Sicurezza stradale: Conferenza dei Ministri europei

31 marzo 2017

Si è tenuta il 29 marzo, in occasione della presidenza maltese dell'Unione europea, la Conferenza Europea dei Ministri dei Trasporti, dedicata alla sicurezza stradale ed al trasporto marittimo, in occasione della quale è stata adottata una dichiarazione dei Ministri UE sulla sicurezza stradale. Nella dichiarazione si sottolinea il permanere di un numero eccessivo di morti sulle strade europee: 26.100 deceduti nel 2015 e 25.500 nel 2016, con costi economici stimabili in oltre 50 miliardi di € , che salgono a più di 100 miliardi € se si considera il totale degli incidenti stradali. Sono stati fatti progressi verso l'obiettivo stabilito dal Consiglio dell'UE nel 2010 di dimezzare il numero dei decessi entro il 2020, ma la riduzione del numero delle vittime (pari a -19% dal 2010) ha subito negli ultimi tre anni un rallentamento e occorrono pertanto ulteriori sforzi per raggiungere l'obiettivo. Rimane inoltre troppo alto, pari a cinque volte il numero dei deceduti, il numero dei feriti gravi in incidenti: 135.000 persone nel 2016. Le principali cause di incidente sono la guida sotto l'influenza di alcol o droghe, la guida distratta e la stanchezza, occorre quindi procedere verso una migliore educazione stradale e verso il miglioramento delle infrastrutture e dei sistemi di sicurezza e protezione.

In occasione della Conferenza, la Commissione europea ha presentato i dati preliminari relativi al 2016. Considerando i 16 Stati membri che rappresentano l'80% della popolazione dell'UE, si evidenzia nel 2016 una riduzione complessiva del 2% del numero delle vittime di incidenti stradali. I dati 2016 confermano che nell'UE la maggior parte degli incidenti fatali (55%) si verifica sulle strade extraurbane e ben il 37% nelle aree urbane, mentre solo l'8% in autostrada. Per quanto riguarda la modalità di trasporto il 46% dei decessi avviene in automobile, il 21%  riguarda i pedoni, il 14% i motociclisti e l'8% i ciclisti. Esiste peraltro una rilevante differenza nel numero dei decessi per milione di abitanti tra i 27 Stati membri: i Paesi Ue con le strade più sicure e il tasso più basso di mortalità per milione di abitanti sono Svezia (27), Gran Bretagna (28), Olanda (33), Spagna e Danimarca (37), Germania (39) e Irlanda (40). L'Italia si collocava al 13° posto nei dati 2015 ( 56 morti per milione di abitanti, pari a 3428 deceduti)  e si trova al 13° posto nei dati provvisori 2016 (con 54 decessi per milione, pari a -5% rispetto al 2015) che sono però riferiti al solo periodo da gennaio a giugno 2016, mentre la riduzione complessiva dal 2010 al 2015 è del 17%. La media UE è di 50 decessi per milione di abitanti.

In relazione all'obiettivo europei di dimezzare il numero delle vittime entro il 2020 il Ministro dei Trasporti italiano ha dichiarato che sono stati raggiunti  risultati incoraggianti, ma non ancora sufficienti per raggiungere l'obiettivo. A tal fine sono state annunciate specifiche iniziative di sicurezza stradale:

  • la presentazione di un nuovo Piano nazionale sulla Sicurezza stradale;
  • una maggiore manutenzione delle infrastrutture, soprattutto per le strade extraurbane dove si verifica il 47% degli incidenti mortali;
  • iniziative diffuse di comunicazione ed educazione stradale riguardo i comportamenti a rischio e a tutela degli utenti vulnerabili, quali pedoni, ciclisti e motociclisti, che rappresentano una quota consistente dei feriti gravi.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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