CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2024
XIX LEGISLATURA
Fascicolo di seduta
Doc. XVI, n. 3 Risoluzioni Risoluzioni in formato PDF (kb 320)
Doc. XVI, n. 3
RISOLUZIONI
Relazione delle Commissioni riunite III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024, approvata dalle Commissioni, a conclusione dell'esame di deliberazioni del Governo ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145 – Doc. XXVI, n. 2. (Doc. XVI, n. 3)

N. 1.

Seduta del 7 maggio 2024

   La Camera,

   esaminata e discussa, nel dibattito odierno dell'Assemblea, la Relazione del Consiglio dei ministri in merito alla prosecuzione delle missioni in corso e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024 (Doc XXVI, n. 2), adottata il 26 febbraio 2024 ai sensi dell'articolo 3, comma 1, primo periodo, della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui alla citata Relazione, svolte il 19 marzo 2024, davanti alle Commissioni riunite affari esteri (III) e difesa (IV) della Camera dei deputati e affari esteri e difesa (3a) del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori approfondimenti istruttori svolti dalle medesime Commissioni;

   tenuto conto della relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali, adottata il 26 febbraio 2024 (anno 2024) (Doc. XVI, n. 2) e delle risoluzioni approvate dall'Assemblea nella seduta del 5 marzo 2024;

   tenuto conto della relazione analitica delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024. Doc. XXVI, n. 2, approvata il 24 aprile 2024;

   premesso che:

    1) le crisi internazionali in corso, dal conflitto in Ucraina fino a quanto sta accadendo in Medio Oriente e nel Mar Rosso, hanno messo in serio pericolo la tenuta dell'ordine internazionale, determinando effetti diretti sulla sicurezza dell'Italia e dell'Europa, in un contesto globale che continua ad essere caratterizzato da fattori di fluidità ed instabilità;

    2) in questo quadro va ricordato altresì come al ruolo della Nato nel Mediterraneo l'Assemblea Parlamentare dell'Alleanza abbia dedicato un proprio specifico Gruppo Speciale, il Gruppo Speciale per il Mediterraneo ed il Medio Oriente;

    3) l'Italia, cui spetta la presidenza del G7, mantiene come punto fermo della sua azione sia la sua appartenenza all'Unione europea che all'Alleanza atlantica, oltre al multilateralismo imperniato sul sistema delle Nazioni Unite;

    4) l'azione del nostro Paese è finalizzata, in tutti i teatri di crisi, alla tutela della pace e della sicurezza internazionali in una cornice di collaborazione globale aperta ed inclusiva, con un'attenzione strategica prioritaria rivolta alla regione del Mediterraneo «allargato» e ai Balcani Occidentali, i cui equilibri sono profondamente toccati dalla crisi in Europa orientale;

    5) per quanto concerne l'attuale realtà del Mediterraneo e del Medio Oriente, teatri di concomitanti crisi geopolitiche internazionali, con particolare riguardo alla situazione specifica della Striscia di Gaza, emerge la necessità di agevolare, per quanto possibile, l'innesco di un processo che porti allo sradicamento del terrorismo di matrice islamista in tutte le sue declinazioni ed al successo della formula «due popoli, due Stati» in pacifica coesistenza;

    6) nell'ambito del Mediterraneo allargato, l'Italia continua a lavorare al fine di sostenere con convinzione il processo di stabilizzazione in Libia sotto l'egida delle Nazioni Unite che promuova il dialogo intra-libico, a favorire la tutela della navigazione nel Mar Rosso contro le minacce degli Houthi e ad impegnarsi contro Daesh ed il terrorismo di matrice fondamentalista, attivo in Iraq, Siria, Sahel, ma anche, con rischi di ulteriore propagazione, nell'Africa occidentale e centrale;

    7) venendo alla situazione nei Balcani Occidentali, il nostro Paese continua a lavorare al fine di giungere al completamento del percorso di adesione all'Unione europea inteso come obiettivo prioritario della politica estera italiana, nonostante la persistenza di nodi politici ancora aperti: dalla stabilizzazione della Bosnia-Erzegovina al processo di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, rispetto al quale risulta essenziale il contributo alla stabilità fornito dalla Missione NATO KFOR, di cui l'Italia è chiamata a assumere il comando da ottobre 2024;

    8) la presenza italiana, sia nel quadro di iniziative multilaterali sia sulla base di accordi bilaterali, mira a promuovere la democrazia e lo Stato di diritto, con un'attenzione particolare alla prevenzione dei conflitti, anche mediante il ricorso sistematico allo strumento della mediazione e alle attività di stabilizzazione post-conflitto, in particolare nelle aree geografiche di primario interesse per il nostro Paese (Mediterraneo, Libia, Siria, Yemen, Sahel e Corno d'Africa);

    9) nell'ottica di un'assunzione crescente di responsabilità geopolitiche, è opportuno procedere rapidamente all'aggiornamento del documento nazionale attuativo della Strategia UE per la regione indo-pacifica, con l'obiettivo di consolidare, insieme ai partner nella regione, il posizionamento dell'Italia nell'area a tutela della libertà di navigazione e contrastare, in sinergia con le altre democrazie, le minacce alla sicurezza dei mari e alle catene di approvvigionamento globale;

    10) nell'ambito dello sforzo profuso negli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, si attesta che le risorse programmate per il 2024 ammontano ad un totale di 361.597.000 euro, in leggero aumento rispetto al fabbisogno del 2023, fissato a 358.668.800 euro;

    11) gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione (di cui alle schede da 43/2024 a 46/2024) per il 2024 sono incentrati soprattutto sull'Africa e sul Medio Oriente, nonché sulla partecipazione agli sforzi della Comunità internazionale per rispondere agli accresciuti bisogni umanitari della popolazione ucraina direttamente colpita dagli eventi bellici;

    12) per le missioni internazionali oggetto di proroga la consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 11.166 unità, mentre il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a euro 1.365.148.673,00, di cui euro 1.075.798.673,00 per obbligazioni esigibili nel 2024 e euro 289.350.000,00 per obbligazioni esigibili nel 2025;

   ricordato che:

    13) per lo svolgimento delle nuove missioni relative alla deliberazione del 26 febbraio 2024 (Doc XXV n. 2) la consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati è pari a 834 unità, mentre il fabbisogno finanziario complessivo richiesto è di euro 45.863.901 e, pertanto, la consistenza massima dei contingenti nazionali impiegati nelle missioni per l'anno 2024 raggiunge le 12.000 unità;

   rilevato, infine, che:

    14) quanto alla proroga delle missioni in corso, agli oneri a carico del Ministero della difesa vanno aggiunti 30 milioni a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'AISE, 3.864.387 euro a carico del Ministero dell'interno, per le missioni delle Forze di polizia di cui alle schede da 37 a 41 del 2024, 83.897 euro a carico del Ministero della giustizia (scheda 40/2024) e 18.816.279 euro a carico del Ministero dell'economia e delle finanze, per il coinvolgimento della Guardia di finanza nelle missioni di cui alle schede 39 e 42 del 2024;

    15) il totale complessivo delle spese per le missioni nel 2024, dato dalla somma tra il totale delle proroghe e delle nuove missioni, è pertanto di euro 1 miliardo 825 milioni 440 mila e 680 euro, di poco superiore al fabbisogno finanziario complessivo per la proroga delle missioni nel 2023, che ammontava a euro 1.779.510.236,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica DOC XXVI n. 2, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2024);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 2/2024);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 3/2024);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 4/2024);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 5/2024);

  EUMAM Ucraina (scheda n. 6/2024);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo (scheda 37/2024);

  United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda 38/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda 39/2024);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2024);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2024);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2024);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 12/2024);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Kuwait, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 13/2024);

  European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda n. 40/2024);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 14/2024);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 15/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 16/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 17/2024);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 18/2024);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 19/2024);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 20/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 21/2024);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 22/2024);

  EUTM Mozambico (scheda 23/2024);

  EUMPM Niger (scheda n. 24/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso (scheda n. 25/2024);

  European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM LIBYA (scheda n. 41/2024);

  Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security (scheda n. 42/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 26/2024);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 27/2024);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 28/2024);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 29/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 30/2024);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 31/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities – Forward Land Forces) (scheda n. 32/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence – Forward Land Forces) (scheda n. 33/2024);

  esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 35/2024), impegnando altresì il Governo, alla luce delle fragilità e maggiore volatilità del contesto internazionale in tale periodo storico, a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori risorse finanziarie per sostenere le attività di cooperazione civile-militare intese a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale;

  supporto info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna a protezione delle Forze armate (scheda n. 36/2024);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA ALLE MISSIONI CIVILI

  Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione europea (scheda n. 34/2024);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PER IL SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 43/2024);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 44/2024);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 45/2024);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 46/2024).
(6-00114) «Calovini, Formentini, Orsini, Bicchielli, Chiesa, Zoffili, Bagnasco, Caiata, Billi, Deborah Bergamini, Ciaburro, Carrà, Fascina, Comba, Coin, Marrocco, Di Giuseppe, Crippa, Mulè, Gardini, Saccani Jotti, Loperfido, Maiorano, Malaguti, Mura, Padovani, Polo, Tremonti».

   La Camera,

   esaminata la Relazione delle Commissioni Esteri (III) e Difesa (IV) all'Assemblea sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla prosecuzione delle missioni in corso e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024 (Doc XXVI, n. 2), adottata il 26 febbraio 2024 ai sensi dell'articolo 3, comma 1, primo periodo, della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   premesso che:

    1) in via preliminare, non può non rilevarsi, nuovamente e criticamente il notevole ritardo con cui sono state trasmesse, anche quest'anno, le deliberazioni del Governo in titolo, limitando così l'esercizio delle funzioni parlamentari di controllo e di indirizzo politico. Un ritardo che pone le Camere di fronte ad uno stato di fatto irreversibile, su cui non è possibile incidere retroattivamente;

    2) pertanto, appare sempre più opportuno valutare un intervento di adeguamento della legge «quadro» sulle missioni, legge 21 luglio 2016, n. 145, semplificando alcuni procedimenti infragovernativi e, soprattutto, garantendo la puntualità e la tempestività nella presentazione di tali deliberazioni all'attenzione delle Camere. A tal riguardo non può non rilevarsi come in merito ad un intervento normativo sulla citata legge n. 145 del 2016 sia auspicabile una discussione parlamentare largamente condivisa tra tutte le forze parlamentari;

    3) l'impegno internazionale che l'Italia profonde ricorrendo alla leva delle missioni militari e degli interventi di natura civile negli scenari di crisi costituisce la necessaria risposta a persistenti minacce di carattere transnazionale ed asimmetrico – il terrorismo, la radicalizzazione, l'insicurezza cibernetica, i traffici illeciti – e a fenomeni di instabilità potenzialmente pericolosi per la pace e la sicurezza della regione euromediterranea;

    4) rispetto a soli 10 mesi fa, quando abbiamo discusso in quest'aula di missioni internazionali, il mondo registra con sconcerto un nuovo gravissimo conflitto in Medio Oriente – che sta vivendo una profonda instabilità politica e militare – scaturito dall'attacco terroristico di Hamas ad Israele del 7 ottobre 2023, a cui ha fatto seguito la reazione di Israele che ha avviato la più grande mobilitazione militare del paese dalla guerra dello Yom Kippur;

    5) il Partito Democratico ha prontamente condannato l'attacco di Hamas che ha ucciso 1300 civili e presi in ostaggio oltre 200 persone e condannato altresì la reazione del Governo di Israele che ha causato un esorbitante numero di vittime civili e la catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza;

    6) ancora una volta le popolazioni subiscono il dramma e la gravità della guerra; occorre scongiurare anche l'espandersi del conflitto, in una escalation regionale che ha già visto un primo scontro Israele- Iran e il riverbero delle tensioni con il Libano e delle ripercussioni nell'intera regione anche per la navigazione dei mari minacciate dagli Houti e che vedono il nostro Paese impegnato con la missione Aspides;

    7) la stessa missione bilaterale finalizzata a fornire un contributo alle autorità di Somalia, Gibuti e, appunto, dello Yemen, principalmente nel settore della sicurezza e del controllo del territorio, va collocata in un coerente impegno dell'Italia e dell'Europa per la de-escalation nella regione;

    8) il Partito Democratico ha chiesto al governo di profondere ogni sforzo possibile per raggiungere un immediato cessato il fuoco e per un'iniziativa diplomatica che porti alla pace duratura attraverso la soluzione politica dei «due popoli, due stati» e conseguentemente chiesto al Governo di riconoscere al più presto lo stato di Palestina, appoggiando le iniziative assunte da altri paesi in sede europea;

    9) resta l'urgenza di affrontare oggi l'emergenza umanitaria di Gaza, con una popolazione stremata. L'Italia, invece, continua incomprensibilmente a bloccare il proprio contributo annuale all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), nonostante la Commissione europea e altri stati UE abbiano ripreso i pagamenti previsti per il 2024 – dopo che, a fine gennaio, avevano sospeso il sostegno all'agenzia in seguito alle accuse riguardo il coinvolgimento di 12 membri del personale negli attacchi di Hamas di ottobre scorso- e nonostante gli esiti del rapporto redatto dalla commissione indipendente delle Nazioni Unite incaricata di indagare sulle accuse mosse all'agenzia, che ha appurato che «Israele non ha fornito alcuna prova a supporto delle affermazioni fatte, che risultano quindi al momento prive di fondamento». Val la pena evidenziare come il rapporto affermi, inoltre, che «in assenza di una soluzione politica tra Israele e i Palestinesi, l'UNRWA rimane un elemento fondamentale nel fornire aiuti umanitari salvavita e servizi sociali essenziali, in particolare nell'ambito sanitario ed educativo, ai rifugiati palestinesi a Gaza, in Giordania, Libano, Siria e nella Cisgiordania»;

    10) a quanto detto si aggiunga che, il quadro geopolitico internazionale continua ad essere ancora condizionato dalla invasione russa dell'Ucraina, che non ha solo riportato un conflitto di natura «tradizionale» in Europa ma, così facendo, ha anche rimesso al centro dell'attenzione l'impiego «fisico» dello strumento militare in un conflitto tra Stati. Per non parlare di tutte le sue conseguenze più ampie sullo scacchiere globale;

    11) in un contesto così complesso e volatile, è necessario ribadire che l'impegno italiano deve restare ancorato ad un approccio alle crisi il più possibile europeo e nell'asse dell'Alleanza Atlantica, che correli l'intervento di carattere militare ad iniziative civili tese alla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, all'investimento nell'istruzione e nella cultura, alla protezione e alla promozione dei diritti delle donne, ai giovani e alle minoranze ed in tal senso l'impianto della legge 21 luglio 2016, n. 145 rispecchia in profondo questa impostazione;

    12) sono da condividersi, in continuità con quanto sempre sostenuto dal Partito Democratico riguardo il sostegno alle autorità ucraine, gli orientamenti di politica estera e di difesa riguardo le missioni già in essere nell'area e in particolare, la missione EUMAM Ucraina; ma occorre ribadire la necessità che il Governo si adoperi per recuperare una centralità nelle iniziative diplomatiche affinché l'Europa eserciti un ruolo politico e diplomatico forte per una pace giusta e sicura, evitando pericolose forme di escalation del conflitto;

    13) in merito alla Libia, la scheda n. 42 riguarda la proroga, per il 2024, della partecipazione del personale della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni preposte al controllo dei confini marittimi;

    14) come già detto più volte e, proprio in sede di esame della stessa missione proposta lo scorso anno, è ripetutamente emerso negli anni e denunciato da diverse organizzazioni umanitarie, che sono oramai innumerevoli le prove di torture sistematiche, messe in atto dalle autorità a capo dei centri di detenzione, tra cui figurano anche alcuni settori della Guardia Costiera libica, responsabili di collusione con gruppi dediti alla tratta di esseri umani e della reclusione dei migranti in centri di detenzione, dove sono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti;

    15) ancora una volta, occorre evidenziare la necessità di promuovere una concreta policy di cosiddetta «accountability» per soggetti che, pur rivestendo ruoli istituzionali, nel fragilissimo quadro politico libico, siano stati riconosciuti, dalla comunità internazionale, colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani;

    16) alla luce di quanto esposto appare, pertanto, non più giustificabile, la volontà del Governo italiano di rifinanziare ancora una volta, e anche quest'anno, la missione bilaterale di cui alla citata scheda 42 di supporto alla Guardia Costiera libica;

    17) anche in merito alla chiusura immediata dei centri di detenzione in Libia, non si è registrato nel corso dell'ultimo anno un reale impegno del governo italiano presso le sedi europee e bilaterali con la Libia, finalizzato a promuovere forme di assistenza ai migranti e rifugiati ivi rinchiusi, attraverso una nuova policy che poggi su tre pilastri:

     rafforzamento delle procedure di reinsediamento così come promosso dalla UHNCR;

     rafforzamento dei corridoi umanitari verso i paesi che diano disponibilità per l'accoglienza;

     sostegno a progetti di inclusione alternativi quali Host Family Skim, già sperimentati in altri contesti;

    18) la mera riproposizione di una missione ormai superata appare inadeguata ad affrontare le criticità presenti in Libia che resta uno dei punti nevralgici della politica italiana ed europea in nord Africa e nel Mediterraneo, sempre più esposta ad una crescente influenza di Russia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti a scapito dell'Unione europea;

    19) l'Africa riveste un interesse strategico prioritario per la sicurezza dell'Italia, che, oltre a dover gestire i flussi migratori provenienti da tale continente, deve affrontare il rischio che un rallentamento del processo di pacificazione e di consolidamento delle istituzioni politiche dell'area, sia terreno fertile per destabilizzazioni e influenze straniere nel continente, inevitabili ricadute anche per la sicurezza del bacino del Mar Mediterraneo;

    20) la nostra presenza militare nelle missioni internazionali di pace in Africa, che dovrebbe essere proiezione di una politica estera all'altezza della tradizione e delle sfide di un paese come l'Italia, oggi chiamato a guidare il G7, appare invece troppo frammentata e non inserita in un quadro strategico per la stabilizzazione, la democratizzazione e lo sviluppo del continente: una questione cruciale fin qui del tutto ignorata dalle annunciate iniziative del Governo per l'Africa, a partire dal cosiddetto «Piano Mattei», le cui direttrici politiche e opzioni strategiche non sono note e non sono state discusse dal Parlamento;

    21) il Niger è stato interessato da un colpo di stato lo scorso luglio che ha visto la giunta militare prendere il potere destituendo il presidente Bazoum, fatto che può rappresentare un evento di rilevanza primaria per gli equilibri geopolitici e securitari dell'area;

    22) le preoccupazioni riguardo la stabilità del paese sono state espresse anche nell'ultima riunione ministeriale del G7 ospitata a Capri nei giorni scorsi, con i leader delle sette potenze occidentali che hanno espresso «grave preoccupazione per il deterioramento della situazione della sicurezza nel Sahel, aggravato dalla retromarcia dei principi dello stato costituzionale di diritto, della democrazia e del buon governo e dalla regressione nei quadri di cooperazione regionale»;

    23) per il Partito democratico, quello che si è creato è uno scenario politico sempre più precario e imprevedibile, che richiede «sforzi rinnovati da parte di tutti gli attori e parti interessate» nella riconfigurazione delle risposte internazionali e regionali alla sfida di crescente tensione politica, confronto e instabilità;

    24) come già espresso lo scorso anno, la presenza italiana in Sahel, nelle varie modalità in cui si realizza, è una chiara scelta di politica estera del nostro paese, che il Partito Democratico ha sostenuto negli anni di governo e confermato anche con l'apertura di rappresentanze diplomatiche nella regione, con la partecipazione a iniziative regionali come il G5 Sahel e con il significativo impegno di cooperazione internazionale verso l'area, delineando così per la prima volta una presenza italiana in Africa Occidentale con una modalità costruttiva e non avversativa;

    25) pur non sollevando obiezioni sulla presenza di un contingente militare italiano in Niger, il Partito Democratico osserva, tuttavia, come a seguito del recente colpo di Stato in Niger si sia venuta a determinare una violazione dei principi del diritto internazionale e non sono stati chiariti dal governo quali siano le forze di sicurezza nigerine che si intende rafforzare con la missione in oggetto, affinché si possa giungere al ripristino del rispetto dei principi democratici;

    26) la presenza militare in contesti altamente instabili, impone un aggiornamento costante del Parlamento, da parte del Governo, al di là della revisione della legge n. 145 del 2016, al fine di valutare l'efficacia delle missioni nei suddetti contesti e la coerenza con gli obiettivi da perseguire e con i principi che l'Italia condivide con la comunità internazionale;

    27) desta preoccupazione il taglio delle risorse per il settore della cooperazione allo sviluppo che si sta ripercuotendo negativamente su tutti i soggetti che partecipano alla cooperazione italiana: le Ong, le imprese e gli enti territoriali;

    28) lo stanziamento previsto per il settore della cooperazione allo sviluppo nel 2024 ammonta ad un totale di 361.597.000 euro. Una cifra modesta e inadeguata a far fronte alle sfide che ci troviamo a dover affrontare. In tal senso basti pensare alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda 43) che non registrano alcun incremento rispetto alle somme già stanziate per il 2023;

    29) tale scelta politica è, inoltre, confermata dalla lettura degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione relativi al 2024 disposti nella predetta deliberazione del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 (scheda 44). A tal riguardo il fabbisogno complessivo per il 2024 è pari a 28.850.000 milioni di euro, un taglio superiore ad un milione di euro rispetto al 2023 e decisamente significativo rispetto allo stanziamento di 47.300.000 milioni di euro disposto dal Governo Draghi per il 2022;

    30) risorse dunque del tutto inadeguate a fronteggiare i diversi scenari di crisi, a partire da quello palestinese, dove occorre ripristinare le risorse previste per Unrwa, soggetto fondamentale per la fornitura dei servizi essenziali – sanità, scuola, trasporti, nonché per le iniziative umanitarie a sostegno della popolazione, come Food for Gaza proposta dal governo –, non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche nei Paesi che ospitano consistenti comunità di profughi, quali Siria, Giordania e Libano. Altrettanto dicasi per i finanziamenti alle organizzazioni non governative italiane che operano a Gaza e che attualmente sono invece escluse dai bandi dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo;

    31) inoltre, l'Italia si è sempre distinta nella implementazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1325 del 2000, finalizzata a valorizzare il ruolo delle donne nei processi di pace. Proprio in ragione di questa consolidata attenzione, è opportuno che il Governo assuma un impegno concreto per incrementare le risorse finanziarie destinate a tale scopo per un impegno forte e concreto su un tema come quello della prevenzione, protezione e contrasto alla violenza di genere su donne e bambine,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica DOC XXVI n. 2, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2024);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 2/2024);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 3/2024);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 4/2024);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 5/2024);

  EUMAM Ucraina (scheda n. 6/2024);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo (scheda 37/2024);

  United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda 38/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda 39/2024);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2024);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2024);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2024);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 12/2024);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Kuwait, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 13/2024);

  European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda n. 40/2024);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 14/2024);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 15/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 16/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 17/2024);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 18/2024);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 19/2024);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 20/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 21/2024);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 22/2024);

  EUTM Mozambico (scheda 23/2024);

  EUMPM Niger (scheda n. 24/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso (scheda n. 25/2024);

  European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM LIBYA (scheda n. 41/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 26/2024);

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 27/2024);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 28/2024);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 29/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 30/2024);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 31/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities – Forward Land Forces) (scheda n. 32/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence – Forward Land Forces) (scheda n. 33/2024);

  esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 35/2024), impegnando altresì il Governo, alla luce delle fragilità e maggiore volatilità del contesto internazionale in tale periodo storico, a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori risorse finanziarie per sostenere le attività di cooperazione civile-militare intese a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale;

  supporto info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna a protezione delle Forze armate (scheda n. 36/2024);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA ALLE MISSIONI CIVILI

  Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione europea (scheda n. 34/2024);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PER IL SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 43/2024);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 44/2024);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 45/2024);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 46/2024),

non autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione della missione internazionale in corso, di seguito riportata:

   «Partecipazione del personale del Corpo della Guardia di Finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi» (scheda n. 42/2024).
(6-00115) «Braga, Provenzano, Amendola, Graziano, Carè, De Maria, Fassino, Porta, Quartapelle Procopio».

   La Camera,

   udita la Relazione delle Commissioni III (Affari esteri) e IV (Difesa) sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024, deliberata il 26 febbraio 2024 (Doc. XXVI, n. 2);

   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, di cui al citato Documento, svolte il 19 marzo 2024, davanti alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) della Camera dei deputati e 3a (Affari esteri e difesa) del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori approfondimenti istruttori svolti dalle medesime Commissioni;

   premesso che:

    1) il documento in esame si inserisce in un quadro internazionale incerto e rischioso soprattutto alla luce del drammatico contesto geopolitico dovuto al perdurare del conflitto russo-ucraino e, dall'autunno del 2023, dalla ripresa delle ostilità in Medio Oriente e della crisi nel Mar Rosso;

    2) la crisi geopolitica internazionale in atto è pericolosamente impattante a livello globale sia dal punto di vista umanitario che economico e finanziario. Per la sua complessità lo scenario si presenta come uno scacchiere estremamente pericoloso per tutti gli attori internazionali coinvolti;

    3) l'impegno dell'Italia nelle missioni internazionali deve rispondere ai valori e ai principi della nostra Costituzione con l'obiettivo di stabilizzare le crisi in atto, partecipare attivamente alla gestione dei processi di transizione, garantendo il sostegno ad agende riformiste inclusive, in sinergia con la comunità internazionale nei processi di pace e sicurezza a livello globale;

    4) le missioni internazionali cui l'Italia partecipa hanno nel tempo consolidato la percezione della nostra affidabilità in termini di sicurezza nel Mediterraneo allargato, nonché la nostra vocazione europeista, il nostro legame transatlantico insieme ad un convinto sostegno al multilateralismo;

    5) nello specifico, a livello internazionale, l'Italia deve spendersi, affinché prosegua con risolutezza l'impegno contro il terrorismo, a tutela e garanzia dei diritti umani e delle libertà fondamentali, contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle minoranze e, al contempo, perseguire fermamente l'obiettivo fondamentale in una prospettiva di lungo termine di una condivisione più equa e responsabile in merito alle conseguenze del fenomeno migratorio;

   considerato che:

    6) l'aggressione della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina si protrae ormai da oltre due anni e le strategie sinora perseguite per porre fine al conflitto non hanno raggiunto alcun risultato concreto;

    7) il conflitto russo-ucraino si è trasformato in una guerra di logoramento che va avanti nella totale assenza di interventi diplomatici al fine di giungere a una soluzione di pace, nel rispetto del diritto internazionale. In tal modo gli interventi a sostegno dell'Ucraina si sono cristallizzati in un mero e continuo invio di armamenti;

    8) si delinea pertanto, nel breve periodo, solamente un ulteriore sforzo militare europeo e nessuna concreta e penetrante prospettiva negoziale volta a porre fine alle operazioni belliche in territorio ucraino;

    9) alla luce della situazione sopra descritta, è doveroso profondere il massimo sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l'immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione diplomatica in linea con i principi del diritto internazionale;

    10) con riferimento alla missione di addestramento militare EUMAM Ucraina (scheda n. 6/2024), desta, tuttavia, preoccupazione in relazione a un possibile ulteriore inasprimento del conflitto e del suo protrarsi, quanto stabilito all'articolo 1, paragrafo 5, della decisione (PESC) 2022/1968 del 17 ottobre 2022, istitutiva della suddetta missione, ossia la possibilità per il Consiglio di modificare la sua decisione in merito alla eventuale autorizzazione per EUMAM Ucraina ad operare al di fuori del territorio degli Stati membri;

   considerato, altresì, che:

    11) il conflitto in Medio Oriente è in fase di pericolosa escalation, con il rischio concreto che si possa verificare una guerra regionale, considerato l'intervento diretto dell'Iran nei confronti di Israele – come reazione all'attacco sferrato da quest'ultimo contro il consolato iraniano a Damasco – e la risposta di Tel Aviv che si è concentrata su una base aerea militare vicino alla città di Esfahan;

    12) destano profonda apprensione le condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza, oltremodo disumane e drammatiche. È urgente una ulteriore mobilitazione della comunità internazionale per garantire l'accesso agli aiuti umanitari alla popolazione civile intrappolata a Gaza. Gli aiuti attuali sono infatti totalmente insufficienti, a cominciare da cibo, acqua potabile, medicinali, materiale igienico-sanitario, fornitura di elettricità e di carburante, essenziali all'espletamento delle operazioni umanitarie, al soddisfacimento di bisogni vitali di prima necessità e affinché le condizioni di salute pubblica non si aggravino ulteriormente;

    13) in tale contesto, pesa particolarmente la parziale operatività dell'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), alla quale a gennaio scorso, a seguito delle accuse mosse nei confronti di dodici dipendenti dell'Agenzia di essere coinvolti nell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, sono stati sospesi i finanziamenti da parte di molti Paesi, tra cui l'Italia. Ripristinare i contributi sospesi permetterebbe all'UNRWA di operare a pieno regime a supporto della popolazione palestinese, martoriata dal conflitto in atto;

    14) il 5 aprile scorso il Consiglio dei diritti umani dell'ONU ha approvato una risoluzione con la quale invita tutti gli Stati a cessare la vendita, il trasferimento e la consegna di armi, nonché di munizioni e di altri equipaggiamenti militari a Israele, compresi beni e tecnologie di sorveglianza, anche «dual use», al fine di prevenire ulteriori violazioni del diritto umanitario internazionale, ricordando anche l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 26 gennaio 2024 sulla richiesta di misure urgenti presentata dal Sudafrica nella controversia iniziata dallo stesso Stato contro Israele e relativa all'applicazione della Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio del 1948;

   valutato che:

    15) con riferimento alla Libia, la scheda n. 42 proroga per l'anno 2024 la partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi. Il fabbisogno finanziario risulta aumentato di oltre 2 milioni di euro a fronte dell'aumento di un singolo mezzo terrestre, mentre le 25 unità di personale rimangono invariate;

    16) secondo il Rapporto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 7 dicembre 2023, permane la situazione di divisione del paese, la fragile situazione umanitaria e del rispetto dei diritti umani. In particolare, la protezione dei migranti e dei rifugiati, continua a destare grave preoccupazione. Nel rapporto si invitavano le autorità libiche a cercare alternative alla detenzione dei migranti e dei richiedenti asilo e a garantire un trattamento umano a tutti detenuti, con l'obiettivo a lungo termine della depenalizzazione, del trattamento umano e accesso ai procedimenti giudiziari;

    17) inoltre, nel Rapporto di Human Rights Watch (HRW) diffuso l'11 gennaio 2024, si conferma la persistente presenza in Libia di migranti e richiedenti asilo che «soffrono condizioni disumane, torture, lavoro forzato e aggressioni sessuali in detenzioni arbitrarie e indefinite controllate dai ministeri degli Interni sia dell'Est che dell'Ovest o in strutture controllate dai trafficanti». Secondo questo rapporto, «il Ministero della Giustizia ha detenuto migliaia di persone in detenzione prolungata senza processo, in carceri gestite solo nominalmente dalle autorità ma effettivamente controllate dalle milizie, che hanno sottoposto i detenuti a condizioni disumane tra cui grave sovraffollamento, maltrattamenti e tortura»;

    18) il Governo non ha manifestato l'intenzione di procedere alla revisione del Memorandum of Understanding Italia-Libia, come richiesto dal Movimento 5 Stelle nella precedente richiesta di autorizzazione alla proroga della partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 42/2024), al fine di prevedere: il puntuale rispetto delle norme applicabili in materia di diritti umani, un ruolo centrale da riconoscere alle competenti agenzie delle Nazioni Unite e il progressivo superamento del sistema dei centri che ospitano i migranti;

    19) alla luce di quanto esposto e considerata l'intollerabile e sistematica violazione da parte della Guardia Costiera libica delle procedure e degli standard operativi di intervento di Search and Rescue (SAR), riteniamo che la situazione attuale, in progressivo deterioramento, non consenta l'apertura di credito necessaria nei confronti del Governo in relazione alla proroga della missione citata;

   valutato, altresì, che:

    20) desta profonda preoccupazione la grave situazione nel Sahel, a seguito di numerosi colpi di Stato degli ultimi anni;

    21) in particolare, la situazione in Niger rappresenta una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali nella regione, compromettendo l'ordine costituzionale, la democrazia e lo Stato di diritto. Così come la grave crisi politica e sociale in atto nel Burkina Faso, caratterizzata dalla grave violazione dei diritti umani, da abusi e violenze anche contro i bambini;

   tenuto conto che:

    22) le risorse stanziate per gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per il 2024 sono pari a 361.597.000. L'aumento rispetto ai 358.668.800 di euro dello scorso anno, risulta francamente irrisorio considerato che gli interventi de quo rappresentano uno strumento fondamentale di politica estera per la loro valenza strategica nel sostenere intere comunità, nell'intento di migliorare le condizioni di vita per l'avvento di società più democratiche e più stabili. Sarebbe pertanto opportuno aumentare l'insufficiente fabbisogno finanziario;

    23) è necessario dunque attribuire alla cooperazione allo sviluppo un ruolo maggiore e un significato politico centrale nella politica internazionale dell'Italia, contribuendo in modo significativo alla riduzione della povertà e delle diseguaglianze e alla promozione dei diritti umani e della pace;

   pertanto, alla luce di quanto esposto,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica Doc. XXVI n. 2, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2024);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 2/2024);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 3/2024);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 4/2024);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 5/2024);

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (scheda n. 6/2024), a condizione che il Governo si impegni: 1) a vincolare il contributo del contingente nazionale impiegato esclusivamente nel territorio degli Stati membri; 2) a voler comunicare preventivamente al Parlamento l'indirizzo politico da assumere qualora, ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 5, della Decisione (PESC) 2022/1968 del Consiglio del 17 ottobre 2022, il Consiglio decida di autorizzare EUMAM Ucraina ad operare al di fuori del territorio degli Stati membri;

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo personale militare (scheda n. 37/2024);

  United Nations Mission in Kosovo UNMIK (scheda n. 38/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda n. 39/2024);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2024), impegnando altresì il Governo a ripristinare i contributi sospesi all'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), al fine di garantire l'operatività dell'Agenzia a pieno regime a supporto della popolazione palestinese, considerata la tragedia umanitaria in atto;

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2024);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2024);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 12/2024);

  Personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 13/2024);

  EUPOL COPPS (European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support) (scheda n. 40/2024);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 14/2024);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 15/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 16/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 17/2024), impegnando altresì il Governo ad adoperarsi al fine di agevolare il ripristino dell'ordine costituzionale;

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 18/2024);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 19/2024);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 20/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 21/2024);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 22/2024);

  EUTM Mozambico (scheda 23/2024);

  Partecipazione di personale militare alla missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) (scheda n. 24/2024), impegnando altresì il Governo ad adoperarsi al fine di agevolare il ripristino dell'ordine costituzionale;

  Partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto nella repubblica del Burkina Faso (scheda n. 25/2024), a condizione che il Governo, nel conseguimento degli obiettivi della missione in oggetto, garantisca il rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario da parte delle Forze governative del Burkina Faso;

  Partecipazione di personale della Polizia di Stato e di un Ufficiale della Guardia di finanza alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) (scheda n. 41/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 26/2024);

  Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 27/2024);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 28/2024);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 29/2024), impegnando altresì il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta a perseguire un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO dispositivo per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 30/2024), impegnando altresì il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta a perseguire un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO Air Policing e Air Shielding per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 31/2024), impegnando altresì il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta a perseguire un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities- Forward Land Forces) (scheda n. 32/2024), impegnando altresì il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta a perseguire un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  NATO dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence) (scheda n. 33/2024), impegnando altresì il Governo a promuovere iniziative in cui si faccia interprete e protagonista di una nuova fase di sforzi diplomatici affinché sia scongiurato il rischio di una ulteriore escalation militare, a tal fine intraprendendo le opportune iniziative nelle sedi europee e internazionali allo scopo di promuovere una decisa e forte azione diplomatica volta a perseguire un immediato cessate il fuoco in Ucraina;

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 35/2024);

  Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (PCM-AISE) (scheda n. 36/2024);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA ALLE MISSIONI CIVILI

  Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione europea (scheda n. 34/2024);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PER IL SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 43/2024), impegnando altresì il Governo ad aumentare le risorse per le politiche di cooperazione allo sviluppo al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile globale in sintonia con l'Agenda 2030, con una particolare attenzione all'efficacia degli aiuti e dello sviluppo, alla massima integrazione delle politiche e degli strumenti ed al coordinamento e la collaborazione degli attori della cooperazione;

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 44/2024);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 45/2024), impegnando altresì il Governo ad intraprendere le opportune iniziative presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite volte a promuovere la costituzione di una missione internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza, anche con il coinvolgimento diretto dei Paesi arabi, al fine di ricostruire l'area e fornire assistenza umanitaria alla popolazione locale;

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 46/2024),

non autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione della seguente missione internazionale:

AFRICA

  Partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda n. 42/2024).
(6-00116) «Pellegrini, Riccardo Ricciardi, Baldino, Francesco Silvestri, Lomuti, Pavanelli».

   La Camera,

   discussa la relazione della Commissione III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) all'assemblea sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali riferite all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024, adottata il 26 febbraio 2024 (Doc. XVI, n. 3) e le relazioni collegate;

   premesso che:

    1) risulta necessario rafforzare gli sforzi diplomatici, anche di concerto con le organizzazioni e le istituzioni internazionali cui l'Italia partecipa in forza dell'articolo 10 della Costituzione, nonché cooperare a una progressiva normalizzazione delle relazioni internazionali in vista della riaffermazione dei principi dello stato di diritto, di democrazia, di rispetto dei diritti fondamentali e del diritto internazionale;

    2) si rileva la necessità di mantenere l'Italia all'interno di un percorso condiviso con i partner europei e con gli altri Paesi della NATO e l'ineludibilità di una strategia di contenimento dei processi di esacerbazione dei conflitti che, a livello globale, mettono sempre più a repentaglio la popolazione civile e le relazioni diplomatiche, politiche ed economiche tra gli Stati;

    3) appare necessario riaffermare i valori della pace in ogni contesto, anche attraverso un approccio proattivo che neutralizzi qualsivoglia sollecitazione a qualsivoglia tipologia di allargamento dei conflitti in essere;

    4) si rileva che, con specifico riguardo al Mediterraneo e al Medio Oriente, occorre assumere un approccio coordinato alle gravi crisi geopolitiche internazionali scaturite dall'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 sul territorio israeliano e dalla controffensiva di Israele volta a liberare gli ostaggi nonché sconfiggere la predetta organizzazione terroristica, ponendo la Striscia di Gaza su un percorso di liberazione che consenta la realizzazione della politica due popoli, due Stati;

    5) si manifestano sincere preoccupazioni per la destabilizzazione del canale di Suez e, anche rispetto al dilagare dei fenomeni di pirateria che – insieme agli attacchi terroristici Houthi – stanno già condizionando pesantemente i traffici commerciali e, di riflesso, le prospettive di crescita mondiale;

    6) si ribadisce il carattere prioritario dell'affermazione di un unico approccio europeo, concertato, condiviso e unitario alla crisi russo-ucraina, nonché la necessità di rafforzare le misure di contenimento e sostegno poste in essere in accordo con i partner europei;

    7) si osserva che, per quanto concerne il futuro impegno dello strumento militare nelle operazioni e nelle missioni all'estero, appare ineludibile il rafforzamento e l'integrazione delle operazioni con una maggiore attività di cooperazione internazionale e il coinvolgimento attivo di società civile e terzo settore nella risoluzione delle ferite aperte dai conflitti, al fine di amplificarne l'influenza e salvaguardare in maniera più diretta e incisiva gli interessi nazionali e i valori costituzionali,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica Doc. XVI n. 2, di seguito riportate:

EUROPA:

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2024);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 2/2024);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 3/2024);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 4/2024);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 5/2024);

  EUMAM Ucraina (scheda n. 6/2024);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo (scheda n. 37/2024);

  United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda n. 38/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda n. 39/2024);

ASIA:

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2024);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2024);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2024);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 12/2024);

  Personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Kuwait, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 13/2024);

  European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda n. 40/2024);

AFRICA:

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 14/2024);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 15/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 16/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 17/2024);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 18/2024);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 19/2024);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 20/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 21/2024);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 22/2024);

  EUTM Mozambico (scheda n. 23/2024);

  EUMPM Niger (scheda n. 24/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso (scheda n. 25/ 2024);

  European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM LIBYA (scheda n. 41/2024);

  Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla Generai Administration for Coastal Security (scheda n. 42/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO:

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 26/2024);

  Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 27/2024);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 28/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 29/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 30/2024);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 31/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities – Forward Land Forces) (scheda n. 32/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence – Forward Land Forces) (scheda n. 33/2024);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 35/2024), impegnando altresì il Governo, alla luce delle fragilità e maggiore volatilità del contesto internazionale in tale periodo storico, a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori risorse finanziarie per sostenere le attività di cooperazione civile-militare intese a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale;

  Supporto info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna a protezione delle Forze armate (scheda n. 36/2024);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA ALLE MISSIONI CIVILI:

  Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione europea (scheda n. 34/2024);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PER IL SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE:

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 43/2024);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 44/2024);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 45/2024);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 46/2024).
(6-00117) «Faraone, Gadda, De Monte, Del Barba, Marattin, Bonifazi, Boschi, Giachetti, Gruppioni».

   La Camera,

   udita la relazione delle Commissioni III e IV, approvata il 24 aprile 2024 (Doc. XVI, n. 3) sulla relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024, adottata il 26 febbraio 2024 (Doc. XXVI, n. 2);

   premesso che:

    1) il nostro Paese, forte della propria appartenenza all'Unione europea e all'Alleanza atlantica e anche nell'ambito della presidenza del G7, ribadisce l'adesione ai valori che questa comporta e all'interno di questo quadro partecipa alle missioni militari e civili, in sede bilaterale o multilaterale, al fine di salvaguardare l'interesse nazionale mediante la tutela della pace e della sicurezza nei contesti internazionali;

    2) l'Italia riconosce la funzione fondamentale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, nell'ambito della quale il nostro Paese contribuisce al mantenimento della pace nella consapevolezza che sia fattore indispensabile per la crescita e lo sviluppo dei paesi;

    3) l'Italia ha affermato la propria condanna dell'aggressione russa all'Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022 che ha causato morte e distruzione, colpendo anche civili inermi e incolpevoli e che ha avuto e avrà effetti destabilizzanti sugli equilibri geopolitici mondiali, acuendo peraltro la crisi energetica e alimentare già in atto al momento dell'invasione;

    4) con specifico riguardo al Mediterraneo e al Medio Oriente, occorre assumere un approccio coordinato alle gravi crisi geopolitiche internazionali scaturite dall'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 sul territorio israeliano e dalla controffensiva di Israele volta a liberare gli ostaggi nonché sconfiggere la predetta organizzazione terroristica, ponendo la Striscia di Gaza su un percorso di liberazione che consenta la realizzazione della politica due popoli, due Stati;

    5) continua a destare enorme preoccupazione la destabilizzazione del canale di Suez la quale, in aggiunta al dilagare dei fenomeni di pirateria – insieme agli attacchi terroristici Houthi – condiziona pesantemente i traffici commerciali e, di riflesso, gli interessi commerciali italiani e le prospettive di crescita globale;

    6) lo scenario internazionale in costante mutamento e le ricadute del conflitto in Ucraina e delle crisi in Medio Oriente e nel Mar Rosso amplificano la necessità di un generale riallineamento degli obiettivi strategici delle missioni internazionali al fine di rendere efficaci le attività condotte all'estero, garantendone l'aderenza agli interessi nazionali;

    7) la complessità e le interconnessioni tra le diverse aree di instabilità evidenziano, tra l'altro, la necessità di uno sforzo coordinato, sistemico e capace di visione pluriennale, che va continuamente aggiornato e dotato di adeguate risorse, con una attenzione anche alle modalità di conflitto non convenzionale, che vedono per esempio l'incremento e l'evoluzione delle minacce espresse nello spazio cibernetico da attori statuali e non statuali;

    8) il nostro Paese deve svolgere sempre più un ruolo protagonista all'interno delle coalizioni internazionali con una attenzione strategica prioritaria alle regioni del Mediterraneo allargato e dei Balcani occidentali, i cui equilibri continuano ad essere suscettibili di profondi mutamenti in relazione al conflitto ucraino, anche nell'ottica del prossimo comando italiano della Missione NATO KFOR in Kosovo a partire dal prossimo ottobre;

    9) accanto all'impegno delle nostre forze armate all'estero, con finalità di de-escalation di crisi regionali e per il consolidamento della pace, si ricorda il ruolo svolto anche nel contrasto alla criminalità organizzata internazionale e al fenomeno del terrorismo, in particolare di matrice fondamentalista, e quello umanitario compiuto negli anni più recenti sia in conseguenza alle gravi conseguenze della pandemia COVID-19 che hanno colpito in modo particolarmente acuto le aree più povere del pianeta sia a favore delle popolazioni maggiormente colpite da eventi bellici, come quella ucraina;

    10) merita particolare considerazione il contributo dato dal personale femminile presente nei diversi teatri operativi, in linea con la risoluzione n. 1325 e seguenti delle Nazioni Unite su «Donne, Pace e Sicurezza», che per la prima volta menzionano il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole e fissano, tra gli obiettivi prioritari, l'adozione di una «prospettiva di genere» e una maggiore partecipazione delle donne nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza;

   considerato che:

    11) si conferma il favore, già espresso, alla Deliberazione del Consiglio dei ministri adottata il 26 febbraio 2024 riguardante la partecipazione italiana a tre nuove missioni: EU AM Ukraine (European Union Advisory Mission) è finalizzata a sostenere, con personale della magistratura, l'Ucraina nel suo impegno per la riforma del settore della sicurezza civile; l'operazione Levante finalizzata ad assicurare, con il ricorso a personale militare, la disponibilità di beni di prima necessità e di servizi sanitari per la popolazione civile di Gaza; la proroga dell'impiego di un dispositivo multidominio in iniziative in presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano nord-occidentale;

    12) in continuità con gli impegni presi dal nostro Paese, si intende confermare la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali già in essere e avviarne di nuove nel quadro della politica estera e di sicurezza comune o nell'ambito di piani di cooperazione bilaterale;

    13) anche in continuità con la decisione 2022/1968 del Consiglio dell'Unione europea del 17 ottobre 2022, il nostro Paese sostiene l'Ucraina nel diritto di difendere la propria integrità territoriale entro i confini internazionalmente riconosciuti e ad esercitare efficacemente la difesa della propria sovranità, nell'ambito di un approccio che deve essere necessariamente unitario e condiviso a livello europeo;

    14) nell'ottica di promuovere la democrazia e lo Stato di diritto, l'azione italiana deve continuare a porre enfasi sulla prevenzione dei conflitti e sulla stabilizzazione post-conflitti, con particolare riferimento ad aree di interesse geostrategico primario per il nostro Paese (Mediterraneo, Libia, Siria, Yemen, Sahel e Corno d'Africa),

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della Relazione analitica DOC XXVI n. 2, di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2024);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 2/2024);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 3/2024);

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 4/2024);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 5/2024);

  EUMAM Ucraina (scheda n. 6/2024);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo (scheda n. 37/2024);

  United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda n. 38/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda n. 39/2024);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2024);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2024);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2024);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 12/2024);

  Personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Kuwait, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 13/2024);

  European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda n. 40/2024);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 14/2024);

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 15/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 16/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 17/2024);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 18/2024);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 19/2024);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 20/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 21/2024);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 22/2024);

  EUTM Mozambico (scheda n. 23/2024);

  EUMPM Niger (scheda n. 24/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso (scheda n. 25/2024);

  European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM LIBYA (scheda n. 41/2024);

  Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security (scheda n. 42/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 26/2024);

  Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 27/2024);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 28/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 29/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 30/2024);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 31/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities – Forward Land Forces) (scheda n. 32/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence – Forward Land Forces) (scheda n. 33/2024);

  Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 35/2024), impegnando altresì il Governo, alla luce delle fragilità e maggiore volatilità del contesto internazionale in tale periodo storico, a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori risorse finanziarie per sostenere le attività di cooperazione civile-militare intese a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale;

  Supporto info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna a protezione delle Forze armate (scheda n. 36/2024);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA ALLE MISSIONI CIVILI

  Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione europea (scheda n. 34/2024);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PER IL SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 43/2024);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 44/2024);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 45/2024);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 46/2024).
(6-00118) «Richetti, Bonetti, Benzoni, D'Alessio, Grippo, Onori, Rosato, Sottanelli».

   La Camera,

   esaminata la Relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) all'Assemblea sulla Relazione del Consiglio dei ministri in merito alla prosecuzione delle missioni in corso e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024 (Doc XXVI, n. 2), adottata il 26 febbraio 2024 ai sensi dell'articolo 3, comma 1, primo periodo, della legge 21 luglio 2016, n. 145;

   premesso che:

    1) il contesto internazionale è sempre più drammaticamente caratterizzato da una estrema instabilità e da una escalation del confronto militare, contesto che si colloca nel venir meno di un approccio multilaterale alle relazioni internazionali e nella forzatura ideologica e materiale su un sistema polarizzato che penalizza il dialogo e delegittima i luoghi in cui questo dovrebbe avvenire. È quanto mai necessario lavorare per la rilegittimazione dei luoghi multilaterali dove poter ricercare soluzioni più avanzate e condivise ai conflitti in corso e garantire un'effettiva sicurezza globale;

    2) nel 2023 la spese militare mondiale ha raggiunto il massimo storico di duemiladuecento miliardi di dollari con un aumento del 9 per cento ed è già prevedibile un ulteriore aumento nel 2024;

    3) la difesa della pace, della democrazia e dei diritti umani nel mondo sono elementi costitutivi dell'Unione Europea e su questi deve basarsi la sua azione esterna e la sua autonomia strategica, determinata innanzitutto dalla capacità di una propria e autonoma iniziativa politica nelle relazioni internazionali, ma anche dalla costruzione di un sistema di difesa europeo ispirato e basato sulla deterrenza;

    4) la catastrofe umanitaria in corso a Gaza, a seguito del terribile attacco di Hamas nei confronti di Israele il 7 ottobre 2023, evidenzia che di fronte ad eclatanti violazioni del diritto internazionale, al mancato rispetto dei diritti umani e a crimini di guerra non possono esserci spazi di impunità e tentennamenti da parte della comunità internazionale. Le azioni militari di Israele rischiano, inoltre, di condurre ad un'escalation sull'intera area medio orientale e a livello globale: dopo il raid che ha distrutto il consolato e la residenza dell'ambasciatore iraniano a Damasco, l'Iran ha lanciato un attacco con l'utilizzo di droni e missili sul territorio israeliano. È fondamentale che il governo italiano si associ in ogni sede internazionale agli sforzi per evitare l'invasione israeliana della città di Rafah, che infliggerebbe ulteriori drammatiche sofferenze alle condizioni della popolazione civile, nonché per l'immediata liberazione degli ostaggi. Così come è importante ripristinare al più presto i fondi per le ong italiane che operano in Palestina e in Israele e i contributi all'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), come hanno fatto Francia, Canada, Spagna, Belgio, Norvegia, Irlanda, Svezia e Germania. Appare oggi più che mai necessario riconoscere lo Stato di Palestina, quale azione di politica estera che imprima una svolta positiva al necessario negoziato tra le parti per giungere alla soluzione «due popoli, due Stati» e garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli. Così come sarebbe urgente assumere l'onere di una grande azione diplomatica convocando una conferenza di pace internazionale volta a cercare soluzioni per il conflitto in corso e definire una prospettiva di pace duratura in Medio Oriente, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite e con il pieno coinvolgimento dei Paesi dell'area;

    5) tra le nuove missioni internazionali approvate per l'anno 2024 (Doc. XXV, n. 2), c'è la nuova operazione dell'Unione Europea Eunavfor Aspides nel Mar Rosso. Il mandato dovrebbe essere quello di accompagnare le navi mercantili nell'area e proteggerle dagli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi. Ma il mandato di Aspides prevede una esplicita connessione con l'operazione Prosperity Guardian. A tutti gli effetti un'operazione militare che include incursioni sul territorio yemenita e attacchi preventivi contro obiettivi Houthi. La missione Eunavfor Aspides avrebbe luogo nell'assenza contestuale di ogni opportuno tentativo politico e diplomatico volto a fermare il conflitto in atto. Quella che è definita come una missione difensiva rischia sul campo di cambiare natura e trasformarsi in un elemento di ulteriore escalation anche alla luce dello scontro anche militare in corso tra Israele e l'Iran;

    6) il protrarsi del conflitto in Ucraina è estremamente preoccupante e prefigura una condizione di guerra di logoramento destinata al lungo periodo, aumentando così il carico di morte, distruzione e sofferenza. La fornitura di equipaggiamento militare all'Ucraina era stata considerata come uno strumento volto a determinare migliori condizioni negoziali. È estremamente preoccupante la mancanza di iniziativa, di partecipazione e collaborazione dell'Unione europea a qualsiasi percorso negoziale e l'assenza di sforzi volti ad individuare condizioni concrete e realistiche in cui tale negoziato possa aver luogo. Bisogna escludere in maniera categorica ogni prospettiva di invio di truppe di Stati membri dell'Unione in Ucraina, imprudentemente avanzata da altri paesi europei, come ogni altra azione che possa condurre ad una ulteriore escalation e allargamento del conflitto;

    7) il Medio Oriente è segnato anche da altri annosi conflitti come quelli in Siria e in Yemen, con conseguenze sempre più drammatiche per i civili, in termini di distruzione, povertà e speranza per il futuro. Nel 2023 non troppo lontano dalla guerra in Ucraina, nei Balcani è riesploso il conflitto interno tra serbi e albanesi. Ma se si guarda alle guerre civili sono due quelle ancor più rovinose: Sudan e Myanmar sono teatro di diffuse atrocità e crimini di guerra. Entrambi i Paesi sono sprofondati in una spirale apparentemente irreversibile di crisi umanitarie. L'Africa sub-sahariana non è stata da meno: segnata, come è stata, da una serie di golpe militari come in Gabon e Niger, seguiti a quelli relativamente recenti in Burkina Faso, Mali e Guinea;

    8) ribadiamo le nostre contrarietà, già evidenziate in passato, relativamente ad alcune missioni militari di cui ancora una volta si richiede la proroga. In particolare, ci riferiamo al dispiegamento in Libia con la relativa collaborazione con le autorità locali (sia per attività che per fornitura mezzi) oltre che tutte le presenze – sia bilaterali che multilaterali – nell'area del Sahel;

    9) in linea con i memorandum stretti in questi anni, diverse missioni che riguardano il continente africano hanno l'obiettivo di «controllo e contrasto dell'immigrazione illegale»: fermare le partenze di migranti e richiedenti asilo verso l'Europa, e l'Italia in particolare. A quegli stati, a volte a pezzi di Stati, se non a veri e propri gruppi criminali, come nel caso della Libia, chiediamo di essere la nostra polizia di frontiera. Ma paesi come Libia, Tunisia, Niger, Burkina Faso, non possono essere definiti «paesi sicuri»: rimpatriare persone in questi luoghi significa condannarli a subire gravi violazioni dei diritti umani;

    10) con riferimento alle proroghe relative agli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, va sottolineato che occorrono aumenti maggiori di quello previsto dalle risorse programmate per il 2024 e che va modificata la qualità della spesa. Le risorse per la cooperazione devono essere utilizzate, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalla Nazioni Unite, sul contrasto alle disuguaglianze e alla povertà e sul supporto di modelli di sviluppo sostenibile nel rispetto degli obiettivi ambientali e dei diritti sociali e stimolando un protagonismo delle comunità locali, nel loro legittimo diritto alla gestione delle risorse e alla tutela del proprio territorio;

    11) preoccupa l'intenzione del Governo, esplicitata tramite un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri attualmente all'esame del Senato, di modificare la normativa legata alle missioni internazionali, per rendere, ad avviso dei firmatari del presente atto, ancora più inefficaci la trasparenza e il controllo politico su un tema rilevante come quello delle missioni internazionali, già messo a dura prova dal non rispetto delle tempistiche e delle prescrizioni attualmente in vigore nell'ambito della legge 145/2016,

autorizza

per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno di processi di pace e di stabilizzazione, di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 della relazione analitica DOC XXVI n. 2 di seguito riportate:

EUROPA

  NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1/2024);

  EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 2/2024);

  United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 3/2024);

  European Union Rule of Law Mission in Kosovo – EULEX Kosovo (scheda 37/2024);

  United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda 38/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda 39/2024);

ASIA

  United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL (scheda n. 7/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi – MIBIL (scheda n. 8/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 9/2024);

  Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 10/2024);

  NATO Mission in Iraq (scheda n. 11/2024);

  United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 12/2024);

  personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 13/2024);

  European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda n. 40/2024);

AFRICA

  United Nations Support Mission in Libya – UNSMIL (scheda n. 14/2024);

  United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara – MINURSO (scheda n. 18/2024);

  Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 19/2024);

  European Union Training Mission Somalia – EUTM Somalia (scheda n. 20/2024);

  Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda n. 21/2024);

  Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 22/2024);

  EUTM Mozambico (scheda 23/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO

  impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 27/2024);

  NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 30/2024);

  NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 31/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities – Forward Land Forces) (scheda n. 32/2024);

  esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 35/2024);

  supporto info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna a protezione delle Forze armate (scheda n. 36/2024);

INTERVENTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PER IL SOSTEGNO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

  Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 43/2024);

  Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda n. 44/2024);

  Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 45/2024);

  Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 46/2024),

non autorizza

per il periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2024, la prosecuzione delle seguenti missioni internazionali:

EUROPA

  NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 4/2024);

  EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda n. 5/2024);

  EUMAM Ucraina (scheda n. 6/2024);

AFRICA

  Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 15/2024);

  Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 16/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 17/2024);

  EUMPM Niger (scheda n. 24/2024);

  Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso (scheda n. 25/2024);

  European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM LIBYA (scheda n. 41/2024);

  Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security (scheda n. 42/2024);

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO

  «Mediterraneo Sicuro»: dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda n. 26/2024);

  NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 28/2024);

  NATO dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 29/2024);

  NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence – Forward Land Forces) (scheda n. 33/2024);

PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DELLA DIFESA ALLE MISSIONI CIVILI

  Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione europea (scheda n. 34/2024).
(6-00119) «Fratoianni, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Ghirra, Grimaldi, Piccolotti, Zaratti».

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