Antitrust: segnalazione al Parlamento su Taxi e NCC

13 marzo 2017

L'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (AGCM) interviene sul tema della riforma della disciplina del settore Taxi e NCC, inviando una Segnalazione (S2782) al Parlamento ed al Governo. Nel comunicato AGCM si sottolinea che il settore dalla mobilità non di linea (taxi e NCC) richiede una riforma complessiva, in quanto è regolato da una legge del 1992  (legge n.21 del 15 gennaio 1992) non più al passo con l'evoluzione del mercato. La problematica è comune anche ad altri Stati europei, dove sono già state intraprese dalle Autorità di concorrenza analoghe iniziative, ad esempio in Francia ed in Inghilterra. In Italia le più recenti dispozioni in materia (art. 9, co. 3, Legge n. 19 del 2017, di conversione del decreto legge "Proroga Termini"), hanno rinviato al 31 dicembre 2017  il termine per l'emanazione del decreto ministeriale che dovrebbe impedire l'esercizio abusivo taxi e Ncc ed hanno sospeso l'efficacia, sempre per l'anno 2017, delle norme che restringono l'operatività dei conducenti degli autoservizi non di linea fuori dal comune in cui è stata rilasciata l'autorizzazione. L'AGCM ricorda anche l'intesa del 21 febbraio 2017 raggiunta tra MIT e rappresentanti sindacali di categoria, che prevede entro un mese la stesura di uno schema di decreto interministeriale per impedire l'esercizio abusivo taxi e Ncc e di uno schema di decreto legislativo per il riordino della legge quadro n. 21 del 1992. La delega per l'emanazione di tale decreto legislativo è contenuta nell'art. 71 del disegno di legge A.S. 2085 "Legge annuale per la concorrenza", attualmente in corso di esame parlamentare al Senato.

L'AGCM valuta positivamente le proroghe del decreto legge "Proroga termini",  in quanto concedono più tempo per provvedere alla riforma in senso più concorrenziale della materia. L'Autorità ritiene infatti che la riforma debba alleggerire la regolazione esistente, garantendo una maggiore flessibilità operativa ai titolari di licenza taxi e al tempo stesso eliminando le disposizioni che limitano su base territoriale l'attività degli NCC, in modo garantire una piena equiparazione dal lato dell'offerta tra gli operatori dotati di licenza taxi e quelli dotati di autorizzazione NCC e facilitare lo sviluppo  di forme di servizio più innovative e benefiche per i consumatori (tipo Uber black e Mytaxi).  La riforma dovrebbe anche riguardare quella tipologia di servizi che attraverso piattaforme digitali mettono in connessione autisti non professionisti e domanda finale (come il servizio Uber Pop). La regolamentazione dovrebbe comunque  tenere conto dell'esigenza di contemperare la tutela della concorrenza con altri interessi meritevoli di tutela quali la sicurezza stradale e l'incolumità dei passeggeri e dovrebbe essere tuttavia la meno invasiva possibile, limitandosi a prevedere una registrazione delle piattaforme in un registro pubblico e l'individuazione di una serie di requisiti e obblighi per gli autisti e per le piattaforme, anche di natura fiscale. Occorrerebbero inoltre misure idonee a limitare quanto più possibile l'impatto sociale dell'apertura del mercato, a beneficio dei tassisti, ad esempio forme di compensazione  tramite la costituzione di un Fondo finanziato dai nuovi operatori e dai maggiori introiti derivanti da possibili modifiche del regime fiscale.

Per approfondimenti si può consultare il testo della Segnalazione.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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