TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 265 di Martedì 19 marzo 2024

 
.

INTERROGAZIONI

A)

   ROSCANI e LA PORTA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo i dati recentemente diffusi dall'Istat nel 2021, la povertà assoluta in Italia conferma i massimi storici raggiunti in periodo di pandemia, toccando ben 1,4 milioni di bambine e bambini – pari al 14,2 per cento – e 762 mila famiglie con minori;

   una situazione che si riflette anche nei consumi delle famiglie, con possibili ripercussioni anche nell'accesso a beni e servizi, tra cui assistenza sanitaria e istruzione gratuite e di qualità, condizioni abitative dignitose e alimentazione adeguata, in linea con i principi e le norme della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;

   in Italia, così come in altri Stati europei, la garanzia europea per l'infanzia «Eu Child guarantee», di cui alla raccomandazione (Ue) 2021/1004 del 14 giugno 2021, si propone di colmare questo divario e promuovere modelli di intervento che si sono rivelati promettenti;

   in attuazione della raccomandazione sulla Child guarantee, in Italia nel marzo 2022 è stato adottato il Piano di azione nazionale della garanzia infanzia (Pangi), con l'obiettivo di contrastare i fenomeni di povertà ed esclusione sociale di bambine, bambini, adolescenti e giovani fino ai 21 anni, garantendo maggiori opportunità di fruizione e di accesso ai servizi, soprattutto a beneficio di alcuni target di popolazione particolarmente vulnerabili, di ridurre la povertà minorile e di favorire l'inclusione sociale;

   le politiche per l'infanzia e l'adolescenza sono un fondamentale capitolo del Programma nazionale inclusione e lotta alla povertà 2021-2027, approvato dalla Commissione europea il 1° dicembre 2022, di cui il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è autorità di gestione –:

   quali iniziative siano state assunte per dare concreta attuazione alla Eu Child guarantee e per dare concretezza alle importanti risorse del piano nazionale inclusione;

   se siano stati adottati bandi o iniziative volti al rafforzamento delle tutele per l'infanzia e l'adolescenza, anche tenendo conto dei preoccupanti dati Istat, che emergono soprattutto dopo il periodo della pandemia;

   quali azioni immediate e di sistema si abbiano in programma per dare una risposta soddisfacente a una platea così ampia e sofferente di nuove generazioni.
(3-01055)

(8 marzo 2024)

B)

   CALDERONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   D'Ugo Damiano si trova ristretto in espiazione di pena nella casa circondariale di Parma a seguito di trasferimento da quella di Palermo Pagliarelli per avere una migliore assistenza, in ragione delle gravi condizioni di salute in cui lo stesso versa;

   il detenuto D'Ugo presenta un complesso quadro clinico, caratterizzato da gravi patologie cardiache, polmonari, diabetiche e ansioso-depressive;

   da un esposto del legale del D'Ugo indirizzato, fra gli altri, anche alla Commissione giustizia della Camera dei deputati, risulta che lo stesso, pur essendo destinato al regime di alta sorveglianza, stia espiando la pena in un padiglione dedicato ai detenuti comuni per ricevere un'assistenza continua che risulterebbe fornita da un altro detenuto;

   dall'esposto risulta che le condizioni di salute del D'Ugo stiano notevolmente peggiorando. Dall'ultimo colloquio in carcere, la figlia ha denunziato al legale del padre le seguenti condizioni di detenzione: oltre alle condizioni fisiche allarmanti – il detenuto risulterebbe non essere lucido e balbettante, colpito da forti tremolii agli arti che ne impedirebbero le azioni di vita quotidiana, come tenere un bicchiere di acqua nelle mani, fortemente dimagrito e con evidenti formazioni cistiche sulla schiena – lo stesso sarebbe stato trovato in scarse condizioni igieniche, con il vestiario indossato a rovescio e intriso di urina;

   nonostante le istanze e i solleciti del difensore del D'Ugo per ottenere l'assistenza della competente azienda unità sanitaria locale di Parma, l'unico risultato ottenuto è stata la comunicazione dell'avvio di istruttoria della pratica, ma condizionata all'autorizzazione del direttore generale di quella azienda sanitaria che, tuttavia, gestirebbe il servizio a pagamento;

   le sollecitazioni e le iniziative del legale del D'Ugo circa la compatibilità dello stato di salute dello stesso con il regime carcerario non hanno avuto alcun esito, così sottoponendolo a gravi rischi per le già precarie condizioni di salute e a trattamenti inumani e degradanti –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative di competenza intenda intraprendere.
(3-00356)

(27 aprile 2023)

C)

   BONELLI e ZANELLA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende dal sito dell'Osservatorio su informazioni giornalistiche e notizie oscurate (Ossigeno per l'informazione), tra ottobre e dicembre 2023, il giornalista Fabrizio Bertè, 33 anni di «Repubblica» redazione di Palermo, e il suo editore hanno ricevuto, dai legali delle persone citate in due articoli, l'annuncio di querele per diffamazione e due diffide a versare entro un mese 1,5 milioni di euro a titolo di risarcimento danni. Le diffide intimano al giornalista di rivelare le fonti dei suoi articoli, pubblicati sull'edizione siciliana del quotidiano;

   gli articoli contestati riferiscono gli sviluppi giudiziari e il contesto di un'inchiesta della procura di Messina sulla regolarità di appalti del valore complessivo di 37,5 milioni di euro assegnati, fra settembre e dicembre 2021, dall'Università di Messina con affidamento diretto per acquisti e lavori, oltre al fatto che si tratta di appalti pubblici sui quali l'Autorità nazionale anticorruzione ha segnalato alcune inadempienze. Riferiscono, inoltre, di alcuni accertamenti della procura di Catania sullo svolgimento di un concorso per dirigente amministrativo dalla cui graduatoria è stato scelto uno dei firmatari delle assegnazioni degli appalti, che ora insieme a un altro vincitore di quel concorso ha reagito con querela e richiesta di danni;

   quella delle diffamazioni a mezzo stampa, con la richiesta di esorbitanti risarcimenti danni, ad avviso dell'interrogante rappresenta sempre più frequentemente un'azione intimidatoria per colpire la libertà di stampa e di espressione nel nostro Paese, come accaduto in passato con la querela da parte di Eni nei confronti delle associazioni Greenpeace Italia e ReCommon o da parte di Acciaierie di Italia nei confronti del giornalista Gad Lerner;

   il 20 ottobre 2022 si è svolta a Strasburgo la prima conferenza europea dedicata alla lotta alle querele strategiche contro la partecipazione democratica, comunemente note in italiano come «querele bavaglio» o querele temerarie, indicate sempre più frequentemente con l'acronimo anglosassone Slapp (Strategic lawsuits against public participation);

   le Slapp rappresentano una grave limitazione alla partecipazione democratica e al diritto alla libertà d'espressione, poiché privano il dibattito pubblico di voci che fanno luce su informazioni di pubblico interesse. L'obiettivo dichiarato di chi porta avanti un'azione temeraria nei confronti di giornalisti e/o attivisti, che si occupano, ad esempio, di corruzione, abusi di potere e questioni ambientali, è quello di metterli a tacere, attraverso minacce al diritto alla libertà d'espressione e al diritto di cronaca;

   l'11 luglio 2023 il Parlamento europeo ha approvato il testo negoziale sulle norme a difesa dei giornalisti dalle querele temerarie, che prevede una serie di garanzie per le vittime delle azioni legali, compresa la possibilità di chiedere un rapido respingimento della causa nel qual caso dovrà essere il ricorrente a dover dimostrare la fondatezza della denuncia e a sostenere l'onere delle spese procedurali, compresa la rappresentanza legale della vittima –:

   se il Ministro interrogato risulti a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, in particolare di carattere normativo, per contrastare l'abuso delle querele per diffamazione nei confronti dei giornalisti, dando la possibilità al giudice di respingere rapidamente la causa quando palesemente infondata, attribuendo al ricorrente l'onere di dimostrare la fondatezza della denuncia e l'onere delle spese procedurali e legali, nonché per garantire il principio costituzionale della libertà di manifestazione del pensiero di cui all'articolo 21 della Costituzione, che prevede che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
(3-00961)

(5 febbraio 2024)

   ZANELLA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con atto di sindacato ispettivo n. 4-02110 del 10 gennaio 2024, al quale non è stata data alcuna risposta, l'interrogante chiedeva al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica e al Ministro dell'interno se non ritenessero urgente chiedere conto alla società Danieli & C. officine meccaniche s.p.a. delle intenzioni nei confronti dei 21.974 cittadini sottoscrittori della petizione inviata al consiglio regionale, con la quale veniva dichiarata la propria opposizione alla trasformazione dell'area indicata come «Punta sud» nella zona industriale di San Giorgio di Nogaro;

   nella stessa interrogazione veniva chiesto ai Ministri interrogati quali iniziative intendessero intraprendere, ciascuno per le proprie competenze, per garantire il principio costituzionale della libertà di manifestazione del pensiero di cui all'articolo 21 della Costituzione e tutelare in tutte le sedi il diritto dei cittadini di utilizzare liberamente i processi partecipativi istituzionalmente riconosciuti;

   l'interrogante presentava l'interrogazione, dopo aver appreso da organi di stampa che Danieli «a seguito della volontà della giunta regionale di interrompere la procedura riguardante l'autorizzazione per l'insediamento, ha inteso raccogliere informazioni per comprenderne le ragioni» e a tal fine avrebbe richiesto alla regione di acquisire copia della petizione con le relative firme dei 21.974 sottoscrittori;

   si apprende sempre da organi di stampa che il 19 gennaio 2024 Danieli ha presentato al tribunale di Udine atto di citazione con richiesta di risarcimento di 100 mila euro per il danno da diffamazione ex articolo 2043 codice civile contro il signor Paolo De Toni, coordinatore della rete di comitati «Salviamo la laguna-no acciaieria»;

   quella delle diffamazioni a mezzo stampa, con la richiesta di esorbitanti risarcimenti danni, rappresenta sempre più frequentemente ad avviso dell'interrogante un'azione intimidatoria per colpire la libertà di espressione nel nostro Paese, come accaduto in passato con la querela da parte di Eni nei confronti delle associazioni Greenpeace Italia e ReCommon o da parte di Acciaierie di Italia nei confronti del giornalista Gad Lerner;

   il 20 ottobre 2022 si è svolta a Strasburgo la prima conferenza europea dedicata alla lotta alle querele strategiche contro la partecipazione democratica, comunemente note in italiano come «querele bavaglio» o querele temerarie, indicate sempre più frequentemente con l'acronimo anglosassone Slapp (Strategic lawsuits against public participation);

   le Slapp rappresentano una grave limitazione alla partecipazione democratica e al diritto alla libertà d'espressione, poiché privano il dibattito pubblico di voci che fanno luce su informazioni di pubblico interesse. L'obiettivo dichiarato di chi porta avanti un'azione temeraria nei confronti di giornalisti e/o attivisti, che si occupano, ad esempio, di corruzione, abusi di potere e questioni ambientali, è quello di metterli a tacere, attraverso minacce al diritto alla libertà d'espressione e al diritto di cronaca;

   in data 11 luglio 2023 il Parlamento europeo ha approvato il testo negoziale sulle norme a difesa dei giornalisti dalle querele temerarie, che prevede una serie di garanzie per le vittime delle azioni legali, compresa la possibilità di chiedere un rapido respingimento della causa, nel qual caso dovrà essere il ricorrente a dover dimostrare la fondatezza della denuncia e a sostenere l'onere delle spese processuali, compresa la rappresentanza legale della vittima –:

   se il Ministro interrogato risulti a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, per contrastare l'abuso delle querele per diffamazione nei confronti di attivisti o giornalisti, garantendo appieno la libera manifestazione del pensiero di cui all'articolo 21 della Costituzione.
(3-01013)

(20 febbraio 2024)

D)

   VACCARI, GUERRA, MANZI, ASCANI, MALAVASI, GNASSI e BAKKALI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   lo studente dell'Ites Jacopo Barozzi di Modena, Damiano Cassanelli, rappresentante d'istituto, rischia una sospensione di dodici giorni da scuola dopo che, nel corso di uno sciopero che si stava svolgendo, ha rilasciato un'intervista a un giornale locale per farsi portavoce di criticità relative alla vita scolastica;

   il giovane studente si è fatto portavoce di un disagio crescente tra gli studenti in qualità di rappresentante e, quindi, nello svolgimento di una funzione che legittima il diritto alla libertà di espressione e di critica;

   secondo la dirigenza avrebbe messo in cattiva luce la scuola, offendendone la reputazione;

   la vicenda merita un chiarimento perché tocca direttamente un tema centrale come quello della libertà di parola e di espressione, riconosciuto e tutelato dallo stesso statuto delle studentesse e degli studenti –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di fare chiarezza sulla vicenda che coinvolge l'Ites Barozzi di Modena e, in particolare, lo studente Damiano Cassanelli e se intenda favorire, attraverso il competente ufficio scolastico, il recupero di un clima di dialogo e confronto all'interno dell'istituto scolastico, al fine di superare le tensioni e le dannose contrapposizioni verificatesi nei mesi passati.
(3-01076)

(18 marzo 2024)
(ex 5-01958 del 5 febbraio 2024)

   ASCARI e CASO. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   il giorno 18 gennaio 2024 è stata approvata dal consiglio d'istituto dell'Ites «Barozzi» di Modena la sospensione per dodici giorni dello studente Damiano Cassanelli, rappresentante degli studenti, in seguito ad un'intervista rilasciata durante uno sciopero, in cui esprimeva critiche nei confronti della preside per le condizioni dell'istituto;

   tale provvedimento è stato percepito dalla comunità studentesca e da parte dell'opinione pubblica come una misura ingiusta, oltre che eccessivamente severa e potenzialmente lesiva della libertà di espressione dello studente, nonché preoccupante per le sue implicazioni sul percorso scolastico dell'interessato, incluso l'accesso alla maturità;

   la famiglia dello studente ha preannunciato che impugnerà il provvedimento di sospensione, che non è stato ancora formalmente notificato, ma che ha già suscitato un ampio dibattito sulla libertà di espressione in ambito scolastico e sulle relazioni tra studenti e istituzioni educative –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quali siano le motivazioni dettagliate che hanno portato alla decisione di sospensione dello studente Damiano Cassanelli e se queste siano in linea con i principi di proporzionalità e di tutela della libertà di espressione degli studenti;

   se sia a conoscenza di altri casi simili in cui la libertà di espressione degli studenti sia stata limitata a seguito di critiche espresse nei confronti delle istituzioni scolastiche e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per prevenire situazioni analoghe in futuro;

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere per garantire che le scuole rimangano spazi di dialogo aperto e costruttivo, in cui studenti e personale scolastico possano esprimere liberamente le proprie opinioni senza timore di ritorsioni.
(3-01077)

(18 marzo 2024)
(ex 4-02298 del 7 febbraio 2024)

   PICCOLOTTI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende il consiglio di istituto dell'Ites Barozzi di Modena il 18 gennaio 2024 avrebbe deciso di sospendere per dodici giorni uno dei rappresentanti degli studenti a causa di alcune sue dichiarazioni rilasciate il 28 novembre 2023 durante una videointervista alla Gazzetta di Modena, con le quali argomentava le motivazioni poste alla base della manifestazione studentesca svolta quel giorno e lamentava l'atteggiamento conflittuale della presidenza, che, ad esempio, al termine dell'anno scolastico precedente, per evitare che festeggiassero la fine dell'anno scolastico, aveva ordinato agli studenti di recarsi a scuola senza borse e zaini e di aver proceduto, bloccando il libero accesso all'istituto, alla perquisizione di tutti gli studenti e le studentesse che ne erano in possesso e che si sono trovati costretti a depositarli all'ingresso, insieme a cibo e bevande;

   lo studente, nell'esercizio della sua funzione di rappresentante degli studenti, aveva, dunque, lamentato alla Gazzetta di Modena l'assenza di dialogo con la dirigenza scolastica e alcune problematiche riscontrate negli anni e sulle quali gli studenti erano intenzionati a confrontarsi con un approccio costruttivo, chiedendo ascolto e soluzioni e per questo avevano deciso di indire una manifestazione studentesca che si è poi svolta ordinatamente;

   secondo quanto consta all'interrogante, la dirigente dell'istituto Barozzi, alla vigilia della manifestazione promossa dagli studenti, avrebbe preannunciato ai genitori dello studente l'intenzione di allertare la Digos, specificando che agli studenti promotori della protesta non era stata concessa l'autorizzazione a manifestare. Tale circostanza è stata vissuta dagli stessi come un atteggiamento intimidatorio e minaccioso nei confronti loro e della legittima protesta studentesca;

   ad avviso dell'interrogante il comportamento della dirigente dell'istituto Barozzi, oltre a tradire il rapporto di fiducia che deve esistere alla base del patto educativo, si pone in contrasto con i principi di accoglienza e inclusione che la scuola deve favorire, nonché del mantenimento di un clima democratico, di partecipazione e di scambio di idee ed esperienze che la scuola deve contribuire ad alimentare;

   dagli elementi in possesso dell'interrogante si apprende, inoltre, che lo stesso studente è stato destinatario di una nota di condotta apposta dalla vicepreside in data 4 dicembre 2023 per aver inoltrato agli altri rappresentanti di classe e d'istituto una mail della stessa vicepreside nella quale, rispondendo alla richiesta degli studenti su un'apertura anticipata dei cancelli della scuola, dichiarava che per fare ciò occorreva modificare i turni dei collaboratori scolastici;

   a parere dell'interrogante entrambi i provvedimenti disciplinari non hanno motivo di esistere perché lo studente ha agito nell'esercizio della sua funzione di rappresentante di istituto e i fatti a lui addebitati non costituiscono comportamenti sanzionabili;

   inoltre, sempre a parere dell'interrogante, il comportamento della dirigenza scolastica è improntato ad una concezione autoritaria che intende soffocare qualunque istanza studentesca in qualsiasi forma questa possa esprimersi, anche da parte di soggetti investiti di funzioni di rappresentanza riconosciute e tutelate;

   inoltre, occorre sottolineare come, in relazione alla nota disciplinare comminata il 18 gennaio 2024; la stessa appaia tardiva rispetto a fatti accaduti due mesi prima e non di competenza del consiglio di istituto, che interviene in materia di sanzioni disciplinari solo per comportamenti di estrema gravità, ma del consiglio di classe;

   per quanto riguarda la contestazione del 4 dicembre 2023, invece, il contenuto della mail non aveva carattere riservato tale da giustificare un provvedimento disciplinare a causa della sua diffusione a terzi –:

   se il Ministro interrogato non intenda attivare il competente ufficio scolastico regionale al fine di verificare, in relazione ai fatti esposti in premessa, eventuali violazioni delle norme previste nel decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 2007, dei regolamenti scolastici, di pareri e di note del Ministero dell'istruzione e del merito da parte della dirigenza scolastica dell'Ites Barozzi di Modena.
(3-01078)

(18 marzo 2024)
(ex 4-02242 del 31 gennaio 2024)

Per tornare alla pagina di provenienza azionare il tasto BACK del browser