OCDE, Uno sguardo sulla sanità in Europa. Come si posiziona l'Italia

2 dicembre 2016

Health at a Glance: Europe 2016 dell'OCDE presenta indicatori sulla salute e sui sistemi sanitari dei 28 paesi UE, di  5 paesi candidati all'UE e di 3 paesi dell'EFTA. Per allineare il contenuto dell'edizione con la Comunicazione della Commissione europea 2014 sui sistemi sanitari efficaci, accessibili e resilienti, l'edizione 2016 ha introdotto  due capitoli tematici che analizzano rispettivamente i legami tra salute della popolazione e gli esiti del mercato del lavoro, e la sfida di rafforzamento dei sistemi di assistenza primaria nei paesi europei; e un nuovo capitolo sulla resilienza, efficienza e sostenibilità dei sistemi sanitari in Europa.

Gli indicatori di stato di salute e qualità dell'assistenza in Italia rimangono fra i migliori in UE.

• La percentuale di popolazione che riporta esigenze di cure mediche e dentali non soddisfatte è in crescita, in particolare per i gruppi a basso reddito, con un conseguente potenziale aumento delle disuguaglianze nel settore sanitario.

• L'Italia ha speso 9.1% del PIL nel settore sanitario nel 2015, meno della media pesata EU del 9.9% e molto meno di Germania, Svezia e Francia, che hanno speso circa 11% del PIL nello stesso anno nel settore sanitario.

• Maggiori sforzi sono necessari per aumentare la proporzione di generici nel mercato farmaceutico e per ridurre le prescrizioni di antibiotici, che rappresentano una grave minaccia per la sanità pubblica. L'uso eccessivo di antibiotici è un problema sempre più prominente nella sanità pubblica in Italia e in altri paesi, perché aumenta la diffusione di ceppi batterici resistenti, che a sua volta riduce l'efficacia di terapie convenzionali, risultando in periodi di malattia protratti, maggiore rischio di decesso, e costi più alti.

Per saperne di più:

OCDE, Uno sguardo sulla sanità italiana. Come si posiziona l'Italia?, dicembre 2016

Servizio Studi della Camera dei deputati

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