Banca d'Italia: la rivoluzione shale negli USA e la reazione dell'OPEC

30 ottobre 2015

Pubblicato dalla Banca d'Italia, nel numero 296 di ottobre di "Questioni di economia e finanza", lo studio "La rivoluzione shale negli USA e la reazione dell'OPEC".

Lo studio evidenzia che la rapida riduzione delle quotazioni di greggio registrata nella seconda metà del 2014 ha riflesso una dinamica dei consumi più fiacca nelle energivore economie emergenti, un incremento della produzione statunitense notevolmente superiore alle attese e la scelta dell'OPEC di non modificare il proprio obiettivo di produzione nell'incontro di fine novembre 2014, nonostante la flessione del prezzo fosse già in atto.

Alla luce di questi eventi si può concludere - osserva sempre lo studio - che la "shale revolution" statunitense ha determinato un mutamento nella geopolitica del petrolio, rendendo conveniente, per i paesi OPEC, lasciare che i corsi restino su valori contenuti nel medio periodo, così da frenare l'espansione della produzione americana, caratterizzata da costi di estrazione maggiori, piuttosto che continuare a ridurre la propria quota sull'offerta globale allo scopo di garantirsi prezzi più elevati sulle vendite. Qui lo studio completo della Banca d'Italia.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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