Comitato nazionale per la Bioetica Documento "In difesa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)"

21 aprile 2017

Nel documento In Difesa del Servizio Sanitario Nazionale il Comitato nazionale per la Bioetica (CNB) affronta alcuni aspetti ritenuti fondamentali per la difesa, la preservazione, il rilancio, l'equità e la sostenibilità del SSN. Il CNB ripercorre le principali cause a cui può essere imputata la grave crisi del sistema sanitario, fra cui spicca il processo di inversione demografica, associato ad un'aspettativa di vita crescente ma in peggiori condizioni di salute, con aumentata domanda di servizi sanitari da parte di una popolazione anziana colpita da polipatologie, che richiedono terapie sempre più costose per la quantità dei farmaci somministrati, per le condizioni di disabilità e per le eventuali condizioni di demenza.

Dopo aver analizzato lo status quo del SSN, il Comitato raccomanda di:

  • investire la parte dovuta - l'Italia risulta all'ultimo posto per le spese sulla prevenzione nell'ambito dei 34 Paesi dell'OCSE, - del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) destinato alla prevenzione, creando al contempo nuovi percorsi affinché l'educazione alla prevenzione sia diffusamente assicurata nel Paese sin dall'età infantile;
  • omogeneizzare il processo di digitalizzazione della sanità in tutte le Regioni, continuando l'avviata sperimentazione di nuovi modelli organizzativo-gestionali con particolare riguardo alle cure dei pazienti cronici e/o con polipatologie, con la relativa costruzione di Banche Dati Assistito per tali tipologie di pazienti, creando così le basi per lo sviluppo dei Piani di Assistenza Individuali e la ridefinizione di un nuovo e più adeguato sistema tariffario;
  • costruire una nuova sanità in difesa dei pazienti fragili, che miri all'attuazione di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale integrato condiviso da medici di medicina generale, servizi di assistenza specialistica ambulatoriale e domiciliari e cliniche della memoria esperte del SSN;
  • revisionare su base periodica e programmata i LEA, come fra l'altro previsto, utilizzando i criteri dell'evidenza e del rapporto costi-efficacia, pena la conseguente non sostenibilità del sistema e la dissipazione di risorse pubbliche, dovuta all'erogazione gratuita di alcune cure non evidence-based, a svantaggio di altre necessarie per la cura dei pazienti;
  • ridurre l'iniquo divario fra cittadini con disponibilità economica, che possono ricorre all'intramoenia o alle visite mediche private, e i cittadini che invece sono soggetti a lunghe attese oppure restano privi di assistenza, perché non possono permettersela;
  • prevedere ulteriori fondi che debbano essere "obbligatoriamente" investiti per la formazione professionale ed interprofessionale in tutto il Paese e, soprattutto, nelle Regioni assoggettate a piano di rientro;
  • riconoscere la ricerca  come parte fondamentale del SSN, cui destinare annualmente un sicuro budget prestabilito, garantendo inizialmente un minimo dell'uno per cento del FSN, con l'obiettivo, una volta superato l'attuale stato di crisi finanziaria del Paese, di destinare risorse aggiuntive;
  • costituire un'apposita Direzione Generale anti-Frode e Corruzione in Sanità, all'interno del Ministero della Salute, con la presenza di un corpus di specialisti multidisciplinari, come peraltro già previsto dal D.L. n. 32/2003.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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