Chiusura OPG e ricovero presso le Rems

15 giugno 2016

Il 31 marzo 2015 avrebbe dovuto rappresentare la data della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.

In Fuoriluogo del 12 giugno 2016, la sua rubrica  sull'Espresso,  Franco Corleone il "Commissario unico del Governo per le procedure necessarie al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) con il completamento delle Rems (residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza) nelle Regioni Abruzzo, Calabria, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto, in esercizio del potere sostitutivo a norma dell'articolo 8 della legge n.131 del 2003", ha comunicato che lunedì 13 giugno gli ultimi cinque internati nel manicomio criminale di Aversa avrebbero lasciato la prima istituzione totale di questo tipo, per entrare nella Rems di Palombara Sabina.

Il Commissario, nominato il 19 febbraio 2016 per sei mesi con il compito di garantire la chiusura degli OPG e il ricovero presso le Rems, ricorda che rimangono da chiudere gli OPG di Montelupo Fiorentino e quello di Barcellona Pozzo di Gotto, a patto che la Regione Toscana e la Regione Sicilia si assumano la responsabilità di individuare una struttura alternativa per ospitare i pazienti dismessi.

Nella precedente rubrica del 3 giugno, il Commissario aveva fornito il numero degli internati ancora presenti negli OPG: in totale 58 persone negli OPG di Montelupo Fiorentino, Barcellona Pozzo di Gotto e Aversa.
In una intervista all'Espresso, pubblicata sul suo sito, il Commissario spiega che una volta chiusi gli OPG ci si potrà concentrare sul monitoraggio delle Rems, di cui individua i nodi critici più evidenti:scarsità di posti disponibili non  sufficienti a coprire il fabbisogno del circuito penale;mancanza di regole certe per l'inserimento nelle Rems;notevole differenza da regione a regione tra le decisioni dei giudici. Il Commissario sottolinea che solo stabilendo procedure certe si farà in modo che i posti non vengano occupati in maniera discrezionale: ci sono, infatti, un centinaio di persone che aspettano di essere inserite nelle Rems. A Palermo, per esempio, la procura ci ha segnalato tre casi molto gravi per i quali non si riesce a trovare spazio. Alla data del 21 aprile 2016, le Rems presenti sul territorio nazionale erano 23. Dovranno diventare in tutto 30. Le strutture sono così suddivise: quattro nel Lazio e in Campania; tre in Friuli Venezia Giulia; due in Emilia Romagna e Sicilia; una sola in Sardegna, Basilicata, Puglia, Veneto, Marche, Toscana, Trentino, Piemonte. Sono in corso delle nuove aperture (Abruzzo – Barete) e degli ampliamenti in quelle già aperte (Palombara Sabina nel Lazio, Nogara in Veneto, Volterra in Toscana). Ci sono poi altre per le quali sono previsti tempi di realizzazione più lunghi come: Liguria, Calabria e Puglia. Regioni, queste, inadempienti. Tranne che per le Rems di Nogara e Udine, aperte i primi mesi del 2016, le altre sono operative nel 2015. Il numero di ospiti presenti nelle Rems variano da un minimo di 2 (Friuli Venezia Giulia) ad un massimo di 28 (Toscana – Volterra). I pazienti presenti nelle Rems al 21 aprile sono 331. In totale sono 464 le persone che sono state inserite e 133 le persone che sono poi state dimesse.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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