TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 319 di Venerdì 5 luglio 2024
INTERPELLANZE URGENTI
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
la SS 649 di Fondo Valle Alento (SS649) è una strada statale italiana di lunghezza pari a 14,637 chilometri gestita dall'Anas. Questo snodo stradale rappresenta il collegamento tra la zona costiera di Francavilla al Mare e l'entroterra fino a Bucchianico, risalendo la valle del fiume Alento;
è una arteria stradale in cui transitano migliaia di veicoli al giorno in quanto si interseca con altre arterie stradali importanti tra cui la SS 81 tratto da Chieti a Guardiagrele;
il tratto di strada della SS 649 compreso dallo svincolo di Ripa Teatina fino a Bucchianico vede la presenza ai margini della stessa di numerosi alberi di grandi dimensioni, alcuni anche inclinati verso l'interno della strada, che potrebbero invadere l'intera carreggiata in caso di crollo in quanto molto vicini ai margini stradali e di altezze molto importanti;
è accaduto più volte che a causa di eventi meteorologici alcuni alberi evidentemente pericolanti siano crollati sulla Fondo Valle Alento mettendo in pericolo sia la viabilità che gli automobilisti di passaggio;
negli ultimi anni si verificano sempre più frequentemente eventi meteorologici eccezionali quali vento forte, temporali, caldo intenso e forti nevicate, è molto probabile che alcuni di essi possano crollare all'interno della strada come accadde nel fine agosto dello scorso anno;
a giudizio degli interpellanti, al fine di garantire la viabilità ma soprattutto la sicurezza degli automobilisti, è necessario che tali arterie stradali siano estremamente sicure dal punto di vista della manutenzione –:
se il gestore della SS 649 abbia effettuato una verifica di stabilità su tutti gli alberi ai margini dell'arteria stradale;
in caso di risposta affermativa, quali siano le reali condizioni di stabilità di questi alberi e quali iniziative per interventi di messa in sicurezza e manutenzione siano stati già eseguiti e quali siano quelli programmati per il futuro.
(2-00409) «Torto, Ilaria Fontana, Iaria, Carmina, Donno, Dell'Olio, L'Abbate, Morfino, Santillo, Cantone, Fede, Traversi, Fenu, Gubitosa, Lovecchio, Raffa, Bruno, Scerra, Scutellà, Alifano».
(2 luglio 2024)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
nel settembre del 1980, il centro storico di Roma è stato riconosciuto sito Unesco per il suo pregio e unicità del patrimonio artistico e monumentale; il Rione Esquilino, facente parte del primo Municipio di Roma Capitale, è parte integrante del centro storico di Roma e, quindi, come tale, protetto dall'Unesco; l'area riveste una posizione strategica dovuta anche alla vicinanza con la Stazione Termini e pertanto la prima zona di accoglienza per tutti coloro che arrivano presso la Capitale;
da anni i residenti e gli stessi turisti denunciano lo stato di degrado in cui versa buona parte del rione. Sono noti a tutti i video e gli articoli recentemente apparsi sui media relativi a numerosi gruppi di persone senza fissa dimora, ammassi di sporcizia, mercatini illegali, degrado e incuria del verde (dopo un massiccio investimento fatto proprio nella scorsa consiliatura per Piazza Vittorio);
la concentrazione dei senza fissa dimora, nelle aree limitrofe alla stazione, Piazza Vittorio, Piazza dei Cinquecento, Viale Manzoni ed intorno a Porta Maggiore, è legata a due ordini di questioni: la prima è che, in assenza di sedi di accoglienza h24, i portici e le aree coperte rappresentano un luogo in cui ripararsi dagli eventi climatici; la seconda emerge dai dati dell'assessorato alle politiche sociali. Il primo municipio ospita una concentrazione anche quattro volte superiore di centri per senza fissa dimora rispetto agli altri municipi romani, buona parte di questi siti proprio nel rione Esquilino e Castro Pretorio, considerati di fatto «rioni di contenimento»;
altro problema dei senza fissa dimora a Roma, che si somma a quanto già detto, è che molti di essi sono soggetti con problematiche di rilevanza psichiatrica e quindi dovrebbero essere presi in carico in maniera integrata socio-sanitaria ma ciò non avviene e tutto è scaricato sul sistema sociale;
oltre al degrado e all'incuria emerge sempre più sovente la paura e la mancanza di sicurezza per i residenti. Vaste zone dei due rioni sono ormai in mano a bande di criminali dediti a microdelinquenza e i residenti avvertono con grandissima preoccupazione e sgomento l'abbandono dello Stato, il quale sembra aver abdicato al proprio ruolo di garante della sicurezza e pare essere in balia di questi soggetti e non più in grado di assicurarli alla giustizia e di tutelare i propri cittadini;
il 6 gennaio 2024 i residenti, esasperati dal degrado e abbandono, si sono radunati sotto i portici di Piazza Vittorio richiedendo l'intervento della Polizia locale e delle forze dell'ordine per la presenza di bivacchi, attigui alle entrate di palazzi e locali, i cui componenti facevano uso di alcol e droga. Si segnala sul punto che l'agente che ha risposto a una delle chiamate effettuate da una residente ha affermato che non vi erano risorse disponibili e che, comunque, per «ragioni di sicurezza», non sarebbe stato possibile inviare una sola pattuglia con due agenti se i bivaccanti fossero stati in numero maggiore;
quando si parla di smart city, la videosorveglianza costituisce uno degli aspetti cardine per poter creare un ambiente sicuro e costantemente sotto controllo (nel rispetto della privacy);
nel febbraio 2024, 2.703 persone hanno sottoscritto una diffida a tutte le istituzioni per chiedere il ripristino delle condizioni di vivibilità in termini di sicurezza, ordine e decoro;
a tutt'oggi, i risultati dell'attività profusa da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, polizia locale, azienda municipalizzata ambiente, dipartimento politiche sociali di Roma Capitale risultano, ad avviso degli interpellanti, del tutto insufficienti;
in un contesto urbano come quello suddetto, nell'ambito della programmazione degli interventi per il Giubileo della Chiesa Cattolica che si svolgerà ufficialmente dal 24 dicembre 2024 al 14 dicembre 2025, il comune ha previsto la costruzione di quattro tensostrutture per l'accoglienza dei senza fissa dimora (da 40 a un massimo di 70 posti letto), di cui una proprio davanti alla Stazione Termini, nel riqualificato Piazzale dei Cinquecento. Questa soluzione, come esposto in più occasioni pubblicamente dai comitati dei due rioni interessati, non appare idonea in quanto, da un lato, non risolve in alcun modo ii problema dei senzatetto, dall'altro, potrebbe incrementare un disagio sociale e urbano già ampiamente in difficoltà –:
se il Ministro interpellato non ritenga di dare piena attuazione alla promozione e all'attuazione del sistema unitario e integrato di sicurezza, come individuato dall'articolo 1, comma 2, decreto-legge n. 14 del 2017, convertito con modificazioni dalla legge del 18 aprile 2017, n. 48, per il benessere della comunità dei Rioni Esquilino e Castro Pretorio;
se il Ministro interpellato, per quanto di competenza, intenda provvedere all'adozione di ogni provvedimento opportuno a salvaguardia dei cittadini, per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico, poiché al momento non è stato possibile constatare alcun miglioramento in tal senso, come invece annunciato nei periodi elettorali;
se il Ministro interpellato intenda dare un segnale forte e di cambiamento di quella tendenza che, finora, ha portato a considerare sia l'Esquilino che Castro Pretorio, di fatto, come dei rioni di contenimento di tutto il disagio sociale determinato anche da un'immigrazione incontrollata, a differenza degli annunci;
se il Ministro interpellato non ritenga urgente ristabilire ordine e legalità in alcune zone dei due rioni centrali della Capitale, ritenute dai cittadini abbandonate dallo Stato, disponendo presidi delle forze dell'ordine nelle vie più critiche, valutando anche di richiedere la presenza di soldati dell'Esercito italiano e, qualora gli uomini a disposizione non fossero sufficienti, dalle più moderne tecnologie per il controllo del territorio;
se il Governo non ritenga urgente, anche alla luce del prossimo Giubileo della Chiesa Cattolica, promuovere una dislocazione dei servizi per i senza dimora in tutto il territorio cittadino, al fine di non continuare a considerare i rioni Esquilino e Castro Pretorio come rioni di contenimento delle varie marginalità sociali presenti a Roma e che stanno aumentando esponenzialmente.
(2-00407) «Francesco Silvestri, Penza, Alfonso Colucci».
(2 luglio 2024)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro per le disabilità, per sapere – premesso che:
fonti di stampa riportano che, a seguito della nota vicenda relativa al mancato rinnovo, dopo 17 anni, della convenzione tra la Wind Tre S.p.A. e il consorzio Sintesi, 226 lavoratori disabili tra la Sicilia e la Campania si trovano ora in cassa integrazione straordinaria, nonostante la convenzione esistente preveda che, in caso di mancato rinnovo, Wind Tre si impegni ad assumere i lavoratori;
le norme vigenti prevedono specifiche quote di obbligo di impiego di lavoratori disabili. In particolare, la legge 12 marzo 1999, n. 68, recante «Norme per il diritto al lavoro dei disabili», all'articolo 3, comma 1, recita: «I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all'articolo 1 nella seguente misura: a) sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti»;
i lavoratori disabili del consorzio Sintesi contribuivano al rispetto di tale obbligo per Wind Tre ai sensi dell'articolo 14, comma 3, dei decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, il quale prevede: «Qualora l'inserimento lavorativo nelle cooperative sociali e nelle imprese sociali (...) riguardi i lavoratori disabili, che presentino particolari caratteristiche e difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario, in base all'esclusiva valutazione dei servizi di cui all'articolo 6, comma 1, della legge 12 marzo 1999, n. 68, lo stesso si considera utile ai fini della copertura della quota di riserva, di cui all'articolo 3 della stessa legge, cui sono tenute le imprese conferenti» –:
se la Wind Tre risulti ancora rispettare gli obblighi previsti dalle citate norme vigenti, in particolare quelli relativi alle quote di obbligo di impiego di lavoratori disabili, e, in caso contrario, se siano già state irrogate (o si intendano irrogare) le sanzioni di cui all'articolo 15 della legge n. 68 del 1999.
(2-00408) «Barzotti, Sergio Costa, D'Orso, Aiello, Carotenuto, Tucci, Caramiello, Cherchi, Ascari, Cafiero De Raho, Giuliano, Appendino, Cappelletti, Ferrara, Pavanelli, Di Lauro, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Auriemma».
(2 luglio 2024)