TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 198 di Lunedì 20 novembre 2023

 
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MOZIONE IN MATERIA DI POLITICHE PER IL CLIMA E IMPEGNI PER LA 28A CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO (COP28) DI DUBAI

   La Camera,

   premesso che:

    1) dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 si terrà a Dubai la 28a conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop28), durante la quale avrà luogo il primo «Global Stocktake», ovvero il primo bilancio globale, un'occasione cruciale per gli Stati per valutare l'avanzamento degli impegni derivanti dall'Accordo di Parigi e pianificare future azioni climatiche;

    2) i principali temi di negoziato riguarderanno l'accordo sull'obiettivo globale sull'adattamento (Global Goal on Adaptation), l'implementazione del programma di lavoro sulla mitigazione (Mitigation Work Programme), la roadmap per l'uscita dalle fonti fossili, l'operatività del Fondo perdite e danni (Loss and damage Fund), la riforma dell'architettura finanziaria internazionale sul clima, l'impegno per il ripristino e la conservazione della biodiversità e il percorso verso la neutralità climatica dei sistemi alimentari;

    3) il 20 marzo 2023, l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha concluso la pubblicazione del sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici (AR6) con il rapporto di sintesi (Synthesis Report – SYR) che ritenga i risultati dei tre gruppi di lavoro – Le basi fisico-scientifiche (2021), Impatti, adattamento e vulnerabilità (2022), Mitigazione dei cambiamenti climatici (2022) – e dei tre rapporti speciali – Riscaldamento globale di 1.5 (2018), Climate change and land (2019), Oceano e Criosfera in un clima che cambia (2019);

    4) i principali risultati del rapporto di sintesi mostrano che: i) l'entità dei cambiamenti nel sistema climatico causati dalle emissioni antropiche è senza precedenti nella storia dell'umanità; ii) il cambiamento climatico causato dall'uomo sta aumentando la frequenza, l'entità, l'estensione spaziale e la durata degli eventi meteorologici estremi in ogni regione del mondo; iii) nonostante i progressi nella pianificazione e nell'attuazione dell'adattamento, esistono lacune e limiti nell'adattamento; iv) attualmente i contributi determinati a livello nazionale (Ndc), considerati collettivamente, non sono sufficienti per mantenere il limite di aumento della temperatura globale entro 1,5°C;

    5) i risultati dell'ultimo rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) mostrano uno scenario caratterizzato da livelli record delle temperature globali nei prossimi cinque anni, stimando una probabilità del 66 per cento che la temperatura globale media annuale tra il 2023 e il 2027 sarà superiore di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali;

    6) lo scenario di emissioni zero nette al 2050 in linea con 1,5 gradi dell'Agenzia internazionale dell'Energia indica che non c'è più spazio per nuove esplorazioni e nuova produzione di combustibili fossili;

    7) le crisi dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, della desertificazione, dell'inquinamento, nonché il degrado delle terre, delle acque e degli oceani sono fortemente interconnesse e si rafforzano reciprocamente;

    8) la crisi climatica ed ecosistemica impatta sulle società umane producendo povertà, aumento delle diseguaglianze, instabilità geopolitica, insicurezza, conflitti e migrazioni forzate;

    9) in data 8 settembre 2023, il segretariato dell'Unfccc ha pubblicato un rapporto tecnico, propedeutico ai lavori della Cop28, che presenta un quadro preoccupante per ciò che riguarda i progressi fatti sinora in termini di lotta al cambiamento climatico. Questo documento segnala che, malgrado gli sforzi compiuti, il mondo non è ancora sulla traiettoria giusta per limitare il riscaldamento globale e prevenirne i devastanti effetti sull'ambiente e sull'umanità;

    10) gli impegni assunti dai Paesi firmatari dell'Accordo di Parigi, definiti nella nomenclatura ONU «Contributi determinati a livello nazionale», sono in molti casi insufficienti in termini di obiettivi di decarbonizzazione, oppure carenti nei dettagli sulle politiche necessarie al loro raggiungimento;

    11) il rapporto tecnico dell'Unfccc segnala mancanze e criticità sia in termini di mitigazione del cambiamento climatico, vale a dire tutte le misure da adottare per limitare l'aumento della temperatura globale, sia in termini di adattamento, ovvero le azioni e i progetti da intraprendere per permettere alle popolazioni e agli Stati di fare fronte agli effetti – già in atto – del cambiamento climatico;

    12) in materia di adattamento, benché si registrino nel mondo iniziative positive per la resilienza delle popolazioni, delle economie e degli ecosistemi, i livelli di investimento rimangono troppo bassi, e il quadro rimane frammentato, con progetti spesso sviluppati senza coerenza né coordinamento a livello internazionale, con impatti negativi sulla loro efficacia generale. Ciò è dovuto a una governance fragile, specialmente nei Paesi del Sud globale, e a una carenza di risorse finanziare dedicate;

    13) secondo il rapporto Unfccc, queste tendenze preoccupanti derivano da una finanza globale, sia pubblica sia privata, poco attenta alle necessità della transizione e ancora troppo legata alle tecnologie fossili. Nei pochi casi in cui i finanziamenti sono effettivamente indirizzati a progetti di mitigazione e adattamento, essi sono distribuiti in maniera diseguale, a scapito soprattutto dei Paesi più poveri;

    14) in linea con le evidenze scientifiche dell'Ipcc, il contesto di crisi richiede urgentemente di accelerare l'azione e di aumentare l'ambizione globale in questo decennio critico. In particolare, limitare il riscaldamento a circa 1,5°C richiede che le emissioni globali gas climalteranti raggiungano il picco entro il 2025 e siano ridotte del 43 per cento entro il 2030 e del 60 per cento entro il 2035, rispetto al 2019;

    15) il passaggio verso un'economia neutra dal punto di vista climatico, in linea con l'obiettivo di 1,5°C, richiede l'eliminazione globale dell'utilizzo dei combustibili fossili e il raggiungimento del picco nel loro consumo in questo decennio. In questo contesto, il settore energetico dovrà essere decarbonizzato entro il 2030, anche in considerazione dei potenziali benefici multipli sulla salute umana e la qualità dell'aria, la creazione di posti di lavoro e la sicurezza energetica;

    16) le tecnologie di abbattimento delle emissioni che non danneggiano significativamente l'ambiente esistono in scala limitata e devono essere utilizzate per ridurre le emissioni principalmente nei settori hard to abate e che le tecnologie di rimozione devono contribuire alle emissioni negative globali. Tali tecnologie non devono essere utilizzate per ritardare l'azione climatica nei settori in cui sono disponibili alternative di mitigazione fattibili, efficaci e a basso costo;

    17) per perseguire obiettivi globali compatibili con 1,5°C entro il 2030, occorre un aumento rapido dell'efficienza energetica e dello sviluppo delle energie rinnovabili. In particolare, occorre triplicare la capacità installata di energia rinnovabile e raddoppiare gli obiettivi di efficienza energetica entro il 2030. Parimenti essenziale è promuovere il risparmio energetico e procedere verso l'eliminazione completa di produzione e consumo di energia derivante dai combustibili fossili. Queste iniziative devono essere adottate dalla Cop28 e implicano un lavoro congiunto con i Paesi in via di sviluppo. Ciò include il potenziamento delle loro strutture istituzionali e la fornitura di supporto tecnico e finanziario, il tutto finalizzato a garantire che i vantaggi della transizione, inclusi l'accesso all'energia e la sicurezza energetica, siano condivisi universalmente;

    18) l'azione climatica, infatti, crea numerose opportunità per l'economia nazionale e la crescita economica, tra cui: l'aumento degli investimenti, della competitività e dell'innovazione, la creazione di posti di lavoro; ma anche per le persone, in termini di: migliori standard di vita, salute, lavori dignitosi, sistemi alimentari sostenibili e prezzi accessibili dell'energia;

    19) mantenere l'aumento della temperatura media globale entro 1,5°C sarà fondamentale per evitare, ridurre e affrontare le future perdite e danni associati agli effetti avversi dei cambiamenti climatici;

    20) gli attuali accordi di finanziamento devono essere rafforzati per aumentare le risposte alle perdite e danni derivanti dagli effetti avversi dei cambiamenti climatici e affrontare le lacune esistenti. A tal fine, occorre utilizzare il potenziale delle banche multilaterali di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali, tra cui il Gruppo della Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale e la Banca europea per gli investimenti, per contribuire agli accordi di finanziamento per rispondere alle perdite e ai danni;

    21) le Parti, riunite nel Global Stocktake che avrà luogo durante la Cop28, dovranno dunque convenire in soluzioni concrete per allineare la traiettoria di sviluppo globale con gli obiettivi di decarbonizzazione. Secondo l'Unfccc, per raggiungere gli obiettivi sarà necessario aumentare l'ambizione dei contributi nazionali (Ndc) alla lotta al cambiamento climatico;

    22) sarà inoltre necessario definire con precisione un calendario per l'abbandono delle fonti fossili: secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, per raggiungere gli obiettivi di limitazione del cambiamento climatico, sarà necessario non solo bloccare la ricerca di nuovi pozzi petroliferi, ma anche arrestare la produzione di una parte di quelli già attivi;

    23) a livello nazionale, lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi che sarà oggetto dell'analisi nel «Global Stocktake» è il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), la cui ultima versione è stata trasmessa alla Commissione europea il 19 luglio 2023;

    24) migliorare la capacità di adattamento e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici è fondamentale per la sicurezza del Paese. In questo senso, strategie e piani nazionali di adattamento olistici, inclusivi ed efficacemente attuati assumono un ruolo centrale per la sicurezza dei cittadini. L'Onu raccomanda una maggiore cooperazione internazionale in materia di scambio di buone pratiche, in particolare a livello regionale: nel caso dell'Italia, questo potrebbe avvenire soprattutto in ambito mediterraneo;

    25) il rapporto Unfccc sottolinea l'importanza di una gestione oculata del territorio, in quanto gli ecosistemi possono offrire un contributo considerevole nella lotta al cambiamento climatico. In particolare, un ruolo di fondamentale importanza è attribuito alla protezione delle foreste, che per la loro capacità di assorbimento dell'anidride carbonica rappresentano un alleato naturale nella lotta al cambiamento climatico;

    26) il sistema finanziario globale non è sufficientemente impegnato nel sostegno alla transizione, in modo particolare nel Sud del mondo. La necessità di intensificare gli sforzi per accelerare la transizione energetica, specialmente da parte delle economie avanzate a beneficio dei Paesi più poveri, è emersa dal summit africano sul clima, tenutosi a Nairobi all'inizio del mese di settembre 2023. I Paesi africani, riuniti in quell'occasione sotto la presidenza kenyota di William Rufo, hanno sottolineato gli squilibri globali e di come l'Africa, il continente che sia in termini demografici sia in termini economici è destinato a crescere di più in questo secolo, sia pressoché assente nei piani della finanza globale per il clima;

    27) anche il summit del Medio Oriente e del Nordafrica sul clima, tenutosi a Riad, e gli incontri della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale che si sono svolti nella settimana del 9 ottobre 2023, hanno evidenziato come l'attuale struttura finanziaria globale non sia finora stata capace di far fronte alle sfide della transizione climatica;

    28) nell'architettura finanziaria globale e nelle relazioni con il Sud del mondo, l'Italia ha un ruolo di primo piano essendo uno dei principali attori economici in Africa. Tuttavia, la gran parte degli investimenti italiani è rappresentata da progetti per lo sfruttamento delle fonti fossili. Inoltre, questi investimenti beneficiano del sostegno delle finanze pubbliche, e quindi dei contribuenti, essendo spesso garantiti da Sace, società direttamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il tema delle garanzie pubbliche è anche evocato dalle conclusioni del consiglio Ecofin del 17 ottobre 2023, che presenta la posizione unitaria dell'UE per gli aspetti economici e finanziari in vista della Cop28;

    29) in materia di investimenti e progetti di sviluppo privati, nel rapporto Unfccc si menziona anche la necessità di intervenire dal punto di vista del credito e delle garanzie statali sugli investimenti diretti esteri, in un'ottica di abbandono del sostegno ai progetti fossili;

    30) né le partecipate di Stato che si occupano di idrocarburi, come Eni, né Sace, né altre grandi società italiane attive a livello globale nel settore degli idrocarburi hanno adottato una strategia compatibile con gli impegni assunti dal nostro Paese in sede europea e Onu in materia di cambiamento climatico;

    31) il concetto di abbattimento delle emissioni («abatement») si riferisce a misure o tecnologie in grado di ridurre l'intensità dell'inquinamento o di eliminarlo. Le discussioni sulla politica climatica e i negoziati internazionali fanno sempre più spesso riferimento a «combustibili fossili non abbattuti» («unbated fossil fuels»), come l'impegno del G7 del 2023 ad «accelerare l'eliminazione dei combustibili fossili non abbattuti», che l'Ipcc definisce come «combustibili fossili prodotti e utilizzati senza interventi che riducano sostanzialmente la quantità di gas serra emessi durante il ciclo di vita». Tuttavia, non esiste una definizione univoca né misure normative, standard di inquinamento e requisiti tecnologici che forniscono ciascuno una definizione pratica di «abbattimento» in base al settore o al combustibile in questione. Ciò comporta diverse interpretazioni. Il linguaggio dell'abbattimento può fornire un legittimo ed efficace meccanismo di controllo per le autorità di regolamentazione per richiedere la riduzione delle emissioni, ma anche il rischio di greenwashing o la strumentalizzazione come alternativa a proposte di impegni per l'eliminazione totale dei combustibili fossili. Questo approccio mira a lasciare aperte possibilità di impiegare la cattura e sequestro di carbonio (Ccs) per ridurre le emissioni continuando la produzione di combustibili fossili, piuttosto che ridurre gradualmente la produzione e l'uso dei combustibili fossili;

    32) il cambiamento climatico e le sue catastrofiche conseguenze sui Paesi più fragili sono stati fra i principali punti dell'intervento tenuto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'Assemblea Generale dell'Onu il 20 settembre 2023, che ha riconosciuto il legame fra il riscaldamento globale e i disastri naturali recentemente subiti dalle popolazioni africane;

    33) durante l'incontro del 10 ottobre 2023 con il Presidente della Cop28, il Ministro emiratino Sultan Al Jaber, il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi globali per l'avanzamento su tutti i fronti dell'agenda sul cambiamento climatico, riaffermando l'importanza di insistere sugli sforzi di decarbonizzazione tramite una transizione equa, che tenga conto delle dimensioni sociale ed economica e che garantisca la creazione di posti di lavoro di qualità;

    34) la partecipazione pubblica e inclusiva, l'interazione e l'accesso alle informazioni, anche per la società civile e i diversi portatori di interessi, sono fondamentali per promuovere la giustizia sociale, l'equità e l'inclusione nella transizione verso la neutralità climatica;

    35) l'azione per il clima fallirà senza la protezione della biodiversità e dell'integrità degli ecosistemi, e viceversa e il ripristino della natura non può sostituire una drastica riduzione delle emissioni;

    36) la protezione e il ripristino degli ecosistemi, in particolare delle foreste, offrono il più grande potenziale di mitigazione tra tutte le opzioni di agricoltura, silvicoltura e altre destinazioni d'uso del territorio (Lulucf) e che gli ecosistemi naturali ad alta integrità sono inoltre fondamentali per adattarsi agli impatti climatici e costruire la resilienza, anche riducendo i rischi di inondazioni e siccità;

    37) è attualmente in atto una grave e perdurante crisi alimentare, con 2,3 miliardi di persone che soffrono di insicurezza alimentare e con 800 milioni di persone in tutto il mondo colpite da fame; i sistemi alimentari sono responsabili di un terzo delle emissioni di gas serra, erodendo al contempo le risorse naturali (acqua, suolo, popolazioni di impollinatori) e aumentando i rischi di zoonosi e resistenza antimicrobica;

    38) il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il 16 ottobre 2023 conclusioni che fungeranno da posizione negoziale generale dell'UE per la 28a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) nelle quali in particolare chiede con un'urgenza un'azione più determinata e maggiore ambizione a livello mondiale in questo decennio critico, in linea con le relazioni del Gruppo intergovernativo di esperti (Ipcc), sottolineando che per limitare il riscaldamento a circa 1,5°C è i necessario raggiungere il picco globale delle emissioni di gas a effetto serra al più tardi entro il 2025 e ridurle del 43 per cento entro il 2030 e del 60 per cento entro il 2035 rispetto ai livelli del 2019;

    39) nelle conclusioni si sottolinea altresì che il passaggio a un'economia climaticamente neutra richiede la graduale eliminazione a livello mondiale dei combustibili fossili non soggetti ad abbattimento e il raggiungimento di un picco nel loro consumo; in tale contesto viene ribadita l'importanza di eliminare i combustibili fossili dal settore energetico ben prima del 2050 e l'importanza di realizzare un sistema energetico globale completamente o prevalentemente decarbonizzato già negli anni 2030;

    40) infine, nelle conclusioni si chiede la progressiva eliminazione, prima possibile, delle sovvenzioni ai combustibili fossili che non affrontano le questioni della povertà energetica o di una transizione giusta,

impegna il Governo:

1) a promuovere il dialogo tra le Parti per innalzare l'ambizione globale sui contributi nazionali determinati (Ndc), al fine di colmare il divario tra gli obiettivi dichiarati e l'ambizione necessaria per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, in particolare quello di mantenere l'innalzamento della temperatura media globale entro 1,5 gradi;

2) a sostenere la costruzione di obiettivi e una roadmap globale per l'abbandono di tutte le fonti fossili, anche attraverso la triplicazione della capacità installata di energia rinnovabile di oltre 11mila GW al 2030, il raddoppio degli obiettivi di efficienza energetica dai livelli del 2022 entro il 2030 e una riduzione di almeno il 75 per cento delle emissioni di metano del settore energetico;

3) a supportare una definizione di abbattimento delle emissioni da combustibili fossili che includa alti tassi di cattura del carbonio e basse emissioni fuggitive a monte, e copra l'intero ciclo di vita della produzione, del trasporto e dell'utilizzo dei combustibili fossili, comprese tutte le emissioni di gas serra;

4) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire che l'abbattimento sia permanente, inteso come lo stoccaggio a lungo termine della CO2 per secoli;

5) ad adottare iniziative volte ad escludere l'uso di compensazioni di carbonio per compensare le emissioni di gas climalterante;

6) ad accompagnare ogni definizione di «combustibili fossili non abbattuti» con specifiche scadenze temporali e tappe intermedie per la cessazione dell'uso dei combustibili fossili, coerentemente con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di rimanere al di sotto di 1,5 gradi e di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050;

7) a promuovere e sostenere l'avvio del programma di lavoro sulla mitigazione (Mwp) per accelerare con urgenza l'azione globale di riduzione delle emissioni climalteranti;

8) a sostenere l'attivazione del programma di lavoro sulla giusta transizione incentrato sui bisogni delle persone, che non lasci indietro nessuno, e che costituisca uno spazio inclusivo per il dialogo sociale e la partecipazione di tutti gli attori non statali;

9) ad avviare un rapido percorso nazionale di riduzione ed eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e promuovere tale percorso anche a livello internazionale, sia in riferimento all'agenda della Presidenza italiana del G7 nel 2024, sia attraverso l'implementazione dell'obiettivo dell'articolo 2.1, lettera c) dell'Accordo di Parigi;

10) ad allineare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) agli esiti del processo del Global Stocktake (bilancio globale);

11) ad aderire pienamente alla Beyond Oil and Gas Initiative (Boga);

12) ad adottare iniziative volte a raddoppiare, in ossequio al Patto sul clima di Glasgow, i finanziamenti per l'adattamento ai Paesi in via di sviluppo rispetto ai livelli del 2019 entro il 2025, nel contesto del raggiungimento di un equilibrio tra mitigazione e adattamento nella fornitura di risorse finanziarie incrementate;

13) a sostenere gli sforzi per rendere operativo il Fondo per le perdite e i danni (Loss and damage Fund) al fine di garantire nuovi finanziamenti per evitare, ridurre al minimo e affrontare le perdite e i danni provocati dal cambiamento climatico;

14) a sostenere gli sforzi per rendere operativa la Rete di Santiago attraverso l'individuazione di un Paese ospitante per il Segretariato della rete e l'istituzione di un Comitato consultivo con il compito di rafforzare ulteriormente il coordinamento globale per l'assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico;

15) a pubblicare entro l'inizio della Cop28 i termini di riferimento relativi alla governance del Fondo italiano per il clima;

16) a sostenere il raggiungimento a livello globale dell'obiettivo di stanziamento di 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima e l'effettivo impiego di tali risorse entro il 2025, nonché a favorire l'adozione di un nuovo e ambizioso obiettivo di finanziamento per il clima post 2025;

17) a sostenere gli sforzi per la riforma del sistema finanziario internazionale nell'ottica di un allineamento agli obiettivi climatici, esercitando un ruolo proattivo all'interno dei fora internazionali, in particolare G7 e G20, e del sistema delle banche internazionali di sviluppo;

18) a sostenere l'Agenda di Bridgetown per stimolare il sistema finanziario internazionale ad adeguare i flussi di investimento agli obiettivi climatici globali;

19) a supportare la definizione di standard comuni e ambiziosi per i piani di transizione del settore privato, finanziario e non finanziario;

20) ad assicurare che le garanzie pubbliche agli investimenti privati all'estero siano allineate all'obiettivo dell'1,5°C, esprimendo un chiaro mandato a Sace affinché allinei la sua politica di esclusione all'impegno di Glasgow firmato dal Governo italiano nel 2021, porti a termine la concessione di garanzie per investimenti su progetti fossili a partire da gennaio 2024 e avvii una consultazione pubblica per la definizione delle esclusioni;

21) a fornire un chiaro mandato alle società partecipate controllate dallo Stato ad allineare i propri piani di sviluppo all'obiettivo dell'1,5 gradi in linea con le raccomandazioni sviluppate dal Gruppo di esperti di alto livello nel rapporto «Integrity Matters: Net Zero commitments by Businesses, Financial Institutions, Cities and Regions» su mandato del Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, presentate alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop27) di Sharm-el Sheikh, in Egitto;

22) ad adottare iniziative volte a stabilire un percorso certo per il raggiungimento, entro il 2025, dell'obiettivo della destinazione di una quota pari allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo in aiuti allo sviluppo, e dedicare il 50 per cento di esse alla lotta al cambiamento climatico;

23) a redistribuire almeno il 40 per cento dei propri diritti speciali di prelievo (Dsp) per la mitigazione e l'adattamento e impegnarsi collettivamente in sede G7 a redistribuire una quota pari a 100 miliardi di dollari in Dsp entro la fine del 2024, sia attraverso il Fondo per la resilienza del Fondo monetario internazionale sia sbloccando l'utilizzo dei Dsp come capitale ibrido in modo da essere riallocabile alle banche multilaterali di sviluppo, inclusa la Banca africana di sviluppo;

24) a riaffermare gli impegni presi nell'ambito del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal e della Dichiarazione dei leader di Glasgow sulle Foreste e l'Uso del Suolo;

25) a garantire che l'attenzione al ripristino e alla conservazione della natura non venga utilizzata per compensare le emissioni di tipo business-as-usual e ritardare, in tal modo, il necessario processo di eliminazione di tutti i combustibili fossili;

26) a integrare l'azione per la biodiversità nei piani nazionali di mitigazione e adattamento;

27) a riconoscere e contribuire a mettere in atto le misure necessarie per proteggere i diritti delle comunità locali e delle popolazioni indigene, che hanno un ruolo fondamentale nella protezione e nel ripristino del mondo naturale, e garantire il loro accesso ai finanziamenti e al sostegno;

28) a garantire, all'interno delle misure previste dall'articolo 6 dell'Accordo di Parigi, l'integrità dell'azione di mitigazione, sulla difesa dei diritti umani e della biodiversità e indicare come l'Italia intenda incrementare i finanziamenti per la natura al di là della compensazione, attraverso l'articolo 6.8, e come rendere operativo l'articolo 5 dell'Accordo di Parigi per la conservazione degli ecosistemi;

29) a promuovere soluzioni efficaci per rendere accessibili a tutti e a costi contenuti diete sane e sostenibili, affrontare il problema dello spreco alimentare, ripristinare i sistemi naturali e incrementare gli investimenti in sistemi di produzione alimentare ecologicamente vantaggiosi e rigenerativi, tra cui l'agroecologia;

30) a supportare meccanismi per ricompensare i piccoli agricoltori e le attività a conduzione familiare in modo più equo e valorizzare le loro capacità di trasformazione positiva dei sistemi alimentari;

31) ad aumentare la quota di investimenti da parte del settore pubblico e privato per i piccoli agricoltori che attualmente ricevono solo l'1,7 per cento dei finanziamenti globali per il clima;

32) a includere la trasformazione dei sistemi alimentari nei contributi nazionali determinati (Ndc) e nei piani di adattamento, con il sostegno a un aumento proporzionale dei finanziamenti;

33) a sostenere l'approccio ai sistemi alimentari del lavoro congiunto di Sharm El Sheikh sull'attuazione dell'azione per il clima in materia di agricoltura e sicurezza alimentare;

34) a supportare la definizione delle tappe fondamentali per creazione di un sistema alimentare equo, sostenibile e in linea con l'obiettivo di 1,5 gradi, attraverso un fattivo contributo alla definizione di una roadmap operativa in ambito ONU;

35) a concordare tagli assoluti alle emissioni di metano prodotte dai maggiori emettitori di metano agricolo e utilizzatori di fertilizzanti minerali entro il 2030 e la riduzione delle perdite di azoto di reazione del 50 per cento entro la stessa data;

36) a invitare l'Unfccc e le autorità degli Emirati Arabi Uniti a garantire la possibilità per tutti i cittadini e le organizzazioni della società civile di partecipare pienamente e liberamente alla Cop28 e a garantire che il processo decisionale sia protetto dall'ingerenza di interessi contrari agli obiettivi dell'Accordo di Parigi;

37) a monitorare e riferire regolarmente sulle iniziative intraprese e i progressi compiuti in relazione agli impegni assunti in vista della Cop28 e a garantire che i futuri aggiornamenti normativi siano in linea con gli impegni e le strategie delineate, assicurando la coerenza delle azioni climatiche a livello nazionale e internazionale;

38) a coinvolgere attivamente il Parlamento, le autorità locali, le parti sociali, il settore privato e la società civile nel processo decisionale e nella realizzazione degli impegni assunti.
(1-00207) «Ilaria Fontana, Conte, Francesco Silvestri, Sergio Costa, L'Abbate, Onori, Scutellà, Pavanelli, Morfino, Santillo, Quartini».

(25 ottobre 2023)

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