Approvata in Francia la legge per la lotta allo spreco alimentare

4 febbraio 2016

Alla vigilia dell 3° Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si terrà domani 5 febbraio, oggi viene presentata Spreco Zero 2016, campagna europea di sensibilizzazione di Last Minute Market, realizzata in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente.

Dalla Francia, arriva oggi la notizia che, nella seduta del 3 febbraio 2016, è stata approvata all'unanimità dal Sénat la proposta di legge contro lo spreco alimentare (Proposition de loi n. 80 relative à la lutte contre le gaspillage alimentaire). La legge è in attesa della pubblicazione.

Grazie alla nuova legge divengono prioritarie, nella lotta contro lo spreco alimentare, le seguenti azioni:

1. prevenzione dello spreco alimentare; 

2. utilizzo dell'invenduto, se ancora idoneo per il consumo umano, attraverso il dono o la trasformazione;

3. valorizzazione dei rifiuti alimentari per l'alimentazione animale;

4. utilizzo dei rifiuti alimentari per compostaggio agricolo o per la valorizzazione energetica.

La lotta contro lo spreco alimentare comprende la consapevolezza e la formazione di tutti i soggetti interessati, la mobilitazione degli attori locali e una comunicazione regolare con i consumatori, in particolare nel contesto dei programmi di prevenzione dei rifiuti locali.

La legge, molto snella,  si compone di quattro articoli. L'articolo 2 modifica il regime giuridico della responsabilità del produttore nei confronti dei prodotti difettosi. L'articolo 3 afferma esplicitamente che la lotta contro lo spreco alimentare è una parte integrante della vita scolastica, parte fondamentale dell'educazione al cibo. Infine, l'articolo 4 inserisce la lotta contro lo spreco alimentare nel campo della responsabilità sociale delle imprese.

La legge obbliga la grande distribuzione (supermercati da 400 metri quadrati) a riutilizzare le derrate alimentari ancora commestibili (cibo prossimo alla data entro la quale è "preferibile" consumarlo) in loro possesso m,a invendute. A tal fine, devono essere stipulate convenzioni con  associazioni/enti autorizzati alla distribuzione di generi alimentari. I prodotti non più commestibili, invece, devonoo essere usati per il compostaggio agricolo o per finalità energetiche. Per far sì che ciò accada, si prevede un obbligo di accordo con le organizzazioni caritatevoli; la mancata definizione di questi protocolli è sanzionata con una sanzione amministrativa di € 3750. Queste misure si accompagnano alla promozione di altre iniziative anti-spreco come l'introduzione della "doggy bag" nei ristoranti.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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