Relazione annuale 2020 sui rapporti finanziari tra l'Italia e l'Unione europea

26 gennaio 2021

La Corte dei conti ha pubblicato la Relazione annuale 2020 sui rapporti finanziari tra l'Italia e l'Unione europea che contiene una dettagliata panoramica dei rapporti finanziari (flussi finanziari in entrata e in uscita) tra l'ltalia e l'Europa. Nel testo della Relazione, in materia fiscale, emerge che in base alle stime della Commissione europea nel 2018 (ultimo anno dell'analisi comparativa a livello europeo), il gap dell'IVA, ovvero il divario tra il gettito IVA effettivamente riscosso e quello che, in assenza di erosione della base imponibile, avrebbe dovuto essere riscosso, è stato di 140 miliardi. L'Italia presenta il più alto valore assoluto di gettito perduto (35,4 miliardi), seguita da Regno Unito (23,5 miliardi), Germania (22,1 miliardi), Francia (12,8 miliardi) e Romania (6,6 miliardi). La propensione al gap dell'lVA raggiunge nel nostro Paese il 24,5% (era 24,7% nel 2017); ciò significa che all'incirca un quarto del valore di imposta da incassare viene sottratto agli obblighi di legge. La propensione al gap in Italia resta tra le più elevate: più del doppio del valore medio UE, che è pari all'11% (quest'ultimo in riduzione, peraltro, di 0,5 punti percentuali tra un anno e l'altro).

Sul punto la Corte riconosce che la dinamica del gap IVA è stata positivamente influenzata negli ultimi anni da una strategia di contrasto alla frode ed all'evasione che si avvale anche di strumenti legislativi in deroga (split payment, reverse charge), riconosciuti come maggiormente in grado di arginare i fenomeni di evasione. In particolare la disciplina della fatturazione elettronica obbligatoria ha contribuito alla crescita dell'Iva in circa 2 miliardi per il 2019.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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