TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 407 di Venerdì 10 gennaio 2025

 
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INTERPELLANZA URGENTE

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'università e della ricerca, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   venerdì 15 novembre 2024 per sei lunghe ore si è consumata, davanti al dipartimento di sociologia dell'Università di Trento, lo stesso in cui nacquero le Brigate Rosse di Renato Curcio e Mara Cagol, la sconfitta della democrazia e la mortificazione del valore universale degli atenei come luoghi di formazione e cultura;

   per tutto quel tempo un gruppo composto da decine di giovani di sinistra ha vietato, creando un cordone fisico impenetrabile, l'accesso agli studenti di Azione universitaria regolarmente autorizzati dal direttore del dipartimento a svolgere attività in vista delle elezioni studentesche; dal picchetto si sono levate dichiarazioni intimidatorie e offensive;

   di fatto è stato impedito al gruppo di Azione universitaria di esercitare il proprio legittimo diritto di svolgere campagna elettorale in vista delle imminenti elezioni dell'ateneo considerato che questo gruppo di giovani, alcuni conosciuti come contigui a centri sociali, ha dapprima formato un cordone umano che ha impedito materialmente l'accesso all'ateneo e, successivamente, ha letteralmente fatto cadere a terra tutto il materiale elettorale di cui disponeva Azione universitaria e lo ha disperso lungo la via pubblica (fuori dall'ateneo) su cui, in spregio, è stata esercitata un'azione di oltraggio con calpestamenti e sputi; il tutto è stato documento da video ed immagini che ritraggono le scene di intollerabile violenza;

   in questa giornata ha prevalso l'arroganza di una sparuta minoranza che, con atteggiamenti anche fisici, ha tenuto in ostaggio non solo il diritto di altri studenti a partecipare liberamente alla vita accademica, ma anche l'agibilità politica della organizzazione di Azione universitaria;

   da quanto risulta, il rettore è intervenuto dopo alcune ore dall'inizio del picchetto e, dopo un breve ed infruttuoso colloquio con gli occupanti dell'ingresso del dipartimento di sociologia, ha rinunciato alla richiesta di intervento della forza pubblica limitandosi a manifestare verbalmente la solidarietà ai giovani vittime dell'intollerabile sopruso i quali, di fatto, hanno dovuto rinunciare al loro diritto di partecipazione democratica alle competizioni per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca potendo recuperare l'ingresso presso l'ateneo solo alcuni giorni più tardi;

   a giudizio degli interpellanti da quanto accaduto è emerso come esistano zone franche universitarie a sovranità limitata in cui tutto è concesso, anche negare diritti fondamentali come quello dell'agibilità politica ed accademica e dell'esercizio della libera mobilità, con grave danno per l'autorevolezza dell'istituzione universitaria; la situazione di prevaricazione, violenza ed illegalità è durata sei ore senza che ci fosse alcun intervento sia da parte del rettore che delle forze di polizia rimaste a vigilare con discrezione che le circostanze non degenerassero in scontro fisico (evitato solo per la responsabilità dei ragazzi di Azione universitaria) senza intervenire anche quando i fatti si erano trasferiti sulla pubblica via; né il loro intervento è stato richiesto dal rettore;

   va evidenziato, inoltre, quanto espressamente dichiarato dai giovani di Azione universitaria: «Ce ne siamo infine andati non per paura ma per responsabilità», aggiungendo, successivamente in una nota: «non saremo noi quelli che consentiranno il discredito e l'aggravarsi del danno all'immagine del nostro Ateneo. Come è ovvio, non accettiamo di renderci complici di una dialettica della violenza che porta solo altra violenza e i cui effetti tragici negli anni '70 dovrebbero essere scolpiti nella mente di tutti noi. Per noi deve sempre prevalere il buon senso e la convinzione che la fiducia nelle istituzioni sia sempre ben riposta ma non accettiamo di rinunciare alla nostra agibilità politica. La libertà, il pluralismo e la legalità non sono valori negoziabili»;

   agibilità, libertà e legalità che però a senso unico non sono state garantite per sei lunghe ore davanti alla facoltà di sociologia di Trento –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere i Ministri interpellati al fine di chiarire se e in capo a chi eventualmente sia ascrivibile la responsabilità di non aver richiesto o attivato l'intervento della forza pubblica per garantire il libero accesso al dipartimento di sociologia dell'Università di Trento e sulla pubblica via venerdì 15 novembre 2024, di fatto consentendo di trasmettere il messaggio per cui vince il sopruso e la prevaricazione in un luogo di alta formazione culturale;

   se e quali iniziative, per quanto di competenza, anche di carattere normativo intenda intraprendere per garantire, attraverso l'adeguato sostegno degli organi di governo degli atenei agli studenti, il diritto all'accesso libero alle università e l'agibilità politica a tutte le associazioni riconosciute in occasione delle consultazioni studentesche.
(2-00482) «Urzì, Bignami, Roscani, Amorese, Matteoni».

(26 novembre 2024)

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