TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 177 di Venerdì 13 ottobre 2023
INTERPELLANZE URGENTI
A)
La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:
Poste Italiane spa, in data 28 giugno 2023, con procedura di confronto competitivo, da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ha bandito gara pubblica per l'affidamento dei «servizi di trasporto, scorta, contazione, selezione, autenticazione e custodia di denaro e/o valori presso gli Uffici di Poste Italiane e le sedi di SDA Express Courier», di durata 36 mesi e suddivisa in 6 lotti, per un valore complessivo stimato dell'appalto di euro 165.711.219,70 (Iva esclusa);
tale procedura si differenzia nettamente dalle precedenti indette per il medesimo servizio, ed in particolare da quella del 2020 in scadenza, con specifico riguardo alla suddivisione in lotti che in quella ultima risultano notevolmente accorpati;
in particolare, mentre nella gara del 2020 la regione Campania era da sola in uno specifico lotto (quello indicato al n. 8) in ragione della notevole estensione territoriale, della densità abitativa e quindi dell'elevato numero di Uffici Postali di Poste Italiane Spa, nel nuovo appalto, in modo del tutto immotivato, si è proceduto all'istituzione di un unico maxilotto (n. 8) comprendente oltre la Basilicata, Puglia e Calabria, anche la Campania per un complessivo valore stimato in euro 40.567.885,00, oltre quinto d'obbligo;
tale nuovo accorpamento, per come strutturato comprende irragionevolmente un'amplissima estensione territoriale di circa 58.506 chilometri e comprende ben 1.795 uffici postali e filiali di poste italiane (nello specifico Campania 954 uffici postali e 9 filiali; Basilicata 167 uffici postali e 2 filiali; Puglia 472 uffici Postali e 9 filiali; Calabria 180 uffici postali e 2 filiali), escluse le sedi di SDA Express Courier, con una popolazione servita pari a 12.112.800 ed un valore economico di 40 milioni di euro per un solo lotto;
tra le modalità di assegnazione al paragrafo 5 era previsto che «Si specifica che il concorrente deve essere in possesso di licenza prefettizia ex articolo 134 T.U.L.P.S. e successive modificazioni e integrazioni, per le attività oggetto di gara, per almeno una delle province del territorio italiano e aver presentato, alla/e Prefettura/e competente/i, in data antecedente al termine di scadenza delle offerte, istanza di estensione ad altre province che, congiuntamente, consentano l'operatività su tutte le Province comprese nel/i Lotto/i per il/i quale/i il concorrente partecipa; resta fermo che prima della sottoscrizione dell'accordo quadro, pena l'annullamento dell'assegnazione, dovrà essere stata conseguita l'autorizzazione alle estensioni richieste e necessarie per assicurare l'operatività dell'intero territorio del/i Lotto/i oggetto di assegnazione»;
con riguardo alla regione Calabria vi è un solo operatore (Sivurtransport Spa) in possesso dei suindicati quesiti di partecipazione alla gara, nello specifico 1) la licenza ex articolo 134 Tulps; 2) qualificazione all'albo fornitori di Poste italiane alla data di trasmissione della lettera di invito a presentare offerta; 3) provvedimento della Banca d'Italia di iscrizione nell'elenco degli operatori non finanziari in materia di antiriciclaggio;
tale monopolio di fatto, implica che solo con l'unione a tale operatore è possibile non solo accedere alla gara ma soprattutto potersi aggiudicare la stessa essendo condizioni suindicate ai numeri 1, 2 e 3 necessarie per l'aggiudicazione;
è innegabile, ad avviso dell'interpellante, che Poste Italiane, senza alcuna congrua motivazione che dia conto dei vantaggi economici e/o tecnico-organizzativi derivanti dall'opzione del lotto unico, ha di fatto conferito ad un unico operatore le sorti e gli esiti della gara pubblica in questione –:
se siano a conoscenza dei fatti denunciati;
quali siano le motivazioni a supporto di quella che ad avviso dell'interpellante è un'inspiegabile scelta di Poste Italiane, che di fatto determina a priori il vincitore del lotto n. 5 con estrema compressione della concorrenza e del principio di libero mercato dettati dell'Unione Europea;
quali iniziative di competenza si intenda adottare al fine di assicurare una reale partecipazione dei soggetti economici interessati e tutelare la libera concorrenza.
(2-00237) «Auriemma».
(10 ottobre 2023)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per sapere – premesso che:
come riportato da diversi articoli di stampa, nelle scorse settimane il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha autorizzato, in deroga per i prossimi tre anni, l'immissione di larve di coregone – specie ittica nota anche con il nome di «lavarello» – dagli incubatoi nel lago di Como e nel lago d'Iseo, mentre questa possibilità non è stata concessa al lago di Garda;
tale decisione è stata giustificata con la volontà di tutelare una specie autoctona a rischio di estinzione come il carpione, nonostante le ricerche scientifiche non siano state completate e gli studi specifici sulla biomassa e sulle specie non abbiano finora dimostrato una effettiva relazione causale di rivalità tra le due specie;
ad oggi, il coregone è il pesce lacustre più richiesto e vale per circa l'80 per cento del pescato nel lago di Garda. Si tratta, quindi, di una risorsa estremamente importante per il mercato ittico locale, per il settore della ristorazione e in generale per il tessuto economico del Benaco;
la discriminazione decisa a detrimento degli operatori del lago di Garda, vista anche la chiusura da oltre due anni dell'incubatoio di Desenzano, non si può giustificare né sulla base della categorizzazione del coregone come specie «alloctona» né sul fatto che il lago di Garda, a differenza degli altri due, giaccia su tre diverse regioni;
l'estremismo ambientalista, che non deriva unicamente da direttive europee, non può essere usato come strumento ideologico a discapito di pescatori e ristoratori, i quali per decenni hanno condotto e sviluppato le proprie attività economiche basate in modo predominante sul coregone, e degli stessi consumatori –:
se non ritengano di concedere in deroga, al pari di quanto concesso ai laghi di Como e d'Iseo, l'immissione di larve di coregone nel lago di Garda, sia alla luce dell'importanza di questa specie ittica per il tessuto economico locale che dell'assenza di prove scientifiche inconfutabili che attribuiscano la responsabilità a tale specie della sopravvivenza di altre specie autoctone.
(2-00238) «Benzoni, Richetti».
(10 ottobre 2023)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, il Ministro dell'interno, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
da diversi giorni è in atto una aggressiva campagna mediatica e politica, fondata su articoli e servizi, cartacei e online, con la pubblicazione di contenuti denigratori e intimidatori, nei confronti di alcuni giudici, in servizio presso il tribunale di Catania, il tribunale di Firenze, e il tribunale di Roma;
particolarmente grave è stata la pubblicazione di fotografie, corredate da dettagli sulla vita privata e familiare di alcuni magistrati, e la diffusione di voci e illazioni su presunti condizionamenti politici ed economici nella trattazione dei procedimenti, in assenza di qualsiasi forma di contraddittorio, come nel caso di un video risalente a cinque anni fa, palesemente inconferente rispetto alla trattazione di procedimenti in corso nel momento attuale, in cui la giudice Apostolico veniva ripresa mentre partecipava a una manifestazione civica, non ascrivibile ad alcun partito politico, a difesa dei diritti umani di persone migranti;
senza entrare in questa sede nel merito dei provvedimenti assunti o di quanto accaduto, né tantomeno sull'opportunità o meno dei comportamenti filmati, per i quali si rimanda alle competenti sedi istituzionali e di autogoverno della magistratura, solleva grave allarme l'uso politico che è stato fatto di questa vicenda da parte di alcuni membri del Governo, tale da configurare un vero e proprio attacco alla funzione giudiziaria;
da notizie a mezzo stampa si è infatti appreso che tale video sarebbe stato girato da un Carabiniere, presente per ragioni di servizio alla manifestazione, che a titolo privato avrebbe ripreso la magistrata e conservato il video per cinque anni, per poi trasmetterlo al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, a seguito dell'adozione da parte della stessa di un provvedimento che, conformemente a quanto previsto dall'ordinamento comunitario, disapplicava una norma introdotta da questo governo in tema di protezione internazionale;
a parere degli interpellanti non è accettabile che un appartenente alle forze dell'ordine utilizzi la propria presenza, per ragioni di servizio, a una manifestazione pubblica, per girare filmati che ritraggono un giudice al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni, e conservi tale filmato per scopi personali, diffondendolo a distanza di cinque anni, al di fuori di canali e soprattutto di ragioni istituzionali; e che tale filmato possa essere utilizzato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per accendere una campagna politica e mediatica di odio personale nei confronti di un magistrato;
sorprende che tale aggressione politico-mediatica nei confronti di singoli magistrati, colpiti nella loro dimensione personale, familiare e privata, oltre che professionale, sia avvenuta poco dopo l'adozione di provvedimenti che disapplicavano norme ritenute contrarie all'ordinamento comunitario, introdotte da questo Governo, determinando così una grave violazione del principio di separazione dei poteri e di reciproco bilanciamento tra gli stessi, essenziale alla tenuta democratica del nostro ordinamento soprattutto nel settore della protezione dei diritti umani;
il trattenimento dei migranti richiedenti asilo dà luogo peraltro ad una forma di detenzione amministrativa, sulla cui legittimità, sui cui limiti e sulle cui condizioni è determinante il vaglio autonomo e indipendente del giudice che, data la delicatezza della materia, deve essere il più rigoroso possibile;
la Corte europea dei diritti umani, nella nota sentenza Agrokompleks c. Ucraina (ric. n. 23465/03), del 6 ottobre 2011, ha affermato che «La portata dell'obbligo dello Stato di garantire un processo da parte di un “tribunale indipendente e imparziale” ai sensi dell'articolo 6, § 1, della Convenzione non si limita alla magistratura. Essa implica anche l'obbligo per l'esecutivo, il legislatore e qualsiasi altra autorità statale, a prescindere dal suo livello, di rispettare le sentenze e le decisioni dei tribunali, anche quando non siano d'accordo con esse»;
restano ferme le competenze della magistratura nel valutare se le condotte riportate dell'appartenente alle forze dell'ordine configurino l'eventuale sussistenza dei reati come l'abuso d'ufficio, in riferimento alla ripresa, alla conservazione e alla divulgazione del filmato o l'accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, nonché in relazione alla pubblicazione mediatica di contenuti estratti dai profili social del magistrato, quando gli stessi erano già stati chiusi dal titolare che aveva quindi già esercitato, con la chiusura del profilo, la volontà di escludere chiunque dall'accesso ai contenuti dello stesso; o ancora nel valutare la minaccia ad un corpo giudiziario in relazione al tenore aggressivo e intimidatorio dei contenuti mediatici cui si è fatto riferimento, atti a turbarne il sereno svolgimento, in piena indipendenza, dell'attività giurisdizionale –:
quali siano esattamente l'origine, le modalità e le finalità per le quali il video relativo alla dottoressa Apostolico sia stato girato, conservato e condiviso con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nonché per quali finalità sia stato pubblicato e diffuso sui profili social privati del Ministro;
al fine di garantire il pieno rispetto della separazione dei poteri sancito dalla nostra Costituzione, nonché il sereno svolgimento, in piena indipendenza, dell'attività giurisdizionale di tutti i magistrati, quali iniziative urgenti intendano adottare per evitare il ripetersi di fatti gravi come quelli riportati in premessa.
(2-00239) «Braga, Serracchiani, Cuperlo, Bonafè, Fornaro, Mauri».
(10 ottobre 2023)