TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 358 di Mercoledì 2 ottobre 2024
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
BARELLI, ORSINI, DEBORAH BERGAMINI, MARROCCO, ROSSELLO, BATTILOCCHIO, CATTANEO, DE MONTE, ARRUZZOLO, BAGNASCO, BATTISTONI, BENIGNI, BOSCAINI, CALDERONE, CANNIZZARO, CAPPELLACCI, CAROPPO, CASASCO, CASTIGLIONE, CORTELAZZO, ENRICO COSTA, D'ATTIS, DALLA CHIESA, DE PALMA, FASCINA, GATTA, LOVECCHIO, MANGIALAVORI, MAZZETTI, MULÈ, NEVI, NAZARIO PAGANO, PATRIARCA, PELLA, PITTALIS, POLIDORI, RUBANO, PAOLO EMILIO RUSSO, SACCANI JOTTI, SALA, SORTE, SQUERI, TASSINARI e TENERINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
è trascorso quasi un anno dal brutale attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha riacceso le tensioni e alimentato nuovi focolai di conflitto nella regione;
la situazione umanitaria nella Striscia rimane estremamente critica, con le operazioni militari israeliane che proseguono nell'area di Khan Yunis e Rafah;
l'Italia è da sempre in prima linea nell'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza, anche attraverso l'iniziativa Food for Gaza, che il Ministro interrogato ha lanciato l'11 marzo 2024, in collaborazione con Fao, Programma alimentare mondiale e Croce rossa internazionale;
negli ultimi giorni, il conflitto si è allargato anche sul fronte libanese, dove lo Stato di Israele ha intensificato le operazioni militari in risposta alle minacce e agli attacchi provenienti dal movimento sciita di Hezbollah;
dalla notte del 22 settembre 2024 si sono susseguiti senza soluzione di continuità violenti raid aerei in tutto il Libano meridionale, la valle della Beqaa e l'area settentrionale del Paese, nei pressi del confine siriano;
il 27 settembre 2024 le forze armate israeliane hanno condotto un attacco aereo sul quartier generale centrale di Hezbollah, nella zona di Daha a Beirut, che ha portato all'uccisione del Segretario generale, Hassan Nasrallah, e di altre figure di spicco dell'organizzazione;
nella notte di lunedì 30 settembre 2024 le forze armate israeliane hanno lanciato un'incursione di terra nel Libano meridionale, accompagnata da bombardamenti su villaggi della regione;
a seguito di questi ultimi sviluppi, una parte crescente della popolazione libanese è stata costretta ad abbandonare il proprio domicilio ed è attualmente sfollata –:
quali ulteriori iniziative umanitarie il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di alleviare le sofferenze della popolazione civile vittima dei conflitti in corso in Libano e a Gaza.
(3-01457)
(1° ottobre 2024)
PROVENZANO, GRAZIANO, AMENDOLA, BOLDRINI, ASCANI, CARÈ, DE MARIA, FASSINO, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
nella notte del 1° ottobre 2024 Israele ha avviato un'incursione di terra del Libano meridionale, accompagnata da bombardamenti nella capitale Beirut dove nei giorni scorsi è stato ucciso Hassan Nasrallah, lo storico leader di Hezbollah, e su villaggi della regione. Colpiti anche obiettivi in Yemen e Siria e il campo profughi palestinese di Ain El-Hilweh vicino a Sidone, oltre a proseguire le operazioni nella Striscia di Gaza dove i civili palestinesi sono allo stremo;
è ormai evidente che questa guerra abbia già assunto una dimensione regionale e che si corra il concreto rischio che diventi globale;
il Primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto alle Nazioni Unite di fornire aiuti d'emergenza agli sfollati. La situazione umanitaria è critica, con oltre 700 vittime e più di centomila sfollati, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Da ieri si registra una fuga massiccia dei civili verso la Siria che i giornali hanno definito un «esodo straordinario»;
nel Paese opera la forza militare di pace delle Nazioni Unite Unifil su mandato della risoluzione Onu n. 1701 del 2006, che prevede una fascia di territorio a sud del fiume Litani e a nord della Blue line in cui siano presenti solo le armi delle forze armate libanesi e di Unifil. La missione può contare su 10.223 soldati provenienti da oltre 50 Paesi, tra cui l'Italia, che è presente con 1.256 militari, 374 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. Il più grande contingente italiano impegnato all'estero;
il Ministro interrogato ha affermato che la situazione è «estremamente complicata, ci sono combattimenti in corso, per la massima garanzia è bene che i cittadini italiani se ne vadano dal Libano». Il Ministro Crosetto ha aggiunto che al momento «il personale militare italiano ha raggiunto le posizioni protette e al momento si trova precauzionalmente nei bunker» –:
quali azioni stia intraprendendo il Governo, anche in qualità di Presidente di turno del G7, per fermare il conflitto in Libano, riaffermare il rispetto della legalità internazionale a partire dalla risoluzione Onu 1701(2006) e per garantire la protezione dei civili, la sicurezza dei cittadini italiani ancora presenti in Libano e dei militari del contingente italiano di Unifil e se stia considerando, alla luce della consolidata tradizione diplomatica italiana nel Paese, di attivare formati di iniziativa diplomatica, superando lo stallo dell'iniziativa europea, per favorire il cessate il fuoco a Gaza e in Libano.
(3-01458)
(1° ottobre 2024)
RICCARDO RICCIARDI, PELLEGRINI, FRANCESCO SILVESTRI, BALDINO e LOMUTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
a distanza di un anno dal suo inizio il conflitto a Gaza si sta evolvendo in un conflitto regionale generalizzato, che potrebbe portare a conseguenze oltremodo drammatiche. Come previsto, in assenza di azioni diplomatiche incisive volte al cessate il fuoco, i nuovi fronti di guerra aperti rischiano di far precipitare la situazione in Medio Oriente con uno scontro diretto tra Israele e Iran;
l'escalation è ormai un dato di fatto, considerata la postura di Israele che, adducendo a giudizio degli interroganti una smodata argomentazione del diritto all'autodifesa, viola costantemente le norme fondamentali di diritto internazionale. La situazione in Libano sta velocemente precipitando, con conseguenze gravissime per i civili: in una settimana si sono registrate oltre mille vittime e un milione di sfollati;
nelle scorse ore la temuta operazione di terra da parte di Israele in Libano è iniziata e i militari italiani della missione Unifil sono in via precauzionale al riparo nei bunker. Dunque l'allerta e il pericolo per il contingente impegnato in Libano crescono di ora in ora;
particolare preoccupazione destano le notizie riferite in merito alle riunioni del gabinetto di sicurezza israeliano: due settimane fa i Ministri del gabinetto hanno approvato un obiettivo per la guerra, rimasto riservato, ossia «evitare una campagna militare su larga scala con il coinvolgimento dell'Iran». Risulta che giovedì scorso l'obiettivo sia stato segretamente modificato in «riduzione del conflitto multi-frontale», ciò indica che Israele si sta preparando a possibili scontri con Teheran;
Israele non ha alcuna intenzione di arrestare tale sanguinosa follia e di trovare una soluzione diplomatica. A riprova di ciò, secondo gli interroganti, l'intervento di Netanyahu all'Onu dei giorni scorsi con il quale ha manifestato profondo disprezzo per l'organo che è massima espressione mondiale del diritto internazionale e umanitario e del mantenimento della pace tra le nazioni;
secondo gli interroganti la condotta scellerata di Israele andrebbe condannata al pari di quella russa tenuta nei confronti dell'Ucraina: si sta assistendo a folli e disumani crimini di guerra che nulla hanno a che fare con il diritto all'autodifesa –:
se non ritenga, in segno di ferma condanna e protesta contro gli incessanti crimini di guerra del Governo israeliano, di intraprendere iniziative volte al richiamo dell'ambasciatore italiano a Tel Aviv e a promuovere, sia a livello nazionale che internazionale ed europeo, l'adozione di sanzioni commerciali nei confronti di Israele.
(3-01459)
(1° ottobre 2024)
ZANELLA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la regione Veneto, in data 4 maggio 2023, tramite comunicato stampa n. 784, ha dato atto della intervenuta trasmissione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dell'elenco di opere e interventi di urgente realizzazione per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche. Tre le sei opere individuate al primo posto è stata inserita la diga del Vanoi, con una correlata richiesta di finanziamento di 150.000.000,00 euro per l'accumulo di 33 milioni di metri cubi d'acqua;
la provincia di Trento avrebbe espresso, attraverso una nutrita serie di osservazioni, la contrarietà al progetto, lamentando il mancato coinvolgimento nelle operazioni che hanno portato all'affidamento dell'opera e facendo presente che l'invaso del Vanoi dovrebbe sorgere in territorio trentino;
nel giugno 2023, in ragione del comprovato omesso coinvolgimento delle comunità nel processo decisionale e allocativo rispetto all'opera in oggetto, i sindaci dei comuni di Lamon (Belluno), Canal San Bovo (Trento) e Cinte Tesino (Trento) hanno inviato una lettera ufficiale al presidente del Consorzio bonifica del Brenta e ai presidenti della regione del Veneto, della provincia di Trento e della provincia di Belluno, formalizzando l'assenza di contraddittorio nel percorso che ha poi condotto all'affidamento del progetto, lamentando di essere venuti a conoscenza della notizia attraverso la stampa;
la carta di sintesi della pericolosità della provincia di Trento inserisce gran parte del territorio in cui dovrebbe realizzarsi il bacino idrico nel grado di penalità elevate (P4) dovuta a potenziali crolli e alla particolare situazione geomorfologica dei versanti; oltre che alla massima pericolosità fluviale/torrentizia, la zona oggetto di intervento risulta ad alto rischio idrogeologico, come testimoniato da rilevanti episodi franosi accaduti negli ultimi anni;
il 29 agosto 2024, in ottemperanza dell'articolo 40 del decreto legislativo n. 36 del 2023, è stato indetto da parte del Consorzio di bonifica del Brenta il dibattito pubblico sul progetto, procedura obbligatoria per grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevante impatto sull'ambiente –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere perché siano verificati i criteri di pubblica incolumità della costruzione dell'invaso e per garantire il pieno coinvolgimento delle comunità locali, delle amministrazioni e delle autorità competenti nell'individuazione di soluzioni alternative per il soddisfacimento del fabbisogno idrico e irriguo cui il progetto vorrebbe sopperire.
(3-01460)
(1° ottobre 2024)
PASTORINO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
le sentenze pronunciate dal Consiglio di Stato il 19 luglio 2024 sui due ricorsi della compagnia armatoriale Grandi navi veloci contro i verdetti del tribunale amministrativo regionale di Genova relativi ai dinieghi opposti dall'autorità di sistema portuale del capoluogo ligure alle ripetute richieste di autorizzazione ad affidare al bordo le operazioni di rizzaggio e derizzaggio del proprio carico, hanno confermato le pronunce del tribunale amministrativo regionale;
nel primo caso i giudici hanno validato tutti e sei i motivi opposti da autorità di sistema portuale a Grandi navi veloci. La sentenza ribadisce l'esclusività del personale da adibirsi a suddette operazioni, nonché la necessità che sia garantito il rispetto della normativa speciale inerente alla sicurezza e alla salute dei lavoratori adibiti a tali funzioni;
inoltre, i giudici del Consiglio di Stato hanno respinto la richiesta di strutturalità avanzata da Grandi navi veloci, dal momento che l'eventuale autorizzazione all'autoproduzione deve avere invece natura occasionale, e confermato che, sulla base del contratto collettivo nazionale del lavoro marittimo, le operazioni di rizzaggio e derizzaggio dei veicoli devono essere svolte da personale di terra specializzato e non da personale marittimo, in virtù della riserva in favore del personale di terra;
la seconda sentenza ha riconosciuto il diritto all'autoproduzione di una compagnia già autorizzata a operare, ma coi limiti previsti da tale autorizzazione che non contempla la possibilità di utilizzare personale di bordo che non sia esclusivamente dedicato a tali mansioni;
l'interpretazione delle pronunce appare chiara, eppure la questione è stata riaccesa da alcune dichiarazioni della compagnia Grandi navi veloci sulla possibilità di svolgere il rizzaggio delle «ro-ro» in autoproduzione. Secondo l'Associazione nazionale compagnie imprese portuali le sentenze del Consiglio di Stato non mutano l'attuale situazione, anzi ribadiscono l'attività di regolazione e di controllo delle autorità portuali; dello stesso parere sono i sindacati Filt Cgil e Usb;
il timore è l'avvento della totale e definitiva liberalizzazione del sistema del lavoro portuale. Le dichiarazioni della compagnia controllata da Msc minano le attuali modalità operative delle banchine, che hanno dimostrato di funzionare bene, garantendo qualità, tutela del lavoro e continuità operativa. Il porto di Genova con l'attività della compagnia unica e dei suoi membri ne è la riprova –:
quali iniziative di competenza intenda porre in essere affinché sia garantita la tenuta dell'attuale assetto, in linea con le sentenze sopra citate, tutelando la qualità dell'operato e l'occupazione dei lavoratori portuali.
(3-01461)
(1° ottobre 2024)
BRUZZONE, MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
gli investimenti in opere pubbliche portano benefici concreti a tutta la collettività. Un patrimonio infrastrutturale moderno e connesso è fondamentale per sviluppare una mobilità in grado di incrementare l'attrattività di un territorio e consolidarne le capacità competitive;
la regione Liguria ricopre un ruolo strategico nello scenario logistico europeo come nodo fondamentale del corridoio Mediterraneo, che unisce la penisola iberica con i Paesi dell'Est Europa. Le opere infrastrutturali in corso di realizzazione sul territorio ligure contribuiranno a incrementare la crescita e la competitività dell'intero Paese;
la nuova diga foranea di Genova è un'opera strategica per l'intero territorio per cui si prevede un massiccio intervento di dragaggio finalizzato al recupero di materiali esistenti;
il «Nodo stradale e autostradale di Genova – Adeguamento del sistema A7-A10-A12», noto come «Gronda di Genova», progetto di rilevanza strategica per la Liguria e per l'intero Paese, consentirebbe di decongestionare il traffico, soprattutto pesante, sui tratti autostradali in questione, nonché di ridurre i tempi di percorrenza, l'impatto acustico e inquinante sulla popolazione locale e i rischi di incidenti stradali, separando il traffico cittadino da quello di attraversamento e dai flussi legati al porto di Genova;
il progetto, in particolare, prevede una nuova autostrada da Vesima a Bolzaneto (quasi interamente in galleria), il rifacimento della carreggiata nord della A7, fra Genova Ovest e Bolzaneto, con potenziamento della A12 fino alla barriera Genova est –:
se e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di accelerare la realizzazione delle opere citate in premessa.
(3-01462)
(1° ottobre 2024)
BENZONI, BONETTI, D'ALESSIO, GRIPPO e SOTTANELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il progetto di realizzazione di un'infrastruttura funiviaria di collegamento di Forte Begato, a Genova, con la stazione marittima è uno degli strumenti per la realizzazione dell'accordo di valorizzazione dell'intero Sistema dei Forti;
si tratta di un'opera dal costo di oltre 40 milioni di euro finanziato dal Piano nazionale complementare, a cui, però, non corrisponde alcuna concreta ricaduta positiva per la città: difatti, non apporterà alcuna miglioria al trasporto pubblico locale, né alla qualità della vita dei cittadini; tale progetto potrebbe persino essere evitato optando per alternative più economiche e sostenibili – come, a titolo esemplificativo, il rilancio della cremagliera di Granarolo, per cui non è mai stata dimostrata l'impossibilità di un suo rinnovamento o prolungamento, o della funicolare del Righi: due mezzi del sistema di trasporto pubblico locale particolarmente amati dai genovesi, meritevoli di valorizzazione e che potrebbero essere implementati per rendere possibile un collegamento diretto con il Sistema dei Forti;
è opportuno sottolineare come l'inclusione del progetto tra quelli finanziati dal Piano nazionale complementare, e quindi dal bilancio nazionale, evidenzia come il progetto abbia natura residuale, scevro da qualunque urgenza di realizzazione, finanche legata a necessità di rispetto delle tempistiche europee;
inoltre, manca un confronto su informazioni tecniche, progettazioni, studi o atti formali da parte dell'amministrazione comunale di Genova e la regione non ha ancora condotto la valutazione di impatto ambientale. Questo solleva concreti dubbi sulla reale necessità dell'intervento in oggetto, nell'ottica della creazione di un sistema di trasporto pubblico efficiente e sostenibile, allineato ai modelli di mobilità adottati da città che realmente studiano i sistemi di trasporti –:
se non ritenga di adottare iniziative di competenza volte a sospendere il finanziamento della parte del progetto richiamato in premessa e rivalutare le soluzioni per l'accessibilità al Sistema dei Forti, valutando la possibilità di destinare, in tutto o in parte, i fondi esistenti a progetti alternativi, come la cremagliera e la funicolare del Righi, oltre ai servizi di autobus, per implementare, riqualificare e valorizzare l'insieme dei mezzi pubblici, garantendo, in tal modo, un servizio di trasporto pubblico efficiente e sostenibile.
(3-01463)
(1° ottobre 2024)
LUPI, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, ROMANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, «Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici», entrato in vigore nel mese di luglio 2023, ha introdotto numerose modifiche alla disciplina dei contratti pubblici, con ricadute non solo su aspetti tecnici, economici e giuridici, ma anche sociali;
l'inserimento lavorativo di persone con disabilità o lavoratori svantaggiati rappresenta un'attività con un impatto profondo sulla coesione sociale del Paese ed è riconosciuta a livello internazionale, in considerazione dell'esperienza maturata nel tempo da parte delle cooperative che vi si dedicano, poiché consente di promuovere posti di lavoro per categorie che non avrebbero occasioni di ingresso nel mercato del lavoro e graverebbero, invece, sui servizi sociali;
sono oltre 40.000 le persone con disabilità o svantaggiate come definite normativamente (articolo 4 della legge n. 381 del 1991) assunte a tempo indeterminato e inserite nelle imprese e cooperative sociali;
il contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali (sociosanitarie, sociali, educative e di inserimento lavorativo) è il maggiormente rappresentativo con oltre 400.000 dipendenti a cui viene applicato (fonte Cnel) e il nono contratto collettivo nazionale per numero di lavoratrici e lavoratori;
diverse amministrazioni locali hanno riscontrato difficoltà derivanti dall'obbligo di applicare una serie di istituti che non si adattano alle cooperative sociali e imprese sociali di inserimento lavorativo, come, ad esempio, i criteri di partecipazione e selezione non adeguati, relativi all'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro «di filiera» prevista all'articolo 11 del codice attualmente in vigore;
risulta agli interroganti che il Ministro interrogato stia predisponendo un provvedimento correttivo al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, per modificare gli istituti che nel primo anno e mezzo di applicazione del nuovo codice dei contratti pubblici hanno mostrato difficoltà applicative o interpretative;
l'articolo 11 del codice citato non contempla la valorizzazione dell'inserimento lavorativo dal punto di vista giuslavoristico, essendo focalizzato su filiere di specifici oggetti imprenditoriali –:
quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per valorizzare, difendere e tutelare l'inserimento lavorativo nel settore delle persone con disabilità o svantaggiate, anche con riferimento al possibile provvedimento correttivo al codice dei contratti pubblici.
(3-01464)
(1° ottobre 2024)
FOTI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, FILINI, KELANY, URZÌ, DE CORATO, MICHELOTTI, MURA e SBARDELLA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il 23 agosto 2024 il sedicente Nuovo Partito comunista italiano ha lanciato in rete «l'avviso ai naviganti 145», nel quale viene stilata una lunga lista di nomi e cognomi di esponenti della comunità ebraica, politici, giornalisti, intellettuali, imprenditori e aziende, che sarebbero – come si legge testualmente – «agenti sionisti in Italia», che costituirebbero un «blocco sionista» e che avrebbero il sostegno del Governo «dalle larghe intese»;
nel documento si invita espressamente a «sviluppare la denuncia e la lotta contro organismi e agenti sionisti in Italia» e si invitano i lettori a contribuire, in quanto – si cita di nuovo testualmente – «la nostra ricerca sulla presenza dei sionisti in Italia è ancora limitata»;
si tratta di una vera e propria lista di proscrizione, che si configura come un inquietante e concreto attacco alla libertà di espressione e che espone a ritorsioni coloro che vengono espressamente menzionati;
un fatto ancor più grave se si considera che non si conoscono gli esecutori materiali del documento, in quanto sul sito del Nuovo Pci non sono presenti i riferimenti dei responsabili e, come unico recapito, viene indicato un indirizzo in Francia che corrisponde a un ufficio postale;
dal 7 ottobre 2023, data dell'attacco di Hamas ai civili in Israele, gli episodi di antisemitismo in Italia e in Europa hanno registrato un aumento considerevole;
facendo menzione dei dati raccolti dall'Osservatorio sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), sono stati registrati, dal 7 ottobre 2023 al 30 giugno 2024, 406 casi di antisemitismo distinguibili in 4 categorie: hate crime, hate speech, hate speech on line e hate incident, a fronte dei 98 casi dello stesso periodo del 2023;
la compilazione di una lista di proscrizione contenente dati personali relativi a soggetti qualificati come «agenti sionisti in Italia» si configura evidentemente come un atto disdicevole e rientrante a pieno titolo tra gli atti di antisemitismo –:
se e quali iniziative di competenza, in relazione ai fatti esposti in premessa, intenda intraprendere per fare luce sull'origine di questa documentazione e per tutelare la sicurezza delle persone coinvolte.
(3-01465)
(1° ottobre 2024)
GADDA, FARAONE, DEL BARBA, BONIFAZI, BOSCHI, GIACHETTI e GRUPPIONI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
da organi di stampa si apprende che le trattative per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza risultano sostanzialmente ferme da circa tre anni;
la carenza di organico delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco appare ormai strutturale, così come i numerosi appelli dei sindacati di categoria denunciano l'inerzia del Governo sul punto;
oltre alle carenze di organico, si accumulano i ritardi nei pagamenti degli straordinari e i tagli alle pensioni, a fronte dei quali il Governo avrebbe stanziato poco più di 60 milioni di euro, i cui effetti in busta paga, per vigili del fuoco e forze dell'ordine, sono quantificati in circa 3 euro al mese, dal 2026;
in questo contesto i dati del Ministero dell'interno certificano il forte incremento della criminalità degli ultimi due anni, mentre i sindacati sottolineano come l'approvazione del cosiddetto disegno di legge sicurezza favorirà una criminalizzazione delle condotte che si riverbererà inevitabilmente sulle forze dell'ordine;
occorre garantire alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco risorse umane e finanziarie adeguate, anche alla luce delle tensioni internazionali e dei possibili risvolti sul piano della sicurezza interna –:
quali iniziative intenda assumere per garantire il pronto rinnovo dei contratti delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, stanziare risorse adeguate per il finanziamento dei trattamenti economici e pensionistici delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, nonché per ovviare tempestivamente alle gravi carenze di organico del comparto.
(3-01466)
(1° ottobre 2024)