Secondo rapporto "Agromafie e Caporalato", redatto dall’Osservatorio Placido Rizzotto
5 giugno 2014
Presentato, in data 3 giugno 2014, il secondo Rapporto Agromafie e Caporalato, redatto dall’Osservatorio Placido Rizzotto per conto della Flai Cgil. Il Rapporto conduce un'analisi sui diversi fenomeni di sfruttamento lavorativo nel settore agricolo e più in generale uno studio sull’illegalità e sull’infiltrazione mafiosa nell’intera filiera agroalimentare.
Quanto al peso dell’illegalità e dell’infiltrazione mafiosa nell’intero settore, esso è stimato in circa 12,5 miliardi di euro. Sono più di 3.600 le organizzazioni criminali di stampo mafioso attive nell’UE, con un danno stimato in 670 Miliardi di mancati ricavi, con un effetto depressivo per l’intero sistema economico comunitario.
Grande rilevanza è assunta dal controllo sempre maggiore della contraffazione dei prodotti agroalimentari e dalla gestione illegale della tratta degli esseri umani (che spesso rischia di essere il primo anello della catena dello sfruttamento lavorativo e del caporalato agricolo).
Sono inoltre circa 2.245 i terreni a destinazione agricola sottratti ai clan, a cui vanno aggiunti 362 terreni con fabbricati rurali e 269 terreni edificabili (più del 25% dell’intero patrimonio confiscato).
Quanto alle aziende del comparto agroalimentare, il dato dei fallimenti coinvolge circa il 93% delle aziende sottratte ai boss. Dunque, osserva il Rapporto, se da un lato la Magistratura e le Forze dell’Ordine compiono lo sforzo straordinario di reprimere le mafie, allo stesso tempo sembra latitare una strategia di promozione della legalità attraverso il riutilizzo produttivo dei beni e delle aziende confiscate.
Quanto poi al sommerso occupazionale nel settore agricolo, nel caso dei lavoratori dipendenti tocca la media nazionale del 43%, con un valore aggiunto prodotto dall’economia sommersa pari al 36%.
Secondo le stime del Rapporto sono circa 400.000 i lavoratori che potenzialmente trovano un impiego tramite i caporali, di cui circa 100.000 presentano forme di grave assoggettamento dovuto a condizioni abitative e ambientali considerate paraschiavistiche.
Per saperne di più, si rinvia alla Sintesi del Rapporto.
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