TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 379 di Lunedì 11 novembre 2024
MOZIONE PER LA CURA E L'ASSISTENZA DEI PAZIENTI COLPITI
DA SCLEROSI MULTIPLA E PATOLOGIE CORRELATE
La Camera,
premesso che:
1) la sclerosi multipla è una malattia cronica neurodegenerativa che, attaccando il sistema nervoso centrale, altera le funzionalità delle aree cognitive, emotive, motorie, sensoriali e visive delle persone che ne vengono colpite;
2) la sclerosi multipla può manifestarsi con sintomi anche molto diversi tra loro, variabili da persona a persona, a seconda dell'entità e della sede della lesione nel sistema nervoso centrale;
3) i sintomi più comuni della sclerosi multipla comprendono, tra gli altri, il senso di stanchezza e di fatica, il senso di intorpidimento, i disturbi motori e della coordinazione, i disturbi visivi e della sensibilità, i disturbi vescicali e intestinali, i disturbi cognitivi, i disturbi sessuali, i cambiamenti dell'umore e la depressione. A queste manifestazioni possono accompagnarsi ulteriori sintomi come disturbi nel linguaggio, problemi di udito e tremori;
4) il «Barometro della sclerosi multipla e patologie correlate 2023» (di seguito denominato Barometro 2023), frutto del lavoro dell'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e del confronto continuo con i pazienti, le istituzioni e la rete degli operatori, offre una fotografia della sclerosi multipla e della sua realtà in Italia;
5) secondo il Barometro 2023, le persone con sclerosi multipla nel mondo sono circa 2,8 milioni, di cui 1,2 milioni in Europa e circa 137.000 in Italia, dove si verificano oltre 3.600 nuovi casi all'anno. Nel nostro Paese si registrano 221 persone con sclerosi multipla ogni 100.000 abitanti, con eccezione della Sardegna, nella quale la stima sale a circa 410 casi per 100.000 abitanti;
6) la sclerosi multipla può esordire a ogni età della vita, ma è più comunemente diagnosticata nel giovane adulto tra i 20 e i 40 anni. Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini, con un rapporto circa doppio nei casi prevalenti, mentre tra i casi incidenti (nuovi casi anno) si registra in media un rapporto di 3 donne ogni uomo colpito dalla malattia (sempre secondo il Barometro 2023);
7) la sclerosi multipla è una malattia complessa ed eterogenea e rientra tra le patologie croniche, dal momento che non esiste una cura definitiva, ma sono disponibili terapie che modificano il suo andamento, rallentandone la progressione. Le sue manifestazioni cliniche, come detto, possono essere molto differenti e le conseguenze investono gli ambiti della salute, del lavoro, familiari e sociali;
8) fattori come la cronicità, l'insorgenza giovanile e l'imprevedibilità del decorso della malattia incidono sulla qualità di vita e spesso coinvolgono l'intero nucleo familiare della persona colpita. Un sostanziale miglioramento della qualità di vita della persona con sclerosi multipla può essere ricercato attraverso una gestione della malattia che parta da un approccio interdisciplinare integrato, una diffusione di protocolli per la diagnosi tempestiva e un miglioramento nel percorso assistenziale dei pazienti e delle famiglie;
9) il 30 maggio 2022, in occasione della Giornata mondiale della sclerosi multipla, l'Aism ha presentato alla Camera dei deputati l'«Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025» (di seguito denominata Agenda 2025);
10) l'Agenda 2025 – che dà seguito alla prima Agenda presentata da Aism nel 2015 – raccoglie i contributi ricevuti da un'ampia varietà di soggetti, ciascuno portatore di una prospettiva e di una esperienza specifica, a partire dai contributi delle persone con sclerosi multipla e delle loro famiglie, dei medici e dei professionisti sanitari (neurologi, ricercatori e altri operatori), nonché i contributi dei volontari, delle aziende attive nella realtà della sclerosi multipla e dei rappresentati delle istituzioni nazionali e locali;
11) l'Agenda 2025 è strutturata in linee di missione, priorità e azioni ed è fondata sui diritti affermati nella «Carta dei diritti delle persone con SM e patologie correlate» di Aism, già sottoscritta da oltre 60.000 persone: salute, ricerca, autodeterminazione, inclusione, lavoro, educazione e formazione, semplificazione, innovazione, informazione e comunicazione, partecipazione attiva;
12) il 31 maggio 2023, nella settimana dedicata alla sensibilizzazione sulla sclerosi multipla, Aism ha presentato la mozione «1000 azioni oltre la SM 2023», articolata in trenta punti, che rimandano direttamente alle linee di missione e alle priorità dell'Agenda 2025;
13) a oggi quasi una persona con sclerosi multipla su due riceve meno assistenza di quanto avrebbe bisogno, una persona con sclerosi multipla su tre lamenta tempi di attesa molto lunghi per la risonanza magnetica. Il 40 per cento dei pazienti, inoltre, segnala carenze nel percorso di presa in carico specialistica, alle quali si aggiungono restrizioni nell'accesso ai farmaci modificanti la malattia. Anche la riabilitazione, nonostante qualche eccezione, rimane uno dei punti deboli del sistema, con il 42 per cento dei pazienti che non è riuscito ad accedervi o ne ha comunque tratto minimo beneficio;
14) la sclerosi multipla pesa sui pazienti e sulle loro famiglie anche dal punto di vista economico: prestazioni diagnostiche, assistenza domiciliare, certificazioni, farmaci sintomatici, riabilitazione e supporto psicologico costituiscono una spesa media annua di circa 5.000 euro, che arrivano a 12.000 per chi ha disabilità grave e possono raggiungere i 25.000 euro per le famiglie costrette a spendere di più;
15) per contribuire al superamento delle descritte criticità, in coerenza con le linee di missione dell'Agenda 2025, la mozione Aism sottolinea – tra l'altro – l'importanza della promozione della telemedicina, dell'accesso all'e-health e ai nuovi strumenti digitali;
16) in questo ambito, la telemedicina può svolgere un ruolo fondamentale per il miglioramento dell'accesso ai servizi e alle prestazioni, per il monitoraggio delle condizioni del paziente con sclerosi multipla, per verificare l'appropriatezza e l'aderenza alle cure, per il rapido intervento in situazioni di emergenza, nonché per l'orientamento e l'indirizzo alla rete dei servizi. La telemedicina e, in particolare, la televisita si configura come uno strumento di integrazione dell'offerta di cura tradizionale che può migliorare quelli che da sempre sono considerati i principali indicatori di qualità dell'assistenza: efficacia, efficienza e appropriatezza;
17) la telemedicina non deve ridursi ad un prodotto tecnologico e/o ad una attività autonoma e scollegata rispetto alle attività in presenza, ma deve costituire una risorsa aggiuntiva, complementare alle attività tradizionali, in grado di fornire un valore aggiunto al paziente e al sistema e praticabile qualora le condizioni del paziente stesso lo richiedano e lo consentano. La telemedicina gioca un ruolo fondamentale nel garantire maggiore equità di accesso alle cure, così come evidenziato nell'Agenda 2025, ma anche la sostenibilità organizzativa ed economica del sistema sanitario;
18) il documento «PDTA per la sclerosi multipla: indicazioni per la creazione delle reti di assistenza», promosso dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e redatto grazie alla collaborazione di un gruppo di lavoro formato da esperti di alta qualificazione, offre indicazioni e suggerimenti per rendere i servizi per la sclerosi multipla più equi, relativamente alle condizioni di accesso, nonché per incrementare la qualità sotto il profilo dell'appropriatezza clinica e organizzativa;
19) il documento per il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) citato definisce la sclerosi multipla una patologia «particolarmente adatta all'applicazione della Telemedicina», nonché un potenziale modello per altre patologie neurologiche e croniche, in ragione della sua eterogeneità clinica e dei diversi bisogni e percorsi terapeutici che ne derivano;
20) lo stato dell'arte, i processi di adozione e l'impatto della telemedicina nella gestione delle persone con sclerosi multipla in Italia sono stati analizzati nell'ambito del progetto EcoSM – Ecosistema digitale di assistenza e monitoraggio del paziente con sclerosi multipla, realizzato grazie alla collaborazione tra la Società italiana di neurologia (Sin) e l'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism);
21) la survey ha coinvolto 66 centri italiani che gestiscono il trattamento di circa il 50 per cento delle persone con sclerosi multipla in Italia, e ha focalizzato l'analisi sull'uso della «televisita» evidenziandone applicabilità, condizioni operative, barriere all'utilizzo e strategie implementative con lo scopo di dare una rappresentazione dello stato di diffusione del paradigma innovativo della telemedicina nel nostro Paese rispetto a una patologia complessa, di grande impatto e, purtroppo, con un trend in ascesa;
22) più del 45 per cento dei 66 centri di sclerosi multipla rispondenti alla survey pratica attualmente la televisita. Emerge, dunque, una significativa prontezza della comunità dei clinici e dei pazienti nell'adozione stabile dell'innovazione per andare verso forme di multicanalità, e anche un buon livello di soddisfazione (67 per cento);
23) secondo l'opinione dei rispondenti, tutte le attività di cura e follow-up della sclerosi multipla possono essere erogate da remoto (visite di follow-up, visite anamnestiche, valutazione di analisi di laboratorio o strumentali, monitoraggio post terapie e visite di supporto psicologico), con l'unica eccezione della diagnosi. L'aggravamento delle condizioni del paziente (grado di Edss – scala di disabilità) non modifica l'atteggiamento dei medici, che hanno già cominciato a sperimentare l'utilità delle televisite anche per i casi più gravi, soprattutto nelle attività di follow-up e monitoraggio nel tempo;
24) la pandemia da Covid-19 ha definitivamente reso la telemedicina una modalità accettata e diffusa per l'erogazione di servizi sanitari come complemento delle attività in presenza. I ricercatori dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università del Sacro Cuore, nel documento «Analisi dei modelli organizzativi di risposta al Covid-19 in Italia – Instant Report ALTEMS #2020-2022», hanno sottolineato l'importanza di «mettere a sistema» quanto realizzato sotto la spinta dell'emergenza, per integrare le soluzioni all'interno dei processi clinico-assistenziali e capitalizzare i risultati raggiunti utilizzandoli anche come base per i successivi passi di evoluzione digitale del sistema sanitario, nell'ottica della continuità del percorso di cura del paziente, sia all'interno dei singoli centri che nella collaborazione ospedale-territorio;
25) l'assenza di adeguate condizioni operative, di forme di finanziamento specifiche, di competenze diffuse e di un'adeguata dotazione tecnologica rappresentano le barriere principali a un utilizzo più ampio e uniforme dei nuovi strumenti digitali;
26) nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il sub-investimento 1.2.3 ha l'obiettivo di promuovere e rendere strutturali nel Servizio sanitario nazionale le prestazioni di telemedicina a supporto dei pazienti con malattie croniche;
27) la rimodulazione della Missione 6 del PNRR approvata dalla Commissione europea ha permesso di incrementare i fondi destinati all'assistenza domiciliare e alla telemedicina. In particolare, le risorse destinate alla telemedicina sono aumentate di 500 milioni di euro, con un incremento del target finale di 100.000 persone per un totale di 300.000 assistiti con servizi di telemedicina entro il termine del 2025;
28) Agenas, in qualità di Agenzia nazionale per la sanità digitale e di soggetto attuatore del citato sub-investimento 1.2.3, ha diramato le «Linee guida per i Servizi di telemedicina – Requisiti funzionali e livelli di servizio», le «Indicazioni per la presentazione dei progetti regionali di telemedicina – Piano operativo regionale/provinciale» e le «Linee di indirizzo per i servizi di telemedicina», approvate con decreti del Ministro della salute in data 21 settembre 2022 e 30 settembre 2022;
29) le linee di indirizzo di cui al citato decreto del Ministro della salute 30 settembre 2022 hanno lo scopo di supportare le regioni e le province autonome nella definizione delle iniziative progettuali di telemedicina finanziabili con risorse PNRR. Nel fornire tali indirizzi, il documento conferma che «le malattie neurodegenerative, tra queste la sclerosi multipla e le altre malattie infiammatorie del Sistema nervoso centrale [...], configurano nella loro evoluzione clinica, setting assistenziali complessi, variabili nel tempo e particolarmente costosi per il Sistema sanitario nazionale. Il telemonitoraggio può essere quindi uno strumento digitale di grande supporto nella gestione dei pazienti neurologici»;
30) la digitalizzazione rappresenta la vera sfida per la trasformazione del nostro servizio sanitario, con un enorme potenziale, in particolare nei percorsi di cura dei pazienti con patologie croniche, complesse, evolutive e neurodegenerative come la sclerosi multipla,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative volte a favorire, per quanto di competenza, l'attuazione delle linee di missione, delle priorità strategiche e delle azioni declinate nell'Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025 e nella mozione «1000 azioni oltre la sclerosi multipla 2023» promosse da Aism e citate in premessa;
2) a promuovere e adottare iniziative di competenza per rendere strutturali nel Servizio sanitario nazionale i servizi e le prestazioni di telemedicina, inclusi la teleriabilitazione e il supporto psicologico da remoto, in particolare nei percorsi di cura dei pazienti con patologie croniche, complesse, evolutive e neurodegenerative come la sclerosi multipla, ad integrazione e completamento degli interventi in presenza, in coerenza con gli obiettivi fissati per il sub-investimento 1.2.3, della Missione 6, Componente 1, del PNRR;
3) a promuovere la definizione di una codificazione e di una tariffazione unitaria delle televisite nel quadro dei livelli essenziali di assistenza, secondo criteri di valorizzazione del tempo e dell'impegno dello specialista, nonché l'individuazione di specifiche forme di finanziamento, al fine di assicurare certezza ed esigibilità delle prestazioni di telemedicina nei sistemi sanitari regionali;
4) ad adottare iniziative di competenza volte ad approvare formalmente il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per la sclerosi multipla pubblicato da Agenas, al fine di sostenere la qualificazione, la progettazione e l'implementazione di analoghi documenti a livello regionale, nonché di rendere uniforme l'integrazione della telemedicina nell'ambito dei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali regionali;
5) a promuovere gli investimenti regionali in formazione e aggiornamento che mirano a rafforzare le competenze tecnologiche e digitali dei professionisti, degli operatori sanitari, dei pazienti e dei caregiver familiari, con piena valorizzazione del ruolo della rete dei centri clinici e delle associazioni di pazienti;
6) a promuovere, d'intesa con le regioni, il riconoscimento e lo sviluppo della rete di patologia dedicata alla presa in carico delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate, anche attraverso l'inserimento dei centri clinici per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla nei piani di riorganizzazione delle reti ospedaliere nazionali;
7) ad adottare iniziative utili al superamento delle criticità riscontrate nei percorsi di diagnosi e di cura delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate, assicurando lo smaltimento delle liste di attesa, la disponibilità dei farmaci modificanti la malattia, la piena rimborsabilità dei farmaci sintomatici previsti dal piano di cura, nonché l'accesso a terapie riabilitative di qualità e specifiche;
8) ad adottare iniziative volte a garantire, d'intesa con le regioni, il sostegno psicologico alle persone con sclerosi multipla e patologie correlate e ai loro caregiver familiari, anche attraverso il supporto a distanza;
9) a proseguire il coordinamento dei lavori del «Tavolo tecnico per l'analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari», al fine di individuare le aree di intervento e le maggiori esigenze cui dare risposta, anche attraverso la formulazione di proposte funzionali all'elaborazione di un disegno di legge;
10) a sostenere la ricerca scientifica nelle aree prioritarie dell'Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025, favorendo il coordinamento dei progetti pubblici e privati, nazionali e internazionali, secondo il modello di governance della ricerca e innovazione responsabile partecipata;
11) a promuovere una gestione dei dati sempre più integrata secondo principi, modelli, strumenti che assicurino effettiva interoperabilità tra i vari nodi della rete e una semplificazione e razionalizzazione dei processi e protocolli applicativi;
12) a promuovere campagne di comunicazione e di sensibilizzazione per diffondere consapevolezza, competenze e informazione corretta sulla sclerosi multipla e le patologie correlate.
(1-00231) «Loizzo, Molinari, Andreuzza, Angelucci, Bagnai, Barabotti, Bellomo, Benvenuto, Davide Bergamini, Billi, Bisa, Bof, Bordonali, Bossi, Bruzzone, Candiani, Caparvi, Carloni, Carrà, Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Coin, Comaroli, Crippa, Dara, Di Mattina, Formentini, Frassini, Furgiuele, Giaccone, Giagoni, Giglio Vigna, Gusmeroli, Iezzi, Latini, Lazzarini, Maccanti, Marchetti, Matone, Miele, Minardo, Montemagni, Morrone, Nisini, Ottaviani, Panizzut, Pierro, Pizzimenti, Pretto, Ravetto, Sasso, Stefani, Sudano, Toccalini, Ziello, Zinzi, Zoffili, Vietri, Ciancitto, Ciocchetti, Colosimo, Lancellotta, Maccari, Morgante, Rosso, Schifone».
(10 gennaio 2024)
MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE PER IL SOSTEGNO
E LO SVILUPPO DELLE AREE INTERNE
La Camera,
premesso che:
1) nel 2014, al fine di contrastare il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, creare nuove possibilità di reddito e assicurare accessibilità ai servizi essenziali, con riferimento prioritariamente ai servizi di cura, presa in carico della domanda di salute, di istruzione e mobilità, il Programma nazionale di riforma (Pnr) ha previsto una specifica politica place-based: la Strategia nazionale aree interne (Snai);
2) dopo anni di assenza dal dibattito pubblico e dalle agende politiche, la Strategia nazionale aree interne collocava al centro di una politica pubblica gli enti locali caratterizzati da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi di cittadinanza, penalizzati dalla tendenza alla concentrazione della parte più rilevante degli investimenti pubblici e privati in porzioni di territorio sempre più piccole;
3) l'incapacità di prefigurare percorsi di sviluppo per territori in cui vivono 13,5 milioni di abitanti (oltre il 20 per cento della popolazione) e che rappresentano, complessivamente, il 53 per cento dei comuni italiani, ha innescato processi di «svuotamento» di questi luoghi in termini di persone, servizi e attività produttive;
4) per capire la portata del fenomeno basti pensare che, negli ultimi 10 anni:
a) nel settore dell'istruzione sono state chiuse circa 1.200 sedi scolastiche (428 negli ultimi cinque anni), passando in termini assoluti da 41.483 a 40.321 e in base agli attuali criteri di «dimensionamento» altre 1.200 scuole cesseranno di esistere entro il prossimo quinquennio;
b) dal punto di vista dell'offerta culturale, nelle aree interne si trova meno del 20 per cento delle biblioteche esistenti, spesso con poche postazioni e con orari limitati a causa dei costi e della carenza di personale. Poche sono anche le sale cinema e con cartellonistica attiva nel corso dell'anno;
c) sulle attività commerciali, recentissimi studi condotti da Confesercenti e Confcommercio hanno rilevato una contrazione del numero di esercizi pari al 10 per cento nei comuni sotto i 15.000 abitanti e del 14 per cento nei piccoli borghi. Hanno inoltre chiuso circa 23.000 unità di attività di vicinato nelle aree interne come minimarket, edicole, macellerie, ferramenta, distributori di carburante e bar;
d) per quanto concerne i servizi gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,7 per cento (-5.248);
e) il 49,6 per cento delle aree esposte al rischio sismico è collocata in un'area interna, i comuni periferici e ultraperiferici sono quelli maggiormente interessati da fenomeni franosi;
5) la Strategia nazionale per le aree interne ha indicato la direzione del rilancio: un modello di sviluppo diverso, inclusivo e sostenibile, basato sulla «cura» dei luoghi. Nel primo ciclo di programmazione 2014-2020, sono stati finanziati 1.788 progetti che hanno interessato 1.077 comuni ricompresi in 72 aree distinte in base alla lontananza dai servizi essenziali in intermedie, periferiche e ultraperiferiche;
6) circa 390 milioni di euro dei 591 stanziati a valere sulle risorse del Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie sono stati destinati ad interventi in diversi settori di sviluppo locale (agricoltura, turismo, efficienza della pubblica amministrazione, gestione e riciclo dei rifiuti, energia e manutenzione). Nel settore della cura e dell'assistenza alla persona sono state introdotte figure professionali innovative, come gli infermieri di famiglia e le ostetriche di comunità e aperte strutture sanitarie per anziani e malati che necessitano di assistenza a lungo termine. Nel settore dell'istruzione sono stati ammodernati e riqualificati vecchi edifici, create nuove strutture scolastiche con tecnologie digitali avanzate e attivati programmi di apprendimento e offerte formative innovative. Nel settore dei trasporti sono stati avviati e sperimentati importanti progetti nello spirito di una mobilità sostenibile. Una quota specifica di risorse, assegnate e non utilizzate, pari a 20 milioni di euro per l'anno 2021 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 è stata infine destinata alla prevenzione degli incendi boschivi;
7) entro il 2027 la Strategia nazionale per le aree interne, di cui è iniziato il secondo ciclo di programmazione, interesserà 124 aree di progetto, 1.904 comuni (di cui 35 nelle isole minori) con 4.570.731 abitanti;
8) a sostegno delle aree interne ulteriori finanziamenti erano stati previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato il 13 luglio 2021, stanziati in ragione dell'alto livello dei divari territoriali presenti non solo nel Mezzogiorno ma in tutto il territorio nazionale, in particolare per il potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 milioni di euro) e per i servizi sanitari di prossimità territoriale (100 milioni di euro), nonché dal Piano nazionale complementare (300 milioni di euro) per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade e dal Fondo di sostegno ai comuni marginali (646 milioni di euro dal 2020 al 2026);
9) con decreto ministeriale 12 ottobre 2021 sono stati assegnati i 300 milioni di euro previsti dal Piano nazionale per gli investimenti complementari che la legge di bilancio per il 2022 ha incrementato di 20 milioni di euro per l'anno 2023 e 30 milioni di euro per l'anno 2024. Con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 24 settembre 2020, 30 settembre 2021 e 30 novembre 2021 sono stati ripartiti 526 milioni di euro del fondo di sostegno;
10) con l'insediamento dell'attuale Governo, il sub-investimento relativo al potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità è stato espunto dal PNRR l'8 dicembre 2023 e rifinanziato per 500 milioni di euro dal decreto-legge n. 19 del 2024 fino al 2029, mentre sul sub-investimento per i servizi sanitari di prossimità territoriale risulterebbero essere stati spesi poco meno del 20 per cento delle risorse;
11) secondo l'Ufficio valutazione di impatto del Senato della Repubblica, nel suo primo ciclo, la Strategia nazionale aree interne si è dimostrata una strategia promettente nel favorire l'insediamento di nuove attività o la continuità di impianti che avrebbero chiuso senza gli interventi e i progetti finanziati, ma non significativa nella capacità di influenzare la struttura della popolazione;
12) dalle considerazioni dell'Ufficio valutazione di impatto si evince, al fine di contrastare lo spopolamento delle aree interne, la necessità di rafforzare politiche centrali che accompagnino in maniera complementare la Strategia nazionale aree interne in settori strategici come l'istruzione, la sanità, le reti infrastrutturali con la finalità di garantire gli stessi diritti e le medesime prestazioni ai cittadini su tutto il territorio nazionale. Una filosofia, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, esattamente opposta a quella delineata dalla legge n. 86 del 2024 in materia di attuazione dell'autonomia differenziata;
13) uno dei principali problemi del Paese è l'emigrazione di migliaia di giovani che ogni anno sono costretti ad abbandonare i luoghi in cui nascono, alla ricerca di lavoro e opportunità altrove. Fermare questo fenomeno deve rappresentare la principale priorità delle istituzioni del nostro Paese. Al tempo stesso è necessario prefigurare e rifinanziare strumenti per incentivarne il «rientro». Il «diritto a restare» non può essere messo in discussione così come va sostenuto il diritto a rientrare,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative volte a favorire la crescita economica delle aree interne attraverso la creazione di misure di fiscalità di vantaggio;
2) ad adottare iniziative volte ad estendere, con adeguate risorse aggiuntive, ai nuovi investimenti effettuati nelle aree interne le agevolazioni previste a legislazione vigente per quelli realizzati nel Mezzogiorno;
3) ad adottare iniziative di competenza volte a prevedere incentivi economici e di carriera, nonché soluzioni abitative sia per il personale sanitario dei presidi periferici che per i medici di famiglia che coprono gli ambulatori anche per il servizio di guardia medica delle zone scoperte;
4) ad adottare iniziative normative volte a modificare le disposizioni relative a ruoli e funzioni degli ospedali di area disagiata, con particolare attenzione alle urgenze e alle aree di elisoccorso;
5) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire un adeguato sostegno alla non autosufficienza con rafforzamento dei servizi integrati socio sanitari puntando sulla domiciliarità;
6) ad adottare iniziative normative volte a cambiare le disposizioni vigenti in materia di dimensionamento scolastico per evitare la chiusura delle scuole e garantire il diritto all'istruzione nelle aree interne così come i servizi anche di trasporto, per gli alunni e studenti diversamente abili;
7) a prevedere un piano di investimento pluriennale a sostegno delle biblioteche pubbliche e delle strutture che promuovono cultura;
8) ad adottare iniziative di competenza volte ad incrementare il finanziamento del fondo di sostegno ai comuni marginali per sostenere le attività artigianali e commerciali di prossimità nei comuni delle aree interne e stanziare risorse anche oltre il 2026;
9) a scongiurare, per quanto di competenza, il rischio che la privatizzazione di Poste Italiane limiti la diffusione degli sportelli postali su tutto il territorio, ad attivare una interlocuzione con Abi per fermare la desertificazione degli sportelli bancari e garantire la presenza di punti Atm e a garantire, per quanto di competenza, la presenza sul territorio con punti di prossimità comprensoriali di enti pubblici come Inps, Inail e Agenzie delle entrate;
10) ad impedire il paradosso di avere zone coperte dalla fibra grazie ai fondi del PNRR ma irraggiungibili dal segnale di telefonia mobile perché considerate non economicamente vantaggiose dai gestori;
11) a prevedere adeguate risorse per il finanziamento di un nuovo piano di sostegno alle province ed ai comuni per la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità, in particolare per quella rurale;
12) a prevedere un piano straordinario di riuso e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico privato;
13) ad aumentare le risorse destinate al trasporto pubblico locale e incentivare nuove modalità più flessibili ed efficaci, come il cosiddetto trasporto a chiamata, già utilizzato in varie aree periferiche e montane nonché a garantire collegamenti con aeroporti e alta velocità;
14) ad adottare iniziative di competenza per finanziare un piano straordinario di rafforzamento degli organici degli enti locali situati nelle aree interne e periferiche per consentire la migliore erogazione di servizi e intercettare efficacemente risorse e finanziamenti;
15) ad adottare iniziative volte ad incentivare, anche a livello europeo attraverso agevolazioni fiscali, le aziende che favoriscono il lavoro agile nelle aree interne e a sostenere la realizzazione di postazioni di coworking;
16) a prevedere misure specifiche per incentivare la costituzione di comunità energetiche nelle aree interne;
17) ad adottare iniziative volte a riconoscere indennità compensative a favore dei comuni nel cui territorio vi sono servizi ecosistemici e ambientali di cui all'articolo 70 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, che permettono il mantenimento della qualità della vita in altri territori;
18) a promuovere investimenti coordinati per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la manutenzione idraulico forestale, per la pulizia di alvei e canali, per la piantumazione di alberi e la lotta agli incendi nelle aree interne;
19) prevedere un piano straordinario per la forestazione e la manutenzione idraulico-forestale delle aree interne, anche ricorrendo all'aumento delle giornate lavorative dei lavoratori impiegati a livello regionale;
20) a prevedere misure mirate di sostegno e di investimento che permettano ai territori sede di stazioni sciistiche di reinventarsi in nuove forme di accoglienza turistica e ricettività che non si sostituiscano ma si affianchino al turismo legato agli sport invernali.
(1-00354) «Sarracino, Braga, Bonafè, Cuperlo, Fornaro, Mauri, Toni Ricciardi, De Maria, Amendola, Ascani, Casu, De Luca, Di Sanzo, Ferrari, Forattini, Furfaro, Ghio, Girelli, Gribaudo, Guerra, Morassut, Roggiani, Romeo, Vaccari, Serracchiani, Iacono, Malavasi, Marino, Quartapelle Procopio, Manzi».
(4 novembre 2024)