Istat: Utenti e Spesa a carico dei comuni per i servizi sociali (per tipologia di servizio e regione) necessari per l'erogazione del ReI
1 agosto 2017
Nel corso dell'audizione presso le Commissioni riunite Lavoro-Affari sociali della Camera, i rappresentati dell'Istat si erano riservati di fornire i dati relativi ai livelli di spesa sostenuti dai Comuni per servizi individuati dall'A.G. 430 Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto della povertà.
Di seguito i dati, contenuti nel testo dell'Audizione pubblicata sul sito dell'Istituto.
Segretariato sociale
Nel 2013, i comuni hanno speso complessivamente 76 milioni 317 mila euro. Gli utenti serviti sono circa 2 milioni l'anno, di cui il 50% al Nord. A livello nazionale risulta che circa il 71% dei comuni offre ai propri residenti questo tipo di servizio. La percentuale di comuni che hanno attivato questo servizio varia dal 55,5% nelle Isole all'81,5% nel Nord-ovest.
Servizio sociale professionale
La spesa annua dei Comuni è di circa 362 milioni 486 mila euro, gli utenti presi in carico dagli assistenti sociali sono circa 1 milione 980 mila l'anno. Il 61% dei Comuni italiani ha attivato questo servizio. Con la sola eccezione di Calabria (19%) e Campania (32%), la quota di comuni che ha attivato il servizio è superiore al 40% in tutte le regioni
Inserimento lavorativo
I Comuni spendono circa 44 milioni l'anno e gli utenti che hanno beneficiato di questo tipo di interventi nel 2013 risultano 31.775. Solo il 28% dei comuni risulta offrire il servizio, con una variabilità territoriale particolarmente elevata – si passa dal 62% dei comuni del Veneto all'1 e 2% di Valle d'Aosta e Calabria – e una posizione generalmente peggiore delle regioni meridionali.
Sostegno socio-educativo domiciliare o territoriale
95.963 utenti nel 2013, con una spesa complessiva di circa 119 milioni di euro. Il 34% dei Comuni offre il servizio, tale quota supera abbondantemente il 40% nel Nord, è inferiore al 20% nel Mezzogiorno.
Assistenza domiciliare socio-assistenziale
Sempre nel 2013, i comuni hanno speso 523 milioni 424 mila euro a fronte di 215.894 utenti. Si tratta del servizio che assorbe la quota di spesa e la spesa per utente più elevate. Nonostante ciò è attivo solo nel 38,6% dei comuni, con quote generalmente più basse nelle regioni del Sud ma anche in alcune del Nord, quali Emilia Romagna e Valle d'Aosta.
Mediazione familiare
Il servizio è attivo nel 30,3% dei comuni, con una spesa di circa 4 milioni di euro per 10.312 utenti. In quasi tutte le regioni del meridione la quota di comuni che offre il servizio è inferiore alla media.
Sostegno alla genitorialità
Spesa annua di circa 21 milioni da parte del 49,1% dei comuni, per un totale di 76.965 utenti. Il servizio raggiunge quote di diffusione molto elevate nel Nord ed è presente in almeno il 30% dei comuni in quasi tutte le regioni del Centro e del Sud.
Servizio di mediazione culturale
Presente nel 22,3% dei comuni, ha circa 76 mila utenti l'anno e una spesa a carico dei comuni di 7.510.908. La distanza tra Centro-Nord, dove circa un comune su tre offre il servizio, e Mezzogiorno, con circa un comune su 20, è particolarmente elevata.
Servizio di pronto intervento sociale
Disponibile soltanto nel 2,3% dei comuni, la spesa complessiva è stata di circa 10 milioni e il numero di utenti circa 43.300.
Allegati statistici (Utenti e Spesa a carico dei comuni dei servizi sociali citati all'articolo 7 dello schema di decreto per tipologia di servizio e regione - Comuni che hanno attivato i servizi citati nell'articolo 7 dello schema di decreto per tipologia di servizio e regione - Anno 2013 - - Incidenza di povertà assoluta)
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