescita dei prezzi a livello congiunturale del 2 per cento e a livello tendenziale dello 0,78 per cento, con rallentamenti più significativi concentrati soprattutto nelle grandi città;

   si riscontra altresì, a causa dell'aumento insostenibile delle rate a tasso variabile, un calo generalizzato nella richiesta dei mutui e, in particolare, dei «mutui prima casa», che sono passati dal 72,9 per cento del 2022 al 56,2 per cento del 2023;

   il risultato in breve tempo si traduce in una maggiore concentrazione di proprietà immobiliari nelle mani di pochi, grandi, investitori stranieri, come sta avvenendo già in città come Roma, Milano o Trieste;

   l'aumento dei tassi di interesse porta, inoltre, ad un innalzamento incontrollato dei prezzi delle materie prime e dei beni di consumo a danno delle imprese;

   dai dati prodotti da Infocamere è possibile riscontrare come in Italia siano fallite 309.480 aziende nel 2021 e 326.372 aziende nel 2022; in particolare, a chiudere sono le aziende più giovani con tasso del 28,3 per cento nel Mezzogiorno d'Italia –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere per contrastare gli effetti dell'aumento dei tassi di interesse che colpiscono il mercato immobiliare e i prezzi delle materie prime, al fine di tutelare i consumatori italiani e le imprese.
(3-00667)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   BORRELLI, ZANELLA, GRIMALDI, BONELLI, DORI, EVI, FRATOIANNI, GHIRRA, MARI, PICCOLOTTI e ZARATTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo i dati riportati nella memoria depositata dall'Agenzia delle entrate nel corso dell'audizione del 17 luglio 2023 presso la Commissione finanze e tesoro del Senato della Repubblica relativi al cosiddetto «magazzino dei ruoli», circa 23 milioni di contribuenti italiani devono al fisco la cifra monstre di 1.153 miliardi di euro, di cui solo il 10 per cento (114 miliardi) esigibili, mentre il restante 90 per cento (1.039 miliardi) di difficile recupero e già, peraltro, al netto degli importi annullati a seguito di precedenti edizioni di definizione agevolata;

   a fronte di tale esposizione debitoria gli italiani evasori hanno potuto confidare negli ultimi dodici mesi di Governo del centro-destra su ben tredici misure di clemenza fiscale, tra cui: rottamazione della cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro affidate alla riscossione dal 2000 al 2015; rottamazione delle multe stradali; condono sui guadagni da criptovalute; sconto sulle controversie tributarie pendenti al 1° gennaio 2023; rinuncia agevolata alle controversie tributarie; modalità di pagamento agevolato per gli avvisi bonari; irregolarità formali da denuncia dei redditi sanate con il pagamento di 200 euro; sanzioni ridotte per gli atti di accertamento; definizione agevolata per liti pendenti; sconti e pagamenti rateali per i ravvedimenti; regolarizzazione dei versamenti senza sanzioni o interessi; condono per società calcistiche; condono penale per chi è stato già condonato per reati tributari;

   alle suddette misure condonistiche sembra aggiungersi quella annunciata nelle ultime ore dallo stesso Governo e contenuta nell'emanando decreto-legge «energia», rivolta a commercianti e autonomi titolari di partita Iva che hanno commesso una o più violazioni e che agevolerebbe l'emersione di base imponibile derivante dalle violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi commesse tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023, dietro il pagamento entro il 15 dicembre 2023 delle maggiori imposte dovute, gli interessi e solo un diciottesimo delle multe previste, con una soglia minima di 2.000 euro;

   la decisione, che sembra ricondursi a giudizio degli interroganti al disperato tentativo del Governo di reperire «tesoretti» in vista della manovra di bilancio per il 2024, rischia di andare ad esacerbare il conflitto sociale tra chi le tasse non può evaderle e chi invece è incoraggiato a farlo –:

   se non ritenga di dover abbandonare per il futuro qualsiasi approccio che preluda a riforme fiscali regressive e a qualsiasi forma di definizione agevolata o di tipo condonistico, manifestando in tal modo una chiara presa di posizione a difesa della funzione sociale del fisco.
(3-00668)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   BARABOTTI, MOLINARI, MONTEMAGNI, NISINI, ZIELLO, BILLI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MORRONE, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1 della legge n. 426 del 1998 ha individuato tra i siti di bonifica di interesse nazionale quello di «Massa-Carrara», attesi l'insostenibile livello di inquinamento, l'elevata compromissione delle diverse matrici ambientali e il conseguente pericolo per la salute della collettività;

   con decreto ministeriale del 21 dicembre 1999 è stata definita la perimetrazione del sito di interesse nazionale di Massa-Carrara per sottoporre l'area ad interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e monitoraggio;

   con decreto del 29 ottobre 2013 è stato ridefinito il nuovo perimetro del sito di interesse nazionale, limitandolo alle aree a terra, e la nuova area del sito di interesse regionale;

   nell'ambito del Piano di sviluppo e coesione approvato con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile n. 6 del 2021, è stato finanziato l'accordo di programma per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito di interesse nazionale di Massa-Carrara sottoscritto in data 7 maggio 2018, con uno stanziamento di 21 milioni di euro;

   la regione Toscana, in qualità di responsabile unico dell'accordo, ha presentato un progetto di bonifica che è stato approvato in data 30 maggio 2022 in conferenza di servizi e formalizzato con decreto del Ministero della transizione ecologica in data 22 giugno 2022;

   il 12 luglio 2022 il Ministero della transizione ecologica ha formalizzato il proprio nullaosta alla sottoscrizione della convenzione da parte della regione per l'avvio delle attività di gara per la definizione e la realizzazione del progetto;

   non essendo stata perfezionata, da parte della regione Toscana, entro il 31 dicembre 2022, l'obbligazione giuridicamente vincolante prevista dalle norme, il Ministero non ha potuto erogare le risorse funzionali alla realizzazione delle bonifiche, ma ha deciso, meritoriamente, di finanziare comunque la progettazione esecutiva;

   in coerenza con l'impegno di finanziare la progettazione esecutiva, il Ministro interrogato e il Viceministro Gava hanno ribadito a mezzo stampa che il Governo farà la propria parte per la realizzazione delle opere di bonifica;

   la mancata bonifica dei siti ricompresi nel sito di interesse nazionale-sito di interesse regionale di Massa-Carrara rappresenterebbe un problema ambientale e sanitario, nonché un pesante ostacolo allo sviluppo economico di quel territorio che, senza adeguato sostegno da parte dello Stato, dopo aver sofferto per decenni gli effetti dell'inquinamento, rischia di vedere compromesse le possibilità di riscatto e di crescita futura –:

   quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intende assumere, a partire dagli interventi statali di bonifica sul territorio provinciale di Massa-Carrara, dalle fonti di finanziamento e dalle tempistiche, a livello di previsione.
(3-00669)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   GATTA e PAOLO EMILIO RUSSO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'epatite è una patologia causata dal contatto con sangue o emoderivati infetti da virus dell'epatite B, C, D o G che compromette la funzionalità del fegato;

   in passato, la trasmissione di questi virus tramite trasfusioni di sangue o emoderivati era un problema molto diffuso per la mancanza di disponibilità dei test di screening per l'individuazione del virus nel sangue donato: ancora oggi si registra un numero indefinito, ma certamente molto alto, di contagiati-danneggiati da emotrasfusioni infette;

   al fine di riconoscere il danno subito e di offrire un sostegno economico alle persone colpite da questa malattia in seguito a trasfusione di sangue infetto, la legge n. 210 del 1992 ha introdotto un indennizzo economico che viene erogato ai soggetti interessati in base ai criteri stabiliti dalla legge;

   l'iter amministrativo non è sempre lineare e molto spesso le commissioni mediche esprimono pareri negativi che vengono ribaltati in giudizio;

   nel corso degli anni, numerose sentenze di accoglimento della richiesta di indennizzo ex legge n. 210 del 1992 sono state emesse dalle competenti autorità giudiziarie a seguito di ricorsi presentati dai soggetti interessati;

   nonostante ciò, molti beneficiari dell'indennizzo hanno subito gravi e ingiustificati ritardi nella liquidazione delle somme dovute, ottenute sovente a seguito di costosi contenziosi e, dunque, in tempi certamente non ragionevoli;

   ciò comporta la necessità di mettere in esecuzione le sentenze, con ulteriore aggravio di costi a carico dello Stato, costretto a rifondere non solo le spese legali del giudizio di merito, ma anche a pagare gli oneri imposti da tanti tribunali amministrativi regionali che ordinano l'ottemperanza e finanche i costi dei commissari ad acta nominati dai tribunali amministrativi regionali –:

   quali misure intenda adottare il Ministro interrogato per garantire la tempestiva liquidazione delle somme dovute ai soggetti di cui in premessa con lo stanziamento di risorse adeguate e l'individuazione di adeguati strumenti di controllo e monitoraggio volti a verificare la regolarità delle suddette procedure.
(3-00670)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   QUARTINI, SPORTIELLO, MARIANNA RICCIARDI e DI LAURO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   si apprende che nei mesi di luglio e agosto 2023, i carabinieri dei nuclei antisofisticazioni e sanità, di concerto con il Ministero della salute, hanno effettuato controlli su tutto il territorio nazionale per verificare la gestione delle liste di attesa. Oggetto delle verifiche è stato il sistema che interfaccia il cittadino con il sistema sanitario per erogare le prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario nazionale;

   i controlli, presso 1.364 strutture sanitarie (ospedali, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Servizio sanitario nazionale), hanno consentito di analizzare 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici;

   in relazione al rispetto dei criteri previsti dal Piano nazionale di Governo delle liste di attesa (Pngla), che dovrebbero assicurare il corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario nazionale attraverso un'equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini, lo scenario emerso è stato impressionante;

   nonostante la sistematica negazione del problema, anche a fronte della segnalazione dei cittadini, la gestione delle liste di attesa, con superamento delle tempistiche previste dalle linee guida del Piano nazionale e con il mancato rispetto delle classi di priorità (urgente, breve e differibile), è stata riscontrata nel 29 per cento dei casi esaminati;

   non si tratta solo di violazioni, ma anche di condotte penalmente rilevanti, come la falsità ideologica e materiale, la truffa aggravata, il peculato e l'interruzione di pubblico servizio, con favoritismi e mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle aziende sanitarie o chiusure arbitrarie di agende di prenotazione;

   tutto ciò, unito all'inazione delle aziende sanitarie locali che dovrebbero, secondo il Piano nazionale di Governo delle liste di attesa, attivarsi per trovare una soluzione, costringe molti cittadini a pagare di tasca propria le prestazioni o, assai più spesso, a non curarsi –:

   quale sistema di monitoraggio informatico a livello nazionale intenda attivare in modo che tutte le strutture sanitarie partecipino obbligatoriamente alla gestione delle liste di attesa secondo le indicazioni del Piano nazionale di Governo delle liste di attesa, per verificare che le agende non siano chiuse e i tempi siano rispettati, con alert e attivazione delle procedure previste, compresa la ricerca automatizzata di posti liberi.
(3-00671)

(Presentata il 26 settembre 2023)

   FOTI, SCHIFONE, MESSINA, ANTONIOZZI, CARAMANNA, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, CIANCITTO, CIOCCHETTI, COLOSIMO, LANCELLOTTA, MACCARI, MORGANTE, ROSSO e VIETRI. – Al Ministro della salute. – Per sapere – premesso che:

   la pandemia da COVID-19 ha messo in luce le criticità e le carenze assistenziali che affliggono sia la medicina di prossimità che quella ospedaliera in Italia;

   gli interventi in materia di politica sanitaria effettuati negli scorsi decenni, quasi sempre ispirati solo dall'esigenza di contenimento della spesa, hanno determinato una drastica riduzione dei posti letto e del personale medico e in molti casi controverse chiusure di intere strutture ospedaliere;

   nel settembre 2019, il rapporto della fondazione Gimbe sul definanziamento del sistema sanitario nazionale nel periodo 2010-2019 ha rilevato che: «Il finanziamento pubblico è stato decurtato di oltre 37 miliardi di euro, di cui circa 25 miliardi di euro nel 2010-2015 per tagli conseguenti a varie manovre finanziarie ed oltre 12 miliardi di euro nel 2015-2019, quando alla sanità sono state destinate meno risorse di quelle programmate per esigenze di finanza pubblica»;

   in anni più recenti la strutturale carenza di personale causata dai tagli ai finanziamenti e dal blocco delle assunzioni è aggravata dalla scarsa attrattività della professione sanitaria, che sta facendo sì che si verifichi con sempre maggiore frequenza la mancata copertura dei posti nelle procedure concorsuali per mancanza di candidati, specie nel settore della emergenza-urgenza;

   sin dal suo insediamento il Governo in carica ha agito per invertire la tendenza, aumentando i fondi destinati al Servizio sanitario nazionale e all'abbattimento delle liste d'attesa, nell'ambito di un complessivo progetto di efficientamento e riorganizzazione del servizio sanitario, che possa garantire la difesa del diritto alla salute e l'accesso alle cure di tutti i cittadini;

   inoltre, con la legge di bilancio per il 2023 e con il successivo decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, sono state incrementate le risorse per i professionisti sanitari che operano nei settori dell'emergenza-urgenza, sono state adottate iniziative per scoraggiare il fenomeno dei cosiddetti medici a gettone, è intervenuta l'abolizione del vincolo per esercitare la libera professione e sono stati rifinanziati i piani di abbattimento delle liste d'attesa;

   in numerose dichiarazioni rilasciate, il Ministro interrogato ha espresso l'intenzione di voler procedere sulla strada del reperimento in senso strutturale delle fonti di finanziamento per migliorare i trattamenti economici del personale sanitario, in un'ottica di valorizzazione economica e professionale dell'intero comparto, e rendere quindi più attrattivo per i giovani il servizio sanitario pubblico –:

   quali iniziative intenda adottare per il potenziamento del sistema sanitario, con particolare riguardo alle misure di contrasto alla carenza di personale, nonché al fine di garantire l'assistenza medica per tutti i cittadini, nei presidi territoriali come in ambito ospedaliero.
(3-00672)

(Presentata il 26 settembre 2023)

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